Esperienza reale La madrina di mia moglie

Spylover

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Ero impegnato in alcune faccende al computer perciò non feci molto caso alla sua affermazione, che avevo inteso essendo una delle poche frasi che conoscevo.
S. chiuse la porta della stanza e si infilò in doccia.
Purtroppo questa è la vita reale e non un film porno, perciò non successe affatto che mi chiamasse per insaponarle la schiena o altro, semplicemente fece ciò che doveva fare e mi raggiunse poi sul divano.
Ero distratto, lo ammetto, e subito non mi accorsi che S., accomodatasi accanto a me sul piccolo divano, indossava una sorta di lunga veste bianca generosamente scollata, quasi aperta al centro, e che in caso di movimento errato, avrebbe lasciato intravedere praticamente tutto, ovviamente senza reggiseno.

Una volta accortomi, sgomento ed arrapato contemporaneamente, cercai di impormi di non guardare li in mezzo. Forse la malizia ce la vedevo solo io, magari per lei era normale stare comodi in casa, o semplicemente era meno pudica di quanto sia la nostra cultura spesso retrograda in tema di sesso.

Solo che non riuscivo a guardare altrove, mentre lei leggeva rilassata un e-book, la mia testa era totalmente imbambolata e concentrata su quella scollatura.

Il side-boob lo avevo intravisto, e già fu sufficiente a provocarmi una generosa erezione, che cercai di calmare onde evitare di alzarmi e fare figure dimmerda, in casa mia sotto le tute non indosso mai nulla per comodità e non ho di certo un cazzo che passi inosservato.

Teneva in oltre in bellavista degli splendidi piedini curatissimi con french appena accennato, piccoli ma sinuosi e perfetti nelle proporzioni, per un feticista come me erano davvero una gioia per gli occhi.

Ero come in trans ma non successe nulla di particolare, niente che mi facesse pensare lo avesse fatto apposta per provocarmi.

Probabilmente mi sbagliavo, ma questo l'ho scoperto solo dopo.

Quell'episodio fu sufficiente a farmi capire che S. si sentiva in confidenza con me, e questo, unito a tutti gli abbracci ed i baci, ed al fatto che mi difendeva puntualmente in ogni conversazione con mia moglie su qualunque argomento, me la rendeva davvero simpatica ed iniziavo a sentire una forte attrazione nei suoi confronti.

In quei giorni iniziai a fantasticare su di lei ma non ebbi il coraggio di dire nulla a mia moglie, come già detto in precedenza, per paura di eventuali reazioni impreviste.

Quella vacanza non accadde più nulla di rilevante, mi rendo conto che ai fini del racconto sarebbe stato bello, ma di sicuro fu l'inizio di qualcosa che ancora oggi sto cercando di capire.

E dai prossimi episodi ci sarà un plot-twist inatteso ed incredibile a cominciare da me.


In allegato, per capire di cosa parliamo, come promesso, una foto di S. di quel periodo, debitamente censurata, e per evitare dubbi, spiegherò nei prossimi capitoli sul perché ne sono arrivato in possesso.

Ovviamente se dovesse piacervi, di materiale ne ho...
non vedo l'ora di leggere il prosieguo
 

azer_milf

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Ero impegnato in alcune faccende al computer perciò non feci molto caso alla sua affermazione, che avevo inteso essendo una delle poche frasi che conoscevo.
S. chiuse la porta della stanza e si infilò in doccia.
Purtroppo questa è la vita reale e non un film porno, perciò non successe affatto che mi chiamasse per insaponarle la schiena o altro, semplicemente fece ciò che doveva fare e mi raggiunse poi sul divano.
Ero distratto, lo ammetto, e subito non mi accorsi che S., accomodatasi accanto a me sul piccolo divano, indossava una sorta di lunga veste bianca generosamente scollata, quasi aperta al centro, e che in caso di movimento errato, avrebbe lasciato intravedere praticamente tutto, ovviamente senza reggiseno.

Una volta accortomi, sgomento ed arrapato contemporaneamente, cercai di impormi di non guardare li in mezzo. Forse la malizia ce la vedevo solo io, magari per lei era normale stare comodi in casa, o semplicemente era meno pudica di quanto sia la nostra cultura spesso retrograda in tema di sesso.

Solo che non riuscivo a guardare altrove, mentre lei leggeva rilassata un e-book, la mia testa era totalmente imbambolata e concentrata su quella scollatura.

Il side-boob lo avevo intravisto, e già fu sufficiente a provocarmi una generosa erezione, che cercai di calmare onde evitare di alzarmi e fare figure dimmerda, in casa mia sotto le tute non indosso mai nulla per comodità e non ho di certo un cazzo che passi inosservato.

Teneva in oltre in bellavista degli splendidi piedini curatissimi con french appena accennato, piccoli ma sinuosi e perfetti nelle proporzioni, per un feticista come me erano davvero una gioia per gli occhi.

Ero come in trans ma non successe nulla di particolare, niente che mi facesse pensare lo avesse fatto apposta per provocarmi.

Probabilmente mi sbagliavo, ma questo l'ho scoperto solo dopo.

Quell'episodio fu sufficiente a farmi capire che S. si sentiva in confidenza con me, e questo, unito a tutti gli abbracci ed i baci, ed al fatto che mi difendeva puntualmente in ogni conversazione con mia moglie su qualunque argomento, me la rendeva davvero simpatica ed iniziavo a sentire una forte attrazione nei suoi confronti.

