sormarco;n16178534 said:Com'è si rilegge sul cellulare?Â-
è un file zip..aprilo e dentro c'e' il pdf
sormarco;n16178534 said:Com'è si rilegge sul cellulare?Â-
slap;n16178715 said:è un file zip..aprilo e dentro c'e' il pdf
nik 81;n16191561 said:E MO' SO CAZZI!!!!!apa:apa:
Cuckchieti;n16195477 said:Capitolo 38
Sergio a nudo
Diana rimane in silenzio assoluto finché non ha sentito la porta d'ingresso sbattere, segnando quindi l'uscita di Davide dalla nostra casa.
Ora siamo soli.
Mi aspetto molta aggressività da parte sua, ma so cosa dirle e se non mi lascerà dovrà accettarmi per quello che sono, con tutte le mie perversioni...
"Ma sei impazzito o cosa?"
Attacca, con un tono mezzo aggressivo mezzo controllato...
Stavolta voglio giocarmela d'astuzia, quindi decido di mostrarmi calmo e rilassato e darle ragione...
"Diana, lo so che cosa vorrai dirmi e sono d'accordo con te.
È inutile che mi dici le cose che già mi hai detto, i figli sono sacri e non sono un gioco sessu..."
"NON È QUELLO IL PUNTO!"
Mi urla lei in malomodo...
Poi però si corregge.
"Cioè, sicuramente anche qui ci starebbe molto da parlare, ma fatti chiarire un concetto visto che proprio non vuole entrare nella tua testa di cazzo...
IO NON SONO UN CAZZO DI VIDEO PORNO CHE TI GUARDI PER FARTI UNA SEGA!
È chiaro questo concetto?
Non sono una bambola gonfiabile. Non puoi cedermi agli amici come ti pare e piace, e non puoi giocare con una mia gravidanza.
Seconda cosa:
IO E TE NON SIAMO NIENTE!
Il fatto che sono innamorata di te non ti rende il mio padrone.
Se rimango incinta e tu ti fai venire una crisi?
potresti sparire e io rimarrei da sola...
Perché tu ti sei dovuto fare una sega del cazzo..."
"No, asp..."
Provo a chiarire il fatto che per me lei è tutto e non la lascerei mai, ma mi interrompe
"FAMMI FINIRE, STRONZO!
già una volta mi hai trattata come un oggetto.
Tu non mi rispetti per niente, e scusami se te lo dico ma a questo punto mi viene di nuovo da chiedermi se veramente mi ami o se stai con me solo per toglierti i tuoi sfizi da represso sessuale del cazzo.
E poi ci sono tutte le cose che dici di sapere sui figli, vite umane e serietà della procreazione.
Tu non hai rispetto di niente, tranne che per le tue stupide perversioni.
Ora fammi un piacere e abbi almeno la decenza di andartene e non dire nulla."
Cazzo!
Che vuol dire che devo andarmene...
Mi viene da piangere...
È vero che non sono stato rispettoso, ma che modo è di discutere questo?
Ho le lacrime agli occhi, non voglio perderla...
"No!
Non lasciarmi, ti prego...
Non voglio perderti, tu sei tutto per me!"
"NO.
Invece io non conto un cazzo.
Non mi venire a dire che tu per me fai sacrifici e che mi concedi ad altri per il mio piacere, perché tu fin'ora hai sempre fatto tutto per il tuo unico e solo piacere.
E non ti va mai bene.
Vuoi sempre di più, sempre di più...
Continui sempre ad alzare l'asticella, sperando che io ti assecondi ancora una volta.
Adesso mi sono rotta il cazzo.
Non credere che non ci starò male, ma non voglio più vederti..."
È molto dura, non posso non darle ragione ma forse si è fatta vincere dal nervosismo...
"Ma come fai a dire che non tengo a te???
Dopo quanto ho dovuto lottare per averti..."
Le obbietto piangendo...
Lei mi guarda con gli occhi cattivi, e mi dice una cosa che mi ferirá più di qualsiasi atteggiamento o cattiveria mi abbia fatto nella fase iniziale del nostro rapporto.
"Tu hai lottato solo per avere una puttana che accettasse di scopare con chi vuoi tu quando vuoi tu.
Non ti è andata bene una relazione normale, hai voluto a tutti costi "sacrificarti" per me..."
Quest'ultima frase detta proprio con malignità, a voler ferire... ironizzando pesantemente sulla parola "sacrificarti" al solo scopo di farmi capire che non crede più in me...
"E comunque non è quello che ho sempre voluto io.
Io voglio farmi una famiglia, voglio dei figli, una vita normale...
Che cazzo significa che vado a scopare in giro e ho mille amanti ma neanche un uomo al mio fianco?"
Adesso è lei a piangere...
Sicuramente stanno riaffiorando i ricordi dei suoi ex che l'hanno solo usata senza dare niente in cambio.
In questo ha ragione.
In cosa mi differenzio io da loro?
E denota un'altra cosa.
Nonostante il discorso è sempre rimasto aperto, non ho mai organizzato realmente il nostro matrimonio ne gliel'ho chiesto sul serio.
Per una donna traumatizzata dal suo ex che non ha mai voluto sposarla, forse questa è la sofferenza più grande che è stata costretta a sopportare da me.
Finalmente penso di aver centrato il punto, e la cosa spiega anche perché mi abbia fatto notare che non siamo niente da un punto di vista legale e potrei andarmene da un momento all'altro.
"Diana, scusami.
Ho capito solo adesso come ti puoi sentire.
