Esperienza reale Le esperienze di un ventenne

OP
I

IlBigio

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Sento la porta aprirsi, accompagnata da vociare e risate. Raggiungo i miei amici in cucina, anche loro hanno l’aria di essere parecchio sbronzi. “Come sta Camilla? Cazzo domani sarà arrabbiata di brutto con me” esordisce sbiascicando Alessandro “Non volevo abbandonarla ma sai, stavamo ballando e non le ho più pensato”

“Perché sei un grandissimo stronzo, ecco perché” penso tra me e me, ma non voglio scatenare polemiche, quindi rispondo “Non ti preoccupare Ale, sta dormendo, domani probabilmente ricorderà poco”. Sicuramente non ricorderà le mie mani su di lei. “Sei davvero un amico, grazie” conclude Alessandro prima di dirigersi barcollando verso la camera da letto. Neanche il tempo di augurare la buonanotte a Chiara e Giovanni che Silvia mi si getta addosso abbracciandomi. “Sei stato davvero fantastico, mi dispiace che ti sei perso la serata”. Sento che il suo corpo cerca il mio, preme col bacino sul mio pacco, la bacio con forza finchè non si stacca mordicchiandomi le labbra. Ci trasferiamo in camera, per fortuna Pietro e Lollo stanno spesso in giro fino alle prime luci dell’alba. Silvia è già nuda, è eccitatissima ed ubriaca, spalanca le gambe in modo osceno invitandomi a raggiungerla. È già fradicia come suo solito, le labbra della vagina appena dischiuse; mi viene in mente quella di Camilla, personalmente preferisco di gran lunga questa, è molto meno aperta, meno slabbrata, è una patatina da adolescente, gonfia. Le infilo medio e anulare in bocca, li lecca vogliosa, simulando un pompino, finchè decido che sono abbastanza lubrificati e li inserisco nella sua patata senza troppi complimenti. Non cerco il clitoride, non ascolto il suo corpo, semplicemente la fotto con due dita, velocemente, quasi con rabbia. Gode, allarga le braccia sul letto e chiude gli occhi, mentre sento che continua a bagnarsi sempre di più. L’indice va a far compagnia alle altre due dita, cercando di farsi spazio pian piano. Qualche colpo e sembra che il nuovo inquilino abiti qui da una vita. La sto scopando con le dita, quasi in uno stato di trance, mantengo un ritmo molto elevato e il braccio comincia ad essere stanco, ma non voglio assolutamente smettere, Silvia sta apprezzando tantissimo. Voglio spingerla ancora più in là, vedere fino a che punto può arrivare: il mignolo raggiunge timidamente i suoi compagni. Ormai non riesco più a tenerle ben dritte, le dita si raggruppano al centro formando una cuspide, nel più classico dei segni con le mani italiani. Questa posizione mi permette una buona penetrazione e riesco a riprendere un ritmo regolare. Silvia strabuzza gli occhi “Quante ne hai messe dentro?” mi chiede sospirando

“Quattro” rispondo

Non replica, sorride e subito richiude gli occhi emettendo un piccolo gemito. Stiamo facendo molto rumore, i gemiti di Silvia sono accompagnati dal martellante rumore del palmo della mia mano che sbatte sul suo pube bagnato: Ciàff, ciàff, ciàff, il suono più bello del mondo.

Osservo i capezzoli, sono durissimi, le areole sono rugose e tirate. Vedo le contrazioni dell’addome, si alza e si abbassa con piccoli scatti, si contorce, in preda al godimento. Le grandi labbra sono tesissime, la pelle è estesa al massimo per contenere le quattro intruse, sembra quasi che possa lacerarsi da un momento all’altro. Involontariamente sto contribuendo a farla diventare come quella di Camilla, penso. Già, Camilla, chissà se anche lei è mai stata scopata da quattro dita. O se ha mai provato ad infilarsele da sola. Con quella vagina così larga non dovrebbe avere grosse difficoltà, magari entrerebbe persino la mano intera. I gemiti sempre più insistenti di Silvia mi distolgono dai miei pensieri. Sento che sta per venire, così furbamente mi fermo: spalanca gli occhi, offesa, “perché ti sei fermato???”

