Esperienza reale Le fantasie di Laura

Mage237

"Level 1"
Messaggi
60
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232
Punti
33
Age
40
Maledizione a me, quando ho deciso di prendere in mano il suo tablet. Cercavo solo uno schermo un po' più grande di quello del mio smartphone per vedere qualche video non in formato microscopico, e invece...

Quella chat che compare appena l'ho sbloccato.

Manuel.

Mi ricordo di quel coglione di Manuel.

Tre anni fa ci provava spudoratamente con lei alla cena aziendale, quello stronzo. Senza volerlo, all'epoca Laura lasciò alcuni indizi.
Le aveva fatto i complimenti su un vestito e da allora, lei, tutta acqua e sapone, tutta casa e chiesa, si era messa ad uscire sempre - SEMPRE - tirata e truccata. Lei, che fino a poco prima non usciva vestita con una tuta di vent'anni solo perchè il mio buonsenso glielo impediva.
E a letto... wow! Mai avevo visto una sua presa di iniziativa con babydoll e calze a rete. E fosse capitato una sola volta...
La goccia che ha fatto traboccare il vaso fu il cellulare. Una volta mi avvicinai e lei si ritrasse involontariamente, lasciando intendere che non dovevo vedere a chi e cosa scrivesse.
La affrontai. Ammise che aveva preso una sbandata, ma non avevano fatto niente. Neanche un bacio, che tra l'altro lui aveva chiesto insistentemente. Lei resistette. Alcune "sbirciate" al suo smartphone (lo so, non si dovrebbe fare!) in futuro avrebbero confermato questa versione.

Andai su tutte le furie. Rischiammo il divorzio. Passammo un lungo periodo d'inferno prima che le cose, lentamente, tornassero al loro posto. Manuel rimase a bocca asciutta, ma sapeva di avere un certo ascendente su Laura. Non che sia un bel ragazzo. Anzi, è proprio brutto. Anche a detta di lei. Ma evidentemente ci sa fare. Parla, tanto. Corteggia. E talvolta colpisce i punti deboli. E le donne cedono. Lo sa lui. Lo sa Laura, ma pare che ciò non basti a non turbarla.

E ora mi ricompare il suo nome. Nella chat con lei.

La scorro fino all'inizio. Si capisce che si sono incontrati casualmente, ma non sono riusciti a parlare un granché. Si raccontano degli ultimi tempi, il lavoro, solite cose. Qualche battutina sagace per rompere un formalismo che è fin troppo chiaro che entrambi non vogliono. E si torna a parlare di quel bacio non dato.

"Lo sogno ancora" dice lui, "voglio vederti".

Laura rimane da prima spiazzata, si vede da come prende tempo nei messaggi senza chiudergli la porta in faccia e senza dargli troppo corda. Lei dice che ha voglia di vederlo anche lei, ma per il bacio... non se ne parla. Lui insiste. "Sei un mago a farmi venire voglia di baciarti, maledetto" risponde lei.
Tremo.
Quella non è la Laura che conosco. Sempre corretta, in tanti anni. Mai un comportamento fuori posto. E anche nell'intimità, è una che fa proprio l'amore, non sesso e basta. Cos'è allora quello c'è tra loro due? Amore? Voglia di trasgressione? Cosa?
Continuo a leggere.
Lui le chiede un primo appuntamento. Lei glissa. Manuel attacca col secondo... niente. Alla fine Laura cede: propone lei un aperitivo per venerdì... fra quattro giorni. Così finalmente si rivedranno. Parleranno, passeranno del tempo insieme. E si daranno quel benedetto bacio.

Spengo il tablet, esco di casa furioso. Macino chilometri a piedi sfogando la rabbia e la frustrazione che mi pervade.

Mi sono sempre vantato di essere di mentalità aperta. Più volte avevo dato il via libera a Laura a concedersi storielle di solo sesso. L'idea mi eccitava pure. Lei ha sempre rifiutato, per imbarazzo o perchè si sentiva inadeguata alla situazione. Ma con quello stronzo lì proprio non se ne parla. Arrogante, saccente, manipolatore... Che fare? Mi presento anch'io all'incontro e lo prendo a sberle? Contatto la sua ragazza - si, ora ha anche la ragazza, "quella giusta", raccontava lui in chat prima di tornare alla carica - e facciamo una sorpresa ad entrambi?

Decido di affrontare Laura con fermezza e cercando di mantenere un certo autocontrollo.

Torno a casa, rincasa anche lei. Ceniamo, mi vede strano e silenzioso. Mi chiede che cos'ho.
"Fa finta che sia tornato a casa da lavoro e volessi guardarmi qualche video. Prendo il tuo tablet per andare su youtube.". Lei cerca di seguirmi.
"Però appena lo sblocco mi compare una chat in sospeso con Manuel.". Abbassa lo sguardo, gli occhi si fanno lucidi.
Silenzio.
Laura con voce tremante: "se hai letto sai già tutto, la verità è quella.".
"Ci lasciamo?"
"No, io amo te e sono stra-felice della vita che faccio con te. Non potrei desiderare altro e non mi fai mancare nulla. Anche a letto sei perfetto per me."
"E quindi?"
"E quindi non lo so! Ha qualcosa, Manuel, che mi fa sesso. E' un coglione, hai visto che stronzate scrive in chat! E' incoerente, è pesante, non lo sopporto per niente. Pure il suo accento mi sta sui coglioni. Ma mi farei scopare da lui qui sul momento. E, lo so, è pure brutto come la fame e questa cosa mi fa incazzare ancora di più con me stessa! Ma mi fa sesso! Mi fa tanto sesso! Credimi, non ci starei mai con lui. Non durerebbe, non vorrei proprio. Io voglio te! Ma ho un chiodo fisso..."
Insisto, con voce vistosamente controllata: "E quindi?".
"E quindi ho fatto una stronzata, me ne rendo conto. E quando sono con te mi rendo conto di non aver bisogno di lui.".
Pausa.
"Adesso gli dico che non ci vado".
"Laura, abbiamo fatto lo stesso tre anni fa, abbiamo visto che così non funziona. Passerà un mese, tre mesi, un anno. Tornerà alla carica e saremo allo stesso punto."
Stavolta mi incalza lei "E quindi?"
"E quindi la soluzione non può essere questa."
"E quale sarebbe?"
Provo il bluff.
"Prima soluzione: la smettiamo di prenderci in giro e ognuno va per la sua strada".
"NO!!", urla arrabbiata Lucia.
"tu ti fai la tua storia con lui e vedete se è davvero amore. Ovviamente la nostra storia finisce qui."
Laura non mi fa neanche finire "MA NON VOGLIO STARE CON LUI!! VOGLIO STARE CON TE!!"
"Seconda soluzione: vai a 'sto dannato incontro e vi date questo bacio. Toglietevi la voglia. Fate quel che volete. E poi si vedrà. Ovviamente se mi capiterà l'occasione sarà un discorso che verrà anche per me".

Cade il silenzio. Aumenta la tensione e il nervosismo.
Si è fatto tardi, decido di andare letto. Mi raggiunge.
Prima di addormentarmi la sento piangere.

[Fine prima parte]

[Seconda parte]

Maledizione a me, quando ho deciso di prendere in mano il suo tablet. Cercavo solo uno schermo un po' più grande di quello del mio smartphone per vedere qualche video non in formato microscopico, e invece...

Quella chat che compare appena l'ho sbloccato.

Manuel.

Mi ricordo di quel coglione di Manuel.

