Esperienza reale Racconto di fantasia Voleva solo dormire con lei

paletto77

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Manuela era la mia fidanzata da ormai due anni e vivevamo la nostra storia nell'appartamento che io condividevo con Luca, mio compagno di universitĂ  e migliore amico ormai da una vita.

Le cose andavano bene. Manuela era all'ultimo anno di universitĂ , faceva dei lavoretti saltuari per non sentirsi totalmente un peso economico per me, ma le dicevo sempre che non mi importava dal momento che il mio stipendio poteva tranquillamente coprire la metĂ  dell'affitto che pagavamo per quell'appartamento. Ovviamente l'altra metĂ  la pagava il mio coinquilino.

Luca è quello che tutti i maschi vorrebbero essere un instancabile sciupafemmine. Ne portava a casa almeno due diverse ogni settimana. Quando, immancabilmente, finiva per scoparle, io e Manuela ne sentivamo le urla di piacere arrivare fino alla nostra stanza.

A Manuela non piaceva Luca, quasi per niente. Odiava il fatto che portasse sconosciute in casa e doversele vedere mezze nude la mattina dopo mentre lei faceva colazione. Io invece adoravo il mio migliore amico, ci siamo sempre sostenuti a vicenda nei momenti difficili, lui c'è sempre stato per me ed io ho fatto lo stesso con lui, una solida e vera amicizia.

Manuela e Luca finivano spesso per bisticciare, non erano mai litigi, ma lei lo accusava di essere uno schifoso misogeno e lui le rispondeva sempre scherzando che quando si arrabbiava era ancora piĂą bella... e lei si incazzava ancora di piĂą. Io cercavo di fare da paciere, ma sapevo che in fondo si tolleravano.

Un giorno accadde qualcosa che cambiò la situazione. Persi il lavoro in banca. Una ristrutturazione aziendale, lo spostamento della sede a Milano ed io fui lasciato al palo.

Tornai a casa distrutto, Manuela cercò di consolarmi, ma la domanda che incombeva su di noi era semplice e treemenda “come pagare tutte le spese?” i piccoli lavoretti di Manuela non sarebbero serviti nemmeno a coprire l'affitto di un mese. Mi stavo disperando quando entrò in casa Luca. Mi vide e subito cercò di capire cosa fosse successo.

Non ci pensò su nemmeno un minuto “Ti aiuto io!” disse. Lo guardai e gli chiesi “Hai un lavoro da propormi?” e lui “no, ma posso pagare la tua parte di affitto fin quando non ti rimetterai in piedi, poi, chiaramente, mi restituirai i soldi con MOLTA calma” disse enfatizzando la parola 'molta'. Io guardai Manuela, poi risposi a Luca “Ti voglio bene fra, ma non posso accettare. Davvero, non posso”. Lui mi disse “Sì che puoi, perché so che faresti esattamente la stessa cosa per me se fossi io in difficoltà”. Manuela mi strinse il braccio, io però risposi “No Luca, davvero, il mio orgoglio non me lo permette” e la conversazione finì lì.

Più tardi cenammo tutti e tre insieme, io mangiai davvero poco, Manuela sembrava quasi che la presenza di Luca non la urtasse più tanto quanto prima, mi aveva confessato che la sua offerta le aveva fatto ricredere su quanto fosse uno stronzo, in fondo era un vero amico per me. Apopena finito di cenare, lui mi guardò e mi disse “Ho riflettuto un po' e vorrei rinnovare la mia offerta” disse. Rimanemmo in silenzio, scuotevo la testa cercando di anticipare il suo discorso. Lui dopo un po' disse titubante “beh, potrei pagare il la tua parte di affitto e potresti darmi qualcosa in cambio”. Io e Manuela lo guardammo in attesa che chiarisse.

Lui continuò “Tu Marco sai che odio dormire da solo” io annuii, conoscevo qusta sua debolezza, poi lui continuò “Cerco ragazze nuove perché adoro sentire qualcuno nel letto con me e sapere che non sono da solo”. Io dissi “e ti piace anche scopartele” e lui sorrise “beh, dai, direi che è normale, dopo che le ho portate in casa e quando sono nude nel mio letto... non penserai mica che non regali loro un bel po' di piacere? eheheh” io pensai “cazzo no! Saresti davvero un coglione”, ma ovviamente questo fece solo innervosire Manuela, che inarcò un sopracciglio in chiaro dissenso per le parole di Luca.

“Ed io cosa ti dovrei dare scusa?” e Manuela non esitò a rispondere lei alla mia domanda “Amore, non lo hai capito? Vuole scoparmi in cambio dell'affitto”. Io mi alzai di scatto incredulo per la proposta, ma Luca mi bloccò sul posto “Fermi! No! No! Nel modo più assoluto!” si affrettò a dire. Quando vide che mi ero calmato e mi ero rimesso a sedere riprese “Come ho detto adoro sentire che una donna dorme al mio fianco, ma in questa situazione sarebbe del tutto platonico, io pago il vostro affitto e in cambio Manuela dorme, e ripeto DORME, insieme a me, due o tre volte alla settimana”.

Io scuotevo la testa, Manuela sbottò “Mavaffanculo Luca” e se ne andò nella nostra stanza sbattendo la porta. Prima che io dicessi una sola parola lui mi disse “Scusa fra, ma non voglio fare sesso con Manuela, non vorrei mai che la storia tra voi due finisse, ma sento davvero il bisogno di una pausa dal continuo uscire per imbroccare ragazze nuove e questa sarebbe la situazione perfetta. Poi sicuramente un giorno mi tornerà la voglia di nuove ragazze e allora Manuela non dovrà più dormire con me... e vorrei ribadire DORMIRE”. Io non riuscii ad incazzarmi con lui. Avevo capito che era sincero, ma non potevo permettere che Manuela si sentisse così offesa da lui e gli dissi “Ho capito, credimi, so che sei sincero, ma adesso devo salvare le apparenze e ti urlerò dietro un paio di cazziatoni per far pensare a Manuela che sono solidale con lei al 100%”. Lui rise ed annuì “Colpisci fratello” e io iniziai a urlare “Ma come cazzo ti viene in mente di dire una cazzata del genere? Ma non ti vergogni cazzo? Manuela non è un cazzo di oggetto di scambio e tanto meno una puttana!” aspettai qualche secondo “E ringrazia che siamo amici da una vita altrimenti ti avrei spaccato quella faccia di merda” e andai da Manuela. Lui andò nella sua stanza.

