Era autunno, Laura volle partecipare a questo Trail per vedere come andava la gamba. Veniva da un periodo di scarso allenamento prima e da una frenetica attività invece a ridosso della gara. Scelse la distanza intermedia, i 50 k, per il lungo da 80 non era pronta e i 30 le sembravano modesti per vedere come andava. Il problema principale era il tempo: pioggia i giorni precedenti e pioggia la mattina della partenza. Il tracciato lo conosceva bene, era la terza volta che vi partecipava, e poi i 3 punti ITRA le facevano comodo in previsione dell’anno prossimo. Alla partenza tanta gente, bello e divertente, ma lei pensava soltanto alla gara. Andava tutto liscio, faticoso per via del terreno pesante, non un tempo eccezionale, ma si stava divertendo e questo era già tanto. Quasi a fine gara, mancavano oramai 4-5 km il ritmo era buono, adesso una lunga discesa in mezzo al bosco, ripida e scivolosa ma il grande era oramai fatto. Sul sentiero davanti a Lei scorge un ragazzo che la precede, non va tanto veloce, in pochi metri lo dovrebbe prendere, stanno correndo su due ritmi diversi. Infatti quando appena gli arriva dietro lui si ferma e la lascia passare con un saluto cordiale, tra runner succede sempre, tra runner educati. Il pettorale è quello della 30, è partito dopo ed è prossimo anche lui all’arrivo. Questo pensiero distrae Laura che all’improvviso perde la gamba d’appoggio e scivola con un capitombolo fuori dal tracciato giù per un piccolo dirupo. Accidenti pensa subito, perderò il ritmo e proprio quando c’è qualcuno che mi guarda!!!. Non sarà soltanto questo: un graffio si apre sulla gamba in fallo , all’altezza della coscia, e anche la botta non è da meno. Il ragazzo si preoccupa subito di verificare le sue condizioni, le porge una mano e la sua borraccia per aiutarla e per pulire alla meglio quella ferita che si è aperta, superficiale ma aperta. Laura rimane un pò cosi, non le succede spesso di cadere. Oggi si, il terreno è molto scivoloso, non è colpa sua. Ad aggiungersi a questo, mentre cerca di rimettersi in piedi e di lavar via il poco sangue che esce ecco che arriva la Susy che con il suo passo da runner d’esperienza si volatizza velocemente verso il traguardo. E pensare che l’aveva superata qualche km indietro sull’ultima dura salita. La cosa la fa innervosire ancora di più, restituisce la borraccia e parte anche lei per finire la gara. Il ritmo però non è più quello di prima, arriverà ad una ventina di secondi dalla Susy che chiude al terzo posto assoluto di categoria, proprio davanti a Laura.
L’umore non è dei migliori, era vicina a godersi una bella gara e alla fine ha raccolto niente, questo è il suo pensiero. Non vede l’ora di tornare a casa, forse faceva meglio anche a non partecipare. Questi sono i suoi pensieri. Ritira il suo borsone e corre a fare la doccia. Non va agli spogliatoi della palestra comunale, oggi ci sono anche altri spogliatoi al campetto per il fatto che erano attesi tanti corridori. Lei non vuole vedere nessuno, li saranno in pochi. Arriva, a destra squadra locale spogliatoio degli uomini, a sinistra quello delle donne dove di solito ci sono gli ospiti. E’ la prima, le luci sono ancora spente, il locale non le piace. Al centro un’altra porta, lo spogliatoio degli arbitri. Prova a vedere, la porta è aperta, due panche una di fronte all’altra, due docce e il bagno separato. Meglio, ambiente più ristretto e solitario.
Si spoglia, toglie scarpe, calzettoni, pantaloncini, mutandine e maglia. Apre l’acqua della doccia e poi si dirige verso il bagno. Una lunga pisciata liberatoria accompagna i suoi pensieri, rivede nella mente la sua gara, gli ultimi chilometri che hanno trasformato la giornata da bella ad un fallimento che non si aspettava. Alla vigilia immaginava una conclusione diversa, ma sempre più spesso la realtà è differente da come si immaginava e programmava il futuro.
