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<blockquote data-quote="pj85" data-source="post: 17717478" data-attributes="member: 381263"><p>Ciao ragazzi, ho deciso di postare un nuovo racconto...anche questo preso dalla Rete e salvato anni fa. Ho controllato e non dovrebbe essere più disponibile online quindi ho deciso di postarlo. E' un racconto in più parti ma le posterò subito tutte. Buona lettura <img src="data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7" class="smilie smilie--sprite smilie--sprite6" alt=":cool:" title="Cool :cool:" loading="lazy" data-shortname=":cool:" /> </p><p></p><h3>Mia madre 1º parte</h3><p>Venerdì sera, cena al ristorante con i colleghi di lavoro di mamma. lei è un noto avvocato in provincia di Firenze, 36 anni, compiuti da tre mesi, vedova da 5 anni.</p><p>Il mio nome è Alvin 18 anni compiuti da poco.</p><p>Non volendo andare a quella cena da sola, mi chiese di accompagnarla, cosa che feci molto volentieri; mi sentivo importante a farle da accompagnatore, dopo la morte di papà lo facevo spesso.</p><p>La serata trascorse velocemente e in modo piacevole.</p><p>Fortunatamente essendoci altre persone estranee, oltre me, gli avvocati non parlarono di lavoro.</p><p>Mamma fu la prima a salutare la compagnia, non le piaceva fare tardi.</p><p>Ritornammo a casa che erano quasi le 10, troppo presto per andare a letto.</p><p>Fu mamma a fare la proposta.</p><p>“che ne dici di metterci comodi e guardare un po’ di televisione?”.</p><p>“niente in contrario, vado a cambiarmi”.</p><p>Lo stesso fece lei.</p><p>Ritornai con addosso i pantaloni della tuta e una maglietta, mamma invece si era presa alla lettera... spogliandosi completamente; indossava i pantaloncini del pigiama e pure lei una larga maglietta,sotto non aveva nulla, si notava facilmente.</p><p>Ci siamo seduti sul divano e visto che per televisione non davano niente di interessante, abbiamo cominciato a parlare di varie cose, ad un tratto mamma cambiando completamente discorso.</p><p>“Alvin da quanto tempo non ci coccoliamo più come facevamo una volta quando eri più piccolo?”.</p><p>“beh! da un bel po’”.</p><p>“vieni qui vicino a me dai”.</p><p>Mi sono avvicinato e lei mi ha preso fra le braccia stringendomi stretto come faceva quando ero un bambino.</p><p>Siamo rimasti così per un bel po’,la testa appoggiata al suo grembo,le braccia attorno alla sua vita, mentre le sue mani mi accarezzavano i capelli.</p><p>Ad un tratto ho sentito il suo petto sussultare,ho alzato gli occhi,i suoi erano pieni di lacrime.</p><p>”mamma che succede?”.</p><p>“nulla bambino mio, nulla, solo dolorosi ricordi, continua a tenermi stretta, mi sento protetta fra le tue braccia, tuo padre lo faceva spesso”.</p><p>Non sapevo cosa pensare, mamma sempre così energica, forte, indipendente, stava chiedendo a me di proteggerla!!.</p><p>Che fare? l’ho abbracciata ancor più forte, più stretta, passandole un braccio sopra la spalla, volevo sentisse tutto il bene che le volevo, che sapesse che poteva contare su di me, che sentisse che ero un uomo, pronto a difenderla da tutto e da tutti.</p><p>Ho cominciato ad accarezzarle la schiena, il suo corpo aderiva al mio in questo abbraccio, ma per fare questo mi ero sollevato un po’, ora mi teneva come quando succhiavo il seno.</p><p>“il mio bambino, il mio bel bambino diventato uomo che protegge la sua mamma”.</p><p>La lasciavo dire, sentivo che le faceva bene.</p><p>“come sarebbe bello tornassi bambino come quando ti allattavo, che momenti meravigliosi”.</p><p>Non sapevo cosa dire ne cosa fare, immaginavo che tutta quella nostalgia fosse per la mancanza di papà , aderii ancor di più al suo corpo.</p><p>Volontariamente od involontariamente,la mia bocca si appoggiò al seno, una scossa tremenda dentro di me, il capezzolo era duro, eccitato, stava pensando a papà e ai momenti passati con lui.</p><p>Mamma ha una cosa particolare che lei chiama difetto, quando ride o si emoziona e io aggiungo anche quando si eccita, il capezzolo si allunga parecchio.</p><p>Ora era lì a contato delle labbra che spingeva in fuori maglietta, che voglia di aprirle.</p><p>Non avevo il coraggio di muovermi o meglio non lo volevo, siamo rimasti così per non so quanto tempo, avrei voluto fermare il tempo, Dio mio cosa mi stava succedendo?</p><p>Quella che sto abbracciando è mia madre!!</p><p>Ma questo non impediva al mio sesso di eccitarsi.</p><p>Per quanto tempo rimanemmo così? Secondi, minuti,ore, chi può dirlo?.</p><p>Ad un certo punto si è come svegliata, mi ha solleva, la testa e guardandomi.</p><p>”va tutto bene bambino mio, non preoccuparti è bello stare fra le tue braccia,dobbiamo farlo più spesso, specialmente quando siamo soli,ma ora è meglio andare a letto” .</p><p>Mi ha fatto una lunga carezza e dato il solito bacio sulle labbra, un po’ più lungo del solito, ma forse era solo un’impressione dovuta all’eccitazione, un po’ più umido, ma forse era colpa delle lacrime.</p><p>Sono rimasto seduto, non avevo il coraggio di alzarmi, non volevo vedesse l’eccitazione che era esplosa dentro gli slip, cosa avrebbe pensato? .</p><p>Lasciò finalmente la stanza, solo allora riuscii ad alzarmi chiedendomi cosa stavo facendo? ,</p><p>Mi sono preso la testa fra le mani e ho cominciato a dire a me stesso:</p><p>“sono malato, mio Dio sono malato, sono un perverso, un porco, un incestuoso”</p><p>Aggiungete voi quello che vi pare.</p><p>Ma tutto questo avveniva solo in una meta della mente, nella metà sana!! l’altra, quella malata, ne era felice, avrebbe voluto andare avanti, mi sgridava dicendomi quello che avrei dovuto fare.</p><p>Ho urlato alla mente.</p><p>“basta, basta, lasciami in pace, non voglio desiderare mamma”.</p><p>Mi sono alzato, sono uscito in giardino, volevo calmarmi un po’ l’ho fatto urlando al cielo, fino a formulare il proponimento che non avrei più osato pensare una cosa del genere.</p><p>Raggiunta la calma, sono rientrato, ho cominciato a salire le scale per andare in camera mia, stavo per entrare quando ho sentito l’acqua della doccia, il proponimento è andato a farsi friggere, dentro di me non avrei voluto, ma la voglia era ancora lì che me lo ricordava, bastava vedere il rigonfio nei pantaloni della tuta, ha vinto l’eccitazione, la perversione.</p><p>Mi sono avvicinato al bagno, la porta era leggermente socchiusa, eccola lì in tutta la sua bellezza di donna matura,il corpo coperto d’acqua, le mani che l’accarezzavano, il seno con i capezzoli eretti, il centro del piacere invitante con tutto quel pelo nero, Dio mio quanto era bella.</p><p>Non ho resistito, mi sono abbassato la tuta e gli slip, il pene è uscito con prepotenza forte della sua durezza e voglia, l’ho impugnato e con quella bellissima donna davanti agli occhi ho cominciato a masturbarmi lentamente, volevo godere ogni attimo di quella visione,.no, non c’era più mia madre,.c’era una donna con un corpo fatto per ricevere e dare amore, avrei voluto entrare, abbracciarla, farle vedere quanto grande e forte era il mio desiderio, non ho avuto il coraggio di farlo.</p><p>Continuai a masturbarmi, il pene sembrava scoppiasse tanta era la sua tensione,sentivo i testicoli pieni di lava incandescente è stata un’eruzione, mai avevo provato una cosa così squassante.</p><p>Sono rimasto li ad ammirare il pene che eruttava, sembrava non finisse più, le gambe che cominciavano a cedere, non capivo più nulla,avrei voluto urlare, ma la ragione ha avuto il sopravvento, mi sono allontanato giusto in tempo,avessi tardato qualche secondo, sarebbe uscita.</p><p>Mi sono rifugiato nel letto, tremavo, la mente in fiamme, mi sentivo sporco, mille pensieri.</p><p>Chi ero? Chi sono? Un mostro? Un pervertito che ora ha tolto l’ultima barriera di pudore.</p><p>Ho spiato mamma, mi sono masturbato guardando il suo corpo, ho pensato e desiderato di possederlo.</p><p>Ma che figlio sono? No, non un figlio, ma un pervertito che sogna di possederla, di fare sesso con lei, di stare nel suo letto, altro che uomo su cui contare in caso di bisogno, su cui appoggiare la testa, Dio se sapesse che figlio degenere si ritrova.</p><p>Ho cominciato a piangere, lacrime amare, molto amare, il corpo in un continuo sussulto infine un sonno agitato si è impadronito di me.</p><p>Mi sono svegliato in preda ad una forte agitazione, come dovevo comportarmi, confidarmi? tacere?.</p><p>Mamma era in cucina,aveva preparato la colazione,un bel sorriso le illuminava il viso, fu quello a farmi decidere, silenzio assoluto.</p><p>“buongiorno Alvin..dormito bene?”.</p><p>“si mamma”.</p><p>Mi avvicinai e le diedi un veloce bacio sulla guancia.</p><p>Iniziai a consumare la colazione, non osavo alzare gli occhi, avevo paura di incontrare i suoi.</p><p>“oggi starò fuori tutto il giorno, devo incontrare un cliente per una fusione di aziende”.</p><p>“va bene ci vediamo questa sera”.</p><p>“sono d’accordo con la nonna che vai a pranzo da lei”.</p><p>“va bene mamma”.</p><p>Quando finii lei era pronta per andare all’incontro.</p><p>Mi alzai per salutarla, sempre tenendo gli occhi abbassati.</p><p>Quando le fui vicino, mise la mano stretta a pugno sotto il mento,alzandomelo in modo la guardassi negli occhi,stava sorridendo.</p><p>“la prossima volta entra, oppure non lasciare tracce, prima di uscire vai a pulire”.</p><p>Appoggiò le labbra alle mie, vi rimasero più del solito e questa volta non era una mia impressione.</p><p>Si staccò continuando a sorridere.</p><p>“a questa sera, abbiamo molte cose da dirci, mio uomo”.</p><p>La guardai andarsene indossando quel completo giacca-pantalone che portava sempre quando doveva incontrare i clienti o andare in tribunale,normalmente,quando era a casa o andava a fare la spesa, indossava,la amata mini che metteva in risalto le sue belle gambe,un giorno le chiesi perché non la portasse sempre</p><p>"quando sono in riunione o in tribunale,voglio che ascoltino quello che sto dicendo e non essere distratti dalle nue gambe"</p><p>Sorrisi ricordando quelle parole e ammirando il fondoschiena modellato dai pantaloni.</p><p></p><p>...Continua.....</p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><h3>Mia madre 2º parte</h3><p>Come eravamo d’accordo andai dalla nonna immediatamente dopo che mamma se ne era andata.</p><p>Arrivai da lei in tarda mattinata.</p><p>Viveva un pò fuori città ,in una zona panoramica,mi affascinava quel posto e appena potevo ci andavo.</p><p>Oltretutto mi piaceva stare con la nonna,pur avendo 50 anni,li portava magnificamente ed in modo giovanile,diciamo che era la copia,più anziana,di mamma.</p><p>Anche lei era vedova,si,hai letto bene, gli uomini della nostra famiglia,avevano fatto delle morti tragiche,ogni tanto quando ci pensavo,mi toccavo le parti basse,giusto per scaramanzia.</p><p>Nonna era diventata procuratrice presso il tribunale dei minori,questo non è importante per la storia che sto raccontandoti,ma era per arricchire le informazioni sulla mia famiglia.</p><p>Mangiammo con allegria anche se il mio pensiero era sempre rivolto a quello che sarebbe avvenuto quando sarei rientrato a casa.</p><p>Per tutto il giorno ero in un mondo tutto mio,tanto che la nonna se ne accorse.</p><p>“ehi!,ragazzo che hai?”</p><p>“nulla nonna perché?”</p><p>“è la terza volta che ti faccio la stessa domanda e tu non rispondi,chissà dove hai la testa,per caso hai qualche problema?”</p><p>Non potevo certo dirle il motivo,inventai una piccola scusa.</p><p>“lunedì ho un tema e sono preoccupato,non mi sento pronto”</p><p>“posso aiutarti?”</p><p>“grazie,ma lo sai che mamma non vuole e molto intransigente sull’argomento”</p><p>“si lo so come la pensa,ero anch’io come lei,non per niente sono procuratrice e non mi piacciono le scorciatoie,perciò dacci dentro e preparati”</p><p>“va bene nonnina,ma dimmi,come era mamma da studente?”</p><p>“una stakanovista,non le bastava essere la più brava,voleva essere la migliore”</p><p>“allora io sono una piccola delusione,sono bravo,ma non il migliore”</p><p>“guarda che come tua madre ne nascono pochissime e va bene così,altrimenti noi procuratori,potremmo chiudere,se avessimo contro avvocati come tua madre”</p><p>Proprio in quel momento,squillò il telefono.</p><p>“è tua madre,vediamo cosa vuole”</p><p>Parlarono per un po’,alla fine sentii la nonna dire.</p><p>“tranquilla bambina,non c’è nessun problema”</p><p>Rimise giù il telefono.</p><p>“tua madre deve partire immediatamente per Monaco,ci sono delle complicazioni nella fusione a cui sta lavorando,non c’è la farà a venire a salutarci,ha appena il tempo di passare da casa per prendere i vestiti di ricambio e andare all’aeroporto,spera di essere a casa per lunedì sera o al massimo martedì”</p><p>Non so che faccia feci,probabilmente era visibile la delusione per il mancato incontro serale,ma nonna,fortunatamente non sapeva il motivo.</p><p>“non essere triste ha detto che appena consegnato il bagaglio ti chiamerà e poi non sei felice di stare con la tua nonnina?”</p><p>Sorrisi a quella domanda,lo sapeva benissimo che mi piaceva stare a casa sua.</p><p>Mamma ritornò il martedì sera,ma non fece quello che mi aspettavo,anzi,fu molto più riservata,chiudeva la porta del bagno,quella della camera e anche quando girava per casa lo faceva in modo da non essere troppo casual,anzi oserei dire,quasi monacale,ed evitava assolutamente quegli atteggiamenti confidenziali che sempre aveva tenuto nei miei confronti.</p><p>Non avevo il coraggio di affrontarla e chiederle il motivo di quel cambiamento,avrei voluto che mi dicesse in faccia quello che pensava,ma ritornasse ad essere la mamma di prima.</p><p>Passarono diversi giorni prima che decidesse di affrontare l’argomento che ci aveva in qualche modo scombussolato,almeno io lo ero e immagino pure lei.</p><p>Era ancora un venerdì sera,quando, appena rientrata, mi disse.</p><p>“noi due dobbiamo parlare molto seriamente,lo so dovevo farlo una settimana fa’,mi sono presa un po’ di tempo per rifletterci e leggere dentro di me.</p><p>Aspettami qui,mi faccio la doccia,ceniamo e poi parliamo”</p><p>Non c’era nulla da dire,se non aspettare il momento.</p><p>Cenammo in un clima falsamente allegro,come stava avvenendo da quando era rientrata da Monaco,tensione si poteva tagliare con un coltello,in me era notevole,lei non lo dava a vedere,faccia da avvocatessa anche con me.</p><p>Sparecchiammo la tavola,lavammo le stoviglie,mamma non vuole lasciare nulla di sporco.</p><p>“bene,vieni andiamo in salotto”</p><p>Ci sistemammo sul divano,ma ben distanti da come eravamo abituati sistemarci quando guardavamo la tele,oltre a questo non aveva acceso la televisione,segno che quello che aveva da dirmi era molto importante e non voleva che qualcosa sviasse l’attenzione,iniziò dicendo.</p><p>“lo so che deve essere stato un inferno per te questa ultima settimana,per come mi stavo comportando,lo è stato pure per me,te lo assicuro”</p><p>Volevo cancellare tutto,perciò feci un lungo respiro e dissi quello che avevo dentro di me.</p><p>“mamma ti chiedo scusa per quello che ho fatto,non lo farò più e non è una promessa e un giuramento, però è inutile ti nasconda che mi piaci tanto,sia fisicamente che sessualmente,ma soffocherò il tutto,pur di ritornare a volerci bene,mi manca il tuo amore di materno”</p><p>Mamma mi guardò fissamente negli occhi,non c’è la feci a sostenere quello sguardo,ora capivo perché i testimoni crollavano sotto i suoi interrogatori.</p><p>Però vidi che il viso era disteso in un dolce sorriso.</p><p>“ora lascia che sia io a parlare,credi che non me ne fossi accorta che da parecchio tempo mi spiavi sotto la gonna e ti confesso che la cosa all’inizio mi aveva parecchio imbarazzata,poi hai alzato il tiro,non ti accontentavi a sbirciare nella scollatura o mentre facevo la doccia o mentre mi cambiavo,ma sei arrivato a prendere gli indumenti usati,che buttavo nella cesta per toccarti,ho avuto paura che stessi diventando un feticista sessuale”</p><p>“mamma non lo sono,te lo posso assicurare,ho una forte attrazione per te,mi piaci e non posso nasconderti che continuo a masturbarmi pensandoti,questo lo sai benissimo,ma non sono un maniaco”</p><p>Finalmente avevamo affrontato il discorso,in un certo senso mi sentivo libero,qualsiasi cosa fosse accaduta in seguito,l’importante era aver ritrovato mia madre.