Manuela mi guardò, era arrabbiatissima. Le dissi “Proviamo a dormire va, prima che mi incazzi ancora di più”. Mentre non riuscivo a dormire senti Manuela che era entrata nel mondo dei sogni. Con il passare delle ore iniziò sempre di più ad avvicinarsi e a schiacciare la sua schiena contro il mio fianco, io allora mi voltai e la presi “a cucchiaio” il mio uccello strusciava contro il suo culo sodo, ma in quel momento i pensieri volavano ai problemi e il mio uccello rimase a dormire. Ad un certo punto mi addormentai e mi risvegliai mentre Manuela strusciava il suo culetto contro il mio bacino ed il solato si presentò sull'attenti in pochi secondi. Manuela sorrise e senza voltarsi lo prese in mano e lo accompagnò per farlo entrare dentro di lei, purtroppo erò la mazzata dei pensieri arrivò quasi subito e non riuscii a mantenere l'erezione. Manuela mi sorrise “Dai, questo periodo passerà”, mi baciò e ci alzammo.

Entrammo in salotto e Luca era già lì, colazione pronta per tutti, andava solo scaldato il latte.

Lui disse allegro “Buongiorno”, Manuela rispose con sarcasmo “Adesso non lo è più” e Luca sbuffò quasi infastidito dalla sua reazione “oddio Manu quanto la fai lunga, ti chiedo scusa per averti offesa, ma non era assolutamente mia intenzione. Mi sembrava di essere stato chiaro, ho detto SOLO DORMIRE, non ho altra intenzione, ma ovviamente se la cosa è impossibile, va bene, bastava dire di no”. Io intervengo prima che inizino di nuovo a litigare “Amico mio, credimi, ho capito, solo dormire, ma non puoi chiedere a Manuela di dormire con te, non è una puttana”. Luca sbottò con me a quel punto “Cazzo Marco, ma come lo vuoi capire che io non farei mai nulla per allontanarti da lei, ho detto solo DORMIRE cazzo! Non me la scoperei mai la tua fidanzata!” poi si calmò “ma ho capito, non volete e va bene, era una proposta per non farvi pesare il mio aiuto economico”. Manuela allora intervenne “Quindi mi dici che non mi scoperesti mai?” con un tono strano, quasi come se si sentisse offesa. Luca mi guardò e rividi nei suoi occhi il lampo di genio che lo aiuta sempre a colpire nel segno con le donne, quel misto di sfacciataggine e sicurezza di sé che le fa impazzire tutte “Tesoro, io ti scoperei tutti i giorni e più volte al giorno senza darti respiro per quanto sei arrapante” poi si rivolse a me “con tutto il rispetto parlando e se mai non fosse la fidanzata di mio fratello ovviamente, in questo caso non provo alcun interesse nei tuoi confronti”.

Manuela rispose “Fai schifo”, ma non sembrava crederci fino in fondo e lui “lo prendo come un complimento”, lei inarcò le sopracciglia, ma la discussione finì lì. Luca uscì per andare a correre.

Luca uscì per andare a fare la sua corsa mattutina del sabato. Manuela ed io rimanemmo a guardare la città facendo colazione in terrazzo. “Mi dispiacerebbe lasciare questo appartamento disse lei” io annuii “Già, davvero”.

Sentivo che voleva dirmi qualcosa, ma non la spronai a parlare, sapevo cosa stava per dirmi, ma non volevo incalzarla, volevo che fosse lei a proporlo. Poi lo fece “E se davvero volesse solo dormire?” io mi voltai verso di lei “Beh, lo conosco da una vita e credo che sia sincero, ma non vorrei mai che tu ti sentissi una merce di scambio”. Lei continuò “boh, amore, se non mi toccasse, se non ci provasse nemmeno, io potrei anche dormire nel letto con lui, come farei con un'amica”. Io la guardai “Amore, non lo so, io mi fido sia di te che di lui, ma sarebbe tanto strano. No?” lei annuì vistosamente “sì, decisamente molto strano” poi continuò “E se provassimo per una sola sera? Vediamo come va e se si comporta bene” io le risposi “potremmo provare effettivamente” quasi come se fosse naturale fare una prova. Rimanemmo in silenzio per un po' poi andammo a cambiarci per completare i programmi della giornata. Io avevo un colloquio nel pomeriggio.

Il colloquio non andò bene, la classica risposta 'Le faremo sapere' mi fece intendere che non li avrei mai più risentiti. Tornato a casa ero veramente frustrato. Manuela provò in tutti i modi a tranquillizzarmi, provò anche a segarmi un po' e prenderlo in bocca, ma niente, non stava in piedi nemmeno con i suoi baci. Lei allora mi tenne stretto. Sentivo che aveva bisogno di sfogare la sua libido, la toccavo un po' ed era fradicia, ma nemmeno quello mi aiutava. Il masso pesantissimo dei

A cena ero di umore pessimo, smangiucchiavo appena. Luca cenava insieme a noi ed il silenzio era abbastanza pesante per tutti. Manuela quindi disse “Se non allunghi le mani, se non mi tocchi nemmeno per sbaglio, potrei pensare anche di poter dormire... e ripeto solo dormire” lui smise di masticare il boccone che aveva in bocca e fece passare il suo sguardo da lei a me e poi di nuovo a lei, quindi finì di masticare e deglutì. “Ok” disse annuendo “sarà solo per dormire e nient'altro” poi sorrise e aggiunse ammiccante “sempre che tu non desideri fare altro” e lei lo fulminò “Non mi farei toccare da te nemmeno sotto tortura” e lui sprezzante “Manu, se io ti toccassi poi non vorresti fare altro nella vita che farti toccare da me... ma siccome voglio bene al mio fratellino qui, stai pur certa che io non ti toccherò”.

Non dissi nulla durante tutta la conversazione e durante il resto della cena. Il mio cuore e il mio cervello erano in subbuglio. Guardammo un film tutti e tre sul divano, ma la mia testa era altrove.

Arrivò il momento di andare a dormire. Lui si alzò dal divano e disse “Manu, se vuoi ti aspetto in camera, ma ricordati che non sei obbligata a farlo e che sarò comunque un gentiluomo” ese ne andò in camera sua. Io guardai Manuela, era nervosa e lo sentivo, mi prese la mano e mi disse “Che faccio?” voleva la mia approvazione “io le dissi, amore vai, proviamo per una notte e vediamo come va, ma sono sicuro che lui terrà le mani a posto” lei annuì e si alzò per andare in camera di Luca. Dopo due minuti uscì. Io ero ancora sul divano a guardare la TV. Attraversò la stanza dicendo “Non posso dormire in mutandine come faccio con te” io risi “eh no”. La vidi ripassare con indosso un pantaloncino e una maglietta delle mie. SI avvicinsò a me e mi diede un bacio “Buonanotte amore”, le risposi “Buonanotte” e la rividi solo al mattino dopo.