Tira lo sciacquone, esce verso la doccia e rimane di stucco. Lei tutta nuda con soltanto il top tecnico ancora addosso si trova di fronte sotto la doccia il ragazzo che un’oretta prima aveva incontrato sul sentiero di gara. Tutto nudo lui, con un gran bel fisico (scoprirà dopo essere un triatleta) che la guarda e con espressione molto naturale le porge il bagnoschiuma dicendo: prima ti ho aiutato io adesso mi aiuti tu.
Laura rimane senza parole, le sembra impossibile questa situazione. Le pareva di aver chiuso la porta a chiave (scoprirà dopo di no invece e che adesso è chiusa a chiave ma da lui), vuole rispondere ma nessuna parola le esce dalla bocca. E’ sorpresa, non imbarazzata e neanche arrabbiata. Solo sorpresa. Rimane alcuni secondi a guardarlo, guardarlo bene: non è depilato tutto come spesso anche gli uomini lo sono, i muscoli sono ben disegnati e armoniosi. Il cazzo che gli vede non è a riposo come spesso succede agli uomini dopo le competizioni. Non è grandissimo, sembra normale o poco più ma è grosso, anche a riposo sembra grosso.
Come ipnotizzata si muove verso di lui, prende il sapone e come se fosse la cosa più naturale del mondo inizia a lavarlo, inizia a fare quello che lui le ha ordinato più che chiesto: lo aiuta a lavarsi. Inizia dalla testa, poi il viso e le spalle, fino a scendere. Fa prima le gambe, di fronte, Deve sfregare bene, il fango si è attaccato alla pelle e bisogna andare pesanti per toglierlo bene. Lo vede, è come aveva intuito prima: non è lunghissimo ma molto grande, largo. Alla base è molto largo, poi verso la cappella diminuisce un po ma è grande. Lo insapona e quindi lo sente duro, lo sente caldo. Sente la sua eccitazione. Lui di volta e Laura ricomincia ad insaponare il suo lato B. Le spalle, la schiena muscolosa, il culo. Prova ad accarezzarlo fra le chiappe, a stimolare il suo buchetto prima con le mani e poi con le dita. Sente dei mugolii di piacere. Lui allarga le gambe per favorire questo massaggio. Laura allora da dietro gli prende il cazzo in mano, a fatica gli sta nella mano aperta e inizia un lento e godurioso movimento avanti e indietro. Appoggia il capo alla sua schiena e da dietro lo sta segando. Con destra sempre sul cazzo, con la sinistra alterna movimenti in contemporanea sul cazzo a massaggi sull’interno coscia, sul perineo e sul culo. Sente i suoi battiti con l’orecchio appoggiato, li sente accelerare e allora accelera anche lei. Quando poi il respiro trattenuto e un calore diverso fra le mani arrivano, sa che è arrivata anche la sua venuta. Prosegue il suo movimento, le piace sentirlo ancora duro ma non come prima, continua fino a quando lui le scappa, scappa dalle sue carezze, scappa perché diventato troppo sensibile. Anche Laura ha i battiti a mille, quando fa sborrare un uomo è sempre soddisfatta.
