LA DISCOTECA BOLLENTE
A: zia ti chiedo una cortesia, se posso portare Michela un po’ più tardi. Siamo in una discoteca , organizzano una festa e la musica inizia sul tardi. Va bene per voi.
Z: non venite la mattina però, me lo prometti?
A: certamente
Michela era dietro la zia, e mi aveva fatto un sorriso splendido.
Indubbiamente era contenta di non avere problemi di orario
Ma era elettrizzata, perché per lei era la prima volta che andava in disco da sola.
Di solito le poche volte che ci era andata era in discoteche multi pista, quelle dov’è c’era musica anni 90, poi una pista con il liscio per gli adulti, una per il tango e così via, era comunque controllata dai genitori e aveva poca libertà.
Per cui era stra felice per la prima volta.
M: senti non andiamo diretti in disco, ho telefonato e viene anche Simona
A: la serata inizia a buttare bene. Comunque pensavo che tu osassi un po’ di più con i vestiti.
M: ti ricordi la busta che ti ho dato l’altro giorno? É sempre in macchina vero?
A: si perché?
M: dentro c’è il cambio dei vestiti. Mica potevo scendere così in casa, non mi avrebbero fatto uscire. La stessa cosa fa Simona, si porta il cambio appresso.
Le ragazze sono anni luce davanti a noi.
Prima di raggiungere Simona, gli spiego brevemente il piano per il professore.
M: ma come faccio con la giustificazione?
A: non mi dire che non hai mai fatto una giustificazione falsa?
M: No mai
A: allora ci penso io,sono piuttosto bravino
Poveri ragazzi di adesso, che non possono marinare la scuola senza che i genitori lo sappiano.
Erano esperienze anche quelle.
A: poi ti spiegherò cosa dovrai dire al prof, ma godiamoci la serata
Michela era già eccitata da quel pensiero, che aveva già la mano sul mio cazzo.
M: lo sai che mi eccito facilmente, e poi sapere che hai fatto tutto questo per me, in qualche modo devo ricambiare no?
Fino a che non arrivammo sotto casa di Simona, mi fece un lungo pompino, molto lento e passionale.
A: ragazzina non mi far arrivare di prima serata mi raccomando
M: no tranquillo, questo è solo un assaggio.
Simona scese anche lei con una busta in mano, pensai subito che le ragazze si erano messe d’accordo sul cambio d’abito.
Arrivati in discoteca, parcheggiai la macchina abbastanza lontana per permettere alle ragazze di cambiarsi
Per un attimo,mi girai per non perdermi la scena
S: ma che fai,girati subito
A: va bene, allora scendo
S: no no, se scendi poi ci vedi dal finestrino, rimani lì.
Dopo trenta secondi spostai lo specchietto retrovisore.
Tutte e due erano rimaste in intimo
La cuginetta si mise un vestitino molto molto corto nero, dove evidenziava uno scollo,senza immaginazione. Non feci a tempo a vedere cosa portava sotto, perché Simona catturò il mio sguardo, un culo da favola, si tolse gli slip, e si mise un tanga nero. Poi si mise un pantalone super aderente che evidenziavano le forme del suo culo.
Per un attimo scorsi la passerina, era ben curata, ma con un po’ di pelo.
Il mio uccello era già in tiro con il pompino della cugina, poi a quella visione, era ancora più in forma. Dovetti pensare ad altro
Mi sarei buttato dietro con loro.
Giungemmo in fila, Fabio con altri pr, erano nella zona di entrata.
Mi fece cenno di avanzare.
Ci salutammo, Michela fece le presentazioni con Simona, poi dopo Fabio si girò verso di me
F: vedo che sei attrezzato bene per la serata.
A: hai già puntato?
F: c’è tanta passerina stasera, ma purtroppo c’è anche Ekaterina.
Ebbi un brivido, tutte e tre presenti, spero solo non succeda casini
F: ti ho prenotato un divano tutto per voi, poi se hai voglia ci uniamo
A: sarà meglio se ne parlo con Michela, devono chiarire lei è Ekaterina
Ci accomodiamo sul divano aspettando che si animi la serata con la musica giusta, bevendo qualcosa.
Intanto i primi ragazzi sulla pista adocchiano le ragazze
Michela non è molto abituata a maneggiare i vestiti, per cui quando accavalla le gambe non lo fa con attenzione e lascia parecchie volte gli slip in bella mostra e poi con quello scollo importante, le tette fanno fatica a rimanere al loro posto.
