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Al quinto anno di superiori mi fidanzai con una mia compagna di classe (che chiameremo Giulia per comodità ), una ragazza per cui avevo avuto una cotta per un sacco. A quanto pare ero anche ricambiato ma rimanemmo a lungo solo amici convinti, entrambi, di poter essere niente di più per l’altro.
Lei era una ragazza molto dolce, intelligente ma abbastanza “facile”, capelli tinti di rosso, due occhioni scuri incredibili e un fisico abbastanza nella norma. Ero pazzo di lei e lei mi fece scoprire cosa vuol dire scoparsi una che vuole essere scopata. Fu un anno di continuo sesso in camporella, in motel o in qualsiasi casa libera avessimo. Chiunque mi disse, e mi dirà a posteriori, che aveva la faccia da porca: era vero e non mi dispiaceva.
Dopo la maturità decidemmo di trascorrere due settimane in una località di mare in cui lei era solita andare e in cui aveva la sua cerchia di amici. I primi giorni trascorsero, come da copione per due adolescenti, a scopare e fare il bagno al mare. Eravamo parecchio infoiati e “battezzammo” ogni stanza del piccolo monolocale nelle prime tre ore di permanenza, nei successivi giorni successe anche in luoghi meno appartati ma queste vicende le terremo per i racconti a venire.
Passati i primi giorni iniziammo più spesso a frequentare la sua compagnia del posto, ragazzi e ragazze normalissimi a cui lei era legata dall’infanzia.
Una sera, con lei abbastanza brilla, a letto ruppe il silenzio con questa domanda: - Anche a te piace Miriam? Tutti le sbavano dietro… - e io: -Vabbè, tutti le sbaveranno dietro ma lei è fidanzata con Luca no? Ogni giorno tornano a casa insieme e lui si carica in spalla ombrellone e borsette!- Giulia rise:-Ma va ahahahha! Lui vorrebbe come tutti ma lei non se lo fila di pezza.
Rimanemmo un attimo in silenzio, attimo che mi bastò per pensare che si, Miriam era effettivamente una gran figa (e purtroppo non sarà co protagonista del racconto).
Lei a questo punto se ne uscì con un:-Che poi tanto a Luca il primo pompino lo ho fatto io e sarà sempre lei la seconda.
Si a quanto pare tra le due c’era abbastanza rivalità .
Nei minuti successi lei mi confessò di essersi passata praticamente ogni ragazzo della compagnia ma di non aver mai scopato con nessuno di questi. Io non ho mai avuto tendenze cuck e la questione iniziava abbastanza a mettermi a disagio ma poi lei se ne uscì con una frase: -Che poi la roba più divertente è sempre quello che combiniamo io e la Lalla.
Lalla è il diminutivo di Laura, una ragazza più piccola di un anno, bassina, col fisico incredibilmente tonico e un culotto perfetto, un faccino vispo e, in generale, davvero una bella ragazza.
Giulia e Laura pare avessero l’abitudine di limonare furiosamente sulla pista della discoteca per far arrapare i ragazzi e godersi gli sguardi lascivi. Giulia iniziò poi a raccontarmi che un paio di volte quei baci si erano trasformati in masturbazioni reciproche una volta giunte a casa dato che avevano l’abitudine di dormire insieme dopo la discoteca. Abbracciati a cucchiaio iniziai a strusciarmi sul suo culo mentre lei raccontava, si inarcò in modo da facilitarmi l’entrata: infilai il cazzo dentro la sua figa che scoprì essere già bagnata e iniziai a pompare lentamente. Mi muovevo piano ma costantemente mentre mi raccontava della prima sera in cui successe qualcosa con la sua amica, di come fossero tornate sbronze e con Laura depressa perché un ragazzo che le piaceva aveva preferito fare il filo tutta sera a Miriam piuttosto che guardare lei. Io continuavo a scoparla dolcemente mentre con le mani strizzavo le sue belle tette e lei mi disse di come, una volta a letto, Laura la avesse abbracciata innocentemente e le avesse detto:- La prossima volta mi limonerai come al solito così quel coglione vedrà cosa si è perso. La mia ragazza iniziò a muovere i fianchi, cercando di farsi scopare più forte, io le tirai indietro la testa dai capelli e le sussurrai all’orecchio che, se voleva il cazzo per bene, doveva prima finire il racconto. Lei ridacchiò e ansimando:- Porco questo ti eccita però eh.