Lui allora si gira verso di lei, la prende dolcemente e l’appoggia con la schiena al muro. L’acqua calda nel frattempo continua a scendere, a bagnare i loro corpi, a scaldare i loro corpi. Con le mani le chiude gli occhi, le sussurra all’orecchio che adesso tocca a Lui e poi sorprendentemente le da un bacio in fronte. Anche questo Laura non se lo aspettava, come non si aspettava quello che dà li a poco sarebbe successo. Per i minuti successivi, alternando momenti di delicatezza a momenti di vera e autentica foga animale, la sua lingua percorrerà tutto il corpo di Laura, dai capelli alle caviglie. Subito dopo il bacio in fronte Laura sente la sua lingua che le lecca il viso, le orecchie, prima la destra poi la sinistra. La lingua entra e si muove dappertutto: la usa per lavare il suo corpo. All’inizio è una senzazione strana, ma più prosegue e più diventa piacevole, terribilmente piacevole. Sentirla sulle orecchie, infilarsi dentro, esplorarla dentro le fa venire brividi d’eccitazione. Passa poi al collo, alle pieghe della pelle fra il capo e il torace. Quando poi le solleva il top per toglierlo e iniziare una lunga e goduriosa leccata delle sue ascelle Laura è già ad uno stato d’eccitazione altissimo. Come le piace sentirlo muovere su quella pelle delicata, lei con le braccia alzate quasi in segno di resa e lui che si nutre dei suoi sapori, dei suoi odori. Scende poi al seno, prima uno e poi l’altro, alternando bocca e mani in contemporanea. Laura ha i capezzoli durissimi, li sente tesi dall’eccitazione. Anche se sotto la doccia si sente la bocca asciutta, è elettrica in tutto il corpo. Scende ancora, prima la pancia, poi l’ombelico e poi arriva alla fica. Anche qui però il suo movimento della lingua non è il movimento di chi vuol far godere la donna che sta leccando. No, lui usa la lingua per lavarla: prima le grandi labbra, poi aprendola anche dentro ma non per portarle piacere ma solo per pulirla. Prosegue poi verso le gambe fino alle ginocchia. Laura sente il calore nella fica. La sente gonfia, la sente chiedere di essere accarezzata, di essere riempita.
Lui allora si rialza in piedi facendole sentire la sua eccitazione, ha il cazzo ancora duro che la sfiora ad ogni movimento. La fa girare, appoggiata alla parete con le braccia e ricomincia a leccarla dappertutto. Ancora dietro le orecchie, ancora alle ascelle, in mezzo alla schiena, lentamente ma senza smettere un istante.
Arriva quindi in fondo alla schiena, alla zona lombare. Laura sente un calore grandissimo fra le gambe, sente la sua fica umida e vogliosa. Lui la ignora, passa alle gambe e in particolate al retro delle ginocchia. Laura sente la sua instancabile lingua che adesso risale, percorre le cosce e arriva alle chiappe. Le sente aprire con le mani, lui usa tutte e due le mani per aprirle e affondare la lingua prima in una leccata da sotto a sopra e poi concentrandosi sul suo buchetto. Laura si sente aperta, esposta, le piace essere leccata nel culo ma anche la sua fica reclama, il suo clitoride vuole essere accarezzato. Ci pensa lei, che con una mano scende lasciando l’altra come appoggio. Lei che si accarezza, lei che si sditalina e lui dietro che con la lingua disegna dei movimenti rotatori sul suo buco del culo che tanto piacere regala spesso a lei. Alterna leccate lente e profonde con leccate più veloci e ripetitive, La sta scopando con la lingua anche se la sua impressione è che lui più che piacere a lei cerchi il proprio piacere. Quando poi sente sulle caviglie il calore della sua sborra capisce ed ha la conferma di questo.
Senza dire una parola la lascia li sotto la doccia e si ritira verso lo spogliatoio.
Laura oltre che senza parole è anche senza pensieri: di avventure ne ha vissuto parecchie ma come questa mai. Di uomini ne ha conosciuto tanti, ma come questo mai.
Al termine della doccia Laura rientra anche lei nello spogliatoio e lo trova sulla panca quasi pronto per uscire. Indossa pantaloni della tuta con le scarpe, una giacca sportiva e la guarda intensamente, ma in silenzio. Laura nel suo accappatoio di microfibra e infradito si va a sedere di fronte a lui, anche lei in silenzio. L’atmosfera è strana, Laura lo capisce ma non sa come interpretare l’attimo e gli attimi passati. Si asciuga i capelli con un panno e mentre lo fa l’accappatoio si slaccia lasciando alla vista il suo corpo splendido e atletico, oggi con quella greca sulla coscia frutto della rovinosa caduta. Laura si asciuga i capelli con gli occhi chiusi e intanto ripensa ai minuti prima sotto alla doccia, ripensa alla sua lingua su tutto il corpo, alla sua lingua che tintillava nel suo buco del culo, al suo cazzo, al suo grosso cazzo.
