Racconto di fantasia I diavoli della pandemia

patrulla

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Prima di raccontarvi questi fatti che hanno come inizio il carnevale 2020, tragico momento dell'inizio di questa pandemia, devo fare alcune essenziali precisazioni e raccomandazioni. Innanzitutto come potete leggere dall'etichetta questo è (forse...) un racconto di pura fantasia. Per questo ogni commento o messaggio è sempre il benvenuti, ma non chiedetemi particolari sui protagonisti perché a quel punto non avrete risposta.

Chi ha avuto modo di leggere quanto scritto da me in precedenza è al tempo stesso pregato di non farmi alcuna domanda nel merito, altrimenti sarei costretto di nuovo a fermarmi. Anche questa volta voglio scusarmi in anticipo per eventuali errori ortografici, refusi o se dovessi fare confusione con i nomi che ovviamente sono di pura fantasia. Se in qualche modo vi perdete, scrivete e cercherò di puntualizzare e eventualmente correggere le sviste.

La cosa che però mi preme principalmente mettere subito in chiaro a modo di avvertimento è che, visto le tematiche religiose, sociali e incestuose trattate in questo racconto, vi sconsiglio vivamente la lettura se avete una forte sensibilità religiosa oppure del politicamente corretto. Non è mia intenzione urtare la sensibilità personale di nessuno. Per questo vi esorto a uscire dal racconto se pensate che certe tematiche possano urtarvi.

Infine visto che il racconto è ambientato dall'inizio della pandemia a oggi, con il coronavirus in qualche il motivo scatenante e filo rosso di tutte queste vicende, non è assolutamente mia intenzione voler mancare di rispetto alla vittime di questa tragedia planetaria e a tutti quelli che stanno soffrendo per colpa del virus. Anzi, nel mio piccolissimo, voglio invitarvi a rispettare sempre le indicazioni sanitarie (mascherine, distanza di sicurezza etc..) e a vaccinarvi quando vi sarà chiesto di farlo.

Fatte queste necessarie premesse, posso iniziare a parlarvi di quelli che ho personalmente ribattezzato come i diavoli della pandemia, che per la prima volta si sono trovati tutti insieme nella stessa stanza solo per trovare il modo di dare sfogo alle loro perversioni in uno dei momenti più duri per il nostro paese.
 
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Gabriele.

Se mi incontrate per strada, io penso che mai e poi mai potete immaginare che io sia uno dei protagonisti di questa storia. Il sabato di carnevale del 2020 ero a casa mia, con mia moglie appena ripresasi da uno svenimento e mia figlia in lacrime che dava di matto. Fino a quel momento posso dire che la mia vita poteva essere ritenuta invidiabile, anche se io da sempre mi sentivo in gabbia come intrappolato in una repressione dei miei veri istinti.

La mia storia personale è molto particolare. Mio padre è cresciuto solo con mia nonna, che si dice fosse l'amante di un alto prelato del Vaticano e lui il frutto di questo rapporto segreto. Fatto sta che di colpo a lui venne regalata dal clero un intero palazzo nel centro di Roma e un appartamento adiacente, dove mia nonna è sempre vissuto e dove adesso vivo io.

In pratica io sono cresciuto sempre in un ambiente ecclesiastico. Tutte le scuole le ho fatto in istituti religiosi, fin da piccolo davo del tu ai cardinali e se non fosse accaduto un fatto particolare probabilmente mi sarei fatto prete come la mia famiglia voleva e come tutti credevano. All'epoca avevo sedici anni, ero un bel ragazzo moro e alto anche se molto timido e introverso. Particolare: andavo male in matematica.

Poco tempo prima avevo assistito a uno dei fatti che ha segnato la mia vita. Mio padre aveva una piccola bottega di restauro, ora gestita da me, lavorando soprattutto con la Chiesa. A me quel lavoro piaceva tantissimo e ogni volta come potevo andavo in bottega. Un giorno andai in una parrocchia per un corso di organo, ma la lezione non c'era. Così andai in bottega e la trovai chiusa. Avendo le chiavi aprii per finire un lavoro che stavo facendo io, ma appena entrato mi accorsi che la luce del retro era accesa e si sentivano rumori.

Come in una commedia scollacciata, mi avvicinai alla porta non del tutta chiusa, vedendo mio padre che si stava scopando a pecora una signrora a me sconosciuta. Anzimavano in silenzio mentre lui la scopava con foga, fino a che non le sborrò sulle chiappe mostrando un cazzo molto lungo e incredibilmente duro.

Scappai subito a casa sconvolto. L'immagine del cazzo di mio padre mi ha tormentato a lungo, soprattuto rapportando alle mie dimensioni decisamente inferiore, per non dire scarse. In quel periodo ero molto confuso sulla religione e il resto, io non volevo deludere i miei e tutti gli altri ma io detto tra di noi posso dire di non essere mai stato un credente. In pratica ho sempre recitato.

Così in un momento del genere, mentre ero a casa della mia insegnante di ripetizioni di matematica, moglie di uno che lavorava sempre nell'ambito della Chiesa, un giorno la vedevo strana. Non era una donna bellissima ma neanche brutta, ma per colpa di quello che poi definì un "raptus dettato dal demonio", mi mise una mano sui pantaloni e poi mi invitò a pentrarla.

Per me era la prima volta, volendo fare come mio padre iniziai ad andare forte ma durai neanche un minuto, venendo nella fica della donna. Lei rimase incinta e una sera lei crollò confessando tutto al marito, dal quale non aveva avuto figli. Lei si prese tutte le responsabilità, e alla fine insieme alla mia famiglia decidemmo che quel bambino sarebbe stato il loro, mentre io avrei continuato la mia vita senza mai reclamare di vederlo.

Così continuai la mia vita, abbandonando la strada della vocazione ma studiando per gestire la bottega di mio padre insieme a lui. Quando avevo 23 anni, il mio migliore amico Luigi con cui avevo studiato (lui poi è diventato prete) mi portò a cena in un ristorante della zona da sempre frequentato da preti e da quelli tipo me. Quella volta però i proprietari mi presentarono Felicia, la loro figlia che all'epoca aveva 18 anni e che adesso è mia moglie.

I genitori di Felicia poi chiesero ai miei se io potessi frequentare la figlia, così ci presentammo e ci fidanzammo. Vi descrivo come è Felicia adesso, che di anni ne ha 43. Piuttosto bassa, è alta 1,55, ha i capelli castano a caschetto. Il viso è rotondo e si iniziano a vedere le prime rughe, con gli occhi marroni e intensi.

Le gambe sono molto magre e toniche così come il culo, rotondo ma piccolo. Il pezzo forte è senza dubbio il seno: una quinta abbondante che se la vedi pensi sia rifatto. Due palloni duri e venosi, una cosa da spettacolo della natura. Lei è cresciuta nel mio stesso ambiente ed è molto credente, quasi al limite del bigotto. Per lei è tutto un disegno di Dio e non fa che pregarlo in continuazione.

Naturalmente il nostro fu un fidanzamento casto, nonostante fosse una vera tentazione al massimo ci baciavamo durante il fidanzamento. A me lei è sempre piaciuta molto, così come lei dopo poco mi confidò di essere innamorata. Come abbastanza giovane presi il posto di mio padre nella gestione della bottega, spiegammo che volevamo sposarci e così quando lei aveva 20 anni ci sposammo.