Il pensiero di lei nel letto di lui mi faceva un po' male, ma al tempo stesso il mio uccello stava dando segni di essere ancora vivo. Dopo un po' di riflessioni, di pensieri di lei nel letto di Luca, di loro nudi e lei che succhiava il cazzo al mio migliore amico, mi accorsi che il mio uccello era in tiro completo, di marmo. Iniziai a segarmi lentamente, poi di nuovo pensieri, di Manuela che godeva con il cazzo di Luca dentro di lei. Dovetti andare a segarmi in fretta altrimenti avrei sborrato sul divano.

Me ne andai a dormire. Cosa che feci male e a tratti, mi toccava segarmi ogni ora o due. La mattina dopo ero piuttosto stanco e avevo il cazzo a pezzi, ad un certo punto sentii la porta della mia camera aprirsi e Manuela che si infilava sotto le lenzuola accanto a me. Io mi girai e la baciai, poi lei si strinse a me. “Tutto ok amore?” le chiesi, e lei rispose “Sì dai, ha mantenuto la parola, ma ora voglio stare con te” e come suo solito strusciò il suo bellissimo culo sul mio cazzo, ma reduce dalle seghe notturne il mio uccello non reagì alle sue attenzioni. Lei desistette, mi vergognavo a dirle che mi ero segato tutta la notte pensandola scopata da Luca. Lei si addormentò e dopo poco, nel sonno iniziò a spingere con la schiena contro il mio corpo. Allora immaginai che lo avesse fatto inconsciamente anche con Luca. Il mio cazzo si indurì, ma lei adesso dormiva. Mi addormentai abbracciandola.

Incontrammo Luca dopo la corsa mattutina della Domenica. Tutto sudato rientrò in casa e si avvicinò per bere una spremuta che avevo preparato io. “Buongiorno” disse allegro. Poi si rivolse a Manuela “Spero tu abbia dormito bene” e lei annuì, ma senza dargli troppa soddisfazione. Lui sorrise “Bene, mi fa piacere, quando vorrai il tuo lato del letto sarà a tua disposizione” poi andò a farsi una doccia.

Nel pomeriggio eravamo in camera. Mi disse “Amore, devo confessarti una cosa” ed io mi allarmai quasi subito “dimmi” la incalzai. Lei disse “Stanotte mi sono trovata stretta a lui, come mi trovo con te quando dormo” fece una pausa “e inconsapevolmente mi sono anche strusciata un po' a lui non ricordandomi che non fossi tu” io sgranai gli occhi “no no.. tranquillo, non è successo niente... lui dormiva... insomma... è che ho sentito la sua erezione e mi sono scostata immediatamente”.

Poi continuò “Mi sono girata verso di lui e gli è uscito un po' fuori dai boxer. Ce l'ha enorme” io rabbrividii a quel commento. “Più del mio?” chiesi stupidamente e lei annuì come a dire... “Parecchio di più”.

Questa cosa mi colpì, ma anche lei ne fu sconvolta, vide che avevo un'erezione. Mi guardò in modo strano. Poi mi prese il cazzo in mano e disse “Sono giorni che cerco di vederlo ritto e lui si sveglia solo quando ti dico che ne ho visto un altro più grande e lungo di lui?” l'erezione divenne di marmo ed io non dissi nulla.

“Quindi” continuò lei “Se ti dicessi che quando gliel'ho visto mi è passata per la testa l'idea di provare cosa significasse averlo in bocca uno così grosso?” il mio cazzo pulsava sotto le sue dita, lo accarezzò appena ed io esplosi, le sborrai sulla mano e sul braccio. Mi guardò negli occhi, ma non disse nulla. Volle però continuare la sua tortura “Per un minuto ho pensato di toccarmi mentre gli guardavo l'uccello fuoriuscire dai boxer” avevo la fica in fiamme dal desiderio. Il tentativo funzionò evidentemente. Il mio cazzo non ebbe il tempo di afflosciarsi che ricominciò a salire e a indurirsi.

Lei ricominciò a segarmi piano, poi si spogliò e montò sul mio cazzo. Era di marmo come piaceva a lei. Dissi a Manuela “Ripensa al cazzo di Luca e a come avresti voluto prenderlo in bocca stanotte” venne quasi immediatamente, venne con forza e a lungo. La sentivo tremare di piacere. Io resistetti ancora un po' e le dissi “Pensa se stanotte ti prende e ti violenta nel suo letto, te lo infila nella fica bagnata. Di sicuro, troia come sei, lo lasceresti fare... “. Cazzo, venne di nuovo e con rinnovata intensità. Una volta che eravamo entrambi soddisfatti ci stendemmo sul letto e le dissi “potremmo fare questo gioco... dormi con lui, poi tu mi racconti i tuoi pensieri e scopiamo come se io fossi lui” lei annuì.

Arrivò una “Notte da Luca”, così le chiamavamo. All'alba della mattina lei tornò nel mio letto. Sembrava agitata. La accarezzai nella speranza di un gioco sessuale, ma lei non mi diede spago. Si addormentò dandomi la schiena. La situazione mi turbava un po'.. che fosse arrabbiata con me? Che fosse successo qualcosa con Luca? Speravo non avessero litigato, a me piaceva la situazione e non volevo che finisse.

Dormiva profondamente. Le accarezzai la fica, e mi sporcai le dita con umori appiccicosi, mi annusai le dita e sentii chiaramente odore di sperma. Il mio cazzo schizzò in piedi, si era fatta scopare da Luca. Le abbassai le mutandine e la penetrai, lei si svegliò e mi lasciò fare. Non godette e la cosa un po' mi dispiacque, ma non resistetti, dovevo svuotarmi anche io... e così feci. Le venni dentro in un minuto, mi svuotai dentro di lei. Quando ebbi finito, lei si rimise a posto le mutandine e mi prese le mani per abbracciarla mentre mi dava la schiena. Così ci addormentammo.

