Che giornata! E pensare che inizialmente non era nemmeno in programma visto che le due ragazze avrebbero dovuto farsi la vacanza da sole. Era nato tutto all'ultimo e così noi fidanzati le avevamo raggiunte. Mi viene da pensare all'eventualità che avessi deciso di rimanere a casa o che fossi stato malato e Marco si fosse trovato così da solo con loro. Forse non avremmo fatto quel gioco in acqua, ma a volte il caso è bastardo e si diverte a far andare le cose nel modo più strano. In ogni caso ciò che era successo in stanza subito dopo sarebbe accaduto a prescindere dalla mia presenza o meno. Ho il dubbio che mi sarei pentito amaramente di non esser stato presente. E invece ero lì in prima persona avendo così l'occasione di vivere il tutto con maggiore serenità. O forse comunque nemmeno tanta. Ancora oggi faccio fatica a dirlo.
Avevo detto che avevamo raggiunto la sala, ma torniamo un attimo indietro perchè non ho racontato proprio tutto...
Quando eravamo tutti praticamente pronti e in procinto di andare a cenare, Martina si rivolse a Elisa girandosi di spalle "secondo te fa brutto che si vede il reggiseno?". Inutile dire che tutti ci girammo a guardarla, su tutti la mia ragazza che la osservò per bene "Mmm non è che faccia proprio schifo...però effettivamente il top starebbe meglio senza" provocando così uno sbuffo della bionda che non sembrava entusiasta di dover modificare i piani "Come immaginavo...se no mi metto l'altra camicetta." Non ci pensò però molto, perchè un istante dopo si convinse "ma si al diavolo!". Neanche il tempo di dirlo che la vidi portarsi una mano dietro la schiena dove, dandoci le spalle, si sganciò il reggiseno, poi si alzò il top e si sfilò il pezzo sopra dell'intimo rimanendo perciò in topless anche se noi non potemmo vedere nulla. Notai solo che a quel punto si slacciò anche il top per poi riallacciarselo in modo migliore. Solo allora si girò e l'effetto fu totalmente diverso da quello iniziale. Il tessuto fasciava perfettamente i seni adattandosi alla loro forma
Elisa: "Meglio adesso?" chìese mostrando la schiena nuda alla mia ragazza che annuì convinta "Si decisamente!".
Non sembrava però ancora del tutto convinta, infatti continuava a guardarsi i seni "Non è che fa troppo effetto tette al vento?"
Effettivamente quel top senza nessun reggiseno rigido sotto era una vera gioia per gli occhi, c'era tutta la bellezza femminile, carica di erotismo senza però apparire volgare. Elisa era proprio una bella ragazza, non le mancava nulla e quel particolare in più non faceva altro che accentuare i suoi punti di forza. Non sapevo però il suo ragazzo quanto fosse contento di quel dettaglio.
Martina: "Ma no! Deve essere indossato così, altrimenti fa brutto. Cerca di essere naturale, ti sta da dio"
Marco: "Al massimo vorrà dire che questa sera avremo un bel po' di occhi al nostro tavolo"
A quanto pare non era poi così geloso, o magari poteva anche esserlo ma non lo dava molto a vedere. Evidentemente non gli dispiaceva nemmeno che la sua ragazza fosse apprezzata anche da altri.
La sua battuta fece ridere tutti e sembrò dare sicurezza alla bionda che così si decise a proseguire da dove avevamo lasciato.
Ed eccoci quindi arrivare al ristorante dell'hotel. I pasti sono i tipici momenti nei quali si possono osservare tutti gli ospiti e se di mattina spesso e volentieri sono conciati alla meno peggio, a cena si mettono in tiro. Era sempre stato un mio piccolo giochetto osservare i commensali, ma devo dire che le nostre ragazze erano di gran lunga le più belle in assoluto, tanto che più di qualcuno mentre raggiungevamo il tavolo notai seguirle con lo sguardo, specie posandolo sul sedere di Martina, d'altronde era decisamente messo in bella mostra, oppure sul seno di Elisa. Martina aveva quei skinny aderenti a tal punto da seguire alla perfezione la curva del sedere e addittura lo esaltavano con una sorta di effetto push-up, Elisa invece aveva quel top incrociato sui seni che permetteva di distinguerne benissimo la forma mentre sobbalzavano come fossero liberi ad ogni movimento, inoltre aveva la pancia piatta totalmente scoperta cosa non di certo da trascurare.