Preso dal tormento, ho sempre avuto questa sorta di conflitto interiore, un mese prima delle nozze le confessai che in verità io avevo un figlio, spiegandole tutta la storia. Felicia rimase profondamente turbata, ma poi disse che la colpa era tutta della donna che mi aveva tentata, che in fondo io non avevo colpe.

Qualche giorno dopo mentre sistemavamo la casa in cui saremmo andati ad abitare, mi prese e confessò la sua di storia. Quando l'avevo vista per la prima volta, era appena tornata da una sorta di collegio per aiutare i genitori con il ristorante. Lì aveva conosciuto padre Diego, all'epoca trentenne, un tipo bassetto e traccagnotto ma molto carismatico.

Con la scusa delle preghiere, la circuì convincendola che se fosse stata disponibile con lui si sarebbe avvicinata a Dio. Anche dopo che ci eravamo fidanzati, padre Diego la scopava in culo per lasciarla vergine, facendosi sbocchinare per poi sborrare in bocca o sulle incredibili tette di quella che poi è diventata mia moglie.

Io sconvolto ma anche eccitato perdonai quelli che a sua detta erano stati dodici incontri in totale, che lei poi aveva troncato poco dopo il fidanzamento. La prima notte di nozze non durai più di un minuto, ma da allora ero ossessionato dalle sue tettone. Lei da moglie devota era sempre disponibile, rifiutandosi sempre però di farmi pompini o di prenderlo in culo, visto che la prima volta che le avvicinai il pisello alla bocca mi disse "per piacere, tu sei il mio amore e non voglio".

Nonostante la scopassi anche più volte al giorno, alla fine pian piano ho imparato anche a durare di più, lei non rimaneva incinta. Visto che io avevo già avuto un figlio, facendo un controllo si scoprì che il problema era lei. Così sempre tramite i buoni rapporti con certi ambienti, adottammo una bambina appena nata figlia di una giovane sudamericana che non poteva badare a lei.

Così è andata avanti la mia vita, con Felicia che perse quasi l'interesse per il sesso visto che non poteva procreare, ovvero fare quello che per lei era l'unico scopo. Non avendo mai affrontato una gravidanza il seno è rimasto sempre grande e marmoreo, ma per lei è stato sempre un imbarazzo: vestiti sempre larghi e al mare costumi interi e molto castigati.

Io invece ero profondamente represso, sentendomi quasi in trappola in quella vita di finzione arrivando in pratica a odiare mia moglie. Questo si iniziò a riflettere anche nel rapporto con mia figlia che ora ha 18 anni, sempre più freddo nonostante lei sia sempre stata una ragazza affettuosa, tranquilla e molto timorata di Dio come la madre.

Tempo fa decidemmo di trasformare il palazzetto di mia proprietà in un affittacamere che gestiva mia moglie. Grazie ai nostri rapporti strettissimi con il Vaticano infatti i pellegrini arrivavano a frotte, e noi ringraziavamo con generose donazioni a chi sapevamo noi. Io intanto continuavo a lavorare nella bottega, trovando felicità solo nell'uscire con il mio grande amico Luigi con il quale vedevo insieme ogni partita della Lazio.

Sotto il periodo del Natale 2019 successe una cosa. Ero a cena con la mia famiglia, con due belle donne ai miei lati. Mia moglie ve l'ho già descritta, mentre mia figlia no. Maria è alta più o meno come la madre, scusa di carnagione ha un seno sodo e abbondante, diciamo tra la terza e la quarta. Il culo è grosso, quasi enorme nonostante una vita normale, ma molto sodo così come le gambe tornite.

Quando Maria andò in camera sua, Felicia che si vedeva fosse un po' turbata mi disse che oggi nel nostro hotel aveva visto padre Diego, tornato da poco a Roma dopo che lo avevano mandato per anni fuori visto che lei non era stata l'unica ragazza molestata da lui. Aveva accompagnato un prelato che alloggiava da noi, salutando subito mia moglie con un bel "quanto tempo...".

Veniamo allora a quel carnevale dello scorso anno. Il venerdì di carnevale io dovevo andare a Brescia per lavoro e mia moglie volle venire con me, in quanto ha sempre amato Brescia. Poco dopo la partenza però ci allarmammo sentendo le notizie alla radio che arrivavano dalla Lombardia, decidendo di tornare indietro senza pensare di avvertire nostra figlia.

Come entrammo a casa sentimmo dei rumori e questa frase "tieni troia, sei una gran troia!!". Impietriti avanzammo fino alla nostra camera dove mia figlia era a pecora e un ragazzo, figlio di un avvocato della zona, la stava inculando. Mia moglie cacciò un urlo e svenne, io la soccorsi subito mentre il ragazzo con il suo cazzetto dritto mi passava davanti scappando dopo aver ripreso i vestiti.

Come mia moglie si riprese, in un lago di lacrime Maria ci confessò tutto. Le sue due migliori amiche avevano rapporti con ragazzi e lei, per non essere da meno, era stato prima con un ragazzo e da qualche settimana frequentava quest'altro. Giurò di essere ancora vergine e perché aveva sempre avuto rapporti innaturali.

La mettemmo in punizione, proibendole di vedere più quel ragazzo e le sue amiche. In più avremmo subito cercato un collegio per terminare gli studi. "Questo è il demonio, è tornato il demonio nelle nostre vite e adesso mi sta facendo scontare le mie colpe" disse Felicia stravolta, spiegando poi che non sarebbe un caso che tutto è iniziato con il ritorno di Diego.
 
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Mimmo

Prima di tutto mi presento: io sono Mimmo, ho 46 anni e sono brutto e cattivo, in ogni senso, tanto che quando è scoppiata la pandemia mi trovavo in carcere con il cazzo che mi esplodeva al solo pensiero delle due situazioni che avevo in ballo se il giudice avesse acconsentito a farmi trascorrere gli ultimi 6 mesi della mia pena ai domiciliari.

Ero in carcere da oltre quattro anni, per una condanna per estorsione e lesioni aggravate ma di questo vi parlerà poi. Se mi incontrate per prima cosa credo vi possa colpire la mia bruttezza. Sono alto quasi 1,90cm, stempiato con un naso enorme e dei denti fortemente irregolari. Fisicamente però sono un toro e ho sempre campato grazie ai miei muscoli e al mio cazzo, un tronco di 28cm misurati che parte da una cappella normale fino ad allargarsi alla base raggiungendo il diametro di una lattina.

Sono romano de Roma anche se grande tifoso della Lazio, nato povero in borgata dove la scuola la vedevo solo quando andavo al campetto a giocare a pallone. Fin da ragazzino ho sempre fatto il delinquente, tanto da finire in riformatorio per diversi furti. A me non frega noente di nulla, non ho pietà per nessuno anche se non ho mai ucciso un uomo se questo vi state chiedendo. Però a molti gli ho fatto male, molto male.

C'è stato un periodo però che ho provato a rigare dritto, quando mi sono sposato con l'unica donna che abbia mai amato e quando è nato mio figlio, l'unico essere al mondo di cui in questo momento mi importi. La mia ex moglie è una brava donna, non bellissima ma è l'unica che mi ha voluto bene a patto che cambiassi vita. Io ci ho provato, veramente, a lavorare come tutti gli altri ma non è per me così, quando capì che ero tornato nella banda, mi mollò portando con lei il bambino.

Da quel momento la mia vita finì nella degenerazione morale e sessuale più assoluta: per vivere facevo il picchiatore, mi prostituivo con uomini ricchi (mai preso nel culo in vita mia o mai ciucciato il cazzo di un altro) e ho girato anche alcuni film porno, sia gay (qui ho dovuto baciare qualche uomo ma penso che il più schifato era l'altro) che etero. Del resto sono brutto ma sono anche un cazzone, che ce l'ha costantemente duro e che ti può scopare anche per un ora di filo senza fare una pausa.