Tre anni fa ci provava spudoratamente con lei alla cena aziendale, quello stronzo. Senza volerlo, all'epoca Laura lasciò alcuni indizi.
Le aveva fatto i complimenti su un vestito e da allora, lei, tutta acqua e sapone, tutta casa e chiesa, si era messa ad uscire sempre - SEMPRE - tirata e truccata. Lei, che fino a poco prima non usciva vestita con una tuta di vent'anni solo perchè il mio buonsenso glielo impediva.
E a letto... wow! Mai avevo visto una sua presa di iniziativa con babydoll e calze a rete. E fosse capitato una sola volta...
La goccia che ha fatto traboccare il vaso fu il cellulare. Una volta mi avvicinai e lei si ritrasse involontariamente, lasciando intendere che non dovevo vedere a chi e cosa scrivesse.
La affrontai. Ammise che aveva preso una sbandata, ma non avevano fatto niente. Neanche un bacio, che tra l'altro lui aveva chiesto insistentemente. Lei resistette. Alcune "sbirciate" al suo smartphone (lo so, non si dovrebbe fare!) in futuro avrebbero confermato questa versione.

Andai su tutte le furie. Rischiammo il divorzio. Passammo un lungo periodo d'inferno prima che le cose, lentamente, tornassero al loro posto. Manuel rimase a bocca asciutta, ma sapeva di avere un certo ascendente su Laura. Non che sia un bel ragazzo. Anzi, è proprio brutto. Anche a detta di lei. Ma evidentemente ci sa fare. Parla, tanto. Corteggia. E talvolta colpisce i punti deboli. E le donne cedono. Lo sa lui. Lo sa Laura, ma pare che ciò non basti a non turbarla.

E ora mi ricompare il suo nome. Nella chat con lei.

La scorro fino all'inizio. Si capisce che si sono incontrati casualmente, ma non sono riusciti a parlare un granché. Si raccontano degli ultimi tempi, il lavoro, solite cose. Qualche battutina sagace per rompere un formalismo che è fin troppo chiaro che entrambi non vogliono. E si torna a parlare di quel bacio non dato.

"Lo sogno ancora" dice lui, "voglio vederti".

Laura rimane da prima spiazzata, si vede da come prende tempo nei messaggi senza chiudergli la porta in faccia e senza dargli troppo corda. Lei dice che ha voglia di vederlo anche lei, ma per il bacio... non se ne parla. Lui insiste. "Sei un mago a farmi venire voglia di baciarti, maledetto" risponde lei.
Tremo.
Quella non è la Laura che conosco. Sempre corretta, in tanti anni. Mai un comportamento fuori posto. E anche nell'intimità, è una che fa proprio l'amore, non sesso e basta. Cos'è allora quello c'è tra loro due? Amore? Voglia di trasgressione? Cosa?
Continuo a leggere.
Lui le chiede un primo appuntamento. Lei glissa. Manuel attacca col secondo... niente. Alla fine Laura cede: propone lei un aperitivo per venerdì... fra quattro giorni. Così finalmente si rivedranno. Parleranno, passeranno del tempo insieme. E si daranno quel benedetto bacio.

Spengo il tablet, esco di casa furioso. Macino chilometri a piedi sfogando la rabbia e la frustrazione che mi pervade.

Mi sono sempre vantato di essere di mentalità aperta. Più volte avevo dato il via libera a Laura a concedersi storielle di solo sesso. L'idea mi eccitava pure. Lei ha sempre rifiutato, per imbarazzo o perchè si sentiva inadeguata alla situazione. Ma con quello stronzo lì proprio non se ne parla. Arrogante, saccente, manipolatore... Che fare? Mi presento anch'io all'incontro e lo prendo a sberle? Contatto la sua ragazza - si, ora ha anche la ragazza, "quella giusta", raccontava lui in chat prima di tornare alla carica - e facciamo una sorpresa ad entrambi?

Decido di affrontare Laura con fermezza e cercando di mantenere un certo autocontrollo.

Torno a casa, rincasa anche lei. Ceniamo, mi vede strano e silenzioso. Mi chiede che cos'ho.
"Fa finta che sia tornato a casa da lavoro e volessi guardarmi qualche video. Prendo il tuo tablet per andare su youtube.". Lei cerca di seguirmi.
"Però appena lo sblocco mi compare una chat in sospeso con Manuel.". Abbassa lo sguardo, gli occhi si fanno lucidi.
Silenzio.
Laura con voce tremante: "se hai letto sai già tutto, la verità è quella.".
"Ci lasciamo?"
"No, io amo te e sono stra-felice della vita che faccio con te. Non potrei desiderare altro e non mi fai mancare nulla. Anche a letto sei perfetto per me."
"E quindi?"
"E quindi non lo so! Ha qualcosa, Manuel, che mi fa sesso. E' un coglione, hai visto che stronzate scrive in chat! E' incoerente, è pesante, non lo sopporto per niente. Pure il suo accento mi sta sui coglioni. Ma mi farei scopare da lui qui sul momento. E, lo so, è pure brutto come la fame e questa cosa mi fa incazzare ancora di più con me stessa! Ma mi fa sesso! Mi fa tanto sesso! Credimi, non ci starei mai con lui. Non durerebbe, non vorrei proprio. Io voglio te! Ma ho un chiodo fisso..."
Insisto, con voce vistosamente controllata: "E quindi?".
"E quindi ho fatto una stronzata, me ne rendo conto. E quando sono con te mi rendo conto di non aver bisogno di lui.".
Pausa.
"Adesso gli dico che non ci vado".
"Laura, abbiamo fatto lo stesso tre anni fa, abbiamo visto che così non funziona. Passerà un mese, tre mesi, un anno. Tornerà alla carica e saremo allo stesso punto."
Stavolta mi incalza lei "E quindi?"
"E quindi la soluzione non può essere questa."
"E quale sarebbe?"
Provo il bluff.
"Prima soluzione: la smettiamo di prenderci in giro e ognuno va per la sua strada".
"NO!!", urla arrabbiata Lucia.
"tu ti fai la tua storia con lui e vedete se è davvero amore. Ovviamente la nostra storia finisce qui."
Laura non mi fa neanche finire "MA NON VOGLIO STARE CON LUI!! VOGLIO STARE CON TE!!"
"Seconda soluzione: vai a 'sto dannato incontro e vi date questo bacio. Toglietevi la voglia. Fate quel che volete. E poi si vedrà. Ovviamente se mi capiterà l'occasione sarà un discorso che verrà anche per me".

Cade il silenzio. Aumenta la tensione e il nervosismo.
Si è fatto tardi, decido di andare letto. Mi raggiunge.
Prima di addormentarmi la sento piangere.

Il giorno dopo mi sveglio tutto sommato riposato: lo stress emotivo stanca, un sacco, ti fa cadere a pezzi, e ciò mi ha permesso di dormire come un sasso.
Vado a lavorare prima di Laura, senza neanche svegliarla.

Ci penso e ci ripenso. Da riposato, a mente quasi fredda.

Avrebbe l'occasione di lasciarmi. Potrebbe farlo tranquillamente, se lo volesse. Non faticherebbe neanche a trovare un altro.
Tra l'altro non sta con me neanche per soldi... è lei quella che viene da famiglie benestanti. E tra me e lei è lei quella "bella" della coppia. Non può essere una scusa. Non ha secondi fini.
Forse è sincera.

Anch'io in passato ero finito in una situazione simile. Ilaria, una collega, mi faceva una punta da paura! Bionda, quarta di seno, sempre tiratissima... una che faceva girare la testa a tutti! Non so neanche perchè aveva guardato me. Riuscii a saltarci fuori solo perché alla fine si stufò di tutti i miei rifiuti. Ma dopo settimane di corteggiamento ero arrivato davvero al limite! Se avesse insistito come Manuel ha insistito con Laura, io avrei resistito? Siamo sinceri: no. Anzi, l'ammetto: rimpiango un po' l'occasione persa.

