Esperienza reale La cugina appena maggiorenne

Ho tanti episodi in ballo da raccontare. Quale volete per primi? Max 2 risposte


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sormarco

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LA DISCOTECA BOLLENTE

A: zia ti chiedo una cortesia, se posso portare Michela un po’ più tardi. Siamo in una discoteca , organizzano una festa e la musica inizia sul tardi. Va bene per voi.

Z: non venite la mattina però, me lo prometti?

A: certamente


Michela era dietro la zia, e mi aveva fatto un sorriso splendido.

Indubbiamente era contenta di non avere problemi di orario

Ma era elettrizzata, perché per lei era la prima volta che andava in disco da sola.

Di solito le poche volte che ci era andata era in discoteche multi pista, quelle dov’è c’era musica anni 90, poi una pista con il liscio per gli adulti, una per il tango e così via, era comunque controllata dai genitori e aveva poca libertà.

Per cui era stra felice per la prima volta.

M: senti non andiamo diretti in disco, ho telefonato e viene anche Simona

A: la serata inizia a buttare bene. Comunque pensavo che tu osassi un po’ di più con i vestiti.

M: ti ricordi la busta che ti ho dato l’altro giorno? É sempre in macchina vero?

A: si perché?

M: dentro c’è il cambio dei vestiti. Mica potevo scendere così in casa, non mi avrebbero fatto uscire. La stessa cosa fa Simona, si porta il cambio appresso.


Le ragazze sono anni luce davanti a noi.


Prima di raggiungere Simona, gli spiego brevemente il piano per il professore.

M: ma come faccio con la giustificazione?

A: non mi dire che non hai mai fatto una giustificazione falsa?

M: No mai

A: allora ci penso io,sono piuttosto bravino



Poveri ragazzi di adesso, che non possono marinare la scuola senza che i genitori lo sappiano.

Erano esperienze anche quelle.


A: poi ti spiegherò cosa dovrai dire al prof, ma godiamoci la serata


Michela era già eccitata da quel pensiero, che aveva già la mano sul mio cazzo.

M: lo sai che mi eccito facilmente, e poi sapere che hai fatto tutto questo per me, in qualche modo devo ricambiare no?



Fino a che non arrivammo sotto casa di Simona, mi fece un lungo pompino, molto lento e passionale.

A: ragazzina non mi far arrivare di prima serata mi raccomando

M: no tranquillo, questo è solo un assaggio.

Simona scese anche lei con una busta in mano, pensai subito che le ragazze si erano messe d’accordo sul cambio d’abito.


Arrivati in discoteca, parcheggiai la macchina abbastanza lontana per permettere alle ragazze di cambiarsi

Per un attimo,mi girai per non perdermi la scena

S: ma che fai,girati subito

A: va bene, allora scendo

S: no no, se scendi poi ci vedi dal finestrino, rimani lì.

Dopo trenta secondi spostai lo specchietto retrovisore.

Tutte e due erano rimaste in intimo

La cuginetta si mise un vestitino molto molto corto nero, dove evidenziava uno scollo,senza immaginazione. Non feci a tempo a vedere cosa portava sotto, perché Simona catturò il mio sguardo, un culo da favola, si tolse gli slip, e si mise un tanga nero. Poi si mise un pantalone super aderente che evidenziavano le forme del suo culo.

Per un attimo scorsi la passerina, era ben curata, ma con un po’ di pelo.

Il mio uccello era già in tiro con il pompino della cugina, poi a quella visione, era ancora più in forma. Dovetti pensare ad altro

Mi sarei buttato dietro con loro.


Giungemmo in fila, Fabio con altri pr, erano nella zona di entrata.

Mi fece cenno di avanzare.

Ci salutammo, Michela fece le presentazioni con Simona, poi dopo Fabio si girò verso di me

F: vedo che sei attrezzato bene per la serata.

A: hai già puntato?

F: c’è tanta passerina stasera, ma purtroppo c’è anche Ekaterina.


Ebbi un brivido, tutte e tre presenti, spero solo non succeda casini

F: ti ho prenotato un divano tutto per voi, poi se hai voglia ci uniamo

A: sarà meglio se ne parlo con Michela, devono chiarire lei è Ekaterina



Ci accomodiamo sul divano aspettando che si animi la serata con la musica giusta, bevendo qualcosa.

Intanto i primi ragazzi sulla pista adocchiano le ragazze

Michela non è molto abituata a maneggiare i vestiti, per cui quando accavalla le gambe non lo fa con attenzione e lascia parecchie volte gli slip in bella mostra e poi con quello scollo importante, le tette fanno fatica a rimanere al loro posto.

Arrivano Fabio e Ekaterina

Mi prende un colpo.

Aveva un vestito tipo body di tessuto lucido, rosa shocking, con in mezzo una cerniera che partiva da sotto la scollatura e arrivava a fine vestito.

Tutto attillato, e dei tacchi molto fini.

Una bomba atomica di sesso.

Sicuramente erano una coppia che dava nell’occhio in tutta la discoteca.



Il saluto tra Ekaterina e Michela era piuttosto freddino, così cercai di agevolare il chiarimento

A: perché voi due non ci andate a prendere un paio di drink?

Te Simona resta qui con noi, loro devono parlare.

Si alzarono abbastanza di malavoglia ma lo fecero.

Le osservavo passare in mezzo alla pista, subito tampinate da dei ragazzi. Ekaterina sarà stata vestita così appariscente, ma la cuginetta non era da meno con quel fisico statuario.

Fabio fu felice e approcciò subito Simona

Lei era in forte imbarazzo, in mezzo a noi due che gli facevamo i complimenti.

Simona era quasi intimorita da Fabio e si era un po’ staccata da lui e appoggiava la schiena su di me, io approfittai e con la scusa della musica alta gli parlavo fitto vicino

A: ho pensato molto a te in questi giorni.