Deluso dalla mia ex moglie le donne le ho cominciato a trattare male, malissimo. Prima che mi portassero al gabbio, avevo un annuncio su dei siti di scambisti dove mi offrivo come singolo: oltre alle foto dove mostravo i miei muscoli e la mia mazza, premettevo di essere molto brutto e che cercavo coppie, anche con lui bsx passivo, che volevano essere dominate in maniera brutale, prendere o lasciare altre cose non mi interessavano anche se le lei erano strafighe.

In generale negli ultimi anni mi attizzava più la sottomissione totale della donna che la sua bellezza. Del passato e di come ho conosciuto don Diego vi racconterò poi, ma adesso vi voglio dire cosa mi successe appena uscito di carcere giusto per farvi capire che persona spregevole sono e come vivo il sesso.

Poco dopo che ero finito in galera venne a colloquio da me Franco, il marito di Anna la sorella della mia ex moglie. Lui credo che vada per 60 anni mentre la moglie ne ha dieci di meno: Franco ha sempre fatto l'operaio e la moglie le pulizie, hanno un figlio all'epoca poco più ventenne e che era andato a studiare al Nord avendo vinto una borsa di studio.

Con Franco ho sempre avuto un buon rapporto, lui è un tipo senza veri amici di statura normale, quasi calvo con i capelli bianchi e con il fisico appesantito, e da quando la ditta con cui lavorava ha iniziato ad avere problemi è andato un po' fuori di testa. Anna quando ero entrato in carcere era una donna non bella, con i capelli rossi tinti fino alle spalle, il viso deturpato da troppi nei e da un naso irregolare ma il fisico era ok: terza abbondante e bel culone, una donna con qualche chiletto ma assolutamente non in carne.

Franco mi disse che aveva perso il lavoro e che non potevano più permettersi il loro affitto. Mi chiese se potevano andare a casa mia (un appartamento acquistato grazie a dei corrotti per cui ho fatto dei lavori che si trova in un grasso palazzo popolare in un quartiere però abbastanza centrale di Roma. Gli dissi certo a patto che quando uscivo lo rivolevo libero.

Una settimana prima del pronunciamento del giudice mi venne a trovare Franco. Era poco prima del carnevale 2020 e gli dissi che forse uscivo ai domiciliari. Lui lo trovavo sempre peggio, non aveva trovato un nuovo lavoro stabile e il suo stato psichico mi sembrava molto precario. Mi disse che non sapevano dove andare allora gli feci una proposta "senti brutto pezzente, voi potete anche restare tanto ci sono due camere, ma quando torno tu devi mettere le tue cose nella cameretta perchè io vado nella camera grande con tua moglie, che finché restate a casa sarà la mia di moglie dentro le mura di casa".

Lui sbiancò, balbettò qualcosa e se ne andò. Raccontai la cosa a Giacomo, il mio compagno di cella, che mi dette del matto. Ben attento a non far rumore gli misi le mani al collo "non ti preoccupare che con questo cazzo riesco a far godere lei e tua moglie, perché te lo ricordi bene qual è il nostro patto vero??".

Giacomo è un altro poveraccio, quasi sulla cinquantina e che è finito dentro per aver fatto da prestanome, unico modo che aveva per apparare i debiti che aveva fatto con un suo negozio andato in malora. In questi anni l'ho totalmente sottomesso, inculandolo e facendomi sbocchinare, non lesinando mai le mazzate. La moglie Katia, una bella donna di poco più piccola di lui, adesso era costretta a scoparsi parecchia gentaccia per poter andare avanti, così il marito le ha detto che come uscivo sarebbe dovuta essere gentile con me altrimenti lo avrei massacrato di botte.

Quando il giudice disse che potevo andare ai domiciliari, la pandemia era già scoppiata e non potevo ricevere visite. Come mi ridettero il cellulare mandai un messaggio a Franco dicendo che tempo due ore e ero a casa. Non sapevo se erano ancora a casa o se avevano accettato il mio diktat. Lui mi rispose solo ok e quando gli sbirri mi portarono fino alla porta, quando aprii li trovai dentro "sono miei parenti, abitano qui" dissi alle guardie.

Anna mi sembrò subito migliorata, sia in viso che nel fisico (le tette mi parevano più generose). Era vestita normale pantalni e maglione, il trucco e i capelli la miglioravano. La squadrai subito con aria vogliosa e lei arrossì e scappò in cucina. Nessuno disse niente, così mi diressi subito nella camera matrimoniale per posare le mie cose.

"Mimmo io le mie cose lo ho spostate ma sii ragionevole, c'è il lockdown dove possiamo andare?". Posai le valigie e andai in soggiorno. "Anna vieni qui" e lei arrivò a testa bassa. "Io ora prendo le mie cose e voglio farmi una doccia di un secolo... se quando esco siete ancora qui, allora dovrete stare alle mie regole".

Accesi la radio per non sentire quello che dicevano, volevo gustarmi la sorpresa e avevo il cazzo durissimo. Nonostante fossi uno abituato anche nei film a venire a comando, mi feci una sega per quanto ero eccitato: il gabbio poteva farsi sentire... Dopo mezz'ora uscii dal bagno e li trovai ancora a casa... così senza dire nulla mi avvicinai ad Anna e con un mossa veloce le presi i capelli e iniziai a baciarla con le che teneva la bocca serrata. Le palpai le tette morbidi e abbondanti poi mi staccai "cosa c'è per pranzo?" Anna tutta paonazza disse "Ppppensavo un po' di carbonara" "Aggiudicata" le dissi dandole una pacca sul culo, ma "voglio che ti vai a vestire da troia, che cucina così vestita e poi che mangì così, se non ti vesti da troia vi faccio vedere quanto posso essere cattivo".

Lei scoppiando a piangere andò in camera, mentre io presi a chiacchierare della situazione sanitaria con Franco. Lui era impietrito, chisi se avevano della birra e iniziammo a bere. Dopo un po' tornò Anna: aveva messo dei bei tacchi, un collant nero e un completo intimo di pizzo bianco che evidenziava un seno sicuramente passato alla quarta misura "iiiooo non ho altro, siamo persone semplici noi" mi disse a testa bassa "vai benissimo, ma ora cucina che ho fame" e ripresi a parlare con Franco che era sempre più stordito.

Quando fu pronto ci mettemmo a tavola ma prima mi avvicinai a lei e la baciai di nuovo riuscendo questa volta a cacciarle la lingua in bocca. Feci i complimenti che gli spaghetti erano ottimi, poi chiesi" dimmi un po' Anna, ogni quando scopate tu e Franco". Silenzio. Poi la incalzai e lei fece "non è un momento facile, i problemi di lavoro poi sto cavolo di coronavirus...".

"Quanto tempo!" incalzai e lei balbettando "2-3.... anni credo, non ricordo proprio". "Franco, ti sei scopato tua moglie qui a casa mia??", "Si, due volte...". "O brutto coglione, non sei in grado di campare la tua famiglia e neanche di scopare sta bella moglie??". Silenzio e imbarazzo. "Non ti preoccupare Anna, ora è cambiato l'uomo di casa...".

