Esperienza reale Mia suocera mi tormenta

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lunapop

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Scarrello qualche foto qualche video sulla galleria del mio telefono, sentivo fra le mie gambe il membro essere festante, cercai di concentrarmi di pensare a cose che non gli riguardassero ma implicitamente, quasi inconsciamente avevo accumulato tanto stupore. Calda la sua entità, dura la sua essenza sbatteva sulle pareti del mio boxer, sentivo che lo sperma si era mosso, non era piu stoccato nei testicoli, sentivo che un movimento seppure minimo mi avrebbe letteralmente inzuppato, lasciando che quel mare di vita invadesse tutto il mio abbiagliamento
POche erano ormai le stazioni che mi dividevano dalla mia meta, ma ancora tanta era la passione che irradiava il mio corpo corroborando le mie zone erogene, ero duro, emozionato, ero eccitato, avevo baciato con passione mia suocera, le mie mani avevano accarezzato le sue eleganti cosce sino al punto di salire su lungo quei glutei.
Non aveva nemmeno le mutandine, o forse le aveva ma erano ancora piu piccole di quel costume che aveva il giorno prima? Era questo uno dei miei dubbi.
Non è una grande baciatrice, chissà con quella lingua avrà accarezzato solamente quella del marito pensai..
I miei polpastrelli ancora ricordano la pelle d'ora di quel fondoschiena al mio contatto, e i miei sensi, vivo il suo respiro, che batteva su di me sul mio corpo inerme in quella cucina.
Ripercorrendo la scena ricordo che l'ho vista piu volte da cima a fondo, i suoi piedi nudi, con un accenno di smalto rosso sopra alle unghie, percorrevano quelle mattonelle di quella anonima casa, quel vestitino che la farciva per affrontare la notte, quei capelli... "lei è fantastica pensai"
Mentre si susseguivano queste scene, corrotto e ormai irreversibile, un mare di eroticità avvolge le mie mutande, stavo eiaculando, senza toccarmi, stavo eiaculando mentre ero seduto in treno.
IL mio sesso per festeggiare aveva autonomamente aperto tutti i rubinetti, non era un "porca puttana" era un "non ci posso credere non mi era mai accaduta prima d ora una cosa del genere".
 
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lunapop

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Sale e scende e consulta il tablet, questa è la vita, ordinaria di un capotreno, quel fischietto legato al collo e un numero inquantizzabile di questioni legate a persone che non pagano il biglietto ed altro. Serena è una ragazza che aveva scelto di studiare il russo, ci conoscemmo per caso per un accendino, la sua conoscenza mi fece capire che forse fumare non ha tanti lati negativi. Vive ancora con la mamma ed il papà, un pò per risparmiare, un pò perchè questa occupazione in trenitalia sarà solo provvisoria, siamo due anonimi amici, un pò come questo forum d'altronde. Non ci conosciamo ed è forse proprio questa la forza della nostra sincerità, puoi dirle tutto quello che pensi al di fuori di qualsiasi pregiudizio o di paura che la notizia si possa diffondere...Tante sono le storie che lei mi ha raccontato, buffe sono le movenze accompagnate dal suo lungo nasone che divide in due il suo dolce viso.

Ciao capotreno, alla prossima, mi alzai con quella macchia sul pantalone, cercando di coprirla il piu possibile, sapeva che avevo delle cose da raccontarle e le tenni per me, probabilmente realizzò che sul pantalone avevo anche una macchia ma non credo che avesse trovato il nesso. Permalosa e sentendosi esclusa dal mio pensiero non ricambia il saluto. Non mi stupisco e penso "ti conosco molto bene, ci vediamo domani sera, passerò dalla stazione e ti saluterò al marcatempo"
 