Le diedi qualche botta più rapida, come fossero un segnale affermativo e poi ricominciai con lo stesso lento ritmo. Mentre la scopavo lasciandole un succhiotto dietro l’altro sul collo lei mi disse di come il profumo di Lalla, l’alcool e l’essere digiune le spinse a “fare le prove per la successiva serata”, di come si fossero baciate per un po’ e poi avessero iniziato a farsi confidenze sessuali. Lalla le aveva confidato di quanto fosse insicura della sua figa e la mia ragazza non aveva potuto fare altro che toccargliela per rassicurarla che tutto fosse nella norma. Mentre la chiavavo mi disse di come ovviamente le cose fossero precipitate in sesso orale reciproco e ditalini furiosi. L’ultima cosa che le sentì dire fu un:- Però effettivamente Lalla ha una figa enorme. A quel punto ero troppo eccitato, la girai di tre quarti e iniziai a scoparla forte mentre la sgrillettavo con una mano. Lei gemeva e urlava, era una ragazza molto “vocale”. Continuai a scoparla e sfregarle il clitoride finché non iniziai a sentirmi la gamba e l’inguine bagnato: la mia Giulia aveva squirtato allagando tutto e, dopo qualche altra botta, si irrigidì lasciando andare un gemito acuto e sommesso. Finalmente anche io mi lasciai andare, sborrandole dentro senza troppi preamboli. Rimanemmo un po’ ancora attaccati, tutti e due a pancia in su e lei sdraiata sopra di me, io ancora dentro la sua figa che le baciavo il collo e le accarezzavo l’inguine coi peli intrisi di umori. Alla fine ci girammo e ci addormentammo profondamente come solo dopo le belle scopate, su quelle lenzuola bagnate ed entrambi gocciolanti sperma.
Dopo quella sera il discorso non fu toccato per un po’, continuammo la spensierata vita di adolescenti innamorati, senza pensieri e in vacanza da soli: mare, sesso, qualche bevuta. Ripenso con nostalgia alla sensazione fantastica di essere sotto al sole con accanto la ragazza che ho sempre voluto e che quasi ostenta i succhiotti che ogni notte le lasciavo sul collo e sul seno.
Nonostante tutto spesso mi interrogavo su quella frase, su quel:- Effettivamente Lalla ha una figa enorme. Ero morbosamente incuriosito e spesso guardavo quella ragazza in costume chiedendomi cosa nascondesse tra le cosce, sotto quello striminzito costume a brasiliana che tanto le valorizzava il culo.
Avevo fantasticato a lungo su ciò che sarebbe successo la prima volta che saremmo andati a ballare tutti insieme, sul fatto che Laura si sarebbe fermata a dormire da noi certamente e… beh fantasticavo come chiunque farebbe.
La vita però mi riservò una sorpresa: un pomeriggio di pioggia rimanemmo in casa da soli io, Lalla e Giulia. Loro due, intime come sorelle, erano in mutande del costume e maglietta sul divano, praticamente abbracciate, a giocare ad un gioco scemo sul cellulare. Io, seduto sul tavolo da pranzo, fingendomi annoiato, me le rimiravo. Giulia, quei capelli tinti di rosso mi avevano fatto impazzire per un anno, non aveva un fisico da modella ma compensava con la porcaggine. Sotto la maglietta, praticamente trasparente, si intuivano le forme del seno. Una seconda non particolarmente abbondante, due tette dure e dalla forma conica, non esattamente le tette perfette ma tanto eccitanti per quelle areole tonde e sproporzionatamente grosse centrate da piccoli capezzoli. A dirla tutta pensai che fossero piuttosto brutte la prima volta che la vidi nuda ma ora mi ero ricreduto, da ciucciare erano magnifiche.
Accanto l’amica, un faccino perfetto, occhi verdi e un nasino all’insù. Durante il giorno li teneva legati ma la sera sfoggiava dei capelli riccissimi, castani e voluminosi che le contornavano il viso…fasciata dentro un vestitino che le faceva risaltare quel culo abbondante e tonico era davvero un bel vedere. Non era comunque da meno ora, trasandata per la giornata al mare.