Non sto parlando della porcata che ho provato a fare, ma di come ti ho tratto per tutto questo tempo."
Lei stadi nuovo per interrompermi in malomodo, ma la anticipo.
"Aspetta, fammi dire solo una cosa, poi giuro che me ne vado.
Mi sono comportato così perché io do per scontato che vivremo tutta la vita insieme.
Ho dato per scontato che ci sposeremo e avremo dei figli.
Dentro di me tu sei già la mia sposa e la madre dei nostri bambini.
Ma mi rendo conto di non essere niente, e questo non significa di non amarti o che tu non ami me.
Sono passati 7 anni da quando ci conosciamo e tu probabilmente ti sei chiesta se non ti stessi solo prendendo in giro.
Scusami Diana, veramente voglio invecchiare con te.
Io ti amo come non ho mai amato nulla in tutta la mia vita.
Ti chiedo scusa anche per come mi sono comportato oggi, effettivamente hai ragione su tutto, anche se non sono l'unico ad aver fatto lo stesso errore...
Ora se vorrai perdonarmi sai come chiamarmi, andrò a stare in un hotel..."
Diana sembra un po' innervosita dalle mie parole, manon più arrabbiatissima come prima.
Mi precisa anche il motivo del suo nervosismo:
"Scusa che intendi per stesso errore tuo?"
Mi chiede piccata.
Decido di rispondere con la stessa ironia tagliente che lei ha usato con me...
"Dimenticati quello che ho provato a fare per un secondo.
Se Davide fosse venuto fuori e poi senza quasi neanche finire di spruzzare te lo avesse rimesso dentro per farti venire ti saresti arrabbiata allo stesso modo?"
È un chiaro riferimento a Simone, che qualche giorno prima, che potenzialmente potrebbe pure averla messa incinta, tra l'altro, se l'è scopata a pelle e lei quasi lo ha lasciato venire dentro...
Anzi ha pure ammesso che era eccitata e se le fosse venuto dentro avrebbe pure goduto.
Adesso voglio proprio sapere che cosa dirà...
Diana probabilmente si aspettava un altra cosa, infatti il colpo è andato perfettamente a segno.
Questa è una delle rarissime volte in vita mia in cui sono riuscito a lasciarla senza parole.
Ha solo abbassato la testa, in silenzio.
Non che questo cambi niente.
La guardo in attesa di risposta, ma lei non risponde allo sguardo.
Se non parla io devo onorare la mia parola e andarmene.
Ma segnando un punto.
A questo punto non ho bisogno di rinfacciare niente.
Dentro di lei sa che non può usare più le accuse che avrebbe voluto, perché solo pochi giorni prima lei per godere ha fatto lo stesso.
Mi preparo la valigia in silenzio, straziato solo dalla delusione di non venire fermato.
L'aria è pesante e non vedo l'ora di uscire dalla stanza e andarmene.
Quando finalmente preparo tutto e mi accingo ad uscire lei mi chiede:
"Scusa solo un secondo Sé...
Toglimi questa curiosità.
Ma davvero, e intendo veramente, al 100%, senza alcuna neanche minuscola ombra nel tuo cuore, davvero non ti interessa un cazzo che io possa rimanere incinta di un altro?
Di crescere il figlio di un altro uomo, solo per una perversione?"
Io mi giro.
Mi fermo due secondi a pensare, ma è solo scena perché la risposta me la sono già data tante volte...
"È questo il problema Diana.
Tu lo vedi come il figlio di uno sconosciuto...
Di un altro...
Io psicologicamente non la vivrei così male...
Quando abbiamo deciso di vivere la nostra sessualità in modo... alternativo... ha comportato per noi tutta una serie di conseguenze.
Di fatto io già ti concedo ad altri, ma quando fai sesso con un altro io mi sento come se stessimo facendo l'amore noi due.
Lasciare che altri vengano dentro di te, è solo un livello più profondo di concederti.
Non è che devi a tutti i costi cercare la gravidanza, sia chiaro, solo che se stai godendo tanto, come con Simone qualche giorno fa o Davide stasera, e se tu stessa VUOI che vengano dentro di te, come con Simone e come stasera e non negarlo perché ormai ti conosco come le mie tasche, puoi tranquillamente andare fino in fondo perché io sarò con te sempre e comunque."
Le spiego cercando di rimanere sicuro e deciso.
Forse tutta questa situazione porterà a qualcosa di buono.
Da oggi non devo più nascondermi. Mi sono messo completamente a nudo.
Diana sorride beffarda e acida.
"Non ci posso credere..."
Dice con acida ironia...
Poi continua:
"Tutto questo è semplicemente assurdo.
Io non posso credere che per te non conta proprio un cazzo essere il padre dei nostri figli...
Non ci voglio credere..."
È scossa e turbata.
Il suo tono tradisce una infinità di emozioni, dallo stupore alla rabbia, gelosia, delusione...
Forse soprattutto delusione, e me ne dispiaccio tanto.
"Io sarei comunque il padre, Diana.
La responsabilità sarebbe anche mia se sono io a chiederti di vivere la sessualità in modo totalmente libero.
Ma capisco che per te è una cosa impossibile da capire..."
Le rispondo, sempre convinto della mia posizione...
Lei scuote la testa.
Dentro di se non è in grado di accettarlo.
"Credo tu debba andartene.
Ho bisogno di stare da sola..."
Mi dice, ancora profondamente turbata.
faccio un cenno affermativo con la testa...
Laconicamente le volto le spalle.
Apro la porta della camera, mi fermo due secondi pensando a se dirglielo oppure no.
Decido di dirglielo.