OP
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lunapop

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Il susseguirsi di notizie pronunciate a catena dalla voce fredda e anonima, il rumore dei viaggiatori, dei trolley che a ritmi scanditi superavano le fughe del pavimento, la polfer, i canti dei boy scout, era questa la canzone del buongiorno, era qui che dovevo alzarmi. Un gruppo di suore mi incrocia mentre spavaldamente cammino e cerco di raggiungere il bar, il mio preferito, quello del caffè e cornetto a un solo euro. Pensai a quando quella seraa tavola parlasti delle suore e pensai a quella camicetta di velo trasparente che costernava il tuo petto e pronunciava dolcemente l'inizio delle protuberanze dei quei seni, ti osservai a lungo quella sera quando ti alzasti da tavola per andare a prendere la torta. Era il compleanno di tuo figlio, mi sentivo un figurante, sapevo che in testa mia c'era ben poco da festeggiare appresso a uno sfigato che si è contaddistinto per aver semplicemente fatto consumare soldi alla sua famiglia. Non sapevo che poi dopo non molto tempo ci saremmo baciati ma quel velo mi colpì, quella sera come al tuo solito ti dimenticasti che era la festa di tuo figlio, il suo 28simo compleanno, e parlasti delle suore, non so cosa di preciso lo sai, per me la religione non esiste. Quel pupazzo di tuo marito, tuo suddito per antonomasia a ritmi scanditi obbediva come un cane al guinzaglio dicendo si con la testa e valorizzandoti crivellandoti di "brava bravissima". Che pena che mi faccio pensai.
Quando ti alzasti mi resi conto che intorno alla vita una gonna nera la costernava che scendeva, non molto lenta sin sotto al ginocchio, una visione che mi rimase impressa, "sopra al ginocchio è peccato di dio non si fa" pensai accennando aad un sorriso.
Quei collant scuri, tonificavano il polpaccio e poi a picco si andavano a rifugiare in quello stivaletto scamosciato color marroncino.
Il rumore di quel tacco faceva un brindisi col pavimento, ti alzavi andavi in cucina a prendere cose e poi tornavi, sono porco lo so ma ho cercato piu e piu volte di osservare il sedere, ero curioso di sapere di capire che tipo di mutandine godevano delle tue femminilità.
NOn riuscii a capirlo, era lenta la gonna, forse c'erano i collant di mezzo, forse non c'era proprio la mutandina rimasi col dubbio tutta la notte, quella notte tua figlia venne in sala dove il solitamente dormivo mi abbasso i pantaloncini e iniziò a succhiare il mio sesso, le piace tanto succhiare, una cosa che tua figlia adora da morire è quella di prendere in bocca il mio membro, lo ha fatto sempre tutte le volte che siamo stati insieme, lo ha fatto sistematicamente, è diventato per lei un alimento indispensabile per la sua dieta, è arrivata al punto di succhiare non solo tutta la canna ma anche i testicoli, scavalcando il perineo e poi continuare sino all'ano.

Da chi ha preso io non sono stato capace di capirlo te lo giuro, so solo che tua figlia ne va matta, abbiamo fatto tanti viaggi e non si è mai stancata di fare questa cosa, un giorno pensa, la accompagnai all'università perchè doveva sostenere un esame, analisi dei medicinali 2, era un esame orale in cui lei doveva parlare con la professoressa, nei minuti di attesa mi chiese di scortarla in bagno perchè con le mestruazioni aveva bisogno di qualcuno che le reggesse le borse, ingenuo capii che voleva solo il mio sperma nella bocca e se lo è tirato tutto quanto sempre con uno dei suoi meravigliosi succhioni. tua figlia quel giorno andò a fare l'esame dopo aver ingoiato il mio sperma, te lo giuro, per tutto il tempo volevo capire come poteva la figlia di tanta religione, tanta compostezza arrivare a tanto. No non penso che lo facevi pure tu a quel tuo stupido marito, quel minchione non lo avresti mai premiato abboccando il suo fallo in qualche luogo anonimo.

Il cornetto lo preferisco al cioccolato , il caffe in vetro "sono tre anni che porto soldi a questo bar ancora non mi hanno memorizzato, ma tu per 1 euro cornetto e caffè vuoi pure che ti memorizzano ?" hahaha questa riflessione veloce per un attimo corruppe quel flusso di pensieri, una donna accanto a me scioglie i capelli e mi scavalca prendendo una bustina di zucchero, le sorrido ingenuamente, suocera sto al bar e vedo una fila dietro alla cassa, come faccio a non pensarti?
 
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lunapop

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Ti pensavo sai ? Mentre mi godevo quegli ultimi istanti di libertà volevo proprio vederti, guardavo i quadranti dell'orologio e sapevo che a quell ora eri ancora a letto con quel vestitino, non avevo ancora capito che mutandina avevi e anzi se l'avevi. Sono sempre stato un maschio testosteronico, volenteroso di tenere testa attivamente alle situazioni, ma forse quella è stata l'unica volta in cui dovetti inibirmi per forza, volevo mandarti un whatsapp scriverti "lo rifarei ancora" frasi di questo genere, ma non era assolutamente il caso, no non lo era.