A tavola parlammo del più e del meno, l'argomento cadde soprattutto sulla scuola che le ragazze avevano frequentato insieme, e quindi ex compagni seppur non di classe, professori in comune, le bidelle e vari aneddoti divertenti. Anch'io e Marco intervenimmo varie volte per raccontare aneddoti simili, soprattutto quando si passò a parlare delle gite scolastiche, scoprendo di esser stati tutti e quattro a Monaco e di averne per lo più approfittato per darci dentro con l'alcool. Sia io che l'altro ragazzo avevamo conosciuto le rispettive fidanzate a scuole finite quindi fu divertente e a tratti interessante tirare fuori questi argomenti che in effetti non avevamo mai affrontato. Verso metà cena inevitabilmente ci mettemmo a parlare maschi con maschi e femmine con femmine e così ebbi l'occasione di approfondire la conoscenza con l'altro ragazzo scoprendo di avere in comune molte passioni come la moto e la stessa squadra di calcio. Fu una cena devo dire molto piacevole, l'unico vero frangente in cui ci eravamo fermati un attimo e perciò avevamo avuto modo di conoscerci meglio. L'amica di Martina fu una vera rivelazione, avevo scoperto essere davvero molto simpatica e spigliata, un bomba di allegria, praticamente aveva tenuto banco nella chiacchierata per tutto il tempo portandoci più volte a ridere di gusto per il suo modo divertente di raccontare vari aneddoti. Anche Marco mi colpì positivamente, era sicuramente molto più pacato , ma è stato piacevole scambiarci due chiacchiere scoprendo così anche un ragazzo maturo e per bene, cosa non del tutto scontata visto che inizialmente mi aveva messo leggermente in soggezione per la sua stazza.
Arrivò così il momento dei dolci e a differenza del resto delle portate ad esclusione degli antipasti dei quali però non avevamo approfittato, questi erano organizzati con un bel buffet a centro sala. Con un po' di cavalleria lasciammo che fossero le donzelle ad andarsi a servire per prime, anche perchè com'era facile immaginarsi, appena i camerieri portarono i dolci alla tavolata, tutti iniziarono ad alzarsi per non rischiare di ritrovarsi senza nulla. Noi maschi così rimanemmo seduti ed entrambi seguimmo con lo sguardo le nostre consorti allontanarsi godendoci la vista e ovviamente non fummo gli unici.
Marco: "Hai notato come le guardano?"
Io: "Eccome! Guarda quel cameriere..."
Ce n'era uno, un po' più giovane rispetto agli altri, ma più o meno della nostra età, che attendeva vicino ad una colonna rimanendo a disposizione dei commensali. Appena le aveva viste avvicinarsi non gli aveva più tolto gli occhi di dosso, non risparmiandosi una bella occhiata alle natiche di Martina quando lo sorpassò dandogli le spalle
Io: "A te da fastidio che le guardino?"
Chiesi curioso. Effettivamente io non sapevo decidermi se essere più infastidito o lusingato, quindi volevo capire cosa ne pensava il mio compagno di avventura del momento, magari anche per trovare una certa tranquillità nella cosa. Lui così sorrise e fece un'espressione che poteva avere la stessa valenza di un'alzata di spalle
Marco: "Mha...finchè guardano e basta ben per loro. In fin dei conti possiamo andare fieri di avere due gnocche accanto. Abbiamo l'invidia di molti maschi qui in sala"
Quelle parole mi confortarono perchè furono proprio quello che speravo di sentirmi dire.
Più sereno continuai a guardare le due impegnate ad accapparrarsi delle fette di torta come se fossi al cinema e a na a me Marco faceva lo stesso. Sapevo che entrambi ci stavamo divertendo a osservare più che le nostre fidanzate, gli altri che non potevano fare a meno di guardarle. Mi concentrai soprattutto sul cameriere che già prima avevo visto come le aveva addocchiate e notai che aveva lo sguardo fisso sulla bionda. Eccome se la guardava, praticamente non le toglieva gli occhi di dosso.