Arrivano Fabio e Ekaterina
Mi prende un colpo.
Aveva un vestito tipo body di tessuto lucido, rosa shocking, con in mezzo una cerniera che partiva da sotto la scollatura e arrivava a fine vestito.
Tutto attillato, e dei tacchi molto fini.
Una bomba atomica di sesso.
Sicuramente erano una coppia che dava nell’occhio in tutta la discoteca.
Il saluto tra Ekaterina e Michela era piuttosto freddino, così cercai di agevolare il chiarimento
A: perché voi due non ci andate a prendere un paio di drink?
Te Simona resta qui con noi, loro devono parlare.
Si alzarono abbastanza di malavoglia ma lo fecero.
Le osservavo passare in mezzo alla pista, subito tampinate da dei ragazzi. Ekaterina sarà stata vestita così appariscente, ma la cuginetta non era da meno con quel fisico statuario.
Fabio fu felice e approcciò subito Simona
Lei era in forte imbarazzo, in mezzo a noi due che gli facevamo i complimenti.
Simona era quasi intimorita da Fabio e si era un po’ staccata da lui e appoggiava la schiena su di me, io approfittai e con la scusa della musica alta gli parlavo fitto vicino
A: ho pensato molto a te in questi giorni.
S: sono arrivata a casa molto turbata. Non sono abituata a queste cose. Però mi è piaciuto
A: anche a me
S: ma è vero quello che mi ha detto l’altra volta? Che ti faccio eccitare?
A: certo, ma non ti vedi, sei una bomba pronta ad esplodere.
S: non credo, non sono abituata a queste attenzioni. Non ci so fare
A: abbiamo la serata per scoprirlo se ti va.
Lei si staccò un attimo per guardarmi negli occhi con aria di approvazione
Si rimise appoggiata su di me e questa volta gli misi la mano sulla gamba destra massaggiandola delicatamente.
Lei mise la sua mano sopra la mia come per fermarmi, ma invece continuai e mi lasciò fare.
Poi venni più su e spostai di lato la mano fino ad arrivare al bordo dei pantaloni.
con un dito spostai l’elastico per sentire la consistenza dei pantaloni e poi affondai la mano dentro i pantaloni dal dietro.
Lei ebbe un sussulto, io avevo in mano delle chiappe sodissime, le palpai per un po’, Simona mi guardava desiderosa, ma fummo interrotti dal ritorno delle ragazze.
Dietro di loro la fila di ragazzi, che girarono i tacchi appena ci videro che eravamo accoppiati.
Presi da parte Michela
A: allora come è andata?
M: é una stronza, io l’ho chiesto scusa ma lei ha detto cosa me ne faccio delle tue scuse.
È acida, allora gli ho detto che lo spettacolino non è stata una forma di rispetto verso di noi.
Lei ha risposto , “d’altronde avevi il cazzo del mio uomo impiantato della fica “
A: In effetti non ha tutti i torti, se vuoi ci parlo io.
M: non importa, me ne frego.
Si inizia bene pensai, per un attimo guardai Fabio, ed ebbi la sensazione che Ekaterina avesse detto le stesse cose anche a lui, infatti fece una smorfia di disapprovazione in viso.
Nel frattempo Ekaterina si era appolpata a Fabio e mi lanciava degli sguardi provocatori, Simona era desiderosa di me li in mezzo a questa faida e Michela per non essere da meno si strusciava a me.
Mi ci voleva il viagra, ma purtroppo non era stato ancora inventato.
Pensai che la cosa era eccitante, ma allo stesso tempo esplosiva, un minimo errore e chissà cosa sarebbe successo.
Fabio propose di andare tutti in pista, così da sfogare le tensioni con un bel ballo.
Ma fu peggio.
Ekaterina si dimenava corpo a corpo con Fabio, lo stava limonando di brutto e Fabio per tutta risposta gli palpava il sedere alzandoli il body e facendoli sporgere le chiappe a vista.
Michela non poteva essere da meno, stava sculettando sul mio pacco.
Simona era in mezzo a noi che si scatenava con un ragazzetto che gli si era avvicinato.
Non era un ballo, era una gara a chi fosse più
troia.
Per un po’ andò avanti così, poi Fabio e Ekaterina, ritornarono sul divano
Avevo sete
A: chi mi segue al banco per prendere qualcosa?