La paziente è intubata, è una donna di 56 anni con carcinoma ovarico è in rianimazione da piu di due giorni, il sospetto è che la malattia avesse intralciato alcune aree cerebrali, il nostro compito è quello di monitorare i parametri vitali, cosa non molto stimolante per un futuro medico specialista in oncologia, ma potrebbe essere un trampolino di lancio per il successo se quei parametri riuscissero a delineare la diagnosi.

La medicina non è una scienza esatta, anche se ti fai un esame specifico e questo esclude la presenza di una malattia, non è assolutamente detto che tu non sia malato, viceversa, se tu hai una malattia in fase avanzata e stai in rianimazione non è detto che devi morire, c'erano tutte le condizioni per aspettare un giorno quel giorno in cui la paziente avrebbe per lo meno potuto riaprire gli occhi.

Scivola il mio cartellino nella fessura del lettore ottico del badge, sono ufficialmente al lavoro, in spogliatoio due parole con i colleghi smontanti i quali gentilmente ti anticipano tutte le cartelle cliniche, una doccia veloce per cancellare i segni, dal mio pube, di quell'eruzione spontanea, ho in testa i tuoi glutei avvolti da quella promiscua mutandina, ieri al mare. Ma come può una serva di dio indossare una cosa del genere?

"amore io vado a lavoro ti chiamo a ora di pranzo" erano ormai preformate le nostre comunicazioni, poso il telefono nell'armadietto, metto il lucchetto, si entra finalmente in corsia.
 
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lunapop

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Vorrei capire perchè mi hai dedicato quel momento, quel bacio imprevisto, quell'emozione nuova, vorrei capire il motivo preciso per il quale hai veicolato le mie mani sul tuo corpo, vorrei sentire la tua voce, vorrei che tu arricchissi quella scena con qualche cosa di tangibile. Non saprei cosa aspettarmi da te sai ? Potrei fare di tutto, vorrei fare di tutto, vorrei dirti che sono disposto a fare tutto ciò che tu vuoi.
E' sera una giornata pesante, i grandi ospedali sono sempre cosi, non voglio tornare a casa, so di per certo che la tua assenza prenderà piede e so di per certo che quelle domande troveranno una maggiore dignità di esistenza. Mi spoglio, mentre entrano i colleghi montanti li aggiorno sulla situazione, apro l'armadietto trovo i soliti messaggi di tua figlia, due chiamate perse da due numeri non salvati in rubrica infine due messaggi di lavoro su telegram.
Il sole dopo aver consegnato a questa città il suo bagliore e il suo incessante caldo di un giorno di agosto va via e quel che resta è l'umidità, mentre percorro la strada che mi porta dall'uscita al motorino non ti penso piu, non voglio essere schiavo di tutto ciò, si mi aspettavo un tuo messaggio lo ammetto, te ne sei fregata, non hai potuto, mille potrebbero essere le domande.
Per strada mi passa dinanzi una coppia a bordo di una moto, lei seduta dietro senza casco abbracciata al suo partner, mentre le sue cosce intersecavano la carena di quel Monster e la gonnellina spostata dal vento mostrava le sue cosce in tensione e sensuali. Ah se solo ci fossi stata tu, mi sei venuta in mente e ti ho immaginato con indosso quella gonna poi ho aperto la sella e preso il casco, ho messo la chiave nel quadro e acceso mentre il motore girava a vuoto osservavo quella sella, la mia sella, ah quanto ti vorrei seduta dietro di me, estrarti fuori dal tuo stupido paese e portarti nella mia città sentire le tue mani aggrapparsi al petto sentire le tue cosce avvolgere le mie, percepire il tuo sesso che veniva accolto dalla sella del mio scooter...
A casa la cena fu veloce, avevo da parlare con Foca, dovevo riferirgli cose importanti di lavoro, poi dovevo parlare con tua figlia, darle l'importanza di cui lei ha bisogno perchè sennò come al suo solito inizia a rompere le scatole e sinceramente mi scoccio di fare discussioni con lei.
Le luci della città illuminano la mia vista, da questo piano si vede tutta la collina, il castello, i rumori del traffico sono un semplice sottofondo è rilassante per me, vorrei ci fossi tu qui accanto a me, mi scoccerebbe un mondo ascoltarti perchè come al solito parleresti dei santi delle popolazioni di quelle stupidaggini che hai studiato o ti lamenteresti perchè tu hai la tendenza a lamentarti, ma baratterei tutta questa pazienza perchè sapendo che cosa nascondevano quei vestiti vorrei tanto osservarti mentre accavalli le cosce e stai con me insieme a fumare.