Dopo qualche minuto a fissarle, perso in potete immaginare quali pensieri, entrambe iniziarono a lanciarmi occhiate e ridacchiare tra di loro. Una serie di bisbigli mi ridestarono dai miei pensieri e mi accorsi di essere bello duro e che il costume poteva dissimularlo molto poco.
Giulia a quel punto mi chiese cosa avessi per essere così “allegro”. Tentennai, imbarazzato. Lalla intervenne con un:- Guarda come è innamorato se gli fai questo effetto- e io, quasi automaticamente, sputai fuori un:-No beh è che a vedervi insieme riesco a pensare solo ad una cosa.
A quel punto il viso di Giulia prese fuoco per l’imbarazzo e Laura le urlò contro, indispettita:- Giu ma che cazzo gli hai raccontato?!-
La mia ragazza iniziò a spiegarle e io rimasi abbastanza sconvolto perché, anziché liquidare il discorso velocemente, iniziò un racconto dettagliato della scopata di qualche sera prima, quella durante la quale mi aveva descritto dei loro trascorsi saffici.
Lalla sul volto aveva un’espressione indefinibile, un misto di imbarazzo, incredulità e tensione sessuale.
Sotto la sua maglietta sottile iniziavano a fare capolino due capezzoli duri che cercò, poco dopo, di nascondere con finta disinvoltura sotto le mani.
Il discorso finì ma Giulia omise un particolare, quello che aveva alimentato la mia curiosità negli ultimi giorni; orami ero in ballo e mi sembrò naturale vuotare il sacco nel modo più candido e spontaneo possibile:-Lalla ma che vuol dire che hai la figa enorme?-
Laura ormai era abbastanza sotto shock e non ebbe la reazione che mi aspettavo, si limitò a guardarmi incredula e poi fissare la sua amica che rideva. Giulia cercò i miei occhi, come a chiedere conferma, mi vide eccitato e, senza troppi preamboli, mise una mano tra le gambe dell’amica e scostò a lato il costume.
Io stavo praticamente trattenendo il fiato, il cuore mi batteva nelle orecchie e avevo il cazzo che pulsava.
Giulia, come nulla fosse, sembrava a suo agio, era fronte a fronte con l’amica e si guardavano fisse. Laura, dopo un sospiro, cercava quasi di nascondere il viso al mio sguardo ma allargò le gambe lascivamente.
A quel punto potei vedere. Una fregna lunga, tra clitoride e buco del culo ci saranno state almeno 5 dita. Davvero, grossa era la parola giusta ed era stupenda: un clitoride evidente e delle piccole labbra lunghe che le dita della mia ragazza avevano giĂ aperto. Le grandi labbra erano relativamente sottili. Quella figa era aperta, invitante e si, lo ripeto, era grossa.
Mi avvicinai e mi sedetti, io, Lalla in mezzo e la mia ragazza che, guardandomi, mi disse di non muovermi troppo.
Io, attonito, ammiravo: tre dita della mia ragazza erano già dentro e, poco dopo, la quarta le seguì. La mia ragazza sembrava scavare dentro quel fregnone e Lalla stava gemendo timidamente tirandosi un capezzolo da sopra la maglietta. Giulia tirò fuori le dita e me le mise in bocca. Succhiai avidamente gli umori e lei mi osservava compiaciuta ma con la bocca aperta per lo stupore. Avevo il cazzo in mano e lei aveva ripreso a masturbare l’amica con la mano di traverso. Dopo poco la mia ragazza si alzò e, per mano, portò entrambi in camera sul lettone: dietro io e Laura inebetiti e trascinati come due cagnolini. Giulia prese il nostro lubrificante si unse tutta la mano nonostante le deboli proteste di Laura; un attimo dopo capì: Laura a cosce aperte e la mia ragazza che pian piano infilava l’intera mano dentro quel figone. Io, accanto al letto, guardavo inebetito. Le stava scopando la figa con l’intero pugno e il rumore sciacquato che ne usciva lo ricordo ancora oggi. Dopo un minuto di quel trattamento Laura inarcò la schiena e con una serie di gemiti lasciò che la sua figa sbrodolasse abbondantemente sulle lenzuola. Giulia uscì dall’amica e io potei osservare quel sesso grosso, rosso e spalancato, magnifico.