S: sono arrivata a casa molto turbata. Non sono abituata a queste cose. Però mi è piaciuto

A: anche a me

S: ma è vero quello che mi ha detto l’altra volta? Che ti faccio eccitare?

A: certo, ma non ti vedi, sei una bomba pronta ad esplodere.

S: non credo, non sono abituata a queste attenzioni. Non ci so fare

A: abbiamo la serata per scoprirlo se ti va.

Lei si staccò un attimo per guardarmi negli occhi con aria di approvazione

Si rimise appoggiata su di me e questa volta gli misi la mano sulla gamba destra massaggiandola delicatamente.

Lei mise la sua mano sopra la mia come per fermarmi, ma invece continuai e mi lasciò fare.

Poi venni più su e spostai di lato la mano fino ad arrivare al bordo dei pantaloni.

con un dito spostai l’elastico per sentire la consistenza dei pantaloni e poi affondai la mano dentro i pantaloni dal dietro.

Lei ebbe un sussulto, io avevo in mano delle chiappe sodissime, le palpai per un po’, Simona mi guardava desiderosa, ma fummo interrotti dal ritorno delle ragazze.



Dietro di loro la fila di ragazzi, che girarono i tacchi appena ci videro che eravamo accoppiati.

Presi da parte Michela

A: allora come è andata?

M: é una stronza, io l’ho chiesto scusa ma lei ha detto cosa me ne faccio delle tue scuse.

È acida, allora gli ho detto che lo spettacolino non è stata una forma di rispetto verso di noi.

Lei ha risposto , “d’altronde avevi il cazzo del mio uomo impiantato della fica “

A: In effetti non ha tutti i torti, se vuoi ci parlo io.

M: non importa, me ne frego.



Si inizia bene pensai, per un attimo guardai Fabio, ed ebbi la sensazione che Ekaterina avesse detto le stesse cose anche a lui, infatti fece una smorfia di disapprovazione in viso.

Nel frattempo Ekaterina si era appolpata a Fabio e mi lanciava degli sguardi provocatori, Simona era desiderosa di me li in mezzo a questa faida e Michela per non essere da meno si strusciava a me.



Mi ci voleva il viagra, ma purtroppo non era stato ancora inventato.

Pensai che la cosa era eccitante, ma allo stesso tempo esplosiva, un minimo errore e chissà cosa sarebbe successo.



Fabio propose di andare tutti in pista, così da sfogare le tensioni con un bel ballo.



Ma fu peggio.



Ekaterina si dimenava corpo a corpo con Fabio, lo stava limonando di brutto e Fabio per tutta risposta gli palpava il sedere alzandoli il body e facendoli sporgere le chiappe a vista.



Michela non poteva essere da meno, stava sculettando sul mio pacco.



Simona era in mezzo a noi che si scatenava con un ragazzetto che gli si era avvicinato.

Non era un ballo, era una gara a chi fosse più troia.



Per un po’ andò avanti così, poi Fabio e Ekaterina, ritornarono sul divano



Avevo sete

A: chi mi segue al banco per prendere qualcosa?

Simona mi segui subito mentre lasciai in pista la cugina che era presa dai balli

Mentre ero in fila per bere, avevo Simona davanti, quel culo chiamava ,allora premo da dietro sulle chiappe, e anche lei sta premendo

Nel caos totale gli prendo la mano e me la metto sul pacco. Stiamo in fila 2/3 minuti nella calca e lei mi massaggiava il cazzo da sopra i pantaloni.



Bevemmo un po’, poi arrivò Fabio

F: sarà meglio che controlli tua cugina in pista vai

Dissi a Simona di aspettarmi nel nostro divano. Volevo approfondire la situazione.

Mi girai per andare a recuperare Michela.

Era in un sandwich con due tipi.

Il primo gli aveva messo le mani sui fianchi e da dietro premeva sul culo, l’altro aveva le mani quasi sotto le tette e aveva il pacco attaccato alla sua passerina.

La cugina si dimenava tra di loro.

Io aspettai ancora a pochi metri di distanza, per vedere come andava a finire.

Il ragazzo davanti si fece più audace e con la mano destra cercava di andare sotto la gonna di Michela.

A quel punto decisi di intervenire, ma fui anticipato da un bodyguard che prese letteralmente i due ragazzi e li porto fuori dal locale

Presi Michela e la portai al divano

A: stavi dando spettacolo, ti devi dare una calmata

M: scusami, ma era la prima volta che mi sentivo così, con due che mi stavano vicino, era bello,vedere le loro facce vogliose.

A: lo potevi anche fare, ma non in mezzo alla pista, ci sono I privè oppure andavi fuori.

M: forse ho bevuto un po’ troppo.

A: allora calmati e stai qui sul divano con Simona.



Fabio mi prese da una parte



F: ti ricordi ubi vero?

A: si certo

F: nel periodo che non ci vedevamo, mi chiamò e mi presentò il ragazzo del cazzo enorme. Ci siamo dati appuntamento qui stasera. Ha detto che ti conosce benissimo

A: e allora bisogna che venga con te, perché io non mi ricordo per niente.



Detti l’ultima occhiata alla cugina, si riposava con le ragazze e anche Ekaterina era assieme a lei. Forse il ballo ci voleva, per far abbassare i toni tra di loro.



Arrivai in un privé. Appena aprii la porta riconobbi subito il tipo.

Si chiamava Muzi, ma tutti lo chiamavano Muzzi, come il calciatore della Roma.

A: Muzzi, ma il pallone l’hai portato?

Mu: Anto, che piacere vederti, come stai?

A: sto benissimo

F: allora lo vedi che lo conosci bene

A: ma se non mi dite il nome come faccio? Non sono mica frate indovino

F: Muzzi ma come conosci Antonio?

Mu: un giorno ho forato in campagna, eravamo in 4 in macchina nessuno si fermava, pioveva.