Ma poi come mai baci cosi male?
Questa è immaginazione mi sto troppo immaginando cose che forse non c'entrano niente, non potrebbe mai accadere una cosa del genere, sono stanco ho bisogno di dormire e soprattutto di dimenticare.
 
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lunapop

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Il sabato di quella settimana feci la notte e quindi smontai di mattino, alle 8, era un sabato come gli altri, tornai a casa il tempo di fare una doccia e andai a dormire, dovevo dormire almeno fino a mezzogiorno. Il riposo fu interrotto dalla chiamata di tua figlia, mi pensava, era uscita era andata da intimissimi in un centro commerciale a comprare una nuova mutandina e non vedeva l'ora che gliela vedessi indosso, intertetta della doppiia spunta blu di whatsapp mi chiama "addio riposo".
"stasera vieni? Andiamo al sushi? TI preeego.."
Mi dimenticai di te non potevo far convivere i miei innumerevoli interroogativi con la vita che facevo, non potevo sbagliare, la vita delle persone non la posso sottomettere alle mie domande e quando non lavoro o studio o faccio il fidanzatino di tua figlia, poi ho una famiglia anche io, sono un uomo serio (almeno a questo ambisco).
Il fine settimana parti insieme a tuo marito alla volta della casa dei tuoi genitori, ti è rimasta solo la mamma, tuo padre, esperto navigatore se è lo è divorato un tumore polmonare, forse perchè fumava troppo, è li in un altro paese ancora piu sperduto che con tuo marito vai a dormire, stai con tua madre i tuoi fratelli zitelli e quella sorella la piu piccola, quella che a natale aveva i leggings in pelle, si è sposata un uomo che non ama ma è felice perchè è ricco e potente e credo che avrà qualche amicizia sospetta nel mondo della malavita, li conosco i mafiosi, li conosco proprio per lineamenti e movenze. A natale indossasti i leggings in pelle ma dimenticasti che a differenza di tua sorella che lavora tu sei una sfaticata e le cosce se non le muovi diventano botti straripanti di lardo e cellulite, è obbrobiosa quella scena, regalali a tua sorella grande i leggings, se li può permetttere.

Il sabato e la domenica questa e la tua vita, costringi quel povero maritaccio ad andare a due messe una in latino e una in italiano poi la domenica tornate a casa. Lasciate casa libera ai due figli, il mio orario è quello delle 19.30, prendo il treno quasi un ora prima, prima non posso, sono un essere umano anche io.

Tua figlia mi aspetta in stazione a bordo della sua utilitaria che le hai passato tu, quella macchina tutta scassata con ancora la ceneriera aperta con dentro i tuoi mozziconi di sigaretta, dopo quel bacio inaspettato, quando entrai in macchina li osservai per bene, sarò sporco ma mi indurii per qualche minuto. Tua figlia mi accolse, si spostò mi fece guidare, anche se un paesello, il sabato si muovono parecchie macchine e si crea traffico meglio che guidi tu! mi disse.

Tua figlia mi accontentò indosso un vestitino che spezzava a metà le cosce e ai piedi un paio di sandaletti con il tacco, ha una lieve asimmetria dei seni, uno piu grande l'altro piu piccolo (una mezza misura fra i due) e questo le fa accrescere dei complessi mentali che non le permettono di scollarsi piu del dovuto, non so se fra donne te lo ha confessato ma non molto tempo fa le regalai delle patine di gomma adesive che si mettono sopra ai capezzoli, la faccio uscire cosi quando sta con me, in piu quando salgo in macchina la prima cosa che faccio è quella di sfilarle le mutandine e poi stesso a lei gliele faccio mettere nel mio boxer, è un rituale, dinanzi alla stazione, ogni volta che mi viene a prendere facciamo questa cosa. Forse certe volte ci vede pure qualcuno questo non lo so ma con sincerità non è che mi fa tanto interesse.
Tua figlia senza mutandine si sente diversa mi ama di piu, nel parlare è piu sconcia è piu vera è meno inibita, non ama tanto giocattoli sessuali e cose a tre e ha delle cosce che meritano un vestitino come quello che indossa, i suoi seni sono una terza e una seconda, non sono proprio il massimo ma a me piace tanto succhiare quei capezzoli. Non so se lo sai ma quando andiamo a mare, sia al mare del tuo paese sia a mare della mia città, ma anche in vacanza le sciolgo sempre la parte di sopra del costume, non me ne frega niente di chi ci sta e di chi non ci sta, come al solito lei si tira indietro, cerca discussioni cerca di difendersi, poi se lo fa slegare in un niente. Un pomeriggio le tolsi anche la parte di sotto ma non ha la stessa tua passione, anche perchè il culo di tua figlia è molto grande, mi farebbe venire voglia di sottometterla in spiaggia, meglio di no.
 