"Ti amo, Diana...
Non lasciarmi, ti prego..."
Poi me ne vado con le lacrime agli occhi, anche se lei non potrà mai vederle.
La prima cosa che faccio è prendere la macchina e andare sul lungomare di Pescara.
Voglio farmi una passeggiata, col suono delle onde in sottofondo.
Non deve essere facile per Diana assimilare quello che le ho detto.
Avrei potuto continuare a nascondermi ma cosa avrei ottenuto?
Altri 6 anni di repressione totale delle mie fantasie erotiche?
Una finta ignoranza da parte di Diana sulla mia natura e sui miei istinti?
Io sono così, non mi voglio più nascondere, anche a costo di perderla perché le faccio schifo.
La passeggiata mi ha fatto molto bene.
Verso le 3 prendo la strada per il primo hotel nelle vicinanze e affitto una camera.
Inutile dire che è stata una nottata di merda.
Da Diana nessun cenno, sono davvero triste...
Il giorno successivo ho dovuto svegliarmi presto per recuperare il tempo perso a raggiungere Pescara.
Arrivo a lavoro già stanco e con pochissimo sono, oltre al fatto che non riesco a pensare ad altro che a Diana.
Anche questa giornata passa senza avere nessuna notizia da parte sua.
Inizio a pensare che ci siamo davvero lasciati.
Secondo giorno senza di lei.
Sono sconfortato...
Le ho scritto dei messaggi ma non mi ha risposto...
Comincio a vedermela con un altro, ma la cosa mi da tremendamente fastidio.
Non c'è assolutamente niente di erotico, solo gelosia.
Settimo giorno.
Diana non si è fatta più sentire e non mi ha mai risposto ai messaggi.
Inizio a rendermi conto che sono stato lasciato.
Sono disperato, non ho proprio idea di cosa possa fare per recuperare la situazione.
Mi vengono in mente solo brutti pensieri di lei che si diverte e magari si è pure trovata un altro.
Uno normale...
E adesso non mi pensa neanche più...
Ma perché è successo questo?
Come ho potuto perderla, così, come un idiota?
Decimo giorno.
Non posso stare più fermo ad aspettare.
Prendo una settimana di ferie da lavoro.
Vado a comprare un anello.
Sarà un'altra delle mie cazzate, ma voglio chiederle di sposarmi.
Ne scelgo uno costosissimo e anche abbastanza grande, la commessa ridacchia pensando che la mia lei morirà di gioia nel riceverlo.
In realtà non sa che lo vorrei dare alla mia ex ragazza.
Se mi dirà di no butteró 1500€ nel tombino della fognatura, ma in questo momento non me ne frega nulla.
Anzi, ad essere sincero sono convinto che io possa stare solo con Diana e Diana per il carattere che ha potrebbe stare solo con me.
Siamo fatti l'uno per l'altra e credo che anche lei lo sappia...
Proprio mentre sto pagando mi scrive un messaggio.
FINALMENTE!!!
Ho il cuore in gola...
"Passa domani a casa, dobbiamo discutere."
Il tono freddo non aiuta a farsi grandi illusioni, ma rimango comunque fiducioso.
O forse non mi rimane più niente se non la speranza...
In ogni caso il mio programma di andare oggi sfuma e mi tocca aspettare un altro giorno per rivederla.
Continuo a guardare l'anello maledicendo la idiozia che ci vuole a spendere un mese di stipendio per comprare un sassolino grande come la testa di un chiodo.
La notte non riesco a dormire, e recupero la mattina con un'oretta di sonno tormentata.
Diana lavora, presumibilmente, quindi non posso andare prima delle 18:00...
Nella mia testa susseguono solo pensieri terribili...
Di lei che mi ridá le cose che ho portato quanto abbiamo iniziato a convivere...
Già mi immagino gli scatoloni perfettamente imballati buttati fuori dalla porta...
Oppure vuole presentarmi il suo nuovo ragazzo...
Sicuramente qualcuno che non è in grado di gestirla e soddisfarla. Nessun uomo potrebbe...
Arrivata l'ora giusta mi avvio con la testa piena di dubbi e le tasche vuote, se non fosse per il sassolino accuratamente confezionato che mi pesa nella tasca quanto un macigno...
Parcheggio la macchina, e vedo che la sua è sotto casa, quindi non è uscita.
Il cuore comincia a martellarmi in gola.
Sono angosciato...
Fin'ora è come se la mia condizione fosse rimasta in stand by, sospesa in un limbo senza sofferenza e senza gioia.
Adesso tutto tornerà a girare.
In una direzione o in un'altra.
18 scalini.
Tanti mi separano dalla porta di casa.
Ne sembrano 1800.
Non vedo scatoloni e sospiro di sollievo.
Suono.
Ogni secondo che passa il mio cuore si avvicina sempre più all'infarto.
I battiti sono dolorosi nel petto, sento addirittura il sangue strusciarmi nelle vene...
La maniglia cigola.
Siamo vicinissimi ma la porta di casa ci tiene lontani.
L'ultimo baluardo fra me e Diana sta per cadere e saremo ancora uno di fronte all'altra.
Forse per l'ultima volta...
La porta si apre come al rallentatore, e finalmente la vedo...
Ha i capelli sfatti e gli occhi gonfi.
Sinceramente sembra quasi una barbona...
Capisco che anche lei ha preso le ferie dal fatto che ha i capelli sporchi e sembra non si lavi da giorni...
Ma che diavolo le è preso???
"Ciao..."
La saluto titubante.
Non riesco a capire il motivo di questo incontro...