Più tardi. Ci alzammo. Luca era già andato a lavoro. Mentre facevamo colazione Manuela mi chiese se l'amavo ed io risposi “Naturalmente amore” poi le chiesi “va tutto bene?” lei annuì senza guardarmi. Mi avvicinai a lei, le diedi un bacio e le sussurrai, è andato tutto bene stanotte?” e lei “sì, tutto ok” ed io “mi sembri turbata, qualche pensiero sporco? Lo sai che non mi dispiace, non vedo perché dovresti reagire così”

Lei mi disse “Sì, ho avuto qualche pensiero, anzi, più di un pensiero” ed io “racconta allora”.

Lei iniziò a raccontare “Mi sono svegliata di nuovo contro di lui, sentivo il calore di lui e sentivo la sua erezione proprio appoggiata sul mio culo. Non mi sono mossa per qualche minuto, non volevo si svegliasse perché ero totalmente dalla sua parte e non volevo che lo prendesse come un pretesto per toccarmi”. Continuò dicendomi “Lo sentivo duro e pulsante contro il mio gluteo, poi si è mosso un po' e si è incastrato esattamente tra la fessura dei miei glutei, ogni mio o suo movimento, seppur minimo, me lo faceva sentire forte sul culo. Piano piano mi sono divincolata. Mi sono girata ed era completamente fuori dai boxer”.

Manuela mi guardò e fece un gesto con le mani, come un pescatore che indica la lunghezza del pesce che aveva pescato. Pensai “Non può essere, così è troppo lungo”, ma non dissi nulla. Lei continuò “Amore, non ho resistito, mi sono dovuta toccare, più lo guardavo e più intensamente dovevo toccarmi, mi sono masturbata guardandogli il cazzo amore”

Vidi le lacrime affiorare e mi affrettai da abbracciarla “Amore, va tutto bene, sei un essere umano cazzo”, l'importante è che non ti abbia toccata, lei rispose “No, non mi ha toccata”

“Troia” pensai “non ti ha toccata, ma il suo sperma nella tua fica come ci è finito?”, ma il mio uccello era duro come il marmo, lo tirai fuori e le dissi “Vedi che va tutto bene” e glielo infilai in bocca. Lei iniziò a succhiarmelo avidamente. Le lacrime erano sparite. La scopai selvaggiamente e lei si lasciò prendere ovunque. Poco prima che venisse le dissi “Pensa al cazzo di Luca adesso” lei a occhi chiusi annuì e si lasciò andare. Venne con un possente orgasmo che la scosse per un minuto intero.

Le cose andavano abbastanza bene. Una delle “Notti da Luca”, un venerdì notte, mi svegliai da solo nel nostro letto e la voglia di pisciare ebbe la meglio sul sonno e mi alzai. Andai in bagno e pisciai in silenzio, non volevo svegliare nessuno, poi mi incamminai passando di nuovo davanti alla stanza di Luca. Non sentivo niente, ma mi avvicinai lo stesso. Qualche rumore, a dire il vero si sentiva. Mi avvicinai ancora. Sentivo leggeri ansimi, come se Manuela facesse una corsetta. Mi si gelò il sangue nelle vene. Guardai nel buco della serratura e vidi tutto. Manuela a pecorina sul letto di Luca con la faccia schiacciata sul cuscino. Luca dietro di lei intento a sfondarla con il suo enorme cazzo. Le tette della mia fidanzata sbattevano impazzite in tutte le direzioni sotto i colpi di cazzo di Luca. Lei godeva con la faccia sprofondata nel cuscino. Luca godeva silenziosamente, ma ogni tanto diceva qualcosa come “Sei la mia troia” e lei “gridava il suo 'SIIIIII' nel cuscino”, poi lui la incalzava “Vieni troia, strizzami il cazzo con la tua fica fidanzata” e lei chiaramente veniva. Inarcava la schiena, alzava la testa dal cuscino con un O muto di piacere disegnato dalle labbra. Lui allora le prese i capelli tra le dita e tirò forte. Lei prolungò il suo orgasmo e si lasciò scappare un “ooohhhssìììììì”, ma lui le tappò quasi subito la bocca con la mano libera.

Lui dopo un po' iniziò a sbatterla ancora più forte e le disse sussurrando “Adesso mi svuoto i coglioni dentro di te” e lei annuì. Lui scopò la mia fidanzata ancora per un paio di minuti, quindi svuotò tutto il suo sperma dentro di lei, lei lo accolse. Dovetti correre in camera a segarmi, mi stava per esplodere il cazzo. Provai a dormire di nuovo, ma alle 3 mi svegliai di nuovo e dovetti alzarmi per andare di nuovo a spiare la stanza di Luca. Aprii la porta e feci in tempo a vedere una figura rientrare nella stanza da letto e richiudersi la porta alle spalle. In punta di piedi tornai a sbirciare del buco della serratura. La luce era accesa. Luca era completamente nudo ai piedi del letto. Si segava piano mentre guardava Manuela sdraiata. La mia fidanzata era distesa davanti a lui, completamente nuda a gambe aperte e si stava masturbando mentre lui la guardava.

Luca annuiva mentre il suo lungo cazzo diventava duro. Manuela gemeva piano, si toccava le tette e si stuzzicava i capezzoli. Lui le diceva “Vuoi il cazzo troia?” e lei rispondeva “Sì” e lui “vuoi QUESTO cazzo troia?” e lei annuì mentre la sua mano correva veloce sul suo clitoride. Stava venendo, inarcò la schiena. Vidi il suo agile corpo contorcersi e il bacino alzarsi. Era in punta di piedi con le gambe aperte, si masturbava ancora e la fica offerta a Luca, lui si chinò e iniziò a leccargliela. Lei rimase così, incapace di abbandonare la posizione in cui lui le mangiava la fica umida. Venne. Nel farlo si accasciò sul letto. Lui continuò a segarsi guardandola sfinita.
Luca disse alla mia ragazza "Vieni più vicina" e lei obbedì rimanendo in posizione supina sul letto, gambe larghe e attendeva lui e mentre si indicava la fica gli disse "Schizza qui se ci riesci". Luca venne, nel farlo le schizzò addosso il suo sperma. Le schizzò sulla pancia piatta, sulle tette e infine se lo strizzo per far colare la sua sborra anche sulal fica di Manuela. Lei raccolse parte della sborra sulle tette con due dita e spostò la mano tra le cosce. Lui le disse “Cosa vuoi fare con quello?” e lei “guarda!”.. la mano di lei era chiaramente tra le sue cosce, ma da quella posizione non vedevo nulla. Allora lui annuì e disse “Brava infilale tutte dentro... fino in fondo... sì, così... sei la mia troia” e lei rise.
 

samos

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Manuela era la mia fidanzata da ormai due anni e vivevamo la nostra storia nell'appartamento che io condividevo con Luca, mio compagno di universitĂ  e migliore amico ormai da una vita.

