Ho letto tutto d'un fiato (in realtà in 3 "fiati", nel senso che l'ho letto in 3 volte) il racconto dall'inizio ad oggi: se mi posso permettere, hai fatto fatto una stupidata all'inizio a dire che in buona parte era reale. Fosse stato 100% fantasia probabilmente ti saresti risparmiato decine di post di super-investigatori in cerca del pelo nell'uovo (anche perchè nella patata di L. pare proprio non ce ne sia traccia
)... D'altronde il fatto che dichiari che in massima parte è reale rende il tutto più pruriginoso, e decisamente interessante... e seguito 😉.
Che sia reale o no, lo trovo scritto più che decentemente e la pubblicazione "a puntate" è stata adottata prima da ben più blasonati autori della carta stampata, quindi x chi ha fretta: il sito è grande, internet ancora di più.
Un suggerimento: attenzione ad attenerti ad un filo conduttore ben chiaro, dilatandosi nel tempo la scrittura (e non solo la pubblicazione) rischi di perderlo: oppure gestiscilo come una specie di racconto "interattivo": leggo che spesso inviti a darti suggerimenti e che gli stessi ti portano a degli sviluppi nella storia; sembra un pò una via di mezzo tra un racconto a scelta multipla e, appunto, un blog "diffuso". Ah, un appunto lessicale, scusami: "a volte" si scrive staccato, "avvolte" è il termine per quando metti in frigo gli avanzi, "avvolti" nella pellicola
.
Personalmente seguirò l'evolversi del racconto di fantasia (perchè personalmente lo considero tale) con interesse.