Ciao a tutti, voglio raccontarvi di questa mia esperienza. Sarà un racconto abbastanza lungo e ometterò tutti i nomi naturalmente.
Avevo appena compiuto 18 anni e frequentavo il penultimo anno di liceo. Ero fidanzato da quasi 4 anni (da quando ero in prima) con M, la quale frequentava la classe davanti alla mia e per interessi comuni ci eravamo avvicinati fino a metterci insieme.
Però di problemi ce n’erano parecchi. Innanzitutto alla soglia dei 18 anni mi resi conto che ero stato a letto con solo 2 ragazze nella mia vita (e mi cominciava a pesare); in secondo luogo il sesso con M non era molto soddisfacente.
Quando conobbi M ero ancora un ragazzino e non mi consideravo un granché. Non ero ne bello ne brutto, esattamente come M. Lei non aveva niente di particolare fisicamente: non molte tette e non troppo sode, un culo normale, abbastanza alta, viso carino, ma comunque non era la ragazza per cui ti giravi per strada.
Io nel tempo grazie allo sport ero riuscito ad avere un fisico abbastanza allenato e la autostima era aumentata molto.
Nonostante tutto stavo con M, eravamo una coppia, ma al compimento della maggiore età sentivo di volere qualcosa di più.
Io frequentavo l’unico liceo della città, con all’interno tutti gli indirizzi possibili. Non c’è bisogno di dire che era pieno di figa. Anche la mia classe ne era piena. Io avevo un buon rapporto con tutti in generale. Si rideva, si scherzava, si studiava. Addirittura un mio compagno si era fidanzato dall’anno prima con una nostra compagna. Eravamo quindi un bel gruppo, ma naturalmente io, a causa di M non mi ero mai approcciato più di tanto.
Però dal secondo semestre di quell’anno arrivò una nuova ragazza che aveva deciso di cambiare scuola, che chiamerò S. Lei mi colpì particolarmente. Aveva un culo eccezionale, veramente qualcosa di splendido, delle belle gambe, ma di viso non era questo granché e le sue tette erano veramente molto piccole. Ciò che più mi colpiva erano proprio i suoi modi, sembrava emanare sesso da ogni singolo poro. Per come si muoveva, per come si vestiva, sembrava dire “Scopami come un matto, ma alle mie condizioni”. Tenni quelle considerazioni per me naturalmente.
S tornerà più avanti in questa storia.
A M piaceva il sesso, solo che proprio non era portata. Lo facevamo una volta a settimana, sempre protetto, e lei sempre sopra, andando lenta e non con troppa partecipazione. Non amava mai sperimentare altro e alle mie richieste rispondeva sempre con troppa timidezza.
La migliore amica di M (che chiamerò E) era tutto il contrario. Era veramente molto bella, con una quinta e un bel fisico, non longilineo, ma assolutamente non indifferente. Tra i miei amici lei era nota come “La pettoruta”. Naturalmente io e E eravamo amici, lei gironzolava sempre con M e quindi spesso anche con me.
A volte ci si vedeva anche io e lei, senza nessun problema, magari per scambiarci qualche notizia o anche per scambiarci appunti. Anche lei faceva il nostro liceo, ma raramente ci vedevamo perché era in un altro indirizzo, dall’altra parte dell’edificio. Ci vedevamo quasi sempre fuori dalla scuola.
Naturalmente provavo attrazione fisica per lei, ma era come se fosse anche la mia migliore amica.
Lei di certo non ne provava per me, almeno pensavo.
Io per qualche settimana fui un po’ distaccato da M. Ero confuso sul futuro con lei; volevo assolutamente provare nuove esperienze e uscire dalla routine che avevo con lei.
E. aveva avuto svariati ragazzi, ma era da mesi che non si vedeva più con nessuno. Li sfanculava quasi subito alla prima uscita (in effetti quelli che le andavano dietro erano proprio dei coglioni).
Un giorno ci vediamo solo io e lei: stava avendo problemi con matematica e io ero molto ferrato.
Io avevo già la macchina e andammo in un bar. Dopo aver parlato un po’ di matematica, andò al sodo.
“C’è qualcosa che non va tra te e M?” mi chiese.
“No, solo che in sto periodo ho un po’ di dubbi, tutto qua”.
“Hai dubbi sullo stare con M?”
“No, quello no ecco, però le cose tra di noi stanno diventando troppo statiche”.
“Sai che puoi dirmi tutto”, mi disse.
“Ok, va bene” e con un po’ di titubanza gli raccontai: “M non mi sta soddisfacendo molto. Lo facciamo una volta a settimana, non sa fare molto bene i lavori con la bocca… è poco partecipe. Io vorrei qualcosa di più. Stiamo insieme da quasi 4 anni! Non so tu, ma non ci vogliono 4 anni per imparare certe cose”.
Lei sorrise: “No, decisamente no. Con me di solito chiedevano sesso anale dopo una settimana” e fece un risolino da scema. Non mi meravigliai, spesso parlava delle sue esperienze.