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lunapop

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Le solite cose, il sushi, il caffè la sigaretta, poi una camminata sul lungo mare, un bacio un gelato, poi in spiaggia sotto le stelle, tua figlia ha una voglia smisurata di succhiare il mio membro, non so da chi l'ha preso, io sinceramente non ti ci vedo proprio succhiare il pisello di tuo marito, non oso immaginare la testa che gli fai la sera prima di andare a dormire o peggio ancora non oso immaginarti mentre con gli occhi chiusi fai scivolare la tua lingua come fa tua figlia. Certe volte non si contiene, una volta venne di sorpresa a casa mia bussarmi mi fece la sorpresa, io stavo studiando e in casa c erano mia madre i miei fratelli e il mio cane, venne in camera con me e le dissi di darmi il tempo di finire almeno il capitolo poi saremo scesi per fare due passi, non riusci a trattenersi, mentre io studiavo si piegò si mise sotto la scrivania mi apri i pantaloni e iniziò a succhiarmelo mentre io studiavo. "aspè chiudiamo la porta a chiave se entra qualcuno che dico che mi stai succhiando il pisello?"
sei incredibile.

Quella sera sull'arenile non glielo diedi in bocca ma le dissi che avremmo fatto l'amore quando tornavamo a casa, ci rimase un pò male, ma poi si rassegnò mi abbracciò e ci sdraiamo a vedere il cielo.
 
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lunapop

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Tornammo a casa, era tardi aveva voglia di farlo tua figlia, temporeggiavo non volevo tornare in quel luogo in cui mi potevo tranquillamente sentire traditore, aprimmo la porta di casa tua, non c era nessuno, il fratello sarebbe tornato dopo molte ore, in ascensore tua figlia si era già piegata dinanzi a me, allentò la fibbia della cinta, le dissi che doveva aspettare, entrati in casa mi sbottonò mi abbassò il boxer e usci fuori la sua mutandina, la famosissima mutandina che avevo messo dentro il mio boxer qualche ora prima, gliel ho infilata tutta quanta in bocca e mentre facevo questo la inginocchiai e le feci sbattere sul viso il mio membro caldo adora essere sottomessa tua figlia, ama subire la sottomissione, sentire il maschio crudo, verace, alcune volte sporco, tua figlia ama sentire il testosterone, quando facciamo l'amore vuole gli schiaffi sul sedere, sino al punto che restino le impronte delle mani, ma per strada è un agnellino è un angioletto, non parla di chiese santi e popolazioni ma fa vedere che i valori sono importanti e l'educazione la compostezza erano delle virtu. Iniziai a fare due conti sai ? Ma in quel momento, scusami, per un attimo ti misi da parte anche perchè stavi a letto con tuo marito e questa cosa mi faceva un pò senso.
Consumammo un intero rapporto, come sempre lei fu felice di aver percepito tutta quella sottomissione, andammo a letto e ci dividemmo, come al solito io sul divano lei in camera, tuo figlio potrebbe tornare, ci potrebbe vedere insieme e potrebbe riferirtelo che cosa penserai di me di noi ?

