Esperienza reale Il mio capo

Martymarty

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Voglio raccontare questa storia, e da quando è iniziata la scrivo come un diario, come un racconto, perchè io stessa il più delle volte non posso credere a ciò che sto vivendo.

Da qualche anno lavoro in questa azienda, per la precisione da tre anni. Fui assunta all'età di 20 anni. Trovare lavoro non fu difficile per me, grazie alla mia preparazione, ai miei modi e come sostiene il mio compagno grazie al mio aspetto fisico. Ho sempre ritenuto ridicole queste sue supposizioni che lui ha sempre proferito sorridendo celando una gelosia che odia manifestare, anche se so d'essere una ragazza attraente, particolare, diversa dalle solite ecco, con la mia altezza leggermente sopra la media, il mio fisico molto formoso, la mia 6a di seno, i miei capelli lunghissimi.

La mia azienda è piuttosto tranquilla,con pochi dipendenti e parecchio lavoro.

Il mio capo che dall'inizio è stato affascinato da me, dal mio curriculum, dai miei modi di fare, ha solo tre anni in meno di mio padre.
 
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Martymarty

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Abbondantemente sopra i 60 perciò.. Dal giorno del colloquio si era instaurato un clima di rispetto molto piacevole. Mai una battuta, uno sguardo fuori luogo...Lui è una persona molto elegante, Separato. Sono passati 5 anni in maniera davvero piacevole, ho sempre fatto del mio meglio, e lui seppure con distanza ha sempre tenuto d'occhio il nostro ufficio e noi colleghe nonostante sia davvero quel tipo di persona che non mette bocca su nulla.

Avevano da poco assunto una ragazza più giovane, totalmente inesperta e incredibilmente arrogante, ma non ero preoccupata visto che il mio lavoro si svolgeva ben distante dalle sue mansioni. Al primo errore della mia collega, ci fu un grave disguido però ed un ordine di qualche migliaia di euro andò in fumo. L'errore era colpa sua, era evidente a tutti, così quando ricevetti la mail del mio capo rimasi un po' colpita.

“martina la prego di venire nel mio ufficio per chiarire il problema dell'ordine con il nuovo cliente”, Accidenti...Come diavolo era possibile?? L'errore c'era stato ma a monte, nel trasmettere le informazioni necessarie.

Mi alzai subito e andai nel suo ufficio. Rimasi in piedi davanti a lui che parlava al telefono con qualcuno e mi invitò ad accomodarmi. Quel giorno indossavo dei jeans molto aderenti, decollete nere di vernice con tacco 9 e una camicetta bianca, regalo di San Valentino del mio fidanzato.

Dopo pochi secondi che ero lì mi accorsi che mentre parlava al telefono mi stava fissando le tette. Ok io in genere non sono una persona timida ma questa cosa mi provocò un imbarazzo tale che credo d'essere diventata paonazza. Incrociai le braccia, mi voltai facendo finta di fissare qualcosa fuori dalla finestra ma il suo sguardo era sempre fisso lì. Poi mise giù e parlammo come sempre. Quando tornai nel mio ufficio mi guardai allo specchio e notai che attraverso la camicetta si vedevano i capezzoli, durissimi, forse per il freddo che entrava dalla finestra, forse per l'imbarazzo, forse perchè essere osservata mi eccitava anche se trovavo disgustoso tutto ciò visto che per quanto fosse elegante e distinto non mi attraeva affatto nonostante non fosse di bell'aspetto...
 
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Il pomeriggio dello stesso giorno ero alla macchinetta del caffè da sola. Sentii i passi provenire dalle scale, qualcuno stava arrivando, e quando mi accorsi che era lui feci la cosa più insensata al mondo. Qualcosa di perverso dentro di me mi fece sbottonare la camicetta, solo un bottone si, ma quanto bastava per rivelare quasi completamente il mio seno. Lui voltò l'angolo di fretta e quasi si scontrò con me.

“Oddio mi scusi” sussurrò a denti stretti.

“No scusi lei”. I suoi occhi si incollarono al mio seno. Divenne rosso e si voltò immediatamente. Io rimasi lì a sorseggiare il mio caffè fissandolo. A lui cadde una moneta per terra. Prese il suo caffè e senza guardarmi percorse in fretta le scale. Incredibile quanto gli facesse effetto.

Nei mesi successivi mi divertii a giocare ad imbarazzarlo. So che sembra stupido, folle, ma riuscivo sempre a comportarmi in maniera tale che lui non potesse pensare lo facessi apposta. E ogni giorno di più il mio corpo prendeva coscienza del godimento che mi provocava questa cosa. Ero probabilmente un esibizionista
 
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Martymarty

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lavori li' da tre anni e son passati 5 anni?
:unsure:
Errore di scrittura...ne ho 25 e lavoro qui da 5 anni..
Scusi per l errore prof
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Il mese di agosto noi chiudevamo sempre per circa tre settimane. Per me il mese di luglio era un mese di lavoro intenso per preparare il catalogo dell'azienda e come ogni anno mi trovai un pò in ritardo con la consegna così che l'ultimo giorno prima della chiusura dovetti rimanere più a lungo.