È stato l’unico che si è fermato, mi ha aiutato a cambiare la gomma e poi ci ha offerto la cena.

Da lì siamo,diventati amici.

Non ci siamo visti molto l’ultimo anno, ma è sempre un piacere.

Il tuo amico Fabio, mi ha detto,che c’è la sua ragazza che vorrebbe provare la mia mazza, ma sono un tipo molto selettivo, ho sempre occasioni tutti i giorni e ti dovrai mettere in fila



Naturalmente scherzava, ma fino ad un certo punto.

Per farvi un idea, questo ragazzo aveva un fisico pazzesco, avete presente Jason luv? Andatevelo a cercare, una bestia d’uomo.



Mi: chi è la tua ragazza?

Fabio indicò a Muzzi , Ekaterina



Mi: é davvero una bella ragazza,ma mi ispira di più quella vestita di nero…

Aveva adocchiato Michela.

E credo che per la prima volta da quando lo conosco ,che Fabio accusò il colpo.

Era sempre abituato a sfoggiare la ragazza migliore, e ora qualcuno preferiva altro

A: è mia cugina

Mi: scusa Antonio , mi dispiace non volevo mancarti di rispetto

A: no è tutto a posto, ma posso chiedere cosa ti piace di lei?

Intanto le ragazze erano in pista, ma avevano molto vicino dei buttafuori, per cui era molto più calmo il ballo.

Mi: l’insicurezza, a occhio e croce non è abituata a qui tacchi, e nemmeno a quei vestiti, è molto bella, deve essere giovane, ma l’incertezza nei movimenti mi fanno veramente eccitare.

A: che dici se la chiamo qui da te.

Mi: Volentieri



Andai a prenderla…
A domani 😢
 
OP
T

Tanacca71

Guest
SECONDA PARTE DISCOTECA BOLLENTE

Faccio salire Michela e la faccio entrare nel privé

Mu: ragazzi ora gentilmente se potete lasciarci tutti, grazie, vorrei rimanere solo con Antonio e Michela.

Mu: Ciao Michela mi chiamo Muzi e sono un amico di tuo cugino

M: ciao Muzi, che ci faccio qui?

A: vedi Michi, Fabio aveva chiesto di incontrare Muzi perché Ekaterina aveva delle voglie e voleva fare un esperienza . Gli abbiamo indicato il tavolo dove eravate sedute, e lui ha detto che se doveva scegliere una persona per fare sesso , avrebbe scelto te.

Ecco,perché siamo qui.

Volevamo parlarne con te. Mi avevi detto che se ci fosse stata la possibilità che ti piaceva fare esperienza con un ragazzo di colore e ora lo puoi fare.



Michi era titubante, tra il dire e fare c’è di mezzo il mare no? Ma ero anche sicuro che avrebbe accettato solo per il fatto che lui avesse scelto lei è non Ekaterina.



Mu: sei bellissima, hai un corpo da favola, rimani lì che mi spoglio.

Si tolse tutto e rimase in boxer. Aveva un corpo statuario e da sotto gli slip si vedeva in modo marcatissimo un cazzo pazzesco, e non era ancora in tiro.



Michela se lo godeva tutto e non poteva non guardare quell’immenso bastone.



Muzzi si avvicinò alla cugina e chiese se poteva spogliarla, lei annui



Gli tolse la giacchetta di sopra, poi la gonna, rimase con l’intimo, e con i tacchi.

La cugina era uno spettacolo.

Con quel reggiseno che si era messa, aveva le tette poco coperte



Mu: ora mettiti in ginocchio, e sfilami i boxer

Michela ubbidì e si ritrovò con un cazzo incredibile davanti.

Sarà stato 35 centimetri e era ancora un po’ più largo di quello di Fabio.

Lo prese da sotto, lo segò per pochissimo e leccò per un istante l’asta, ma la voglia di prenderlo in bocca fu tanta che affondo la bocca sulla cappella.

Ora lo segava a due mani e cercava di spingere il più possibile quel mostro in gola. Lo desiderava tutto. E anche se lei era brava a rilassare la muscolatura della gola, ne rimaneva sempre un bel pezzo di fuori.era impossibile da inglobarlo, era troppo largo per la sua bocca.

Per un paio di minuti continuò a spingerlo più giù che poteva , poi si arrese , e dedicò il suo piacere all’asta e alle palle del nero.

Leccava la cappella in tutte le direzioni e lo faceva lentamente per non perdersi tutto quel sapore nuovo.

Poi Muzzi la fece alzare, e gli sfilò mutandine e reggiseno, lasciando i tacchi ai suoi piedi.

Fece sdraiare Michela sul divano, gli prese le cosce e le portò ai fianchi, così da avere la fica il più possibile proiettata all’esterno.

La cugina si mordeva il labbro, già immaginava nella sua testa che cosa sarebbe arrivato tra le sue gambe, notai anche che la sua fichetta stava sbrodando già.

Muzzi appoggiò la cappella sulla fica, e guardò intensamente Michela, che fin lì non aveva mai parlato.

Mu: all’inizio andrò piano non ti preoccupare, ti ci faccio abituare

M: non è un cazzo, è un matterello quello, ti prego fai piano



Non era solo in cazzo ad essere enorme, la visione di quel corpo così massicciò era incredibile, m’immagino cosa potesse passare nella testa alla cugina in quel momento

Iniziò ad entrare piano, quasi al rallentatore, poi si fermava per far abituare la fica a quell’immenso palo di carne.



La cugina aveva la bocca spalancata, come se fosse un urlo strozzato, si vedeva che tremava

M: oddiioooooo, mi sento tirar tutto, mi stai aprendo la ficaaaa

Mi: dimmi quando lo senti in fondo, quando ti sbatte sul tuo utero



Dopo un po’ la cugina disse

M: eccolo cazzooo



Mi spostai e vidi chiaramente che un bel pezzo di fava era fuori

Muzzi fece vedere alla cugina questo particolare, lei aveva gli occhi sgranati.