In quei giorni iniziai a fantasticare su di lei ma non ebbi il coraggio di dire nulla a mia moglie, come già detto in precedenza, per paura di eventuali reazioni impreviste.

Quella vacanza non accadde più nulla di rilevante, mi rendo conto che ai fini del racconto sarebbe stato bello, ma di sicuro fu l'inizio di qualcosa che ancora oggi sto cercando di capire.

E dai prossimi episodi ci sarà un plot-twist inatteso ed incredibile a cominciare da me.


In allegato, per capire di cosa parliamo, come promesso, una foto di S. di quel periodo, debitamente censurata, e per evitare dubbi, spiegherò nei prossimi capitoli sul perché ne sono arrivato in possesso.

Ovviamente se dovesse piacervi, di materiale ne ho...
bona!!!
 
OP
cettola

cettola

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Passarono molti mesi dove accadde poco o nulla, putroppo l'avvento del Covid aveva rallentato sia la divertente vita sessuale mia e di J., sia ovviamente tutto il resto.

Avevamo programmato piu' volte il ritorno di S. a casa nostra, per poter stare un po' insieme, e non solo chiacchierare a distanza quasi quotidianamente come fa con mia moglie, conversazione che termina puntualmente con i miei saluti e baci ricambiati.
Ogni volta pero' si presentava qualche problema, per svariati motivi, che impediva che cio' potesse accadere, seppure ancora al tempo vedevo l'arrivo di S. come una cosa si piacevole, ma che alla fine era piu' un supporto per mia moglie, che viveva lontana da famiglia ed amici, che altro.

Una sera, era un martedi e lo ricordo bene perche' stavo per uscire in direzione calcetto con gli amici, videochiama S. ed inizia a parlare con J. delle solite cose, credo, d'altronde capisco si e no il 10% di quello che dicono, e seduta sul divano accanto a me, mi cade l'occhio sul telefono.

S. indossava solo quella famosa vestaglietta bianca indossata a casa mia mesi prima, solo che in questo caso era del tutto aperta.
Copriva a stento il seno che nel frattempo era diventato sempre piu' generoso, sicuramente aveva preso qualche kg, ma pensavo le stesse bene visto quanto magra fosse prima.
Dimenticai immediatamente che dovevo ancora finire di fare la borsa ed inizia, con una scusa, a chiedere di poterla salutare.
Non so se J. capi' subito il mio intento, ma non ci badai molto, ero solo attratto da quella visione e ne volevo di piu' e quanto piu vicino possibile.
S. mi vide e non si scompose di un muscolo se non per lanciarmi baci ed epiteti nella sua lingua, ed ogni tanto facendo il gesto della mano che lancia il bacio, lasciava intravedere qualcosina, ma difficile dirlo vista la visuale sullo schermo di un telefono non nelle mie mani.

Ripresero a parlare e mi resi conto che stavo facendo tardi, percio' mi affrettai a prendere le mie cose e fiondarmi fuori di casa.

Non fu semplice giocare quella partita con il cazzo barzotto e per evitare figure pessime, fui costretto a farmi la doccia a casa e la sotto sfogarmi come si deve. Non ce la facevo davvero piu'!

L'indomani mattina, con tutta la delicatezza che mi appartiene, dopo il caffe' domandai a J. se avesse notato l'indifferenza con la quale S. indossava a malapena quella camicetta, e lei, che mi conosce ormai da due lustri, sorrise sorniona ed annui' con la testa, dandomi del solito maiale, ma che comunque lei stessa non era rimasta indifferente a quell'effetto di vedo-nonvedo.

E' una gran porcella J. ed io l'ho sposata per questo. Quante cose le ho visto fare, e se avessimo la possibilita' quante gliene organizzerei ancora. Nonostante gli anni passino, resta ancora una gran bella Phica. E non lo dico per piaggeria.


Piu' volte nei mesi successivi chiesi a J. di richiamare S. la sera, sperando di ritrovarla nella medesima condizione e di godermi un po' lo spettacolo. A queste affermazioni non dava la sensazione di esser gelosa, come sempre, o che le desse fastidio, ma rispetto al solito dove mi fomentava, manteneva un atteggiamento parzialmente distaccato.
Putroppo per mille motivi, non ebbi mai la fortuna di godere di nuovo dello stesso spettacolo di qualche settimana prima, ma tenace come mio solito, ebbi quella che di fatto si rivelo' essere un'idea brillante giusto qualche giorno piu' avanti.



E qui veniamo ad i fatti piu' recenti, nello specifico Febbraio di questo anno.



Alla vigilia del mio compleanno, dove di solito J. organizza quando possibile qualcosa di piccante, essendo impossibilitati nel farlo, le chiedo come unico piccolo pensiero, di chiedere ad S. se per farmi gli auguri, mi conceda la gioia di avere una sua foto con quella camicetta bianca.

"Ardito" - pensai tra me e me "forse anche troppo"

Eppure J. rise come fa sempre quando si ricorda di che razza di maiale abbia sposato, e mi lapido' con un semplice: "OK!"

Fui piu' felice di non averla fatta stranire che al pensiero esistessa una sola possibilita' che cio' potesse accadere.
Tanto che mi dimenticai durante la giornata di festeggiamenti, fra familiari ed amici, e lasciai la giornata procedesse fra un bicchiere e l'altro, spegnendo candeline e scartando regali.

La sera, tornati a casa, J. stanchissima mi disse sarebbe andata a dormire, mentre io avevo piacere nel restare sul divano a cazzeggiare un po' davanti alla tv.

