Quella volta in cui sborrai in 1500 euro di tacchi

Kooler

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Mi è rivenuto in mente questo episodio "divertente" parlandone con alcuni colleghi e ho deciso di raccontarvelo. I NOMI NON COINCIDONO CON QUELLI REALI.

Premesso che sono fidanzato e tendenzialmente abbastanza fedele, svolgo un lavoro che per forza di cose mi porta a girare un pò per l'Italia, in compagnia di altri colleghi più o meno giovani. Quando mi ritrovo con colleghi giovani c'è sempre l'occasione per andare in giro a bere una birra e fare quattro chiacchiere. Chiarito questo vi racconto l'episodio:

Estate 2016, siamo per lavoro in una nota località balneare piena zeppa di belle ragazze. In pausa dal lavoro, io, Toni e Nando decidiamo di andare a prendere qualcosa ad un bar vicino al nostro albergo. Passati neanche 15 minuti il mio collega(Nando) arpiona una tipa, ci si mette a parlare, gli "scrocca" prima un drink, una sigaretta, poi un altro drink e per finire il numero di cellulare. Io e l'altro, nel frattempo, bellamente per i fatti nostri, lo lasciamo fare indisturbato, poichè entrambi felicemente fidanzati e non interessati ad un approccio. Qui inizia la "disavventura" di entrambi. Nando si organizza per trascorrere una serata al bowling con la tipa conosciuta al bar, Alessandra, che, "per coprirsi le spalle", si porta dietro due amiche, Jessica e Petra(russa) e a noi tocca fare da pali e tenergli il gioco mentre lui si lavora la ragazza. Ci presentiamo, approcciamo con queste ragazze, entrambi abbastanza poco interessati a concludere qualcosa. Io avevo deciso di prendere Jessica, la più bruttina delle due, capelli ricci, occhi castani, 1,65 e con un fisico abbastanza in carne mentre avevo lasciato Petra(la russa) all'amico mio, una stangona di 1.80, capelli biondissimi,occhi chiari e un italiano non proprio limpidissimo. Chiacchiero con questa Jessica, parliamo un pò del più e del meno, lei mi spiega la sua carriera universitaria e le sue aspirazioni e si perde a chiacchierare per tipo 40 minuti sulla difficoltà degli esami da dare. La serata per fortuna finisce, lei mi chiede il numero, io le dico che non posso darglielo perchè lo uso per lavoro e la saluto. Qui casca l'asino. Jessica(questo l'ho saputo dopo) tartassa l'amica Alessandra di messaggi per organizzare un nuovo incontro con noi, in un lido/discoteca assai frequentato della zona che sorge proprio sul mare. Nando, nella speranza di timbrare il cartellino accetta e, presa la macchina, ci ritroviamo come 3 cretini davanti a questo lido. Le ragazze arrivano con un'ora di ritardo, tant'è che avevamo pensato di aver sbagliato indirizzo o che ci avessero dato buca. Ci vengono incontro e io per un attimo, sono colto dallo stupore: Jessica si presenta truccatissima, con i capelli riccissimi che le ricadono sulle spalle e con indosso un vestitino nero cortissimo, scollatissimo e leggermente trasparente oltre che un paio di decoltè neri da 9/10cm. Alessandra si scusa per il ritardo ma, facendo una battutina, dice che Jessica ci ha messo tanto tempo per farsi bella per me. Io rido, più per stemperare la tensione che per la battuta in sè. Entriamo nel lido e dopo aver chiacchierato e bevuto un cocktail insieme e aver saputo il perchè dell'incontro(le pressioni di Jessica) ci dividiamo: Nando con Alessandra nel tentativo di timbrare, io con Jessica seduti ad un tavolino a chiacchierare e Petra e Toni, che dopo un iniziale duetto in pista si sono divisi ognuno per conto proprio. Inizia la serata, parliamo, ridiamo e nel mentre ci beviamo tre cocktail a testa. La musica ci coinvolge, ci alziamo dal tavolino e andiamo a ballare. Io tento di mantenere sempre una certa distanza, voglio evitare di metterle strane idee in testa. L'alcool mi ha già ammazzato i sensi, inizio a perdere un pò di luicidità e questo non va bene. Al nostro ritorno tutti i tavolini sono occupati e non ci resta altro da fare che andare al bancone ad appoggiarci. E già che ci troviamo lì, Jessica ha la brillante idea di ordinare il quinto cocktail. Qui voglio precisare che non sono una persona resistente all'alcool e quei due vodka lemon e tre negroni quella sera mi avevano completamente "tagliato" le gambe. Il quinto cocktail è quello che io chiamo la "mazzata finale". Mi rese oltremodo poco lucido, completamente stordito. In pratica un perfetto rincoglionito. Con la scusa di andare a fare la pipì Jessica insiste perchè entri