rendi9
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Vi racconto una delle mie esperienze più assurde e alla quale sono più legato.
Parliamo di una estate, erano i tempi del liceo. Avevo circa 16 anni all'epoca dei fatti.
Quell'estate per qualche giorno mi trovavo a casa dei mie nonni, che avendo una casa molto grande, spesso si ritrovano ad ospitare cugini e zii.
Era un luglio se non sbaglio e faceva caldissimo. In quei giorni eravamo lì io e altri miei due cugini, il fine settimana sarebbero arrivati i genitori di uno dei miei due cugini, ovvero mio zia e mio zio.
Poi lui sarebbe andato via il lunedì, a causa del lavoro, mentre lei sarebbe rimasta anche la settimana.
La domenica, dopo uno di quei pranzi pranzi eccessivi, preparati da mia nonna, era d'obbligo la classica pennichella, visto anche il caldo. Così io vado a mettermi in una stanza per dormire, mentre i miei cugini rimasero a vedere la TV. Ero in una stanza che veniva usata come "stanza degli ospiti". Quindi a rotazione chi capitava usava quella stanza per dormire come un'altra che era presente nella casa.
C'era anche un armadio con magari abiti e cose che i miei zii o i miei lasciavano li per quando potevano servire all'occorrenza.
Mi ero messo a letto e stavo cercando di dormire. Ci ero anche riuscito, ma il mio sonno che non era molto pesante, venne interrotto dalla porta che si aprì. Io ero in dormi veglia, quindi non ci feci caso più di tanto e richiusi gli occhi per dormire. Era mia zia, che apre l'armadio in cerca di qualcosa. Essendo la stanza un po' buia, poiché le tapparelle erano abbassate, lei mi vede nella stanza ma non vedendo alcun tipo di mio movimento pensa che dormissi. Io credevo che uscisse subito invece non risentendo il rumore della porta che si riapre per poi richiudersi, apro gli occhi per vedere che stesse facendo.
Il letto era posizionato nella parte destra della stanza, mentre l'armadio un po' più al centro ed aveva uno specchio nella parte centrale. Aprendo gli occhi vedo che tira fuori dall'armadio degli indumenti. Tuttavia, pensando che io ormai dormissi, si cambia proprio lì. Io chiaramente cerco di non farmi notare e resto a guardarla.
Il cuore mi batteva a mille, si stava per spogliare davanti a me, seppur non lo sapesse. Si tolse prima la camicetta che portava, poi i pantaloni. Rimase in reggiseno e mutandine. Mia zia aveva circa 41/42 anni all'epoca. Era bionda, anche se tinta, occhi chiari. Alta circa 1.60/1.65.
Io ero in piena tempesta ormonale all'epoca e da vestita mi immaginavo un bel fisico ma non potevo pensare che fosse ancora meglio di quel che credevo.
È normopeso, aveva un seno prosperoso, credo una 4/5, la vita stretta, belle gambe ed un culo gonfio e tondeggiante e alla vista morbido.
La guardo cercando di trattenere il respiro. La vedevo dal suo lato destro e della parte della schiena. La parte davanti mi era mostrato dal riflesso sullo specchio. Seppur la stanza era buia c'era luce a sufficienza per vedere il suo corpo.
Ad un certo punto si toglie il reggiseno. I suoi grossi seni scendono poiché erano tenuti su dall'indumento, ma adesso potevo guardarli in tutto il loro splendore. Un seno davvero grosso, ancora sodo e dei bei capezzoli perfettamente tondi. Inutile dire che il mio cazzo era più duro del marmo.
Poi si toglie le mutandine, per farlo si piega leggermente a novanta e riesco ad intravedere la sua fica da dietro. Dallo specchio non riuscivo a vedere bene ma aveva un pelo che sembrava bello curato. Le sue mutandine le cambia con un perizoma nero, che rendono grazia al suo bel culo. Lei si guarda per bene allo specchio, si passa le mani sui fianchi, prende uno di quei vestitini estivi e lo indossa. Richiude l'armadio ed esce.
Io avevo il cazzo durissimo ed ovviamente non potevo non masturbarmi su ciò che avevo visto. Aveva poggiato la biancheria che aveva tolto in una busta, io mi alzo e la tocco sento l'odore e mi masturbo. Dopo che venni usai proprio le sue mutandine per asciugarmi.
Quei minuti me la fecero entrare nella testa. Era sicuramente una bella donna, e mi piaceva vederla. Ma dopo averla vista nuda, ogni volta che la rivedevo non facevo altro che pensarla nuda.
Mi riempii di seghe per lei.