</p><p>“tu non lo sai,ma martedì sono rientrata al mattino e non sono venuta a casa ne sono andata in ufficio,sono andata a trovare quella mia amica psicologa,per chiederle un consiglio e mi ha detto che tutto era normale,molti adolescenti sono soliti spiare la mamma, è la prima donna di cui si innamorano, la prima donna che hanno la possibilità di osservare, e poi, tu sei giovane,bella e parecchio attraente..”</p><p>Non capivo perche lasciasse il discorso in sospeso,sembrava rapita da dolci ricordi,si riprese subito.</p><p>“sai cosa mi ha consigliato?..di farmi vedere da te in modo naturale senza tabù,in modo che una volta che ti sarai assuefatto alla mia nudità ,andrai verso altri lidi femminili,perciò ho deciso di fare una cosa che non abbiamo mai fatto,le prossime vacanze andremo in Croazia nel villaggio Valalta vicino a Rovigno e un villaggio naturista,ho già prenotato una villetta,vicino al mare,mi è costata un bel po’ di soldi e qualche aiuto che mi ha permesso di averla,ah!ci andremo nei primi 15 giorni di luglio”</p><p>Guardai mamma parecchio sorpreso,la proposta che aveva fatto,anche se allettante,mi sembrava,a dir poco scioccante.</p><p>Mamma mi stava osservando parecchio divertita.</p><p>“mamma,mi vergogno,davvero vuoi andare in un villaggio naturista?,non ci siamo mai andati e mi vergogno farmi vedere nudo da persone estranee”</p><p>“e perché?,sei un bel ragazzo,vedrai quante fanciulle ti ammireranno e tu vedrai loro come mamma le ha fatte”</p><p>Mi lasciai convincere,non perché avrei visto altre donne o ragazze nude,ma perché avrei avuto mamma completamente nuda sotto ai miei occhi,senza bisogno che la spiassi,alla fine pensai che quella psicologa aveva avuto una grande idea,mi sarebbe piaciuto ringraziarla.</p><p>Durante il periodo che ci separava all’inizio della vacanza,era accaduto un fatto parecchio grave,mamma era ritornata prima dall’ufficio,entrata in casa,mi aveva trovato con in mano il pisello che mi stavo masturbando mentre ammiravo una cassetta porno,ma quello che l’aveva sconvolta era che nell’altra mano stringevo un paio delle sue mutandine,non disse nulla andò dritta fino alla cucina,io era paralizzato e imbarazzatissimo,non mi aspettavo la sua comparsa, scappai in camera, non scesi nemmeno per la cena,alla fine andammo a dormire senza scambiare una parola.</p><p>Quello che scrivo ora, me lo raccontò qualche mese dopo.</p><p>Il suo sonno era stato disturbato per tutta la notte, un sogno l’aveva sconvolta ed eccitata,nel sogno aveva fatto l’amore con me e spinta da una voglia irrefrenabile si era toccata, con in testa la visione del mio sesso duro,che aveva ammirato nel pomeriggio.</p><p>Disse che avava goduto, goduto come non le capitava da tempo.</p><p>“fra le lacrime mi sono detta che dovevo trovarmi un uomo”.</p><p>Da quando,papà era morto,a quel tempo avevo 13 anni,mamma aveva rinunciato alla sua vita sentimentale,l’aveva fatto per me, per non ferirmi.</p><p>Al mattino telefonò all’agenzia e saputo che la villetta era libera da subito,decise di anticipare la partenza,non aveva cause importanti,nulla che non potesse gestire la sua aiutante.</p><p>L’indomani mi comunicò la decisione,saremmo partiti il giorno seguente.</p><p>“prepara la tua valigia,io vado in ufficio a fare le consegne e poi ritorno a preparare la mia”</p><p>Nessun accenno a quello che era accaduto il giorno prima.</p><p>Partimmo molto presto,di strada ne avevamo parecchia da fare,per tutto il tragitto non abbiamo scambiato parola,arrivammo nel primo pomeriggio,andammo all’accettazione e ci venne consegnata la chiave magnetica e il regolamento,dove si diceva che in giro per il villaggio si doveva girare completamente nudi a parte alcune zone,supermercato,ristorante ecc. ecc.</p><p>Risalimmo in macchina ed andammo a prendere possesso della villa,che si trovava verso la fine del villaggio,dove c’era la cosiddetta zona più esclusiva,costeggiammo tutta una serie di ville,sinceramente una più bella dell’altra,la nostra era l’ultima della fila,più avanti c’era un bel prato verde,una cosa mi aveva colpito,mentre attraversavamo il villaggio non avevo visto nessuna persona nuda tanto che dissi.</p><p>“mamma ma sei sicura che siamo in un villaggio naturista,le persone che abbiamo incontrato erano tutte vestite,al massimo in costume”</p><p>“non si vede la spiaggia,penso saranno là ”</p><p>Fortunatamente la villetta era veramente come l’avevano descritta,tranquilla,un pò isolata e immersa nel verde,la spiaggia,che era a poca distanza, completamente a nostra disposizione,era semivuota,probabilmente gli ospiti si affollavano al centro dove c’erano tutte le attrezzature e l’animazione,pensai che era meglio così,non riuscivo a capire il perché di quel pensiero.</p><p>Unico problema era cosa avrebbe pensato la gente nel vedere una trentaseienne e un diciottenne,per i benpensanti,la madre col proprio figlio,per i maligni,due amanti, male assortititi magari,ma ormai nessuno si scandalizzava più e poi se c’è una cosa che ho imparato su di un campo naturista,ognuno faceva i cavoli propri.</p><p>“esternai a mamma questi pensieri”</p><p>“e chi se ne frega di quello che pensano”</p><p>“mamma non ti ho mai sentito parlare così”</p><p>“se è per quello non sono mai stata in un campo nudista e non pensavo certo di fare quello per il quale siamo venuti,perciò non scandalizzarti per il linguaggio”</p><p>Parcheggiammo la macchina nel posto assegnatoci.</p><p>Appena sceso dall’auto mi avvicinai e le sussurrai.</p><p>“mamma scusami se ti ho spiata e…”</p><p>Non mi lasciò aggiungere altro e con un sorriso.</p><p>“non è accaduto nulla di male è naturale e poi, sei mio figlio”.</p><p>Scaricammo i bagagli e prendemmo possesso della villetta.</p><p>Era perfetta,non avevano mentito,quello che avevano promesso lo stavano mantenendo,vedevamo il mare li a pochi metri,con le sue isolette.</p><p>Sistemato il tutto,ci mettemmo in costume ed uscimmo e lì mi accorsi che eravamo fuori posto,guardando il litorale che si estendeva alla nostra destra,si vedevano centinaia di persone completamente nude.</p><p>Ci sistemammo in un angolo un poco appartato,visto che era la nostra prima volta.</p><p>Ora veniva la parte più difficile.</p><p></p><p>Quale che sia questa parte dovrai aspettare la prossima puntata.</p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><h3>Mia madre 3º parte</h3><p>Eccomi a continuare il racconto,come ricorderai eravamo ospiti in un villaggio naturista in Croazia ed eravamo ad un punto critico..</p><p></p><p>Già ora dovevamo affrontare la parte più difficile,spogliarci completamente, in poche parole rimanere nudi,in un luogo quasi pubblico e davanti a degli estranei,anche se eravamo defilati,potevano in qualsiasi momento venire da queste parti e sono convinto che appena avessero visto mamma,ne sarebbero venuti più di uno e questo mi indispettiva.</p><p>“dai bambino mio spogliamoci”</p><p>“sei proprio convinta di farlo, farci vedere da tutti?”</p><p>“ehi!,non mi dirai che sei geloso,guarda che quì è normale,lo fanno tutti,se sbaglio desideravi vedermi nuda e poi quì non c’è nessuno?”</p><p>“si,ma volevo essere solo io a vederti”</p><p>“per il momento sarai solo tu a vedermi e non ti ricordi il patto?, su dai facciamolo”</p><p>Un pò controvoglia lo feci, non avevo molto da togliermi se non i bermuda da bagno.</p><p>Mamma per un senso di pudore,nei miei confronti, si voltò, slacciò il reggiseno, poi a due mani si sfilò le mutandine e fattasi coraggio si voltò verso di me.</p><p>Io ero lì completamente nudo, pur avendo solo 18 anni, non li dimostravo, grazie a tutte le ore che dedicavo al nuoto,il corpo era talmente sviluppato,che potevo tranquillamente passare per uno più vecchio,il sesso sussultava lentamente spinto dal sangue che l’andava a gonfiare, mi stavo eccitando,avrei voluto vedere il contrario, guardando affascinato mia madre nella sua nudità ,il pisello sussultava al ritmo delle pulsazioni che lo gonfiava,oramai,era al culmine dell’erezione.</p><p>Anche se non lo dava a vedere, i suoi occhi guardavano verso il basso,per darsi un contegno e uscire da quella situazione.</p><p>“cosa hai da guardare?,dai che m’imbarazzi,non ci sono abituata,su andiamo a fare un bagno, così l’acqua fredda ti calmerà un po’ i bollori e sgonfierà quel coso”</p><p>“non si chiama coso,ma pene e se ti imbarazzi perché ti guardo,come farai quando saranno degli estranei a farlo?”</p><p>“a quello ci penserò domani,ora andiamo,mio professore,e guarda che lo so come si chiama”</p><p>Facendo finta di fare l’offeso,presi a correre verso l’acqua,il pisello che ballonzolava ad ogni passo di corsa.</p><p>Ero sicuro che la visione del figlio nudo,l’aveva turbata,perché,convinta che non la vedessi, posò una mano sulla vulva,trovandola sicuramente bagnata e con passo lento si avviò verso l’acqua, sperando che il bagno raffreddasse il corpo accaldato da una sicura eccitazione.</p><p>Facemmo una lunga nuotata</p><p>“cavolo,non ho più venti anni,due bracciate e sono sfinita,andiamo dove si tocca,male che vada potrò mettere i piedi a terra”.</p><p>Detto questo,ci avvicinammo un po’ alla riva e lì si lasciò andare sull’acqua facendo quello che si dice il “morto”,nel suo caso “la morta”, tenendo le gambe e le braccia allargate per non affondare.</p><p>Anche se l’acqua era bassa, continuavo a nuotare attorno a lei e ogni tanto allungavo gli occhi sul seno,ma sopratutto fra le cosce per vedere la pelosina,sembravo uno squalo intorno a un boccone di carne, passavo e ripassavo davanti alle sue gambe, non tentavo nemmeno di nascondere le intenzioni che avevo,volevo ammirarla sempre più da vicino.</p><p>“ehi!,porcellino,hai finito di sbirciare la micetta?”</p><p>“dai mamma, ti prego, non ce la faccio più!”</p><p>“non possiamo sei mio figlio”</p><p>Disse questo in un sussurrò,ma il corpo la tradiva,allargò ancor di più le cosce,affinché potessi ammirarla ancor di più.</p><p>“fatti guardare ti prego”.</p><p>A quel punto mamma lascio cadere ogni residua barriera di pudore.</p><p>“guarda pure,come potrei impedirtelo”</p><p>Il modo c’era,bastava tornasse a riva,ma non lo fece.</p><p>Se non era un invito,cosa altro poteva essere,misi i piedi a terra,l’acqua mi arrivava appena sopra le spalle.</p><p>Lentamente mi avvicinai alla meta tanto bramata. Presi le gambe e la girai con la testa verso riva,in questo modo,se qualcuno fosse passato, non avrebbero visto quello che volevo fare,ma solo,casomai,indovinarlo.</p><p>Accarezzandole le cosce,mi avvicinai a quel bosco di peli neri,lambito dall’acqua.</p><p>Avevo la testa fra le colonne di carne.</p><p>Appoggiai la bocca alla fessura coperta dai peli bagnati,era la prima volta che vedevo una vera passera così da vicino, non sapevo cosa fare,non avevo mai fatto quello che stavo desiderando di mettere in atto.</p><p>Chiusi per un istante gli occhi e aiutato dall’istinto,da quello che avevo visto in internet,dall’eccitazione e dalla fantasia,aiutandomi con le dita,aprii un varco in quella boscaglia,mettendo allo scoperto le invitanti labbra vaginali,vi appoggiai le mie e iniziai a leccare tra le gambe materne,sentii il corpo di quella meravigliosa donna fremere,come se avesse freddo.</p><p>Ci fu un piccolo urlo da parte sua.</p><p>“mamma,ho fatto qualcosa di sbagliato?”</p><p>“no amore,aprile bene e comincia a leccamela”</p><p>A bocca spalancata rovesciò la testa all’indietro.</p><p>“leccami,si,leccami,piccolo mio,fammi morire”</p><p>Muovevo la lingua tra le labbra vaginali in modo sicuramente da inesperto, ma spinto da una voglia incredibile,infilavo in profondità il muscolo,in bocca avevo il sapore dell’acqua marina mescolata ad uno strano sapore un po’ acre.</p><p>“ti adoro mamma, sei fantastica”.</p><p>In quel momento era una donna di trentasei anni che si stava facendo leccare dal suo ragazzo senza pensare a nulla se non di provare piacere,quel piacere che da molto tempo non provava.</p><p>Tentava di allacciarmi con le gambe ma ogni volta rischiava d’andare sotto con la testa,voleva leccassi una certa parte della vagina.</p><p>“ti prego lecca un po’ più in alto”</p><p>Feci quello che mi aveva chiesto e trovai una piccola protuberanza.</p><p>Stavo facendo conoscenza con il mio primo clitoride.</p><p>Succhiai la perla con passione,senti la mamma fremere e sussultare.</p><p>Non avevo mai leccato una donna,ma quello che stavo provando mi appagò per tutte le solitarie masturbazioni.</p><p>Muovevo la lingua cercando i punti più caldi della passera,guidato dalla voce di mamma.</p><p>La passavo tra le pieghe delle labbra per poi affondare all’interno,facendola uscire dal nido calda e bagnata d’umori,per poi andare a solleticare nuovamente la clitoride.</p><p>Mamma cominciò a strusciare la vulva sul mio viso rischiando di andare a fondo,l’orgasmo stava arrivando,stilettate di piacere al cervello.</p><p>La vidi tremare.</p><p>“amore infilami un dito il dito medio nella vagina”</p><p>Le infilai come mi aveva chiesto,il dito medio, muovendolo avanti e indietro,continuando fino a farle raggiungere l’apice del piacere.</p><p>Sapevo benissimo,che quell’orgasmo non era dovuto dalla mia bravura,ma alla sua lunga astinenza sessuale,almeno,in quel momento,la pensavo così.</p><p>Mi ripromisi,che le avrei chiesto di insegnarmi a leccare la passerina in modo da farla molto più felice e far godere le future ragazze o donne,che avrei avuto la fortuna di incontrare.</p><p>Quando riuscì a calmarsi e riprendersi,aveva le lacrime agli occhi.</p><p>“Dio che abbiamo fatto,questo non doveva succedere,vieni andiamo fuori”</p><p>Ma come la parte inferiore del mio corpo uscì dall’acqua,vide quanto forte ero eccitato.</p><p>“non è giusto lasciarti in questo stato,oltretutto la colpa è mia,dai prendiamo gli asciugamani e andiamo in quella bella macchia di alberi”</p><p>“mamma non potremo andare a casa”</p><p>“no,siamo o non siamo naturisti?”.</p><p>Impugno il pene e come un cagnolino al guinzaglio,mi tirò a riva.</p><p>Raccolti i teli da bagno e sempre tenendomi per il membro,ci inoltrammo nella macchia,fatta di pini marittimi e arbusti.</p><p>Fatto qualche metro,trovammo un piccolo spazio,poco più grande di un letto matrimoniale.</p><p>“ecco fermiamoci qui,nessuno può vederci”</p><p>Tanta era la paura che stessi equivocando le sue intenzioni che non dissi nulla.</p><p>Lasciò il testimone dell’eccitazione per sistemare i teli,infine ci sedemmo.</p><p>“guardami negli occhi,questa è la prima è unica volta amore mio,poi scorderemo tutto”</p><p>Lo disse sussurandomelo all’orecchio facendomi venire i brividi.</p><p>“dai sdraiati,voglio darti in parte il piacere che mi hai dato”</p><p>Avvicinò la bocca al sesso,lo annusò,adorandolo,come un pagano adoro il suo idolo,poi baciò la cappella.</p><p>“apri un po’ le gambe”</p><p>La guardai negli occhi.</p><p>“mi hai fatto perdere ogni senso del pudore,farò tutto quello che vorrai”</p><p>Con una devozione incredibile,imboccò l’asta,assaporò quel sapore nuovo e perverso,restando per lunghi secondi con le labbra strette sopra la cappella, sentiva il pisello ingrossarsi tra le labbra fino al parossismo,me lo masturbava dolcemente sempre tenendo la cappella stretta in bocca, non appena avvertiva la tensione crescere troppo, bloccava la mano allentando la pressione delle labbra e schiacciandomi leggermente i testicoli.</p><p>Ogni tanto staccava la bocca dal sesso per eccitarmi con le parole,come se c’è ne fosse stato bisogno.</p><p>“amore,sai che ti ho visto imbrattare di sperma le mie mutandine?”</p><p>Restavo in silenzio,con la testa persa nell’oblio del piacere più grande, avrei voluto rispondere,dirle che mi dispiaceva, ma avevo il timore che mi sarei risvegliato dal bellissimo sogno,si,ancora non ci credevo che mamma mi stesse facendo quello che chiamano pompino.</p><p>“avrai tutto quello che vuoi piccolo mio,la mamma ti aiuterà e te lo insegnerà ”.</p><p>Pensai che mi avesse letto il pensiero,non le avevo fatto quella richiesta. Ma solo pensata.</p><p>Con studiata lentezza,scese per tutta la lunghezza del membro, si fermò a solleticare la radice, leccò l’interno coscia mentre sussultavo a ogni tocco di lingua,leccò le palline,infilandosene, prima una poi un’altra in bocca</p><p>Continuava a masturbarmi,alzai la testa per guardarla.