Alle 00.21, quando ormai il mio compleanno e' passato, ricevo un messaggio su whatsapp da S. che si scusava per il ritardo, era desolata, ma che mi augurava uno splendido compleanno e non vedeva l'ora di rivedermi.
La ringraziai e le dissi che non c'era problema, poteva capitare avendo tante ore di differenza di fuso orario, e che non doveva preoccuparsi affatto, ero felice come sempre si fosse ricordata di me. E salutai.

Il bello pero' arrivo' giusto qualche secondo dopo, quando il mio telefono mi avverti' che S. mi aveva mandato una foto.

Poi due.

Poi tre.






N.d.r.

-Come gia' detto, non iniziate a chiedere foto, che mettero' a piacimento se e quando mi andra'.
 

sormarco

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Passarono molti mesi dove accadde poco o nulla, putroppo l'avvento del Covid aveva rallentato sia la divertente vita sessuale mia e di J., sia ovviamente tutto il resto.

Avevamo programmato piu' volte il ritorno di S. a casa nostra, per poter stare un po' insieme, e non solo chiacchierare a distanza quasi quotidianamente come fa con mia moglie, conversazione che termina puntualmente con i miei saluti e baci ricambiati.
Ogni volta pero' si presentava qualche problema, per svariati motivi, che impediva che cio' potesse accadere, seppure ancora al tempo vedevo l'arrivo di S. come una cosa si piacevole, ma che alla fine era piu' un supporto per mia moglie, che viveva lontana da famiglia ed amici, che altro.

Una sera, era un martedi e lo ricordo bene perche' stavo per uscire in direzione calcetto con gli amici, videochiama S. ed inizia a parlare con J. delle solite cose, credo, d'altronde capisco si e no il 10% di quello che dicono, e seduta sul divano accanto a me, mi cade l'occhio sul telefono.

S. indossava solo quella famosa vestaglietta bianca indossata a casa mia mesi prima, solo che in questo caso era del tutto aperta.
Copriva a stento il seno che nel frattempo era diventato sempre piu' generoso, sicuramente aveva preso qualche kg, ma pensavo le stesse bene visto quanto magra fosse prima.
Dimenticai immediatamente che dovevo ancora finire di fare la borsa ed inizia, con una scusa, a chiedere di poterla salutare.
Non so se J. capi' subito il mio intento, ma non ci badai molto, ero solo attratto da quella visione e ne volevo di piu' e quanto piu vicino possibile.
S. mi vide e non si scompose di un muscolo se non per lanciarmi baci ed epiteti nella sua lingua, ed ogni tanto facendo il gesto della mano che lancia il bacio, lasciava intravedere qualcosina, ma difficile dirlo vista la visuale sullo schermo di un telefono non nelle mie mani.

Ripresero a parlare e mi resi conto che stavo facendo tardi, percio' mi affrettai a prendere le mie cose e fiondarmi fuori di casa.

Non fu semplice giocare quella partita con il cazzo barzotto e per evitare figure pessime, fui costretto a farmi la doccia a casa e la sotto sfogarmi come si deve. Non ce la facevo davvero piu'!

L'indomani mattina, con tutta la delicatezza che mi appartiene, dopo il caffe' domandai a J. se avesse notato l'indifferenza con la quale S. indossava a malapena quella camicetta, e lei, che mi conosce ormai da due lustri, sorrise sorniona ed annui' con la testa, dandomi del solito maiale, ma che comunque lei stessa non era rimasta indifferente a quell'effetto di vedo-nonvedo.

E' una gran porcella J. ed io l'ho sposata per questo. Quante cose le ho visto fare, e se avessimo la possibilita' quante gliene organizzerei ancora. Nonostante gli anni passino, resta ancora una gran bella Phica. E non lo dico per piaggeria.


Piu' volte nei mesi successivi chiesi a J. di richiamare S. la sera, sperando di ritrovarla nella medesima condizione e di godermi un po' lo spettacolo. A queste affermazioni non dava la sensazione di esser gelosa, come sempre, o che le desse fastidio, ma rispetto al solito dove mi fomentava, manteneva un atteggiamento parzialmente distaccato.
Putroppo per mille motivi, non ebbi mai la fortuna di godere di nuovo dello stesso spettacolo di qualche settimana prima, ma tenace come mio solito, ebbi quella che di fatto si rivelo' essere un'idea brillante giusto qualche giorno piu' avanti.



E qui veniamo ad i fatti piu' recenti, nello specifico Febbraio di questo anno.



Alla vigilia del mio compleanno, dove di solito J. organizza quando possibile qualcosa di piccante, essendo impossibilitati nel farlo, le chiedo come unico piccolo pensiero, di chiedere ad S. se per farmi gli auguri, mi conceda la gioia di avere una sua foto con quella camicetta bianca.

"Ardito" - pensai tra me e me "forse anche troppo"

Eppure J. rise come fa sempre quando si ricorda di che razza di maiale abbia sposato, e mi lapido' con un semplice: "OK!"

Fui piu' felice di non averla fatta stranire che al pensiero esistessa una sola possibilita' che cio' potesse accadere.
Tanto che mi dimenticai durante la giornata di festeggiamenti, fra familiari ed amici, e lasciai la giornata procedesse fra un bicchiere e l'altro, spegnendo candeline e scartando regali.

La sera, tornati a casa, J. stanchissima mi disse sarebbe andata a dormire, mentre io avevo piacere nel restare sul divano a cazzeggiare un po' davanti alla tv.