Nell'imbarazzo generale iniziai a commentare le notizie del tg, prima a tavola e poi sul divano insieme a Franco mentre Anna sparecchiava e riordinava. Quando ebbe finito la invitai a sedersi vicino a me, dicendo al marito di alzarsi. Avevo il cazzo duro che svettava dalla tuta, lei lo notò e così le presi la sua mano e la misi sopra la patta.

Franco fissava la scena, poi la presi e la portai in camera. La buttai sul letto poi le saltai addosso, girava il volto rifiutando la lingua e mi disse "giura che non lo dirai mai a mia sorella", così presi a leccarle le tette morbide e generose. Le strappai il collant, tirai fuori il cazzo duro e spostata la mutanda provai a penetrarla ma nulla, sembrava che ci fosse un tappo. Presi così a leccarla penetrandola con le mie grosse dita.

Vidi poi una crema corpo sul suo comodino e me la spalmai sul cazzo. Piano piano un po' iniziò a entrare "ma che sei vergine?? da quando non ti scopa quel frocetto... ma ci penso io a te". Lei digrignava i denti e stringeva le coperte con le mani, poi dopo qualche minuto mi buttai sopra di lei, le allargai le chiappe e spinsi forte facendolo entrare quasi tutto.

Cacciò un urlo fortissimo, che divenne continuo come iniziai a pomparla con più foga. Dopo un paio di minuti iniziò a fare "pausa per piacere pausa" e così mi fermai "abbiamo appena cominciato ma che pausa..." lei mi fissò stravoltà e paonazza così mi lanciai su di lei e presi a pomiciarla. Questa volta mise la lingua anche lei e io le presi la mano e la misi sul mio cazzo.

Mi segò per un po' ogni tanto riguardandolo mentre io le leccavo le tette. "Ora succhiamelo" le dissi e lei prese in bocca la cappella iniziando pian piano a muovere la mano. Probabilmente il peggior pompino della mia vita, così le insegnai: "Più veloce la mano, prendilo fino a dove riesci e ogni tanto leccalo". Lei ci si mise con più impegno e le cose migliorarono.

Rimisi altra crema e la penetrai di nuovo alla missionaria. Anche qui ci volle un po' prima di farlo entrare tutto. Questa volta se la godeva anche lei di più, ma le urla erano sempre più quasi di dolore che di godimento anche perché stavo andando forte. Dopo un po' la sentii irrigidirsi e raggiunse un orgasmo fortissimo tanto da graffiarmi la schiena, e fu lei a prendere e baciarmi.

Mi staccai di colpo e aprii di scatto la porta della camera. Dietro c'era Franco che subito corse via. Lo raggiunsi ancora con il cazzo tutto duro "hai sentito come si fa godere una troia come tua moglie?? la prossima volta che provi a disturbarci ti gonfio". Tornai da lei che stava rimettendosi il reggiseno "ehi mica abbiamo finito, vuoi godere solo tu??".

La spagnola fu meglio del pompino, ma quando le chiesi di aprire la bocca di fronte al suo rifiuto dovette darle un bel ceffone prima di sborrarle in faccia e un po' in bocca, visto che sputò subito. "Vedrai se non ti faccio imparare a far godere un vero uomo" le dissi, poi me ne andai a fare una doccia.
 
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Mimmo / 2

La scopai la sera, poi di continuo per tutti gli altri giorni del resto non avevamo molto altro da fare. La sottomissione totale di entrambi fu quando feci la lista della spesa ma Franco mi fece notare che erano cose troppo costose. Mi feci così aiutare a spostare un armadio, aprii una finta scatoletta delle prese e tirai fuori una busta piena di soldi: anni e anni di risparmi e di azioni criminali.

Mi facevo sbocchinare davanti a lui scopandola poi a più non posso. Lei godeva e si era perfettamente calata nella parte: entrambi avevamo anni da recuperare. Per Anna in pratica fu la scoperta del sesso, visto che quando obbligai Franco a unirsi lui era un vero disastro. Lo feci però perché ebbi veramente pena di lui, così da poterlo in qualche modo coinvolgere in questa situazione.

La chiamavamo troia e la trattavamo da tale durante tutto il giorno. Comprai online dell'intimo sexy, del lubrificante e tutto il necessario per pulirle al meglio il culo. Le feci depilare la fica e le spiegai come svuotarsi l'intestino. Non fece una piega quando le dissi che volevo incularla ma fu quasi più semplice aprirle il culo che la fica. A pecora con quel culone era molto eccitante, la inculavo con molta lentezza fecndone entrare solo un po', lei da sotto si toccava e veniva a raffica.

Entrambi si erano come abituati a quella situazione: Anna era come innamorata, mentre Franco aveva finalmente qualcuno con cui parlare. Un giorno quando era ormai tarda primavera tornando a casa dopo essere stato a fare spesa mi fece "Mimmo mi ha fermato Carmine, quello che abita alla scala B, dice che un certo Diego è felice che sei uscito e che non vede l'ora di rivederti". "Che cazzo c'entra Carmine con Diego..." borbottai, poi pensieroso mi misi sul divano e mi stappai una birra e non mi fu facile capire quale potesse essere il collegamento.

Don Diego l'ho conosciuto tanti anni fa in una delle giornate più eccitanti della mia vita. Fu quello il momento in cui capii che c'erano persone di una cattiveria e di una perversione inaudite. In quel periodo oltre a alla microcriminalità avevo iniziato a prostituirmi con facoltosi uomini. Nonostante il mio viso orribile, mi feci subito un nome per la grandezza del mio cazzo e per come scopavo.

In un festino dove abbondavano travestiti, prostitute e prostituti, oltre a coca a fiumi, un tipo molto distinto e assolutamente normale che stette tutta la serata vestito a parlare con uno, mi prese in disparte. Si presentò come Enea e mi disse che era un medico. Aveva il taglio perfetto, gli occhialini e vestiti molto costosi. Aveva bisogno di un favore: 1 milione per rubare un auto e portarla in uno sfasciacarrozze. Lo feci e lui mi pagò come pattuito, non ho mai saputo cosa c'era dietro ma poi si sdebitò anche in un altro modo.

"Ti piacciono anche le donne?" mi chiese. "A me piacciono solo le donne" risposi piccato. "Bene, vieni nel mio studio questo giorno a questa ora, vestiti meglio che puoi e fatti una bella doccia". Così feci e quando arrivai Enea mi accolse che era vestito da lavoro con il camice. Mi fece accomodare in una stanza dove c'era un altro ragazzo, poi ne arrivò un altro e mi spiegò cosa dovevamo fare.

"Prima cosa: oggi vi prenderete 2 piotte a testa, vi farete una bella scopata ma se fate uscire una sola parola siete finite" disse mentre ci allungava i soldi. "Non dovrete dire una parola, non fate nemmeno una domanda ma dovete solo fare quello che vi dico io". "Tra un po' arriverà un uomo insieme a una donna, la dovrete scopare facendo esattamente quello che vi dico, ma non dovete aprire mai quella cazzo di bocca".

Noi tre ragazzi ci guardammo e annuimmo, poi ci disse di aspettare nella stanza. Dopo un po' sentimmo delle voci ed Enea ci aprì la porta. Entrammo dove visitava e trovammo nella stanza don Diego, vestito in abiti civili, insieme a una splendida ragazza. Senza trucco ma con i capelli vaporosi come si usava all'epoca, era vestita in modo elegante ma normale, facendo intravedere un seno notevole.