</p><p>La lingua lambiva saettando il perineo mentre i testicoli erano bloccati nella bocca</p><p>“ti piace quello che sto facendo amore mio?”</p><p>“si,si,siiii”</p><p>Lo sperma scivolò fuori,grosse gocce andarono a sporcarle le guance e il mento.</p><p>Eravamo entrambi immobili,consapevoli di aver fatto una cosa indecente,in poche parole eravamo incestuosi,entrambi imbarazzati e impauriti,da quella pazzia.</p><p>Con lo stesso telo mamma si pulì il viso,gli occhi rimanevano fissi sullo sperma che imbrattava i testicoli, sembrava quasi che solo in quell’istante la sua mente</p><p>fosse rientrata nel corpo.</p><p>Ero immobile,sembravo una statua di marmo, sentivo il fiato scaldare le palle e lentamente al contatto di quell’alito,il pene prese a ingrossarsi.</p><p>“perdonami,perdonami amore mio, una madre non dovrebbe comportarsi in questo modo, non so cosa mi sia preso, non so….”</p><p>Cercava le parole giuste, per giustificare quella che credeva fosse una debolezza,lo faceva, guardando il sesso che aveva appena succhiato.</p><p>“mamma quello che è accaduto lo abbiamo voluto entrambi e non dobbiamo sentirci in colpa,ci stiamo amando e questa è la cosa più bella che ci sia”</p><p>Prima però la abbracciai forte,volevo farle sentire tutto il mio amore,anzi desideravo baciarla sulle labbra,ma in un momento così particolare,preferii baciarla su di una guancia.</p><p>“grazie mamma e stato bellissimo,ora vieni ritorniamo in casa”</p><p>Questa volta non fece obiezioni.</p><p>Si alzò e raccolse i teli.</p><p>“si hai ragione rientriamo in casa”.</p><p>Poi girandosi prese il sesso in pugno come quando eravamo in acqua.</p><p>Per fortuna nessuno poteva vedere quel ragazzo al guinzaglio. Altrimenti non credo ci sarebbero stati commenti privi di sospetti”</p><p>Va bene che dimostravo più anni di quelli reali e mamma meno dei suoi,ma non credo potessimo ingannare qualcuno.</p><p>Mentre ci avvicinammo alla villetta.</p><p>“mamma mi insegnerai tutto sul sesso?”</p><p>“te l’ho promesso e sai che mantengo le promesse,anche se so che quello che abbiamo fatto e faremo è una da depravati,ma oramai sono scesa all’inferno e voglio restarci, finché siamo in vacanza, quando ritorneremo in Italia vedremo cosa fare”.</p><p></p><p></p><p>Quello che accadde in casa lo leggerai la prossima volta.</p><p></p><p>...Continua....</p><p></p><p></p><p></p><h3>Mia madre 4º parte</h3><p></p><p></p><p>Ciao amico,mi sono fatto aspettare,purtroppo il tempo che posso dedicare a raccontare le mie avventure o fantasie è molto limitato,ho un lavoro che mi impegna parecchio e devo ritagliarmi qualche piccolo spazio.</p><p>In ogni caso ti ringrazio se continui a leggermi.</p><p></p><p>Rientrammo in casa in quella insolita maniera,appena chiusa la porta, dovette appoggiare le borse e per farlo mollò la presa sul pene, liberandolo,ne approfittai per andarle alle spalle e abbracciarla.</p><p>“mamma,quello che abbiamo fatto la fuori è stato fantastico e immagino che</p><p>ogni volta sarà sempre più bello,ma ora tocca a me fare qualcosa per te”</p><p>“e cosa vorresti farmi”</p><p>“vieni mettiamoci comodi,proviamo a vedere se il letto è più comodo del prato,prima però..”</p><p>La feci girare e mentre una mano accarezzava le spalle l’altra scendeva verso il seno, avvicinai il viso al suo e la baciai dolcemente ed a lungo.</p><p>Non potrò mai scordare quel primo bacio,non perché fu sensazionale,anche perché,fra un inesperto,per non dire imbranato,ed una esperta,ma ancora titubante su quello che voleva concedermi,ne uscì qualcosa che mi caricò,se mai c’è n’era bisogno,ancor di più.</p><p>Questa volta però ero deciso che sarei stato io a condurre il gioco.</p><p>“dai mettiti sul letto a pancia in giù”</p><p>“cosa vuoi farmi?”</p><p>“fidati di me”</p><p>Non fece altre obiezioni e si sistemò come le avevo chiesto.</p><p>Salii a cavalcioni di quel tanto desiderato corpo e mi sedetti su di lei all'altezza delle reni.</p><p>Iniziai a massaggiarle il collo,per poi scendere lentamente accarezzandole a lungo le spalle e la schiena</p><p>Mi spostai più indietro,ora ero seduto sulle cosce e le mani passarono a massaggiare ed accarezzare le reni e le natiche,approfittando del fatto che le gambe si erano parzialmente aperte.</p><p>Feci scivolare una mano lungo il solco tra le quelle belle chiappe sode intrufolandomi tra le cosce.</p><p>Senza rendermene conto,mi trovai a contatto con la passera bagnata e bollente,cercai di spingervi un dito all'interno,non c’è la feci, la posizione rendeva la cosa difficile e scomoda.</p><p>“ti prego,mamma,girati”</p><p>“mi vergogno a farmi vedere in quel modo”</p><p>“guarda che ti ho già visto e poi ci sono solo io a guardarti,dai fallo,fidati di me e vedrai che ne sarai felice e poi non hai detto che farai ogni cosa che ti chiedevo?”</p><p>Dio mio che presuntuoso e arrogante che ero in quel momento,ma mi sentivo padrone del mondo,stavo per avere quello che tanto avevo sognato.</p><p>“hai ragione te l’ho promesso e ogni promessa è un debito”</p><p>Fece quello che le avevo chiesto,anche se,credo, non si fidava molto di quello che le volevo fare.</p><p>“ora solleva le gambe e piega le ginocchia tirandole verso di te”</p><p>Non fece nessuna obiezione</p><p>In quel modo pur restando con la testa e le spalle appoggiate sul letto, si trovava col culetto sollevato, le ginocchia aperte e piantate saldamente sul letto e la bella conchiglia ben esposta</p><p>Com'era già successo altre volte che l'aveva vista,anche se furtivamente,non parlo di quello accaduto in acqua,qui era veramente esposta e lo era solo per me,trovai la cosa molto eccitante e immediatamente mi tuffai a leccare quella meraviglia.</p><p>Il sapore di salsedine mi riempì la bocca,le allargai le gambe.</p><p>Mamma tentò una flebile resistenza,ma quando la bocca si posò sulla vulva si arrese priva di ogni volontà e iniziò a gemere.</p><p>“ti piace essere leccata da tuo figlio?”</p><p>“si…si amore mio”</p><p>La lingua iniziò a lambire le grandi labbra per poi intrufolarsi in direzione di quelle piccole,una mano si unì al gioco,dischiudendole la vagina per facilitare</p><p>l'azione della lingua,riuscendo a raggiungere le piccole labbra ed il</p><p>clitoride.</p><p>Mamma sussultò per l'eccitazione quando iniziai a lambire con piccoli colpi il bottoncino che immediatamente si fece turgido facendosi, se possibile, ancora più sensibile.</p><p>Muoveva il bacino senza ritegno,</p><p>“cosa mi fai…cosa mi fai”</p><p>Non ascoltai quello che diceva,continuai a leccare la bella passera tenendola aperta con una mano mentre infilavo, con facilità , un dito della mano libera in quella fessura bagnata e bollente,facendolo entrare ed uscire ripetutamente, avevo momentaneamente smesso di pennellare con tanto amore il clito e guardai mamma,in lei tutto era cambiato, la rigida avvocatessa,sempre seria, si era trasformata in una ragazzina disponibile ed eccitata,rimisi la bocca a contato della passera,aspiravo, con le labbra, umori e clitoride, che ora era gonfio e duro come un piccolo pistacchio.</p><p>“mi fai godere alla grande mio dolce amore”</p><p>Un intenso calore cominciò a nascere nel suo ventre ed espandersi come una scarica elettrica, in tutto il corpo,i muscoli si contrassero, la testa si sollevò dal letto, la schiena s'inarcò e poi, con una specie di rantolo,ricadde inerte sul letto.</p><p>La vidi respirare a bocca aperta,il petto che si alzava e abbassava a ritmo frenetico,le mani artigliate al lenzuolo,il bacino che continuava avere spasmi di godimento.</p><p>Ero soddisfatto del mio operato (in fondo era solo la terza volta che</p><p>leccavo una vagina) feci scorrere una mano lungo il corpo rilassato e mi lasciai cadere al suo fianco.</p><p>Mamma si girò in modo da potermi guardare,mi sorrise ed allungò una mano sino a sfiorarmi un braccio,seguì l’arto verso il basso finché raggiunse la mano, padrona del dito che l’aveva profanata,la strinse... la portò verso il proprio viso e baciò delicatamente il dito che era ancora umido dei suoi umori,sorrise ed usò le labbra e la lingua per ripulirlo ben bene.</p><p>“ bambino mio sei stato fantastico,davvero bravissimo! ma non me la racconti giusta, si direbbe tu non abbia fatto altro in vita tua,o almeno non è la prima volta che lecchi la passera di una donna”.</p><p>Non potevo certo dirle di quello che mi aveva insegnato la passata estate la sua giovane cugina,anche se avevo 15 anni meno di lei,mi aveva fatto entrare alla scuola superiore del sesso,ma volevo arrivare all’università e lo volevo fare con mia madre.</p><p>“grazie mamma,si vede che ho un talento naturale”</p><p>“ne riparleremo,ora però posso dire che siamo entrambi scompigliati, sudati ed</p><p>impiastricciati. che ne diresti di una doccia?”.</p><p>Trovai l'idea magnifica,però c’era un piccolo particolare,avevo il pene duro come il marmo e una voglia pazzesca di calmarlo.</p><p>Lo feci notare alla Dea.</p><p>“come facciamo con lui?,non posso rimanere così,oltretutto mi fa male”.</p><p>“ho grandi progetti per lui,però questa sera dovrai accontentarti di una bella masturbazione mentre ci facciamo la doccia,poi ci vestiamo e andiamo a cena,ti va come programma?come ti ho già detto non ho più vent’anni e i miei tempi di recupero sono un po’ lenti e in questo momento sono parecchio stanca,oltre al fatto che sono fuori allenamento”</p><p>“allora dovrai allenarti parecchio se vuoi arrivare alla fine della vacanza”</p><p>“non preoccuparti non mi serve molto tempo per rimettermi in forma e poi ho un bravo allenatore..”</p><p>“guarda che sono molto esigente,ti farò morire dal..piacere”</p><p>Ridemmo di gusto,la tensione dovuta a quello che di sbagliato stavamo facendo si era sciolta come neve al sole,rimanevano due persone che volevano amarsi.</p><p>“dai andiamo,altrimenti arriviamo tardi a cena”</p><p>Sia pure a fatica,ci alzammo dal letto e mano nella mano, senza curarsi di vestirsi o coprirsi in alcun modo, lasciammo la stanza diretti verso il bagno,con il guerriero che dondolava come una canna da pesca quando il pesce ha abboccato e aspetta una mano che la impugni.</p><p>Eravamo entrati nello spirito naturistico,mai avrei pensato che mamma si sarebbe liberata da ogni inibizione in questo modo,l guardai in viso,era tranquilla,come fosse una cosa normale tenere il figlio per mano, completamente nudi e diretti a fare una doccia assieme.</p><p>Mi sembrava fosse passato un secolo da quando dovevo spiare il corpo che camminava al mio fianco,esposto ai miei occhi e offerto ad ogni carezza.</p><p>Inutile ti racconti quello che avvenne nella doccia,mamma mi masturbò e non ci volle molto perché eruttassi tutta la voglia repressa.</p><p>Ti interesserà molto di più quello che avvenne il mattino seguente,ti starai chiedendo perché il giorno dopo?</p><p>Lo saprai,ti racconterò tutto,te l’ho promesso,ma dovrai pazientare fino alla prossima puntata.</p><p>Ti ringrazio e lo faccio con un forte abbraccio.</p><p></p><p>....continua.....</p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><h3>Mia madre 5º parte</h3><p></p><p></p><p>Eccomi a continuare la storia con mamma.</p><p></p><p>Come ti avevo scritto andammo a cena e poi in discoteca,alla fine eravamo talmente stanchi e anche leggermente brilli,almeno io lo ero,lei non lo dava a vedere,che non vedevamo l’ora di raggiungere la villetta e di conseguenza il letto.</p><p>Ci coricammo assieme completamente nudi,non fantasticare,non è accaduto nulla,fra il viaggio,la pineta e il letto,facemmo appena in tempo a darci il bacio della buonanotte che crollammo addormentati.</p><p>Venni svegliato da un dolce solletico al basso ventre,mi stava accarezzando con i suoi cappelli.</p><p>“buongiorno mamma”</p><p>“buongiorno bambino mio,dormito bene?”</p><p>“mai dormito così bene”</p><p>“nessun sogno erotico?”</p><p>“non c’è n’era bisogno,la realtà è molto più bella”</p><p>“ti avevo promesso che avrei contraccambiato la leccata di ieri pomeriggio,ora lasciati andare e goditi quello che ti farò”</p><p>Mi misi comodo,ben adagiato al letto,gambe leggermente divaricate.</p><p>Posò le mani aperte sul petto,accarezzandolo e disegnando coi polpastrelli, i capezzoli,per poi slittare lentamente dal torace al ventre.</p><p>Ora il volto era vicino al sesso,gli soffia sopra,lo vuole svegliare,come se c’è ne fosse bisogno,con tanta delicatezza,.</p><p>Abbassa il capo sul ventre e comincia a sfiorarlo.</p><p>Ora il duro membro vibra pulsa.</p><p>Tira il prepuzio verso il baso,scappellandolo,ora è li che attende il bacio delle labbra.</p><p>Scende un po’, così da urtare col mento l'asta,accarezzando la cappella e roteando il volto su di essa.</p><p>Mi guarda,fissandomi,le sorrido.</p><p>Punta i suoi occhi dentro i miei e con la bocca assolutamente aperta si cala sulla cappella sfiorando appena le labbra.</p><p>Vuole fare all'amore con lui solo con la bocca, prima di cominciare a succhiarlo,</p><p>E pronta a spedirmi in inferno o paradiso?, sicuramente alla follia.</p><p>Sfiora,la rosetta dell’ano,ma subito ritira il polpastrello,non è quella la sua meta.</p><p>Prende i testicoli con tutte e due le mani,come fossero due fragili uova.</p><p></p><p></p><p>Non c’è la faccio a rimanere supino,mi appoggio coi gomiti sul letto,non volevo perdere lo spettacolo di mamma che mi faceva un pompino.</p><p>L’ha fatto uscire dalla bocca,ora soffia sulla cappella.</p><p>Migliaia di brividi pervadono un corpo teso allo spasimo,pronto ad esplodere tutta la gioia che bolle dentro.</p><p>Decisa,lo afferra alla base,in modo selvaggio,oserei dire violento.</p><p>Sfiora l'asta e sicuramente percepisce il sangue che scorre violento dentro le vene.</p><p>Dolcemente lo morde alla base,lo lecca,lo stringe e senza mai allentare la presa, lascia scorrere la mano verso l'alto fino a far tramontare la cappella dentro il pugno.</p><p>Ora, lentamente,la mano scende accompagnando la pelle,il pene risorge, ma solo per tramontare fra le succose labbra.</p><p>Lo imbocca.</p><p>Lo succhia, lo sega e lo risucchia.</p><p>Sempre più veloce.</p><p>Afferra e stringe le mie natiche.</p><p>Lo sa,l'ha avvertito, le sente contrarsi,Il godimento è prossimo.</p><p>Non stacca gli occhi dal mio volto.</p><p>Amico mio,hai mai sentito l'effetto che fa il sangue quando ti sale in testa?,sai cosa si prova quando gli occhi si annebbiano di piacere?</p><p>Ecco arriva lo sperma,lo sento scorrere dentro l'asta.</p><p>Vorrei rallentare per prolungare il piacere, ma è troppo tardi.</p><p>Sono sulla via del non ritorno.</p><p>Toglie il pene dalla bocca,un momento prima dell’eruzione, lo stringe in mano e lo fa strusciare sulle sue guance,sul collo,fino a scendere sul seno e lì si ferma.</p><p>Si spalma lo sperma sul capezzolo.</p><p>Prendo il suo volto fra le mie mani,la tiro a me.</p><p>La bacio il più appassionatamente possibile.</p><p>Ci mettendo comodi e la strinsi a me,avvicinando la bocca all’orecchio per sussurrarle.</p><p>“grazie mamma mi hai fatto impazzire”</p><p>“più della mia cara cuginetta?”</p><p>Mi si gelò il sangue nelle vene.</p><p>“ma cosa stai dicendo,non penserai che io con tua cugina..”</p><p>“non dire altro,non voglio altre bugie,so tutto,me l’ha detto lei e nei minimi particolari”</p><p>Inutile negare.</p><p>“cosaaa!!!..ti ha raccontato tutto?”</p><p>“già ,tutto, proprio tutto,anche le fantasie che avevi su di me”</p><p>Non sapevo che dire,mi vergognavo,le avevo raccontato la mia passione per mamma, convinto che non avrebbe mai raccontato nulla,specialmente di quello che facevamo durante le vacanze e le visite,che coincidevano con i fine settimana,mannaggia alla linguaccia della sua giovane cugina,(aveva solo 10 anni più di me) e ora scoprivo che sapeva tutto,la prima volta che l’avrei vista,avrebbe fatto i conti con me,ma ora dovevo affrontare mamma e giustificare tutte le bugie che le avevo raccontato.</p><p>“perché non hai detto nulla e mi hai lasciato raccontarti tutte quelle fandonie?”