con lei nel bagno per paura di cadere. Io, ormai già ben oltre la soglia di tolleranza, resto immobile fuori ai bagni in preda alla nausea. Lei probabilmente si accorge del mio colorito non proprio rosa e mi propone di andare a stenderci un pò sui lettini in spiaggia. Attraversiamo tutta la discoteca e sbuchiamo nella zona del lido, dove c'è pochissima gente. Scendiamo in spiaggia, lei si toglie le scarpe e raggiungiamo un lettino e una sdraio ben lontani dagli sguardi indiscreti. Qui lei si mette, in piena autonomia, a farmi dei massaggini prima sulla pancia, poi sul petto e sulla faccia e per finire dietro la schiena. Da qui in poi ho un ricordo piuttosto vago, abbiamo parlato per una mezz'ora ma non ricordo cosa ci dicemmo. Finimmo a parlare dei desideri sessuali e di altre robe del genere, dei suoi ex che erano tutti degli stronzi e dei bastardi. Ricordo più o meno nitidamente la sua confessione sulle pratiche sessuali, a detta sua, più perverse, come leccare i capezzoli pieni di panna o leccare la base del ca..o piena di nutella. Io, dal canto mio, non le nascondo la profonda passione per i pom.ini con ingoio e le seghe, sopratutto con i piedi. Da qui in poi, è il delirio. Non so come, non so quando, veloce come una lince, Jessica mi infila mezzo metro di lingua in gola. Io mi lascio completamente andare e la inizio a palpeggiare dappertutto visto che il misero vestito che ha addosso non copre praticamente nulla. Le infilo due dita nella fi.a e la sento bagnatissima. E qui signori, il miracolo di Sant'Antonio. Autonomamente, senza doverla neanche "indirizzare", Jessica mi sbottona i pantaloni e inizia a farmi un gran bel pompino, macchiato ogni tanto da quache dentata, ma nulla di grave. E qua, signori e signore, il momento top della serata. Io in piedi davanti la sdraio e lei, con uno sguardo che dire da porca è dire poco, si sdraia improvvisamente a pancia in su e inizia a segarmi con i piedi. Purtroppo, molto probabilmente a causa dell'alcool, non riuscivo a venire. Decido di prendere "in mano" la situazione e mentre lei mi mette i piedi in petto e fa degli urlettini di piacere, sparo un'eiaculata ferocissima nelle sue scarpe, di poco sotto di me. Lei non se ne accorge e io dopo essermi svuotato passo alla mia solita prestazione orale. Mezz'ora di leccata di fregna, con questa che miagolava come una gatta in calore e alternava momenti in cui diceva "ti prego non fermarti" a "oddio..bastaa...". Ci ricomponiamo praticamente a serata finita dopo un paio di squilli del cellulare di Lei da parte delle amiche preoccupate. Io bello svuotato, col cervello svagato, avevo completamente dimenticato di averle sborrato letteralmente nelle scarpe. Andiamo via, la riaccompagno dalle amiche, minimizzo la cosa con i colleghi con un "abbiamo solo chiacchierato" e apprendo la triste notizia della serata in bianco di Nando.
Nel pomeriggio successivo, mentre siamo al lavoro, Nando riceve una chiamata e subito dopo mi passa il cellulare. E questa è la parte dove mi sono vergognato come un cane. All'altro capo del telefono, una Alessandra piuttosto incazzata mi spiega cosa è accaduto nella mattinata: Jessica, tornata stanca e visibilmente ubriaca dalla festa ha lasciato i tacchi(NON SUOI, BENSì DELLA MADRE), messi appositamente per fare "bella figura con me", in bella vista in camera, senza accorgersi dell' enorme macchia biancastra presente su uno dei tacchi. La madre, raccolti i tacchi per riporli nell'armadio, si è accorta della macchia e ha brutalizzato la figlia, cazziandola in ogni modo possibile ed immaginabile. Ovviamente Jessica era sotto ad un treno ed aspettava le mie scuse. Oltretutto, quei tacchi, erano dei CASADEI ORIGINALI EDIZIONE LIMITATA IN PELLE e costavano la bellezza di 1500 cucuzze. E visto che la macchia si era seccata, era molto difficile che andasse via.
Mortificatissimo, il giorno dopo ho fatto recapitare alla povera Jessica, tramite Nando e Alessandra, un mazzo di rose con un bigliettino di scuse e una borsa Michael Kors nera a parziale risarcimento per il danno alle scarpe.
E la cosa peggiore di tutta questa vicenda è che per parecchi giorni i miei colleghi mi hanno "sfottuto" con nomignoli quale "Scarpino", "Peppe fetish","tacchetto", etc.etc.

Cosa ho imparato da tutto questo? Che la prossima volta, semmai dovesse ricapitarmi una situazione simile, la sbor.ata gliela faccio in faccia hahahaahahahahaah
 

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