Ciao, ultimamente ho vissuto una situazione particolare su cui vorrei qualche suggerimento... il post sarà lungo, spero di riuscire a spiegarmi e che non vi annoierete
Ho 40 anni, sposato con figli, e sono il titolare di un'azienda informatica con alcuni dipendenti.
Il rapporto tra me e i colleghi è molto orizzontale, siamo tutti abbastanza giovani (dai 20 ai 40) e ho sempre creduto in questo modello "orizzontale" di organizzazione, che per il nostro tipo di lavoro funziona bene.
Tra i programmatori da circa un anno e mezzo c'è una ragazza 35enne, di origine sudamericana. Fisicamente è carina ma non particolarmente appariscente: 1,70, magra, capelli lunghi neri, bel seno, fianchi un po' larghi e un bel culo "pieno", ma non si veste mai in modo provocante. E' abbastanza brava ma ha un carattere un po' umorale, si avverte la cultura sudamericana, che per me, uomo del Nord e abituato a lavorare quasi solo con uomini, è stata una novità.
Inutile dire che le ho sempre guardato il culo, specialmente quando aveva leggins o jeans attillati, ma non mi ha mai provocato particolari pensieri sessuali, anche perchè il rapporto con la mia compagna è sereno e non ho mai avuto voglia di cercare rapporti extraconiugali.
Questo fino a qualche mese fa...
Lei ha fatto qualche errore di troppo e qualche leggerezza su alcuni lavori, e ho deciso di chiamarla nel mio ufficio, chiedendole di fermarsi dopo che i colleghi fossero usciti alle 18 per parlargliene. Erano problemi usciti nelle settimane precedenti e per cui sul momento l'avevo già redarguita, quindi probabilmente si immaginava il motivo della riunione.
Si è presentata con la voce molto emozionata, e la cosa mi ha colpito perchè non ci sono abituato, con i miei dipendenti maschi posso riprenderli anche duramente e dopo 5 minuti andiamo a prendere il caffè insieme...
Ho iniziato a spiegarle, gentilmente e senza alzare la voce (non è nel mio carattere) che aveva sbagliato non tanto per un motivo tecnico, ma perchè aveva preso decisioni senza consultarsi con me, e queste decisioni erano sbagliate perchè le mancava l'esperienza necessaria.
Lei era sull'orlo del pianto, probabilmente aveva paura che la licenziassi, e accampava scuse poco convincenti, dettate solo dall'orgoglio, e non voleva ammettere del tutto lo sbaglio. Eravamo in piedi a fianco della mia scrivania, io parlavo e lei non mi ascoltava... continuavamo ad avvicinarci... ad un certo punto l'ho presa e l'ho baciata.
In modo animalesco, l'ho afferrata dietro il collo e le ho messo la lingua in bocca.
Non so cosa mi sia preso, ero stanco dalla giornata, lei mi stava esasperando perchè non voleva ammettere di avere torto, eravamo vicini, accaldati e lei aveva un buon profumo...
Per farla breve, lei ha ricambiato, e dopo 5 minuti era a pecorina sulla mia scrivania.
E' stato una specie di raptus, non è nel mio carattere fare cose del genere, sono sempre stato uno abbastanza timido, ma in quel momento non era per nulla lucido... è mi è piaciuto. Dopo essere venuti entrambi ci siamo risistemati, e con un po' di imbarazzo abbiamo chiuso la questione e siamo usciti.
Nei giorni successivi tra noi si avvertiva una tensione sessuale, anche se nessuno dei due faceva parola di nulla, sul lavoro eravamo entrambi professionali come al solito... anche se si sentiva qualcosa di irrisolto.
Dopo tre giorni dal "fattaccio" lei era nel mio ufficio, in piedi davanti alla mia sedia, di fianco alla scrivania, per parlare di una questione. Le cade la penna con cui stava giocando e si piega a raccoglierla, dandomi cosi' il culo avvolto dai jeans praticamente ad altezza faccia.
In quel momento non ho resistito e l'ho palpata, e ho capito che non aspettava altro...
L'ho baciata, e lei ha ricambiato con foga.
Si è alzata, le ho messo una mano tra le gambe, e le ho detto "Toccami il cazzo", e lei lo ha fatto.
Non so perchè, in quel momento ho davvero capito che lei voleva essere comandata, diretta.