M: non è tanto la lunghezza, è la larghezza, odioooo



Ora iniziava a muoversi davvero, molto velocemente, Michela aveva le gambe completamente divaricate, i suoi occhi erano semi chiusi, Muzzi si teneva con una mano sul divanetto e l’altra sulle tette di Michela.



Io guardavo da una poltrona questo spettacolo, per un po’ si sentivano solo i gemiti di lei e il lago della fica a contatto con l’immane martello.



Era il turno della cugina di passare sopra

Si mise con la schiena rivolta a lui, e brevemente guardò me , voleva vedere anche il mio godimento, gli feci l’occhiolino

A: ora bambina, prendilo tutto quel missile

Prese l’asta in mano , ed era impressionante da vedere come avesse la mano piena, e lo posizionò per bene sulla passera.

Voleva provare a dettare il ritmo, ma Muzzi era impaziente e spinse subito il turbo da sotto.



La cugina era estasiata, ogni colpo profondo era un gemito, le orbite quasi rovesciate dalla goduria.

Stava per finire la benzina, e così appoggiò ambedue le mani dietro la schiena sul petto del Mandingo.



Ora lui era un martello , aveva un ritmo altissimo, con le mani sui fianchi di lei, spingeva dall’alto e martellava dal basso



Michi aveva la testa reclinata, aveva perso finalmente la tensione dell’incontro, dopo secondi pochi si sentì solo un “godo” secco, quasi sussurrato, come se una persona volesse dire una parola poco prima di svenire.

Per un attimo pensai che Muzzi avesse sborrato dentro, ma non poteva essere, aveva il preservativo, erano gli umori di Michela che colavano e scendevano giù per il buco del culo che si contraeva e si espandeva per diversi secondi. Aveva davvero goduto.

Presero un minuto di pausa.



Michela era abbandonata di pancia sul divanetto, lui si alzò per prendere da bere

Mu: ti dirò un segreto Antonio, la ragazza del tuo amico l’avevo già scopata, quando lui non c’era. È stata una buona scopata, ma niente di eccezionale, anche se lei è molto bella e molto troia. Ma tua cugina si da completamente, ha il fuoco dentro, non deve dimostrare niente, di solito le donne fanno così, per far colpo, ti vogliono far vedere che sono brave a letto. Michela si gode il momento, asseconda le tue voglie. Con questa ragazza ci puoi fare tutto, puoi sperimentare qualsiasi cosa. Se non fossi già fidanzato, ci farei un pensierino.



Poi si diresse da Michela, la alzò di nuovo e la mise a pecora.

Notai che anche con un po’ di pausa e la chiacchierata non perse minimamente l’erezione, il profilattico era sempre al suo posto.



Colpi potenti penetravano ormai esausta la cugina che come al solito cedeva e si appiativa sul divanetto.

Ormai era in balia del nero, lui aumento il ritmo in modo forsennato, poi con uno scatto si tolse il preservativo e girò la cuginetta come una bambola di pezza e gli venne sopra le tette rigonfie, copiosamente .



Mi: ora alzati piccola, il bagno é laggiù, che devo riprendere il lavoro.

Arrivò a fatica nel bagno.

Quando si ricomposero lui gli disse qualcosa in un orecchio, lei annui, poi dopo scendemmo e ci dirigemmo al bancone per far rifocillare la cugina.

Ormai si era fatto tardi, salutai Fabio e Ekaterina, poi andai a prendere Simona che nel frattempo stava limonando sul divano con un ragazzetto.

A: mi dispiace interrompere ragazzo, ma la devo portare via.

M: io non ci riesco ad arrivare alla macchina, aspetto qui fuori dal locale, andate voi.



Non feci in tempo a entrare il macchina che Simona mi si fiondò addosso…
 
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Ser.cam

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IL CALUMET DELLA PACE


Ero abbastanza sorpreso che la cugina avesse proprio un desiderio fortissimo per il professore.

Ci stava comunque , è un bell’uomo, pensavo che lo volesse solo provocare e invece la voglia di farsi scopare era tanta.

L’unico problema, era quello di trovare un posto per farli scopare con me nelle vicinanze.

Sapevo che l’unico che potesse trovare una soluzione era Fabio.

Non ci parlavamo da molto.

Pensai che data l’occasione, dovevo andare a recuperare il rapporto.

Lo aspettai fuori dal lavoro.

Uscì da una porta secondaria

A: ora fai come i vip che esci dalle uscite di emergenza?

Quando mi vide, attaccò una leggera corsetta , poi mi abbracciò

F: fratello mi sei mancato, sarei passato io, ma forse è meglio così.

A: aspettavo te, ero vecchio

Decidemmo di andare in un pub, per chiarire e per parlare di altro

F: non mi sono fatto più vedere, mi sono sentito una merda. Ho perso completamente la testa per Michela in quella serata.

Ma ti dico una cosa. Stai attento, perché è un abile manipolatrice.

Noi due avevamo un progetto.

Ora sembra che le redini le ha lei.

A: lo so. Ma è giusto così. Si è evoluta in brevissimo tempo. Ma sta andando oltre quello che avevamo pensato. Io proponevo lei accettava, ora è lei che propone e io accetto.

A me sta bene così. Abbiamo un intesa al 100%: mi godo la cosa fino a quando finirà.

F: chi è il fortunato di turno ora?

A: il suo professore a scuola. Dice che un uomo molto bello, virile. L’ha praticamente fatto impazzire in classe. Lui è un pervertito di prima categoria.Poi ci ha preso gusto e ora vuole essere scopata.

Ma ho un problema

F: cioè?

A: se lo vuole fare e vuole che io guardi di nascosto. Un po’ perché sa che mi eccita, un po’ perché gode vedermi così, e poi per la sicurezza.