Tuttavia il nostro soggiorno condiviso non era ancora finito...
Parliamo di una estate, erano i tempi del liceo. Avevo circa 16 anni all'epoca dei fatti.
Quell'estate per qualche giorno mi trovavo a casa dei mie nonni, che avendo una casa molto grande, spesso si ritrovano ad ospitare cugini e zii.
Era un luglio se non sbaglio e faceva caldissimo. In quei giorni eravamo lì io e altri miei due cugini, il fine settimana sarebbero arrivati i genitori di uno dei miei due cugini, ovvero mio zia e mio zio.
Poi lui sarebbe andato via il lunedì, a causa del lavoro, mentre lei sarebbe rimasta anche la settimana.
La domenica, dopo uno di quei pranzi pranzi eccessivi, preparati da mia nonna, era d'obbligo la classica pennichella, visto anche il caldo. Così io vado a mettermi in una stanza per dormire, mentre i miei cugini rimasero a vedere la TV. Ero in una stanza che veniva usata come "stanza degli ospiti". Quindi a rotazione chi capitava usava quella stanza per dormire come un'altra che era presente nella casa.
C'era anche un armadio con magari abiti e cose che i miei zii o i miei lasciavano li per quando potevano servire all'occorrenza.
Mi ero messo a letto e stavo cercando di dormire. Ci ero anche riuscito, ma il mio sonno che non era molto pesante, venne interrotto dalla porta che si aprì. Io ero in dormi veglia, quindi non ci feci caso più di tanto e richiusi gli occhi per dormire. Era mia zia, che apre l'armadio in cerca di qualcosa. Essendo la stanza un po' buia, poiché le tapparelle erano abbassate, lei mi vede nella stanza ma non vedendo alcun tipo di mio movimento pensa che dormissi. Io credevo che uscisse subito invece non risentendo il rumore della porta che si riapre per poi richiudersi, apro gli occhi per vedere che stesse facendo.
Il letto era posizionato nella parte destra della stanza, mentre l'armadio un po' più al centro ed aveva uno specchio nella parte centrale. Aprendo gli occhi vedo che tira fuori dall'armadio degli indumenti. Tuttavia, pensando che io ormai dormissi, si cambia proprio lì. Io chiaramente cerco di non farmi notare e resto a guardarla.
Il cuore mi batteva a mille, si stava per spogliare davanti a me, seppur non lo sapesse. Si tolse prima la camicetta che portava, poi i pantaloni. Rimase in reggiseno e mutandine. Mia zia aveva circa 41/42 anni all'epoca. Era bionda, anche se tinta, occhi chiari. Alta circa 1.60/1.65.
Io ero in piena tempesta ormonale all'epoca e da vestita mi immaginavo un bel fisico ma non potevo pensare che fosse ancora meglio di quel che credevo.
È normopeso, aveva un seno prosperoso, credo una 4/5, la vita stretta, belle gambe ed un culo gonfio e tondeggiante e alla vista morbido.
La guardo cercando di trattenere il respiro. La vedevo dal suo lato destro e della parte della schiena. La parte davanti mi era mostrato dal riflesso sullo specchio. Seppur la stanza era buia c'era luce a sufficienza per vedere il suo corpo.
Ad un certo punto si toglie il reggiseno. I suoi grossi seni scendono poiché erano tenuti su dall'indumento, ma adesso potevo guardarli in tutto il loro splendore. Un seno davvero grosso, ancora sodo e dei bei capezzoli perfettamente tondi. Inutile dire che il mio cazzo era più duro del marmo.
Poi si toglie le mutandine, per farlo si piega leggermente a novanta e riesco ad intravedere la sua fica da dietro. Dallo specchio non riuscivo a vedere bene ma aveva un pelo che sembrava bello curato. Le sue mutandine le cambia con un perizoma nero, che rendono grazia al suo bel culo. Lei si guarda per bene allo specchio, si passa le mani sui fianchi, prende uno di quei vestitini estivi e lo indossa. Richiude l'armadio ed esce.
Io avevo il cazzo durissimo ed ovviamente non potevo non masturbarmi su ciò che avevo visto. Aveva poggiato la biancheria che aveva tolto in una busta, io mi alzo e la tocco sento l'odore e mi masturbo. Dopo che venni usai proprio le sue mutandine per asciugarmi.
Quei minuti me la fecero entrare nella testa. Era sicuramente una bella donna, e mi piaceva vederla. Ma dopo averla vista nuda, ogni volta che la rivedevo non facevo altro che pensarla nuda.
Mi riempii di seghe per lei.
Tuttavia il nostro soggiorno condiviso non era ancora finito...