</p><p>“mi andava bene così”</p><p>“in poche parole ci siamo imbrogliati a vicenda”</p><p>“no,non lo chiamerei imbroglio,tu hai fatto la tue belle scoperte sessuali, ed io mi sono ritrovata un giovane amante con una bella esperienza”</p><p>“chissà che risate ti sei fatta,quando ti dicevo che non sapevo cosa e come fare per farti godere”</p><p>“diciamo qualche sorriso,ma poi ho visto che la cuginetta è stata una brava insegnante”</p><p>“ma quando te l’ha detto?”</p><p>“fin dall’inizio”</p><p>“in poche parole,da quando ero convinto di sedurla”</p><p>“già e mi ha detto che eri incantevole con quel tuo osare e non osare”</p><p>Mannaggia che colpo al mio ego,ero convinto di averla circuita e ora scopro che la sua ritrosia era solo scena.</p><p>“ma in che occasione ne avete parlato?”</p><p>“guarda che settimanalmente ci incontriamo a casa sua”</p><p>“e quando?..se non hai mai un giorno libero”</p><p>“ti ricordi le riunioni per il riepilogo settimanale?”</p><p>“si,normalmente le tieni al venerdì nel tardo pomeriggio”</p><p>“diciamo che non esistono,tranne se non vogliamo considerare, riunione,l’incontro con la cuginetta”</p><p>“mamma,non dirmi che tu e lei...???”</p><p>“si è quello che pensi,facevamo sesso fa di noi,non volevo far entrare uomini nella mia vita e da qualche parte dovevo pur sfogarmi”</p><p>“ma non sei lesbica e nemmeno lei lo è,lo posso testimoniare’</p><p>“certo che non lo siamo,ma questo non ci vieta di divertirci fra di noi”</p><p>Che altro dire?</p><p>“dai coccoliamoci un po’,poi andiamo a pranzo e dopo aver preso un po’ di sole che ne dici di farmi vedere quello che hai imparato,Giorgia dice che sei diventato veramente bravo a farla felice col tuo pisello”</p><p>“quella pettegola,farà i conti con me”</p><p>“guai a te se ti arrabbi con lei,dovrai solo dirle grazie per tutto quello ce ti ha insegnato e continuare ad andarla trovare”</p><p>“ma non ti da fastidio che faccia sesso con lei?”</p><p>“perché dovrebbe?,resta tutto in famiglia”</p><p>L’abbraccia strettamente e cominciai a darle tanti piccoli baci.</p><p>Mio caro amico,scrivendolo mi ha fatto ricordare quei meravigliosi momenti,perciò quello che avvenne in seguito te lo racconterò la prossima volta.</p><p>Ti lascio con il mio solito abbraccio.</p><p></p><p>...continua....</p><p></p><h3>Mia madre 6º parte</h3><p></p><p></p><p>Eccomi a finire la storia con mamma.</p><p></p><p>Restammo in spiaggia più del previsto,era una bella giornata di sole e desideravamo goderla il più a lungo possibile.</p><p>Da parte mia mi godetti la visione di mamma nuda,anche se un pò seccato per i sguardi vogliosi degli altri ospiti del villaggio.</p><p>Dicono che ci si abitui a vedere una donna o uomo nudi,beh!,da quello che potevo vedere,parlo della parte maschile,mi sembravano parecchio eccitati e più di uno andava in acqua,non certo per fare una nuotata.</p><p>A mamma non sfuggi il mio sguardo assassino verso i maschi.</p><p>“la pianti di essere così scocciato”</p><p>“non lo sono,mi rompe che ti guardino in quel modo”</p><p>“e in che modo mi guardano?,non certo per spogliarmi,visto che lo sono già ”</p><p>“come se ti volessero scopare”</p><p>“se e per quello,non mi sembra che il tuo sia migliore”</p><p>“ma io ti voglio bene,anzi ti amo,loro invece vogliono solo il tuo corpo”</p><p>“Dio mio,mi hai fatto una dichiarazione d’amore”</p><p>“dai non prendermi in giro,lo sai cosa provo per te”</p><p>“sapevo che mi desideravi sessualmente ma non che mi amavi”</p><p>“beh!,ora lo sai”</p><p>“capisco,sei geloso”</p><p>“mi rompe che facciano quegli occhi da affamati e per giunta sono quasi tutti vecchi e poi non sono geloso”</p><p>“come no!!!,sei gelosissimo,si vede lontano un miglio e non chiamarli vecchi,molti di loro hanno la mia stessa età ”.</p><p>“scusa, non era in quel senso che intendevo dire”</p><p>“va bene oramai il sole sta per tramontare,che ne dici di fare un ultimo bagno e poi rientriamo?”</p><p>Non dissi nulla,la presi per mano e corremmo verso l’invitante azzurro del mare,guardassero pure e pensassero quello che volevano,la donna che bramano era mia e solo mia.</p><p>Entrammo in acqua e cominciammo a giocare, come una madre e un figlio dovrebbero fare, rispettando le parti, senza pensare a quello che era accaduto il giorno prima e non più tardi di qualche ora prima, però entrambi eravamo consapevoli che la passione, che ci aveva travolti,era lì, pronta a ritornare appena fossimo stati soli.</p><p>L’acqua cominciava a farsi un po’ fresca e avevamo la pelle d’oca,lo si notava sopratutto dai capezzoli di mamma,erano duri e spingevano in fuori,quanta voglia di succhiarli.</p><p>“ritorniamo a riva,comincio a sentire qualche brivido e poi si legge nei tuoi occhi quello che vorresti fare”</p><p>“che fai,leggi nel pensiero?,vorrei vedere te come ti comporteresti,vedendo i capezzoli che sembrano vogliano uscire dal seno,tanto sono duri”</p><p>“beh! guardando il pisello,non mi viene nessuna voglia, proprio non si vede,da quanto si è ritirato”</p><p>“mamma non ti vergogni!!,guardare il pene di tuo figlio e volere avere certe voglie!!”</p><p>Ridemmo di gusto.</p><p>“ti immagini se sentissero quello che ci stiamo dicendo?”</p><p>“in questo caso,o ci invidierebbero,o chiamerebbero la buon costume”</p><p>“opto per la seconda ipotesi vostro onore!”</p><p>“va bene avvocatessa”</p><p>Ritornammo a riva.</p><p>“hai visto?,non si é mosso nessuno,aspettavano la tua uscita,mi sa che sarai responsabile di parecchie masturbazioni e scopate, pensando a te”</p><p>“allora dovrebbero ringraziarmi,cmq. se è per quello,neanche le donne hanno abbandonato la spiaggia e non certo per vedermi nuda,basta guardare dove è diretto il loro sguardo”</p><p>“guardino pure,tanto in questo momento hanno ben poco da vedere,però, mi fai un piacere?,ti metti il vestito per andare alla villetta”</p><p>“alla faccia del non geloso,d’accordo però anche tu ti metti i bermuda,non mi va che guardino il mio ragazzo in quel modo”</p><p>Mentre facevamo quello che avevamo reciprocamente desiderato,feci il verso alla sua frase.</p><p>“alla faccia della non gelosa...”.</p><p>Camminammo lentamente verso casa,consapevoli che di lì a poco avremmo varcato la soglia della perdizione,o di quello,che la maggior parte della gente, chiama depravazione.</p><p>La mia giovane età mi aiutava a non rendermi conto di quello che stavamo per fare,ma lei ero sicuro, ne era consapevole.</p><p>La guardai per capire se avrebbe varcato la soglia.</p><p>Rispose al mio sguardo con un leggero sorriso,si,era consapevole del momento e allo stesso tempo determinata ad andare avanti.</p><p>Lo capii anche dalla stretta di mano che si accentuò.</p><p>“mamma....”</p><p>“non dire nulla e amami,come un giorno amerai la tua ragazza”</p><p>“non amerò nessuna come sto amando te”</p><p>“sssshhhh!!non dire paroloni più grandi di te. Mi basta sentirmi amata”</p><p>Visto che eravamo fuori da occhi indiscreti,la presi in braccio e le feci varcare la soglia della villetta.</p><p>“guarda che non sono tua moglie”</p><p>“finché siamo in questa casa,si....”</p><p>“allora portami fino alla doccia,mio dolce sposo”.</p><p>La lasciai davanti alla porta del bagno.</p><p>“amore,ti piacerebbe sapere quanto sono brava ad insaponarti?,sono passati parecchi anni,da quando ti facevo fare il bagnetto.</p><p>Si avviò e mentre si dirigeva verso la doccia, lasciò cadere il prendisole in un modo che dir sensuale è riduttivo.</p><p>Aprì la porta,non la rinchiuse.</p><p>Sarà stata la visione o il suo esplicito invito,che mi fecero avviare come un automa verso quella apertura vetrata..</p><p>“hai ancora i pantaloncini,cosa aspetti a toglierteli?.</p><p>Entrai, non prima di essermeli tolti.</p><p>La abbracciai ed iniziai a baciarla infilando la lingua in quella meravigliosa cavità che era la sua bocca.</p><p>Mentre continuavo a baciarla iniziai a scendere con le mani per impadronirmi della sua calda fonte del piacere.</p><p>“no lascia fare a me”</p><p>Dio mio non me lo aspettavo,si inginocchiò e mi fece vedere quanto brava era con il sesso orale,ancora oggi penso sia stato uno dei più eccitanti pompini della mia vita.</p><p>Era meravigliosa,splendida una dea e in più era mia madre.</p><p>Non avevo mai pensato,nemmeno nelle più spinta fantasia,che mi sarei trovato in quella posizione.</p><p>Si abbassò ancora un pò, tirò fuori la lingua e la passò languidamente lungo tutta l’asta, dai testicoli alla punta, per poi soffermarsi su quest’ultima come gustando la panna in cima al gelato.</p><p>Immagino che lo trovò gustosissimo,visto che decise di assaggiarlo meglio.</p><p>Lo fece sparire in bocca,lo succhiò, solleticandolo con la lingua.</p><p>Con una mano afferrò saldamente la base ed iniziò a masturbarlo, facendo lo stesso con la bocca nella parte superiore.</p><p>Non resistetti molto,venni copiosamente e il tutto finì nel piatto della doccia.</p><p>E mentre l'acqua continuava a bagnarci e a far sparire le tracce della colata,la feci alzare,desideravo contraccambiare,baciarle la conchiglia.</p><p>Ma lei me lo impedì.</p><p>“non è questo quello che desidero,vediamo quello che ti ha insegnato la cara cuginetta,quello che desideri fare,lo hai già fatto,ora voglio sentirmi donna,ma prima facciamo la doccia”</p><p>Riuscimmo a lavarci,senza altri intermezzi sessuali.</p><p>Mentre stavamo asciugandoci.</p><p>“amore la serata è appena iniziata non vorrai dirmi che sei già stanco?,mi sembri un po’ moscio la sotto,coraggio ti aspetto in camera”</p><p>Non risposi mai mi sarei aspettato che mamma mi parlasse in quel modo,questo bastò affinché il pene tornasse nuovamente in erezione.</p><p>Glielo feci notare.</p><p>“guarda,mi sembra una bella risposta da parte sua”.</p><p>“vedremo se sarà all’altezza del compito che lo aspetta”.</p><p></p><p>Pensavo che avrei finito la storia,ma non c’è la faccio.</p><p>Quello che è accaduto in camera su quel letto matrimoniale,te lo racconterò la prossima volta,sempre che abbia voglia di leggermi.</p><p>Ti lascio con il mio solito abbraccio di ringraziamento.</p><p></p><p>...continua...</p><p></p><p></p><p></p><h3>Mia madre 7º parte</h3><p>Eccomi a concludere la storia con mamma,logicamente parlo di quei giorni passati al villaggio naturista di Rovigno.</p><p>Alcuni mi hanno detto che la sto facendo lunga e probabilmente hanno ragione,ma non volevo volgarizzare una bellissima storia d’amore tra madre e figlio.</p><p>Già di per se è una cosa da trattare con molta delicatezza e amore,l’avessi condensata in una sola puntata,ne sarebbe uscita una storia,come c’è ne sono tante in questo sito.</p><p>Io desideravo farvi partecipi al mio amore per mamma,non nascondo che all’inizio ero attratto da lei in un modo sessualmente morboso,ma poi mi sono innamorato,si, sono innamorato di mamma,non mi interessa che ci crediate,una cosa che solo io provo e se l’ho raccontata è perchè desidero che coloro che scrivono storie di incesto,rispettino chi si concede a loro,sia che sia la mamma,la sorella,la zia,la cugina o la nonna,non trattatele come fossero delle puttane,hanno dei sentimenti,hanno un cuore e nel momento che vi si donano,lo fanno per amore e non per sentirsi depravate e insultate e peggio ancora,sentirselo dire,dalla propria carne.</p><p>Scusatemi di questo mio pistolotto,ma ci tenevo a scriverlo,saltatelo se non lo condividete.</p><p></p><p>Ricorderai che avevamo appena finito la doccia e mamma si era avviata verso la camera da letto,invitandomi a seguirla.</p><p>Quando entrai era là che mi aspettava.</p><p>Mi sdraiai accanto a lei ed iniziai a baciarla,andando direttamente alla bocca.</p><p>Non so come spiegarmi,ma il bacio aveva un’altra intensità ,c’era passione,tanta partecipazione, sentivo la sua lingua attiva nella mia bocca,come se ogni senso di colpa fosse definitivamente sparito.</p><p>Con il bacino mi invitava a toccarla, desiderando la mia intrusione.</p><p>Ero riuscito a farla partecipe e questo mi riempiva di orgoglio.</p><p>Potevo continuare con calma,farle sentire quanto la desideravo.</p><p>La sua passera era a mia disposizione,ne potevo sentire il profumo.</p><p>Le allargai le gambe e mi tuffai in mezzo ad esse leccando con fervore e gioia la conchiglia.</p><p>Quando sentì la lingua sulla passera strinse leggermente le cosce, per poi allargarle ancor di più,appoggiando le mani sulla mia testa a sollecitare quanto già facevo.</p><p>Mi domandai mentalmente da chissà quanto tempo non provava quelle sensazioni,ma poi mi ricordai di sua cugina e mi dissi che dovevo impegnarmi, se non volevo fare una magra figura,ma,a differenza di lei,avevo un’arma in più,il mai domo guerriero.</p><p>Posai il glande sull’apertura delle labbra,in quel momento mi resi conto della gravità del momento.</p><p>“posso mamma”</p><p>Una domanda fuori dal mondo,stavo per penetrare la donna che mi aveva partorito, potevo farlo?</p><p>Non rispose a parole,lo fece con un semplice gesto,alzo le gambe e mi diede una spinta,allo stesso tempo allargò le labbra vaginali per permettermi quella penetrazione incestuosa.</p><p>“ora amore,basta domande,basta dubbi,hai detto di essere il mio sposo,fai il tuo dovere”</p><p>Mentre lentamente entravo in lei,scivolai verso l’alto,strisciando sul corpo portandomi con il viso sul suo e rimettendole la lingua bagnata dei suoi umori nella bocca.</p><p>Quanto durò quel bacio?..chi può dirlo,chi può calcolare il tempo in quei momenti?</p><p>“cosi,bravo,continua così,fammi gioire,come da molto tempo:::”</p><p>Non poté continuare,ero avanzato fino a toccare con i testicoli il sedere,</p><p>La lingua in bocca e contemporaneamente il membro dentro lei.</p><p>Non poteva più sottrarsi.</p><p>Rimasi fermo per farle sentire la dura presenza.</p><p>Poi cominciai l’antica danza.</p><p>“sei bellissima”</p><p>Mentre lo dicevo feci entrare il pene ancora più in fondo,se mai era possibile.</p><p>Mi dedicai a lei e alla sua passera.</p><p>Misi le mani sotto il sedere per farle sentire maggiormente la penetrazione.</p><p>Tenni un ritmo intenso ma continuo .</p><p>Volevo farla impazzire di piacere.</p><p>Doveva essere per sempre mia.</p><p>Con gemiti e incitamenti,mi spronava a insistere su quella strada.</p><p>“si.. si piccolo, dallo tutto alla mamma”.</p><p>La guardavo, mentre leggermente scivolavo nella vagina calda ed invitante.</p><p>Iniziai a muoversi più velocemente,l’orgasmo non era lontano.</p><p>“vengo amore,vengo”</p><p>“voglio venire con te”</p><p>Non dissi altro,non mi preoccupai nemmeno sapere se era protetta,tirai le sue chiappe fortemente verso l’inguine e ..venni..</p><p>Un fiume di sperma uscì dal meato.</p><p>E mentre godevo urlai tutto il piacere.</p><p>Le riempii il ventre, venni urlando e artigliandole le natiche.</p><p>Venni mentre succhiavo la sua lingua.</p><p>Fu fantastico.</p><p>Eravamo un corpo unico.</p><p>Riempii la passera con tutto il seme che potei eruttare.</p><p>Furono migliaia gli’ spermatozoi che entrarono nella sua femminilità .</p><p>Mi sdraiai silenziosamente al suo fianco.</p><p>La tenni stretta a me.</p><p>Le parlai con dolcezza dandole leggeri baci.</p><p>“grazie mamma,grazie per quello che mi hai dato,sei stata dolcissima e generosa”</p><p>“bambino mio,non ti ho regalato nulla,l’ho voluto io,lo abbiamo voluto assieme”.</p><p>“ne sono felice, passeremo tanti bei momenti insieme”</p><p>La sentii tremare,si strinse maggiormente a me,probabilmente quelle parole le avevano fatto venire brividi di paura,per quello che promettevano.</p><p>Per rompere quel momento che intuii drammatico per lei.</p><p>“prendi la pillola mamma?”</p><p>La sentii rilassarsi,era un argomento reale.</p><p>“si,non ti preoccupare,sono protetta,la prendo per regolare il ciclo,me l’ha prescritto la ginecologa”</p><p>“allora dovremo ringraziarla,visto che siamo stati incoscienti”</p><p>“credi che ti avrei lasciato venirrmi dentro,se non lo fossi stata?”</p><p>Che discorso grottesco stavamo facendo,sembravano una coppia di amanti,ma ambedue sentivano la gravità dell’accaduto e del momento.</p><p>Guardò verso il basso,</p><p>“sei ancora duro”</p><p>Si, era di nuovo sull’attenti,avrei voluto vedere il contrario.</p><p>“sei così bella ed eccitante,non puoi immaginare quante volte l’ho sognato e quante volte mi sono masturbato per te”</p><p>Senza dir nulla,si alzò, montandomi a cavallo</p><p>Con un lungo gemito si lasciò cadere sul sesso, il canale lubrificato dallo sperma agevolò l’entrata del guerriero.</p><p>Restò per lunghi istanti con la spada completamente infilata nella guaina..