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<blockquote data-quote="PigPedro" data-source="post: 18012856" data-attributes="member: 332903"><p><strong>Il viaggio a Marsiglia - pt.3 FINALE</strong></p><p></p><p>Inebetito dalla situazione provai a farfugliare qualcosa per cercare di chiarire l’equivoco ma non ebbi tempo. Ancora con il suo abitino da signorina perbene me la ritrovai inginocchiata davanti a me, con le labbra intorno alla mia cappella rossa e pulsante. Non fu un gran pompino onestamente e si capiva che non era esperta. Forse gli anni di matrimonio e di famiglia l’avevano tenuta fuori allenamento, o forse non era mai stata davvero brava. Riflessioni che feci successivamente, perché in pochissimi secondi da quando lo prese in bocca il mio cazzo si contrasse più volte e sempre più rapidamente fino a venirle sul vestito. Aveva fatto in tempo a tirarlo fuori e direzionare la mia asta verso il suo petto. La santarellina, la vipera stronza e acida della mia collega stava quasi per farsi sborrare in bocca dal suo capo, io.</p><p></p><p>Avevo appena sborrato ma non ero soddisfatto. Ero arrabbiato e furibondo con lei e con il suo comportamento nei miei confronti in tutti questi mesi. Senza parlare, rapidamente la sollevai con una certa energia mettendola a quattro zampe sul mio letto. Volevo scoparla fortissimo, ma prima volevo gustare la sua fichetta stretta e le alzai il vestito. La maialina non portava slip. Era venuta nella mia stanza senza mutandine e ora era a pecora davanti a me lasciando che la mia lingua affondasse tra le labbra della sua fica completamente fradice. Spinse la testa tra i cuscini per attutire i mugolii da gattina in calore che emetteva mentre da sotto le succhiavo il clitoride. Si muoveva sul mio viso sempre più forte, e io leccavo e succhiavo quella fichetta morbida con quel sapore dolciastro. Finalmente venne tremando tutta come un cellulare che vibra su un tavolo di vetro e si accasciò sul letto.</p><p></p><p>“Cazzo…cazzo…cazzo...Erano 10 anni che non venivo. Pensavo che non l’avrei più provata questa sensazione. Grazie…grazie” disse guardando il soffitto della mia camera mentre mosse il braccio verso di me come per darmi una pacca amichevole e ringraziarmi. Nel farlo mi toccò il cazzo che era diventato di nuovo duro. In pochi minuti mi aveva succhiato il pisello, si era fatta venire addosso ed era venuta a sua volta sulla mia faccia mentre le leccavo la passera e praticamente non ci eravamo ancora guardati in faccia. Ora che aveva il mio cazzo in mano volse i suoi occhi a me e in un misto di porcaggine e innocenza mi disse candidamente “adesso però sfondami”.</p><p></p><p>Si fece togliere il vestito, chiedendomi di fare attenzione e non romperlo e finalmente potei vedere quel corpo che non avrei mai immaginato di sfiorare perché così lontano dal mio ideale di donna, così improbabile rispetto a ciò che mi ha sempre fatto eccitare. Lei stesa sul letto spalancò le gambe con i suoi occhi di un colore indefinito fissi sui miei. La sua mano annaspò cercando il mio cazzo e lo avvicinò all’ingresso arrossato della sua fica, poi con un colpo secco del suo ventre mi fece entrare e fui dentro di lei.</p><p></p><p>Era ancora bagnata ma strettissima, non mi aspettavo diversamente, e il cazzo scivolava a fatica dentro di lei. So di non essere un superdotato, mi sono sempre immaginato nella media, ma le pareti interne della sua passerina si stringevano sul mio membro come se volessero strozzarlo. Dopo qualche minuto finalmente riuscii a farmi spazio e la fica si allargò, così potei aumentare il ritmo: “Oh si che cazzo che hai… cristo spaccami… forte, più forte ti prego… siiii ah…ah…”. Volevo rompergliela davvero, volevo che il mio cazzo la allargasse al punto che suo marito si sarebbe dovuto accorgere che qualcun altro si era scopato sua moglie. Già , suo marito Alberto. Brav’uomo, avevamo giocato a calcetto qualche volta e mi venne spontaneo chiederle, mentre entravo ed uscivo dalla sua fica sempre più velocemente e con sempre maggior vigore: “ti scopa così tuo marito?”. “N…on mi s…copa da a…nni, quell’im…potente” - mi rispose - “ma che c…azzo te ne freg…aah… sfondami”.</p><p></p><p>Non so per quanto tempo abbiamo scopato io e Valeria, in quella posizione quella sera. Ogni tanto le sollevavo il culetto piccolo e le sue chiappette sode da sotto con le mani, spingendo ancora di più il mio cazzo dentro di lei. I suoi occhi erano fissi sui miei quando con piccoli movimenti cercavo di tenere solo la cappella all’ingresso della sua fica, ma si ribaltavano all’indietro come posseduta se all’improvviso lo infilavo tutto fino in fondo. “Oh cazzo siiiiii vienimi dentro…vienimi dentrooooo” mi supplicò, e non me lo lasciai ripetere due volte. Sapevo che non c’era rischio, chiusi gli occhi e accelerando come un treno la sequenza dei miei colpi venni abbondantemente nella sua fica, riempiendola di sperma mentre continuavo a picchiare forte sentendo le palle sbattere sulla sua pelle.</p><p></p><p>“Quello che è successo stanotte, non è mai successo” mi disse sfiorandomi la mano mentre si avviava piena del mio seme verso quella porta da cui era entrata qualche ora prima. “Buonanotte” le augurai, convinto che dentro di lei ci sarei tornato ancora.