Quindi il matrimonio deve essere sinonimo di rinunce? Di occasioni perse? O in qualche modo si può stare insieme e condividere anche queste emozioni?
Quel matrimonio, per noi, ha già preso una brutta piega. Decido di provarci e le mando un messaggio. Le dico di andare. Di fare le sue esperienze. Di condividerle con me, se davvero mi ama come dice. L'aspetterò. Sarà vero? Non so, ci provo. Poi se non funzionerà sarà destino e ci lasceremo. Le spiego che non voglio che il matrimonio sia una gabbia e non voglio neanche che nella vita abbia rimpianti a causa mia. La voglio felice.
Mi risponde che mi ama da impazzire, che non sa cos'ha fatto nella vita per meritarsi uno come me. Mi manda qualche screenshot della sua chat di qualche ora prima: aveva rinunciato all'appuntamento dicendo che non se la sentiva. Lui non aveva perso occasione per tirarle frecciatine amare, definendola una bambina che non ha le palle per seguire quello che vuole.
Manuel: uno spessore intellettivo di un foglio di carta.
Che coglione.

Continuo a pensare tutto il giorno a Laura, alla sua voglia di sesso - non di amore, di SESSO - con un'altra persona, con Manuel. E' così surreale! Peccato che si tratti proprio di Manuel, di uno cioè che mi stia davvero così sulle balle. Perchè ho fantasticato spesso sull'idea che Laura, la mia Laura, possa eccitarsi per un altro uomo. L'idea che sia al centro delle attenzioni di un altro, che possa provare brividi di piacere nel sentire le mani altrui sulla sua pelle. Lei non ha mai voltato le spalle all'idea, ma, di fatto, l'imbarazzo l'ha fatta sempre desistere molto prima. E adesso invece... è pronta a saltare addosso a qualcuno che non sia suo marito. Davvero, non riconosco più la mia Laura.

Torno a casa da lavoro e la trovo in sala ad aspettarmi. Mi corre incontro, mi abbraccia fortissimo e mi bacia, come se non mi vedesse da settimane. Il volto ancora sull'orlo del pianto, ripete di essere una stupida, che non ci andrà perchè mi ama da impazzire e ha una paura matta di perdermi. Ci spostiamo in camera sul letto, continuiamo a parlarne per un'ora almeno. Ci apriamo come non facevamo da tanto tempo, senza freni, di tutto, anche di Manuel. Ci scaviamo dentro, ci scambiamo le emozioni, le anime. Sembra di aver tolto un tappo e aver liberato un fiume in piena, che travolge tutto lasciando stravolti, soddisfatti, esausti, completi. Ridiamo, piangiamo (anzi, in realtà piange solo lei), ci abbraciamo, ricominciamo a parlare...
"Laura, in momenti come questi mi sento in sintonia con te come non mai. Raggiungiamo livelli di complicità che non avevamo da tempo. Io e te, così come siamo ora, siamo incredibili. E non c'è bacio o scopata che sia che possa distruggere tutto ciò, se è vero che mi ami. Quindi, se davvero ti fa tanto sesso, vai! Baciatevi, fate davvero quel che volete. Poi vediamo. Perchè sono convinto che tornerai, che vorrai me. Perchè questo è molto meglio di una semplice scopata". Mi azzittisce con una mano e sorride maliziosa. "Vediamo se è vero". E mi si butta addosso, baciandomi sensualmente.

Facciamo l'amore. In maniera bella, selvaggia, passionale.
"Quanto sei troia?"
"Eh tanto. Mi sento davvero tanto troia in questo momento" dice mentre affondo su di lei. Lo crede veramente.
E' eccitata, tanto. Viene molto in fretta. La bocca aperta, un urlo soffocato, le lenzuola tirate da un pugno chiuso.
Mi eccita talmente tanto che poco dopo vengo anch'io.

Più tardi mi preparo per uscire per una rapida commissione.
Laura si avvicina lentamente. E' paonazza in volto. Mai vista così rossa. Labbra strette in un sorrisino, voce molto tremula. E' imbarazzatissima.
"...quindi se vado all'aperitivo ti arrabbieresti molto?"


[Fine seconda parte]

[Terza parte]


Me lo faccio ripetere per la milionesima volta.
"Davvero, lo ami?".
Lei, con la faccia quasi scocciata.
"Ti ho detto di no! Non lo sopporto. Solo ho voglia di baciarlo. Ma la mia vita la voglio qui con te."
"Hai idea di quanto ti costerà nei miei confronti?"
"Ah beh, come minimo devo concedere una scappatella anche a te".
Rido.
"Questo è il minimo. E poi... Voglio sapere tutto. Tutto! Quando ti contatta, cosa ti dice, cosa gli rispondi, quando vi vedete, cosa fate... tutto! Voglio esserti complice in questa cosa. Non mi arrabbierò. Non voglio essere quello a cui tieni nascosto tutto. Mi arrabbierò molto di più se scopro che me lo tieni nascosto. Voglio che siamo io e te i complici, e lui il burattino alla nostra mercé. Poi se vuoi ci puoi anche andare a letto, ma devi passare da me".
Laura ha qualche perplessità: "Mi imbarazza tantissimo questa cosa", ma alla fine sembra accettare l'idea. E aggiunge: "Io invece non voglio sapere nulla della tua amante. Fa pure, ma non voglio che tu condivida queste cose". Vabbè, tanto non mi fila nessuno al momento. Ma terrò presente.
Laura ritratta con Manuel, gli da dell'idiota per i messaggi non proprio delicati che prima le aveva scritto e ripropone l'appuntamento: venerdì alle 18.30 in un locale fuori città lontano dalle conoscenze di entrambi. Ovviamente lui accetta, lei mi fornisce il resoconto di ciò che si sono detti. Ma io, maniaco del controllo - ossessionato, direi - mentre lei fa la doccia sbircio nella sua chat: batte pari con quanto mi ha rendicontato.

Esce nuda dalla doccia. La provoco.
"Ehi, mi sa che devi tenere un po' a riguardo l'aiula! Da quant'è che non passa il giardiniere? Che dopo il tuo amico ci rimane male!"
"Ma smettila! Non la vedrà neanche!!"
"Si ma la toccherà!"
"Ma no!!"
"Beh, io una potata alla patata gliela darei, per chiunque vorrà goderne. E io sarò uno di questi". Procedo a raderla a modo e dopo... beh, finale scontato. Il sesso in questi giorni è davvero qualcosa di eccezionale. Non so quanti orgasmi le ho contato negli ultimi giorni!

Comunque, se non penso troppo a quanto sia idiota Manuel l'idea quasi mi eccita.
"E cosa ti metterai?"
"Allora...", trattiene un sorriso, diventa rossa: "Non voglio lanciargli strane idee, quindi niente gonna. Pensavo pantaloni e questa maglietta qui".
La prendo in giro "Buuuuu!! Pantaloni! E come fa dopo ad arrivare all'"isola del tesoro"?"
"MA ALLORA!! Abbiamo parlato solo di baciarci!!". Pausa. "E poi... i pantaloni che pensavo sono... tattici!".
Eccola!
Sparisce, li va a prendere e poi li indossa. Sono di un tessuto leggerissimo. Ad occhio sembrano pantaloni normalissimi, larghi, ma al tatto sembra quasi che sia nuda, che non indossi niente.
"No vabbè, sono fantastici! Non me li ricordavo questi! Senti il culo: sembri nuda!"
"E poi..." mi porta una mano sulla gamba, sul tessuto svolazzante, molto largo. Ed è lì che noto la sorpresa: il pantalone sulla gamba ha una specie di spacco! Come se fossero due tende sovrapposte, ma non chiuse ermeticamente tra di loro. Scostando prima una "tenda" e poi l'altra arrivi sulla coscia nuda. E puoi salire. Tanto.
Le schiaffeggio il culo. "Che puttanella!". Ridiamo tutti e due.
Insisto: "Quindi pensi di farlo arrivare a casa base?"
"Ma no, vabbè... è ovvio che se ci baciamo e siamo presi dal momento... ma poi non lo so!! Magari dico e dico e non ci baciamo neanche perchè mi fa incazzare prima. Senti, non lo so neanch'io!".