Sorrido beffardo di risposta. “Ti prego continua”. Mi sta quasi supplicando, assecondo la sua richiesta e riprendo a masturbarla, uso solo tre dita per aver più agio nei movimenti. Nuovamente sta per raggiungere l’apice, per la seconda volta mi fermo: “Se vuoi venire, finisci da sola”. Con mia sorpresa, non perde tempo, subito la mano si posa tra le cosce e due dita spariscono nel suo buco bagnato. Non l’ho mai vista toccarsi così, solitamente è delicata, giochicchia col clitoride, ora sembra invece continuare i miei movimenti, affonda le dita il più possibile nella carne chiara, è schiava del suo stesso orgasmo. Mi spoglio anch’io, mi inginocchio sul materasso e avvicino il cazzo al suo viso. Lo prende in bocca, inclinando la testa di lato: la posizione non è delle migliori per un pompino, ma è troppo eccitante guardarla succhiare mentre si masturba furiosamente. Dopo qualche istante, sento la pressione delle sue labbra calare, i movimenti della bocca farsi irregolari, la velocità della sua mano aumenta e Silvia esplode in un orgasmo liberatorio. Rimane ansimante sul letto, stanca e soddisfatta, ma voglio venire anche io. Mi posiziono tra le sue gambe ancora aperte, e mi infilo deciso dentro di lei. La sensazione è stupenda, è ancora bagnatissima permettendo al mio cazzo di scorrere senza problemi, mi eccita molto sentire le pareti della sua patatina ancora in preda all’orgasmo, contrarsi e pulsare sull’asta. Ricomincia a godere, sento che si sta bagnando nuovamente, l’eccitazione è a livelli altissimi, cerco di stare concentrato e contenermi visto che non ho indossato il preservativo.

“Fammi salire” mi sussurra, le sorrido e mi sdraio di schiena. Non ha nemmeno bisogno di guidare il mio cazzo con la mano, è talmente bagnata che salendo sopra di me, i nostri sessi trovano da soli la strada fino ad unirsi. Compie movimenti ampissimi col bacino, si sta strofinando il clitoride sui muscoli del mio addome, lasciando una striscia umida sulla mia pelle, il mio cazzo penetra in profondità. Con mia grande sorpresa ha un altro potente orgasmo, contrae le cosce violentemente, la sua fichetta è molle, è talmente fradicia e larga che quasi non esercita più attrito sul mio cazzo. Nonostante ciò, vederla venire di nuovo mi è fatale, la avverto appena in tempo, si solleva ancora ansimante e con la mano mi accompagna fino a venire. Eiaculo abbondantemente, il primo schizzo la colpisce nella parte inferiore del seno per poi scivolare docile lungo la sua pancia sudata fino a fondersi con gli umori sull’inguine. Ci puliamo con un fazzoletto preso dal comodino e ci addormentiamo abbracciati.
 

FallenHex

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Sento la porta aprirsi, accompagnata da vociare e risate. Raggiungo i miei amici in cucina, anche loro hanno l’aria di essere parecchio sbronzi. “Come sta Camilla? Cazzo domani sarà arrabbiata di brutto con me” esordisce sbiascicando Alessandro “Non volevo abbandonarla ma sai, stavamo ballando e non le ho più pensato”

“Perché sei un grandissimo stronzo, ecco perché” penso tra me e me, ma non voglio scatenare polemiche, quindi rispondo “Non ti preoccupare Ale, sta dormendo, domani probabilmente ricorderà poco”. Sicuramente non ricorderà le mie mani su di lei. “Sei davvero un amico, grazie” conclude Alessandro prima di dirigersi barcollando verso la camera da letto. Neanche il tempo di augurare la buonanotte a Chiara e Giovanni che Silvia mi si getta addosso abbracciandomi. “Sei stato davvero fantastico, mi dispiace che ti sei perso la serata”. Sento che il suo corpo cerca il mio, preme col bacino sul mio pacco, la bacio con forza finchè non si stacca mordicchiandomi le labbra. Ci trasferiamo in camera, per fortuna Pietro e Lollo stanno spesso in giro fino alle prime luci dell’alba. Silvia è già nuda, è eccitatissima ed ubriaca, spalanca le gambe in modo osceno invitandomi a raggiungerla. È già fradicia come suo solito, le labbra della vagina appena dischiuse; mi viene in mente quella di Camilla, personalmente preferisco di gran lunga questa, è molto meno aperta, meno slabbrata, è una patatina da adolescente, gonfia. Le infilo medio e anulare in bocca, li lecca vogliosa, simulando un pompino, finchè decido che sono abbastanza lubrificati e li inserisco nella sua patata senza troppi complimenti. Non cerco il clitoride, non ascolto il suo corpo, semplicemente la fotto con due dita, velocemente, quasi con rabbia. Gode, allarga le braccia sul letto e chiude gli occhi, mentre sento che continua a bagnarsi sempre di più. L’indice va a far compagnia alle altre due dita, cercando di farsi spazio pian piano. Qualche colpo e sembra che il nuovo inquilino abiti qui da una vita. La sto scopando con le dita, quasi in uno stato di trance, mantengo un ritmo molto elevato e il braccio comincia ad essere stanco, ma non voglio assolutamente smettere, Silvia sta apprezzando tantissimo. Voglio spingerla ancora più in là, vedere fino a che punto può arrivare: il mignolo raggiunge timidamente i suoi compagni. Ormai non riesco più a tenerle ben dritte, le dita si raggruppano al centro formando una cuspide, nel più classico dei segni con le mani italiani. Questa posizione mi permette una buona penetrazione e riesco a riprendere un ritmo regolare. Silvia strabuzza gli occhi “Quante ne hai messe dentro?” mi chiede sospirando

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Non replica, sorride e subito richiude gli occhi emettendo un piccolo gemito. Stiamo facendo molto rumore, i gemiti di Silvia sono accompagnati dal martellante rumore del palmo della mia mano che sbatte sul suo pube bagnato: Ciàff, ciàff, ciàff, il suono più bello del mondo.