Lei è ancora su di giri, non ha sfogato la sua eccitazione. Instintivamente muove la mano verso la fica, la sua fica che vuole essere accarezzata. La sente ancora pulsante, ancora vogliosa, ancora bagnata. Il suo clitoride vuole sentire il contatto con le dita, vuole essere stimolato, vuole donare piacere. Lui di fronte a lei a quel punto si abbassa leggermente il pantalone e inizia a masturbarsi guardando Laura alternativamente negli occhi e verso la sua fica. Lei seduta con le gambe aperte si tocca, lui anche. Laura allora le allarga ancora di più, ostenta la sua fica aperta e bagnata, gliela offre, lo sfida. Lui accetta questa sfida, con un passo è da lei, le apre e solleva leggermente il bacino e dopo essersi lubrificato la cappella con un pò di saliva affonda dentro di lei. Non in fica ma nel culo. Prima piano, lentamente. Laura lo sente, era grosso in mano e lo sente grosso anche in culo. Lui continua ad entrare, lentamente, esce e poi rientra sempre più in profondità. Laura è eccitatissima, la fica è bagnata, la sua mano alterna tocchi del clitoride con carezze alle labbra. Affonda anche due dita in fica, se non la penetra lui ci pensa da sè. Lui intanto continua avanti e indietro, tenendola ben aperta con le mani e arriva fino in fondo. Laura è scomoda, seduta quasi di schiena su quella panca di legno e lui che con affondi duri e riempitivi la sta scopando. Viene all’improvviso, l’orgasmo la colpisce come una secchiata d’acqua gelida. Un solo lungo brivido la percorre dai piedi ai capelli, la fa tremate tutta. Lui non si scompone, continua a entrare e uscire dal suo culo senza interruzioni e senza esitazioni. L’eccitazione di Laura non è finita, la situazione la fa godere ancora, non vuole che lui smetta. Lo sente duro, lo sente caldo dentro di sè. Ne vorrebbe ancora di più, anche se il suo cazzo la riempie tanto. Adesso lei con una mano di sgrilletta e con l’altra affonda due dita in fica, si scopa lei la fica in cerca del punto di piacere interno. I respiri si fanno accelerati, i suoi colpi diventano più potenti e più lunghi. Sta per venire, anzi viene. LE sborra tutto in culo, Laura sente il calore dello sperma che la riempie il culo e nel frattempo viene anche lei, ancora, come qualche minuto prima. È bellissimo, era da tempo che non godeva così.
Lui esce, prende un asciugamano e si pulisce il cazzo lasciando Laura con le gambe ancora aperte e in quella posizione strana sulla panca. Laura si sente un po svuotata, il suo cazzo grande la riempiva bene fino a qualche secondo prima. Deve lavarsi, deve pulire quel liquido che lui le ha scaricato dentro. Ritorna in doccia.
Quando rientra dopo pochi istanti c’è solo lei nello spogliatoio, lui non c’è più, la panca è vuota. C’è soltanto rimasto un piccolo oggetto di plastica, il suo pettorale, pettorale numero 69.
L’umore non è dei migliori, era vicina a godersi una bella gara e alla fine ha raccolto niente, questo è il suo pensiero. Non vede l’ora di tornare a casa, forse faceva meglio anche a non partecipare. Questi sono i suoi pensieri. Ritira il suo borsone e corre a fare la doccia. Non va agli spogliatoi della palestra comunale, oggi ci sono anche altri spogliatoi al campetto per il fatto che erano attesi tanti corridori. Lei non vuole vedere nessuno, li saranno in pochi. Arriva, a destra squadra locale spogliatoio degli uomini, a sinistra quello delle donne dove di solito ci sono gli ospiti. E’ la prima, le luci sono ancora spente, il locale non le piace. Al centro un’altra porta, lo spogliatoio degli arbitri. Prova a vedere, la porta è aperta, due panche una di fronte all’altra, due docce e il bagno separato. Meglio, ambiente più ristretto e solitario.