Dopo che andammo a sistemarci nelle nostre posizioni tuo figlio non tardò ad arrivare, finsi di dormire sul divano, lui non se ne accorse, entrò in bagno si lavò ando in camera sua si chiuse a chiave. La notte il silenzio la quiete prese di soprassalto il sopravvento.
Tornai in cucina sai ? In quella cucina camminai lentamente molto lentamente e accesi una fioca luce, che stava lì sulla mensolina appena entri sulla destra, ho rivissuto quei momenti e sono diventato duro, malgrado per qualche ora il mio sesso avesse scalfito le femminilità di tua figlia mi sentivo nuovamente duro, camminavo, perlustravo, cercavo di corroborare questa immensa emozione cercando e ricercandoti. POi sono entrato in camera da letto, la foto di tuo padre sul comodino, la bibbia e altri testi di preghiere, nei cassetti hai dei diari, ci voleva tempo per leggerli, cosa avrei mai potuto sscroprirE? poco pensai, erano a portata di tutti

Aprii il tuo armadio, il tuo vestito da sposa ancora intatto, non ti sei sposata da tanto con tuo marito , si tratta di qualche anno, i tuoi vestiti recitano il tuo odore, l'odore inconfondibile della tua pelle, io sono duro, sono eccitato e la cosa bella è che ho fatto da poco sesso sfrenato con tua figlia.
Quegli odori recitano di te, vorrei aprire quelle maglie quei pantaloni. In mezzo a tutto vedo nascosta fra i panni una piccola cassaforte, credo lì dentro ci sta il revolver di ordinanza che usa tuo marito, ma non mi interessa nemmeno.
 
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lunapop

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Passai tutta la notte in quella stanza ti giuro, alla fine trovai i tuoi reggiseni, li trovai raccolti in un cassetto nell'armadio, erano tanti, non erano di chissà quale fantasia, eri anonima e cattolica anche sotto ai vestiti, che noia di persona che sei! per non parlare degli slip, degli ingombranti mutandoni che forse erano piu grandi delle pezze che usavi per togliere la polvere.
Fesso io non sono e all ultimo cassetto ci trovai la rivelazione, si... sentivo solo la natura di quel tessuto, la luce fioca del telefonino cercava di farmi strada ma era difficile, sentii quel tessuto leggero sottile, capii che allora eri anche tu un pò selvaggia o almeno avevi qualche strumento per esserlo, "si..." dolce caldo, spontaneo sentivo che non era come pensavo, capivo che era tutta una messa in scena quelle stronzate che raccontavi, tirai fuori uno di loro, il primo era semplicemente un filo che attraversava le tue meravigliose colline che nascondi dietro al tuo corpo, un semplicissimo filo che si inspessisce lungo la linea longitudinale, che si disseta bevendo i tuoi umori che si accomoda lungo il tuo sfintere. Quel perizoma vorrei tanto sapere quando lo indossavi, se lo ha iindossato quando c'ero anche io, se solo quella mutandina parlasse vorrei sentire tutto ciò che ha da raccontare sul tuo conto. Te la leccai la annusai, la feci scivolare sul mio ventre e le feci toccare il mio membro ancora unto della saliva e degli umori di tua figlia. Che porca che sei Luoise sei anche tu porca e anche tanto, beato chi ti vede con questo affare indosso.
Un body trasparente con due lingue che si univano giusto all'altezza del tuo meato vaginale, fu questo il secondo indizio che trovai aveva di seno credo una terza abbondante, era in velo, nero, ma era nuovo, non si sentiva l'odore tuo, si sentiva l'odore del cassetto, di quei deodoranti che compri quando vai a fare la spesa.
Il terzo indzio quello che fece la prova fu proprio lui a farmi capire chi eri e come eri veramente, una mutandina completamente trasparente che riportava in maniera eccentrica gli odori della vagina, sicuramente non quelli di tua figlia, una mutandina completamente trasparente una mutandina che mi ha fatto letteralmente impazzire, l'ho leccata sai ? l 'ho leccata e ti ho chiamato porca, e ti ho detto che mi stai facendo ingigantire il pene in un modo esagerato devi credermi non volevo e non ci tenevo ma l'impeto è stato incredibile l'ho usata per massaggiare il mio pene, giu e su su e giu, ad un certo punto sono venuto, l'ho riempita di sperma, del mio sperma...
ma l'immoralità piu totale fu quando presi questa mutandina zuppa del mio orgasmo la piegai e la rimisi nelle stesse condizioni in cui l'ho trovata ma questa volta piena di sperma.
Chiusi la porta tornai sul divano, non avevo sonno, dopo quel grande coito mi sentivo pieno di testosterone, "questo è il mio messaggio, poi fai tu" cercai di declinare quel gesto in questo modo pur sapendo che lo sperma dopo qualche ora si sarebbe seccato e lei, imbranata come una gallina non avrebbe mai correlato quella ipotetica macchia sulla mutandina con il mio eiaculato.
Uscii fuori da quel balcone, la luna squartava in due il mare, era buio non passava un treno, mi accesi una sigaretta, la fumai poco, pensavo alle tue mutandine, a questo tuo lato intimo che non conoscevo, avevo voglia di ribaciarti avevo voglia di rivederti come quel giorno di ferragosto a mare, avevo voglia di esplorarti, ancora, con le mie mani.
 