"Cara Felicia questi sono i ragazzi" disse allora Diego, ringrazia a loro e il dottore. "Grazie di cuore, non potrò mai sdebitarmi tanto per questa cosa" ci disse stringendoci la mano e noi zitti come di aveva detto il dottore. "Ragazzi Felicia è sposata ma non riesce a rimanere incinta. Il dottore l'ha visitata e ne ha ricavato che l'unico modo per restare incinta per lei è quella della multipla eiaculatio" fece Diego dicendo alla donna di andarsi a preparare.

Ci prese poi in disparte "ragazzi è tutta una cazzata, ora ce la scoperemo in ogni modo ma deve sembrare una cosa professionale. Voi non dovete dire nulla e fare quello che vi diciamo, poi la rimandiamo al casa dal maritino bella farcita". In pratica Felicia era una delle amanti di sto prete che tanto prete bravo poi non è. Quando si è fidanzata con il marito ha troncato con lui, salvo poi tornare disperata perché non riusciva a rimanere incinta. Bastardo come è allora Diego aveva organizzato tutta questa messa in scena insieme al suo amico Enea.

Tornammo nello studio e dopo poco arrivò lei con solo tacchi e autoreggenti addosso. Tutti rimanemmo a bocca aperta: molo bassa, mora e mediterranea, ma con un bel culo e soprattutto delle tette che io in vita mia così grandi e dure non ho visto mai. Immaginate una pornostar di quelle con le tette grandi e siliconate. Ecco lei è così, solo che ha due palloni naturali e venosi.

Il dottore la fece posizionare sul lettino e iniziò ad armeggiare con la sua passera "ricordati Felicia, devi ricevere almeno 25 venute dentro singole e 5 multiple per poter rispettare questa tecnica, quindi dovrai mantenerci tutti costantemente eccitati". "Dottore ma per sicurezza non si potrebbe aumentare un po' il numero? Io farò tutto quello che vorrete voglio solo che tutto vada per il meglio".

Don Diego di certo non è un adone, ma sotto una panza all'epoca appena pronunciata aveva un cazzo venoso e con una grande cappella. Il dottore invece fisicamente era messo meglio, ma il suo cazzo era normale al pari di uno degli altri due ragazzi, mentre l'altro lo aveva più grosso soprattutto in lunghezza. Noi tre rimanemmo in silenzio facendo quello che ci dicevano, ma i due erano due autentici diavoli.

Per quattro ore fu scopata in ogni modo possibile. Diego facendo intendere che le parole forti ci avrebbero eccitato maggiormente le diceva di tutto e soprattutto la inculava solo, salvo poi spostarlo nella fica solo quando doveva venire. "Dillo a tutti quanto sei troia, che prima di sposarti lo prendevi solo nel culo" le diceva mentre la pompava facendole sballonzolare le tette. Anche il dottore preferiva più il sup culo "hai il culo aperto e la fica stretta, ora te la sistemano sti tre cazzoni non temere".

Inizialmente ci alternavamo con lei sul lettino. Il primo round effettivamente l'aveva bella stretta, ma l'eccitazione era così alta che dopo qualche minuto le venni dentro la fica. Ogni sborrata il dottore la metteva a culo in alto chiedendole di tenere il conto delle venute prese dentro. Con tutta la sborra dentro la seconda volta entrò tutto e iniziai a pomparla come un matto "ehi la devi ingravidare non uccidere" disse il dottore tra le risate mentre lei gridava come un ossessa.

Quando sborrai fu la volta del ragazzo con il cazzo lungo. Visto che ce l'aveva molto duro fecero impalare la ragazza su di lui e poi Diego lo mise contemporaneamente nella fica. L'obiettivo era quello di sborrare insieme ma era molto complicato. A lungo ci alternammo così con due cazzi in figa, con lei che nel frattempo pompava per tenere i cazzi duri. La sborra le colava tutta dalla fica ormai strapiena.

Duego e il dottore la inculavano e poi quando dovevano venire lo mettevano nella fica facendo una doppia in fica. Quando mi fecero sdraiare a me sotto mi godevo quelle tettone immense. Quando uno dei ragazzi lo mise anche lui in fica, Diego lo fece tirare un po' indietro e le entrò nel culo: per un minuto buono andammo avanti con tre cazzi dentro tra le sue urla, poi il prete provò a fare entrare pure il suo davanti ma tre erano troppi.

Dopo quella sessione eravamo veramente stanchi ma lei fece "dottore, mancano ancora almeno nove venute ma non so se i ragazzi ce la fanno. "Tu falli tornare duri, usa le tue tettone". La sua spagnola fu sublime e fatte in serie ci rimise uno dopo l'altro in tiro. Il primo neanche a dirlo fu Diego che la impalò in culo mentre il dottore le scopava la bocca. Quando fu duro provò a metterlo anche lui nel culo: la scoparono per meno di un minuto poi le di tolse "no è troppo!!" e poi tutto uno scusate.

Alla fine riuscimmo a raggiungere il numero da lei voluto. La sborra le colava e ogni volta il dottore gliela cercava di far ingoiare "non devi sprecare nulla zoccola!!". La cosa assurda è che quando finimmo lei ci ringraziò quasi piangendo mentre camminava a fatica. Il giorno dopo squillò il mio telefono ed era Diego "Mi ha dato il tuo numero Enea, ci vediamo a pranzo che ti devo parlare?".

Mi propose così diversi lavoretti tutti illeciti: fornire droga a chi diceva lui, scoparmi tipi che diceva lui e dove diceva lui (tutto finalizzato anche al ricatto) e per lui dovetti pure gonfiare. Mi raccontò che poi disse a Felicia che la "terapia" era tutta una cazzata sicuro che lei non lo avrebbe mai denunciato, con la poveretta che disperata scoppiò in lacrime e se ne scappò via maledendolo. Quando fu mandato in un paesino a fare il prete perchè aveva oltrepassato il limite, io gli rimasi fedele: gli portavo la coca e cercavo di curare i suoi affari rimasti. Lo avevano come confinato, ma anche in quel luogo sperduto aveva trovato il modo di sollazzarsi.

Durante il corso prematrimoniale adocchiò una bella futura sposa: bionda e piccolina ma con un bel culo. Mi raccontò che con la scusa della confessione la circuì, scopandola per la prima volta una settimana prima che celebrò il loro matrimonio. La cosa poi andò avanti anche dopo "lo sai che è successo due giorni fa" mi disse una volta quando lo andai a trovare "il marito della zoccoletta fuori dal confessionale mi ha chiesto se fosse peccato fare del sesso meno convenzionale con sua moglie, e io le ho detto che era un grande peccato mentre il giorno prima avevo sborrato una volta nel culo e una volta nella bocca della moglie dentro la sua macchina...".

Quando lo mandarono in Africa per coprire alcune indagini sul suo conto, mi disse di nascondere il suo "tesoro" cosa che poi feci. Poco prima che mi arrestassero andai nel nascondiglio e presi un po' di quei soldi e li nascosi a casa mia. Quando Franco mi pronunciò il suo nome ammetto che mi spaventai: sono grande e cattivo, ma voi non potete capire quanto sia pericoloso Don Diego...
 
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Avete mai sborrato nei pantaloni per quanto eravate eccitati?? Io si, nonostante non sono proprio un novellino visto che vado per i 50 anni, ma il livello di arrapamento estremo che avevo in quel momento è stata una cosa unica e indicibile, anche se l'eccitazione dopo poco si è trasformato in sgomento e poi, letteralmente in odio, un odio viscerale che mi ha portato poi a compiere azioni di cui non ci sarebbe da andare fieri.