È stata talmente audace, che lui potrebbe farle qualsiasi cosa. Insomma se succedesse qualcosa dovrei stare nei paraggi.

F: dimmi tutte le opzioni che hai pensato e il ti dico se è fattibile o meno.

A: innanzitutto, lei ancora non ha detto niente al prof, per cui lo deve adescare, e vediamo lui come reagisce. Non è detto che accetti, magari è sposato e non ha margini di manovra, ma per me è talmente preso dalla situazione di scopare, che potrebbe rischiare

F: facciamo finta che abbia accettato, e comunque anche lì Michela deve essere credibile, se non è sposato, potrebbe portarla a casa sua, e li è la peggiore delle situazioni. Te non vedi e lei è in territorio nemico.

A: se invece è sposato o impegnato oppure non vuole rischiare?

F: potrebbe imboscarsi da qualche parte, e comunque è difficile, anche seguirli, poi devi mettere in conto che Michela non ha tanti margini di manovra, cioè o esce per venire da te durante la settimana oppure il sabato sera o l’allenamenti.

No fratello hai bisogno di tempo e non ne ha molto.

A: la può portare in albergo?

F: e li sei a punto a capo come a casa

A: io avrei pensato al cinema. Loro magari vanno in fondo e io mi siedo da qualche parte vicino.

F: questa è già fattibile, però non puoi farlo in città, troppo pericoloso.

A: la porto fuori città.

A Fabio si illuminarono gli occhi

F: Vieni con me

A: dove si va , ma ora?

F: si dai , mi è venuta un idea bomba

Ci dirigiamo poco lontano dalla città e arrivammo in un cinema d’essai .

I cinema d’essai , proiettano esclusivamente film non commerciali, per un pubblico d’avanguardia o colto, per trovare un termine giusto.

F: Antonio, guarda chi ci lavora qui?

E mi indica un vecchietto che sta facendo una partita a carte con un altra persona

A: accidenti, é l’ex custode della scuola. Lo facevo già morto da tempo.

F: e invece ha trovato questo posto da custode qui dentro, praticamente fa tutto lui, apre e chiude il cinema, pulisce e da i biglietti.

A: e te come fai a sapere tutte queste cose.

F: il mio principale una volta a settimana viene qui in zona, lo accompagno quasi sempre io, giocano a poker con altra gente e lui perde sempre un sacco di soldi. Deve un po’ di soldi a tutti. Non cifre alte, ma un paio di centoni a uno un centone ad un altro e così via. E così oltre a questo lavoro cerca di recuperare con altri lavoretti la cifra per pagare. Poi però rigioca ed è una ruota.

F: Marcello, ma cosa ci fai qui, ma non ti godi la pensione?

Ma: guarda loro. Cosa ci fate qui, volete fare una partitina?

F: no, però ti interessa guadagnare qualche soldino extra ?

Ma: e me lo dici? Certo, che dovrei fare?

F: gli spettacoli quando ci sono qui?

Due volte a settimana, quasi sempre la sera. Qui è una specie di cineforum, ci sono degli abbonamenti e vengono a vedere questi film.

F: senti un po’, ma la mattina spettacoli non ci sono?

Ma: no mai

A: ci fai vedere la sala?

Ci portò in questa mini sala, ci saranno stati non più di 50 posti, ma molto ben curata

A: Marcello, ma qui c’è una possibilità di vedere cosa fa il pubblico?

Ci indica due piccole finestre a non più di 4 /5 metri di altezza dalle sedute del cinema.

F: Ci puoi portare su un attimo?

Una finestra era perfetta per quello che dovevo fare io, e lo schermo per essere una saletta era molto grande

F: e se ti dicessimo che ti diamo un centone per aprire la mattina, metti un film che ti pare, possibilmente luminoso. Poi non devi fare altro

Mi: ma che dovete fare?

A: a te non ti deve interessare, ma li vuoi questi soldi o no?

Mi: si si certo

A: bene nei prossimi giorni passo e ci mettiamo d’accordo

Uscimmo dal locale e ci dirigemmo in macchina verso casa

A: e ora come la organizzo?

F: Michela la mattina si da malata, l’accompagni qui la fai entrare a vedere il film, gli indichi la seduta più vicino alla finestra e poi aspetta il prof .

A: il problema è il professore

F: Ci sarà un giorno che non insegna no? Istruisci la cugina a dovere, dovrà far venire il prof al cinema. Con quello che mi hai raccontato, viene è assicurato, anzi verrà parecchie volte ahahahah

A: te sei come il professore…

F: mi piacciono queste situazioni. E piacciono anche a te e lo sai.

Poteva reggere la cosa. Al massimo se non fosse venuto il prof sarei sceso io

F: dove andate di bello stasera?

Avevo pensato di portarla a ballare, te vieni?

Io stasera sono li per forza, ho iniziato a prendere le liste, guadagno qualcosa di extra.


Non restava che parlare con Michela del piano.
che gran botta di culo!
 

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SECONDA PARTE DISCOTECA BOLLENTE

Faccio salire Michela e la faccio entrare nel privé

Mu: ragazzi ora gentilmente se potete lasciarci tutti, grazie, vorrei rimanere solo con Antonio e Michela.

Mu: Ciao Michela mi chiamo Muzi e sono un amico di tuo cugino

M: ciao Muzi, che ci faccio qui?

A: vedi Michi, Fabio aveva chiesto di incontrare Muzi perché Ekaterina aveva delle voglie e voleva fare un esperienza . Gli abbiamo indicato il tavolo dove eravate sedute, e lui ha detto che se doveva scegliere una persona per fare sesso , avrebbe scelto te.

Ecco,perché siamo qui.

Volevamo parlarne con te. Mi avevi detto che se ci fosse stata la possibilità che ti piaceva fare esperienza con un ragazzo di colore e ora lo puoi fare.



