Esperienza reale IL pc guasto

spavaldo

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Molti anni fa conobbi, ad un corso di fotografia, Stefania. Era bella ed interessante, con quell'aria un po' assorta, sbarazzina ed i lunghi capelli neri ma quello che letteralmente mi faceva andare in tilt era il suo culo: non riuscivo a smettere di guardarlo ogni volta che se ne presentava l'occasione, ero letteralmente ipnotizzato da quella visione ed un po' me ne vergognavo, evitando di essere troppo spudorato. Era piccolo, morbido ed un po' burroso come piacciono a me. Con la scusa di esercitarci insieme per il corso di fotografia le rivolsi la parola ed iniziammo a parlare. Cercavo di non pensare troppo al suo culo e di essere naturale, al massimo dicevo qualche frase del tipo "sei troppo bella comunque" e lei sorrideva. Insomma, nonostante la mia intenzione iniziale fosse ben diversa, fini che diventammo amici, lei mi faceva un sacco di confidenze sulla sua vita ed io accettai, mio malgrado, di essere diventato un suo buon amico. Non che ci avessi smesso completamente di provarci, questo no, ma ogni volta che c'era un'abbraccio un po' più lungo del normale o qualche carezza ambigua, lei si allontanava sorridente o diceva "dai, smettila". Ed andammo avanti così, il corso di fotografia proseguiva ed entrambi imparavamo un sacco di cose: Giuseppe, il conduttore del corso, ci spiegava cos'è l'ISO, la tecnica del panning ed altre cose che ora, ad essere sincero, ho rimosso. Qualche volta capitava che cenavamo insieme e poi lei restava a vedere un film. Quella situazione iniziava ad essere un po' una tortura ed io non sapevo cosa fare. Le miei fantasie su di lei erano una costante, anche perché lei, con disinvoltura, qualche volta mi parlava di qualche esperienza avuta con qualche ragazzo, senza però mai scendere troppo nei particolari. Un giorno Stefania, il corso era finito da qualche settimana, venne da me ed era preoccupata, aveva una borsa da Pc sotto il braccio. "Che succede dissi io?", "si è bloccato il Pc. Così da un momento all'altro, improvvisamente". Nel frattempo l'aveva tirato fuori dalla custodia ed aveva provato ad accenderlo. "Vedi non si accende proprio... compare questa schermata nera, come se fosse morto". Io ascoltavo e poi dissi "domani lo porto al negozio e chiedo al tecnico di esaminarlo", la premessa e che all'epoca lavoravo in un negozio di Pc come commesso. Lei mi guardò un po' esitante "non potresti occupartene tu?". Non capivo. "Sai ho un po' paura che la gente si metta a rovistare nel mio Hard disk". Un brivido glaciale percosse la mia spina dorsale. Cercando di apparire normale chiesi "Ma che c'hai in questo Pc?". Lei mi guardo, con un accenno di malizia e disse "di tutto". Subito dopo quell'accenno sparì, lei si ricompose e disse "Ci sono degli appunti importanti per la tesi che sto facendo, sai ci tengo molto". Promisi che avrei provato ad aggiustarlo e dopo un po' se ne andò. Rimasto solo a casa, iniziarono i tormenti. Stefania era un'amica e non era giusto spiare tra le sue cose, non potevo. D'altra parte la mia eccitazione era a mille, stavo quasi male fisicamente, mi partì la tachicardia, mi accesi una sigaretta per cercare di tranquillizzarmi. Ma era troppo forte il desiderio, la curiosità di vedere cosa ci fosse su quel pc, magari c'erano delle foto di lei nuda, o magari anche di più, la mia fantasia iniziò a viaggiare inarrestabile. Decisi che l'avrei fatto. Sapevo cosa fare: se il pc viene avviato con un programma di diagnostica, almeno che l'Hd non sia danneggiato, si ha accesso ai contenuti. Incrociai le dita, inserì il dvd nel pc ed il programma si avviò. Il cuore mi stava scoppiando ed avevo paura di avere un infarto da un momento all'altro. "Sai che bella figura di merda" pensai. Dopo poco mi comparvero tutte le cartelle: avevo di fronte la vita della mia amica. Andai dritto alla cartella "foto". Erano tutte, in maniera molto ordinata, organizzate per cartelle: "giornata al mare con amici estate 2013", "Festa di compleanno Sonia", "Halloween"... girai a lungo ma trovavo poco di interessante. In una foto, nella cartella Halloween, lei dava un bacio in bocca ad una sua amica, in un'altra, sempre nella stessa cartella, si faceva toccare le tette da un'altra sua amica. Belle, per carità, eccitanti, ma niente di sbalorditivo. Trovai una cartella intitolata "corso di fotografia". Quasi svogliatamente ed un po' rassegnato la aprì: era a sua volta divisa in cartelle in base al giorno di corso, aprì alcune cartelle a caso e rividi molte foto che avevamo scattato insieme: foto di oggetti, gente del corso, robba così... Stavo quasi per mollare, sconsolato quando, notai che l'ultima cartella aveva una data successiva al termine del corso. Quando aprì la cartella e mi comparve l'anteprima di tutte le foto mi si congelò il sangue, mi pietrificai. Era bastata un'occhiata superficiale per capire la diversa natura di quelle foto. Mi andai ad accendere una sigaretta deciso a sfogliare attentamente, una ad una, le foto che avevo trovato. Ingrandì la prima: era lei a mezzo busto, senza reggiseno, che si copriva le tette con le mani. Non riuscivo a capire la location, sembrava uno studio professionale, si capiva che c'erano dei fari puntati e lo sfondo era nero. Nella seconda lei aveva aperto le braccia, si vedevano le bellissime tette, piccole e perfette, anche la sua bocca era aperta e lo sguardo rivolto maliziosamente verso la fotocamera. Ma chi cazzo l'ha scattate queste foto? Nella terza l'inquadratura era più larga: si vedeva sempre lei, sempre con le tette di fuori, che si abbassava dolcemente una gonna a fiori facendo comparire un paio di mutandine nere molto molto eccitanti. Nella quarta la gonna era andata giù, lei aveva le braccia alzate ed il suo sguardo era diventato imbarazzato. Nella quinta aveva una mano sulla bocca aperta, quasi stesse dicendo "oh!", mentre l'altra abbassava la mutanda facendo vedere il pelo nero. Che spettacolo ragazzi! Io stavo morendo, non ero mai stato così eccitato in tutta la mia vita. Non resistetti alla tentazione ed andai avanti. Mi venne un colpo: nella sesta foto non c'era lei ma Giuseppe, il conduttore del corso: era completamente nudo, di profilo, con il cazzo di marmo che si vedeva in tutta la sua lunghezza. In quel momento eccitazione e rabbia erano la stessa cosa, sembrava che mi stessero per scoppiare le vene. Che pezzo di merda. Andai ancora avanti, per un po' c'erano altre foto di Giuseppe nudo e passai velocemente. Poi apparve.