Ci siamo staccati e le ho ordinato di fermarsi di nuovo dopo la chiusura.
Lei ha lasciato che uscissero tutti e si è presentata nel mio ufficio, con uno sguardo sottomesso..."Capo, voleva vedermi?".
E davvero, stento ancora a crederci, le ho chiesto di mettersi in ginocchio davanti a me e farmi un pompino. E lei lo ha fatto. Senza discutere. Con lo sguardo eccitato, complice e decisamente sottomesso.
Da allora abbiamo iniziato a "giocare" cosi', una specie di dominazione da parte mia nei suoi confronti: le ho fatto indossare un plug al lavoro, poi un vibratore bluetooth che accendevo dal mio ufficio mentre la guardavo da lontano...
Ci incrociavamo di proposito in bagno per una toccatina fugace..
Le ho fatto togliere il perizoma in bagno e di nascosto portarmelo sulla scrivania.
Ci siamo visti un paio di volte in motel, e mi sono accorto che potevo farle fare tutto quello che volevo, lei non aspettava altro che obbedirmi, e più usavo modi decisi, la prendevo per la gola, la tenevo ferma... più lei si eccitava.
Poi ci siamo entrambi fatti prendere dai sensi di colpa e abbiamo deciso di troncare, anche perchè sia a lavoro che a casa di entrambi la cosa stava cominciando a diventare difficile da sostenere e ci sentivamo entrambi in colpa.
Ora i rapporti sono tornati normali, anche se a volte vedo nei suoi occhi ancora quella luce particolare...
Insomma, ho scoperto che mi piace dominare, in questo modo diretto e deciso.
Mi eccitava più il poterle fare e far fare qualunque cosa, con il suo consenso quasi acritico, che non il semplice scopare.
Con la mia compagna, che ha una carattere forte quando il mio, non era mai successo, non l'avevo mai sperimentato; e ora mi sento quasi come un drogato che non si è disintossicato del tutto, sento questa voglia latente di rifarlo, con lei o un'altra.
Qualcuno di voi ha vissuto o sta vivendo qualcosa del genere?
Del mondo dominazione/BDSM o simili non so nulla, e non so nemmeno se sia corretto associare quello che mi è successo (e quello di cui avrei voglia) a questi termini...
Ho 40 anni, sposato con figli, e sono il titolare di un'azienda informatica con alcuni dipendenti.
Il rapporto tra me e i colleghi è molto orizzontale, siamo tutti abbastanza giovani (dai 20 ai 40) e ho sempre creduto in questo modello "orizzontale" di organizzazione, che per il nostro tipo di lavoro funziona bene.
Tra i programmatori da circa un anno e mezzo c'è una ragazza 35enne, di origine sudamericana. Fisicamente è carina ma non particolarmente appariscente: 1,70, magra, capelli lunghi neri, bel seno, fianchi un po' larghi e un bel culo "pieno", ma non si veste mai in modo provocante. E' abbastanza brava ma ha un carattere un po' umorale, si avverte la cultura sudamericana, che per me, uomo del Nord e abituato a lavorare quasi solo con uomini, è stata una novità.
Inutile dire che le ho sempre guardato il culo, specialmente quando aveva leggins o jeans attillati, ma non mi ha mai provocato particolari pensieri sessuali, anche perchè il rapporto con la mia compagna è sereno e non ho mai avuto voglia di cercare rapporti extraconiugali.
Questo fino a qualche mese fa...
Lei ha fatto qualche errore di troppo e qualche leggerezza su alcuni lavori, e ho deciso di chiamarla nel mio ufficio, chiedendole di fermarsi dopo che i colleghi fossero usciti alle 18 per parlargliene. Erano problemi usciti nelle settimane precedenti e per cui sul momento l'avevo già redarguita, quindi probabilmente si immaginava il motivo della riunione.
Si è presentata con la voce molto emozionata, e la cosa mi ha colpito perchè non ci sono abituato, con i miei dipendenti maschi posso riprenderli anche duramente e dopo 5 minuti andiamo a prendere il caffè insieme...
Ho iniziato a spiegarle, gentilmente e senza alzare la voce (non è nel mio carattere) che aveva sbagliato non tanto per un motivo tecnico, ma perchè aveva preso decisioni senza consultarsi con me, e queste decisioni erano sbagliate perchè le mancava l'esperienza necessaria.
