Il fatto risale a quasi un anno fa. La mia ragazza, 35 anni, castana, bel fisico, abbronzata (era piena estate) doveva fare un'ecografia mammaria di controllo.
La sola idea che andasse a fare questo esame (prima volta per lei) non so perché mi metteva un certo brio, anche se non sarei andato con lei ma sarebbe andata da sola.
Alla sera le chiedo come è andata, ma vedo che è riluttante a parlarne, quasi imbarazzata. Insisto, e allora mi racconta la storia, facendomi promettere che non mi sarei arrabbiato.
Già dalle premesse avevo intuito cosa poteva essere accaduto, ma ero tutt'altro che arrabbiato, anzi la cosa cominciava ad eccitarmi.
Allora mi racconta che arrivata in clinica, viene condotta in uno stanzino da un'infermiera e le viene chiesto di attendere pochi minuti; fin qui tutto normale.
Dopo pochi minuti entra però un dottore (e qui la cosa nella mia testa comincia a farsi interessante). A quel punto lei interrompe il racconto e mi dice chi era questo tizio, e sorpresa delle sorprese: io so chi è per motivi legati al mio lavoro. Un ometto di sessant'anni, bruttissimo, basso e totalmente impacciato. Sinceramente stento a credere abbia mai avuto una donna in vita sua.
Non ho detto alla mia ragazza di sapere chi fosse l'omino in questione, per non rischiare di non lasciarle finire il racconto.
Bene, fatte le domande di routine alla scrivania, le chiede di togliersi la maglia e il reggiseno... tutto normale essendo quel tipo di ecografia, ma non so perché io ero già eccitatissimo, soprattutto perché lei mi dice subito di essersi sentita imbarazzata perché oltre al fatto che fosse un uomo di una certa età, era tutto tranne che piacente (anzi, le faceva addirittura schifo).
Comunque, lei si spoglia e poi si sdraia supina sul lettino; mi ha confessato di essere nervosissima, anche perché era nei giorni precedenti al ciclo, e la sua terza in quel periodo diventa quasi una quarta.
Il dottorino avvicina il macchinario per farle l'eco, e le mette il liquido di contrasto sul seno. Mo' arriva il bello. Comincia con il destro, facendo dei movimenti circolari. La mia ragazza sempre imbarazzatissima, sente che a questo gli tremano le mani. Poi l'omuncolo le passa la sonda a raggera sul seno destro.
Essendo, come detto, nei giorni precedenti al ciclo, la mia ragazza avverte un leggero dolore dovuto alla pressione che stava esercitando il tizio, ma li per li non gli dice nulla.
Poi passa al seno sinistro, e prima di cominciare lei gli chiede se per piacere può calcare di meno con la sonda, perché appunto aveva il seno gonfio dovuto al periodo pre-mestruale, e la pressione che stava esercitando le faceva male.
Lui comincia con lo stesso lavoro sul seno sinistro, e mi confessa che non solo questo ha cominciato a sudare e tremare più di prima, ma nel passare la sonda ha addirittura calcato più forte.
Lei qui interrompe il racconto dicendomi, testuale, "tant'è che ad un certo punto mi ha calcato proprio su una ghiandola e ho ansimato per un istante" (quando mi ha detto così per poco non venivo nelle mutande senza toccarmi).
Dulcis in fundo, prima di concludere la visita sul seno sinistro, le ha accarezzato il capezzolo in senso circolare con la sonda. Secondo la mia ragazza questo passaggio era completamente inutile, ma non essendone sicura non gli ha detto nulla, anche perché ormai la visita era finita.
Morale: altro che incazzarmi, mi sono eccitato come un bue.
Pareri molto graditi....
La sola idea che andasse a fare questo esame (prima volta per lei) non so perché mi metteva un certo brio, anche se non sarei andato con lei ma sarebbe andata da sola.
Alla sera le chiedo come è andata, ma vedo che è riluttante a parlarne, quasi imbarazzata. Insisto, e allora mi racconta la storia, facendomi promettere che non mi sarei arrabbiato.
Già dalle premesse avevo intuito cosa poteva essere accaduto, ma ero tutt'altro che arrabbiato, anzi la cosa cominciava ad eccitarmi.
Allora mi racconta che arrivata in clinica, viene condotta in uno stanzino da un'infermiera e le viene chiesto di attendere pochi minuti; fin qui tutto normale.
Dopo pochi minuti entra però un dottore (e qui la cosa nella mia testa comincia a farsi interessante). A quel punto lei interrompe il racconto e mi dice chi era questo tizio, e sorpresa delle sorprese: io so chi è per motivi legati al mio lavoro. Un ometto di sessant'anni, bruttissimo, basso e totalmente impacciato. Sinceramente stento a credere abbia mai avuto una donna in vita sua.
Non ho detto alla mia ragazza di sapere chi fosse l'omino in questione, per non rischiare di non lasciarle finire il racconto.
Bene, fatte le domande di routine alla scrivania, le chiede di togliersi la maglia e il reggiseno... tutto normale essendo quel tipo di ecografia, ma non so perché io ero già eccitatissimo, soprattutto perché lei mi dice subito di essersi sentita imbarazzata perché oltre al fatto che fosse un uomo di una certa età, era tutto tranne che piacente (anzi, le faceva addirittura schifo).
Comunque, lei si spoglia e poi si sdraia supina sul lettino; mi ha confessato di essere nervosissima, anche perché era nei giorni precedenti al ciclo, e la sua terza in quel periodo diventa quasi una quarta.
Il dottorino avvicina il macchinario per farle l'eco, e le mette il liquido di contrasto sul seno. Mo' arriva il bello. Comincia con il destro, facendo dei movimenti circolari. La mia ragazza sempre imbarazzatissima, sente che a questo gli tremano le mani. Poi l'omuncolo le passa la sonda a raggera sul seno destro.
Essendo, come detto, nei giorni precedenti al ciclo, la mia ragazza avverte un leggero dolore dovuto alla pressione che stava esercitando il tizio, ma li per li non gli dice nulla.
Poi passa al seno sinistro, e prima di cominciare lei gli chiede se per piacere può calcare di meno con la sonda, perché appunto aveva il seno gonfio dovuto al periodo pre-mestruale, e la pressione che stava esercitando le faceva male.
Lui comincia con lo stesso lavoro sul seno sinistro, e mi confessa che non solo questo ha cominciato a sudare e tremare più di prima, ma nel passare la sonda ha addirittura calcato più forte.
Lei qui interrompe il racconto dicendomi, testuale, "tant'è che ad un certo punto mi ha calcato proprio su una ghiandola e ho ansimato per un istante" (quando mi ha detto così per poco non venivo nelle mutande senza toccarmi).
Dulcis in fundo, prima di concludere la visita sul seno sinistro, le ha accarezzato il capezzolo in senso circolare con la sonda. Secondo la mia ragazza questo passaggio era completamente inutile, ma non essendone sicura non gli ha detto nulla, anche perché ormai la visita era finita.
Morale: altro che incazzarmi, mi sono eccitato come un bue.
Pareri molto graditi....