Le cose andavano bene. Manuela era all'ultimo anno di universitĂ , faceva dei lavoretti saltuari per non sentirsi totalmente un peso economico per me, ma le dicevo sempre che non mi importava dal momento che il mio stipendio poteva tranquillamente coprire la metĂ  dell'affitto che pagavamo per quell'appartamento. Ovviamente l'altra metĂ  la pagava il mio coinquilino.

Luca è quello che tutti i maschi vorrebbero essere un instancabile sciupafemmine. Ne portava a casa almeno due diverse ogni settimana. Quando, immancabilmente, finiva per scoparle, io e Manuela ne sentivamo le urla di piacere arrivare fino alla nostra stanza.

A Manuela non piaceva Luca, quasi per niente. Odiava il fatto che portasse sconosciute in casa e doversele vedere mezze nude la mattina dopo mentre lei faceva colazione. Io invece adoravo il mio migliore amico, ci siamo sempre sostenuti a vicenda nei momenti difficili, lui c'è sempre stato per me ed io ho fatto lo stesso con lui, una solida e vera amicizia.

Manuela e Luca finivano spesso per bisticciare, non erano mai litigi, ma lei lo accusava di essere uno schifoso misogeno e lui le rispondeva sempre scherzando che quando si arrabbiava era ancora piĂą bella... e lei si incazzava ancora di piĂą. Io cercavo di fare da paciere, ma sapevo che in fondo si tolleravano.

Un giorno accadde qualcosa che cambiò la situazione. Persi il lavoro in banca. Una ristrutturazione aziendale, lo spostamento della sede a Milano ed io fui lasciato al palo.

Tornai a casa distrutto, Manuela cercò di consolarmi, ma la domanda che incombeva su di noi era semplice e treemenda “come pagare tutte le spese?” i piccoli lavoretti di Manuela non sarebbero serviti nemmeno a coprire l'affitto di un mese. Mi stavo disperando quando entrò in casa Luca. Mi vide e subito cercò di capire cosa fosse successo.

Non ci pensò su nemmeno un minuto “Ti aiuto io!” disse. Lo guardai e gli chiesi “Hai un lavoro da propormi?” e lui “no, ma posso pagare la tua parte di affitto fin quando non ti rimetterai in piedi, poi, chiaramente, mi restituirai i soldi con MOLTA calma” disse enfatizzando la parola 'molta'. Io guardai Manuela, poi risposi a Luca “Ti voglio bene fra, ma non posso accettare. Davvero, non posso”. Lui mi disse “Sì che puoi, perché so che faresti esattamente la stessa cosa per me se fossi io in difficoltà”. Manuela mi strinse il braccio, io però risposi “No Luca, davvero, il mio orgoglio non me lo permette” e la conversazione finì lì.

Più tardi cenammo tutti e tre insieme, io mangiai davvero poco, Manuela sembrava quasi che la presenza di Luca non la urtasse più tanto quanto prima, mi aveva confessato che la sua offerta le aveva fatto ricredere su quanto fosse uno stronzo, in fondo era un vero amico per me. Apopena finito di cenare, lui mi guardò e mi disse “Ho riflettuto un po' e vorrei rinnovare la mia offerta” disse. Rimanemmo in silenzio, scuotevo la testa cercando di anticipare il suo discorso. Lui dopo un po' disse titubante “beh, potrei pagare il la tua parte di affitto e potresti darmi qualcosa in cambio”. Io e Manuela lo guardammo in attesa che chiarisse.

Lui continuò “Tu Marco sai che odio dormire da solo” io annuii, conoscevo qusta sua debolezza, poi lui continuò “Cerco ragazze nuove perché adoro sentire qualcuno nel letto con me e sapere che non sono da solo”. Io dissi “e ti piace anche scopartele” e lui sorrise “beh, dai, direi che è normale, dopo che le ho portate in casa e quando sono nude nel mio letto... non penserai mica che non regali loro un bel po' di piacere? eheheh” io pensai “cazzo no! Saresti davvero un coglione”, ma ovviamente questo fece solo innervosire Manuela, che inarcò un sopracciglio in chiaro dissenso per le parole di Luca.

“Ed io cosa ti dovrei dare scusa?” e Manuela non esitò a rispondere lei alla mia domanda “Amore, non lo hai capito? Vuole scoparmi in cambio dell'affitto”. Io mi alzai di scatto incredulo per la proposta, ma Luca mi bloccò sul posto “Fermi! No! No! Nel modo più assoluto!” si affrettò a dire. Quando vide che mi ero calmato e mi ero rimesso a sedere riprese “Come ho detto adoro sentire che una donna dorme al mio fianco, ma in questa situazione sarebbe del tutto platonico, io pago il vostro affitto e in cambio Manuela dorme, e ripeto DORME, insieme a me, due o tre volte alla settimana”.

Io scuotevo la testa, Manuela sbottò “Mavaffanculo Luca” e se ne andò nella nostra stanza sbattendo la porta. Prima che io dicessi una sola parola lui mi disse “Scusa fra, ma non voglio fare sesso con Manuela, non vorrei mai che la storia tra voi due finisse, ma sento davvero il bisogno di una pausa dal continuo uscire per imbroccare ragazze nuove e questa sarebbe la situazione perfetta. Poi sicuramente un giorno mi tornerà la voglia di nuove ragazze e allora Manuela non dovrà più dormire con me... e vorrei ribadire DORMIRE”. Io non riuscii ad incazzarmi con lui. Avevo capito che era sincero, ma non potevo permettere che Manuela si sentisse così offesa da lui e gli dissi “Ho capito, credimi, so che sei sincero, ma adesso devo salvare le apparenze e ti urlerò dietro un paio di cazziatoni per far pensare a Manuela che sono solidale con lei al 100%”. Lui rise ed annuì “Colpisci fratello” e io iniziai a urlare “Ma come cazzo ti viene in mente di dire una cazzata del genere? Ma non ti vergogni cazzo? Manuela non è un cazzo di oggetto di scambio e tanto meno una puttana!” aspettai qualche secondo “E ringrazia che siamo amici da una vita altrimenti ti avrei spaccato quella faccia di merda” e andai da Manuela. Lui andò nella sua stanza.