Lei mi guarda e appena i nostri sguardi si incontrano ho come una fitta al cuore.
È come rivederla dopo 10 anni, ma senza che nella nel mio cuore sia cambiato.
È bellissima...
I suoi occhi seppur gonfi e rossi hanno una scintilla che non ho visto in nessuna altra donna in vita mia.
Rimango senza fiato e senza parole, come in trance.
Lei mi abbraccia forte e comincia a piangere...
"Ho....
Ho....
Ho prov...."
Non riesce a parlare per i singhiozzi...
Sto piangendo anch'io, non le sono di alcun aiuto...
Entro in casa e rimaniamo abbracciati abbastanza da poter parlare...
"Giuro che ho provato a lasciarti...
Volevo lasciarti veramente, brutto stronzo che non sei altro...
Ma non ci riesco, cazzo!"
Mi dice ricominciando a piangere.
Poi prima che possa rispondere mi bacia in bocca con tutta la passione di cui è capace...
Ci baciamo per almeno mezz'ora.
Mi fermo solo per leccarle le lacrime.
Ho un erezione ma non è voluta e non centra niente con questo momento.
"Diana mi spiace...
Che ti devo dire sono un idiota..."
Le dico...
Lei sorride...
"Questo già l'avevo capito.
Ma non pensavo così tanto..."
Finalmente riesce a scherzare.
È bello rivedere il suo sorriso.
"Ascolta Diana, il discorso che abbiamo fatto l'ultima volta mi ha fatto riflettere.
Stiamo insieme da sette anni...
È un'eternità e io non ho nessun dubbio che debba essere tu la donna della mia vita..."
Diana comincia a respirare affannata.
Forse sta intuendo dove voglio arrivare a parare.
Le fugo ogni dubbio quando mi metto in ginocchio di fronte a lei.
Prendo la scatoletta con l'anello e glielo porgo umilmente...
"Diana, ti prego...
Mi vuoi sposare?"
Le chiedo con la voce rotta dall'emozione.
Mi scordo di aprire la scatola per l'emozione quindi lei deve rispondere senza vedere cosa ci sia dentro...
Ha le lacrime agli occhi, ma riesce a scherzare lo stesso...
"Aspetta che vedo prima l'anello..."
Mi dice ridendo, ma dal tono si capisce già quale sarà la sua risposta...
Quando apre la scatola però ci rimane di sasso.
Come sapete sono notoriamente tirchio e probabilmente non si aspettava un noccio del genere...
Si mette la mano davanti alla bocca, ma è inutile visto che non riesce a respirare...
Sta boccheggiando, e non riesce a distogliere lo sguardo dall'anello...
"Ma...ma...
Tu questo lo hai rubato?
O riciclato? Era di tua nonna?"
Mi chiede ridendo...
"Che stronza.
Guarda che mi fanno male le gambe...
Mi vuoi sposare o no?"
Le richiedo con meno enfasi...
Lei mi guarda seria in volto...
"Certo che si Sergio...
Certo.
Ma dobbiamo proprio discutere della nostra relazione...
Non posso accettarlo se tu non vuoi essere il padre dei nostri figli.
Nonostante sposarti sia la cosa che più voglio al mondo..."
Io non credo che Diana abbia capito veramente quello che provo dentro...
"Diana ma non ci siamo capiti allora...
Guarda che anch'io voglio essere il padre dei nostri figli, non è che deve essere per forza di un altro..."
Diana mi interrompe...
"Oohhh
Cazzo basta Sé...
Mi fanno schifo ste cazzate che dici.
Non deve esserci nessuna possibilità che sia di un altro.
Vaffanculo!
Io lo voglio fare con te e basta.
Capito?"
È questo il patto che stiamo facendo.
Non è stata detta una sola parola, ma è come se fosse scritto su una pietra.
La stessa pietra che devo mettere sopra al mio desiderio di vederla totalmente concessa ad un altro...
"Allora dobbiamo cominciare a provarci..."
Dico per scherzare.
Anche se in realtà ho voglia e me la scoperei anche se fosse moribonda...
Lei ride, ma non si smentisce.
"Col cazzo che te la do!
Mi devo ancora vendicare..."
È tornato tutto normale...
Per una volta sono contento di dover subire le sue vendette...
La abbraccio di nuovo...
Uno di quegli abbracci capaci di fermare il tempo...
Da domani dobbiamo iniziare a costruire un nuovo progetto di vita, e ogni volta che c'è una crisi finisco per confortarmi nella sicurezza che Diana c'è sempre.
Come io ci sono sempre per lei...
Nds:
Scusatemi per la mancanza di azione, ma questo capitolo doveva essere così.
Perché anche in una relazione sesso centrica, deve esserci anche altro...
e poi questo capitolo è estremamente importante. Non volevo scriverlo diversamente...
Virgilio11;n16195589 said:Piccolo dubbio ma questo racconto è conclusivo di una fase cuck o è la parola fine di uno splendida avventura c'è lei con il matrimonio rimette la testa apposto o no
Cuckchieti;n16195699 said:No, non conclude una fase.
È più che altro una parentesi, molto molto importante, ma che come vedremo è cmq collocata all'intero di una fase (che ho nominato era dei giochi) che continuerà ancora per un bel po' di tempo.
Â-
Cuckchieti;n16195699 said:No, non conclude una fase.
È più che altro una parentesi, molto molto importante, ma che come vedremo è cmq collocata all'intero di una fase (che ho nominato era dei giochi) che continuerà ancora per un bel po' di tempo.