"Niente, il cameriere ormai ha preso di mira Elisa" scherzai divertito dalla cosa.
Davvero mi stava piacendo quell'assenza di ansie e gelosie, una serenità che mi faceva godere molto di più il fatto di poter dire di essere fidanzato con una bellissima ragazza. L'invidia degli altri stava diventando sempre più motivo di orgoglio per me, proprio come aveva detto poco prima l'altro ragazzo.
A quanto pare era Elisa la preferita del giovane cameriere e quasi mi dispiacque, era diventata una sorta di competizione a quale ragazza attirava più attenzioni. Di certo gli occhi posati sulle natiche sode di Martina non erano mancati, soprattutto quando passava tra i tavoli superando qualche maschio, ma quel ragazzo sembrava non avere dubbi su chi meritasse maggiori attenzioni. Finalmente le due finirono di servirsi e tornarono al tavolo. Entrambe si erano riempite il proprio piatto con due fette a testa, una di tiramisù e l'altra di meringata, non furono però le fette di torta a catturare la mia attenzione. Una volta tornate a sedersi capii perchè il giovane era stato così concentrato sulla ragazza bionda. Con il brutto tempo le temperature dovevano essere scese e a quanto pare Elisa ne stava soffrendo visto che il tessuto che le fasciava i seni non riusciva a nascondere i capezzoli che, inturgiditi, avevano preso a spingere visibilmente contro di esso. Se faceva freddo io in quel momento non me ne stavo proprio accorgendo perchè sentii una vampata di caldo da eccitazione salirmi dal basso ventre fino al viso che sembrò andarmi a fuoco a partire dalle orecchie. Sperai sul serio di non essere diventato rosso, ma molto probabilmente doveva esser stato proprio quello il colore che presi in quel momento. I miei occhi si erano appoggiati solo per qualche istante su quei bottoni che davano l'mpressione di essere incredibilmente duri, quasi volessero disperatamente bucare il tessuto per prendere aria. Pochi istanti ma che sembrarono anni, non mi sarei mai stancato di guardarle quei capezzoli inturgiditi, più li guardavo e più tornavo a vedermela nuda sotto la doccia, ma con gli stessi capezzoli duri come due chiodi...chissà che visione dovrebbe essere. Dovevo assolutamente tirarmi fuori da quella situazione prima di venir scoperto da Martina o da Marco, così mi impegnai a distogliere lo sguardo
"Bene, allora tocca a noi!"
Mi alzai di tutta fretta e guardai il mio compagno d'avventura a mo di invito a seguirmi.
Tornammo poco dopo anche noi con le nostre fette, ma per tutto il tempo non potei fare a meno di sbirciare di tanto in tanto verso i seni quando ero sicuro di non venir beccato. Un pensiero si era fatto ormai posto nella mia mente fin troppo sollecitata da immagini eccitanti quel giorno. Sarebbe bastato tirare un lembo del fiocco della maglia di Elisa per liberarle i seni...solo un lembo lì davanti, quella era l'unica cosa a tenere su tutta la struttura ed evitarle di rimanere in topless davanti a tutti. Mi diventò di marmo al solo pensiero. Inutile dire che parlai molto poco durante il dolce e una volta finito ci alzammo per andare a controllare la situazione fuori
Martina: "Speriamo non stia piovendo!!!...."
Suonò molto come una lagna, ma sinceramente a giudicare da come si erano messe le nuvole prima di andare a cenare non ci speravo nemmeno molto. Arrivati nella hall la verità fu impietosa. Non stava piovendo...stava diluviando!
Elisa: "Addio sogni di gloria..."
Martina: "Ecco lo sapevo! Per una volta che riusciamo ad organizzare qualcosa di carino va tutto a puttane per colpa della pioggia"
Dispiaceva molto anche a me, mi avrebbe fatto molto piacere fare una camminata estiva lungo la via trasformata in pedonale per la sera, magari berci un cocktail in compagnia prima di prendere la macchina e avventurarmi per il lungo viaggio che mi aspettava. Ora invece avevo davanti a me un viaggio notturno sotto la pioggia, ottimo!