</p><p>“mi hai fatto impazzire e sto per impazzire nuovamente”</p><p>Riuscì a dire quelle parole con il fiato spezzato,per la nerboruta presenza.</p><p>Si muoveva leggera sulla pancia,cavalcandomi come fossi un puledro.</p><p>“godo ancora”.</p><p>Un altro orgasmo stava per arrivare</p><p>Mi accorsi di quello che stava succedendo, dalle contrazioni vaginali per il piacere che stava investendola,</p><p>Massaggiai il seno,con tutta la passione possibile,avrei voluto succhiare quei invitanti capezzoli,ma erano troppo lontani dalle labbra.</p><p>“mi fai godere,mi stai facendo nuovamente godere”</p><p>Continuava a ripetere quelle parole,mentre sinuosa si muoveva sul pisello.</p><p>“avanti bambino.. vieni”</p><p>Venimmo entrambi urlando parole senza senso,fino ad accasciarsi stremati sul letto.</p><p>Restammo abbracciati per non so quanto tempo.</p><p>“oggi siamo caduti nella follia, in un pozzo di perversione”</p><p>“mamma non c’è stata follia ne perversione,ma solo due persone che si sono amate e donati l’uno all’altra,non dobbiamo vergognarci di quello che abbiamo fatto”</p><p>“ma come faremo a dimenticare tutto questo?”</p><p>“non lo dimenticheremo,sarà il nostro segreto”</p><p>“non lo dirai a nessuno?”</p><p>“nemmeno sotto tortura”</p><p>“e fra di noi cosa succederà ?”</p><p>“continueremo a farlo,tutte le volte che sarà possibile”</p><p>“è una promessa o una minaccia”!</p><p>Grande mamma,con una battuta aveva sciolto la tensione che si era creata per quello che avevamo fatto.</p><p>“non so tu,mio sposo,io mi sento sudata e un po’ appiccicosa e parecchio affamata,che ne dici di una bella doccia e poi andiamo a vedere se c’è ancora qualcosa da mangiare”</p><p>L’abbracciai e ci dirigemmo verso il bagno con la consapevolezza che le nostre vite sarebbero radicalmente cambiate,in meglio o peggio?</p><p>Chi lo sa.</p><p></p><p>Ecco amico ho finito,il resto della storia è troppo personale e per il momento non desidero dividerla con nessuno,forse un giorno.</p><p>Grazie per essermi stato vicino..</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="pj85, post: 17717478, member: 381263"] Ciao ragazzi, ho deciso di postare un nuovo racconto...anche questo preso dalla Rete e salvato anni fa. Ho controllato e non dovrebbe essere più disponibile online quindi ho deciso di postarlo. E' un racconto in più parti ma le posterò subito tutte. Buona lettura :cool: [HEADING=2]Mia madre 1º parte[/HEADING] Venerdì sera, cena al ristorante con i colleghi di lavoro di mamma. lei è un noto avvocato in provincia di Firenze, 36 anni, compiuti da tre mesi, vedova da 5 anni. Il mio nome è Alvin 18 anni compiuti da poco. Non volendo andare a quella cena da sola, mi chiese di accompagnarla, cosa che feci molto volentieri; mi sentivo importante a farle da accompagnatore, dopo la morte di papà lo facevo spesso. La serata trascorse velocemente e in modo piacevole. Fortunatamente essendoci altre persone estranee, oltre me, gli avvocati non parlarono di lavoro. Mamma fu la prima a salutare la compagnia, non le piaceva fare tardi. Ritornammo a casa che erano quasi le 10, troppo presto per andare a letto. Fu mamma a fare la proposta. “che ne dici di metterci comodi e guardare un po’ di televisione?”. “niente in contrario, vado a cambiarmi”. Lo stesso fece lei. Ritornai con addosso i pantaloni della tuta e una maglietta, mamma invece si era presa alla lettera... spogliandosi completamente; indossava i pantaloncini del pigiama e pure lei una larga maglietta,sotto non aveva nulla, si notava facilmente. Ci siamo seduti sul divano e visto che per televisione non davano niente di interessante, abbiamo cominciato a parlare di varie cose, ad un tratto mamma cambiando completamente discorso. “Alvin da quanto tempo non ci coccoliamo più come facevamo una volta quando eri più piccolo?”. “beh! da un bel po’”. “vieni qui vicino a me dai”. Mi sono avvicinato e lei mi ha preso fra le braccia stringendomi stretto come faceva quando ero un bambino. Siamo rimasti così per un bel po’,la testa appoggiata al suo grembo,le braccia attorno alla sua vita, mentre le sue mani mi accarezzavano i capelli. Ad un tratto ho sentito il suo petto sussultare,ho alzato gli occhi,i suoi erano pieni di lacrime. ”mamma che succede?”. “nulla bambino mio, nulla, solo dolorosi ricordi, continua a tenermi stretta, mi sento protetta fra le tue braccia, tuo padre lo faceva spesso”. Non sapevo cosa pensare, mamma sempre così energica, forte, indipendente, stava chiedendo a me di proteggerla!!. Che fare? l’ho abbracciata ancor più forte, più stretta, passandole un braccio sopra la spalla, volevo sentisse tutto il bene che le volevo, che sapesse che poteva contare su di me, che sentisse che ero un uomo, pronto a difenderla da tutto e da tutti. Ho cominciato ad accarezzarle la schiena, il suo corpo aderiva al mio in questo abbraccio, ma per fare questo mi ero sollevato un po’, ora mi teneva come quando succhiavo il seno. “il mio bambino, il mio bel bambino diventato uomo che protegge la sua mamma”. La lasciavo dire, sentivo che le faceva bene. “come sarebbe bello tornassi bambino come quando ti allattavo, che momenti meravigliosi”. Non sapevo cosa dire ne cosa fare, immaginavo che tutta quella nostalgia fosse per la mancanza di papà , aderii ancor di più al suo corpo. Volontariamente od involontariamente,la mia bocca si appoggiò al seno, una scossa tremenda dentro di me, il capezzolo era duro, eccitato, stava pensando a papà e ai momenti passati con lui. Mamma ha una cosa particolare che lei chiama difetto, quando ride o si emoziona e io aggiungo anche quando si eccita, il capezzolo si allunga parecchio. Ora era lì a contato delle labbra che spingeva in fuori maglietta, che voglia di aprirle. Non avevo il coraggio di muovermi o meglio non lo volevo, siamo rimasti così per non so quanto tempo, avrei voluto fermare il tempo, Dio mio cosa mi stava succedendo? Quella che sto abbracciando è mia madre!! Ma questo non impediva al mio sesso di eccitarsi. Per quanto tempo rimanemmo così? Secondi, minuti,ore, chi può dirlo?. Ad un certo punto si è come svegliata, mi ha solleva, la testa e guardandomi. ”va tutto bene bambino mio, non preoccuparti è bello stare fra le tue braccia,dobbiamo farlo più spesso, specialmente quando siamo soli,ma ora è meglio andare a letto” . Mi ha fatto una lunga carezza e dato il solito bacio sulle labbra, un po’ più lungo del solito, ma forse era solo un’impressione dovuta all’eccitazione, un po’ più umido, ma forse era colpa delle lacrime. Sono rimasto seduto, non avevo il coraggio di alzarmi, non volevo vedesse l’eccitazione che era esplosa dentro gli slip, cosa avrebbe pensato? . Lasciò finalmente la stanza, solo allora riuscii ad alzarmi chiedendomi cosa stavo facendo? , Mi sono preso la testa fra le mani e ho cominciato a dire a me stesso: “sono malato, mio Dio sono malato, sono un perverso, un porco, un incestuoso” Aggiungete voi quello che vi pare. Ma tutto questo avveniva solo in una meta della mente, nella metà sana!! l’altra, quella malata, ne era felice, avrebbe voluto andare avanti, mi sgridava dicendomi quello che avrei dovuto fare. Ho urlato alla mente. “basta, basta, lasciami in pace, non voglio desiderare mamma”. Mi sono alzato, sono uscito in giardino, volevo calmarmi un po’ l’ho fatto urlando al cielo, fino a formulare il proponimento che non avrei più osato pensare una cosa del genere. Raggiunta la calma, sono rientrato, ho cominciato a salire le scale per andare in camera mia, stavo per entrare quando ho sentito l’acqua della doccia, il proponimento è andato a farsi friggere, dentro di me non avrei voluto, ma la voglia era ancora lì che me lo ricordava, bastava vedere il rigonfio nei pantaloni della tuta, ha vinto l’eccitazione, la perversione. Mi sono avvicinato al bagno, la porta era leggermente socchiusa, eccola lì in tutta la sua bellezza di donna matura,il corpo coperto d’acqua, le mani che l’accarezzavano, il seno con i capezzoli eretti, il centro del piacere invitante con tutto quel pelo nero, Dio mio quanto era bella. Non ho resistito, mi sono abbassato la tuta e gli slip, il pene è uscito con prepotenza forte della sua durezza e voglia, l’ho impugnato e con quella bellissima donna davanti agli occhi ho cominciato a masturbarmi lentamente, volevo godere ogni attimo di quella visione,.no, non c’era più mia madre,.c’era una donna con un corpo fatto per ricevere e dare amore, avrei voluto entrare, abbracciarla, farle vedere quanto grande e forte era il mio desiderio, non ho avuto il coraggio di farlo. Continuai a masturbarmi, il pene sembrava scoppiasse tanta era la sua tensione,sentivo i testicoli pieni di lava incandescente è stata un’eruzione, mai avevo provato una cosa così squassante. Sono rimasto li ad ammirare il pene che eruttava, sembrava non finisse più, le gambe che cominciavano a cedere, non capivo più nulla,avrei voluto urlare, ma la ragione ha avuto il sopravvento, mi sono allontanato giusto in tempo,avessi tardato qualche secondo, sarebbe uscita. Mi sono rifugiato nel letto, tremavo, la mente in fiamme, mi sentivo sporco, mille pensieri. Chi ero? Chi sono? Un mostro? Un pervertito che ora ha tolto l’ultima barriera di pudore. Ho spiato mamma, mi sono masturbato guardando il suo corpo, ho pensato e desiderato di possederlo. Ma che figlio sono? No, non un figlio, ma un pervertito che sogna di possederla, di fare sesso con lei, di stare nel suo letto, altro che uomo su cui contare in caso di bisogno, su cui appoggiare la testa, Dio se sapesse che figlio degenere si ritrova. Ho cominciato a piangere, lacrime amare, molto amare, il corpo in un continuo sussulto infine un sonno agitato si è impadronito di me. Mi sono svegliato in preda ad una forte agitazione, come dovevo comportarmi, confidarmi? tacere?. Mamma era in cucina,aveva preparato la colazione,un bel sorriso le illuminava il viso, fu quello a farmi decidere, silenzio assoluto. “buongiorno Alvin..dormito bene?”. “si mamma”. Mi avvicinai e le diedi un veloce bacio sulla guancia. Iniziai a consumare la colazione, non osavo alzare gli occhi, avevo paura di incontrare i suoi. “oggi starò fuori tutto il giorno, devo incontrare un cliente per una fusione di aziende”. “va bene ci vediamo questa sera”. “sono d’accordo con la nonna che vai a pranzo da lei”. “va bene mamma”. Quando finii lei era pronta per andare all’incontro. Mi alzai per salutarla, sempre tenendo gli occhi abbassati. Quando le fui vicino, mise la mano stretta a pugno sotto il mento,alzandomelo in modo la guardassi negli occhi,stava sorridendo. “la prossima volta entra, oppure non lasciare tracce, prima di uscire vai a pulire”. Appoggiò le labbra alle mie, vi rimasero più del solito e questa volta non era una mia impressione. Si staccò continuando a sorridere. “a questa sera, abbiamo molte cose da dirci, mio uomo”. La guardai andarsene indossando quel completo giacca-pantalone che portava sempre quando doveva incontrare i clienti o andare in tribunale,normalmente,quando era a casa o andava a fare la spesa, indossava,la amata mini che metteva in risalto le sue belle gambe,un giorno le chiesi perché non la portasse sempre "quando sono in riunione o in tribunale,voglio che ascoltino quello che sto dicendo e non essere distratti dalle nue gambe" Sorrisi ricordando quelle parole e ammirando il fondoschiena modellato dai pantaloni. ...Continua..... [HEADING=2]Mia madre 2º parte[/HEADING] Come eravamo d’accordo andai dalla nonna immediatamente dopo che mamma se ne era andata. Arrivai da lei in tarda mattinata. Viveva un pò fuori città ,in una zona panoramica,mi affascinava quel posto e appena potevo ci andavo. Oltretutto mi piaceva stare con la nonna,pur avendo 50 anni,li portava magnificamente ed in modo giovanile,diciamo che era la copia,più anziana,di mamma. Anche lei era vedova,si,hai letto bene, gli uomini della nostra famiglia,avevano fatto delle morti tragiche,ogni tanto quando ci pensavo,mi toccavo le parti basse,giusto per scaramanzia. Nonna era diventata procuratrice presso il tribunale dei minori,questo non è importante per la storia che sto raccontandoti,ma era per arricchire le informazioni sulla mia famiglia. Mangiammo con allegria anche se il mio pensiero era sempre rivolto a quello che sarebbe avvenuto quando sarei rientrato a casa. Per tutto il giorno ero in un mondo tutto mio,tanto che la nonna se ne accorse. “ehi!,ragazzo che hai?” “nulla nonna perché?” “è la terza volta che ti faccio la stessa domanda e tu non rispondi,chissà dove hai la testa,per caso hai qualche problema?” Non potevo certo dirle il motivo,inventai una piccola scusa. “lunedì ho un tema e sono preoccupato,non mi sento pronto” “posso aiutarti?” “grazie,ma lo sai che mamma non vuole e molto intransigente sull’argomento” “si lo so come la pensa,ero anch’io come lei,non per niente sono procuratrice e non mi piacciono le scorciatoie,perciò dacci dentro e preparati” “va bene nonnina,ma dimmi,come era mamma da studente?” “una stakanovista,non le bastava essere la più brava,voleva essere la migliore” “allora io sono una piccola delusione,sono bravo,ma non il migliore” “guarda che come tua madre ne nascono pochissime e va bene così,altrimenti noi procuratori,potremmo chiudere,se avessimo contro avvocati come tua madre” Proprio in quel momento,squillò il telefono. “è tua madre,vediamo cosa vuole” Parlarono per un po’,alla fine sentii la nonna dire. “tranquilla bambina,non c’è nessun problema” Rimise giù il telefono. “tua madre deve partire immediatamente per Monaco,ci sono delle complicazioni nella fusione a cui sta lavorando,non c’è la farà a venire a salutarci,ha appena il tempo di passare da casa per prendere i vestiti di ricambio e andare all’aeroporto,spera di essere a casa per lunedì sera o al massimo martedì” Non so che faccia feci,probabilmente era visibile la delusione per il mancato incontro serale,ma nonna,fortunatamente non sapeva il motivo. “non essere triste ha detto che appena consegnato il bagaglio ti chiamerà e poi non sei felice di stare con la tua nonnina?” Sorrisi a quella domanda,lo sapeva benissimo che mi piaceva stare a casa sua. Mamma ritornò il martedì sera,ma non fece quello che mi aspettavo,anzi,fu molto più riservata,chiudeva la porta del bagno,quella della camera e anche quando girava per casa lo faceva in modo da non essere troppo casual,anzi oserei dire,quasi monacale,ed evitava assolutamente quegli atteggiamenti confidenziali che sempre aveva tenuto nei miei confronti. Non avevo il coraggio di affrontarla e chiederle il motivo di quel cambiamento,avrei voluto che mi dicesse in faccia quello che pensava,ma ritornasse ad essere la mamma di prima. Passarono diversi giorni prima che decidesse di affrontare l’argomento che ci aveva in qualche modo scombussolato,almeno io lo ero e immagino pure lei. Era ancora un venerdì sera,quando, appena rientrata, mi disse. “noi due dobbiamo parlare molto seriamente,lo so dovevo farlo una settimana fa’,mi sono presa un po’ di tempo per rifletterci e leggere dentro di me. Aspettami qui,mi faccio la doccia,ceniamo e poi parliamo” Non c’era nulla da dire,se non aspettare il momento. Cenammo in un clima falsamente allegro,come stava avvenendo da quando era rientrata da Monaco,tensione si poteva tagliare con un coltello,in me era notevole,lei non lo dava a vedere,faccia da avvocatessa anche con me. Sparecchiammo la tavola,lavammo le stoviglie,mamma non vuole lasciare nulla di sporco. “bene,vieni andiamo in salotto” Ci sistemammo sul divano,ma ben distanti da come eravamo abituati sistemarci quando guardavamo la tele,oltre a questo non aveva acceso la televisione,segno che quello che aveva da dirmi era molto importante e non voleva che qualcosa sviasse l’attenzione,iniziò dicendo. “lo so che deve essere stato un inferno per te questa ultima settimana,per come mi stavo comportando,lo è stato pure per me,te lo assicuro” Volevo cancellare tutto,perciò feci un lungo respiro e dissi quello che avevo dentro di me. “mamma ti chiedo scusa per quello che ho fatto,non lo farò più e non è una promessa e un giuramento, però è inutile ti nasconda che mi piaci tanto,sia fisicamente che sessualmente,ma soffocherò il tutto,pur di ritornare