Â-
Cuckchieti;n16195477 said:Capitolo 38
Sergio a nudo
Diana rimane in silenzio assoluto finché non ha sentito la porta d'ingresso sbattere, segnando quindi l'uscita di Davide dalla nostra casa.
Ora siamo soli.
Mi aspetto molta aggressività da parte sua, ma so cosa dirle e se non mi lascerà dovrà accettarmi per quello che sono, con tutte le mie perversioni...
"Ma sei impazzito o cosa?"
Attacca, con un tono mezzo aggressivo mezzo controllato...
Stavolta voglio giocarmela d'astuzia, quindi decido di mostrarmi calmo e rilassato e darle ragione...
"Diana, lo so che cosa vorrai dirmi e sono d'accordo con te.
È inutile che mi dici le cose che già mi hai detto, i figli sono sacri e non sono un gioco sessu..."
"NON È QUELLO IL PUNTO!"
Mi urla lei in malomodo...
Poi però si corregge.
"Cioè, sicuramente anche qui ci starebbe molto da parlare, ma fatti chiarire un concetto visto che proprio non vuole entrare nella tua testa di cazzo...
IO NON SONO UN CAZZO DI VIDEO PORNO CHE TI GUARDI PER FARTI UNA SEGA!
È chiaro questo concetto?
Non sono una bambola gonfiabile. Non puoi cedermi agli amici come ti pare e piace, e non puoi giocare con una mia gravidanza.
Seconda cosa:
IO E TE NON SIAMO NIENTE!
Il fatto che sono innamorata di te non ti rende il mio padrone.
Se rimango incinta e tu ti fai venire una crisi?
potresti sparire e io rimarrei da sola...
Perché tu ti sei dovuto fare una sega del cazzo..."
"No, asp..."
Provo a chiarire il fatto che per me lei è tutto e non la lascerei mai, ma mi interrompe
"FAMMI FINIRE, STRONZO!
già una volta mi hai trattata come un oggetto.
Tu non mi rispetti per niente, e scusami se te lo dico ma a questo punto mi viene di nuovo da chiedermi se veramente mi ami o se stai con me solo per toglierti i tuoi sfizi da represso sessuale del cazzo.
E poi ci sono tutte le cose che dici di sapere sui figli, vite umane e serietà della procreazione.
Tu non hai rispetto di niente, tranne che per le tue stupide perversioni.
Ora fammi un piacere e abbi almeno la decenza di andartene e non dire nulla."
Cazzo!
Che vuol dire che devo andarmene...
Mi viene da piangere...
È vero che non sono stato rispettoso, ma che modo è di discutere questo?
Ho le lacrime agli occhi, non voglio perderla...
"No!
Non lasciarmi, ti prego...
Non voglio perderti, tu sei tutto per me!"
"NO.
Invece io non conto un cazzo.
Non mi venire a dire che tu per me fai sacrifici e che mi concedi ad altri per il mio piacere, perché tu fin'ora hai sempre fatto tutto per il tuo unico e solo piacere.
E non ti va mai bene.
Vuoi sempre di più, sempre di più...
Continui sempre ad alzare l'asticella, sperando che io ti assecondi ancora una volta.
Adesso mi sono rotta il cazzo.
Non credere che non ci starò male, ma non voglio più vederti..."
È molto dura, non posso non darle ragione ma forse si è fatta vincere dal nervosismo...
"Ma come fai a dire che non tengo a te???
Dopo quanto ho dovuto lottare per averti..."
Le obbietto piangendo...
Lei mi guarda con gli occhi cattivi, e mi dice una cosa che mi ferirá più di qualsiasi atteggiamento o cattiveria mi abbia fatto nella fase iniziale del nostro rapporto.
"Tu hai lottato solo per avere una puttana che accettasse di scopare con chi vuoi tu quando vuoi tu.
Non ti è andata bene una relazione normale, hai voluto a tutti costi "sacrificarti" per me..."
Quest'ultima frase detta proprio con malignità, a voler ferire... ironizzando pesantemente sulla parola "sacrificarti" al solo scopo di farmi capire che non crede più in me...
"E comunque non è quello che ho sempre voluto io.
Io voglio farmi una famiglia, voglio dei figli, una vita normale...
Che cazzo significa che vado a scopare in giro e ho mille amanti ma neanche un uomo al mio fianco?"
Adesso è lei a piangere...
Sicuramente stanno riaffiorando i ricordi dei suoi ex che l'hanno solo usata senza dare niente in cambio.
In questo ha ragione.
In cosa mi differenzio io da loro?
E denota un'altra cosa.
Nonostante il discorso è sempre rimasto aperto, non ho mai organizzato realmente il nostro matrimonio ne gliel'ho chiesto sul serio.
Per una donna traumatizzata dal suo ex che non ha mai voluto sposarla, forse questa è la sofferenza più grande che è stata costretta a sopportare da me.
Finalmente penso di aver centrato il punto, e la cosa spiega anche perché mi abbia fatto notare che non siamo niente da un punto di vista legale e potrei andarmene da un momento all'altro.
"Diana, scusami.
Ho capito solo adesso come ti puoi sentire.
Non sto parlando della porcata che ho provato a fare, ma di come ti ho tratto per tutto questo tempo."
Lei stadi nuovo per interrompermi in malomodo, ma la anticipo.
"Aspetta, fammi dire solo una cosa, poi giuro che me ne vado.
Mi sono comportato così perché io do per scontato che vivremo tutta la vita insieme.
Ho dato per scontato che ci sposeremo e avremo dei figli.