Arriva il giorno dell'aperitivo. Non ci saremmo visti per cena perchè dopo l'incontro - di appena un'oretta - avrebbe cenato dai suoi.
La giornata a lavoro non passa più. La tensione sale. Che cazzo sto facendo? Ma siamo sicuri di questa scelta? Lei poi quasi tutta la giornata non si fa proprio sentire. Ho fatto una cazzata. Ho fatto un'immane cazzata.
Ultimi minuti a lavoro. Sembrano ore. Non passano più. Non finisce mai. Basta!!
Ore 17, 59 minuti e 40 secondi: sono già sui blocchi di partenza per uscire. Il locale dell'appuntamento si trova fuori città, per avere meno probabilità di incontrare qualcuno di conosciuto. Non sono mai stato dentro, ma ci sono passato davanti diverse volte.
Voglio raggiungerli.
Voglio spiarli.
Parto, volo in macchina. O meglio, ci provo: il traffico non è dalla mia e arrivo in ritardo.
Caspita, saranno già entrati.
Vabbè, poco male, non rimarranno a fare le loro cose dentro; probabilmente berranno qualcosa poi usciranno. Probabilmente si apparteranno in macchina.
Non voglio assolutamente farmi vedere, quindi cerco di non avvicinarmi troppo alle ampie vetrate del locale.
Fortuna vuole che di fronte al locale ci sia un bar, i cui tavolini hanno una bella vista verso l'ingresso del locale dove sono Laura e Manuel... aspetterò da lì che escano.
Ordino una coca e mi metto a far finta - troppa finta - di sfogliare un giornale. Il mio sguardo in realtà è fisso verso l'ingresso dell'altro locale. Sembro uno stalker, o qualcosa del genere.
Mi rendo tristemente conto che, più o meno, lo sono veramente.
Altra attesa... decine e decine di minuti nella tensione più totale. Ordino un'altra coca. Ho i nervi a fior di pelle, il tutto è davvero straziante.
Ogni volta che quella porta si apre il mio cuore accelera incredibilmente. Entrano ed escono decine di persone.
Ma quanta cazzo di gente tiene quel locale? E soprattutto... che diavolo si staranno dicendo?

Dopo circa tre quarti d'ora - o forse qualche anno, non saprei dirlo - la porta si apre e li vedo finalmente uscire.
Si, sono loro!!
Non sembrano particolarmente in confidenza. Forse cercano solo di essere discreti, nel caso ci siano conoscenti in giro.
Esco dal bar, cercando di mantenere un riparo tra me e loro in modo di non essere visto. Ma non è facile, specie quando lo sguardo di Laura... cazzo, sta guardando proprio verso di me! PANICO! Mi giro e torno dietro ad un riparo, ma poi cerco di rimanere razionale: mi ha visto FORSE solo la testa, da lontano... e diciamocelo, Laura da lontano non vede un cazzo! Dai, figuriamoci se mi ha riconosciuto!
Mi affaccio dall'altro lato del muretto che mi ripara: no, sembra che la sua attenzione non sia rivolta più dalla mia parte.
Era di sicuro un falso allarme.

Laura e Manuel confabulano un attimo e poi... mi sarei aspettato si indirizzassero verso le macchine, che limonassero in macchina o nei pressi. Invece...
Invece si indirizzano dalla parte parte opposta: li vedo girare attorno al locale verso il lato più lontano dal bar.
Cazzo, non ci voleva!
Il parcheggio bene o male si riusciva ad osservare in maniera discreta. Invece per raggiungere il retro del locale dovrei percorrere una landa desolata dove l'unica figura che si staglia dall'asfalto in un intorno di decine di metri sarebbe la mia: non ci sono alberi, muretti... nessun tipo di riparo, nulla di nulla.
Ne vale la pena?
Tra l'altro, mi rendo conto che il viale dove ho parcheggiato la mia auto potrebbe essere una delle vie di ritorno di Laura, e non vorrei che la notasse. E la noterebbe, data la vistosa ammaccata al paraurti che lei stessa aveva causato e che riconosce molto bene.

Basta, missione fallita!
La tensione mi ha distrutto, fisicamente ed emotivamente.
Le gambe mi tremano. Il terrore di essere beccato in qualche modo da persone che muovono le mie emozioni in maniera così importante mi smuove un'ansia assurda.
Decido di tornare a casa e restare in attesa di sue notizie.

[Fine terza parte]

[Quarta parte]


In macchina, mentre torno a casa, continuo a buttare un'occhio sul cellulare per vedere se arrivano messaggi e a far conti sugli orari.
Non aveva fatto una scaletta precisa, ma a grandi linee dovevano trovarsi alle 18.30 e alle 20.00 dovrebbe essere a cena dai suoi, dopo mezz'oretta di macchina. Li ho visti uscire verso le 19.10 - 19.15, quindi avranno un quarto d'ora - venti minuti per le loro cosacce, poi dovrà mettersi in viaggio.
Sono le 19.25... ancora cinque minuti dai. Cinque eterni minuti. Provo a distrarmi, provo ad ascoltare le boiate di Cruciani e Parenzo su Radio24, ma funziona poco.
19.30: si staranno salutando, immagino. Tra poco mi scriverà.
19.35: ancora nessun messaggio.

A quel punto mi viene un'illuminazione: sulle nostre auto montammo anni fa una specie di antifurto gps. Una cosa spartana, di quelle che ti indica se la macchina è ferma o in movimento, e qualche altra informazione. Una cinesata, ma funzionale.
Vediamo se la sua auto è in movimento.

Accosto, contatto l'allarme: l'auto è ferma. E ormai sono le 19.40. Cazzo, se la prendono comoda davvero.
Continuo a controllare maniacalmente... 19.40: ancora ferma!! Non si staccano per niente quei due! Maledetti!
19.42: l'auto è in movimento.

E' finita.
Piccolo calo di adrenalina, ma la tensione resta alta: voglio che mi contatti lei. Cavolo, sembriamo tornati fidanzatini.
Torno a casa e mi metto in attesa. Non mangio neanche niente, lo stomaco è aggrovigliato attorno a sè stesso e rischierei di vomitare tutto.

Alle 20.12 un suo messaggio. Semplice. Essenziale. "Sono dai miei".

Aspetto per vedere se aggiunge altro, un commento, qualcosa. Niente.
Ci metto dieci minuti a pensare se e cosa rispondere. Non mi riesce nulla di meglio di un "Soddisfatta?".
"Darei un 7 complessivo. Discreto. :D Comunque poi ti racconto"

Esco a macinare altri chilometri a piedi. Incredibile che toccasana sia quando la tensione mi logora dentro. Giro mezza città mentre il buio si fa sempre più fitto. Me ne torno a casa che ormai è tardi e la luce del salotto è accesa: è tornata.

Entro in casa facendo quasi l'indifferente. Saluto, mi tolgo le scarpe, me la prendo con calma. E' lei a raggiungermi e ad abbracciarmi.