Si spoglia, toglie scarpe, calzettoni, pantaloncini, mutandine e maglia. Apre l’acqua della doccia e poi si dirige verso il bagno. Una lunga pisciata liberatoria accompagna i suoi pensieri, rivede nella mente la sua gara, gli ultimi chilometri che hanno trasformato la giornata da bella ad un fallimento che non si aspettava. Alla vigilia immaginava una conclusione diversa, ma sempre più spesso la realtà è differente da come si immaginava e programmava il futuro.
Tira lo sciacquone, esce verso la doccia e rimane di stucco. Lei tutta nuda con soltanto il top tecnico ancora addosso si trova di fronte sotto la doccia il ragazzo che un’oretta prima aveva incontrato sul sentiero di gara. Tutto nudo lui, con un gran bel fisico (scoprirà dopo essere un triatleta) che la guarda e con espressione molto naturale le porge il bagnoschiuma dicendo: prima ti ho aiutato io adesso mi aiuti tu.
Laura rimane senza parole, le sembra impossibile questa situazione. Le pareva di aver chiuso la porta a chiave (scoprirà dopo di no invece e che adesso è chiusa a chiave ma da lui), vuole rispondere ma nessuna parola le esce dalla bocca. E’ sorpresa, non imbarazzata e neanche arrabbiata. Solo sorpresa. Rimane alcuni secondi a guardarlo, guardarlo bene: non è depilato tutto come spesso anche gli uomini lo sono, i muscoli sono ben disegnati e armoniosi. Il cazzo che gli vede non è a riposo come spesso succede agli uomini dopo le competizioni. Non è grandissimo, sembra normale o poco più ma è grosso, anche a riposo sembra grosso.
Come ipnotizzata si muove verso di lui, prende il sapone e come se fosse la cosa più naturale del mondo inizia a lavarlo, inizia a fare quello che lui le ha ordinato più che chiesto: lo aiuta a lavarsi. Inizia dalla testa, poi il viso e le spalle, fino a scendere. Fa prima le gambe, di fronte, Deve sfregare bene, il fango si è attaccato alla pelle e bisogna andare pesanti per toglierlo bene. Lo vede, è come aveva intuito prima: non è lunghissimo ma molto grande, largo. Alla base è molto largo, poi verso la cappella diminuisce un po ma è grande. Lo insapona e quindi lo sente duro, lo sente caldo. Sente la sua eccitazione. Lui di volta e Laura ricomincia ad insaponare il suo lato B. Le spalle, la schiena muscolosa, il culo. Prova ad accarezzarlo fra le chiappe, a stimolare il suo buchetto prima con le mani e poi con le dita. Sente dei mugolii di piacere. Lui allarga le gambe per favorire questo massaggio. Laura allora da dietro gli prende il cazzo in mano, a fatica gli sta nella mano aperta e inizia un lento e godurioso movimento avanti e indietro. Appoggia il capo alla sua schiena e da dietro lo sta segando. Con destra sempre sul cazzo, con la sinistra alterna movimenti in contemporanea sul cazzo a massaggi sull’interno coscia, sul perineo e sul culo. Sente i suoi battiti con l’orecchio appoggiato, li sente accelerare e allora accelera anche lei. Quando poi il respiro trattenuto e un calore diverso fra le mani arrivano, sa che è arrivata anche la sua venuta. Prosegue il suo movimento, le piace sentirlo ancora duro ma non come prima, continua fino a quando lui le scappa, scappa dalle sue carezze, scappa perché diventato troppo sensibile. Anche Laura ha i battiti a mille, quando fa sborrare un uomo è sempre soddisfatta.