a volerci bene,mi manca il tuo amore di materno” Mamma mi guardò fissamente negli occhi,non c’è la feci a sostenere quello sguardo,ora capivo perché i testimoni crollavano sotto i suoi interrogatori. Però vidi che il viso era disteso in un dolce sorriso. “ora lascia che sia io a parlare,credi che non me ne fossi accorta che da parecchio tempo mi spiavi sotto la gonna e ti confesso che la cosa all’inizio mi aveva parecchio imbarazzata,poi hai alzato il tiro,non ti accontentavi a sbirciare nella scollatura o mentre facevo la doccia o mentre mi cambiavo,ma sei arrivato a prendere gli indumenti usati,che buttavo nella cesta per toccarti,ho avuto paura che stessi diventando un feticista sessuale” “mamma non lo sono,te lo posso assicurare,ho una forte attrazione per te,mi piaci e non posso nasconderti che continuo a masturbarmi pensandoti,questo lo sai benissimo,ma non sono un maniaco” Finalmente avevamo affrontato il discorso,in un certo senso mi sentivo libero,qualsiasi cosa fosse accaduta in seguito,l’importante era aver ritrovato mia madre. “tu non lo sai,ma martedì sono rientrata al mattino e non sono venuta a casa ne sono andata in ufficio,sono andata a trovare quella mia amica psicologa,per chiederle un consiglio e mi ha detto che tutto era normale,molti adolescenti sono soliti spiare la mamma, è la prima donna di cui si innamorano, la prima donna che hanno la possibilità di osservare, e poi, tu sei giovane,bella e parecchio attraente..” Non capivo perche lasciasse il discorso in sospeso,sembrava rapita da dolci ricordi,si riprese subito. “sai cosa mi ha consigliato?..di farmi vedere da te in modo naturale senza tabù,in modo che una volta che ti sarai assuefatto alla mia nudità ,andrai verso altri lidi femminili,perciò ho deciso di fare una cosa che non abbiamo mai fatto,le prossime vacanze andremo in Croazia nel villaggio Valalta vicino a Rovigno e un villaggio naturista,ho già prenotato una villetta,vicino al mare,mi è costata un bel po’ di soldi e qualche aiuto che mi ha permesso di averla,ah!ci andremo nei primi 15 giorni di luglio” Guardai mamma parecchio sorpreso,la proposta che aveva fatto,anche se allettante,mi sembrava,a dir poco scioccante. Mamma mi stava osservando parecchio divertita. “mamma,mi vergogno,davvero vuoi andare in un villaggio naturista?,non ci siamo mai andati e mi vergogno farmi vedere nudo da persone estranee” “e perché?,sei un bel ragazzo,vedrai quante fanciulle ti ammireranno e tu vedrai loro come mamma le ha fatte” Mi lasciai convincere,non perché avrei visto altre donne o ragazze nude,ma perché avrei avuto mamma completamente nuda sotto ai miei occhi,senza bisogno che la spiassi,alla fine pensai che quella psicologa aveva avuto una grande idea,mi sarebbe piaciuto ringraziarla. Durante il periodo che ci separava all’inizio della vacanza,era accaduto un fatto parecchio grave,mamma era ritornata prima dall’ufficio,entrata in casa,mi aveva trovato con in mano il pisello che mi stavo masturbando mentre ammiravo una cassetta porno,ma quello che l’aveva sconvolta era che nell’altra mano stringevo un paio delle sue mutandine,non disse nulla andò dritta fino alla cucina,io era paralizzato e imbarazzatissimo,non mi aspettavo la sua comparsa, scappai in camera, non scesi nemmeno per la cena,alla fine andammo a dormire senza scambiare una parola. Quello che scrivo ora, me lo raccontò qualche mese dopo. Il suo sonno era stato disturbato per tutta la notte, un sogno l’aveva sconvolta ed eccitata,nel sogno aveva fatto l’amore con me e spinta da una voglia irrefrenabile si era toccata, con in testa la visione del mio sesso duro,che aveva ammirato nel pomeriggio. Disse che avava goduto, goduto come non le capitava da tempo. “fra le lacrime mi sono detta che dovevo trovarmi un uomo”. Da quando,papà era morto,a quel tempo avevo 13 anni,mamma aveva rinunciato alla sua vita sentimentale,l’aveva fatto per me, per non ferirmi. Al mattino telefonò all’agenzia e saputo che la villetta era libera da subito,decise di anticipare la partenza,non aveva cause importanti,nulla che non potesse gestire la sua aiutante. L’indomani mi comunicò la decisione,saremmo partiti il giorno seguente. “prepara la tua valigia,io vado in ufficio a fare le consegne e poi ritorno a preparare la mia” Nessun accenno a quello che era accaduto il giorno prima. Partimmo molto presto,di strada ne avevamo parecchia da fare,per tutto il tragitto non abbiamo scambiato parola,arrivammo nel primo pomeriggio,andammo all’accettazione e ci venne consegnata la chiave magnetica e il regolamento,dove si diceva che in giro per il villaggio si doveva girare completamente nudi a parte alcune zone,supermercato,ristorante ecc. ecc. Risalimmo in macchina ed andammo a prendere possesso della villa,che si trovava verso la fine del villaggio,dove c’era la cosiddetta zona più esclusiva,costeggiammo tutta una serie di ville,sinceramente una più bella dell’altra,la nostra era l’ultima della fila,più avanti c’era un bel prato verde,una cosa mi aveva colpito,mentre attraversavamo il villaggio non avevo visto nessuna persona nuda tanto che dissi. “mamma ma sei sicura che siamo in un villaggio naturista,le persone che abbiamo incontrato erano tutte vestite,al massimo in costume” “non si vede la spiaggia,penso saranno là ” Fortunatamente la villetta era veramente come l’avevano descritta,tranquilla,un pò isolata e immersa nel verde,la spiaggia,che era a poca distanza, completamente a nostra disposizione,era semivuota,probabilmente gli ospiti si affollavano al centro dove c’erano tutte le attrezzature e l’animazione,pensai che era meglio così,non riuscivo a capire il perché di quel pensiero. Unico problema era cosa avrebbe pensato la gente nel vedere una trentaseienne e un diciottenne,per i benpensanti,la madre col proprio figlio,per i maligni,due amanti, male assortititi magari,ma ormai nessuno si scandalizzava più e poi se c’è una cosa che ho imparato su di un campo naturista,ognuno faceva i cavoli propri. “esternai a mamma questi pensieri” “e chi se ne frega di quello che pensano” “mamma non ti ho mai sentito parlare così” “se è per quello non sono mai stata in un campo nudista e non pensavo certo di fare quello per il quale siamo venuti,perciò non scandalizzarti per il linguaggio” Parcheggiammo la macchina nel posto assegnatoci. Appena sceso dall’auto mi avvicinai e le sussurrai. “mamma scusami se ti ho spiata e…” Non mi lasciò aggiungere altro e con un sorriso. “non è accaduto nulla di male è naturale e poi, sei mio figlio”. Scaricammo i bagagli e prendemmo possesso della villetta. Era perfetta,non avevano mentito,quello che avevano promesso lo stavano mantenendo,vedevamo il mare li a pochi metri,con le sue isolette. Sistemato il tutto,ci mettemmo in costume ed uscimmo e lì mi accorsi che eravamo fuori posto,guardando il litorale che si estendeva alla nostra destra,si vedevano centinaia di persone completamente nude. Ci sistemammo in un angolo un poco appartato,visto che era la nostra prima volta. Ora veniva la parte più difficile. Quale che sia questa parte dovrai aspettare la prossima puntata. [HEADING=2]Mia madre 3º parte[/HEADING] Eccomi a continuare il racconto,come ricorderai eravamo ospiti in un villaggio naturista in Croazia ed eravamo ad un punto critico.. Già ora dovevamo affrontare la parte più difficile,spogliarci completamente, in poche parole rimanere nudi,in un luogo quasi pubblico e davanti a degli estranei,anche se eravamo defilati,potevano in qualsiasi momento venire da queste parti e sono convinto che appena avessero visto mamma,ne sarebbero venuti più di uno e questo mi indispettiva. “dai bambino mio spogliamoci” “sei proprio convinta di farlo, farci vedere da tutti?” “ehi!,non mi dirai che sei geloso,guarda che quì è normale,lo fanno tutti,se sbaglio desideravi vedermi nuda e poi quì non c’è nessuno?” “si,ma volevo essere solo io a vederti” “per il momento sarai solo tu a vedermi e non ti ricordi il patto?, su dai facciamolo” Un pò controvoglia lo feci, non avevo molto da togliermi se non i bermuda da bagno. Mamma per un senso di pudore,nei miei confronti, si voltò, slacciò il reggiseno, poi a due mani si sfilò le mutandine e fattasi coraggio si voltò verso di me. Io ero lì completamente nudo, pur avendo solo 18 anni, non li dimostravo, grazie a tutte le ore che dedicavo al nuoto,il corpo era talmente sviluppato,che potevo tranquillamente passare per uno più vecchio,il sesso sussultava lentamente spinto dal sangue che l’andava a gonfiare, mi stavo eccitando,avrei voluto vedere il contrario, guardando affascinato mia madre nella sua nudità ,il pisello sussultava al ritmo delle pulsazioni che lo gonfiava,oramai,era al culmine dell’erezione. Anche se non lo dava a vedere, i suoi occhi guardavano verso il basso,per darsi un contegno e uscire da quella situazione. “cosa hai da guardare?,dai che m’imbarazzi,non ci sono abituata,su andiamo a fare un bagno, così l’acqua fredda ti calmerà un po’ i bollori e sgonfierà quel coso” “non si chiama coso,ma pene e se ti imbarazzi perché ti guardo,come farai quando saranno degli estranei a farlo?” “a quello ci penserò domani,ora andiamo,mio professore,e guarda che lo so come si chiama” Facendo finta di fare l’offeso,presi a correre verso l’acqua,il pisello che ballonzolava ad ogni passo di corsa. Ero sicuro che la visione del figlio nudo,l’aveva turbata,perché,convinta che non la vedessi, posò una mano sulla vulva,trovandola sicuramente bagnata e con passo lento si avviò verso l’acqua, sperando che il bagno raffreddasse il corpo accaldato da una sicura eccitazione. Facemmo una lunga nuotata “cavolo,non ho più venti anni,due bracciate e sono sfinita,andiamo dove si tocca,male che vada potrò mettere i piedi a terra”. Detto questo,ci avvicinammo un po’ alla riva e lì si lasciò andare sull’acqua facendo quello che si dice il “morto”,nel suo caso “la morta”, tenendo le gambe e le braccia allargate per non affondare. Anche se l’acqua era bassa, continuavo a nuotare attorno a lei e ogni tanto allungavo gli occhi sul seno,ma sopratutto fra le cosce per vedere la pelosina,sembravo uno squalo intorno a un boccone di carne, passavo e ripassavo davanti alle sue gambe, non tentavo nemmeno di nascondere le intenzioni che avevo,volevo ammirarla sempre più da vicino. “ehi!,porcellino,hai finito di sbirciare la micetta?” “dai mamma, ti prego, non ce la faccio più!” “non possiamo sei mio figlio” Disse questo in un sussurrò,ma il corpo la tradiva,allargò ancor di più le cosce,affinché potessi ammirarla ancor di più. “fatti guardare ti prego”. A quel punto mamma lascio cadere ogni residua barriera di pudore. “guarda pure,come potrei impedirtelo” Il modo c’era,bastava tornasse a riva,ma non lo fece. Se non era un invito,cosa altro poteva essere,misi i piedi a terra,l’acqua mi arrivava appena sopra le spalle. Lentamente mi avvicinai alla meta tanto bramata. Presi le gambe e la girai con la testa verso riva,in questo modo,se qualcuno fosse passato, non avrebbero visto quello che volevo fare,ma solo,casomai,indovinarlo. Accarezzandole le cosce,mi avvicinai a quel bosco di peli neri,lambito dall’acqua. Avevo la testa fra le colonne di carne. Appoggiai la bocca alla fessura coperta dai peli bagnati,era la prima volta che vedevo una vera passera così da vicino, non sapevo cosa fare,non avevo mai fatto quello che stavo desiderando di mettere in atto. Chiusi per un istante gli occhi e aiutato dall’istinto,da quello che avevo visto in internet,dall’eccitazione e dalla fantasia,aiutandomi con le dita,aprii un varco in quella boscaglia,mettendo allo scoperto le invitanti labbra vaginali,vi appoggiai le mie e iniziai a leccare tra le gambe materne,sentii il corpo di quella meravigliosa donna fremere,come se avesse freddo. Ci fu un piccolo urlo da parte sua. “mamma,ho fatto qualcosa di sbagliato?” “no amore,aprile bene e comincia a leccamela” A bocca spalancata rovesciò la testa all’indietro. “leccami,si,leccami,piccolo mio,fammi morire” Muovevo la lingua tra le labbra vaginali in modo sicuramente da inesperto, ma spinto da una voglia incredibile,infilavo in profondità il muscolo,in bocca avevo il sapore dell’acqua marina mescolata ad uno strano sapore un po’ acre. “ti adoro mamma, sei fantastica”. In quel momento era una donna di trentasei anni che si stava facendo leccare dal suo ragazzo senza pensare a nulla se non di provare piacere,quel piacere che da molto tempo non provava. Tentava di allacciarmi con le gambe ma ogni volta rischiava d’andare sotto con la testa,voleva leccassi una certa parte della vagina. “ti prego lecca un po’ più in alto” Feci quello che mi aveva chiesto e trovai una piccola protuberanza. Stavo facendo conoscenza con il mio primo clitoride. Succhiai la perla con passione,senti la mamma fremere e sussultare. Non avevo mai leccato una donna,ma quello che stavo provando mi appagò per tutte le solitarie masturbazioni. Muovevo la lingua cercando i punti più caldi della passera,guidato dalla voce di mamma. La passavo tra le pieghe delle labbra per poi affondare all’interno,facendola uscire dal nido calda e bagnata d’umori,per poi andare a solleticare nuovamente la clitoride. Mamma cominciò a strusciare la vulva sul mio viso rischiando di andare a fondo,l’orgasmo stava arrivando,stilettate di piacere al cervello. La vidi tremare. “amore infilami un dito il dito medio nella vagina” Le infilai come mi aveva chiesto,il dito medio, muovendolo avanti e indietro,continuando fino a farle raggiungere l’apice del piacere. Sapevo benissimo,che quell’orgasmo non era dovuto dalla mia bravura,ma alla sua lunga astinenza sessuale,almeno,in quel momento,la pensavo così. Mi ripromisi,che le avrei chiesto di insegnarmi a leccare la passerina in modo da farla molto più felice e far godere le future ragazze o donne,che avrei avuto la fortuna di incontrare. Quando riuscì a calmarsi e riprendersi,aveva le lacrime agli occhi. “Dio che abbiamo fatto,questo non doveva succedere,vieni andiamo fuori” Ma come la parte inferiore del mio corpo uscì dall’acqua,vide quanto forte ero eccitato. “non è giusto lasciarti in questo stato,oltretutto la colpa è mia,dai prendiamo gli asciugamani e andiamo in quella bella macchia di alberi” “mamma non potremo andare a casa” “no,siamo o non siamo naturisti?”