Ecco lì finalmente. Stefania era di schiena, completamente nuda, il folto, ben visibile, era rivolto verso la telecamera ed era tutto rosso, la schiena un po' inarcata, le mani scendevano sui fianchi e si appoggiavano sul più bel culo che avessi mai visto in vita mia. Il buchetto era ben visibile e circondato da un po' di peluria che scendeva verso la fica. Stavo per scoppiare!!! Mi immaginai che le avesse proposto di fare un po' di pratica lei con la macchina fotografica dopo averle scattato le prime foto per farla disinibire. L'indicatore in basso a destra segnava che c'erano altre due foto. Mi trattenni ancora un po'. Nella penultima Stefania era sempre di schiena ma si era abbassata, come se stesse facendo la pipì ma la fica era coperta dalla sua mano. Nell'ultima la mano era andata su ad afferrare i capelli, il buco del culo era ben visibile ed un po' allargato. Non ce la feci più, mi immaginai di scoparmela in quella posizione, con me sotto, di schiaffeggiarle il culo mentre lei ansimava ed ebbi la più violenta esplosione di tutta la mia vita. La sborra schizzo da tutte le parti ed arrivò persino sulle lenzuola del letto alle mie spalle. Ero sconvolto, esausto, mi buttai sul letto e mi sembrò di svenire...
 