Elisa: "Vabbè...vorrà dire che faremo festa in stanza!"
Quel giorno avevo imparato ad ammirare l'incontenibile positività di quella ragazza che nemmeno in questa occasione sembrò perdersi d'animo. Un modo per divertirci l'avremmo comunque trovato.
Avevo detto che avevamo raggiunto la sala, ma torniamo un attimo indietro perchè non ho racontato proprio tutto...
Quando eravamo tutti praticamente pronti e in procinto di andare a cenare, Martina si rivolse a Elisa girandosi di spalle "secondo te fa brutto che si vede il reggiseno?". Inutile dire che tutti ci girammo a guardarla, su tutti la mia ragazza che la osservò per bene "Mmm non è che faccia proprio schifo...però effettivamente il top starebbe meglio senza" provocando così uno sbuffo della bionda che non sembrava entusiasta di dover modificare i piani "Come immaginavo...se no mi metto l'altra camicetta." Non ci pensò però molto, perchè un istante dopo si convinse "ma si al diavolo!". Neanche il tempo di dirlo che la vidi portarsi una mano dietro la schiena dove, dandoci le spalle, si sganciò il reggiseno, poi si alzò il top e si sfilò il pezzo sopra dell'intimo rimanendo perciò in topless anche se noi non potemmo vedere nulla. Notai solo che a quel punto si slacciò anche il top per poi riallacciarselo in modo migliore. Solo allora si girò e l'effetto fu totalmente diverso da quello iniziale. Il tessuto fasciava perfettamente i seni adattandosi alla loro forma
Elisa: "Meglio adesso?" chìese mostrando la schiena nuda alla mia ragazza che annuì convinta "Si decisamente!".
Non sembrava però ancora del tutto convinta, infatti continuava a guardarsi i seni "Non è che fa troppo effetto tette al vento?"
Effettivamente quel top senza nessun reggiseno rigido sotto era una vera gioia per gli occhi, c'era tutta la bellezza femminile, carica di erotismo senza però apparire volgare. Elisa era proprio una bella ragazza, non le mancava nulla e quel particolare in più non faceva altro che accentuare i suoi punti di forza. Non sapevo però il suo ragazzo quanto fosse contento di quel dettaglio.
Martina: "Ma no! Deve essere indossato così, altrimenti fa brutto. Cerca di essere naturale, ti sta da dio"
Marco: "Al massimo vorrà dire che questa sera avremo un bel po' di occhi al nostro tavolo"
A quanto pare non era poi così geloso, o magari poteva anche esserlo ma non lo dava molto a vedere. Evidentemente non gli dispiaceva nemmeno che la sua ragazza fosse apprezzata anche da altri.
La sua battuta fece ridere tutti e sembrò dare sicurezza alla bionda che così si decise a proseguire da dove avevamo lasciato.
Ed eccoci quindi arrivare al ristorante dell'hotel. I pasti sono i tipici momenti nei quali si possono osservare tutti gli ospiti e se di mattina spesso e volentieri sono conciati alla meno peggio, a cena si mettono in tiro. Era sempre stato un mio piccolo giochetto osservare i commensali, ma devo dire che le nostre ragazze erano di gran lunga le più belle in assoluto, tanto che più di qualcuno mentre raggiungevamo il tavolo notai seguirle con lo sguardo, specie posandolo sul sedere di Martina, d'altronde era decisamente messo in bella mostra, oppure sul seno di Elisa. Martina aveva quei skinny aderenti a tal punto da seguire alla perfezione la curva del sedere e addittura lo esaltavano con una sorta di effetto push-up, Elisa invece aveva quel top incrociato sui seni che permetteva di distinguerne benissimo la forma mentre sobbalzavano come fossero liberi ad ogni movimento, inoltre aveva la pancia piatta totalmente scoperta cosa non di certo da trascurare.
