Ho una domanda, in realtà ne ho dieci di domande, chi risponde alla prima ne dovrà affrontare altre nove .
Premetto che la risposta è soggettiva, non interessa una informazione tecnica che chiunque potrebbe ottenere facilmente cercando su google. Ciò che conta è la propria interpretazione anche determinata dall' intuizione, dall'emozione o dal pensiero personale. Se ci saranno almeno tre partecipanti proseguiremo...
La domanda è semplicissima...in apparenza...
1)Che cos'è l'anima?
Sono un esperto di dipendenze, ho una tendenza alla dipendenza, però non bevo alcool , non fumo, non bevo caffè, ho delle persone a me care a cui voglio bene ma in modo indipendente. Apparentemente tutto ciò sembrerebbe l'antitesi della dipendenza, in effetti è così, non dimenticate la seconda frase "ho una tendenza...", ho semplicemente trovato il modo, attraverso alcuni strumenti, di rendermi indipendente.
Cos'è la dipendenza?
Affettiva?
Sostanze di qualsiasi natura ?
Alimentazione?
Ci sono tanti modi di essere dipendenti, alcuni sani, altri autolesivi...non si fuma perchè piace, fumavo tre pacchetti al giorno, per molto tempo...! Ricordatevi la prima sigaretta, la nausea, la testa che gira, il cattivo odore...poi piace (piace?)
Dipendenza dal voler apparire... eh già, c'è chi non riesce a fare a meno di mostrarsi...e chi non riesce a fare a meno di guardare...! Dipendenza dal sesso, dal porno, dal nudo. Dipendenza dal comprare, dipendenza dal mangiare di tutto e di più. Dipendenza dallo scommettere, dal giocare alle "macchinette"...
Dipendenza dal masturbarsi...
Tutto ciò che crea un conflitto interno "da oggi smetto di...", in cui c'è un braccio di ferro, in cui una nostra parte vorrebbe SMETTERE ma dall'altra NON SI RIESCE, è dipendenza.
Ma la dipendenza per quanto crei sofferenza e piccoli momenti di gratificazione, non solo ha un suo perchè di esistere, ma dietro la dipendenza c'è tanto, tanto, tanto altro.
Bisogna soltanto trovare la chiave....ed ogni persona ha la propria...forse l'ha persa, forse non l'ha mai avuta, forse non l'ha bene cercata.
A voi la parola
Si ha paura dello psicologo? Perchè?
Quali difficoltà interne possono ostacolare la richiesta di aiuto?
Come è visto lo psicologo in Italia?...e nella nostra famiglia? E noi come lo vediamo?
E visto il lungo silenzio...e voi come mi vedete? Qual è la vostra percezione. Ci sono delle distanze che inavvertitamente metto io o che mette chi mi legge?
Quali sono le nostre paure, le nostre resistenze? Sono tutte conscie o anche inconscie . E come possiamo risalire all'aspetto inconscio?
Quante domande...troppe, me ne rendo conto... poi "uno" risponde a ciò che vuole
[MENTION=199719]pilloepill[/MENTION]; grazie per avermi pensato.
Alex ancora deve decidere i passi da compiere...
...diamogli tempo, evitiamo di emettere sentenze, evitiamo di banalizzare una situazione emotivamente e affettivamente complicata. Pensiamo sempre che le nostre parole, i nostri giudizi abbiano un effetto sugli altri, ad Alex probabilmente non occorre sentirsi dire che tutto è a norma, tutto è a legge e dato che non sia sua figlia vada tutto bene. Nemmeno gli serve che qualcuno lo indichi col dito indice colpevolizzandolo. Queste "storie" non nascono per caso anche se sembrano casuali. Dietro ogni storia ci sono cose che ci riguardano. Il punto è la sofferenza che si prova nell'affrontarle. Cerchiamo di essere meno giudici nei confronti di Alex che da un lato cerca aiuto dall altro forse ne ha timore. Pensiamo ad Alex ....Saluto a pillo, e l'amico [MENTION=99410]rud1985[/MENTION]; [MENTION=194758]Zoolrag[/MENTION];. [MENTION=111341]
Alex666[/MENTION]; preferisco scriverti qua che è il territorio di pensiero piuttosto che nel therad che mi hai indicato di leggere, non hai bisogno di thread, il conflitto lo hai già dentro. Qualcosa stride dentro di te. Cari saluti a tutti