Esperienza reale Presentazione/racconto

M

Meb82

Guest
Eravamo giovani e belli. Come tutte le coppie di ventenni che scoprono l'Amore, quello vero, per la prima volta. Prima di essere coppia eravamo stati amici - ottimi amici.

Ci trovavamo a passare intere settimane, insieme al nostro gruppo studio composto da altri colleghi dell'università, a preparare esami. Ci vedevamo talmente tanto che la presenza di ognuno era diventata ormai scontata all'interno della nostra vita.
Quando iniziammo a studiare Chloe era fidanzata, ed io invece sperimentavo dopo un anno di fidanzamento, la libertà dei venti anni. Che meraviglia!
Scoprire che si potesse far sesso con il solo scopo di farlo mi aveva proiettato in quello che ricorderò come uno dei periodi più felici della vita.
Passavo da una "relazione" all'altra, senza dover trovare le parole giuste per farlo. Succedeva.

Finita la preparazione dell'esame, continuammo a frequentarci, da amici. Diventammo inseparabili. La gelosia del ragazzo di Chloe era diventata tale da trasformarlo irrimediabilmente in un ex.

Concerti, cinema, discoteca e persino vacanze. Mai un bacio, neanche da ubriachi.
Fino a quella sera.

Una sera di giugno ci trovammo ad una festa di laurea di una nostra compagna di corso. Chloe indossava un vestito molto corto, la guardavano tutti. Per la prima volta mi resi conto che era irresistibile.
Non indossava reggiseno, il turgore dei suoi capezzoli sotto la sottile stoffa del suo tubino verde era diventato il dettaglio più erotico che i miei occhi avessero mai carpito in una donna.
Ero eccitato, come mai.
Durante tutta la serata era stata avvicinata da diversi ragazzi, di alcuni non nego di non essere stato geloso. Sapevo chi tra tutti i ragazzi presenti in quella festa aveva avuto un'avventura con lei.
Da quando era tornata single, era entrata in quello che lei stessa definiva "periodo troia".
Aveva avuto in pochi mesi decine di amanti, conoscevo i pregi e i difetti di ognuno di loro. Mi raccontava tutto, come d'altronde anche io facevo con lei.
Ne avevo riconosciuti tre con cui aveva avuto un'avventura tutte più corte di una settimana Quella sera ogni volta che li guardavo pensavo alle sue mani intorno ai loro cazzi.
Il pensiero mi turbava, ma contemporaneamente faceva incrementare la mia eccitazione.

Andammo sul balcone a prendere un po' d'aria e anche per liberarla dall'orda di ragazzi che con un banale "abbiamo frequentato lo stesso corso di..." cercavano di abbordarla.
L'aria esterna era piacevole, leggermente pungente. Il balcone sembrava lontano anni luce dalla calca che riempiva il locale.
"Sbaglio o si stanno inturgidendo ancora di più?" chiesi ridendo indicando i suoi capezzoli.
"Lo sai cosa mi comporta averti così vicino" rispose lei sorridendo e mostrandomi il suo dito medio.
Ridemmo assaporando le sigarette che avevamo acceso.
"Oggi ti trovo irresistibile" tuonai con una calma da golfista al tiro decisivo. Credo ancora adesso, a distanza di anni, che fu proprio la mia calma a turbarla piuttosto che ciò che dissi.
Il suo sguardo divenne prima interrogativo e poi imbarazzato. Ma sorrideva. Sorrideva eccome.
"Forse dovrei chiederti scusa e dare la colpa al rum e cola che ho bevuto, ma non ne ho voglia. Anzi ti dico che sono stato anche geloso quando Mario è venuto a salutarti."
"Tu geloso?"
"Sarà sicuramente il rum"
Mario era uno degli invitati con cui era uscita. Dei tre presenti era certamente il migliore. Bellissimo ragazzo, di famiglia borghese, estremamente educato. Lo conoscevo dal primo anno e devo dire, nonostante la gelosia provata un attimo prima, che era molto simpatico. Per un periodo avevamo fatto parte della stessa compagnia, ma poi come spesso accade a quell'età le nostre strade si separarono, anche se ogni tanto ci affrontavamo su qualche campo di calcetto. Vederlo sotto la doccia era motivo di vergogna per tutti, compagni ed avversari! Oltre ad avere un fisico asciutto e ben definito, aveva un sesso fuori dalla norma. Era una statua greca, ma bene dotata. Il suo cazzo oltre ad essere di una misura sopra la media, era bellissimo. Larghezza e lunghezza erano proporzionate alla perfezione. Fu un particolare di cui parlammo molto con lei.
"Sai quando ho capito che aveva il cazzo così grande, in cucina a prendere l'acqua. Avevamo già fatto tutto. Lui è arrivato e mi ha abbracciata, eravamo entrambi nudi e lui ancora eccitato. Sentivo la punta che mi arrivava quasi tra le tette!"
Questa battuta mi tornò in mente quando li vidi parlare.