Alle 00.21, quando ormai il mio compleanno e' passato, ricevo un messaggio su whatsapp da S. che si scusava per il ritardo, era desolata, ma che mi augurava uno splendido compleanno e non vedeva l'ora di rivedermi.
La ringraziai e le dissi che non c'era problema, poteva capitare avendo tante ore di differenza di fuso orario, e che non doveva preoccuparsi affatto, ero felice come sempre si fosse ricordata di me. E salutai.

Il bello pero' arrivo' giusto qualche secondo dopo, quando il mio telefono mi avverti' che S. mi aveva mandato una foto.

Poi due.

Poi tre.






N.d.r.

-Come gia' detto, non iniziate a chiedere foto, che mettero' a piacimento se e quando mi andra'.
😤😤😤 Va bene che le foto le metti se le vuoi mettere ma almeno descrivile.🍻🍻
 

Paul37

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Passarono molti mesi dove accadde poco o nulla, putroppo l'avvento del Covid aveva rallentato sia la divertente vita sessuale mia e di J., sia ovviamente tutto il resto.

Avevamo programmato piu' volte il ritorno di S. a casa nostra, per poter stare un po' insieme, e non solo chiacchierare a distanza quasi quotidianamente come fa con mia moglie, conversazione che termina puntualmente con i miei saluti e baci ricambiati.
Ogni volta pero' si presentava qualche problema, per svariati motivi, che impediva che cio' potesse accadere, seppure ancora al tempo vedevo l'arrivo di S. come una cosa si piacevole, ma che alla fine era piu' un supporto per mia moglie, che viveva lontana da famiglia ed amici, che altro.

Una sera, era un martedi e lo ricordo bene perche' stavo per uscire in direzione calcetto con gli amici, videochiama S. ed inizia a parlare con J. delle solite cose, credo, d'altronde capisco si e no il 10% di quello che dicono, e seduta sul divano accanto a me, mi cade l'occhio sul telefono.

S. indossava solo quella famosa vestaglietta bianca indossata a casa mia mesi prima, solo che in questo caso era del tutto aperta.
Copriva a stento il seno che nel frattempo era diventato sempre piu' generoso, sicuramente aveva preso qualche kg, ma pensavo le stesse bene visto quanto magra fosse prima.
Dimenticai immediatamente che dovevo ancora finire di fare la borsa ed inizia, con una scusa, a chiedere di poterla salutare.
Non so se J. capi' subito il mio intento, ma non ci badai molto, ero solo attratto da quella visione e ne volevo di piu' e quanto piu vicino possibile.
S. mi vide e non si scompose di un muscolo se non per lanciarmi baci ed epiteti nella sua lingua, ed ogni tanto facendo il gesto della mano che lancia il bacio, lasciava intravedere qualcosina, ma difficile dirlo vista la visuale sullo schermo di un telefono non nelle mie mani.

Ripresero a parlare e mi resi conto che stavo facendo tardi, percio' mi affrettai a prendere le mie cose e fiondarmi fuori di casa.

Non fu semplice giocare quella partita con il cazzo barzotto e per evitare figure pessime, fui costretto a farmi la doccia a casa e la sotto sfogarmi come si deve. Non ce la facevo davvero piu'!

L'indomani mattina, con tutta la delicatezza che mi appartiene, dopo il caffe' domandai a J. se avesse notato l'indifferenza con la quale S. indossava a malapena quella camicetta, e lei, che mi conosce ormai da due lustri, sorrise sorniona ed annui' con la testa, dandomi del solito maiale, ma che comunque lei stessa non era rimasta indifferente a quell'effetto di vedo-nonvedo.

E' una gran porcella J. ed io l'ho sposata per questo. Quante cose le ho visto fare, e se avessimo la possibilita' quante gliene organizzerei ancora. Nonostante gli anni passino, resta ancora una gran bella Phica. E non lo dico per piaggeria.


Piu' volte nei mesi successivi chiesi a J. di richiamare S. la sera, sperando di ritrovarla nella medesima condizione e di godermi un po' lo spettacolo. A queste affermazioni non dava la sensazione di esser gelosa, come sempre, o che le desse fastidio, ma rispetto al solito dove mi fomentava, manteneva un atteggiamento parzialmente distaccato.
Putroppo per mille motivi, non ebbi mai la fortuna di godere di nuovo dello stesso spettacolo di qualche settimana prima, ma tenace come mio solito, ebbi quella che di fatto si rivelo' essere un'idea brillante giusto qualche giorno piu' avanti.



E qui veniamo ad i fatti piu' recenti, nello specifico Febbraio di questo anno.



Alla vigilia del mio compleanno, dove di solito J. organizza quando possibile qualcosa di piccante, essendo impossibilitati nel farlo, le chiedo come unico piccolo pensiero, di chiedere ad S. se per farmi gli auguri, mi conceda la gioia di avere una sua foto con quella camicetta bianca.

"Ardito" - pensai tra me e me "forse anche troppo"

Eppure J. rise come fa sempre quando si ricorda di che razza di maiale abbia sposato, e mi lapido' con un semplice: "OK!"

Fui piu' felice di non averla fatta stranire che al pensiero esistessa una sola possibilita' che cio' potesse accadere.
Tanto che mi dimenticai durante la giornata di festeggiamenti, fra familiari ed amici, e lasciai la giornata procedesse fra un bicchiere e l'altro, spegnendo candeline e scartando regali.

La sera, tornati a casa, J. stanchissima mi disse sarebbe andata a dormire, mentre io avevo piacere nel restare sul divano a cazzeggiare un po' davanti alla tv.