Simona mi segui subito mentre lasciai in pista la cugina che era presa dai balli
Mentre ero in fila per bere, avevo Simona davanti, quel culo chiamava ,allora premo da dietro sulle chiappe, e anche lei sta premendo
Nel caos totale gli prendo la mano e me la metto sul pacco. Stiamo in fila 2/3 minuti nella calca e lei mi massaggiava il cazzo da sopra i pantaloni.
Bevemmo un po’, poi arrivò Fabio
F: sarà meglio che controlli tua cugina in pista vai
Dissi a Simona di aspettarmi nel nostro divano. Volevo approfondire la situazione.
Mi girai per andare a recuperare Michela.
Era in un sandwich con due tipi.
Il primo gli aveva messo le mani sui fianchi e da dietro premeva sul culo, l’altro aveva le mani quasi sotto le tette e aveva il pacco attaccato alla sua passerina.
La cugina si dimenava tra di loro.
Io aspettai ancora a pochi metri di distanza, per vedere come andava a finire.
Il ragazzo davanti si fece più audace e con la mano destra cercava di andare sotto la gonna di Michela.
A quel punto decisi di intervenire, ma fui anticipato da un bodyguard che prese letteralmente i due ragazzi e li porto fuori dal locale
Presi Michela e la portai al divano
A: stavi dando spettacolo, ti devi dare una calmata
M: scusami, ma era la prima volta che mi sentivo così, con due che mi stavano vicino, era bello,vedere le loro facce vogliose.
A: lo potevi anche fare, ma non in mezzo alla pista, ci sono I privè oppure andavi fuori.
M: forse ho bevuto un po’ troppo.
A: allora calmati e stai qui sul divano con Simona.
Fabio mi prese da una parte
F: ti ricordi ubi vero?
A: si certo
F: nel periodo che non ci vedevamo, mi chiamò e mi presentò il ragazzo del cazzo enorme. Ci siamo dati appuntamento qui stasera. Ha detto che ti conosce benissimo
A: e allora bisogna che venga con te, perché io non mi ricordo per niente.
Detti l’ultima occhiata alla cugina, si riposava con le ragazze e anche Ekaterina era assieme a lei. Forse il ballo ci voleva, per far abbassare i toni tra di loro.
Arrivai in un privé. Appena aprii la porta riconobbi subito il tipo.
Si chiamava Muzi, ma tutti lo chiamavano Muzzi, come il calciatore della Roma.
A: Muzzi, ma il pallone l’hai portato?
Mu: Anto, che piacere vederti, come stai?
A: sto benissimo
F: allora lo vedi che lo conosci bene
A: ma se non mi dite il nome come faccio? Non sono mica frate indovino
F: Muzzi ma come conosci Antonio?
Mu: un giorno ho forato in campagna, eravamo in 4 in macchina nessuno si fermava, pioveva.
È stato l’unico che si è fermato, mi ha aiutato a cambiare la gomma e poi ci ha offerto la cena.
Da lì siamo,diventati amici.
Non ci siamo visti molto l’ultimo anno, ma è sempre un piacere.
Il tuo amico Fabio, mi ha detto,che c’è la sua ragazza che vorrebbe provare la mia mazza, ma sono un tipo molto selettivo, ho sempre occasioni tutti i giorni e ti dovrai mettere in fila
Naturalmente scherzava, ma fino ad un certo punto.
Per farvi un idea, questo ragazzo aveva un fisico pazzesco, avete presente Jason luv? Andatevelo a cercare, una bestia d’uomo.
Mi: chi è la tua ragazza?
Fabio indicò a Muzzi , Ekaterina
Mi: é davvero una bella ragazza,ma mi ispira di più quella vestita di nero…
Aveva adocchiato Michela.
E credo che per la prima volta da quando lo conosco ,che Fabio accusò il colpo.
Era sempre abituato a sfoggiare la ragazza migliore, e ora qualcuno preferiva altro
A: è mia cugina
Mi: scusa Antonio , mi dispiace non volevo mancarti di rispetto
A: no è tutto a posto, ma posso chiedere cosa ti piace di lei?
Intanto le ragazze erano in pista, ma avevano molto vicino dei buttafuori, per cui era molto più calmo il ballo.
Mi: l’insicurezza, a occhio e croce non è abituata a qui tacchi, e nemmeno a quei vestiti, è molto bella, deve essere giovane, ma l’incertezza nei movimenti mi fanno veramente eccitare.
A: che dici se la chiamo qui da te.
Mi: Volentieri
Andai a prenderla…