Mi chiamo Franco e sono un accademico, sposato con Carla e padre di due figli. Sono un bell'uomo, moro alto e curato con il fisico in forma grazie alla mia grande passione del nuoto. Se proprio dovessi cambiare una parte del corpo sarebbe senza dubbio il cazzo, visto che non supera i 15cm (diciamo nella media) ma non è molto largo. Il mio gingillo però lo so usare bene e funziona ancora bene.

Sono nato al Nord e dopo una fulminea carriera scolastica ho iniziato ancora giovane la carriera accademica. il mio credo politico, sono un uomo non di destra, ma convintamente fascista, mi ha però chiuso diverse porte in faccia ma alla fine sono riuscito a trovare, tramite un pezzo grosso del sottobosco politico che frequentavo e tuttora frequento, un posto in una piccola Università di provincia dove già c'era un altro professore con le mie stesse idee.

Raniero è poco più grande di me, figlio dell'alta borghesia romana mi ha subito accolto a braccia aperte. Tolti due miei amici di infanzia e e alcuni camerati, è la persona a cui sono più legato. Lui ha un aspetto da nobile qual è, biondo e con gli occhi azzurri, è più basso di me ma il fisico è molto curato. Visto che ha sempre caldo (in inverno lo puoi vedere tranquillamente solo con camicia e giacchetta, io lo chiamo Delonghi. Impressionante è invece la sua mazza "altro che quella dei negracci" dice sempre, visto che ha un bastone, lungo, largo e nodoso.

Arrivato nella nuova città, che per ovvie ragioni non nomino come non farò menzione di altri potenziali dati sensibili, subito feci gruppo con lui. Fino a quel momento avevo avuto diverse esperienze sessuali ma nessun rapporto duraturo. All'Università quando vidi per la prima volta Carla fu impossibile non notarla. Mora, alta 1,70 con un fisico slanciato (seno piccola ma gambe toniche e un culo grosso e prorompente), spiccava tra le altre matricole al primo anno.

Figlia di un imprenditore del luogo, studiava lettere (ha sempre sognato essere una scrittrice) e di certo non difettava di intraprendenza. Fu lei ad approcciare: non essendo una mia studentessa era disinteressata e io non mi sentivo in obbligo di rifiutare visto il mio ruolo. La prima volta che uscimmo insieme mi raccontò che aveva rotto da poco con il suo fidanzato storico, con il quale era insieme da quando aveva 14 anni.

A sua detta lui era molto geloso, non l'ho mai conosciuto bene, ma di certo a neanche 20 anni a Carla già l'aveva svezzata bene. Al terzo appuntamento mi fece "Franco, io non ti piaccio o sei un galantuomo d'altri tempi??". Dieci minuti dopo eravamo all'ingresso di casa mia con io che me la scopavo a pecora. Dopo un mese di sesso continuo e sfrenato (pompini da urlo con ingoio e anche nel culo era bella aperta) lei mi disse che si era innamorata.

Così ci fidanzammo diciamo in maniera ufficiale. A me l'idea non faceva impazzire anche perché lei si rivelò subito molto gelosa, oltre al fatto che il padre non mi vedeva molto di buon occhio. Con lei però ci stavo bene e quando mi disse "mettimi incinta così ci dobbiamo sposare per forza", accettai e iniziamo a provarci con successo. Con lei col pancione ci sposammo e Renato mi fece da testimone.

Nacque Erika e dopo due anni Paolo, con Carla che si dedicò alla famiglia a tempo pieno abbandonando definitivamente gli studi. Le due gravidanze l'avevano appesantita, il seno era sfiorito e lei si sentiva profondamente a disagio. La sua gelosia aumentò in maniera smisurata (ogni mattina mi faceva un pompino così non ero in tiro per le altre), e quando scopavamo era sempre competitiva.

"Che dici lo succhiano così le troiette delle tue studentesse??" mi diceva mentre mi pompava, oppure quando la inculavo (mia grande passione) diceva "dove la trovi una troia come me, tutto ti do ficcami pure le palle in questo culo che mi hai rotto". Veramente il culo come vi ho detto glielo aveva rotto il suo ex, ma il suo cambiamento fisico non mi lasciò indifferente.

Ottenni una cattedra anche in un'altra Università: due giorni e mezzo a settimana li passavo li. In quel periodo cedetti alle lusinghe di una ricercatrice, ma dopo un mese troncai perché avevo troppi rimorsi. Lei non la prese bene ma fui categorico. Fu una tresca che non confessai mai a nessuno, neanche a Raniero. Lui invece in quel periodo si separò e da quel momento ha sempre fatto lo scapolone.

Carla forse qualcosa capì, tanto che iniziò a seguire una dieta ferrea, ad allenarsi con costanza e, quando già i risultati si vedevano, chiese al padre di regalarle una mastoplastica: una bella terza piena e morbida, veramente ben fatta. Smise di farmi i pompini la mattina ma, quando scopavamo (con due figli non è semplice) erano gran belle scopate. Tornata una gran figa, forse più di quando era giovane, mi sentivo totalmente appagato.

Gli anni passarono e successero due avvenimenti importanti. Il primo fu l'arresto del padre di Carla, aveva fatto parecchi impicci, con la sua impresa poi andata in malora. Io guadagnavo bene e potevamo andare avanti anche se ci furono parecchie grane, ma mia moglie volle per forza iniziare a lavorare. Ne cambiò diversi, da rappresentante a promoter fino anche a tentare la strada della politica, ma non ebbe molta fortuna.

Il secondo fatto fu che feci un investimento sbagliato, un camerata mi aveva garantito che fosse sicuro ma riuscì a riprendere a malapena il 10% di quanto investito. Buona parte dei risparmi così se ne andarono, con mia moglie furiosa anche perché Erika, mia figlia più grande, stava al quarto anno di liceo e aveva progetti di università con il chiodo fisso di voler andare a Roma.

Parlai di queste difficoltà con Raniero e lui mi propose una cosa. Era molto ammanicato con degli alti prelati del Vaticano, così mi chiese di fare alcune consulenze e dei certificati "allegri" per aiutarli in alcuni affari poco loschi. Incassai bei soldi, ma non dissi nulla a Carla: piano piano immettevo dei soldi nella nostra vita quotidiana, così da cercare di mantenere alto il nostro tenore di vita.

Mia moglie però entrò in forte paranoia, chiedendo ai nostri figli di fare sacrifici (ovvero rinunciare a degli extra visto che gli è mai mancato nulla). Se mia figlia è più attacata alla madre, Paolo invece è come me. Un lupo solitario, a cui ho inculcato i mei ideali, un bel ragazzo ma che ha molltato una ragazza quando questa voleva impegnarsi. Erika invece ha il volto bello della madre, mora con occhi scuri anche se è più bassa rispetto a lei. Il seno però è molto più bello, abbondante e duro, con il culo bello grosso.

A settembre 2018 lei andò a Roma a studiare: le trovammo casa insieme a una ragazza, Ida anche lei di buona famiglia, della nostra città ma più grande.Verso novembre però tornò senza molto preavviso a casa, parlò a lungo con la madre poi mi disse che aveva nostalgia. Carla così si offrì di stare un po' con lei a roma per sostenerla, così almeno una volta al mese andava qualche giorno da lei.

Io invece andando a sciare mi feci molto male a una gamba, tanto da dover passare alcuni mesi in una clinica anche perché sopraggiunsero altri problemi. Una volta Carla mi venne a trovare: era splendida, con dei pantaloni di pelle che esaltavano il suo culone sodo e un maglioncino molto sexy. Avevo il cazzo che mi scoppiava e così mi feci accompagnare in bagno i iniziai a toccarla. Lei capì subito e mi fece un super pompino che dopo due minuti sborrai tutto nella sua gola così non si sporcava.