Lei era sull'orlo del pianto, probabilmente aveva paura che la licenziassi, e accampava scuse poco convincenti, dettate solo dall'orgoglio, e non voleva ammettere del tutto lo sbaglio. Eravamo in piedi a fianco della mia scrivania, io parlavo e lei non mi ascoltava... continuavamo ad avvicinarci... ad un certo punto l'ho presa e l'ho baciata.
In modo animalesco, l'ho afferrata dietro il collo e le ho messo la lingua in bocca.
Non so cosa mi sia preso, ero stanco dalla giornata, lei mi stava esasperando perchè non voleva ammettere di avere torto, eravamo vicini, accaldati e lei aveva un buon profumo...
Per farla breve, lei ha ricambiato, e dopo 5 minuti era a pecorina sulla mia scrivania.
E' stato una specie di raptus, non è nel mio carattere fare cose del genere, sono sempre stato uno abbastanza timido, ma in quel momento non era per nulla lucido... è mi è piaciuto. Dopo essere venuti entrambi ci siamo risistemati, e con un po' di imbarazzo abbiamo chiuso la questione e siamo usciti.
Nei giorni successivi tra noi si avvertiva una tensione sessuale, anche se nessuno dei due faceva parola di nulla, sul lavoro eravamo entrambi professionali come al solito... anche se si sentiva qualcosa di irrisolto.
Dopo tre giorni dal "fattaccio" lei era nel mio ufficio, in piedi davanti alla mia sedia, di fianco alla scrivania, per parlare di una questione. Le cade la penna con cui stava giocando e si piega a raccoglierla, dandomi cosi' il culo avvolto dai jeans praticamente ad altezza faccia.
In quel momento non ho resistito e l'ho palpata, e ho capito che non aspettava altro...
L'ho baciata, e lei ha ricambiato con foga.
Si è alzata, le ho messo una mano tra le gambe, e le ho detto "Toccami il cazzo", e lei lo ha fatto.
Non so perchè, in quel momento ho davvero capito che lei voleva essere comandata, diretta.
Ci siamo staccati e le ho ordinato di fermarsi di nuovo dopo la chiusura.
Lei ha lasciato che uscissero tutti e si è presentata nel mio ufficio, con uno sguardo sottomesso..."Capo, voleva vedermi?".
E davvero, stento ancora a crederci, le ho chiesto di mettersi in ginocchio davanti a me e farmi un pompino. E lei lo ha fatto. Senza discutere. Con lo sguardo eccitato, complice e decisamente sottomesso.
Da allora abbiamo iniziato a "giocare" cosi', una specie di dominazione da parte mia nei suoi confronti: le ho fatto indossare un plug al lavoro, poi un vibratore bluetooth che accendevo dal mio ufficio mentre la guardavo da lontano...
Ci incrociavamo di proposito in bagno per una toccatina fugace..
Le ho fatto togliere il perizoma in bagno e di nascosto portarmelo sulla scrivania.
Ci siamo visti un paio di volte in motel, e mi sono accorto che potevo farle fare tutto quello che volevo, lei non aspettava altro che obbedirmi, e più usavo modi decisi, la prendevo per la gola, la tenevo ferma... più lei si eccitava.
Poi ci siamo entrambi fatti prendere dai sensi di colpa e abbiamo deciso di troncare, anche perchè sia a lavoro che a casa di entrambi la cosa stava cominciando a diventare difficile da sostenere e ci sentivamo entrambi in colpa.
Ora i rapporti sono tornati normali, anche se a volte vedo nei suoi occhi ancora quella luce particolare...
Insomma, ho scoperto che mi piace dominare, in questo modo diretto e deciso.
Mi eccitava più il poterle fare e far fare qualunque cosa, con il suo consenso quasi acritico, che non il semplice scopare.
Con la mia compagna, che ha una carattere forte quando il mio, non era mai successo, non l'avevo mai sperimentato; e ora mi sento quasi come un drogato che non si è disintossicato del tutto, sento questa voglia latente di rifarlo, con lei o un'altra.
Qualcuno di voi ha vissuto o sta vivendo qualcosa del genere?
Del mondo dominazione/BDSM o simili non so nulla, e non so nemmeno se sia corretto associare quello che mi è successo (e quello di cui avrei voglia) a questi termini...