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spavaldo

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Tenni quel segreto per me e non dissi niente a Stefania, anche se quando stavamo insieme capitava spesso che fossi agitato ripensando a quello che avevo visto e che sapevo di lei. Ci vedevamo ogni tanto ed io cercai di mantenere una certa distanza per non affezionarmi troppo anche perchè, poco tempo dopo, disse di essersi fidanzata. Qualche mese dopo la storia, di cui ogni tanto mi raccontava, in un modo o nell'altro fini e mi accorsi che cercava spesso la mia vicinanza fisica, per lo più abbracci e scambi di tenerezze. Una volta venne a pranzo da me. Io mi ero davvero impegnato, anche perché mi piace cucinare, ed avevo preparato un sacco di cose buone. Mangiammo e bevemmo vino con gusto ed alla fine eravamo entrambi esausti. Proposi di riposare un po'. Lei disse <vado sul divano>, ed io risposi <ma dai vieni sul letto insieme a me che ci abbracciamo un po'>. Lo dissi senza pensarci, d'impulso e con mia sorpresa, senza dire niente, lei si butto sul mio letto ed abbraccio il mio cuscino. <Hei fatti più in là> le dissi. Lei si spostò un po' ed io mi distesi sul letto passandole una mano dietro la schiena. Sentivo l'odore dei sui capelli e della sua pelle. Avevo veramente bisogno di riposare dopo un pranzo del genere ed in quel momento mi sembrava tutto perfetto. Rimanemmo così abbracciati per un bel po'. Ad un certo punto lei volle cambiare posizione e si girò dandomi le spalle. Il suo culo bellissimo e morbido era a pochi centimetri da me ed io iniziai a sentire una tensione pazzesca. La abbraccia da dietro e la mia mano finì nei pressi delle sue tette. Lei strinse le sue braccia sulle mie facendomi sentire la morbidezza di quelle tette piccole. Restammo così per un po'. A quel punto avevo un erezione potentissima e cercavo di non starle troppo incollato per non farmi scoprire, ma sospettavo che lei lo immaginasse. Dopo un po' si rigirò verso di me e mise le braccia intorno al collo, mentre la testa era sul mio torace. Io inizia a muovere lentamente la mia mano sulla sua schiena, prima accarezzandola e poi usando leggermente le unghie. Lei fece un mugolio e poi disse <oh si che bello, bravo>. <Continuo?> chiesi io. <si si> disse lei sorridendo. <Faccio il massaggio completo?> dissi con un po' d'ironia e lei ridendo disse <scemo>. Dopo un po' che facevo quest'operazione mi ero un po' stancato ed appoggiai la mano al limite della sua schiena, sopra l'elastico delle mutandine, in un punto in cui si poteva già immaginare la morbidezza del culo e feci una leggera pressione. Dopo un po' inizia un massaggio in quella zona e, millimetro dopo millimetro, mi dirigevo verso il basso aspettando il momento in cui mi avrebbe fermato. Ma quel momento non arrivò. Lentamente spinsi la mia mano sotto l'elastico ed iniziai ad accarezzarle il suo culetto. Lei non diceva niente, era come se non si accorgesse di niente. Ad un certo punto il mio indice era in mezzo alle chiappe e le altre dita palpavano delicatamente uno culo incredibilmente morbido. Il sogno di una vita si stava realizzando e non mi pareva vero. Mi sembrava di muovermi come un equilibrista su una corda tesa che poteva spezzarsi da un momento all'altro. In quel momento lei sollevò la testa dal mio petto e mi guardò fisso negli occhi con un espressione che non riuscivo a decifrare ma restammo così per qualche secondo. Mentre la guardavo avventurai il mio indice tra le sue chiappe sinché non trovai il suo buchetto e mi fermai lì esercitando una lievissima pressione. Lei continuava a guardarmi fisso, a pochi centimetri di distanza, la tensione era altissima. Mi avvicinai un po' alla sua bocca per vedere la sua reazione, lei mi lasciò avvicinare e, a quel punto, ci baciammo. Era la prima volta che assaggiavo il sapore della sua bocca ed era buonissimo, mi piaceva il sapore della sua saliva, il contatto dei suoi denti con i miei. Era eccitata ed io non potevo crederci. Infilò la sua lingua nella mia bocca ed io, per tutta risposta, quasi in contemporanea, spinsi il dito dentro, dentro si, il mio dito tutto dentro al suo culo e le partì un gemito gutturale mentre mi stava baciando che sentì sulle pareti della mia bocca, sentì l'aria uscita dalla sua gola entrare dentro di me.
 

bryc

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Molto bella la storia è scritto anche veramente bene!
La fai immaginare alla perfezione!
E immagino sia veramente una gran phica con un grandissimo culo!
 

maurizio71

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racconto molto bello e davvero intrigante e arrivare al suo buco del culo immagino il cuore che ti batteva forte immaginando un suo rifiuto ma per poi arrivare a limonare ,quindi classico segno liberatorio di chi acconsente e dici ok andiamo avanti ;) ...continua che ora mi hai messo curiosita
 
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spavaldo

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grazie grazie. I vostri commenti mi danno entusiasmo. La foto la posterò al momento giusto intanto continuo un po' con il racconto.