Manuela mi guardò, era arrabbiatissima. Le dissi “Proviamo a dormire va, prima che mi incazzi ancora di più”. Mentre non riuscivo a dormire senti Manuela che era entrata nel mondo dei sogni. Con il passare delle ore iniziò sempre di più ad avvicinarsi e a schiacciare la sua schiena contro il mio fianco, io allora mi voltai e la presi “a cucchiaio” il mio uccello strusciava contro il suo culo sodo, ma in quel momento i pensieri volavano ai problemi e il mio uccello rimase a dormire. Ad un certo punto mi addormentai e mi risvegliai mentre Manuela strusciava il suo culetto contro il mio bacino ed il solato si presentò sull'attenti in pochi secondi. Manuela sorrise e senza voltarsi lo prese in mano e lo accompagnò per farlo entrare dentro di lei, purtroppo erò la mazzata dei pensieri arrivò quasi subito e non riuscii a mantenere l'erezione. Manuela mi sorrise “Dai, questo periodo passerà”, mi baciò e ci alzammo.

Entrammo in salotto e Luca era già lì, colazione pronta per tutti, andava solo scaldato il latte.

Lui disse allegro “Buongiorno”, Manuela rispose con sarcasmo “Adesso non lo è più” e Luca sbuffò quasi infastidito dalla sua reazione “oddio Manu quanto la fai lunga, ti chiedo scusa per averti offesa, ma non era assolutamente mia intenzione. Mi sembrava di essere stato chiaro, ho detto SOLO DORMIRE, non ho altra intenzione, ma ovviamente se la cosa è impossibile, va bene, bastava dire di no”. Io intervengo prima che inizino di nuovo a litigare “Amico mio, credimi, ho capito, solo dormire, ma non puoi chiedere a Manuela di dormire con te, non è una puttana”. Luca sbottò con me a quel punto “Cazzo Marco, ma come lo vuoi capire che io non farei mai nulla per allontanarti da lei, ho detto solo DORMIRE cazzo! Non me la scoperei mai la tua fidanzata!” poi si calmò “ma ho capito, non volete e va bene, era una proposta per non farvi pesare il mio aiuto economico”. Manuela allora intervenne “Quindi mi dici che non mi scoperesti mai?” con un tono strano, quasi come se si sentisse offesa. Luca mi guardò e rividi nei suoi occhi il lampo di genio che lo aiuta sempre a colpire nel segno con le donne, quel misto di sfacciataggine e sicurezza di sé che le fa impazzire tutte “Tesoro, io ti scoperei tutti i giorni e più volte al giorno senza darti respiro per quanto sei arrapante” poi si rivolse a me “con tutto il rispetto parlando e se mai non fosse la fidanzata di mio fratello ovviamente, in questo caso non provo alcun interesse nei tuoi confronti”.

Manuela rispose “Fai schifo”, ma non sembrava crederci fino in fondo e lui “lo prendo come un complimento”, lei inarcò le sopracciglia, ma la discussione finì lì. Luca uscì per andare a correre.

Luca uscì per andare a fare la sua corsa mattutina del sabato. Manuela ed io rimanemmo a guardare la città facendo colazione in terrazzo. “Mi dispiacerebbe lasciare questo appartamento disse lei” io annuii “Già, davvero”.

Sentivo che voleva dirmi qualcosa, ma non la spronai a parlare, sapevo cosa stava per dirmi, ma non volevo incalzarla, volevo che fosse lei a proporlo. Poi lo fece “E se davvero volesse solo dormire?” io mi voltai verso di lei “Beh, lo conosco da una vita e credo che sia sincero, ma non vorrei mai che tu ti sentissi una merce di scambio”. Lei continuò “boh, amore, se non mi toccasse, se non ci provasse nemmeno, io potrei anche dormire nel letto con lui, come farei con un'amica”. Io la guardai “Amore, non lo so, io mi fido sia di te che di lui, ma sarebbe tanto strano. No?” lei annuì vistosamente “sì, decisamente molto strano” poi continuò “E se provassimo per una sola sera? Vediamo come va e se si comporta bene” io le risposi “potremmo provare effettivamente” quasi come se fosse naturale fare una prova. Rimanemmo in silenzio per un po' poi andammo a cambiarci per completare i programmi della giornata. Io avevo un colloquio nel pomeriggio.

Il colloquio non andò bene, la classica risposta 'Le faremo sapere' mi fece intendere che non li avrei mai più risentiti. Tornato a casa ero veramente frustrato. Manuela provò in tutti i modi a tranquillizzarmi, provò anche a segarmi un po' e prenderlo in bocca, ma niente, non stava in piedi nemmeno con i suoi baci. Lei allora mi tenne stretto. Sentivo che aveva bisogno di sfogare la sua libido, la toccavo un po' ed era fradicia, ma nemmeno quello mi aiutava. Il masso pesantissimo dei

A cena ero di umore pessimo, smangiucchiavo appena. Luca cenava insieme a noi ed il silenzio era abbastanza pesante per tutti. Manuela quindi disse “Se non allunghi le mani, se non mi tocchi nemmeno per sbaglio, potrei pensare anche di poter dormire... e ripeto solo dormire” lui smise di masticare il boccone che aveva in bocca e fece passare il suo sguardo da lei a me e poi di nuovo a lei, quindi finì di masticare e deglutì. “Ok” disse annuendo “sarà solo per dormire e nient'altro” poi sorrise e aggiunse ammiccante “sempre che tu non desideri fare altro” e lei lo fulminò “Non mi farei toccare da te nemmeno sotto tortura” e lui sprezzante “Manu, se io ti toccassi poi non vorresti fare altro nella vita che farti toccare da me... ma siccome voglio bene al mio fratellino qui, stai pur certa che io non ti toccherò”.

Non dissi nulla durante tutta la conversazione e durante il resto della cena. Il mio cuore e il mio cervello erano in subbuglio. Guardammo un film tutti e tre sul divano, ma la mia testa era altrove.

Arrivò il momento di andare a dormire. Lui si alzò dal divano e disse “Manu, se vuoi ti aspetto in camera, ma ricordati che non sei obbligata a farlo e che sarò comunque un gentiluomo” ese ne andò in camera sua. Io guardai Manuela, era nervosa e lo sentivo, mi prese la mano e mi disse “Che faccio?” voleva la mia approvazione “io le dissi, amore vai, proviamo per una notte e vediamo come va, ma sono sicuro che lui terrà le mani a posto” lei annuì e si alzò per andare in camera di Luca. Dopo due minuti uscì. Io ero ancora sul divano a guardare la TV. Attraversò la stanza dicendo “Non posso dormire in mutandine come faccio con te” io risi “eh no”. La vidi ripassare con indosso un pantaloncino e una maglietta delle mie. SI avvicinsò a me e mi diede un bacio “Buonanotte amore”, le risposi “Buonanotte” e la rividi solo al mattino dopo.