“Ecco vedi, è questo! Ogni volta sembra di chiedere la Luna, non mi sembra qualcosa di assurdo”
“No, è normale. Con [nome del suo ex] ho fatto di tutto. Gli ho fatto anche una sega mettendogli un dito nel culo, diceva che gli piaceva così” e si mise a ridere.
Caspita, ci stavamo spingendo in là. Io mi misi a ridere e cercai di fare finta di niente.
“Come ti ha fatto a convincere?” chiesi.
“Me l’ha chiesto e l’ho fatto. Certe cose bisogna provarle e se sei con la persona giusta è qualcosa di fantastico. Poi con queste…” e si indicò le tette “impazziscono subito”.
Io quasi involontariamente le guardai il seno, Cristo quanto erano belle. Distolsi subito lo sguardo e mi misi a ridere, ma ero eccitato (non potevo non esserlo). Lei non si era mai spinta così oltre con me.
“Cerca di convincerla a fare altre cose con me” dissi per nascondere la mia erezione.
“Parlerò con M, non preoccuparti. Faremo un bel discorso tra ragazze. Non lasciarla per un motivo del genere. Voi state bene insieme”.
“Sì, infatti non voglio lasciarla. Però magari una pausa ci farebbe bene”.
“No, non ti preoccupare. Rimarrai sorpreso nei prossimi giorni”.
“Tu invece?” le chiesi, “Come va la tua vita sentimentale?”.
“Alla continua ricerca” e si mise a ridere. “Non esco con nessuno da mesi, però per adesso va bene così. L’unica cosa che mi manca è il sesso” e tornò a ridere più forte.
“Vedrai che arriverà quello giusto” fu l’unica cosa che mi venne in mente.
Si era fatta sera così la riaccompagnai a casa. Gli diedi il mio quaderno per farla ripassare e gli diedi un bacio sulla guancia per salutarla. Quasi di istinto la abbracciai anche. Lei ricambiò, stringendomi forte.
“Grazie per oggi” Le dissi, “hai fatto molto”.
Lei mi guardò dritto negli occhi: “No grazie a te per aiutarmi sempre”. La ribaciai sulla guancia, ma come se avessi un impulso incontrollato, la baciai anche sulle labbra.
La baciai con poco convinzione ma lei, incredibilmente, ricambiò. Ci mettemmo la lingua in bocca, proprio sotto casa sua, stretti in un abbraccio. Poi lei si staccò: “Scusa, non posso. Devo andare. Mi spiace”. Prese il mio quaderno e scappò giù dalla macchina.
Merda! Cosa avevo combinato! Avevo baciato la migliore amica della mia ragazza.
Cosa diavolo avrei fatto adesso?
Avevo appena compiuto 18 anni e frequentavo il penultimo anno di liceo. Ero fidanzato da quasi 4 anni (da quando ero in prima) con M, la quale frequentava la classe davanti alla mia e per interessi comuni ci eravamo avvicinati fino a metterci insieme.
Però di problemi ce n’erano parecchi. Innanzitutto alla soglia dei 18 anni mi resi conto che ero stato a letto con solo 2 ragazze nella mia vita (e mi cominciava a pesare); in secondo luogo il sesso con M non era molto soddisfacente.
Quando conobbi M ero ancora un ragazzino e non mi consideravo un granché. Non ero ne bello ne brutto, esattamente come M. Lei non aveva niente di particolare fisicamente: non molte tette e non troppo sode, un culo normale, abbastanza alta, viso carino, ma comunque non era la ragazza per cui ti giravi per strada.
Io nel tempo grazie allo sport ero riuscito ad avere un fisico abbastanza allenato e la autostima era aumentata molto.
Nonostante tutto stavo con M, eravamo una coppia, ma al compimento della maggiore età sentivo di volere qualcosa di più.
Io frequentavo l’unico liceo della città, con all’interno tutti gli indirizzi possibili. Non c’è bisogno di dire che era pieno di figa. Anche la mia classe ne era piena. Io avevo un buon rapporto con tutti in generale. Si rideva, si scherzava, si studiava. Addirittura un mio compagno si era fidanzato dall’anno prima con una nostra compagna. Eravamo quindi un bel gruppo, ma naturalmente io, a causa di M non mi ero mai approcciato più di tanto.
Però dal secondo semestre di quell’anno arrivò una nuova ragazza che aveva deciso di cambiare scuola, che chiamerò S. Lei mi colpì particolarmente. Aveva un culo eccezionale, veramente qualcosa di splendido, delle belle gambe, ma di viso non era questo granché e le sue tette erano veramente molto piccole. Ciò che più mi colpiva erano proprio i suoi modi, sembrava emanare sesso da ogni singolo poro. Per come si muoveva, per come si vestiva, sembrava dire “Scopami come un matto, ma alle mie condizioni”. Tenni quelle considerazioni per me naturalmente.
S tornerà più avanti in questa storia.
A M piaceva il sesso, solo che proprio non era portata. Lo facevamo una volta a settimana, sempre protetto, e lei sempre sopra, andando lenta e non con troppa partecipazione. Non amava mai sperimentare altro e alle mie richieste rispondeva sempre con troppa timidezza.