Feci un movimento con il corpo per fare andare la mia gamba in mezzo alle sue, la mia coscia premeva sulla sua fica. Per la prima volta inizio a muoversi, molto lentamente su di me, strusciando la sua fica sulla mia gamba con un ritmo calmo ma regolare ed iniziai a sentire odore della sua intimità. Continuavamo a baciarci e sentivo l'indice schiacciato e bloccato dalle pareti dell'ano. Le mutandine erano abbassate e l'elastico premeva le mie mani sulla sua pelle. Dopo un po' che armeggiavo all'interno del culo, forse anche per la scomodità, decisi che volevo cambiare qualcosa. Cercai di estrarlo molto delicatamente, più che potevo, ma evidentemente questa cosa le fece un po' male perché si irrigidì e senti molto bene che contrasse le chiappe. Pensai che era il momento di fermarsi un attimo, la abbracciai e le accarezzai la schiena. C'era una cosa però che volevo fare, nonostante tutto e non riuscì a trattenermi. Feci finta di dovermi grattare il naso e quando le miei dita erano vicine annusai profondamente. Era come se volessi verificare che fosse successo veramente. Le mie dita profumavano del suo buchetto e mi sembrò un profumo bellissimo in quel momento. Volevo dire qualcosa, qualcosa che desse il senso a quello che stava succedendo ma veramente non sapevo che cosa dire. Poi fu lei a parlare e disse <Ma che stiamo facendo?>.

Voi cosa avreste risposto?
 
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sormarco

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grazie grazie. I vostri commenti mi danno entusiasmo. La foto la posterò al momento giusto intanto continuo un po' con il racconto.

Feci un movimento con il corpo per fare andare la mia gamba in mezzo alle sue, la mia coscia premeva sulla sua fica. Per la prima volta inizio a muoversi, molto lentamente su di me, strusciando la sua fica sulla mia gamba con un ritmo calmo ma regolare ed iniziai a sentire odore della sua intimità. Continuavamo a baciarci e sentivo l'indice schiacciato e bloccato dalle pareti dell'ano. Le mutandine erano abbassate e l'elastico premeva le mie mani sulla sua pelle. Dopo un po' che armeggiavo all'interno del culo, forse anche per la scomodità, decisi che volevo cambiare qualcosa. Cercai di estrarlo molto delicatamente, più che potevo, ma evidentemente questa cosa le fece un po' male perché si irrigidì e senti molto bene che contrasse le chiappe. Pensai che era il momento di fermarsi un attimo, la abbracciai e le accarezzai la schiena. C'era una cosa però che volevo fare, nonostante tutto e non riuscì a trattenermi. Feci finta di dovermi grattare il naso e quando le miei dita erano vicine annusai profondamente. Era come se volessi verificare che fosse successo veramente. Le mie dita profumavano del suo buchetto e mi sembrò un profumo bellissimo in quel momento. Volevo dire qualcosa, qualcosa che desse il senso a quello che stava succedendo ma veramente non sapevo che cosa dire. Poi fu lei a parlare e disse <Ma che stiamo facendo?>.

Voi cosa avreste risposto?
Ancora poco 😉😉😜😜
 

Grandel

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Jerusalem’s Lot
grazie grazie. I vostri commenti mi danno entusiasmo. La foto la posterò al momento giusto intanto continuo un po' con il racconto.

Feci un movimento con il corpo per fare andare la mia gamba in mezzo alle sue, la mia coscia premeva sulla sua fica. Per la prima volta inizio a muoversi, molto lentamente su di me, strusciando la sua fica sulla mia gamba con un ritmo calmo ma regolare ed iniziai a sentire odore della sua intimità. Continuavamo a baciarci e sentivo l'indice schiacciato e bloccato dalle pareti dell'ano. Le mutandine erano abbassate e l'elastico premeva le mie mani sulla sua pelle. Dopo un po' che armeggiavo all'interno del culo, forse anche per la scomodità, decisi che volevo cambiare qualcosa. Cercai di estrarlo molto delicatamente, più che potevo, ma evidentemente questa cosa le fece un po' male perché si irrigidì e senti molto bene che contrasse le chiappe. Pensai che era il momento di fermarsi un attimo, la abbracciai e le accarezzai la schiena. C'era una cosa però che volevo fare, nonostante tutto e non riuscì a trattenermi. Feci finta di dovermi grattare il naso e quando le miei dita erano vicine annusai profondamente. Era come se volessi verificare che fosse successo veramente. Le mie dita profumavano del suo buchetto e mi sembrò un profumo bellissimo in quel momento. Volevo dire qualcosa, qualcosa che desse il senso a quello che stava succedendo ma veramente non sapevo che cosa dire. Poi fu lei a parlare e disse <Ma che stiamo facendo?>.

Voi cosa avreste risposto?
Ci stiamo rilassando......
 

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