E comincia a descrivere, tenendo fede al patto fatto.
"Inzialmente mi aspettavo di più, anche perchè la tensione e i sensi di colpa nei tuoi confronti - sebbene mi avessi lasciato il permesso - incidevano negativamente sulle mie emozioni. Al mio corpo piaceva, la mia testa respingeva tutto. Comunque nel complesso non male.".
Dissimulo: "Dove siete stati, in macchina?"
"No, la sua era stata al sole fino a quel momento, e nella mia non me la sentivo. Siamo stati nel retro del locale attaccati al muro, una zona abbastanza tranquilla"
"Quindi sesso 'en plein air'?"
"Ma dai! No, ci siamo solo baciati, nient'altro"
"E il pantalone tattico?"
"No, per quello Manuel è stato un signore: ci eravamo detti che ci baciavamo, così ha fatto. Si è limitato solo a palparmi il sedere. Se avesse toccato altro... beh, non lo avrei fermato, ma non mi sembrava il caso di dargli segnali per farlo. "
"Quindi non hai neanche scoperto se è ben attrezzato?"
"Diciamo che ho solo... sentito che funziona bene!". Ride. "Mentre mi era addosso sentivo che era particolarmente compiaciuto! Ma non so dirti se sia messo bene, l'ho sentito addosso al ventre"!"

L'idea che abbia avuto per lo meno minimamente a che fare con un altro fallo inizia a smuovermi gli ormoni. Lei, così tutta casa e chiesa.
Se lo sapessero gli altri...

"E tu?"
"Sul momento neanche tanto. Ma arrivata dai miei... mi sono sdraiata un attimo in camera e ho cominciato a bagnarmi così tanto che.. wow! Il botto di eccitazione è arrivato un po' in ritardo"

Fingo di non sapere. "Ma quanto siete rimasti attaccati?"
"Boh.. 15, 20 minuti, non lo so".
Lo so io. Mezz'ora.
"E l'aperitivo?"
"Non passava più. Non abbiamo granché da dirci... se devo fare aperitivi con lui preferisco uscire con le mie amiche"

"Quindi come siete rimasti?"
"Che adesso non ci sentiamo per un po'. Lui in realtà ha già cominciato a rompere che vuole che andiamo a letto, ma in questo momento ho voglia di staccare e stare con te. Per ora mi basta come esperienza."
"Non ti piacerebbe andare a letto con lui?"
"Mah.. da un lato si, il mio corpo lo vorrebbe. Dall'altro.. boh! Comunque tra qualche settimana parte per gli USA per qualche mese per lavoro, probabilmente fino a febbraio o marzo."

Mentre racconta infilo la mano su per il pantalone tattico raggiungendo i suoi slip e superandoli: è bagnata e bella dilatata. Sembra quasi che abbia appena fatto sesso. O, più probabilmente, la voglia di andare a letto con lui è molto di più di quella lascia trasparire.

Nel mentre Laura continua a parlare, cominciando ad ansimare "Quindi.. almeno fino ad allora... direi di no. Poi.. chissà... Se ne avrò voglia io... se vorrai tu..."

Libero la mia asta, ormai durissima, e la infilo mentre continuo a darle piacere con la mano.
"Quindi è vero che ami solo me e non Manuel?"
"Sii... amo.. solo.. te...", ad occhi chiusi e respiro affannato.
"E' vero che da Manuel vuoi solo farti scopare e basta?"
Sorride imbarazzata.
"Si.. voglio solo farmi scopare.."

[FINE]
 
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Shamoan

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Concordo con mercury31, l'ho passata con una mia ex che però alla fine ho mandato a fare in culo, anzi prima gliel'ho fatto io...
Ti dirò di più, essendo tua moglie e non una "fidanzata" da quello che ho letto in questa prima parte, hai avuto anche troppa forza e autocontrollo, soprattutto visto che si tratta (a tuo dire) di un tipo insopportabile e fastidioso come un prurito intimo... pensa che sta già sul cazzo anche a me! :LOL:
 
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soprattutto visto che si tratta (a tuo dire) di un tipo insopportabile e fastidioso come un prurito intimo... pensa che sta già sul cazzo anche a me! :LOL:

Ribadisco, sono sempre stato di mentalità molto aperta riguardo il sesso. È capitato spesso che le dicessi che se voleva poteva concedersi qualche scappatella (ad es. con l’animatore del Villaggio o cose così) e aveva sempre rifiutato.
Ma lui lì proprio è un coglione!
 

Shamoan

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Ribadisco, sono sempre stato di mentalità molto aperta riguardo il sesso. È capitato spesso che le dicessi che se voleva poteva concedersi qualche scappatella (ad es. con l’animatore del Villaggio o cose così) e aveva sempre rifiutato.
Ma lui lì proprio è un coglione!

Il discorso è un po' più complesso, perché un conto è l'avventura con l'animatore del villaggio che te la scopa na volta e non lo vedi più, un conto è un tipo che già ti sta sul cazzo, ma che mina al rapporto con tua moglie perché è sempre li presente e fastidioso come un picchio sui coglioni.
Tu sei urtato e spaventato da questa condizione che sta destabilizzando il vostro "equilibrio" di coppia.
 

Renatello

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Il discorso è un po' più complesso, perché un conto è l'avventura con l'animatore del villaggio che te la scopa na volta e non lo vedi più, un conto è un tipo che già ti sta sul cazzo, ma che mina al rapporto con tua moglie perché è sempre li presente e fastidioso come un picchio sui coglioni.
Tu sei urtato e spaventato da questa condizione che sta destabilizzando il vostro "equilibrio" di coppia.
Spero vivamente abbia risolto, in qualsiasi modo, i suoi problemi e il racconto sia uno sfogo...a carte ormai scoperte
 
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SECONDA PARTE

Maledizione a me, quando ho deciso di prendere in mano il suo tablet. Cercavo solo uno schermo un po' più grande di quello del mio smartphone per vedere qualche video non in formato microscopico, e invece...

Quella chat che compare appena l'ho sbloccato.

Manuel.

Mi ricordo di quel coglione di Manuel.

Tre anni fa ci provava spudoratamente con lei alla cena aziendale, quello stronzo. Senza volerlo, all'epoca Laura lasciò alcuni indizi.
Le aveva fatto i complimenti su un vestito e da allora, lei, tutta acqua e sapone, tutta casa e chiesa, si era messa ad uscire sempre - SEMPRE - tirata e truccata. Lei, che fino a poco prima non usciva vestita con una tuta di vent'anni solo perchè il mio buonsenso glielo impediva.
E a letto... wow! Mai avevo visto una sua presa di iniziativa con babydoll e calze a rete. E fosse capitato una sola volta...
La goccia che ha fatto traboccare il vaso fu il cellulare. Una volta mi avvicinai e lei si ritrasse involontariamente, lasciando intendere che non dovevo vedere a chi e cosa scrivesse.
La affrontai. Ammise che aveva preso una sbandata, ma non avevano fatto niente. Neanche un bacio, che tra l'altro lui aveva chiesto insistentemente. Lei resistette. Alcune "sbirciate" al suo smartphone (lo so, non si dovrebbe fare!) in futuro avrebbero confermato questa versione.

Andai su tutte le furie. Rischiammo il divorzio. Passammo un lungo periodo d'inferno prima che le cose, lentamente, tornassero al loro posto. Manuel rimase a bocca asciutta, ma sapeva di avere un certo ascendente su Laura. Non che sia un bel ragazzo. Anzi, è proprio brutto. Anche a detta di lei. Ma evidentemente ci sa fare. Parla, tanto. Corteggia. E talvolta colpisce i punti deboli. E le donne cedono. Lo sa lui. Lo sa Laura, ma pare che ciò non basti a non turbarla.

E ora mi ricompare il suo nome. Nella chat con lei.

La scorro fino all'inizio. Si capisce che si sono incontrati casualmente, ma non sono riusciti a parlare un granché. Si raccontano degli ultimi tempi, il lavoro, solite cose. Qualche battutina sagace per rompere un formalismo che è fin troppo chiaro che entrambi non vogliono. E si torna a parlare di quel bacio non dato.

"Lo sogno ancora" dice lui, "voglio vederti".