Dentro di me tu sei già la mia sposa e la madre dei nostri bambini.
Ma mi rendo conto di non essere niente, e questo non significa di non amarti o che tu non ami me.
Sono passati 7 anni da quando ci conosciamo e tu probabilmente ti sei chiesta se non ti stessi solo prendendo in giro.
Scusami Diana, veramente voglio invecchiare con te.
Io ti amo come non ho mai amato nulla in tutta la mia vita.
Ti chiedo scusa anche per come mi sono comportato oggi, effettivamente hai ragione su tutto, anche se non sono l'unico ad aver fatto lo stesso errore...
Ora se vorrai perdonarmi sai come chiamarmi, andrò a stare in un hotel..."
Diana sembra un po' innervosita dalle mie parole, manon più arrabbiatissima come prima.
Mi precisa anche il motivo del suo nervosismo:
"Scusa che intendi per stesso errore tuo?"
Mi chiede piccata.
Decido di rispondere con la stessa ironia tagliente che lei ha usato con me...
"Dimenticati quello che ho provato a fare per un secondo.
Se Davide fosse venuto fuori e poi senza quasi neanche finire di spruzzare te lo avesse rimesso dentro per farti venire ti saresti arrabbiata allo stesso modo?"
È un chiaro riferimento a Simone, che qualche giorno prima, che potenzialmente potrebbe pure averla messa incinta, tra l'altro, se l'è scopata a pelle e lei quasi lo ha lasciato venire dentro...
Anzi ha pure ammesso che era eccitata e se le fosse venuto dentro avrebbe pure goduto.
Adesso voglio proprio sapere che cosa dirà...
Diana probabilmente si aspettava un altra cosa, infatti il colpo è andato perfettamente a segno.
Questa è una delle rarissime volte in vita mia in cui sono riuscito a lasciarla senza parole.
Ha solo abbassato la testa, in silenzio.
Non che questo cambi niente.
La guardo in attesa di risposta, ma lei non risponde allo sguardo.
Se non parla io devo onorare la mia parola e andarmene.
Ma segnando un punto.
A questo punto non ho bisogno di rinfacciare niente.
Dentro di lei sa che non può usare più le accuse che avrebbe voluto, perché solo pochi giorni prima lei per godere ha fatto lo stesso.
Mi preparo la valigia in silenzio, straziato solo dalla delusione di non venire fermato.
L'aria è pesante e non vedo l'ora di uscire dalla stanza e andarmene.
Quando finalmente preparo tutto e mi accingo ad uscire lei mi chiede:
"Scusa solo un secondo Sé...
Toglimi questa curiosità.
Ma davvero, e intendo veramente, al 100%, senza alcuna neanche minuscola ombra nel tuo cuore, davvero non ti interessa un cazzo che io possa rimanere incinta di un altro?
Di crescere il figlio di un altro uomo, solo per una perversione?"
Io mi giro.
Mi fermo due secondi a pensare, ma è solo scena perché la risposta me la sono già data tante volte...
"È questo il problema Diana.
Tu lo vedi come il figlio di uno sconosciuto...
Di un altro...
Io psicologicamente non la vivrei così male...
Quando abbiamo deciso di vivere la nostra sessualità in modo... alternativo... ha comportato per noi tutta una serie di conseguenze.
Di fatto io già ti concedo ad altri, ma quando fai sesso con un altro io mi sento come se stessimo facendo l'amore noi due.
Lasciare che altri vengano dentro di te, è solo un livello più profondo di concederti.
Non è che devi a tutti i costi cercare la gravidanza, sia chiaro, solo che se stai godendo tanto, come con Simone qualche giorno fa o Davide stasera, e se tu stessa VUOI che vengano dentro di te, come con Simone e come stasera e non negarlo perché ormai ti conosco come le mie tasche, puoi tranquillamente andare fino in fondo perché io sarò con te sempre e comunque."
Le spiego cercando di rimanere sicuro e deciso.
Forse tutta questa situazione porterà a qualcosa di buono.
Da oggi non devo più nascondermi. Mi sono messo completamente a nudo.
Diana sorride beffarda e acida.
"Non ci posso credere..."
Dice con acida ironia...
Poi continua:
"Tutto questo è semplicemente assurdo.
Io non posso credere che per te non conta proprio un cazzo essere il padre dei nostri figli...
Non ci voglio credere..."
È scossa e turbata.
Il suo tono tradisce una infinità di emozioni, dallo stupore alla rabbia, gelosia, delusione...
Forse soprattutto delusione, e me ne dispiaccio tanto.
"Io sarei comunque il padre, Diana.
La responsabilità sarebbe anche mia se sono io a chiederti di vivere la sessualità in modo totalmente libero.
Ma capisco che per te è una cosa impossibile da capire..."
Le rispondo, sempre convinto della mia posizione...
Lei scuote la testa.
Dentro di se non è in grado di accettarlo.
"Credo tu debba andartene.
Ho bisogno di stare da sola..."
Mi dice, ancora profondamente turbata.
faccio un cenno affermativo con la testa...
Laconicamente le volto le spalle.
Apro la porta della camera, mi fermo due secondi pensando a se dirglielo oppure no.
Decido di dirglielo.
"Ti amo, Diana...
Non lasciarmi, ti prego..."
Poi me ne vado con le lacrime agli occhi, anche se lei non potrà mai vederle.
La prima cosa che faccio è prendere la macchina e andare sul lungomare di Pescara.
Voglio farmi una passeggiata, col suono delle onde in sottofondo.
Non deve essere facile per Diana assimilare quello che le ho detto.