sburracchi

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La cara suocera ti ha fatto proooooprio un buco in testa. La voglia (curiosita) di vederla in foto, non nascondo, è tanta, ma poi, uno rischia di rimanerci male perche, uno, se la immagina sempre a gusto proprio e quindi te la descrivero come la immagino io: alta 160 cm, per massimo 50 Kg, seconda di seno, culo a mandolino, capelli a caschetto con frangetta rigorosamente neri, occhioni nocciola, labbra rosse mediamente carnose, curata, curatissima nel vestire sempre elegante, con un filo di perle e un talleur nero a fasciarla, con gonna 2 dita sotto il ginocchio.
Ecco non so se combacia con la cara suocera, ma è quella per la quale io avrei un'intensa ossessione :D

PS: ottimo racconto, parti in quarta poi rallenti, un bel modo di tenere alta la concentrazione. O forse il racconto non è sulla suocera ma sull'ossessione
 
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lunapop

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La cara suocera ti ha fatto proooooprio un buco in testa. La voglia (curiosita) di vederla in foto, non nascondo, è tanta, ma poi, uno rischia di rimanerci male perche, uno, se la immagina sempre a gusto proprio e quindi te la descrivero come la immagino io: alta 160 cm, per massimo 50 Kg, seconda di seno, culo a mandolino, capelli a caschetto con frangetta rigorosamente neri, occhioni nocciola, labbra rosse mediamente carnose, curata, curatissima nel vestire sempre elegante, con un filo di perle e un talleur nero a fasciarla, con gonna 2 dita sotto il ginocchio.
Ecco non so se combacia con la cara suocera, ma è quella per la quale io avrei un'intensa ossessione :D

PS: ottimo racconto, parti in quarta poi rallenti, un bel modo di tenere alta la concentrazione. O forse il racconto non è sulla suocera ma sull'ossessione

io ci tenevo tanto a ringraziare tutti coloro i quali hanno speso anche qualche minuto per scrivermi parole di incoraggiamento. Rispondo brevemente alle tue domande
E' molto interessante sentire il punto di vista della tua immaginazione ma oimè ci sono moltissimi punti che non combaciano. Una foto non nascondo che ci avevo pensato anche io e non vorrei rovinare il prosieguo ma non posso escludere che vedrete delle foto, magari col viso oscurato o con alcune restrizioni.
Per quanto concerne l'ossessione, diciamo che non si tratta assolutamente di una ossessione ma di qualche cosa molto ma molto piu prominente.
Grazie per aver percepito il mio modo di scrivere, sono dei flussi di pensiero e ricordi correlati all'emozione. Avevo bisogno di parlare di questa faccenda da un pò di tempo a questa parte ma ho sempre avuto il timore che qualcuno potesse poi, dopo il racconto, creare delle situazioni che avrebbero potuto nuocere la dignità della mia ragazza e della sua famiglia, non per spoilerare ma ci sta molto da raccontare e questo non è nemmeno l'inizio e diciamo che ci sta dell'altro. Scriverlo qui per me significa sfogarmi e poi è rilassante e mi fa stare bene.
Stasera penso dopo le 22 ci sarà il continuo, vi mando un carissimo saluto a tutti e vi ringazio di vero cuore per la pazienza e per l'affetto che state dimostrando.
 
OP
L

lunapop

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Si consumava la notte, attraverso le lancette di quell'orologione appeso in sala, dormivo lì io, almeno avrei dovuto, ci svegliammo il mattino dopo, non molto tardi, era il ticchettio irruento di una burrasca di acqua che nelle ore prima si era aperta sul cielo del tuo paese, il mare arrabiato dal balcone era un incanto, i gabbiani sulla ringhiera cercavano rifugio. Un violento nubrifragio si consumò in quella notte, i danni erano interessanti, era chiaro che quegli ultimi giorni d'estate erano proprio gli ultimi.
Resta a letto amore vado in cucina a prepararti la colazione, le dissi facendo piano per non svegliare il fratello nella camera adiacente. Volevo stare ancora in quell'ambiente, il grigiore del cielo e i raggi del sole timidi di quel giorno, imitavano in maniera piu o meno precisa quella mattina di qualche settimana fa, le tue cosce e quel bacio riecheggiano nella mia mente in un modo cosi preciso tanto è che lasciai il latte sul fuoco facendolo bollire, un disastro.