Alle 00.21, quando ormai il mio compleanno e' passato, ricevo un messaggio su whatsapp da S. che si scusava per il ritardo, era desolata, ma che mi augurava uno splendido compleanno e non vedeva l'ora di rivedermi.
La ringraziai e le dissi che non c'era problema, poteva capitare avendo tante ore di differenza di fuso orario, e che non doveva preoccuparsi affatto, ero felice come sempre si fosse ricordata di me. E salutai.

Il bello pero' arrivo' giusto qualche secondo dopo, quando il mio telefono mi avverti' che S. mi aveva mandato una foto.

Poi due.

Poi tre.






N.d.r.

-Come gia' detto, non iniziate a chiedere foto, che mettero' a piacimento se e quando mi andra'.
Mamma mia che cazzo duro che mi fa venire quella porcellona di S.!! 😍😍😍
 
OP
cettola

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Nessuna di queste era corredata da un messaggio, solo tre foto in sequenza.

Aprii la prima ed era una foto di S. in intimo rosso.
Cosi', de botto (cit.)
La parte superiore era un reggiseno a balconcino, la parte inferiore era una culotte, ornata di pizzo nella parte alta.
Ai piedi delle bellissime scarpe rosse aperte davanti con smalto rosso annesso.
Tutto ben abbinato, non una situazione improvvisata di certo.

Mi inizio a battere il cuore fortissimo. Non lo scordero' mai.

Riconoscibilissima la sua stanza, nonostante la foto non fosse di qualita' eccelsa, probabilmente per via del telefono da lei utilizzato anche in passato e del quale faceva fatica a separarsi.

La seconda foto era dello stesso set diciamo, solo con una gamba piegata in alto e lo sguardo che mimava un occhiolino.

A me. Un occhiolino. Mezza nuda. Mi stava scoppiando il cazzo.

La terza foto, ed ammetto che a quel punto non sapevo davvero cosa aspettarmi, era del medesimo set, tutta vestita di rosso, ma in piedi stavolta girata a pecora, con il viso che toccava le ginocchia ed un bel culone burroso che quella culotte aderente faceva visibilmente fatica a contenere.

Alla fine un laconico "BUON COMPLEANNO!"
E basta.

Mi segai come un quindicenne alle prese con il primo pelo di figa visto e talmente eccitato non riuscii a contenere la copiosa sborrata adagiato sul divano mentre col pollice sinistro scorrevo avanti ed indietro, incredulo quelle foto.

Ovviamente zoommando. E cercando di apprezzare ogni singolo dettaglio.

Finita la sega d'obbligo, ormai stanchissimo e sfranto, andai a dormire ancora incredulo di cio' che era appena successo.
Non dormii granche' onestamente.

Un po' per l'arrapamento, un po' per via del fatto che non sapevo ne' come comportarmi con J. ne' tantomeno come gestire la cosa con S.
Mi limitai a ringraziarla anche il giorno dopo e farle i complimenti per quanto fosse splendida nonostante i 45 anni e di come si mantenesse incredibilmente in forma. Sorrise ringraziando, senza aggiungere molto.

Meno parlava e piu' impazzivo.

Cosa cazzo le era passato per la testa ? Perche' fare una cosa del genere proprio con me, marito della sua adorata figlioccia?

Decisi di mantenere gli accordi e dirlo a J.
Ero francamente imbarazzato, non sapevo da dove iniziare e spergiurai che aveva fatto tutto S. ed io non le avevo chiesto minimamente nulla.

J. mi rassicuro' ricordandomi che ero stato io stesso ad avere quella idea, e lei non fece altro che girarla ad S. che aveva piacevolmente acconsentito, ma che comunque non voleva vedere quelle foto, non le interessava.

Non sapevo bene cosa pensare.
Le riguardai tutto il giorno dopo, assentandomi totalmente con la testa sia a lavoro sia per il resto della giornata.

Tutto avrei pensato, fuorche' quello sarebbe stato SOLO l'inizio e che di quel tipo di materiale ne avrei ricevuto, e decisamente piu' succoso.



Spoiler.
essendo la storia ancora molto attuale, con sviluppi piu' o meno quotidiani, non ho idea di come vada a finire.
Quello che ancora ad oggi non ho capito e' PERCHE' lo abbia fatto.
 

Simo56

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Bellissima storia familiare, vedo non vedo, scopo non scopo, almeno per il momento, è eccitante e non vedo l'ora di leggere il seguito che aspetto con impazienza ed eccitazione
 

rox18

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Nessuna di queste era corredata da un messaggio, solo tre foto in sequenza.

Aprii la prima ed era una foto di S. in intimo rosso.
Cosi', de botto (cit.)
La parte superiore era un reggiseno a balconcino, la parte inferiore era una culotte, ornata di pizzo nella parte alta.
Ai piedi delle bellissime scarpe rosse aperte davanti con smalto rosso annesso.
Tutto ben abbinato, non una situazione improvvisata di certo.

Mi inizio a battere il cuore fortissimo. Non lo scordero' mai.

Riconoscibilissima la sua stanza, nonostante la foto non fosse di qualita' eccelsa, probabilmente per via del telefono da lei utilizzato anche in passato e del quale faceva fatica a separarsi.

La seconda foto era dello stesso set diciamo, solo con una gamba piegata in alto e lo sguardo che mimava un occhiolino.

A me. Un occhiolino. Mezza nuda. Mi stava scoppiando il cazzo.