Mentre Laura boccheggiava io presi la mia ragazza lì com’era, a pecorina, le tirai giù il costume e iniziai a leccarla. Non capivo più molto e, dopo una abbondante spruzzata di lubrificante sull’ano, glielo misi in culo.
Ero durissimo e la stavo inculando senza troppa cortesia, lei per non sentire troppo male si tirò su in modo che la scopassi da dietro ma non troppo a fondo. Le sfilai la maglietta e guardai Laura tornare in se, spogliarsi a sua volta scoprendo due piccole tettine sode ma con lunghi capezzoli e iniziare a baciare la mia ragazza e accarezzarle la figa. Andammo avanti così per un po’, la mia ragazza bloccata tra il mio corpo e quello della sua amica, tutti incredibilmente eccitati. Giulia, molto meno timida dell’amica, godeva urlando. Le mie mani stringevano insieme le sue tette, come per offrirle a Laura che le succhiava pur tenendo le mani fisse sul clitoride della mia lei. Sempre nella stessa posizione “a panino” afferrai le fantastiche chiappe di Laura e le usai come appiglio per fottere più forte la mia ragazza. Stavo impazzendo, il cazzo dentro quel culo, il mio corpo schiacciato contro quel corpo che conoscevo bene ma le mani che ne esploravano uno nuovo. Avevo la faccia a mezzo centimetro da quella delle due ragazze che si baciavano. Durai ancora poco, i respiri delle due mi mandavano fuori di testa e sborrai come poche altre volte.
Rimanemmo così ancora un po’ e, praticamente nella stessa posizione, ci accasciammo sul letto sul fianco.
Dopo un po’ di coccole ci addormentammo in quella posizione. Mi svegliai per primo, mi alzai per andare in bagno ma rimasi qualche minuto a contemplare, con parecchia ammirazione, quelle due ragazze.
Se dovesse piacere avrei almeno un altro paio di cose da raccontare su quella vacanza. Nulla che riguardi ancora Laura dato che non successe altro ma comunque roba interessante...
Lei era una ragazza molto dolce, intelligente ma abbastanza “facile”, capelli tinti di rosso, due occhioni scuri incredibili e un fisico abbastanza nella norma. Ero pazzo di lei e lei mi fece scoprire cosa vuol dire scoparsi una che vuole essere scopata. Fu un anno di continuo sesso in camporella, in motel o in qualsiasi casa libera avessimo. Chiunque mi disse, e mi dirà a posteriori, che aveva la faccia da porca: era vero e non mi dispiaceva.
Dopo la maturità decidemmo di trascorrere due settimane in una località di mare in cui lei era solita andare e in cui aveva la sua cerchia di amici. I primi giorni trascorsero, come da copione per due adolescenti, a scopare e fare il bagno al mare. Eravamo parecchio infoiati e “battezzammo” ogni stanza del piccolo monolocale nelle prime tre ore di permanenza, nei successivi giorni successe anche in luoghi meno appartati ma queste vicende le terremo per i racconti a venire.
Passati i primi giorni iniziammo più spesso a frequentare la sua compagnia del posto, ragazzi e ragazze normalissimi a cui lei era legata dall’infanzia.
Una sera, con lei abbastanza brilla, a letto ruppe il silenzio con questa domanda: - Anche a te piace Miriam? Tutti le sbavano dietro… - e io: -Vabbè, tutti le sbaveranno dietro ma lei è fidanzata con Luca no? Ogni giorno tornano a casa insieme e lui si carica in spalla ombrellone e borsette!- Giulia rise:-Ma va ahahahha! Lui vorrebbe come tutti ma lei non se lo fila di pezza.
Rimanemmo un attimo in silenzio, attimo che mi bastò per pensare che si, Miriam era effettivamente una gran figa (e purtroppo non sarà co protagonista del racconto).
Lei a questo punto se ne uscì con un:-Che poi tanto a Luca il primo pompino lo ho fatto io e sarà sempre lei la seconda.