A tavola parlammo del più e del meno, l'argomento cadde soprattutto sulla scuola che le ragazze avevano frequentato insieme, e quindi ex compagni seppur non di classe, professori in comune, le bidelle e vari aneddoti divertenti. Anch'io e Marco intervenimmo varie volte per raccontare aneddoti simili, soprattutto quando si passò a parlare delle gite scolastiche, scoprendo di esser stati tutti e quattro a Monaco e di averne per lo più approfittato per darci dentro con l'alcool. Sia io che l'altro ragazzo avevamo conosciuto le rispettive fidanzate a scuole finite quindi fu divertente e a tratti interessante tirare fuori questi argomenti che in effetti non avevamo mai affrontato. Verso metà cena inevitabilmente ci mettemmo a parlare maschi con maschi e femmine con femmine e così ebbi l'occasione di approfondire la conoscenza con l'altro ragazzo scoprendo di avere in comune molte passioni come la moto e la stessa squadra di calcio. Fu una cena devo dire molto piacevole, l'unico vero frangente in cui ci eravamo fermati un attimo e perciò avevamo avuto modo di conoscerci meglio. L'amica di Martina fu una vera rivelazione, avevo scoperto essere davvero molto simpatica e spigliata, un bomba di allegria, praticamente aveva tenuto banco nella chiacchierata per tutto il tempo portandoci più volte a ridere di gusto per il suo modo divertente di raccontare vari aneddoti. Anche Marco mi colpì positivamente, era sicuramente molto più pacato , ma è stato piacevole scambiarci due chiacchiere scoprendo così anche un ragazzo maturo e per bene, cosa non del tutto scontata visto che inizialmente mi aveva messo leggermente in soggezione per la sua stazza.
Arrivò così il momento dei dolci e a differenza del resto delle portate ad esclusione degli antipasti dei quali però non avevamo approfittato, questi erano organizzati con un bel buffet a centro sala. Con un po' di cavalleria lasciammo che fossero le donzelle ad andarsi a servire per prime, anche perchè com'era facile immaginarsi, appena i camerieri portarono i dolci alla tavolata, tutti iniziarono ad alzarsi per non rischiare di ritrovarsi senza nulla. Noi maschi così rimanemmo seduti ed entrambi seguimmo con lo sguardo le nostre consorti allontanarsi godendoci la vista e ovviamente non fummo gli unici.
Marco: "Hai notato come le guardano?"
Io: "Eccome! Guarda quel cameriere..."
Ce n'era uno, un po' più giovane rispetto agli altri, ma più o meno della nostra età, che attendeva vicino ad una colonna rimanendo a disposizione dei commensali. Appena le aveva viste avvicinarsi non gli aveva più tolto gli occhi di dosso, non risparmiandosi una bella occhiata alle natiche di Martina quando lo sorpassò dandogli le spalle
Io: "A te da fastidio che le guardino?"
Chiesi curioso. Effettivamente io non sapevo decidermi se essere più infastidito o lusingato, quindi volevo capire cosa ne pensava il mio compagno di avventura del momento, magari anche per trovare una certa tranquillità nella cosa. Lui così sorrise e fece un'espressione che poteva avere la stessa valenza di un'alzata di spalle
Marco: "Mha...finchè guardano e basta ben per loro. In fin dei conti possiamo andare fieri di avere due gnocche accanto. Abbiamo l'invidia di molti maschi qui in sala"
Quelle parole mi confortarono perchè furono proprio quello che speravo di sentirmi dire.
Più sereno continuai a guardare le due impegnate ad accapparrarsi delle fette di torta come se fossi al cinema e a na a me Marco faceva lo stesso. Sapevo che entrambi ci stavamo divertendo a osservare più che le nostre fidanzate, gli altri che non potevano fare a meno di guardarle. Mi concentrai soprattutto sul cameriere che già prima avevo visto come le aveva addocchiate e notai che aveva lo sguardo fisso sulla bionda. Eccome se la guardava, praticamente non le toglieva gli occhi di dosso.
"Niente, il cameriere ormai ha preso di mira Elisa" scherzai divertito dalla cosa.