Con Erika andava meglio, dava gli esami anche se mia moglie continuava ad andare periodicamente da lei anche perchè si era messa in mente che a Roma poteva trovare un lavoro part-time buono. Io dicevo che non c'era bisogno, che guadagnavo abbastanza ma lei era molto insistente. Quando dopo molto tempo tornai a casa, non vedevo l'ora di scoparmela.

Mi sdraiai sul letto e lei mi fece uno strip. Le dissi di girarsi e di aprirsi le chiappe e restai di stucca: è sempre stata aperta dietro, ma come si allargò quello che venne fuori era un traforo! Non potendomi muovere molto lei mi si mise sopra, così le misi un dito nel culo, poi due, poi tre ed entravano come il burro. Per la prima volta fui io a essere geloso, con la mia situazione fisica che aumentava la mia inquietudine.

Lei sostanzialmente era sempre uguale, sexy ma mai eccessiva (non ha voluto mai iscriversi a un social per non avere scocciatori), ma io ogni giorno la vedevo più bella e dentro di me divampavo. Quando riuscì a incularla dopo tanto tempo ne ebbi la conferma: il suo culo era totalmente aperto "ti mancava il culo rotto eh porco??" mi diceva, mentre io le scopavo il culo come se fosse in fica.

Volevo scoprire se mi tradiva ma i miei movimenti erano molto limitati. Così chiesi consiglio a Raniero e lui mi disse che forse aveva un tipo che faceva al fatto mio. Quando Carla andò a Roma detti un'ora libera all'infermiera che mi aiutava e accolsi in casa Raniero e Ruben, un camerata ed ex poliziotto basso ma quadrato, completamente pelato e con degli occhi da killer russo.

Era un investigatore privato, mi chiese 10mila euro subito e 10mila a lavoro finito. Accettai visto il cash che avevo, poi mi chiese una serie di informazioni scritte su mia moglie. Quando tornò, mentre dormiva feci alcuni "sabotaggi" su istruzione al suo cellulare e al suo portatile. Dopo un mese quando un giorno mentre ci incontrammo di nascosto mi disse: mi servono 10 mila extra, poi se non porterà a nulla me li stornava con il pagamento finale.

Accettai ma ero convinto di aver fatto una gran cazzata. Lui non diceva una parola perché diceva che altrimenti avrei potuto interferire nelle indagini. Verso l'autunno 2019 mi ero quasi del tutto ristabilito e tornai a insegnare nelle due università. A fine febbraio 2020, proprio quando stava scoppiando il Covid in Italia, mi disse che aveva finito e che dovevo preparare i 10mila rimanenti.

Mi raggiunse nell'altra città dove insegnavo, mi consegnò una pen-drive e un hard-disk "devi prima inserire la penna e leggere il foglio denominato leggere prima, segui attentamente le istruzioni". Gli detti i soldi e mi disse "noi ora non abbiamo più niente da dirci, scrivi a Raniero solo quando avrai visionato tutto, addio e non cercarmi mai". Quelle parole e quel materiale mi mandarono ai matti, ero incazzato perchè allora probabilmente era tutto vero ma anche incredibilmente eccitato.

Così tornato a casa e acceso il pc non feci in tempo a mettere a penna che sborrai nei pantaloni come un ragazzino...
 
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Era tardo pomeriggio, mi tolsi i pantaoni e mi pulii. Chiamai Carla per noi essere poi disturbato, così poi con calma mi misi al pc e attaccai la penna come da istruzioni di Ruben. Per ovvi motivi cercherò ora di dirvi cosa scoprii senza seguire un netto filo cronologico visto che sarebbe troppo complicato. Come detto prima, la mia eccitazione si trasformò prima in sgomento assoluto e poi non in rabbia, ma in odio.

La storia è questa. Mia figlia a Roma tramite la sua coinquilina ha subito preso un brutto giro, bella vita e coca. I soldi però non le bastavano così insieme a Ida accettò di fare un contratto con una società che aveva una sorta di canale privato a uso esclusivo di gente molto facoltosa, per il quale realizzava video porno con ragazze e donne "normali" dando anche la possibilità di incontrarle.

Erika firmò un contratto che prevedeva 10 scene a 500 euro a scena più dei bonus. Dopo aver girato 3 scene però non voleva continuare, così si confidò con la madre. Carla così andò a Roma per parlare con il responsabile, che le disse che volendo lei poteva subentrava nel contratto fatto dalla figlia e girare al posto suo le restanti 7 scene. Questo è facendola molto breve l'antefatto.

Nel testo di Ruben c'era così un indirizzo web (con precise istruzioni per visualizzarlo) e poi dei dati di accesso. I soldi extra gli servivano proprio per entrare in quel club con una sorta di abbonamento annuo. Inoltre nel pc di mia moglie ha scoperto una sorta di suo diario segreto, dove è appuntato tutto quello che le è successo da quando era ragazzina fino ad oggi. Nell'hard disk invece c'erano di file però protetti da password: stando alle istruzioni, dovevo prima leggere il "diario", poi vedere il sito e infine scrivere a Raniero che mi avrebbe mandato la pass.

Per prima cosa invece cercai il sito: non era facile raggiungerlo, ma grazie le mie buone conoscenze informatiche ci riuscii. Inserii i dati ed entrato mi venne un colpo quando vidi che nella pagina Pam (nome d'arte di mia moglie) c'erano 35 file, mentre in quello di Lola (mia figlia) ce ne erano 9. Mi alzi di scatto e mi misi a piangere, poi presi e cliccai sul primo file di mia moglie.

Questa società non filmava solo le scene, ma anche di nascosto i colloqui e gli incontri extra con tanto di sottotitoli in inglese. Il primo file così era di Carla, vestita in maniera curata ma casual, che chiede a Max (il responsabile) di recedere il contratto in cambio di soldi. Con due inquadrature, una dall'alto che riprendeva l'uomo di spalle e mia mogie seduta e l'altra con il primo piano di lei, Max le preponeva così l'offerta di sostituire lei sua figlia.

Mia moglie era abbastanza di stucco, poi iniziò a fare domande sulla privacy e su cosa si doveva fare nei video. Max le spiegò che era un circuito privato ed esclusivo, poi le dette diversi fogli dove c'era scritto tutto: ci pensi su questa notte e poi domani mi faccia sapere. Il video così si conclude con i due che si salutano. Immediatamente così clicco sul secondo video che inizia con un primo piano di Max.

"La nostra bella signora ha accettato e sta arrivando qui per firmare il nuovo contratto" disse con il suo faccione bonaccione di uomo, molto curato, ma con qualche chilo di troppo. Carla si presentò con un abito nero corto e aderente sotto il cappotto (non l'avevo mai visto, sicuramente comprato la mattina stessa) con tanto di calze nere e scarpe rosse con tacco. Trucco impeccabile come lei: era la solita gran ficona.

"Quella stronzetta di mia figlia guarda in che guaio mi ha cacciato" disse lei mettendosi a sedere. I due così ripeterono l'accordo e Carla poi firmò. A quel punto Max le spiegò che doveva farle alcune domande per capire che tipologie di scene potesse far. Le chiese età e misure, poi lui gli chiese se io fossi al corrente "no mio marito non sa nulla e non deve sapere".