Si a quanto pare tra le due c’era abbastanza rivalità .
Nei minuti successi lei mi confessò di essersi passata praticamente ogni ragazzo della compagnia ma di non aver mai scopato con nessuno di questi. Io non ho mai avuto tendenze cuck e la questione iniziava abbastanza a mettermi a disagio ma poi lei se ne uscì con una frase: -Che poi la roba più divertente è sempre quello che combiniamo io e la Lalla.
Lalla è il diminutivo di Laura, una ragazza più piccola di un anno, bassina, col fisico incredibilmente tonico e un culotto perfetto, un faccino vispo e, in generale, davvero una bella ragazza.
Giulia e Laura pare avessero l’abitudine di limonare furiosamente sulla pista della discoteca per far arrapare i ragazzi e godersi gli sguardi lascivi. Giulia iniziò poi a raccontarmi che un paio di volte quei baci si erano trasformati in masturbazioni reciproche una volta giunte a casa dato che avevano l’abitudine di dormire insieme dopo la discoteca. Abbracciati a cucchiaio iniziai a strusciarmi sul suo culo mentre lei raccontava, si inarcò in modo da facilitarmi l’entrata: infilai il cazzo dentro la sua figa che scoprì essere già bagnata e iniziai a pompare lentamente. Mi muovevo piano ma costantemente mentre mi raccontava della prima sera in cui successe qualcosa con la sua amica, di come fossero tornate sbronze e con Laura depressa perché un ragazzo che le piaceva aveva preferito fare il filo tutta sera a Miriam piuttosto che guardare lei. Io continuavo a scoparla dolcemente mentre con le mani strizzavo le sue belle tette e lei mi disse di come, una volta a letto, Laura la avesse abbracciata innocentemente e le avesse detto:- La prossima volta mi limonerai come al solito così quel coglione vedrà cosa si è perso. La mia ragazza iniziò a muovere i fianchi, cercando di farsi scopare più forte, io le tirai indietro la testa dai capelli e le sussurrai all’orecchio che, se voleva il cazzo per bene, doveva prima finire il racconto. Lei ridacchiò e ansimando:- Porco questo ti eccita però eh.
Le diedi qualche botta più rapida, come fossero un segnale affermativo e poi ricominciai con lo stesso lento ritmo. Mentre la scopavo lasciandole un succhiotto dietro l’altro sul collo lei mi disse di come il profumo di Lalla, l’alcool e l’essere digiune le spinse a “fare le prove per la successiva serata”, di come si fossero baciate per un po’ e poi avessero iniziato a farsi confidenze sessuali. Lalla le aveva confidato di quanto fosse insicura della sua figa e la mia ragazza non aveva potuto fare altro che toccargliela per rassicurarla che tutto fosse nella norma. Mentre la chiavavo mi disse di come ovviamente le cose fossero precipitate in sesso orale reciproco e ditalini furiosi. L’ultima cosa che le sentì dire fu un:- Però effettivamente Lalla ha una figa enorme. A quel punto ero troppo eccitato, la girai di tre quarti e iniziai a scoparla forte mentre la sgrillettavo con una mano. Lei gemeva e urlava, era una ragazza molto “vocale”. Continuai a scoparla e sfregarle il clitoride finché non iniziai a sentirmi la gamba e l’inguine bagnato: la mia Giulia aveva squirtato allagando tutto e, dopo qualche altra botta, si irrigidì lasciando andare un gemito acuto e sommesso. Finalmente anche io mi lasciai andare, sborrandole dentro senza troppi preamboli. Rimanemmo un po’ ancora attaccati, tutti e due a pancia in su e lei sdraiata sopra di me, io ancora dentro la sua figa che le baciavo il collo e le accarezzavo l’inguine coi peli intrisi di umori. Alla fine ci girammo e ci addormentammo profondamente come solo dopo le belle scopate, su quelle lenzuola bagnate ed entrambi gocciolanti sperma.
Dopo quella sera il discorso non fu toccato per un po’, continuammo la spensierata vita di adolescenti innamorati, senza pensieri e in vacanza da soli: mare, sesso, qualche bevuta. Ripenso con nostalgia alla sensazione fantastica di essere sotto al sole con accanto la ragazza che ho sempre voluto e che quasi ostenta i succhiotti che ogni notte le lasciavo sul collo e sul seno.