Di solito l'azienda veniva chiusa da una signora dell'amministrazione che si fermava fino alle 8 ma quella sera non avrei mai finito prima delle 9 di sera se non oltre così il mio capo si offrì per rimanere più a lungo.

Era estate e faceva un caldo incredibile, il condizionatore era rotto dal giorno prima.

Io indossavo una gonna nera appena sopra il ginocchio con una maglietta rossa, e stavo per liquefarmi così ad un certo punto mentre il mio computer stava ancora salvando il file del catalogo (tempo di attesa 25 minuti) andai nel bagno per lavarmi le mani e rinfrescarmi un po'. Sentii tossire il mio capo dal suo ufficio e fu così che mi balenò una delle mie idee perverse che mi lasciavano sempre un po' sconvolta.

Mi tolsi il reggiseno in bagno, lo nascosi nella mia borsa e andai nel suo ufficio con addosso la maglietta rossa che lasciava intravedere i capezzoli attraverso la stoffa sottile. “Dovremmo essere verso la fine per fortuna...Mancano circa 20 minuti... Tempo io vada in bagno per cambiarmi che devo andare a una festa e se vuole può chiudere tutto”

“Certo, grazie” rispose lui guardandomi ma senza scomporsi. Che delusione pensai.

Presi la mia borsa dove avevo il cambio di vestiti e sorridendo lasciai la porta socchiusa del bagno. Sentii il mio capo tossire ancora distante, ma piano piano sentii i suoi passi sempre più vicini. Mi spogliai e mi infilai un vestitino nero con spalline sottilissime, scollo a cuore, e gonnellina super corta e attillata con tacchi altissimi... Ma sentii chiudersi le finestre nel suo ufficio perciò capii che non mi stava affatto spiando.

Mi sentii una sporca pervertita. Caspita io stavo cercando di stuzzicare un povero uomo che a parte guardarmi le tette non aveva mai fatto battute fuori luogo o messo mani addosso.
 
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Shaik003

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Errore di scrittura...ne ho 25 e lavoro qui da 5 anni..
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Il mese di agosto noi chiudevamo sempre per circa tre settimane. Per me il mese di luglio era un mese di lavoro intenso per preparare il catalogo dell'azienda e come ogni anno mi trovai un pò in ritardo con la consegna così che l'ultimo giorno prima della chiusura dovetti rimanere più a lungo.

Di solito l'azienda veniva chiusa da una signora dell'amministrazione che si fermava fino alle 8 ma quella sera non avrei mai finito prima delle 9 di sera se non oltre così il mio capo si offrì per rimanere più a lungo.

Era estate e faceva un caldo incredibile, il condizionatore era rotto dal giorno prima.

Io indossavo una gonna nera appena sopra il ginocchio con una maglietta rossa, e stavo per liquefarmi così ad un certo punto mentre il mio computer stava ancora salvando il file del catalogo (tempo di attesa 25 minuti) andai nel bagno per lavarmi le mani e rinfrescarmi un po'. Sentii tossire il mio capo dal suo ufficio e fu così che mi balenò una delle mie idee perverse che mi lasciavano sempre un po' sconvolta.

Mi tolsi il reggiseno in bagno, lo nascosi nella mia borsa e andai nel suo ufficio con addosso la maglietta rossa che lasciava intravedere i capezzoli attraverso la stoffa sottile. “Dovremmo essere verso la fine per fortuna...Mancano circa 20 minuti... Tempo io vada in bagno per cambiarmi che devo andare a una festa e se vuole può chiudere tutto”

“Certo, grazie” rispose lui guardandomi ma senza scomporsi. Che delusione pensai.

Presi la mia borsa dove avevo il cambio di vestiti e sorridendo lasciai la porta socchiusa del bagno. Sentii il mio capo tossire ancora distante, ma piano piano sentii i suoi passi sempre più vicini. Mi spogliai e mi infilai un vestitino nero con spalline sottilissime, scollo a cuore, e gonnellina super corta e attillata con tacchi altissimi... Ma sentii chiudersi le finestre nel suo ufficio perciò capii che non mi stava affatto spiando.

Mi sentii una sporca pervertita. Caspita io stavo cercando di stuzzicare un povero uomo che a parte guardarmi le tette non aveva mai fatto battute fuori luogo o messo mani addosso.
Domanda: ma se capitasse l'occasione ci staresti o vuoi solo stuzzicarlo?
 

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