"Smettila, e dimmi la verità. Non hai trovato nessuna di tuo gradimento con cui tentare un approccio e ripieghi su di me?"
"No. Non so come dirtelo, ma stasera sei una calamita per i miei occhi. Sei stranamente eccitante".
La mia schiettezza non la sconvolse, la provocò, "Vuoi baciarmi?"
"Da impazzire..." a quel punto mi si avvinghiò baciandomi con una passione mai provata prima. La sua lingua mi entrava in profondità, quasi in gola. Era un bacio strano, sicuramente il bacio più eccitante mai ricevuto. La sua lingua mi stava penetrando la bocca. Mi faceva sentire passivo. Era uno di quei baci in cui ti ritrovi avvinghiato con le mani che cercano varchi nei vestiti, curiose. Mentre le toccavo le tette, sode e perfettamente tonde, lei mi accarezzava da sopra la patta dei miei pantaloni. Si staccò dal bacio solo per dirmi che la strada che aveva intrapreso la mia mano non portava da nessuna parte, "Ho il ciclo".
Subito dopo aver dato la triste notizia sentì le sue aprirmi la patta e tirarmi fuori il cazzo durissimo.
"Mmmm, che grosso..." disse tra un bacio e un altro forse per tranquillizzarmi, forse si rese conto di avermi raccontato troppi particolari del suo "periodo troia".
Ero pietrificato, mi stava segando la mia migliore amica, la persona con cui non avevo segreti, la persona di cui conoscevo tutto.
Era una sega da professionista. Aveva smesso di baciarmi per guardare la sua mano muoversi su e giù sul mio cazzo. Aveva la situazione in mano, in tutti i sensi. Poteva decidere quando farmi venire, non è una cosa da tutte.
Nel giro di qualche minuto aumentò fino a farmi schizzare giù dal balcone.

Un istante prima di venire una domanda squarciò la mia mente a tal punto da nesplodere "chissà come guardava il cazzo di Mario mentre lo segava la prima volta".
Ancora non lo sapevo, ma in quel momento cambiò per sempre la mia concezione del piacere e del sesso...


.
 

Grandel

"Level 7"
Élite Fase 1
Messaggi
9,098
Punteggio reazione
9,193
Punti
119
Posizione
Jerusalem’s Lot
Eravamo giovani e belli. Come tutte le coppie di ventenni che scoprono l'Amore, quello vero, per la prima volta. Prima di essere coppia eravamo stati amici - ottimi amici.

Ci trovavamo a passare intere settimane, insieme al nostro gruppo studio composto da altri colleghi dell'università, a preparare esami. Ci vedevamo talmente tanto che la presenza di ognuno era diventata ormai scontata all'interno della nostra vita.
Quando iniziammo a studiare Chloe era fidanzata, ed io invece sperimentavo dopo un anno di fidanzamento, la libertà dei venti anni. Che meraviglia!
Scoprire che si potesse far sesso con il solo scopo di farlo mi aveva proiettato in quello che ricorderò come uno dei periodi più felici della vita.
Passavo da una "relazione" all'altra, senza dover trovare le parole giuste per farlo. Succedeva.

Finita la preparazione dell'esame, continuammo a frequentarci, da amici. Diventammo inseparabili. La gelosia del ragazzo di Chloe era diventata tale da trasformarlo irrimediabilmente in un ex.

Concerti, cinema, discoteca e persino vacanze. Mai un bacio, neanche da ubriachi.
Fino a quella sera.

Una sera di giugno ci trovammo ad una festa di laurea di una nostra compagna di corso. Chloe indossava un vestito molto corto, la guardavano tutti. Per la prima volta mi resi conto che era irresistibile.
Non indossava reggiseno, il turgore dei suoi capezzoli sotto la sottile stoffa del suo tubino verde era diventato il dettaglio più erotico che i miei occhi avessero mai carpito in una donna.
Ero eccitato, come mai.
Durante tutta la serata era stata avvicinata da diversi ragazzi, di alcuni non nego di non essere stato geloso. Sapevo chi tra tutti i ragazzi presenti in quella festa aveva avuto un'avventura con lei.
Da quando era tornata single, era entrata in quello che lei stessa definiva "periodo troia".
Aveva avuto in pochi mesi decine di amanti, conoscevo i pregi e i difetti di ognuno di loro. Mi raccontava tutto, come d'altronde anche io facevo con lei.
Ne avevo riconosciuti tre con cui aveva avuto un'avventura tutte più corte di una settimana Quella sera ogni volta che li guardavo pensavo alle sue mani intorno ai loro cazzi.
Il pensiero mi turbava, ma contemporaneamente faceva incrementare la mia eccitazione.