Michi era titubante, tra il dire e fare c’è di mezzo il mare no? Ma ero anche sicuro che avrebbe accettato solo per il fatto che lui avesse scelto lei è non Ekaterina.



Mu: sei bellissima, hai un corpo da favola, rimani lì che mi spoglio.

Si tolse tutto e rimase in boxer. Aveva un corpo statuario e da sotto gli slip si vedeva in modo marcatissimo un cazzo pazzesco, e non era ancora in tiro.



Michela se lo godeva tutto e non poteva non guardare quell’immenso bastone.



Muzzi si avvicinò alla cugina e chiese se poteva spogliarla, lei annui



Gli tolse la giacchetta di sopra, poi la gonna, rimase con l’intimo, e con i tacchi.

La cugina era uno spettacolo.

Con quel reggiseno che si era messa, aveva le tette poco coperte



Mu: ora mettiti in ginocchio, e sfilami i boxer

Michela ubbidì e si ritrovò con un cazzo incredibile davanti.

Sarà stato 35 centimetri e era ancora un po’ più largo di quello di Fabio.

Lo prese da sotto, lo segò per pochissimo e leccò per un istante l’asta, ma la voglia di prenderlo in bocca fu tanta che affondo la bocca sulla cappella.

Ora lo segava a due mani e cercava di spingere il più possibile quel mostro in gola. Lo desiderava tutto. E anche se lei era brava a rilassare la muscolatura della gola, ne rimaneva sempre un bel pezzo di fuori.era impossibile da inglobarlo, era troppo largo per la sua bocca.

Per un paio di minuti continuò a spingerlo più giù che poteva , poi si arrese , e dedicò il suo piacere all’asta e alle palle del nero.

Leccava la cappella in tutte le direzioni e lo faceva lentamente per non perdersi tutto quel sapore nuovo.

Poi Muzzi la fece alzare, e gli sfilò mutandine e reggiseno, lasciando i tacchi ai suoi piedi.

Fece sdraiare Michela sul divano, gli prese le cosce e le portò ai fianchi, così da avere la fica il più possibile proiettata all’esterno.

La cugina si mordeva il labbro, già immaginava nella sua testa che cosa sarebbe arrivato tra le sue gambe, notai anche che la sua fichetta stava sbrodando già.

Muzzi appoggiò la cappella sulla fica, e guardò intensamente Michela, che fin lì non aveva mai parlato.

Mu: all’inizio andrò piano non ti preoccupare, ti ci faccio abituare

M: non è un cazzo, è un matterello quello, ti prego fai piano



Non era solo in cazzo ad essere enorme, la visione di quel corpo così massicciò era incredibile, m’immagino cosa potesse passare nella testa alla cugina in quel momento

Iniziò ad entrare piano, quasi al rallentatore, poi si fermava per far abituare la fica a quell’immenso palo di carne.



La cugina aveva la bocca spalancata, come se fosse un urlo strozzato, si vedeva che tremava

M: oddiioooooo, mi sento tirar tutto, mi stai aprendo la ficaaaa

Mi: dimmi quando lo senti in fondo, quando ti sbatte sul tuo utero



Dopo un po’ la cugina disse

M: eccolo cazzooo



Mi spostai e vidi chiaramente che un bel pezzo di fava era fuori

Muzzi fece vedere alla cugina questo particolare, lei aveva gli occhi sgranati.



M: non è tanto la lunghezza, è la larghezza, odioooo



Ora iniziava a muoversi davvero, molto velocemente, Michela aveva le gambe completamente divaricate, i suoi occhi erano semi chiusi, Muzzi si teneva con una mano sul divanetto e l’altra sulle tette di Michela.



Io guardavo da una poltrona questo spettacolo, per un po’ si sentivano solo i gemiti di lei e il lago della fica a contatto con l’immane martello.



Era il turno della cugina di passare sopra

Si mise con la schiena rivolta a lui, e brevemente guardò me , voleva vedere anche il mio godimento, gli feci l’occhiolino

A: ora bambina, prendilo tutto quel missile

Prese l’asta in mano , ed era impressionante da vedere come avesse la mano piena, e lo posizionò per bene sulla passera.

Voleva provare a dettare il ritmo, ma Muzzi era impaziente e spinse subito il turbo da sotto.



La cugina era estasiata, ogni colpo profondo era un gemito, le orbite quasi rovesciate dalla goduria.

Stava per finire la benzina, e così appoggiò ambedue le mani dietro la schiena sul petto del Mandingo.



Ora lui era un martello , aveva un ritmo altissimo, con le mani sui fianchi di lei, spingeva dall’alto e martellava dal basso



Michi aveva la testa reclinata, aveva perso finalmente la tensione dell’incontro, dopo secondi pochi si sentì solo un “godo” secco, quasi sussurrato, come se una persona volesse dire una parola poco prima di svenire.

Per un attimo pensai che Muzzi avesse sborrato dentro, ma non poteva essere, aveva il preservativo, erano gli umori di Michela che colavano e scendevano giù per il buco del culo che si contraeva e si espandeva per diversi secondi. Aveva davvero goduto.

Presero un minuto di pausa.



Michela era abbandonata di pancia sul divanetto, lui si alzò per prendere da bere

Mu: ti dirò un segreto Antonio, la ragazza del tuo amico l’avevo già scopata, quando lui non c’era. È stata una buona scopata, ma niente di eccezionale, anche se lei è molto bella e molto troia. Ma tua cugina si da completamente, ha il fuoco dentro, non deve dimostrare niente, di solito le donne fanno così, per far colpo, ti vogliono far vedere che sono brave a letto. Michela si gode il momento, asseconda le tue voglie. Con questa ragazza ci puoi fare tutto, puoi sperimentare qualsiasi cosa. Se non fossi già fidanzato, ci farei un pensierino.



Poi si diresse da Michela, la alzò di nuovo e la mise a pecora.