Il pensiero di lei nel letto di lui mi faceva un po' male, ma al tempo stesso il mio uccello stava dando segni di essere ancora vivo. Dopo un po' di riflessioni, di pensieri di lei nel letto di Luca, di loro nudi e lei che succhiava il cazzo al mio migliore amico, mi accorsi che il mio uccello era in tiro completo, di marmo. Iniziai a segarmi lentamente, poi di nuovo pensieri, di Manuela che godeva con il cazzo di Luca dentro di lei. Dovetti andare a segarmi in fretta altrimenti avrei sborrato sul divano.

Me ne andai a dormire. Cosa che feci male e a tratti, mi toccava segarmi ogni ora o due. La mattina dopo ero piuttosto stanco e avevo il cazzo a pezzi, ad un certo punto sentii la porta della mia camera aprirsi e Manuela che si infilava sotto le lenzuola accanto a me. Io mi girai e la baciai, poi lei si strinse a me. “Tutto ok amore?” le chiesi, e lei rispose “Sì dai, ha mantenuto la parola, ma ora voglio stare con te” e come suo solito strusciò il suo bellissimo culo sul mio cazzo, ma reduce dalle seghe notturne il mio uccello non reagì alle sue attenzioni. Lei desistette, mi vergognavo a dirle che mi ero segato tutta la notte pensandola scopata da Luca. Lei si addormentò e dopo poco, nel sonno iniziò a spingere con la schiena contro il mio corpo. Allora immaginai che lo avesse fatto inconsciamente anche con Luca. Il mio cazzo si indurì, ma lei adesso dormiva. Mi addormentai abbracciandola.

Incontrammo Luca dopo la corsa mattutina della Domenica. Tutto sudato rientrò in casa e si avvicinò per bere una spremuta che avevo preparato io. “Buongiorno” disse allegro. Poi si rivolse a Manuela “Spero tu abbia dormito bene” e lei annuì, ma senza dargli troppa soddisfazione. Lui sorrise “Bene, mi fa piacere, quando vorrai il tuo lato del letto sarà a tua disposizione” poi andò a farsi una doccia.

Nel pomeriggio eravamo in camera. Mi disse “Amore, devo confessarti una cosa” ed io mi allarmai quasi subito “dimmi” la incalzai. Lei disse “Stanotte mi sono trovata stretta a lui, come mi trovo con te quando dormo” fece una pausa “e inconsapevolmente mi sono anche strusciata un po' a lui non ricordandomi che non fossi tu” io sgranai gli occhi “no no.. tranquillo, non è successo niente... lui dormiva... insomma... è che ho sentito la sua erezione e mi sono scostata immediatamente”.

Poi continuò “Mi sono girata verso di lui e gli è uscito un po' fuori dai boxer. Ce l'ha enorme” io rabbrividii a quel commento. “Più del mio?” chiesi stupidamente e lei annuì come a dire... “Parecchio di più”.

Questa cosa mi colpì, ma anche lei ne fu sconvolta, vide che avevo un'erezione. Mi guardò in modo strano. Poi mi prese il cazzo in mano e disse “Sono giorni che cerco di vederlo ritto e lui si sveglia solo quando ti dico che ne ho visto un altro più grande e lungo di lui?” l'erezione divenne di marmo ed io non dissi nulla.

“Quindi” continuò lei “Se ti dicessi che quando gliel'ho visto mi è passata per la testa l'idea di provare cosa significasse averlo in bocca uno così grosso?” il mio cazzo pulsava sotto le sue dita, lo accarezzò appena ed io esplosi, le sborrai sulla mano e sul braccio. Mi guardò negli occhi, ma non disse nulla. Volle però continuare la sua tortura “Per un minuto ho pensato di toccarmi mentre gli guardavo l'uccello fuoriuscire dai boxer” avevo la fica in fiamme dal desiderio. Il tentativo funzionò evidentemente. Il mio cazzo non ebbe il tempo di afflosciarsi che ricominciò a salire e a indurirsi.

Lei ricominciò a segarmi piano, poi si spogliò e montò sul mio cazzo. Era di marmo come piaceva a lei. Dissi a Manuela “Ripensa al cazzo di Luca e a come avresti voluto prenderlo in bocca stanotte” venne quasi immediatamente, venne con forza e a lungo. La sentivo tremare di piacere. Io resistetti ancora un po' e le dissi “Pensa se stanotte ti prende e ti violenta nel suo letto, te lo infila nella fica bagnata. Di sicuro, troia come sei, lo lasceresti fare... “. Cazzo, venne di nuovo e con rinnovata intensità. Una volta che eravamo entrambi soddisfatti ci stendemmo sul letto e le dissi “potremmo fare questo gioco... dormi con lui, poi tu mi racconti i tuoi pensieri e scopiamo come se io fossi lui” lei annuì.

Arrivò una “Notte da Luca”, così le chiamavamo. All'alba della mattina lei tornò nel mio letto. Sembrava agitata. La accarezzai nella speranza di un gioco sessuale, ma lei non mi diede spago. Si addormentò dandomi la schiena. La situazione mi turbava un po'.. che fosse arrabbiata con me? Che fosse successo qualcosa con Luca? Speravo non avessero litigato, a me piaceva la situazione e non volevo che finisse.

Dormiva profondamente. Le accarezzai la fica, e mi sporcai le dita con umori appiccicosi, mi annusai le dita e sentii chiaramente odore di sperma. Il mio cazzo schizzò in piedi, si era fatta scopare da Luca. Le abbassai le mutandine e la penetrai, lei si svegliò e mi lasciò fare. Non godette e la cosa un po' mi dispiacque, ma non resistetti, dovevo svuotarmi anche io... e così feci. Le venni dentro in un minuto, mi svuotai dentro di lei. Quando ebbi finito, lei si rimise a posto le mutandine e mi prese le mani per abbracciarla mentre mi dava la schiena. Così ci addormentammo.