Andammo sul balcone a prendere un po' d'aria e anche per liberarla dall'orda di ragazzi che con un banale "abbiamo frequentato lo stesso corso di..." cercavano di abbordarla.
L'aria esterna era piacevole, leggermente pungente. Il balcone sembrava lontano anni luce dalla calca che riempiva il locale.
"Sbaglio o si stanno inturgidendo ancora di più?" chiesi ridendo indicando i suoi capezzoli.
"Lo sai cosa mi comporta averti così vicino" rispose lei sorridendo e mostrandomi il suo dito medio.
Ridemmo assaporando le sigarette che avevamo acceso.
"Oggi ti trovo irresistibile" tuonai con una calma da golfista al tiro decisivo. Credo ancora adesso, a distanza di anni, che fu proprio la mia calma a turbarla piuttosto che ciò che dissi.
Il suo sguardo divenne prima interrogativo e poi imbarazzato. Ma sorrideva. Sorrideva eccome.
"Forse dovrei chiederti scusa e dare la colpa al rum e cola che ho bevuto, ma non ne ho voglia. Anzi ti dico che sono stato anche geloso quando Mario è venuto a salutarti."
"Tu geloso?"
"Sarà sicuramente il rum"
Mario era uno degli invitati con cui era uscita. Dei tre presenti era certamente il migliore. Bellissimo ragazzo, di famiglia borghese, estremamente educato. Lo conoscevo dal primo anno e devo dire, nonostante la gelosia provata un attimo prima, che era molto simpatico. Per un periodo avevamo fatto parte della stessa compagnia, ma poi come spesso accade a quell'età le nostre strade si separarono, anche se ogni tanto ci affrontavamo su qualche campo di calcetto. Vederlo sotto la doccia era motivo di vergogna per tutti, compagni ed avversari! Oltre ad avere un fisico asciutto e ben definito, aveva un sesso fuori dalla norma. Era una statua greca, ma bene dotata. Il suo cazzo oltre ad essere di una misura sopra la media, era bellissimo. Larghezza e lunghezza erano proporzionate alla perfezione. Fu un particolare di cui parlammo molto con lei.
"Sai quando ho capito che aveva il cazzo così grande, in cucina a prendere l'acqua. Avevamo già fatto tutto. Lui è arrivato e mi ha abbracciata, eravamo entrambi nudi e lui ancora eccitato. Sentivo la punta che mi arrivava quasi tra le tette!"
Questa battuta mi tornò in mente quando li vidi parlare.

"Smettila, e dimmi la verità. Non hai trovato nessuna di tuo gradimento con cui tentare un approccio e ripieghi su di me?"
"No. Non so come dirtelo, ma stasera sei una calamita per i miei occhi. Sei stranamente eccitante".
La mia schiettezza non la sconvolse, la provocò, "Vuoi baciarmi?"
"Da impazzire..." a quel punto mi si avvinghiò baciandomi con una passione mai provata prima. La sua lingua mi entrava in profondità, quasi in gola. Era un bacio strano, sicuramente il bacio più eccitante mai ricevuto. La sua lingua mi stava penetrando la bocca. Mi faceva sentire passivo. Era uno di quei baci in cui ti ritrovi avvinghiato con le mani che cercano varchi nei vestiti, curiose. Mentre le toccavo le tette, sode e perfettamente tonde, lei mi accarezzava da sopra la patta dei miei pantaloni. Si staccò dal bacio solo per dirmi che la strada che aveva intrapreso la mia mano non portava da nessuna parte, "Ho il ciclo".
Subito dopo aver dato la triste notizia sentì le sue aprirmi la patta e tirarmi fuori il cazzo durissimo.
"Mmmm, che grosso..." disse tra un bacio e un altro forse per tranquillizzarmi, forse si rese conto di avermi raccontato troppi particolari del suo "periodo troia".
Ero pietrificato, mi stava segando la mia migliore amica, la persona con cui non avevo segreti, la persona di cui conoscevo tutto.
Era una sega da professionista. Aveva smesso di baciarmi per guardare la sua mano muoversi su e giù sul mio cazzo. Aveva la situazione in mano, in tutti i sensi. Poteva decidere quando farmi venire, non è una cosa da tutte.
Nel giro di qualche minuto aumentò fino a farmi schizzare giù dal balcone.

Un istante prima di venire una domanda squarciò la mia mente a tal punto da nesplodere "chissà come guardava il cazzo di Mario mentre lo segava la prima volta".
Ancora non lo sapevo, ma in quel momento cambiò per sempre la mia concezione del piacere e del sesso...


.
Bello il racconto e interessante, molto interessante Chloe
 

Top Bottom