Lui allora si gira verso di lei, la prende dolcemente e l’appoggia con la schiena al muro. L’acqua calda nel frattempo continua a scendere, a bagnare i loro corpi, a scaldare i loro corpi. Con le mani le chiude gli occhi, le sussurra all’orecchio che adesso tocca a Lui e poi sorprendentemente le da un bacio in fronte. Anche questo Laura non se lo aspettava, come non si aspettava quello che dà li a poco sarebbe successo. Per i minuti successivi, alternando momenti di delicatezza a momenti di vera e autentica foga animale, la sua lingua percorrerà tutto il corpo di Laura, dai capelli alle caviglie. Subito dopo il bacio in fronte Laura sente la sua lingua che le lecca il viso, le orecchie, prima la destra poi la sinistra. La lingua entra e si muove dappertutto: la usa per lavare il suo corpo. All’inizio è una senzazione strana, ma più prosegue e più diventa piacevole, terribilmente piacevole. Sentirla sulle orecchie, infilarsi dentro, esplorarla dentro le fa venire brividi d’eccitazione. Passa poi al collo, alle pieghe della pelle fra il capo e il torace. Quando poi le solleva il top per toglierlo e iniziare una lunga e goduriosa leccata delle sue ascelle Laura è già ad uno stato d’eccitazione altissimo. Come le piace sentirlo muovere su quella pelle delicata, lei con le braccia alzate quasi in segno di resa e lui che si nutre dei suoi sapori, dei suoi odori. Scende poi al seno, prima uno e poi l’altro, alternando bocca e mani in contemporanea. Laura ha i capezzoli durissimi, li sente tesi dall’eccitazione. Anche se sotto la doccia si sente la bocca asciutta, è elettrica in tutto il corpo. Scende ancora, prima la pancia, poi l’ombelico e poi arriva alla fica. Anche qui però il suo movimento della lingua non è il movimento di chi vuol far godere la donna che sta leccando. No, lui usa la lingua per lavarla: prima le grandi labbra, poi aprendola anche dentro ma non per portarle piacere ma solo per pulirla. Prosegue poi verso le gambe fino alle ginocchia. Laura sente il calore nella fica. La sente gonfia, la sente chiedere di essere accarezzata, di essere riempita.
Lui allora si rialza in piedi facendole sentire la sua eccitazione, ha il cazzo ancora duro che la sfiora ad ogni movimento. La fa girare, appoggiata alla parete con le braccia e ricomincia a leccarla dappertutto. Ancora dietro le orecchie, ancora alle ascelle, in mezzo alla schiena, lentamente ma senza smettere un istante.
Arriva quindi in fondo alla schiena, alla zona lombare. Laura sente un calore grandissimo fra le gambe, sente la sua fica umida e vogliosa. Lui la ignora, passa alle gambe e in particolate al retro delle ginocchia. Laura sente la sua instancabile lingua che adesso risale, percorre le cosce e arriva alle chiappe. Le sente aprire con le mani, lui usa tutte e due le mani per aprirle e affondare la lingua prima in una leccata da sotto a sopra e poi concentrandosi sul suo buchetto. Laura si sente aperta, esposta, le piace essere leccata nel culo ma anche la sua fica reclama, il suo clitoride vuole essere accarezzato. Ci pensa lei, che con una mano scende lasciando l’altra come appoggio. Lei che si accarezza, lei che si sditalina e lui dietro che con la lingua disegna dei movimenti rotatori sul suo buco del culo che tanto piacere regala spesso a lei. Alterna leccate lente e profonde con leccate più veloci e ripetitive, La sta scopando con la lingua anche se la sua impressione è che lui più che piacere a lei cerchi il proprio piacere. Quando poi sente sulle caviglie il calore della sua sborra capisce ed ha la conferma di questo.
Senza dire una parola la lascia li sotto la doccia e si ritira verso lo spogliatoio.
Laura oltre che senza parole è anche senza pensieri: di avventure ne ha vissuto parecchie ma come questa mai. Di uomini ne ha conosciuto tanti, ma come questo mai.