Laura rimane da prima spiazzata, si vede da come prende tempo nei messaggi senza chiudergli la porta in faccia e senza dargli troppo corda. Lei dice che ha voglia di vederlo anche lei, ma per il bacio... non se ne parla. Lui insiste. "Sei un mago a farmi venire voglia di baciarti, maledetto" risponde lei.
Tremo.
Quella non è la Laura che conosco. Sempre corretta, in tanti anni. Mai un comportamento fuori posto. E anche nell'intimità, è una che fa proprio l'amore, non sesso e basta. Cos'è allora quello c'è tra loro due? Amore? Voglia di trasgressione? Cosa?
Continuo a leggere.
Lui le chiede un primo appuntamento. Lei glissa. Manuel attacca col secondo... niente. Alla fine Laura cede: propone lei un aperitivo per venerdì... fra quattro giorni. Così finalmente si rivedranno. Parleranno, passeranno del tempo insieme. E si daranno quel benedetto bacio.

Spengo il tablet, esco di casa furioso. Macino chilometri a piedi sfogando la rabbia e la frustrazione che mi pervade.

Mi sono sempre vantato di essere di mentalità aperta. Più volte avevo dato il via libera a Laura a concedersi storielle di solo sesso. L'idea mi eccitava pure. Lei ha sempre rifiutato, per imbarazzo o perchè si sentiva inadeguata alla situazione. Ma con quello stronzo lì proprio non se ne parla. Arrogante, saccente, manipolatore... Che fare? Mi presento anch'io all'incontro e lo prendo a sberle? Contatto la sua ragazza - si, ora ha anche la ragazza, "quella giusta", raccontava lui in chat prima di tornare alla carica - e facciamo una sorpresa ad entrambi?

Decido di affrontare Laura con fermezza e cercando di mantenere un certo autocontrollo.

Torno a casa, rincasa anche lei. Ceniamo, mi vede strano e silenzioso. Mi chiede che cos'ho.
"Fa finta che sia tornato a casa da lavoro e volessi guardarmi qualche video. Prendo il tuo tablet per andare su youtube.". Lei cerca di seguirmi.
"Però appena lo sblocco mi compare una chat in sospeso con Manuel.". Abbassa lo sguardo, gli occhi si fanno lucidi.
Silenzio.
Laura con voce tremante: "se hai letto sai già tutto, la verità è quella.".
"Ci lasciamo?"
"No, io amo te e sono stra-felice della vita che faccio con te. Non potrei desiderare altro e non mi fai mancare nulla. Anche a letto sei perfetto per me."
"E quindi?"
"E quindi non lo so! Ha qualcosa, Manuel, che mi fa sesso. E' un coglione, hai visto che stronzate scrive in chat! E' incoerente, è pesante, non lo sopporto per niente. Pure il suo accento mi sta sui coglioni. Ma mi farei scopare da lui qui sul momento. E, lo so, è pure brutto come la fame e questa cosa mi fa incazzare ancora di più con me stessa! Ma mi fa sesso! Mi fa tanto sesso! Credimi, non ci starei mai con lui. Non durerebbe, non vorrei proprio. Io voglio te! Ma ho un chiodo fisso..."
Insisto, con voce vistosamente controllata: "E quindi?".
"E quindi ho fatto una stronzata, me ne rendo conto. E quando sono con te mi rendo conto di non aver bisogno di lui.".
Pausa.
"Adesso gli dico che non ci vado".
"Laura, abbiamo fatto lo stesso tre anni fa, abbiamo visto che così non funziona. Passerà un mese, tre mesi, un anno. Tornerà alla carica e saremo allo stesso punto."
Stavolta mi incalza lei "E quindi?"
"E quindi la soluzione non può essere questa."
"E quale sarebbe?"
Provo il bluff.
"Prima soluzione: la smettiamo di prenderci in giro e ognuno va per la sua strada".
"NO!!", urla arrabbiata Lucia.
"tu ti fai la tua storia con lui e vedete se è davvero amore. Ovviamente la nostra storia finisce qui."
Laura non mi fa neanche finire "MA NON VOGLIO STARE CON LUI!! VOGLIO STARE CON TE!!"
"Seconda soluzione: vai a 'sto dannato incontro e vi date questo bacio. Toglietevi la voglia. Fate quel che volete. E poi si vedrà. Ovviamente se mi capiterà l'occasione sarà un discorso che verrà anche per me".

Cade il silenzio. Aumenta la tensione e il nervosismo.
Si è fatto tardi, decido di andare letto. Mi raggiunge.
Prima di addormentarmi la sento piangere.

Il giorno dopo mi sveglio tutto sommato riposato: lo stress emotivo stanca, un sacco, ti fa cadere a pezzi, e ciò mi ha permesso di dormire come un sasso.
Vado a lavorare prima di Laura, senza neanche svegliarla.

Ci penso e ci ripenso. Da riposato, a mente quasi fredda.

Avrebbe l'occasione di lasciarmi. Potrebbe farlo tranquillamente, se lo volesse. Non faticherebbe neanche a trovare un altro.
Tra l'altro non sta con me neanche per soldi... è lei quella che viene da famiglie benestanti. E tra me e lei è lei quella "bella" della coppia. Non può essere una scusa. Non ha secondi fini.
Forse è sincera.

Anch'io in passato ero finito in una situazione simile. Ilaria, una collega, mi faceva una punta da paura! Bionda, quarta di seno, sempre tiratissima... una che faceva girare la testa a tutti! Non so neanche perchè aveva guardato me. Riuscii a saltarci fuori solo perché alla fine si stufò di tutti i miei rifiuti. Ma dopo settimane di corteggiamento ero arrivato davvero al limite! Se avesse insistito come Manuel ha insistito con Laura, io avrei resistito? Siamo sinceri: no. Anzi, l'ammetto: rimpiango un po' l'occasione persa.

Quindi il matrimonio deve essere sinonimo di rinunce? Di occasioni perse? O in qualche modo si può stare insieme e condividere anche queste emozioni?
Quel matrimonio, per noi, ha già preso una brutta piega. Decido di provarci e le mando un messaggio. Le dico di andare. Di fare le sue esperienze. Di condividerle con me, se davvero mi ama come dice. L'aspetterò. Sarà vero? Non so, ci provo. Poi se non funzionerà sarà destino e ci lasceremo. Le spiego che non voglio che il matrimonio sia una gabbia e non voglio neanche che nella vita abbia rimpianti a causa mia. La voglio felice.
Mi risponde che mi ama da impazzire, che non sa cos'ha fatto nella vita per meritarsi uno come me. Mi manda qualche screenshot della sua chat di qualche ora prima: aveva rinunciato all'appuntamento dicendo che non se la sentiva. Lui non aveva perso occasione per tirarle frecciatine amare, definendola una bambina che non ha le palle per seguire quello che vuole.
Manuel: uno spessore intellettivo di un foglio di carta.
Che coglione.

Continuo a pensare tutto il giorno a Laura, alla sua voglia di sesso - non di amore, di SESSO - con un'altra persona, con Manuel. E' così surreale! Peccato che si tratti proprio di Manuel, di uno cioè che mi stia davvero così sulle balle. Perchè ho fantasticato spesso sull'idea che Laura, la mia Laura, possa eccitarsi per un altro uomo. L'idea che sia al centro delle attenzioni di un altro, che possa provare brividi di piacere nel sentire le mani altrui sulla sua pelle. Lei non ha mai voltato le spalle all'idea, ma, di fatto, l'imbarazzo l'ha fatta sempre desistere molto prima. E adesso invece... è pronta a saltare addosso a qualcuno che non sia suo marito. Davvero, non riconosco più la mia Laura.