Più tardi. Ci alzammo. Luca era già andato a lavoro. Mentre facevamo colazione Manuela mi chiese se l'amavo ed io risposi “Naturalmente amore” poi le chiesi “va tutto bene?” lei annuì senza guardarmi. Mi avvicinai a lei, le diedi un bacio e le sussurrai, è andato tutto bene stanotte?” e lei “sì, tutto ok” ed io “mi sembri turbata, qualche pensiero sporco? Lo sai che non mi dispiace, non vedo perché dovresti reagire così”

Lei mi disse “Sì, ho avuto qualche pensiero, anzi, più di un pensiero” ed io “racconta allora”.

Lei iniziò a raccontare “Mi sono svegliata di nuovo contro di lui, sentivo il calore di lui e sentivo la sua erezione proprio appoggiata sul mio culo. Non mi sono mossa per qualche minuto, non volevo si svegliasse perché ero totalmente dalla sua parte e non volevo che lo prendesse come un pretesto per toccarmi”. Continuò dicendomi “Lo sentivo duro e pulsante contro il mio gluteo, poi si è mosso un po' e si è incastrato esattamente tra la fessura dei miei glutei, ogni mio o suo movimento, seppur minimo, me lo faceva sentire forte sul culo. Piano piano mi sono divincolata. Mi sono girata ed era completamente fuori dai boxer”.

Manuela mi guardò e fece un gesto con le mani, come un pescatore che indica la lunghezza del pesce che aveva pescato. Pensai “Non può essere, così è troppo lungo”, ma non dissi nulla. Lei continuò “Amore, non ho resistito, mi sono dovuta toccare, più lo guardavo e più intensamente dovevo toccarmi, mi sono masturbata guardandogli il cazzo amore”

Vidi le lacrime affiorare e mi affrettai da abbracciarla “Amore, va tutto bene, sei un essere umano cazzo”, l'importante è che non ti abbia toccata, lei rispose “No, non mi ha toccata”

“Troia” pensai “non ti ha toccata, ma il suo sperma nella tua fica come ci è finito?”, ma il mio uccello era duro come il marmo, lo tirai fuori e le dissi “Vedi che va tutto bene” e glielo infilai in bocca. Lei iniziò a succhiarmelo avidamente. Le lacrime erano sparite. La scopai selvaggiamente e lei si lasciò prendere ovunque. Poco prima che venisse le dissi “Pensa al cazzo di Luca adesso” lei a occhi chiusi annuì e si lasciò andare. Venne con un possente orgasmo che la scosse per un minuto intero.

Le cose andavano abbastanza bene. Una delle “Notti da Luca”, un venerdì notte, mi svegliai da solo nel nostro letto e la voglia di pisciare ebbe la meglio sul sonno e mi alzai. Andai in bagno e pisciai in silenzio, non volevo svegliare nessuno, poi mi incamminai passando di nuovo davanti alla stanza di Luca. Non sentivo niente, ma mi avvicinai lo stesso. Qualche rumore, a dire il vero si sentiva. Mi avvicinai ancora. Sentivo leggeri ansimi, come se Manuela facesse una corsetta. Mi si gelò il sangue nelle vene. Guardai nel buco della serratura e vidi tutto. Manuela a pecorina sul letto di Luca con la faccia schiacciata sul cuscino. Luca dietro di lei intento a sfondarla con il suo enorme cazzo. Le tette della mia fidanzata sbattevano impazzite in tutte le direzioni sotto i colpi di cazzo di Luca. Lei godeva con la faccia sprofondata nel cuscino. Luca godeva silenziosamente, ma ogni tanto diceva qualcosa come “Sei la mia troia” e lei “gridava il suo 'SIIIIII' nel cuscino”, poi lui la incalzava “Vieni troia, strizzami il cazzo con la tua fica fidanzata” e lei chiaramente veniva. Inarcava la schiena, alzava la testa dal cuscino con un O muto di piacere disegnato dalle labbra. Lui allora le prese i capelli tra le dita e tirò forte. Lei prolungò il suo orgasmo e si lasciò scappare un “ooohhhssìììììì”, ma lui le tappò quasi subito la bocca con la mano libera.

Lui dopo un po' iniziò a sbatterla ancora più forte e le disse sussurrando “Adesso mi svuoto i coglioni dentro di te” e lei annuì. Lui scopò la mia fidanzata ancora per un paio di minuti, quindi svuotò tutto il suo sperma dentro di lei, lei lo accolse. Dovetti correre in camera a segarmi, mi stava per esplodere il cazzo. Provai a dormire di nuovo, ma alle 3 mi svegliai di nuovo e dovetti alzarmi per andare di nuovo a spiare la stanza di Luca. Aprii la porta e feci in tempo a vedere una figura rientrare nella stanza da letto e richiudersi la porta alle spalle. In punta di piedi tornai a sbirciare del buco della serratura. La luce era accesa. Luca era completamente nudo ai piedi del letto. Si segava piano mentre guardava Manuela sdraiata. La mia fidanzata era distesa davanti a lui, completamente nuda a gambe aperte e si stava masturbando mentre lui la guardava.

Luca annuiva mentre il suo lungo cazzo diventava duro. Manuela gemeva piano, si toccava le tette e si stuzzicava i capezzoli. Lui le diceva “Vuoi il cazzo troia?” e lei rispondeva “Sì” e lui “vuoi QUESTO cazzo troia?” e lei annuì mentre la sua mano correva veloce sul suo clitoride. Stava venendo, inarcò la schiena. Vidi il suo agile corpo contorcersi e il bacino alzarsi. Era in punta di piedi con le gambe aperte, si masturbava ancora e la fica offerta a Luca, lui si chinò e iniziò a leccargliela. Lei rimase così, incapace di abbandonare la posizione in cui lui le mangiava la fica umida. Venne. Nel farlo si accasciò sul letto. Lui continuò a segarsi guardandola sfinita.
Luca disse alla mia ragazza "Vieni più vicina" e lei obbedì rimanendo in posizione supina sul letto, gambe larghe e attendeva lui e mentre si indicava la fica gli disse "Schizza qui se ci riesci". Luca venne, nel farlo le schizzò addosso il suo sperma. Le schizzò sulla pancia piatta, sulle tette e infine se lo strizzo per far colare la sua sborra anche sulal fica di Manuela. Lei raccolse parte della sborra sulle tette con due dita e spostò la mano tra le cosce. Lui le disse “Cosa vuoi fare con quello?” e lei “guarda!”.. la mano di lei era chiaramente tra le sue cosce, ma da quella posizione non vedevo nulla. Allora lui annuì e disse “Brava infilale tutte dentro... fino in fondo... sì, così... sei la mia troia” e lei rise.
Gran bel racconto!!!
Lei gran maialona che non rinuncia a nessun cazzo
 

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