La terza foto, ed ammetto che a quel punto non sapevo davvero cosa aspettarmi, era del medesimo set, tutta vestita di rosso, ma in piedi stavolta girata a pecora, con il viso che toccava le ginocchia ed un bel culone burroso che quella culotte aderente faceva visibilmente fatica a contenere.

Alla fine un laconico "BUON COMPLEANNO!"
E basta.

Mi segai come un quindicenne alle prese con il primo pelo di figa visto e talmente eccitato non riuscii a contenere la copiosa sborrata adagiato sul divano mentre col pollice sinistro scorrevo avanti ed indietro, incredulo quelle foto.

Ovviamente zoommando. E cercando di apprezzare ogni singolo dettaglio.

Finita la sega d'obbligo, ormai stanchissimo e sfranto, andai a dormire ancora incredulo di cio' che era appena successo.
Non dormii granche' onestamente.

Un po' per l'arrapamento, un po' per via del fatto che non sapevo ne' come comportarmi con J. ne' tantomeno come gestire la cosa con S.
Mi limitai a ringraziarla anche il giorno dopo e farle i complimenti per quanto fosse splendida nonostante i 45 anni e di come si mantenesse incredibilmente in forma. Sorrise ringraziando, senza aggiungere molto.

Meno parlava e piu' impazzivo.

Cosa cazzo le era passato per la testa ? Perche' fare una cosa del genere proprio con me, marito della sua adorata figlioccia?

Decisi di mantenere gli accordi e dirlo a J.
Ero francamente imbarazzato, non sapevo da dove iniziare e spergiurai che aveva fatto tutto S. ed io non le avevo chiesto minimamente nulla.

J. mi rassicuro' ricordandomi che ero stato io stesso ad avere quella idea, e lei non fece altro che girarla ad S. che aveva piacevolmente acconsentito, ma che comunque non voleva vedere quelle foto, non le interessava.

Non sapevo bene cosa pensare.
Le riguardai tutto il giorno dopo, assentandomi totalmente con la testa sia a lavoro sia per il resto della giornata.

Tutto avrei pensato, fuorche' quello sarebbe stato SOLO l'inizio e che di quel tipo di materiale ne avrei ricevuto, e decisamente piu' succoso.



Spoiler.
essendo la storia ancora molto attuale, con sviluppi piu' o meno quotidiani, non ho idea di come vada a finire.
Quello che ancora ad oggi non ho capito e' PERCHE' lo abbia fatto.
Siamo tutti impazienti😋😉👍🏻
 

Pheel

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Nessuna di queste era corredata da un messaggio, solo tre foto in sequenza.

Aprii la prima ed era una foto di S. in intimo rosso.
Cosi', de botto (cit.)
La parte superiore era un reggiseno a balconcino, la parte inferiore era una culotte, ornata di pizzo nella parte alta.
Ai piedi delle bellissime scarpe rosse aperte davanti con smalto rosso annesso.
Tutto ben abbinato, non una situazione improvvisata di certo.

Mi inizio a battere il cuore fortissimo. Non lo scordero' mai.

Riconoscibilissima la sua stanza, nonostante la foto non fosse di qualita' eccelsa, probabilmente per via del telefono da lei utilizzato anche in passato e del quale faceva fatica a separarsi.

La seconda foto era dello stesso set diciamo, solo con una gamba piegata in alto e lo sguardo che mimava un occhiolino.

A me. Un occhiolino. Mezza nuda. Mi stava scoppiando il cazzo.

La terza foto, ed ammetto che a quel punto non sapevo davvero cosa aspettarmi, era del medesimo set, tutta vestita di rosso, ma in piedi stavolta girata a pecora, con il viso che toccava le ginocchia ed un bel culone burroso che quella culotte aderente faceva visibilmente fatica a contenere.

Alla fine un laconico "BUON COMPLEANNO!"
E basta.

Mi segai come un quindicenne alle prese con il primo pelo di figa visto e talmente eccitato non riuscii a contenere la copiosa sborrata adagiato sul divano mentre col pollice sinistro scorrevo avanti ed indietro, incredulo quelle foto.

Ovviamente zoommando. E cercando di apprezzare ogni singolo dettaglio.

Finita la sega d'obbligo, ormai stanchissimo e sfranto, andai a dormire ancora incredulo di cio' che era appena successo.
Non dormii granche' onestamente.

Un po' per l'arrapamento, un po' per via del fatto che non sapevo ne' come comportarmi con J. ne' tantomeno come gestire la cosa con S.
Mi limitai a ringraziarla anche il giorno dopo e farle i complimenti per quanto fosse splendida nonostante i 45 anni e di come si mantenesse incredibilmente in forma. Sorrise ringraziando, senza aggiungere molto.

Meno parlava e piu' impazzivo.

Cosa cazzo le era passato per la testa ? Perche' fare una cosa del genere proprio con me, marito della sua adorata figlioccia?

Decisi di mantenere gli accordi e dirlo a J.
Ero francamente imbarazzato, non sapevo da dove iniziare e spergiurai che aveva fatto tutto S. ed io non le avevo chiesto minimamente nulla.

J. mi rassicuro' ricordandomi che ero stato io stesso ad avere quella idea, e lei non fece altro che girarla ad S. che aveva piacevolmente acconsentito, ma che comunque non voleva vedere quelle foto, non le interessava.

Non sapevo bene cosa pensare.
Le riguardai tutto il giorno dopo, assentandomi totalmente con la testa sia a lavoro sia per il resto della giornata.