Notai che anche con un po’ di pausa e la chiacchierata non perse minimamente l’erezione, il profilattico era sempre al suo posto.



Colpi potenti penetravano ormai esausta la cugina che come al solito cedeva e si appiativa sul divanetto.

Ormai era in balia del nero, lui aumento il ritmo in modo forsennato, poi con uno scatto si tolse il preservativo e girò la cuginetta come una bambola di pezza e gli venne sopra le tette rigonfie, copiosamente .



Mi: ora alzati piccola, il bagno é laggiù, che devo riprendere il lavoro.

Arrivò a fatica nel bagno.

Quando si ricomposero lui gli disse qualcosa in un orecchio, lei annui, poi dopo scendemmo e ci dirigemmo al bancone per far rifocillare la cugina.

Ormai si era fatto tardi, salutai Fabio e Ekaterina, poi andai a prendere Simona che nel frattempo stava limonando sul divano con un ragazzetto.

A: mi dispiace interrompere ragazzo, ma la devo portare via.

M: io non ci riesco ad arrivare alla macchina, aspetto qui fuori dal locale, andate voi.



Non feci in tempo a entrare il macchina che Simona mi si fiondò addosso…
quindi Ekaterina gia ci aveva fato qualcosa con il cazzo grosso :D
 

tito81

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SECONDA PARTE DISCOTECA BOLLENTE

Faccio salire Michela e la faccio entrare nel privé

Mu: ragazzi ora gentilmente se potete lasciarci tutti, grazie, vorrei rimanere solo con Antonio e Michela.

Mu: Ciao Michela mi chiamo Muzi e sono un amico di tuo cugino

M: ciao Muzi, che ci faccio qui?

A: vedi Michi, Fabio aveva chiesto di incontrare Muzi perché Ekaterina aveva delle voglie e voleva fare un esperienza . Gli abbiamo indicato il tavolo dove eravate sedute, e lui ha detto che se doveva scegliere una persona per fare sesso , avrebbe scelto te.

Ecco,perché siamo qui.

Volevamo parlarne con te. Mi avevi detto che se ci fosse stata la possibilità che ti piaceva fare esperienza con un ragazzo di colore e ora lo puoi fare.



Michi era titubante, tra il dire e fare c’è di mezzo il mare no? Ma ero anche sicuro che avrebbe accettato solo per il fatto che lui avesse scelto lei è non Ekaterina.



Mu: sei bellissima, hai un corpo da favola, rimani lì che mi spoglio.

Si tolse tutto e rimase in boxer. Aveva un corpo statuario e da sotto gli slip si vedeva in modo marcatissimo un cazzo pazzesco, e non era ancora in tiro.



Michela se lo godeva tutto e non poteva non guardare quell’immenso bastone.



Muzzi si avvicinò alla cugina e chiese se poteva spogliarla, lei annui



Gli tolse la giacchetta di sopra, poi la gonna, rimase con l’intimo, e con i tacchi.

La cugina era uno spettacolo.

Con quel reggiseno che si era messa, aveva le tette poco coperte



Mu: ora mettiti in ginocchio, e sfilami i boxer

Michela ubbidì e si ritrovò con un cazzo incredibile davanti.

Sarà stato 35 centimetri e era ancora un po’ più largo di quello di Fabio.

Lo prese da sotto, lo segò per pochissimo e leccò per un istante l’asta, ma la voglia di prenderlo in bocca fu tanta che affondo la bocca sulla cappella.

Ora lo segava a due mani e cercava di spingere il più possibile quel mostro in gola. Lo desiderava tutto. E anche se lei era brava a rilassare la muscolatura della gola, ne rimaneva sempre un bel pezzo di fuori.era impossibile da inglobarlo, era troppo largo per la sua bocca.

Per un paio di minuti continuò a spingerlo più giù che poteva , poi si arrese , e dedicò il suo piacere all’asta e alle palle del nero.

Leccava la cappella in tutte le direzioni e lo faceva lentamente per non perdersi tutto quel sapore nuovo.

Poi Muzzi la fece alzare, e gli sfilò mutandine e reggiseno, lasciando i tacchi ai suoi piedi.

Fece sdraiare Michela sul divano, gli prese le cosce e le portò ai fianchi, così da avere la fica il più possibile proiettata all’esterno.

La cugina si mordeva il labbro, già immaginava nella sua testa che cosa sarebbe arrivato tra le sue gambe, notai anche che la sua fichetta stava sbrodando già.

Muzzi appoggiò la cappella sulla fica, e guardò intensamente Michela, che fin lì non aveva mai parlato.

Mu: all’inizio andrò piano non ti preoccupare, ti ci faccio abituare

M: non è un cazzo, è un matterello quello, ti prego fai piano



Non era solo in cazzo ad essere enorme, la visione di quel corpo così massicciò era incredibile, m’immagino cosa potesse passare nella testa alla cugina in quel momento

Iniziò ad entrare piano, quasi al rallentatore, poi si fermava per far abituare la fica a quell’immenso palo di carne.



La cugina aveva la bocca spalancata, come se fosse un urlo strozzato, si vedeva che tremava

M: oddiioooooo, mi sento tirar tutto, mi stai aprendo la ficaaaa

Mi: dimmi quando lo senti in fondo, quando ti sbatte sul tuo utero



Dopo un po’ la cugina disse

M: eccolo cazzooo



Mi spostai e vidi chiaramente che un bel pezzo di fava era fuori

Muzzi fece vedere alla cugina questo particolare, lei aveva gli occhi sgranati.



M: non è tanto la lunghezza, è la larghezza, odioooo



Ora iniziava a muoversi davvero, molto velocemente, Michela aveva le gambe completamente divaricate, i suoi occhi erano semi chiusi, Muzzi si teneva con una mano sul divanetto e l’altra sulle tette di Michela.