Le chiese così da quanto fossimo sposati e se mai mi aveva tradito prima "psss, tante volte..." quella risposta quasi mi fece svenire, ma come???? Max si mise a ridere e gli chiese con quanti uomini mi avesse tradito "non saprei dirti un numero... più di 50 forse 100..." a quel punto misi pausa e mi sentii mancare... quando rimisi lei rispondendo alle domande disse che le piaceva molto il sesso, fare pompini e ingoiare la sborra, che amava il sesso anale che aveva fatto anche doppie penetrazioni e che al massimo lo aveva fatto con 5 uomini insieme.

In quel momento mia moglie mi sembrò una estranea, poi disse che poteva girare anche subito che poi il giorno dopo doveva ripartire, però voleva un solo uomo perché doveva capire come funzionava "poi se va tutto ok, vi faccio divertire...". Max le spiegò che era un po' complicato, che non aveva le analisi con lei e che non aveva attori in sede in quel momento. Alla fine risolsero con un rapporto che sarebbe stato coperto e che un attore lo avrebbero chiamato.

Invece che cliccare sulla terza clip andai a leggere il "diario", dove scoprii che razza di donna era mia moglie e che probabilmente aveva dei forti disturbi mentali. Tralasciando il periodo dove non ci conoscevamo, dove scriveva in maniera minuziosa dei rapporti avuti con il suo ex, per me c'erano solo parole di grande amore che cozzavano cn quanto avevo appena ascoltato.

Rimasi sbigottito sentendo quello che diceva dei figli. A loro dava la colpa del suo imbruttimento post-parti, ma la cosa che peggiorò il tutto è che la mia unica amante, quando la mollai, andò da lei e le raccontò tutto. In pratica lei da quel momento ha iniziato a odiare me per il tradimento e i suoi figli perchè erano la causa della perdita mia di attenzione nei suoi confronti.

Che ero sconvolto è riduttivo. Una vita passata vicino a una persona che, fingendo come la più abile delle attrici, odiava me e i nostri figli. Il suo rimettersi il forma, le tette rifatte e il resto, erano dettate dalla sua unica voglia di vendetta. E come se me l'ha fatta pagare... Lessi per tutta la notte cosa aveva scritto, con tanti aspetti che così mi furono molto più chiari.

Per primo così provocò e si scopò in macchina un istruttore della palestra, ma poche volte perché a sua detta era pessimo e doveva fingere di godere. Poi si fece alcuni miei conoscenti che mi stavano antipatici, selezioni accuratamente, con tanto di due ragazzi di colore solo perché io i neri proprio non li posso vedere. Quando suo padre andò in malora, si concesse all'avvocato e ad altri che avrebbero potuto dare una mano vista la situazione complicata.

Si candidò con una lista di sinistra alle comunali della città solo per darmi fastidio. Tornava a casa tardi non per stampare santini e volantini ma per farsi scopare dall'allora vicesindaco, che la fece scopare anche da alcuni industriali che garantivano bei voti alla sua lista. Quando mio figlio disse che non voleva più andare a calcio perchè non sopportava l'allenatore, lei iniziò a scoparselo.

Quando io ero nell'altra città, passava intere mattine a farsi scopare da lui "il suo cazzo preferito" che a sua detta la faceva godere da matti. Fu lei a chiedergli di invitare anche amici basta che belli e discreti, così l'arrivarono anche a scoparla in cinque insieme. Quando lui si sposò la cosa finì, ma lei si consolò dandola a diverse persone nella speranza di trovare lavoro: prese solo cazzi, ma lei non se ne disperava e continuava.

Quando leggevo che definiva mio figlio "un coglione come il padre" e mia figlia "una stupida zoccoletta" erano le coltellate peggiori. Arrivai così al momento in cui Erika le disse del suo problema, che alla cretina "avevano sfasciato il culo e non voleva più continuare", che non era buona a nulla e neanche a "succhiare cazzi e prenderlo nel culo". A quel punto mi fermai e ripresi i video.

Il primo video di Carla inizia con un ragazzo, giovane e carino, che in inglese spiega che questa è una nuova ragazza, una "super milf" molto porca. Poi entra lei in intimo e tacchi, parlando in inglese (lo parla molto bene, anche il francese) e poco dopo iniziano a darci sotto. Lei era visibilmente nervosa nonostante si sforzasse di apparire calda, lui la scopò alcune posizioni davanti e un paio dietro, poi venuta in faccia.

Il tutto durato poco più di venti minuti, ma il registrato andava avanti. A inquadratura fissa, lei non sapeva che il video continuava, entrò Max che mentre lei si puliva con un fazzoletto le chiese come fosse andata e lei disse tutto ok, ma lui la rimproverò di colpo dicendo invece che era stata un legno e che così non andava bene "molto più troia tua figlia, ti faccio vedere io come si fa un pompino".

Tirando fuori un cazzo lungo come il mio ma molto più largo, dall'inquadratura non si vedeva molto ma si capiva che le stava spingendo tutto il cazzo in gola dal movimento, dai rumori e dalle sue parole. Poi Max chiamò altre persone, l'attore e il cameraman suppongo, che iniziarono a scoparle la bocca a turno. "Così mi sento soffocare" diceva mia moglie con la cosa che andò avanti per una decina di minuti. "La prossima volta così devi fare, altrimenti con noi hai chiuso" le disse poi mentre l'attore le sborrava tutto in gola.

Ero sconvolto con l'eccitazione che era scemata... dovetti prendere una pasticca per dormire e il giorno dopo mi detti malato per continuare a visionare il materiale. Quella zoccola di mia moglie continuò anche dopo aver finito le 7 scene pattuite. La scena dopo fu subito più movimentata con tre uomini, di cui due molto dotati, che la scoparono in ogni modo per più di mezzora.

Non si è fatta mancare cazzi neri, anche tre insieme, o una gangbang con 7 uomini compresi sempre sti tre di colore. Vestita da poliziotta, da indiana o semplicemente in intimo e subito scopata, già al quarto video ne ha presi due in culo insieme. Leggendo il suo diario, ho scoperto così un rapporto di assoluta complicità con mia figlia, che spesso l'ha usata per saldare i suoi debiti con spacciatori.

Anche Erika ha ripreso a girare ma i suoi video non li ho mai voluti vedere. Ma purtroppo non è tutto, c'era ancora l'hard disk. Quando scrissi a Raniero avevo già letto dal diario cosa era successo. Lui e Ruben andarono da Carla, raccontandole la storia dei miei dubbi e dell'arruolamento dell'investigatore. In cambio di un report farlocco, la obbligarono a un rapporto in un appartamento, tutto filmato di nascosto anche se le riprese non erano granché.

Gli altri video erano di Raniero che si scopava mia moglie (in uno mi diceva prima che lei arrivasse "scasa amico, ma tua moglie è troppo bona e zoccola, non ti dispiacere ma tra camerati...). Ma non si limitò solo a questo. Si è scopato mia figlia più volte, video che ho subito stoppato, più volte è venuto a casa mia per scoparsi mia moglie ma di questo non c'era video.

In un giorno così l'intero mondo mi è controllato, famiglia e amico, con la rabbia che avevo in corpo che era indescrivibile. Chiamai Raniero e gli vomitai tutto contro, lui mi rispose solo "tua moglie è una troia e tua figlia una zoccola tossica, fattene una ragione", specificando poi che se gli avessi rotto il cazzo mi avrebbe fatto sbattere fuori dalle università. Io invece non decisi di prendermela, ma di cercare di ottenere da quella situazione anche del piacere per me.
 

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