Avrei potuto continuare a nascondermi ma cosa avrei ottenuto?
Altri 6 anni di repressione totale delle mie fantasie erotiche?
Una finta ignoranza da parte di Diana sulla mia natura e sui miei istinti?
Io sono così, non mi voglio più nascondere, anche a costo di perderla perché le faccio schifo.
La passeggiata mi ha fatto molto bene.
Verso le 3 prendo la strada per il primo hotel nelle vicinanze e affitto una camera.
Inutile dire che è stata una nottata di merda.
Da Diana nessun cenno, sono davvero triste...
Il giorno successivo ho dovuto svegliarmi presto per recuperare il tempo perso a raggiungere Pescara.
Arrivo a lavoro già stanco e con pochissimo sono, oltre al fatto che non riesco a pensare ad altro che a Diana.
Anche questa giornata passa senza avere nessuna notizia da parte sua.
Inizio a pensare che ci siamo davvero lasciati.
Secondo giorno senza di lei.
Sono sconfortato...
Le ho scritto dei messaggi ma non mi ha risposto...
Comincio a vedermela con un altro, ma la cosa mi da tremendamente fastidio.
Non c'è assolutamente niente di erotico, solo gelosia.
Settimo giorno.
Diana non si è fatta più sentire e non mi ha mai risposto ai messaggi.
Inizio a rendermi conto che sono stato lasciato.
Sono disperato, non ho proprio idea di cosa possa fare per recuperare la situazione.
Mi vengono in mente solo brutti pensieri di lei che si diverte e magari si è pure trovata un altro.
Uno normale...
E adesso non mi pensa neanche più...
Ma perché è successo questo?
Come ho potuto perderla, così, come un idiota?
Decimo giorno.
Non posso stare più fermo ad aspettare.
Prendo una settimana di ferie da lavoro.
Vado a comprare un anello.
Sarà un'altra delle mie cazzate, ma voglio chiederle di sposarmi.
Ne scelgo uno costosissimo e anche abbastanza grande, la commessa ridacchia pensando che la mia lei morirà di gioia nel riceverlo.
In realtà non sa che lo vorrei dare alla mia ex ragazza.
Se mi dirà di no butteró 1500€ nel tombino della fognatura, ma in questo momento non me ne frega nulla.
Anzi, ad essere sincero sono convinto che io possa stare solo con Diana e Diana per il carattere che ha potrebbe stare solo con me.
Siamo fatti l'uno per l'altra e credo che anche lei lo sappia...
Proprio mentre sto pagando mi scrive un messaggio.
FINALMENTE!!!
Ho il cuore in gola...
"Passa domani a casa, dobbiamo discutere."
Il tono freddo non aiuta a farsi grandi illusioni, ma rimango comunque fiducioso.
O forse non mi rimane più niente se non la speranza...
In ogni caso il mio programma di andare oggi sfuma e mi tocca aspettare un altro giorno per rivederla.
Continuo a guardare l'anello maledicendo la idiozia che ci vuole a spendere un mese di stipendio per comprare un sassolino grande come la testa di un chiodo.
La notte non riesco a dormire, e recupero la mattina con un'oretta di sonno tormentata.
Diana lavora, presumibilmente, quindi non posso andare prima delle 18:00...
Nella mia testa susseguono solo pensieri terribili...
Di lei che mi ridá le cose che ho portato quanto abbiamo iniziato a convivere...
Già mi immagino gli scatoloni perfettamente imballati buttati fuori dalla porta...
Oppure vuole presentarmi il suo nuovo ragazzo...
Sicuramente qualcuno che non è in grado di gestirla e soddisfarla. Nessun uomo potrebbe...
Arrivata l'ora giusta mi avvio con la testa piena di dubbi e le tasche vuote, se non fosse per il sassolino accuratamente confezionato che mi pesa nella tasca quanto un macigno...
Parcheggio la macchina, e vedo che la sua è sotto casa, quindi non è uscita.
Il cuore comincia a martellarmi in gola.
Sono angosciato...
Fin'ora è come se la mia condizione fosse rimasta in stand by, sospesa in un limbo senza sofferenza e senza gioia.
Adesso tutto tornerà a girare.
In una direzione o in un'altra.
18 scalini.
Tanti mi separano dalla porta di casa.
Ne sembrano 1800.
Non vedo scatoloni e sospiro di sollievo.
Suono.
Ogni secondo che passa il mio cuore si avvicina sempre più all'infarto.
I battiti sono dolorosi nel petto, sento addirittura il sangue strusciarmi nelle vene...
La maniglia cigola.
Siamo vicinissimi ma la porta di casa ci tiene lontani.
L'ultimo baluardo fra me e Diana sta per cadere e saremo ancora uno di fronte all'altra.
Forse per l'ultima volta...
La porta si apre come al rallentatore, e finalmente la vedo...
Ha i capelli sfatti e gli occhi gonfi.
Sinceramente sembra quasi una barbona...
Capisco che anche lei ha preso le ferie dal fatto che ha i capelli sporchi e sembra non si lavi da giorni...
Ma che diavolo le è preso???
"Ciao..."
La saluto titubante.
Non riesco a capire il motivo di questo incontro...
Lei mi guarda e appena i nostri sguardi si incontrano ho come una fitta al cuore.
È come rivederla dopo 10 anni, ma senza che nella nel mio cuore sia cambiato.
È bellissima...
I suoi occhi seppur gonfi e rossi hanno una scintilla che non ho visto in nessuna altra donna in vita mia.
Rimango senza fiato e senza parole, come in trance.