Nonostante tutto spesso mi interrogavo su quella frase, su quel:- Effettivamente Lalla ha una figa enorme. Ero morbosamente incuriosito e spesso guardavo quella ragazza in costume chiedendomi cosa nascondesse tra le cosce, sotto quello striminzito costume a brasiliana che tanto le valorizzava il culo.
Avevo fantasticato a lungo su ciò che sarebbe successo la prima volta che saremmo andati a ballare tutti insieme, sul fatto che Laura si sarebbe fermata a dormire da noi certamente e… beh fantasticavo come chiunque farebbe.
La vita però mi riservò una sorpresa: un pomeriggio di pioggia rimanemmo in casa da soli io, Lalla e Giulia. Loro due, intime come sorelle, erano in mutande del costume e maglietta sul divano, praticamente abbracciate, a giocare ad un gioco scemo sul cellulare. Io, seduto sul tavolo da pranzo, fingendomi annoiato, me le rimiravo. Giulia, quei capelli tinti di rosso mi avevano fatto impazzire per un anno, non aveva un fisico da modella ma compensava con la porcaggine. Sotto la maglietta, praticamente trasparente, si intuivano le forme del seno. Una seconda non particolarmente abbondante, due tette dure e dalla forma conica, non esattamente le tette perfette ma tanto eccitanti per quelle areole tonde e sproporzionatamente grosse centrate da piccoli capezzoli. A dirla tutta pensai che fossero piuttosto brutte la prima volta che la vidi nuda ma ora mi ero ricreduto, da ciucciare erano magnifiche.
Accanto l’amica, un faccino perfetto, occhi verdi e un nasino all’insù. Durante il giorno li teneva legati ma la sera sfoggiava dei capelli riccissimi, castani e voluminosi che le contornavano il viso…fasciata dentro un vestitino che le faceva risaltare quel culo abbondante e tonico era davvero un bel vedere. Non era comunque da meno ora, trasandata per la giornata al mare.
Dopo qualche minuto a fissarle, perso in potete immaginare quali pensieri, entrambe iniziarono a lanciarmi occhiate e ridacchiare tra di loro. Una serie di bisbigli mi ridestarono dai miei pensieri e mi accorsi di essere bello duro e che il costume poteva dissimularlo molto poco.
Giulia a quel punto mi chiese cosa avessi per essere così “allegro”. Tentennai, imbarazzato. Lalla intervenne con un:- Guarda come è innamorato se gli fai questo effetto- e io, quasi automaticamente, sputai fuori un:-No beh è che a vedervi insieme riesco a pensare solo ad una cosa.
A quel punto il viso di Giulia prese fuoco per l’imbarazzo e Laura le urlò contro, indispettita:- Giu ma che cazzo gli hai raccontato?!-
La mia ragazza iniziò a spiegarle e io rimasi abbastanza sconvolto perché, anziché liquidare il discorso velocemente, iniziò un racconto dettagliato della scopata di qualche sera prima, quella durante la quale mi aveva descritto dei loro trascorsi saffici.
Lalla sul volto aveva un’espressione indefinibile, un misto di imbarazzo, incredulità e tensione sessuale.
Sotto la sua maglietta sottile iniziavano a fare capolino due capezzoli duri che cercò, poco dopo, di nascondere con finta disinvoltura sotto le mani.
Il discorso finì ma Giulia omise un particolare, quello che aveva alimentato la mia curiosità negli ultimi giorni; orami ero in ballo e mi sembrò naturale vuotare il sacco nel modo più candido e spontaneo possibile:-Lalla ma che vuol dire che hai la figa enorme?-
Laura ormai era abbastanza sotto shock e non ebbe la reazione che mi aspettavo, si limitò a guardarmi incredula e poi fissare la sua amica che rideva. Giulia cercò i miei occhi, come a chiedere conferma, mi vide eccitato e, senza troppi preamboli, mise una mano tra le gambe dell’amica e scostò a lato il costume.
Io stavo praticamente trattenendo il fiato, il cuore mi batteva nelle orecchie e avevo il cazzo che pulsava.