. Impugno il pene e come un cagnolino al guinzaglio,mi tirò a riva. Raccolti i teli da bagno e sempre tenendomi per il membro,ci inoltrammo nella macchia,fatta di pini marittimi e arbusti. Fatto qualche metro,trovammo un piccolo spazio,poco più grande di un letto matrimoniale. “ecco fermiamoci qui,nessuno può vederci” Tanta era la paura che stessi equivocando le sue intenzioni che non dissi nulla. Lasciò il testimone dell’eccitazione per sistemare i teli,infine ci sedemmo. “guardami negli occhi,questa è la prima è unica volta amore mio,poi scorderemo tutto” Lo disse sussurandomelo all’orecchio facendomi venire i brividi. “dai sdraiati,voglio darti in parte il piacere che mi hai dato” Avvicinò la bocca al sesso,lo annusò,adorandolo,come un pagano adoro il suo idolo,poi baciò la cappella. “apri un po’ le gambe” La guardai negli occhi. “mi hai fatto perdere ogni senso del pudore,farò tutto quello che vorrai” Con una devozione incredibile,imboccò l’asta,assaporò quel sapore nuovo e perverso,restando per lunghi secondi con le labbra strette sopra la cappella, sentiva il pisello ingrossarsi tra le labbra fino al parossismo,me lo masturbava dolcemente sempre tenendo la cappella stretta in bocca, non appena avvertiva la tensione crescere troppo, bloccava la mano allentando la pressione delle labbra e schiacciandomi leggermente i testicoli. Ogni tanto staccava la bocca dal sesso per eccitarmi con le parole,come se c’è ne fosse stato bisogno. “amore,sai che ti ho visto imbrattare di sperma le mie mutandine?” Restavo in silenzio,con la testa persa nell’oblio del piacere più grande, avrei voluto rispondere,dirle che mi dispiaceva, ma avevo il timore che mi sarei risvegliato dal bellissimo sogno,si,ancora non ci credevo che mamma mi stesse facendo quello che chiamano pompino. “avrai tutto quello che vuoi piccolo mio,la mamma ti aiuterà e te lo insegnerà ”. Pensai che mi avesse letto il pensiero,non le avevo fatto quella richiesta. Ma solo pensata. Con studiata lentezza,scese per tutta la lunghezza del membro, si fermò a solleticare la radice, leccò l’interno coscia mentre sussultavo a ogni tocco di lingua,leccò le palline,infilandosene, prima una poi un’altra in bocca Continuava a masturbarmi,alzai la testa per guardarla. La lingua lambiva saettando il perineo mentre i testicoli erano bloccati nella bocca “ti piace quello che sto facendo amore mio?” “si,si,siiii” Lo sperma scivolò fuori,grosse gocce andarono a sporcarle le guance e il mento. Eravamo entrambi immobili,consapevoli di aver fatto una cosa indecente,in poche parole eravamo incestuosi,entrambi imbarazzati e impauriti,da quella pazzia. Con lo stesso telo mamma si pulì il viso,gli occhi rimanevano fissi sullo sperma che imbrattava i testicoli, sembrava quasi che solo in quell’istante la sua mente fosse rientrata nel corpo. Ero immobile,sembravo una statua di marmo, sentivo il fiato scaldare le palle e lentamente al contatto di quell’alito,il pene prese a ingrossarsi. “perdonami,perdonami amore mio, una madre non dovrebbe comportarsi in questo modo, non so cosa mi sia preso, non so….” Cercava le parole giuste, per giustificare quella che credeva fosse una debolezza,lo faceva, guardando il sesso che aveva appena succhiato. “mamma quello che è accaduto lo abbiamo voluto entrambi e non dobbiamo sentirci in colpa,ci stiamo amando e questa è la cosa più bella che ci sia” Prima però la abbracciai forte,volevo farle sentire tutto il mio amore,anzi desideravo baciarla sulle labbra,ma in un momento così particolare,preferii baciarla su di una guancia. “grazie mamma e stato bellissimo,ora vieni ritorniamo in casa” Questa volta non fece obiezioni. Si alzò e raccolse i teli. “si hai ragione rientriamo in casa”. Poi girandosi prese il sesso in pugno come quando eravamo in acqua. Per fortuna nessuno poteva vedere quel ragazzo al guinzaglio. Altrimenti non credo ci sarebbero stati commenti privi di sospetti” Va bene che dimostravo più anni di quelli reali e mamma meno dei suoi,ma non credo potessimo ingannare qualcuno. Mentre ci avvicinammo alla villetta. “mamma mi insegnerai tutto sul sesso?” “te l’ho promesso e sai che mantengo le promesse,anche se so che quello che abbiamo fatto e faremo è una da depravati,ma oramai sono scesa all’inferno e voglio restarci, finché siamo in vacanza, quando ritorneremo in Italia vedremo cosa fare”. Quello che accadde in casa lo leggerai la prossima volta. ...Continua.... [HEADING=2]Mia madre 4º parte[/HEADING] Ciao amico,mi sono fatto aspettare,purtroppo il tempo che posso dedicare a raccontare le mie avventure o fantasie è molto limitato,ho un lavoro che mi impegna parecchio e devo ritagliarmi qualche piccolo spazio. In ogni caso ti ringrazio se continui a leggermi. Rientrammo in casa in quella insolita maniera,appena chiusa la porta, dovette appoggiare le borse e per farlo mollò la presa sul pene, liberandolo,ne approfittai per andarle alle spalle e abbracciarla. “mamma,quello che abbiamo fatto la fuori è stato fantastico e immagino che ogni volta sarà sempre più bello,ma ora tocca a me fare qualcosa per te” “e cosa vorresti farmi” “vieni mettiamoci comodi,proviamo a vedere se il letto è più comodo del prato,prima però..” La feci girare e mentre una mano accarezzava le spalle l’altra scendeva verso il seno, avvicinai il viso al suo e la baciai dolcemente ed a lungo. Non potrò mai scordare quel primo bacio,non perché fu sensazionale,anche perché,fra un inesperto,per non dire imbranato,ed una esperta,ma ancora titubante su quello che voleva concedermi,ne uscì qualcosa che mi caricò,se mai c’è n’era bisogno,ancor di più. Questa volta però ero deciso che sarei stato io a condurre il gioco. “dai mettiti sul letto a pancia in giù” “cosa vuoi farmi?” “fidati di me” Non fece altre obiezioni e si sistemò come le avevo chiesto. Salii a cavalcioni di quel tanto desiderato corpo e mi sedetti su di lei all'altezza delle reni. Iniziai a massaggiarle il collo,per poi scendere lentamente accarezzandole a lungo le spalle e la schiena Mi spostai più indietro,ora ero seduto sulle cosce e le mani passarono a massaggiare ed accarezzare le reni e le natiche,approfittando del fatto che le gambe si erano parzialmente aperte. Feci scivolare una mano lungo il solco tra le quelle belle chiappe sode intrufolandomi tra le cosce. Senza rendermene conto,mi trovai a contatto con la passera bagnata e bollente,cercai di spingervi un dito all'interno,non c’è la feci, la posizione rendeva la cosa difficile e scomoda. “ti prego,mamma,girati” “mi vergogno a farmi vedere in quel modo” “guarda che ti ho già visto e poi ci sono solo io a guardarti,dai fallo,fidati di me e vedrai che ne sarai felice e poi non hai detto che farai ogni cosa che ti chiedevo?” Dio mio che presuntuoso e arrogante che ero in quel momento,ma mi sentivo padrone del mondo,stavo per avere quello che tanto avevo sognato. “hai ragione te l’ho promesso e ogni promessa è un debito” Fece quello che le avevo chiesto,anche se,credo, non si fidava molto di quello che le volevo fare. “ora solleva le gambe e piega le ginocchia tirandole verso di te” Non fece nessuna obiezione In quel modo pur restando con la testa e le spalle appoggiate sul letto, si trovava col culetto sollevato, le ginocchia aperte e piantate saldamente sul letto e la bella conchiglia ben esposta Com'era già successo altre volte che l'aveva vista,anche se furtivamente,non parlo di quello accaduto in acqua,qui era veramente esposta e lo era solo per me,trovai la cosa molto eccitante e immediatamente mi tuffai a leccare quella meraviglia. Il sapore di salsedine mi riempì la bocca,le allargai le gambe. Mamma tentò una flebile resistenza,ma quando la bocca si posò sulla vulva si arrese priva di ogni volontà e iniziò a gemere. “ti piace essere leccata da tuo figlio?” “si…si amore mio” La lingua iniziò a lambire le grandi labbra per poi intrufolarsi in direzione di quelle piccole,una mano si unì al gioco,dischiudendole la vagina per facilitare l'azione della lingua,riuscendo a raggiungere le piccole labbra ed il clitoride. Mamma sussultò per l'eccitazione quando iniziai a lambire con piccoli colpi il bottoncino che immediatamente si fece turgido facendosi, se possibile, ancora più sensibile. Muoveva il bacino senza ritegno, “cosa mi fai…cosa mi fai” Non ascoltai quello che diceva,continuai a leccare la bella passera tenendola aperta con una mano mentre infilavo, con facilità , un dito della mano libera in quella fessura bagnata e bollente,facendolo entrare ed uscire ripetutamente, avevo momentaneamente smesso di pennellare con tanto amore il clito e guardai mamma,in lei tutto era cambiato, la rigida avvocatessa,sempre seria, si era trasformata in una ragazzina disponibile ed eccitata,rimisi la bocca a contato della passera,aspiravo, con le labbra, umori e clitoride, che ora era gonfio e duro come un piccolo pistacchio. “mi fai godere alla grande mio dolce amore” Un intenso calore cominciò a nascere nel suo ventre ed espandersi come una scarica elettrica, in tutto il corpo,i muscoli si contrassero, la testa si sollevò dal letto, la schiena s'inarcò e poi, con una specie di rantolo,ricadde inerte sul letto. La vidi respirare a bocca aperta,il petto che si alzava e abbassava a ritmo frenetico,le mani artigliate al lenzuolo,il bacino che continuava avere spasmi di godimento. Ero soddisfatto del mio operato (in fondo era solo la terza volta che leccavo una vagina) feci scorrere una mano lungo il corpo rilassato e mi lasciai cadere al suo fianco. Mamma si girò in modo da potermi guardare,mi sorrise ed allungò una mano sino a sfiorarmi un braccio,seguì l’arto verso il basso finché raggiunse la mano, padrona del dito che l’aveva profanata,la strinse... la portò verso il proprio viso e baciò delicatamente il dito che era ancora umido dei suoi umori,sorrise ed usò le labbra e la lingua per ripulirlo ben bene. “ bambino mio sei stato fantastico,davvero bravissimo! ma non me la racconti giusta, si direbbe tu non abbia fatto altro in vita tua,o almeno non è la prima volta che lecchi la passera di una donna”. Non potevo certo dirle di quello che mi aveva insegnato la passata estate la sua giovane cugina,anche se avevo 15 anni meno di lei,mi aveva fatto entrare alla scuola superiore del sesso,ma volevo arrivare all’università e lo volevo fare con mia madre. “grazie mamma,si vede che ho un talento naturale” “ne riparleremo,ora però posso dire che siamo entrambi scompigliati, sudati ed impiastricciati. che ne diresti di una doccia?”. Trovai l'idea magnifica,però c’era un piccolo particolare,avevo il pene duro come il marmo e una voglia pazzesca di calmarlo. Lo feci notare alla Dea. “come facciamo con lui?,non posso rimanere così,oltretutto mi fa male”. “ho grandi progetti per lui,però questa sera dovrai accontentarti di una bella masturbazione mentre ci facciamo la doccia,poi ci vestiamo e andiamo a cena,ti va come programma?come ti ho già detto non ho più vent’anni e i miei tempi di recupero sono un po’ lenti e in questo momento sono parecchio stanca,oltre al fatto che sono fuori allenamento” “allora dovrai allenarti parecchio se vuoi arrivare alla fine della vacanza” “non preoccuparti non mi serve molto tempo per rimettermi in forma e poi ho un bravo allenatore..” “guarda che sono molto esigente,ti farò morire dal..piacere” Ridemmo di gusto,la tensione dovuta a quello che di sbagliato stavamo facendo si era sciolta come neve al sole,rimanevano due persone che volevano amarsi. “dai andiamo,altrimenti arriviamo tardi a cena” Sia pure a fatica,ci alzammo dal letto e mano nella mano, senza curarsi di vestirsi o coprirsi in alcun modo, lasciammo la stanza diretti verso il bagno,con il guerriero che dondolava come una canna da pesca quando il pesce ha abboccato e aspetta una mano che la impugni. Eravamo entrati nello spirito naturistico,mai avrei pensato che mamma si sarebbe liberata da ogni inibizione in questo modo,l guardai in viso,era tranquilla,come fosse una cosa normale tenere il figlio per mano, completamente nudi e diretti a fare una doccia assieme. Mi sembrava fosse passato un secolo da quando dovevo spiare il corpo che camminava al mio fianco,esposto ai miei occhi e offerto ad ogni carezza. Inutile ti racconti quello che avvenne nella doccia,mamma mi masturbò e non ci volle molto perché eruttassi tutta la voglia repressa. Ti interesserà molto di più quello che avvenne il mattino seguente,ti starai chiedendo perché il giorno dopo? Lo saprai,ti racconterò tutto,te l’ho promesso,ma dovrai pazientare fino alla prossima puntata. Ti ringrazio e lo faccio con un forte abbraccio. ....continua..... [HEADING=2]Mia madre 5º parte[/HEADING] Eccomi a continuare la storia con mamma. Come ti avevo scritto andammo a cena e poi in discoteca,alla fine eravamo talmente stanchi e anche leggermente brilli,almeno io lo ero,lei non lo dava a vedere,che non vedevamo l’ora di raggiungere la villetta e di conseguenza il letto. Ci coricammo assieme completamente nudi,non fantasticare,non è accaduto nulla,fra il viaggio,la pineta e il letto,facemmo appena in tempo a darci il bacio della buonanotte che crollammo addormentati. Venni svegliato da un dolce solletico al basso ventre,mi stava accarezzando con i suoi cappelli. “buongiorno mamma” “buongiorno bambino mio,dormito bene?” “mai dormito così bene” “nessun sogno erotico?” “non c’è n’era bisogno,la realtà è molto più bella” “ti avevo promesso che avrei contraccambiato la leccata di ieri pomeriggio,ora lasciati andare e goditi quello che ti farò” Mi misi comodo,ben adagiato al letto,gambe leggermente divaricate. Posò le mani aperte sul petto,accarezzandolo e disegnando coi polpastrelli, i capezzoli,per poi slittare lentamente dal torace al ventre. Ora il volto era vicino al sesso,gli soffia sopra,lo vuole svegliare,come se c’è ne fosse bisogno,con tanta delicatezza,. Abbassa il capo sul ventre e comincia a sfiorarlo. Ora il duro membro vibra pulsa. Tira il prepuzio verso il baso,scappellandolo,ora è li che attende il bacio delle labbra. Scende un po’, così da urtare col mento l'asta,accarezzando la cappella e roteando il volto su di essa. Mi guarda,fissandomi,le sorrido. Punta i suoi occhi dentro i miei e con la bocca assolutamente aperta si cala sulla cappella sfiorando appena le labbra. Vuole fare all'amore con lui solo con la bocca, prima di cominciare a succhiarlo, E pronta a spedirmi in inferno o paradiso?, sicuramente alla follia. Sfiora,la rosetta dell’ano,ma subito ritira il polpastrello,non è quella la sua meta. Prende i testicoli con tutte e due le mani,come fossero due fragili uova. Non c’è la faccio a rimanere supino,mi appoggio coi gomiti sul letto,non volevo perdere lo spettacolo di mamma che mi faceva un pompino. L’ha fatto uscire dalla bocca,ora soffia sulla cappella. Migliaia di brividi pervadono un corpo teso allo spasimo,pronto ad esplodere tutta la gioia che bolle dentro. Decisa,lo afferra alla base,in modo selvaggio,oserei dire violento. Sfiora l'asta e sicuramente percepisce il sangue che scorre violento dentro le vene. Dolcemente lo morde alla base,lo lecca,lo stringe e senza mai allentare la presa, lascia scorrere la mano verso l'alto fino a far tramontare la cappella dentro il pugno. Ora, lentamente,la mano scende accompagnando la pelle,il pene risorge, ma solo per tramontare fra le succose labbra. Lo imbocca. Lo succhia, lo sega e lo risucchia. Sempre più veloce. Afferra e stringe le mie natiche. Lo sa,l'ha avvertito, le sente contrarsi,Il godimento è prossimo. Non stacca gli occhi dal mio volto. Amico mio,hai mai sentito l'effetto che fa il sangue quando ti sale in testa?,sai cosa si prova quando gli occhi si annebbiano di piacere? Ecco arriva lo sperma,lo sento scorrere dentro l'asta. Vorrei rallentare per prolungare il piacere, ma è troppo tardi. Sono sulla via del non ritorno. Toglie il pene dalla bocca,un momento prima dell’eruzione, lo stringe in mano e lo fa strusciare sulle sue guance,sul collo,fino a scendere sul seno e lì si ferma. Si spalma lo sperma sul capezzolo. Prendo il suo volto fra le mie mani,la tiro a me. La bacio il più appassionatamente possibile. Ci mettendo comodi e la strinsi a me,avvicinando la bocca all’orecchio per sussurrarle. “grazie mamma mi hai fatto impazzire” “più della mia cara cuginetta?” Mi si gelò il sangue nelle vene. “ma cosa stai dicendo,non penserai che io con tua cugina..” “non dire altro,non voglio altre bugie,so tutto,me l’ha detto lei e nei minimi particolari” Inutile negare. “cosaaa!!!..ti ha raccontato tutto?” “già ,tutto, proprio tutto,anche le fantasie che avevi su di me” Non sapevo che dire,mi vergognavo,le avevo raccontato la mia passione per mamma, convinto che non avrebbe mai raccontato nulla,specialmente di quello che facevamo durante le vacanze e le visite,che coincidevano con i fine settimana,mannaggia alla linguaccia della sua giovane cugina,(aveva solo 10 anni più di me) e ora scoprivo che sapeva tutto,la prima volta che l’avrei vista,avrebbe fatto i conti con me,ma ora dovevo affrontare mamma e giustificare tutte le bugie che le avevo raccontato. “perché non hai detto nulla e mi hai lasciato raccontarti tutte quelle fandonie?” “mi andava bene così” “in poche parole ci siamo imbrogliati a vicenda” “no,non lo chiamerei imbroglio,tu hai fatto la tue belle scoperte sessuali, ed io mi sono ritrovata un giovane amante con una bella esperienza” “chissà che risate ti sei fatta,quando ti dicevo che non sapevo cosa e come fare per farti godere” “diciamo qualche sorriso,ma poi ho visto che la cuginetta è stata una brava insegnante” “ma quando te l’ha detto?” “fin dall’inizio” “in poche parole,da quando ero convinto di sedurla” “già e mi ha detto che eri incantevole con quel tuo osare e non osare” Mannaggia che colpo al mio ego,ero convinto di averla circuita e ora scopro che la sua ritrosia era solo scena. “ma in che occasione ne avete parlato?” “guarda che settimanalmente ci incontriamo a casa sua” “e quando?..se non hai mai un giorno libero” “ti ricordi le riunioni per il riepilogo settimanale?” “si,normalmente le tieni al venerdì nel tardo pomeriggio” “diciamo che non esistono,tranne se non vogliamo considerare, riunione,l’incontro