Torno a casa da lavoro e la trovo in sala ad aspettarmi. Mi corre incontro, mi abbraccia fortissimo e mi bacia, come se non mi vedesse da settimane. Il volto ancora sull'orlo del pianto, ripete di essere una stupida, che non ci andrà perchè mi ama da impazzire e ha una paura matta di perdermi. Ci spostiamo in camera sul letto, continuiamo a parlarne per un'ora almeno. Ci apriamo come non facevamo da tanto tempo, senza freni, di tutto, anche di Manuel. Ci scaviamo dentro, ci scambiamo le emozioni, le anime. Sembra di aver tolto un tappo e aver liberato un fiume in piena, che travolge tutto lasciando stravolti, soddisfatti, esausti, completi. Ridiamo, piangiamo (anzi, in realtà piange solo lei), ci abbraciamo, ricominciamo a parlare...
"Laura, in momenti come questi mi sento in sintonia con te come non mai. Raggiungiamo livelli di complicità che non avevamo da tempo. Io e te, così come siamo ora, siamo incredibili. E non c'è bacio o scopata che sia che possa distruggere tutto ciò, se è vero che mi ami. Quindi, se davvero ti fa tanto sesso, vai! Baciatevi, fate davvero quel che volete. Poi vediamo. Perchè sono convinto che tornerai, che vorrai me. Perchè questo è molto meglio di una semplice scopata". Mi azzittisce con una mano e sorride maliziosa. "Vediamo se è vero". E mi si butta addosso, baciandomi sensualmente.

Facciamo l'amore. In maniera bella, selvaggia, passionale.
"Quanto sei troia?"
"Eh tanto. Mi sento davvero tanto troia in questo momento" dice mentre affondo su di lei. Lo crede veramente.
E' eccitata, tanto. Viene molto in fretta. La bocca aperta, un urlo soffocato, le lenzuola tirate da un pugno chiuso.
Mi eccita talmente tanto che poco dopo vengo anch'io.

Più tardi mi preparo per uscire per una rapida commissione.
Laura si avvicina lentamente. E' paonazza in volto. Mai vista così rossa. Labbra strette in un sorrisino, voce molto tremula. E' imbarazzatissima.
"...quindi se vado all'aperitivo ti arrabbieresti molto?"




[Fine seconda parte]
 

Shamoan

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Ragazzi ma allora i brutti non dovrebbero scopare più donne dei belli a questo punto?
In teoria no, in pratica si.
Purtroppo è un discorso un pò più complesso, nel senso che uno più brutto o non proprio attraente a livello fisico, avrà comunque meno chance di uno bello, il problema è però poi all'atto pratico, tanti belli che fanno cilecca e brutti che invece scopano alla grande.
Io sono uno di questi esempi, non dico di essere una macchina del sesso, ma visto il mio fisico non proprio attraente, ho sempre visto tante fighe orientarsi sul bello di turno, rimanendoci un pò male, ma quando mi si è presentata l'occasione buona, ho potuto godere (e non solo io :asd:) di quelle che sono riuscito a scoparmi che in più di un'occasione hanno detto: e chi se l'aspettava...!
 

Shamoan

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SECONDA PARTE

Maledizione a me, quando ho deciso di prendere in mano il suo tablet. Cercavo solo uno schermo un po' più grande di quello del mio smartphone per vedere qualche video non in formato microscopico, e invece...

Quella chat che compare appena l'ho sbloccato.

Manuel.

Mi ricordo di quel coglione di Manuel.

Tre anni fa ci provava spudoratamente con lei alla cena aziendale, quello stronzo. Senza volerlo, all'epoca Laura lasciò alcuni indizi.
Le aveva fatto i complimenti su un vestito e da allora, lei, tutta acqua e sapone, tutta casa e chiesa, si era messa ad uscire sempre - SEMPRE - tirata e truccata. Lei, che fino a poco prima non usciva vestita con una tuta di vent'anni solo perchè il mio buonsenso glielo impediva.
E a letto... wow! Mai avevo visto una sua presa di iniziativa con babydoll e calze a rete. E fosse capitato una sola volta...
La goccia che ha fatto traboccare il vaso fu il cellulare. Una volta mi avvicinai e lei si ritrasse involontariamente, lasciando intendere che non dovevo vedere a chi e cosa scrivesse.
La affrontai. Ammise che aveva preso una sbandata, ma non avevano fatto niente. Neanche un bacio, che tra l'altro lui aveva chiesto insistentemente. Lei resistette. Alcune "sbirciate" al suo smartphone (lo so, non si dovrebbe fare!) in futuro avrebbero confermato questa versione.

Andai su tutte le furie. Rischiammo il divorzio. Passammo un lungo periodo d'inferno prima che le cose, lentamente, tornassero al loro posto. Manuel rimase a bocca asciutta, ma sapeva di avere un certo ascendente su Laura. Non che sia un bel ragazzo. Anzi, è proprio brutto. Anche a detta di lei. Ma evidentemente ci sa fare. Parla, tanto. Corteggia. E talvolta colpisce i punti deboli. E le donne cedono. Lo sa lui. Lo sa Laura, ma pare che ciò non basti a non turbarla.

E ora mi ricompare il suo nome. Nella chat con lei.

La scorro fino all'inizio. Si capisce che si sono incontrati casualmente, ma non sono riusciti a parlare un granché. Si raccontano degli ultimi tempi, il lavoro, solite cose. Qualche battutina sagace per rompere un formalismo che è fin troppo chiaro che entrambi non vogliono. E si torna a parlare di quel bacio non dato.

"Lo sogno ancora" dice lui, "voglio vederti".

Laura rimane da prima spiazzata, si vede da come prende tempo nei messaggi senza chiudergli la porta in faccia e senza dargli troppo corda. Lei dice che ha voglia di vederlo anche lei, ma per il bacio... non se ne parla. Lui insiste. "Sei un mago a farmi venire voglia di baciarti, maledetto" risponde lei.
Tremo.
Quella non è la Laura che conosco. Sempre corretta, in tanti anni. Mai un comportamento fuori posto. E anche nell'intimità, è una che fa proprio l'amore, non sesso e basta. Cos'è allora quello c'è tra loro due? Amore? Voglia di trasgressione? Cosa?
Continuo a leggere.
Lui le chiede un primo appuntamento. Lei glissa. Manuel attacca col secondo... niente. Alla fine Laura cede: propone lei un aperitivo per venerdì... fra quattro giorni. Così finalmente si rivedranno. Parleranno, passeranno del tempo insieme. E si daranno quel benedetto bacio.

Spengo il tablet, esco di casa furioso. Macino chilometri a piedi sfogando la rabbia e la frustrazione che mi pervade.

Mi sono sempre vantato di essere di mentalità aperta. Più volte avevo dato il via libera a Laura a concedersi storielle di solo sesso. L'idea mi eccitava pure. Lei ha sempre rifiutato, per imbarazzo o perchè si sentiva inadeguata alla situazione. Ma con quello stronzo lì proprio non se ne parla. Arrogante, saccente, manipolatore... Che fare? Mi presento anch'io all'incontro e lo prendo a sberle? Contatto la sua ragazza - si, ora ha anche la ragazza, "quella giusta", raccontava lui in chat prima di tornare alla carica - e facciamo una sorpresa ad entrambi?

Decido di affrontare Laura con fermezza e cercando di mantenere un certo autocontrollo.