Io guardavo da una poltrona questo spettacolo, per un po’ si sentivano solo i gemiti di lei e il lago della fica a contatto con l’immane martello.



Era il turno della cugina di passare sopra

Si mise con la schiena rivolta a lui, e brevemente guardò me , voleva vedere anche il mio godimento, gli feci l’occhiolino

A: ora bambina, prendilo tutto quel missile

Prese l’asta in mano , ed era impressionante da vedere come avesse la mano piena, e lo posizionò per bene sulla passera.

Voleva provare a dettare il ritmo, ma Muzzi era impaziente e spinse subito il turbo da sotto.



La cugina era estasiata, ogni colpo profondo era un gemito, le orbite quasi rovesciate dalla goduria.

Stava per finire la benzina, e così appoggiò ambedue le mani dietro la schiena sul petto del Mandingo.



Ora lui era un martello , aveva un ritmo altissimo, con le mani sui fianchi di lei, spingeva dall’alto e martellava dal basso



Michi aveva la testa reclinata, aveva perso finalmente la tensione dell’incontro, dopo secondi pochi si sentì solo un “godo” secco, quasi sussurrato, come se una persona volesse dire una parola poco prima di svenire.

Per un attimo pensai che Muzzi avesse sborrato dentro, ma non poteva essere, aveva il preservativo, erano gli umori di Michela che colavano e scendevano giù per il buco del culo che si contraeva e si espandeva per diversi secondi. Aveva davvero goduto.

Presero un minuto di pausa.



Michela era abbandonata di pancia sul divanetto, lui si alzò per prendere da bere

Mu: ti dirò un segreto Antonio, la ragazza del tuo amico l’avevo già scopata, quando lui non c’era. È stata una buona scopata, ma niente di eccezionale, anche se lei è molto bella e molto troia. Ma tua cugina si da completamente, ha il fuoco dentro, non deve dimostrare niente, di solito le donne fanno così, per far colpo, ti vogliono far vedere che sono brave a letto. Michela si gode il momento, asseconda le tue voglie. Con questa ragazza ci puoi fare tutto, puoi sperimentare qualsiasi cosa. Se non fossi già fidanzato, ci farei un pensierino.



Poi si diresse da Michela, la alzò di nuovo e la mise a pecora.

Notai che anche con un po’ di pausa e la chiacchierata non perse minimamente l’erezione, il profilattico era sempre al suo posto.



Colpi potenti penetravano ormai esausta la cugina che come al solito cedeva e si appiativa sul divanetto.

Ormai era in balia del nero, lui aumento il ritmo in modo forsennato, poi con uno scatto si tolse il preservativo e girò la cuginetta come una bambola di pezza e gli venne sopra le tette rigonfie, copiosamente .



Mi: ora alzati piccola, il bagno é laggiù, che devo riprendere il lavoro.

Arrivò a fatica nel bagno.

Quando si ricomposero lui gli disse qualcosa in un orecchio, lei annui, poi dopo scendemmo e ci dirigemmo al bancone per far rifocillare la cugina.

Ormai si era fatto tardi, salutai Fabio e Ekaterina, poi andai a prendere Simona che nel frattempo stava limonando sul divano con un ragazzetto.

A: mi dispiace interrompere ragazzo, ma la devo portare via.

M: io non ci riesco ad arrivare alla macchina, aspetto qui fuori dal locale, andate voi.



Non feci in tempo a entrare il macchina che Simona mi si fiondò addosso…
Curioso di sapere come scopa Simona , mi sa di una che ingoia prima di salutarti
 
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Tanacca71

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Stò seguendo con interesse questo racconto: reale, anabolizzato o inventato... non entro nel merito, ma lo trovo molto godibile. Ti faccio un appunto grammaticale: quando ci si riferisce ad una lei in terza persona, si scrive "le" non "gli": per il resto, trovo che scrivi bene, nei primi post meglio che negli ultimi, ma comunque bene. Ciao
 
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Tanacca71

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Stò seguendo con interesse questo racconto: reale, anabolizzato o inventato... non entro nel merito, ma lo trovo molto godibile. Ti faccio un appunto grammaticale: quando ci si riferisce ad una lei in terza persona, si scrive "le" non "gli": per il resto, trovo che scrivi bene, nei primi post meglio che negli ultimi, ma comunque bene. Ciao
Purtroppo sono un ignorante, che ci vuoi fare. Non uso nemmeno word , scrivo tutto su note. Poi faccio copia e incolla. Perdonatemi ma quando rivivo i momenti dovrei usare la mente ma tutto il sangue va alla fava. 😂😂😂
 

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Purtroppo sono un ignorante, che ci vuoi fare. Non uso nemmeno word , scrivo tutto su note. Poi faccio copia e incolla. Perdonatemi ma quando rivivo i momenti dovrei usare la mente ma tutto il sangue va alla fava. 😂😂😂
Io te l'ho detto dall'inizio mi raccomando gli con le 😂😂😂😂 tu no cocciuto continui 😂😂😂😂 la fica è una cosa seria e va trattata come si deve.
Comunque non ti curar di loro ma guarda e passa. Forse è così la frase, boh !
 
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Tanacca71

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Io te l'ho detto dall'inizio mi raccomando gli con le 😂😂😂😂 tu no cocciuto continui 😂😂😂😂 la fica è una cosa seria e va trattata come si deve.
Comunque non ti curar di loro ma guarda e passa. Forse è così la frase, boh !
Ma ci mancherebbe, non me la sono mica presa per l’intervento dell’amico, e anche del tuo 😂😂😂 dico solo che ci faccio caso ora che non è nemmeno un mese che scrivo è ho 204 k visualizzazioni. C’è chi mi critica, chi mi corregge, chi mi da consigli, chi mi esorta ad andare avanti, chi invece ha il cazzo in mano e legge. Sapete una cosa: io vi voglio bene a tutti.
 

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