Osservo i capezzoli, sono durissimi, le areole sono rugose e tirate. Vedo le contrazioni dell’addome, si alza e si abbassa con piccoli scatti, si contorce, in preda al godimento. Le grandi labbra sono tesissime, la pelle è estesa al massimo per contenere le quattro intruse, sembra quasi che possa lacerarsi da un momento all’altro. Involontariamente sto contribuendo a farla diventare come quella di Camilla, penso. Già, Camilla, chissà se anche lei è mai stata scopata da quattro dita. O se ha mai provato ad infilarsele da sola. Con quella vagina così larga non dovrebbe avere grosse difficoltà, magari entrerebbe persino la mano intera. I gemiti sempre più insistenti di Silvia mi distolgono dai miei pensieri. Sento che sta per venire, così furbamente mi fermo: spalanca gli occhi, offesa, “perché ti sei fermato???”

Sorrido beffardo di risposta. “Ti prego continua”. Mi sta quasi supplicando, assecondo la sua richiesta e riprendo a masturbarla, uso solo tre dita per aver più agio nei movimenti. Nuovamente sta per raggiungere l’apice, per la seconda volta mi fermo: “Se vuoi venire, finisci da sola”. Con mia sorpresa, non perde tempo, subito la mano si posa tra le cosce e due dita spariscono nel suo buco bagnato. Non l’ho mai vista toccarsi così, solitamente è delicata, giochicchia col clitoride, ora sembra invece continuare i miei movimenti, affonda le dita il più possibile nella carne chiara, è schiava del suo stesso orgasmo. Mi spoglio anch’io, mi inginocchio sul materasso e avvicino il cazzo al suo viso. Lo prende in bocca, inclinando la testa di lato: la posizione non è delle migliori per un pompino, ma è troppo eccitante guardarla succhiare mentre si masturba furiosamente. Dopo qualche istante, sento la pressione delle sue labbra calare, i movimenti della bocca farsi irregolari, la velocità della sua mano aumenta e Silvia esplode in un orgasmo liberatorio. Rimane ansimante sul letto, stanca e soddisfatta, ma voglio venire anche io. Mi posiziono tra le sue gambe ancora aperte, e mi infilo deciso dentro di lei. La sensazione è stupenda, è ancora bagnatissima permettendo al mio cazzo di scorrere senza problemi, mi eccita molto sentire le pareti della sua patatina ancora in preda all’orgasmo, contrarsi e pulsare sull’asta. Ricomincia a godere, sento che si sta bagnando nuovamente, l’eccitazione è a livelli altissimi, cerco di stare concentrato e contenermi visto che non ho indossato il preservativo.

“Fammi salire” mi sussurra, le sorrido e mi sdraio di schiena. Non ha nemmeno bisogno di guidare il mio cazzo con la mano, è talmente bagnata che salendo sopra di me, i nostri sessi trovano da soli la strada fino ad unirsi. Compie movimenti ampissimi col bacino, si sta strofinando il clitoride sui muscoli del mio addome, lasciando una striscia umida sulla mia pelle, il mio cazzo penetra in profondità. Con mia grande sorpresa ha un altro potente orgasmo, contrae le cosce violentemente, la sua fichetta è molle, è talmente fradicia e larga che quasi non esercita più attrito sul mio cazzo. Nonostante ciò, vederla venire di nuovo mi è fatale, la avverto appena in tempo, si solleva ancora ansimante e con la mano mi accompagna fino a venire. Eiaculo abbondantemente, il primo schizzo la colpisce nella parte inferiore del seno per poi scivolare docile lungo la sua pancia sudata fino a fondersi con gli umori sull’inguine. Ci puliamo con un fazzoletto preso dal comodino e ci addormentiamo abbracciati.
Mmm che darei per vedere la fichetta di silvia riempita da 4 dita..
 

luxi

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Scritto molto bene,escono fuori pulsioni ma anche emozioni. A metà tra fantasia e realtà forse ma descrivi bene la tempesta ormonale dei 20anni..vacanze miste,il top..Camilla è di gran lunga la più intrigante
 

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