con la cuginetta” “mamma,non dirmi che tu e lei...???” “si è quello che pensi,facevamo sesso fa di noi,non volevo far entrare uomini nella mia vita e da qualche parte dovevo pur sfogarmi” “ma non sei lesbica e nemmeno lei lo è,lo posso testimoniare’ “certo che non lo siamo,ma questo non ci vieta di divertirci fra di noi” Che altro dire? “dai coccoliamoci un po’,poi andiamo a pranzo e dopo aver preso un po’ di sole che ne dici di farmi vedere quello che hai imparato,Giorgia dice che sei diventato veramente bravo a farla felice col tuo pisello” “quella pettegola,farà i conti con me” “guai a te se ti arrabbi con lei,dovrai solo dirle grazie per tutto quello ce ti ha insegnato e continuare ad andarla trovare” “ma non ti da fastidio che faccia sesso con lei?” “perché dovrebbe?,resta tutto in famiglia” L’abbraccia strettamente e cominciai a darle tanti piccoli baci. Mio caro amico,scrivendolo mi ha fatto ricordare quei meravigliosi momenti,perciò quello che avvenne in seguito te lo racconterò la prossima volta. Ti lascio con il mio solito abbraccio. ...continua.... [HEADING=2]Mia madre 6º parte[/HEADING] Eccomi a finire la storia con mamma. Restammo in spiaggia più del previsto,era una bella giornata di sole e desideravamo goderla il più a lungo possibile. Da parte mia mi godetti la visione di mamma nuda,anche se un pò seccato per i sguardi vogliosi degli altri ospiti del villaggio. Dicono che ci si abitui a vedere una donna o uomo nudi,beh!,da quello che potevo vedere,parlo della parte maschile,mi sembravano parecchio eccitati e più di uno andava in acqua,non certo per fare una nuotata. A mamma non sfuggi il mio sguardo assassino verso i maschi. “la pianti di essere così scocciato” “non lo sono,mi rompe che ti guardino in quel modo” “e in che modo mi guardano?,non certo per spogliarmi,visto che lo sono già ” “come se ti volessero scopare” “se e per quello,non mi sembra che il tuo sia migliore” “ma io ti voglio bene,anzi ti amo,loro invece vogliono solo il tuo corpo” “Dio mio,mi hai fatto una dichiarazione d’amore” “dai non prendermi in giro,lo sai cosa provo per te” “sapevo che mi desideravi sessualmente ma non che mi amavi” “beh!,ora lo sai” “capisco,sei geloso” “mi rompe che facciano quegli occhi da affamati e per giunta sono quasi tutti vecchi e poi non sono geloso” “come no!!!,sei gelosissimo,si vede lontano un miglio e non chiamarli vecchi,molti di loro hanno la mia stessa età ”. “scusa, non era in quel senso che intendevo dire” “va bene oramai il sole sta per tramontare,che ne dici di fare un ultimo bagno e poi rientriamo?” Non dissi nulla,la presi per mano e corremmo verso l’invitante azzurro del mare,guardassero pure e pensassero quello che volevano,la donna che bramano era mia e solo mia. Entrammo in acqua e cominciammo a giocare, come una madre e un figlio dovrebbero fare, rispettando le parti, senza pensare a quello che era accaduto il giorno prima e non più tardi di qualche ora prima, però entrambi eravamo consapevoli che la passione, che ci aveva travolti,era lì, pronta a ritornare appena fossimo stati soli. L’acqua cominciava a farsi un po’ fresca e avevamo la pelle d’oca,lo si notava sopratutto dai capezzoli di mamma,erano duri e spingevano in fuori,quanta voglia di succhiarli. “ritorniamo a riva,comincio a sentire qualche brivido e poi si legge nei tuoi occhi quello che vorresti fare” “che fai,leggi nel pensiero?,vorrei vedere te come ti comporteresti,vedendo i capezzoli che sembrano vogliano uscire dal seno,tanto sono duri” “beh! guardando il pisello,non mi viene nessuna voglia, proprio non si vede,da quanto si è ritirato” “mamma non ti vergogni!!,guardare il pene di tuo figlio e volere avere certe voglie!!” Ridemmo di gusto. “ti immagini se sentissero quello che ci stiamo dicendo?” “in questo caso,o ci invidierebbero,o chiamerebbero la buon costume” “opto per la seconda ipotesi vostro onore!” “va bene avvocatessa” Ritornammo a riva. “hai visto?,non si é mosso nessuno,aspettavano la tua uscita,mi sa che sarai responsabile di parecchie masturbazioni e scopate, pensando a te” “allora dovrebbero ringraziarmi,cmq. se è per quello,neanche le donne hanno abbandonato la spiaggia e non certo per vedermi nuda,basta guardare dove è diretto il loro sguardo” “guardino pure,tanto in questo momento hanno ben poco da vedere,però, mi fai un piacere?,ti metti il vestito per andare alla villetta” “alla faccia del non geloso,d’accordo però anche tu ti metti i bermuda,non mi va che guardino il mio ragazzo in quel modo” Mentre facevamo quello che avevamo reciprocamente desiderato,feci il verso alla sua frase. “alla faccia della non gelosa...”. Camminammo lentamente verso casa,consapevoli che di lì a poco avremmo varcato la soglia della perdizione,o di quello,che la maggior parte della gente, chiama depravazione. La mia giovane età mi aiutava a non rendermi conto di quello che stavamo per fare,ma lei ero sicuro, ne era consapevole. La guardai per capire se avrebbe varcato la soglia. Rispose al mio sguardo con un leggero sorriso,si,era consapevole del momento e allo stesso tempo determinata ad andare avanti. Lo capii anche dalla stretta di mano che si accentuò. “mamma....” “non dire nulla e amami,come un giorno amerai la tua ragazza” “non amerò nessuna come sto amando te” “sssshhhh!!non dire paroloni più grandi di te. Mi basta sentirmi amata” Visto che eravamo fuori da occhi indiscreti,la presi in braccio e le feci varcare la soglia della villetta. “guarda che non sono tua moglie” “finché siamo in questa casa,si....” “allora portami fino alla doccia,mio dolce sposo”. La lasciai davanti alla porta del bagno. “amore,ti piacerebbe sapere quanto sono brava ad insaponarti?,sono passati parecchi anni,da quando ti facevo fare il bagnetto. Si avviò e mentre si dirigeva verso la doccia, lasciò cadere il prendisole in un modo che dir sensuale è riduttivo. Aprì la porta,non la rinchiuse. Sarà stata la visione o il suo esplicito invito,che mi fecero avviare come un automa verso quella apertura vetrata.. “hai ancora i pantaloncini,cosa aspetti a toglierteli?. Entrai, non prima di essermeli tolti. La abbracciai ed iniziai a baciarla infilando la lingua in quella meravigliosa cavità che era la sua bocca. Mentre continuavo a baciarla iniziai a scendere con le mani per impadronirmi della sua calda fonte del piacere. “no lascia fare a me” Dio mio non me lo aspettavo,si inginocchiò e mi fece vedere quanto brava era con il sesso orale,ancora oggi penso sia stato uno dei più eccitanti pompini della mia vita. Era meravigliosa,splendida una dea e in più era mia madre. Non avevo mai pensato,nemmeno nelle più spinta fantasia,che mi sarei trovato in quella posizione. Si abbassò ancora un pò, tirò fuori la lingua e la passò languidamente lungo tutta l’asta, dai testicoli alla punta, per poi soffermarsi su quest’ultima come gustando la panna in cima al gelato. Immagino che lo trovò gustosissimo,visto che decise di assaggiarlo meglio. Lo fece sparire in bocca,lo succhiò, solleticandolo con la lingua. Con una mano afferrò saldamente la base ed iniziò a masturbarlo, facendo lo stesso con la bocca nella parte superiore. Non resistetti molto,venni copiosamente e il tutto finì nel piatto della doccia. E mentre l'acqua continuava a bagnarci e a far sparire le tracce della colata,la feci alzare,desideravo contraccambiare,baciarle la conchiglia. Ma lei me lo impedì. “non è questo quello che desidero,vediamo quello che ti ha insegnato la cara cuginetta,quello che desideri fare,lo hai già fatto,ora voglio sentirmi donna,ma prima facciamo la doccia” Riuscimmo a lavarci,senza altri intermezzi sessuali. Mentre stavamo asciugandoci. “amore la serata è appena iniziata non vorrai dirmi che sei già stanco?,mi sembri un po’ moscio la sotto,coraggio ti aspetto in camera” Non risposi mai mi sarei aspettato che mamma mi parlasse in quel modo,questo bastò affinché il pene tornasse nuovamente in erezione. Glielo feci notare. “guarda,mi sembra una bella risposta da parte sua”. “vedremo se sarà all’altezza del compito che lo aspetta”. Pensavo che avrei finito la storia,ma non c’è la faccio. Quello che è accaduto in camera su quel letto matrimoniale,te lo racconterò la prossima volta,sempre che abbia voglia di leggermi. Ti lascio con il mio solito abbraccio di ringraziamento. ...continua... [HEADING=2]Mia madre 7º parte[/HEADING] Eccomi a concludere la storia con mamma,logicamente parlo di quei giorni passati al villaggio naturista di Rovigno. Alcuni mi hanno detto che la sto facendo lunga e probabilmente hanno ragione,ma non volevo volgarizzare una bellissima storia d’amore tra madre e figlio. Già di per se è una cosa da trattare con molta delicatezza e amore,l’avessi condensata in una sola puntata,ne sarebbe uscita una storia,come c’è ne sono tante in questo sito. Io desideravo farvi partecipi al mio amore per mamma,non nascondo che all’inizio ero attratto da lei in un modo sessualmente morboso,ma poi mi sono innamorato,si, sono innamorato di mamma,non mi interessa che ci crediate,una cosa che solo io provo e se l’ho raccontata è perchè desidero che coloro che scrivono storie di incesto,rispettino chi si concede a loro,sia che sia la mamma,la sorella,la zia,la cugina o la nonna,non trattatele come fossero delle puttane,hanno dei sentimenti,hanno un cuore e nel momento che vi si donano,lo fanno per amore e non per sentirsi depravate e insultate e peggio ancora,sentirselo dire,dalla propria carne. Scusatemi di questo mio pistolotto,ma ci tenevo a scriverlo,saltatelo se non lo condividete. Ricorderai che avevamo appena finito la doccia e mamma si era avviata verso la camera da letto,invitandomi a seguirla. Quando entrai era là che mi aspettava. Mi sdraiai accanto a lei ed iniziai a baciarla,andando direttamente alla bocca. Non so come spiegarmi,ma il bacio aveva un’altra intensità ,c’era passione,tanta partecipazione, sentivo la sua lingua attiva nella mia bocca,come se ogni senso di colpa fosse definitivamente sparito. Con il bacino mi invitava a toccarla, desiderando la mia intrusione. Ero riuscito a farla partecipe e questo mi riempiva di orgoglio. Potevo continuare con calma,farle sentire quanto la desideravo. La sua passera era a mia disposizione,ne potevo sentire il profumo. Le allargai le gambe e mi tuffai in mezzo ad esse leccando con fervore e gioia la conchiglia. Quando sentì la lingua sulla passera strinse leggermente le cosce, per poi allargarle ancor di più,appoggiando le mani sulla mia testa a sollecitare quanto già facevo. Mi domandai mentalmente da chissà quanto tempo non provava quelle sensazioni,ma poi mi ricordai di sua cugina e mi dissi che dovevo impegnarmi, se non volevo fare una magra figura,ma,a differenza di lei,avevo un’arma in più,il mai domo guerriero. Posai il glande sull’apertura delle labbra,in quel momento mi resi conto della gravità del momento. “posso mamma” Una domanda fuori dal mondo,stavo per penetrare la donna che mi aveva partorito, potevo farlo? Non rispose a parole,lo fece con un semplice gesto,alzo le gambe e mi diede una spinta,allo stesso tempo allargò le labbra vaginali per permettermi quella penetrazione incestuosa. “ora amore,basta domande,basta dubbi,hai detto di essere il mio sposo,fai il tuo dovere” Mentre lentamente entravo in lei,scivolai verso l’alto,strisciando sul corpo portandomi con il viso sul suo e rimettendole la lingua bagnata dei suoi umori nella bocca. Quanto durò quel bacio?..chi può dirlo,chi può calcolare il tempo in quei momenti? “cosi,bravo,continua così,fammi gioire,come da molto tempo:::” Non poté continuare,ero avanzato fino a toccare con i testicoli il sedere, La lingua in bocca e contemporaneamente il membro dentro lei. Non poteva più sottrarsi. Rimasi fermo per farle sentire la dura presenza. Poi cominciai l’antica danza. “sei bellissima” Mentre lo dicevo feci entrare il pene ancora più in fondo,se mai era possibile. Mi dedicai a lei e alla sua passera. Misi le mani sotto il sedere per farle sentire maggiormente la penetrazione. Tenni un ritmo intenso ma continuo . Volevo farla impazzire di piacere. Doveva essere per sempre mia. Con gemiti e incitamenti,mi spronava a insistere su quella strada. “si.. si piccolo, dallo tutto alla mamma”. La guardavo, mentre leggermente scivolavo nella vagina calda ed invitante. Iniziai a muoversi più velocemente,l’orgasmo non era lontano. “vengo amore,vengo” “voglio venire con te” Non dissi altro,non mi preoccupai nemmeno sapere se era protetta,tirai le sue chiappe fortemente verso l’inguine e ..venni.. Un fiume di sperma uscì dal meato. E mentre godevo urlai tutto il piacere. Le riempii il ventre, venni urlando e artigliandole le natiche. Venni mentre succhiavo la sua lingua. Fu fantastico. Eravamo un corpo unico. Riempii la passera con tutto il seme che potei eruttare. Furono migliaia gli’ spermatozoi che entrarono nella sua femminilità . Mi sdraiai silenziosamente al suo fianco. La tenni stretta a me. Le parlai con dolcezza dandole leggeri baci. “grazie mamma,grazie per quello che mi hai dato,sei stata dolcissima e generosa” “bambino mio,non ti ho regalato nulla,l’ho voluto io,lo abbiamo voluto assieme”. “ne sono felice, passeremo tanti bei momenti insieme” La sentii tremare,si strinse maggiormente a me,probabilmente quelle parole le avevano fatto venire brividi di paura,per quello che promettevano. Per rompere quel momento che intuii drammatico per lei. “prendi la pillola mamma?” La sentii rilassarsi,era un argomento reale. “si,non ti preoccupare,sono protetta,la prendo per regolare il ciclo,me l’ha prescritto la ginecologa” “allora dovremo ringraziarla,visto che siamo stati incoscienti” “credi che ti avrei lasciato venirrmi dentro,se non lo fossi stata?” Che discorso grottesco stavamo facendo,sembravano una coppia di amanti,ma ambedue sentivano la gravità dell’accaduto e del momento. Guardò verso il basso, “sei ancora duro” Si, era di nuovo sull’attenti,avrei voluto vedere il contrario. “sei così bella ed eccitante,non puoi immaginare quante volte l’ho sognato e quante volte mi sono masturbato per te” Senza dir nulla,si alzò, montandomi a cavallo Con un lungo gemito si lasciò cadere sul sesso, il canale lubrificato dallo sperma agevolò l’entrata del guerriero. Restò per lunghi istanti con la spada completamente infilata nella guaina.. “mi hai fatto impazzire e sto per impazzire nuovamente” Riuscì a dire quelle parole con il fiato spezzato,per la nerboruta presenza. Si muoveva leggera sulla pancia,cavalcandomi come fossi un puledro. “godo ancora”. Un altro orgasmo stava per arrivare Mi accorsi di quello che stava succedendo, dalle contrazioni vaginali per il piacere che stava investendola, Massaggiai il seno,con tutta la passione possibile,avrei voluto succhiare quei invitanti capezzoli,ma erano troppo lontani dalle labbra. “mi fai godere,mi stai facendo nuovamente godere” Continuava a ripetere quelle parole,mentre sinuosa si muoveva sul pisello. “avanti bambino.. vieni” Venimmo entrambi urlando parole senza senso,fino ad accasciarsi stremati sul letto. Restammo abbracciati per non so quanto tempo. “oggi siamo caduti nella follia, in un pozzo di perversione” “mamma non c’è stata follia ne perversione,ma solo due persone che si sono amate e donati l’uno all’altra,non dobbiamo vergognarci di quello che abbiamo fatto” “ma come faremo a dimenticare tutto questo?” “non lo dimenticheremo,sarà il nostro segreto” “non lo dirai a nessuno?” “nemmeno sotto tortura” “e fra di noi cosa succederà ?” “continueremo a farlo,tutte le volte che sarà possibile” “è una promessa o una minaccia”! Grande mamma,con una battuta aveva sciolto la tensione che si era creata per quello che avevamo fatto. “non so tu,mio sposo,io mi sento sudata e un po’ appiccicosa e parecchio affamata,che ne dici di una bella doccia e poi andiamo a vedere se c’è ancora qualcosa da mangiare” L’abbracciai e ci dirigemmo verso il bagno con la consapevolezza che le nostre vite sarebbero radicalmente cambiate,in meglio o peggio? Chi lo sa. Ecco amico ho finito,il resto della storia è troppo personale e per il momento non desidero dividerla con nessuno,forse un giorno. Grazie per essermi stato vicino.. [/QUOTE]
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