Giulia, come nulla fosse, sembrava a suo agio, era fronte a fronte con l’amica e si guardavano fisse. Laura, dopo un sospiro, cercava quasi di nascondere il viso al mio sguardo ma allargò le gambe lascivamente.
A quel punto potei vedere. Una fregna lunga, tra clitoride e buco del culo ci saranno state almeno 5 dita. Davvero, grossa era la parola giusta ed era stupenda: un clitoride evidente e delle piccole labbra lunghe che le dita della mia ragazza avevano giĂ aperto. Le grandi labbra erano relativamente sottili. Quella figa era aperta, invitante e si, lo ripeto, era grossa.
Mi avvicinai e mi sedetti, io, Lalla in mezzo e la mia ragazza che, guardandomi, mi disse di non muovermi troppo.
Io, attonito, ammiravo: tre dita della mia ragazza erano già dentro e, poco dopo, la quarta le seguì. La mia ragazza sembrava scavare dentro quel fregnone e Lalla stava gemendo timidamente tirandosi un capezzolo da sopra la maglietta. Giulia tirò fuori le dita e me le mise in bocca. Succhiai avidamente gli umori e lei mi osservava compiaciuta ma con la bocca aperta per lo stupore. Avevo il cazzo in mano e lei aveva ripreso a masturbare l’amica con la mano di traverso. Dopo poco la mia ragazza si alzò e, per mano, portò entrambi in camera sul lettone: dietro io e Laura inebetiti e trascinati come due cagnolini. Giulia prese il nostro lubrificante si unse tutta la mano nonostante le deboli proteste di Laura; un attimo dopo capì: Laura a cosce aperte e la mia ragazza che pian piano infilava l’intera mano dentro quel figone. Io, accanto al letto, guardavo inebetito. Le stava scopando la figa con l’intero pugno e il rumore sciacquato che ne usciva lo ricordo ancora oggi. Dopo un minuto di quel trattamento Laura inarcò la schiena e con una serie di gemiti lasciò che la sua figa sbrodolasse abbondantemente sulle lenzuola. Giulia uscì dall’amica e io potei osservare quel sesso grosso, rosso e spalancato, magnifico.
Mentre Laura boccheggiava io presi la mia ragazza lì com’era, a pecorina, le tirai giù il costume e iniziai a leccarla. Non capivo più molto e, dopo una abbondante spruzzata di lubrificante sull’ano, glielo misi in culo.
Ero durissimo e la stavo inculando senza troppa cortesia, lei per non sentire troppo male si tirò su in modo che la scopassi da dietro ma non troppo a fondo. Le sfilai la maglietta e guardai Laura tornare in se, spogliarsi a sua volta scoprendo due piccole tettine sode ma con lunghi capezzoli e iniziare a baciare la mia ragazza e accarezzarle la figa. Andammo avanti così per un po’, la mia ragazza bloccata tra il mio corpo e quello della sua amica, tutti incredibilmente eccitati. Giulia, molto meno timida dell’amica, godeva urlando. Le mie mani stringevano insieme le sue tette, come per offrirle a Laura che le succhiava pur tenendo le mani fisse sul clitoride della mia lei. Sempre nella stessa posizione “a panino” afferrai le fantastiche chiappe di Laura e le usai come appiglio per fottere più forte la mia ragazza. Stavo impazzendo, il cazzo dentro quel culo, il mio corpo schiacciato contro quel corpo che conoscevo bene ma le mani che ne esploravano uno nuovo. Avevo la faccia a mezzo centimetro da quella delle due ragazze che si baciavano. Durai ancora poco, i respiri delle due mi mandavano fuori di testa e sborrai come poche altre volte.
Rimanemmo così ancora un po’ e, praticamente nella stessa posizione, ci accasciammo sul letto sul fianco.
Dopo un po’ di coccole ci addormentammo in quella posizione. Mi svegliai per primo, mi alzai per andare in bagno ma rimasi qualche minuto a contemplare, con parecchia ammirazione, quelle due ragazze.
Se dovesse piacere avrei almeno un altro paio di cose da raccontare su quella vacanza. Nulla che riguardi ancora Laura dato che non successe altro ma comunque roba interessante...