Al termine della doccia Laura rientra anche lei nello spogliatoio e lo trova sulla panca quasi pronto per uscire. Indossa pantaloni della tuta con le scarpe, una giacca sportiva e la guarda intensamente, ma in silenzio. Laura nel suo accappatoio di microfibra e infradito si va a sedere di fronte a lui, anche lei in silenzio. L’atmosfera è strana, Laura lo capisce ma non sa come interpretare l’attimo e gli attimi passati. Si asciuga i capelli con un panno e mentre lo fa l’accappatoio si slaccia lasciando alla vista il suo corpo splendido e atletico, oggi con quella greca sulla coscia frutto della rovinosa caduta. Laura si asciuga i capelli con gli occhi chiusi e intanto ripensa ai minuti prima sotto alla doccia, ripensa alla sua lingua su tutto il corpo, alla sua lingua che tintillava nel suo buco del culo, al suo cazzo, al suo grosso cazzo.
Lei è ancora su di giri, non ha sfogato la sua eccitazione. Instintivamente muove la mano verso la fica, la sua fica che vuole essere accarezzata. La sente ancora pulsante, ancora vogliosa, ancora bagnata. Il suo clitoride vuole sentire il contatto con le dita, vuole essere stimolato, vuole donare piacere. Lui di fronte a lei a quel punto si abbassa leggermente il pantalone e inizia a masturbarsi guardando Laura alternativamente negli occhi e verso la sua fica. Lei seduta con le gambe aperte si tocca, lui anche. Laura allora le allarga ancora di più, ostenta la sua fica aperta e bagnata, gliela offre, lo sfida. Lui accetta questa sfida, con un passo è da lei, le apre e solleva leggermente il bacino e dopo essersi lubrificato la cappella con un pò di saliva affonda dentro di lei. Non in fica ma nel culo. Prima piano, lentamente. Laura lo sente, era grosso in mano e lo sente grosso anche in culo. Lui continua ad entrare, lentamente, esce e poi rientra sempre più in profondità. Laura è eccitatissima, la fica è bagnata, la sua mano alterna tocchi del clitoride con carezze alle labbra. Affonda anche due dita in fica, se non la penetra lui ci pensa da sè. Lui intanto continua avanti e indietro, tenendola ben aperta con le mani e arriva fino in fondo. Laura è scomoda, seduta quasi di schiena su quella panca di legno e lui che con affondi duri e riempitivi la sta scopando. Viene all’improvviso, l’orgasmo la colpisce come una secchiata d’acqua gelida. Un solo lungo brivido la percorre dai piedi ai capelli, la fa tremate tutta. Lui non si scompone, continua a entrare e uscire dal suo culo senza interruzioni e senza esitazioni. L’eccitazione di Laura non è finita, la situazione la fa godere ancora, non vuole che lui smetta. Lo sente duro, lo sente caldo dentro di sè. Ne vorrebbe ancora di più, anche se il suo cazzo la riempie tanto. Adesso lei con una mano di sgrilletta e con l’altra affonda due dita in fica, si scopa lei la fica in cerca del punto di piacere interno. I respiri si fanno accelerati, i suoi colpi diventano più potenti e più lunghi. Sta per venire, anzi viene. LE sborra tutto in culo, Laura sente il calore dello sperma che la riempie il culo e nel frattempo viene anche lei, ancora, come qualche minuto prima. È bellissimo, era da tempo che non godeva così.
Lui esce, prende un asciugamano e si pulisce il cazzo lasciando Laura con le gambe ancora aperte e in quella posizione strana sulla panca. Laura si sente un po svuotata, il suo cazzo grande la riempiva bene fino a qualche secondo prima. Deve lavarsi, deve pulire quel liquido che lui le ha scaricato dentro. Ritorna in doccia.
Quando rientra dopo pochi istanti c’è solo lei nello spogliatoio, lui non c’è più, la panca è vuota. C’è soltanto rimasto un piccolo oggetto di plastica, il suo pettorale, pettorale numero 69.