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="PigPedro, post: 18012856, member: 332903"] [B]Il viaggio a Marsiglia - pt.3 FINALE[/B] Inebetito dalla situazione provai a farfugliare qualcosa per cercare di chiarire l’equivoco ma non ebbi tempo. Ancora con il suo abitino da signorina perbene me la ritrovai inginocchiata davanti a me, con le labbra intorno alla mia cappella rossa e pulsante. Non fu un gran pompino onestamente e si capiva che non era esperta. Forse gli anni di matrimonio e di famiglia l’avevano tenuta fuori allenamento, o forse non era mai stata davvero brava. Riflessioni che feci successivamente, perché in pochissimi secondi da quando lo prese in bocca il mio cazzo si contrasse più volte e sempre più rapidamente fino a venirle sul vestito. Aveva fatto in tempo a tirarlo fuori e direzionare la mia asta verso il suo petto. La santarellina, la vipera stronza e acida della mia collega stava quasi per farsi sborrare in bocca dal suo capo, io. Avevo appena sborrato ma non ero soddisfatto. Ero arrabbiato e furibondo con lei e con il suo comportamento nei miei confronti in tutti questi mesi. Senza parlare, rapidamente la sollevai con una certa energia mettendola a quattro zampe sul mio letto. Volevo scoparla fortissimo, ma prima volevo gustare la sua fichetta stretta e le alzai il vestito. La maialina non portava slip. Era venuta nella mia stanza senza mutandine e ora era a pecora davanti a me lasciando che la mia lingua affondasse tra le labbra della sua fica completamente fradice. Spinse la testa tra i cuscini per attutire i mugolii da gattina in calore che emetteva mentre da sotto le succhiavo il clitoride. Si muoveva sul mio viso sempre più forte, e io leccavo e succhiavo quella fichetta morbida con quel sapore dolciastro. Finalmente venne tremando tutta come un cellulare che vibra su un tavolo di vetro e si accasciò sul letto. “Cazzo…cazzo…cazzo...Erano 10 anni che non venivo. Pensavo che non l’avrei più provata questa sensazione. Grazie…grazie” disse guardando il soffitto della mia camera mentre mosse il braccio verso di me come per darmi una pacca amichevole e ringraziarmi. Nel farlo mi toccò il cazzo che era diventato di nuovo duro. In pochi minuti mi aveva succhiato il pisello, si era fatta venire addosso ed era venuta a sua volta sulla mia faccia mentre le leccavo la passera e praticamente non ci eravamo ancora guardati in faccia. Ora che aveva il mio cazzo in mano volse i suoi occhi a me e in un misto di porcaggine e innocenza mi disse candidamente “adesso però sfondami”. Si fece togliere il vestito, chiedendomi di fare attenzione e non romperlo e finalmente potei vedere quel corpo che non avrei mai immaginato di sfiorare perché così lontano dal mio ideale di donna, così improbabile rispetto a ciò che mi ha sempre fatto eccitare. Lei stesa sul letto spalancò le gambe con i suoi occhi di un colore indefinito fissi sui miei. La sua mano annaspò cercando il mio cazzo e lo avvicinò all’ingresso arrossato della sua fica, poi con un colpo secco del suo ventre mi fece entrare e fui dentro di lei. Era ancora bagnata ma strettissima, non mi aspettavo diversamente, e il cazzo scivolava a fatica dentro di lei. So di non essere un superdotato, mi sono sempre immaginato nella media, ma le pareti interne della sua passerina si stringevano sul mio membro come se volessero strozzarlo. Dopo qualche minuto finalmente riuscii a farmi spazio e la fica si allargò, così potei aumentare il ritmo: “Oh si che cazzo che hai… cristo spaccami… forte, più forte ti prego… siiii ah…ah…”. Volevo rompergliela davvero, volevo che il mio cazzo la allargasse al punto che suo marito si sarebbe dovuto accorgere che qualcun altro si era scopato sua moglie. Già , suo marito Alberto. Brav’uomo, avevamo giocato a calcetto qualche volta e mi venne spontaneo chiederle, mentre entravo ed uscivo dalla sua fica sempre più velocemente e con sempre maggior vigore: “ti scopa così tuo marito?”. “N…on mi s…copa da a…nni, quell’im…potente” - mi rispose - “ma che c…azzo te ne freg…aah… sfondami”. Non so per quanto tempo abbiamo scopato io e Valeria, in quella posizione quella sera. Ogni tanto le sollevavo il culetto piccolo e le sue chiappette sode da sotto con le mani, spingendo ancora di più il mio cazzo dentro di lei. I suoi occhi erano fissi sui miei quando con piccoli movimenti cercavo di tenere solo la cappella all’ingresso della sua fica, ma si ribaltavano all’indietro come posseduta se all’improvviso lo infilavo tutto fino in fondo. “Oh cazzo siiiiii vienimi dentro…vienimi dentrooooo” mi supplicò, e non me lo lasciai ripetere due volte. Sapevo che non c’era rischio, chiusi gli occhi e accelerando come un treno la sequenza dei miei colpi venni abbondantemente nella sua fica, riempiendola di sperma mentre continuavo a picchiare forte sentendo le palle sbattere sulla sua pelle. “Quello che è successo stanotte, non è mai successo” mi disse sfiorandomi la mano mentre si avviava piena del mio seme verso quella porta da cui era entrata qualche ora prima. “Buonanotte” le augurai, convinto che dentro di lei ci sarei tornato ancora. [/QUOTE]
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