Tutto avrei pensato, fuorche' quello sarebbe stato SOLO l'inizio e che di quel tipo di materiale ne avrei ricevuto, e decisamente piu' succoso.



Spoiler.
essendo la storia ancora molto attuale, con sviluppi piu' o meno quotidiani, non ho idea di come vada a finire.
Quello che ancora ad oggi non ho capito e' PERCHE' lo abbia fatto.
Epico ♥️
 
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cettola

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Putroppo non ho avuto molto tempo per scrivere causa lavoro, ma essendoci stati sviluppi recenti ed assolutamente contrastanti fra loro, mi riservo di aggiornare la situazione a breve, magari riassumendo un po' gli ultimi fatti e sperando qualcuno sia in possesso di qualche consiglio costruttivo, perche' vi giuro che non ci sto capendo letteralmente un cazzo.
 

alex76al

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Putroppo non ho avuto molto tempo per scrivere causa lavoro, ma essendoci stati sviluppi recenti ed assolutamente contrastanti fra loro, mi riservo di aggiornare la situazione a breve, magari riassumendo un po' gli ultimi fatti e sperando qualcuno sia in possesso di qualche consiglio costruttivo, perche' vi giuro che non ci sto capendo letteralmente un cazzo.
dall'alto dei miei 46 anni suonati, ti posso confermare che le relazioni interpersonali sono sempre un casino...
 
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cettola

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Nei giorni a venire tutto piu' o meno tace, l'episodio sembra esser passato in sordina e nessuno apre piu' l'argomento.
S. non mi scrive, io neppure, ma di fatto non e' una novita' perche' in passato non c'era alcun tipo di scambio.

Poi giocando a basket con gli amici mi faccio male ad un piede, male male direi, e resto bloccato a letto per giorni, settimane.
Dopo il primo periodo dove maledico il mondo, sono dolorante ed intrattabile per via dei medicinali e dell'impossibilita' di fare tutto cio' che ero abituato a fare, zoppicando ricomincio a fare alcune piccole cose.
Un pomeriggio, cosi' dal nulla, mi scrive S. chiedendomi cosa fosse successo, che mia moglie le aveva detto dell'episodio ma che voleva sapere da me come stessi, come mi sentissi, se mi facesse molto male.
Le spiego che si, era particolarmente doloroso e mi impediva anche di fare molte cose, che putroppo non c'era molto da fare se non avere pazienza ed aspettare che si alleviasse col tempo poiche', non essendo certo un atleta professionista, mi era stato consigliato dai dottori di riposare e nulla piu'.

S. si dimostro' subito dispiaciuta per l'accaduto e, qui viene il bello, scherzando mi chiese se avessi bisogno di qualche cura speciale.
Tentennai inizialmente, ma tentai una sorta di risposta a tono, dicendo che si, avrei proprio avuto bisogno di una infermiera personale che mi accudisse, poiche' mia moglie che sicuramente una mano me la dava, era pero' spesso assente causa lavoro.

La risposta fu una foto di lei in lingerie sul letto, probabilmente di un albergo, da lontano e con un telefono di qualita' non eccelsa, sicuramente il suo, lo riconoscevo ormai.
Alla mia risposta con faccine con bava e cuori - sapendo quanto le divertissero utilizzarle e riceverle - rispose a sua volta con un breve video, medesima location, stessa lingerie con una vestaglia bianca di seta sopra, delle scarpette col tacco molto semplici aperte davanti che lasciavano intravedere i suoi splendidi piedini.
Nel video di pochi secondi, si vedeva lei danzare sul posto, fare una piroetta e lasciar cadere la vestaglia, e facendosi vedere in tutto il suo splendore con quella lingerie di pizzo che su un corpo del genere le stava da dio.

Ovviamente impazzii di arrapamento.

Non sapevo bene cosa dire, quindi non feci altro che riempirla di complimenti e dirle quanto fosse sexy nonostante non fosse piu' una ragazzina ( ovviamente lo scrissi in maniera piu' delicata possibile ) e di come incredibilmente desiderabile il suo corpo risultasse ai miei occhi.
Lei ringrazio', un paio di battute e la conversazione ebbe termine.

Ora, piccola digressione.
Putroppo non riesco mai a prendere le cose come vengono e cerco sempre di chiedermi il perche' accadano, conscio ovviamente di tastare un territorio inesplorato e pericoloso, dove pero' il punto cardine era non rovinare in alcun modo il mio rapporto con J.
Mai avrei voluto fare o dire qualcosa che potesse minare la nostra fiducia costruita con pazienza negli anni e che mi aveva permesso di divertirmi da morire fino a quel momento, o quantomeno fino a prima della cazzo di pandemia.

E mi soffermai quindi sul fatto che SICURAMENTE quel materiale non era stato fatto al momento per me, ma era nel suo telefono indirizzato a chissa' chi in precedenza.
O forse no.
Non feci di certo molte domande, primo perche' un dialogo di piu' di 20 parole era impossibile con google translate, e poi perche' temevo di fare domande stupide, retoriche, inutili.

Ma la vera domanda che mi frullava per la testa era: PERCHE'?

Perche' mandarmi quelle foto e video?
Perche' proprio a me?
E J. lo sapeva o lo faceva di sua spontanea volonta'?
E se J. non ne fosse stata al corrente, non aveva paura che glielo dicessi?
Ed in quel caso come avrebbe reagito?


Ora, la storia continua e sicuramente scrivero' altri capitoli, ma basti pensare che le cose si sono fatte sempre piu' succose, e sempre piu' interessanti col tempo, ma ad oggi io non ho alcuna risposta.