La migliore amica di M (che chiamerò E) era tutto il contrario. Era veramente molto bella, con una quinta e un bel fisico, non longilineo, ma assolutamente non indifferente. Tra i miei amici lei era nota come “La pettoruta”. Naturalmente io e E eravamo amici, lei gironzolava sempre con M e quindi spesso anche con me.
A volte ci si vedeva anche io e lei, senza nessun problema, magari per scambiarci qualche notizia o anche per scambiarci appunti. Anche lei faceva il nostro liceo, ma raramente ci vedevamo perché era in un altro indirizzo, dall’altra parte dell’edificio. Ci vedevamo quasi sempre fuori dalla scuola.
Naturalmente provavo attrazione fisica per lei, ma era come se fosse anche la mia migliore amica.
Lei di certo non ne provava per me, almeno pensavo.
Io per qualche settimana fui un po’ distaccato da M. Ero confuso sul futuro con lei; volevo assolutamente provare nuove esperienze e uscire dalla routine che avevo con lei.
E. aveva avuto svariati ragazzi, ma era da mesi che non si vedeva più con nessuno. Li sfanculava quasi subito alla prima uscita (in effetti quelli che le andavano dietro erano proprio dei coglioni).
Un giorno ci vediamo solo io e lei: stava avendo problemi con matematica e io ero molto ferrato.
Io avevo già la macchina e andammo in un bar. Dopo aver parlato un po’ di matematica, andò al sodo.
“C’è qualcosa che non va tra te e M?” mi chiese.
“No, solo che in sto periodo ho un po’ di dubbi, tutto qua”.
“Hai dubbi sullo stare con M?”
“No, quello no ecco, però le cose tra di noi stanno diventando troppo statiche”.
“Sai che puoi dirmi tutto”, mi disse.
“Ok, va bene” e con un po’ di titubanza gli raccontai: “M non mi sta soddisfacendo molto. Lo facciamo una volta a settimana, non sa fare molto bene i lavori con la bocca… è poco partecipe. Io vorrei qualcosa di più. Stiamo insieme da quasi 4 anni! Non so tu, ma non ci vogliono 4 anni per imparare certe cose”.
Lei sorrise: “No, decisamente no. Con me di solito chiedevano sesso anale dopo una settimana” e fece un risolino da scema. Non mi meravigliai, spesso parlava delle sue esperienze.
“Ecco vedi, è questo! Ogni volta sembra di chiedere la Luna, non mi sembra qualcosa di assurdo”
“No, è normale. Con [nome del suo ex] ho fatto di tutto. Gli ho fatto anche una sega mettendogli un dito nel culo, diceva che gli piaceva così” e si mise a ridere.
Caspita, ci stavamo spingendo in là. Io mi misi a ridere e cercai di fare finta di niente.
“Come ti ha fatto a convincere?” chiesi.
“Me l’ha chiesto e l’ho fatto. Certe cose bisogna provarle e se sei con la persona giusta è qualcosa di fantastico. Poi con queste…” e si indicò le tette “impazziscono subito”.
Io quasi involontariamente le guardai il seno, Cristo quanto erano belle. Distolsi subito lo sguardo e mi misi a ridere, ma ero eccitato (non potevo non esserlo). Lei non si era mai spinta così oltre con me.
“Cerca di convincerla a fare altre cose con me” dissi per nascondere la mia erezione.
“Parlerò con M, non preoccuparti. Faremo un bel discorso tra ragazze. Non lasciarla per un motivo del genere. Voi state bene insieme”.
“Sì, infatti non voglio lasciarla. Però magari una pausa ci farebbe bene”.
“No, non ti preoccupare. Rimarrai sorpreso nei prossimi giorni”.
“Tu invece?” le chiesi, “Come va la tua vita sentimentale?”.
“Alla continua ricerca” e si mise a ridere. “Non esco con nessuno da mesi, però per adesso va bene così. L’unica cosa che mi manca è il sesso” e tornò a ridere più forte.
“Vedrai che arriverà quello giusto” fu l’unica cosa che mi venne in mente.
Si era fatta sera così la riaccompagnai a casa. Gli diedi il mio quaderno per farla ripassare e gli diedi un bacio sulla guancia per salutarla. Quasi di istinto la abbracciai anche. Lei ricambiò, stringendomi forte.
“Grazie per oggi” Le dissi, “hai fatto molto”.
Lei mi guardò dritto negli occhi: “No grazie a te per aiutarmi sempre”. La ribaciai sulla guancia, ma come se avessi un impulso incontrollato, la baciai anche sulle labbra.
La baciai con poco convinzione ma lei, incredibilmente, ricambiò. Ci mettemmo la lingua in bocca, proprio sotto casa sua, stretti in un abbraccio. Poi lei si staccò: “Scusa, non posso. Devo andare. Mi spiace”. Prese il mio quaderno e scappò giù dalla macchina.
Merda! Cosa avevo combinato! Avevo baciato la migliore amica della mia ragazza.
Cosa diavolo avrei fatto adesso?