Torno a casa, rincasa anche lei. Ceniamo, mi vede strano e silenzioso. Mi chiede che cos'ho.
"Fa finta che sia tornato a casa da lavoro e volessi guardarmi qualche video. Prendo il tuo tablet per andare su youtube.". Lei cerca di seguirmi.
"Però appena lo sblocco mi compare una chat in sospeso con Manuel.". Abbassa lo sguardo, gli occhi si fanno lucidi.
Silenzio.
Laura con voce tremante: "se hai letto sai già tutto, la verità è quella.".
"Ci lasciamo?"
"No, io amo te e sono stra-felice della vita che faccio con te. Non potrei desiderare altro e non mi fai mancare nulla. Anche a letto sei perfetto per me."
"E quindi?"
"E quindi non lo so! Ha qualcosa, Manuel, che mi fa sesso. E' un coglione, hai visto che stronzate scrive in chat! E' incoerente, è pesante, non lo sopporto per niente. Pure il suo accento mi sta sui coglioni. Ma mi farei scopare da lui qui sul momento. E, lo so, è pure brutto come la fame e questa cosa mi fa incazzare ancora di più con me stessa! Ma mi fa sesso! Mi fa tanto sesso! Credimi, non ci starei mai con lui. Non durerebbe, non vorrei proprio. Io voglio te! Ma ho un chiodo fisso..."
Insisto, con voce vistosamente controllata: "E quindi?".
"E quindi ho fatto una stronzata, me ne rendo conto. E quando sono con te mi rendo conto di non aver bisogno di lui.".
Pausa.
"Adesso gli dico che non ci vado".
"Laura, abbiamo fatto lo stesso tre anni fa, abbiamo visto che così non funziona. Passerà un mese, tre mesi, un anno. Tornerà alla carica e saremo allo stesso punto."
Stavolta mi incalza lei "E quindi?"
"E quindi la soluzione non può essere questa."
"E quale sarebbe?"
Provo il bluff.
"Prima soluzione: la smettiamo di prenderci in giro e ognuno va per la sua strada".
"NO!!", urla arrabbiata Lucia.
"tu ti fai la tua storia con lui e vedete se è davvero amore. Ovviamente la nostra storia finisce qui."
Laura non mi fa neanche finire "MA NON VOGLIO STARE CON LUI!! VOGLIO STARE CON TE!!"
"Seconda soluzione: vai a 'sto dannato incontro e vi date questo bacio. Toglietevi la voglia. Fate quel che volete. E poi si vedrà. Ovviamente se mi capiterà l'occasione sarà un discorso che verrà anche per me".

Cade il silenzio. Aumenta la tensione e il nervosismo.
Si è fatto tardi, decido di andare letto. Mi raggiunge.
Prima di addormentarmi la sento piangere.

Il giorno dopo mi sveglio tutto sommato riposato: lo stress emotivo stanca, un sacco, ti fa cadere a pezzi, e ciò mi ha permesso di dormire come un sasso.
Vado a lavorare prima di Laura, senza neanche svegliarla.

Ci penso e ci ripenso. Da riposato, a mente quasi fredda.

Avrebbe l'occasione di lasciarmi. Potrebbe farlo tranquillamente, se lo volesse. Non faticherebbe neanche a trovare un altro.
Tra l'altro non sta con me neanche per soldi... è lei quella che viene da famiglie benestanti. E tra me e lei è lei quella "bella" della coppia. Non può essere una scusa. Non ha secondi fini.
Forse è sincera.

Anch'io in passato ero finito in una situazione simile. Ilaria, una collega, mi faceva una punta da paura! Bionda, quarta di seno, sempre tiratissima... una che faceva girare la testa a tutti! Non so neanche perchè aveva guardato me. Riuscii a saltarci fuori solo perché alla fine si stufò di tutti i miei rifiuti. Ma dopo settimane di corteggiamento ero arrivato davvero al limite! Se avesse insistito come Manuel ha insistito con Laura, io avrei resistito? Siamo sinceri: no. Anzi, l'ammetto: rimpiango un po' l'occasione persa.

Quindi il matrimonio deve essere sinonimo di rinunce? Di occasioni perse? O in qualche modo si può stare insieme e condividere anche queste emozioni?
Quel matrimonio, per noi, ha già preso una brutta piega. Decido di provarci e le mando un messaggio. Le dico di andare. Di fare le sue esperienze. Di condividerle con me, se davvero mi ama come dice. L'aspetterò. Sarà vero? Non so, ci provo. Poi se non funzionerà sarà destino e ci lasceremo. Le spiego che non voglio che il matrimonio sia una gabbia e non voglio neanche che nella vita abbia rimpianti a causa mia. La voglio felice.
Mi risponde che mi ama da impazzire, che non sa cos'ha fatto nella vita per meritarsi uno come me. Mi manda qualche screenshot della sua chat di qualche ora prima: aveva rinunciato all'appuntamento dicendo che non se la sentiva. Lui non aveva perso occasione per tirarle frecciatine amare, definendola una bambina che non ha le palle per seguire quello che vuole.
Manuel: uno spessore intellettivo di un foglio di carta.
Che coglione.

Continuo a pensare tutto il giorno a Laura, alla sua voglia di sesso - non di amore, di SESSO - con un'altra persona, con Manuel. E' così surreale! Peccato che si tratti proprio di Manuel, di uno cioè che mi stia davvero così sulle balle. Perchè ho fantasticato spesso sull'idea che Laura, la mia Laura, possa eccitarsi per un altro uomo. L'idea che sia al centro delle attenzioni di un altro, che possa provare brividi di piacere nel sentire le mani altrui sulla sua pelle. Lei non ha mai voltato le spalle all'idea, ma, di fatto, l'imbarazzo l'ha fatta sempre desistere molto prima. E adesso invece... è pronta a saltare addosso a qualcuno che non sia suo marito. Davvero, non riconosco più la mia Laura.

Torno a casa da lavoro e la trovo in sala ad aspettarmi. Mi corre incontro, mi abbraccia fortissimo e mi bacia, come se non mi vedesse da settimane. Il volto ancora sull'orlo del pianto, ripete di essere una stupida, che non ci andrà perchè mi ama da impazzire e ha una paura matta di perdermi. Ci spostiamo in camera sul letto, continuiamo a parlarne per un'ora almeno. Ci apriamo come non facevamo da tanto tempo, senza freni, di tutto, anche di Manuel. Ci scaviamo dentro, ci scambiamo le emozioni, le anime. Sembra di aver tolto un tappo e aver liberato un fiume in piena, che travolge tutto lasciando stravolti, soddisfatti, esausti, completi. Ridiamo, piangiamo (anzi, in realtà piange solo lei), ci abbraciamo, ricominciamo a parlare...
"Laura, in momenti come questi mi sento in sintonia con te come non mai. Raggiungiamo livelli di complicità che non avevamo da tempo. Io e te, così come siamo ora, siamo incredibili. E non c'è bacio o scopata che sia che possa distruggere tutto ciò, se è vero che mi ami. Quindi, se davvero ti fa tanto sesso, vai! Baciatevi, fate davvero quel che volete. Poi vediamo. Perchè sono convinto che tornerai, che vorrai me. Perchè questo è molto meglio di una semplice scopata". Mi azzittisce con una mano e sorride maliziosa. "Vediamo se è vero". E mi si butta addosso, baciandomi sensualmente.

Facciamo l'amore. In maniera bella, selvaggia, passionale.
"Quanto sei troia?"
"Eh tanto. Mi sento davvero tanto troia in questo momento" dice mentre affondo su di lei. Lo crede veramente.
E' eccitata, tanto. Viene molto in fretta. La bocca aperta, un urlo soffocato, le lenzuola tirate da un pugno chiuso.
Mi eccita talmente tanto che poco dopo vengo anch'io.

Più tardi mi preparo per uscire per una rapida commissione.
Laura si avvicina lentamente. E' paonazza in volto. Mai vista così rossa. Labbra strette in un sorrisino, voce molto tremula. E' imbarazzatissima.
"...quindi se vado all'aperitivo ti arrabbieresti molto?"




[Fine seconda parte]
Caspita, oltre ad essere aperto come mentalità, devi avere anche molta stima e fiducia di tua moglie, il che ti rende onore!
La storia mi incuriosisce ancora di più, non vedo l'ora di scoprire come va a finire.
Spero comunque che alla fine sto coglione di manuel si levi definitivamente dalla vostra vita, è peggio di un dito al culo... ahahahahahahah
 

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