Non ho il coraggio di domandare per i motivi di cui sopra, ma una cosa l'ho fatta, l'ho detto a J.

La sua risposta, una volta ancora, e' stata la medesima:
"Ahahaha e che vuoi fare, S. e' fatta cosi'"

ARGOMENTO CHIUSO.

Premesso che come detto scrivero' degli altri episodi come avro' un momento e se riesco a camuffare bene il viso magari anche una foto, ma mi domando, sono io ad esser troppo cervellotico o e' tutto assurdo e mi sta sfuggendo qualcosa ?
 

popp

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Nei giorni a venire tutto piu' o meno tace, l'episodio sembra esser passato in sordina e nessuno apre piu' l'argomento.
S. non mi scrive, io neppure, ma di fatto non e' una novita' perche' in passato non c'era alcun tipo di scambio.

Poi giocando a basket con gli amici mi faccio male ad un piede, male male direi, e resto bloccato a letto per giorni, settimane.
Dopo il primo periodo dove maledico il mondo, sono dolorante ed intrattabile per via dei medicinali e dell'impossibilita' di fare tutto cio' che ero abituato a fare, zoppicando ricomincio a fare alcune piccole cose.
Un pomeriggio, cosi' dal nulla, mi scrive S. chiedendomi cosa fosse successo, che mia moglie le aveva detto dell'episodio ma che voleva sapere da me come stessi, come mi sentissi, se mi facesse molto male.
Le spiego che si, era particolarmente doloroso e mi impediva anche di fare molte cose, che putroppo non c'era molto da fare se non avere pazienza ed aspettare che si alleviasse col tempo poiche', non essendo certo un atleta professionista, mi era stato consigliato dai dottori di riposare e nulla piu'.

S. si dimostro' subito dispiaciuta per l'accaduto e, qui viene il bello, scherzando mi chiese se avessi bisogno di qualche cura speciale.
Tentennai inizialmente, ma tentai una sorta di risposta a tono, dicendo che si, avrei proprio avuto bisogno di una infermiera personale che mi accudisse, poiche' mia moglie che sicuramente una mano me la dava, era pero' spesso assente causa lavoro.

La risposta fu una foto di lei in lingerie sul letto, probabilmente di un albergo, da lontano e con un telefono di qualita' non eccelsa, sicuramente il suo, lo riconoscevo ormai.
Alla mia risposta con faccine con bava e cuori - sapendo quanto le divertissero utilizzarle e riceverle - rispose a sua volta con un breve video, medesima location, stessa lingerie con una vestaglia bianca di seta sopra, delle scarpette col tacco molto semplici aperte davanti che lasciavano intravedere i suoi splendidi piedini.
Nel video di pochi secondi, si vedeva lei danzare sul posto, fare una piroetta e lasciar cadere la vestaglia, e facendosi vedere in tutto il suo splendore con quella lingerie di pizzo che su un corpo del genere le stava da dio.

Ovviamente impazzii di arrapamento.

Non sapevo bene cosa dire, quindi non feci altro che riempirla di complimenti e dirle quanto fosse sexy nonostante non fosse piu' una ragazzina ( ovviamente lo scrissi in maniera piu' delicata possibile ) e di come incredibilmente desiderabile il suo corpo risultasse ai miei occhi.
Lei ringrazio', un paio di battute e la conversazione ebbe termine.

Ora, piccola digressione.
Putroppo non riesco mai a prendere le cose come vengono e cerco sempre di chiedermi il perche' accadano, conscio ovviamente di tastare un territorio inesplorato e pericoloso, dove pero' il punto cardine era non rovinare in alcun modo il mio rapporto con J.
Mai avrei voluto fare o dire qualcosa che potesse minare la nostra fiducia costruita con pazienza negli anni e che mi aveva permesso di divertirmi da morire fino a quel momento, o quantomeno fino a prima della cazzo di pandemia.

E mi soffermai quindi sul fatto che SICURAMENTE quel materiale non era stato fatto al momento per me, ma era nel suo telefono indirizzato a chissa' chi in precedenza.
O forse no.
Non feci di certo molte domande, primo perche' un dialogo di piu' di 20 parole era impossibile con google translate, e poi perche' temevo di fare domande stupide, retoriche, inutili.

Ma la vera domanda che mi frullava per la testa era: PERCHE'?

Perche' mandarmi quelle foto e video?
Perche' proprio a me?
E J. lo sapeva o lo faceva di sua spontanea volonta'?
E se J. non ne fosse stata al corrente, non aveva paura che glielo dicessi?
Ed in quel caso come avrebbe reagito?


Ora, la storia continua e sicuramente scrivero' altri capitoli, ma basti pensare che le cose si sono fatte sempre piu' succose, e sempre piu' interessanti col tempo, ma ad oggi io non ho alcuna risposta.

Non ho il coraggio di domandare per i motivi di cui sopra, ma una cosa l'ho fatta, l'ho detto a J.

La sua risposta, una volta ancora, e' stata la medesima:
"Ahahaha e che vuoi fare, S. e' fatta cosi'"

ARGOMENTO CHIUSO.

Premesso che come detto scrivero' degli altri episodi come avro' un momento e se riesco a camuffare bene il viso magari anche una foto, ma mi domando, sono io ad esser troppo cervellotico o e' tutto assurdo e mi sta sfuggendo qualcosa ?
Visto che la tua signora è al corrente.....prendi quello che viene.....😊😊😊
 

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