Davvero mi stava piacendo quell'assenza di ansie e gelosie, una serenità che mi faceva godere molto di più il fatto di poter dire di essere fidanzato con una bellissima ragazza. L'invidia degli altri stava diventando sempre più motivo di orgoglio per me, proprio come aveva detto poco prima l'altro ragazzo.
A quanto pare era Elisa la preferita del giovane cameriere e quasi mi dispiacque, era diventata una sorta di competizione a quale ragazza attirava più attenzioni. Di certo gli occhi posati sulle natiche sode di Martina non erano mancati, soprattutto quando passava tra i tavoli superando qualche maschio, ma quel ragazzo sembrava non avere dubbi su chi meritasse maggiori attenzioni. Finalmente le due finirono di servirsi e tornarono al tavolo. Entrambe si erano riempite il proprio piatto con due fette a testa, una di tiramisù e l'altra di meringata, non furono però le fette di torta a catturare la mia attenzione. Una volta tornate a sedersi capii perchè il giovane era stato così concentrato sulla ragazza bionda. Con il brutto tempo le temperature dovevano essere scese e a quanto pare Elisa ne stava soffrendo visto che il tessuto che le fasciava i seni non riusciva a nascondere i capezzoli che, inturgiditi, avevano preso a spingere visibilmente contro di esso. Se faceva freddo io in quel momento non me ne stavo proprio accorgendo perchè sentii una vampata di caldo da eccitazione salirmi dal basso ventre fino al viso che sembrò andarmi a fuoco a partire dalle orecchie. Sperai sul serio di non essere diventato rosso, ma molto probabilmente doveva esser stato proprio quello il colore che presi in quel momento. I miei occhi si erano appoggiati solo per qualche istante su quei bottoni che davano l'mpressione di essere incredibilmente duri, quasi volessero disperatamente bucare il tessuto per prendere aria. Pochi istanti ma che sembrarono anni, non mi sarei mai stancato di guardarle quei capezzoli inturgiditi, più li guardavo e più tornavo a vedermela nuda sotto la doccia, ma con gli stessi capezzoli duri come due chiodi...chissà che visione dovrebbe essere. Dovevo assolutamente tirarmi fuori da quella situazione prima di venir scoperto da Martina o da Marco, così mi impegnai a distogliere lo sguardo
"Bene, allora tocca a noi!"
Mi alzai di tutta fretta e guardai il mio compagno d'avventura a mo di invito a seguirmi.
Tornammo poco dopo anche noi con le nostre fette, ma per tutto il tempo non potei fare a meno di sbirciare di tanto in tanto verso i seni quando ero sicuro di non venir beccato. Un pensiero si era fatto ormai posto nella mia mente fin troppo sollecitata da immagini eccitanti quel giorno. Sarebbe bastato tirare un lembo del fiocco della maglia di Elisa per liberarle i seni...solo un lembo lì davanti, quella era l'unica cosa a tenere su tutta la struttura ed evitarle di rimanere in topless davanti a tutti. Mi diventò di marmo al solo pensiero. Inutile dire che parlai molto poco durante il dolce e una volta finito ci alzammo per andare a controllare la situazione fuori
Martina: "Speriamo non stia piovendo!!!...."
Suonò molto come una lagna, ma sinceramente a giudicare da come si erano messe le nuvole prima di andare a cenare non ci speravo nemmeno molto. Arrivati nella hall la verità fu impietosa. Non stava piovendo...stava diluviando!
Elisa: "Addio sogni di gloria..."
Martina: "Ecco lo sapevo! Per una volta che riusciamo ad organizzare qualcosa di carino va tutto a puttane per colpa della pioggia"
Dispiaceva molto anche a me, mi avrebbe fatto molto piacere fare una camminata estiva lungo la via trasformata in pedonale per la sera, magari berci un cocktail in compagnia prima di prendere la macchina e avventurarmi per il lungo viaggio che mi aspettava. Ora invece avevo davanti a me un viaggio notturno sotto la pioggia, ottimo!
Elisa: "Vabbè...vorrà dire che faremo festa in stanza!"
Quel giorno avevo imparato ad ammirare l'incontenibile positività di quella ragazza che nemmeno in questa occasione sembrò perdersi d'animo. Un modo per divertirci l'avremmo comunque trovato.