Lei mi abbraccia forte e comincia a piangere...
"Ho....
Ho....
Ho prov...."
Non riesce a parlare per i singhiozzi...
Sto piangendo anch'io, non le sono di alcun aiuto...
Entro in casa e rimaniamo abbracciati abbastanza da poter parlare...
"Giuro che ho provato a lasciarti...
Volevo lasciarti veramente, brutto stronzo che non sei altro...
Ma non ci riesco, cazzo!"
Mi dice ricominciando a piangere.
Poi prima che possa rispondere mi bacia in bocca con tutta la passione di cui è capace...
Ci baciamo per almeno mezz'ora.
Mi fermo solo per leccarle le lacrime.
Ho un erezione ma non è voluta e non centra niente con questo momento.
"Diana mi spiace...
Che ti devo dire sono un idiota..."
Le dico...
Lei sorride...
"Questo già l'avevo capito.
Ma non pensavo così tanto..."
Finalmente riesce a scherzare.
È bello rivedere il suo sorriso.
"Ascolta Diana, il discorso che abbiamo fatto l'ultima volta mi ha fatto riflettere.
Stiamo insieme da sette anni...
È un'eternità e io non ho nessun dubbio che debba essere tu la donna della mia vita..."
Diana comincia a respirare affannata.
Forse sta intuendo dove voglio arrivare a parare.
Le fugo ogni dubbio quando mi metto in ginocchio di fronte a lei.
Prendo la scatoletta con l'anello e glielo porgo umilmente...
"Diana, ti prego...
Mi vuoi sposare?"
Le chiedo con la voce rotta dall'emozione.
Mi scordo di aprire la scatola per l'emozione quindi lei deve rispondere senza vedere cosa ci sia dentro...
Ha le lacrime agli occhi, ma riesce a scherzare lo stesso...
"Aspetta che vedo prima l'anello..."
Mi dice ridendo, ma dal tono si capisce già quale sarà la sua risposta...
Quando apre la scatola però ci rimane di sasso.
Come sapete sono notoriamente tirchio e probabilmente non si aspettava un noccio del genere...
Si mette la mano davanti alla bocca, ma è inutile visto che non riesce a respirare...
Sta boccheggiando, e non riesce a distogliere lo sguardo dall'anello...
"Ma...ma...
Tu questo lo hai rubato?
O riciclato? Era di tua nonna?"
Mi chiede ridendo...
"Che stronza.
Guarda che mi fanno male le gambe...
Mi vuoi sposare o no?"
Le richiedo con meno enfasi...
Lei mi guarda seria in volto...
"Certo che si Sergio...
Certo.
Ma dobbiamo proprio discutere della nostra relazione...
Non posso accettarlo se tu non vuoi essere il padre dei nostri figli.
Nonostante sposarti sia la cosa che più voglio al mondo..."
Io non credo che Diana abbia capito veramente quello che provo dentro...
"Diana ma non ci siamo capiti allora...
Guarda che anch'io voglio essere il padre dei nostri figli, non è che deve essere per forza di un altro..."
Diana mi interrompe...
"Oohhh
Cazzo basta Sé...
Mi fanno schifo ste cazzate che dici.
Non deve esserci nessuna possibilità che sia di un altro.
Vaffanculo!
Io lo voglio fare con te e basta.
Capito?"
È questo il patto che stiamo facendo.
Non è stata detta una sola parola, ma è come se fosse scritto su una pietra.
La stessa pietra che devo mettere sopra al mio desiderio di vederla totalmente concessa ad un altro...
"Allora dobbiamo cominciare a provarci..."
Dico per scherzare.
Anche se in realtà ho voglia e me la scoperei anche se fosse moribonda...
Lei ride, ma non si smentisce.
"Col cazzo che te la do!
Mi devo ancora vendicare..."
È tornato tutto normale...
Per una volta sono contento di dover subire le sue vendette...
La abbraccio di nuovo...
Uno di quegli abbracci capaci di fermare il tempo...
Da domani dobbiamo iniziare a costruire un nuovo progetto di vita, e ogni volta che c'è una crisi finisco per confortarmi nella sicurezza che Diana c'è sempre.
Come io ci sono sempre per lei...
Nds:
Scusatemi per la mancanza di azione, ma questo capitolo doveva essere così.
Perché anche in una relazione sesso centrica, deve esserci anche altro...
e poi questo capitolo è estremamente importante. Non volevo scriverlo diversamente...
Shamoan;n16202690 said:Domanda:
Le hai mai chiesto se in quei 10 giorni lei è rimasta in astinenza sessuale oppure si è consolata con Davide o con Simone o con qualcun'altro?
Cuckchieti;n16205754 said:Capitolo 39
E dopo la tempesta...
Dopo aver finalmente fatto pace con Diana mi sono ritrovato in una situazione un po' di merda...
Diana ha finito le poche ferie che aveva maturato proprio il giorno che ci siamo rivisti, e infatti è per quello che mi ha scritto.
Non sarebbe riuscita a tornare a lavoro se prima non avesse chiarito la nostra posizione.
Quindi già dal mercoledì è dovuta tornare in servizio mentre io ero fresco di ferie e mi sono ritrovato per tutto il resto della settimana a casa da solo fino ad almeno le 18:00, ora in cui lei normalmente torna a casa.
Purtroppo, e sottolineo purtroppo, perché ormai sapete benissimo la mia natura, ne Davide ne Simone sono riusciti a mettermela incinta dato che a Diana il venerdì è tornato il ciclo, proprio alle porte del weekend che avrei voluto passare fuori casa.
Â-