Tua figlia alla fine, attirata da quel puzzo di latte combusto si alzò fece lei, mi prese il posto, andai in bagno a lavarmi il viso e vestirmi, non mi andava di farmi vedere con il pantaloncino da tuo fratello. tutti gli accessori iniziarono a prendere di significatività, iniziai a fantasticare con la mente sai ? pensai alla opportunità delle mattonelle di quel bagno nel vederti nuda, pensai all opportunità che aveva il rubinetto del bidet di vedere il tuo sesso, guardai le tovagliette, pensai alla opportunità che avevano nel carezzare interamente le tue geometrie.... pensai forse troppo sino al punto di sedermi sullo spigolo della vasca da bagno e osservare come il mio sesso diventava grande e duro. Apro whataspp e vedo la tua immagine del profilo ti tengo memorizzata come "signora xxx" sei sempre stata per me una signora una mamma, pensai "chi me lo doveva dire a me di interpretare quasi la parte di un film a luci rosse? osservo la tua foto e ti penso, vorrei adorare te piuttosto che degli oggetti.
 
OP
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lunapop

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Quel giorno passò lentamente, ogni tanto scrivevi a tua figlia, sempre su whatsapp per sapere cosa facevamo se mangiavamo, chiedevi anche di me e dicevi a lei che forse era troppa poca la roba da far mangiare a me, ti assicuravi sempre che io mangiassi, mi trattavi come se fossi un figlio, o una cosa del genere. Ridevo, sorridevo e i due fratelli sorridevano ingenui insieme a me.

Erano le 5 del pomeriggio e dopo una mangiata un caffe era il momento di andare via, sotto una tremenda montagna di acqua mi incammino ma in stazione causa frane e cedimenti tutti i treni per la mia città erano praticamente sospesi, restai in stazione per un pò, tua figlia mi scrisse, voleva farmi tornare a casa, non potevo tornare, non mi andava, sapevo che a momenti saresti tornata con tuo marito ed io sinceramente non avevo il coraggio di vederti non sapevo fingere. All'ennesimo rifiuto a tua figlia, mi facesti chiamare da tuo marito, lo so che hai insistito tu, me lo dirai poi, "resta a dormire con noi" mi disse "domani se non viene ripristinata ti accompagno io"

Non potevo dire di no a tuo marito, non potevo farlo, non so nemmeno il perchè, forse non esiste una negazione del genere. Tornasti a casa entrasti prima tu e poi lui ti salutai nello stesso modo e con la stessa voce e ti diedi due baci sulle guance, facesti lo stesso anche tu. Fuori smise di piovere e tu senza nemmeno sederti con la tua voce rantolante iniziasti a raccontare tutta la giornata, alla fine dicesti a tuo marito di infornare il polpettone e andasti in bagno, quel bagno grande, quel luogo di adorazione che per me è stato un tempio di sacralità sino a qualche ora prima.

Aveva una finestra che affacciava nel balconcino, dove sullo stesso affacciava la stanza di tua figlia e la cucina. Il primo giorno che misi piede in casa tua dopo le presentazioni e tutto mi rammentasti che quella finestra doveva stare sempre socchiusa, avevi il terrore di quelle macchie nere sul soffitto, quella muffa, la classica muffa che si forma, qualcuno ti suggerì di lasciare la finestra sempre socchiusa e tu obbedisti, forse da quel giorno non ricomparì piu.
 
OP
L

lunapop

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Adiacente al bagno io e tua figlia in camera, ti sentivo muovere in quel bagno ma non capivo cosa facevi, poi sentivo che aprivi e chiudevi l'acqua e poi ho sentito la fibbia del tuo pantalone cadere sul pavimento, noi che portiamo cinte solide per noi sono inconfondibili quei rumori. Tornasti da casa di tua madre con uno stivaletto era estate sì ma quel week end era fresco, quello stivaletto messo forse ai tuoi piedi nudi e le tue gambe erano avvolte da un paio di jeans chissà che forse avevano piu di 15 anni. Al busto una camicetta di lino con i due bottoni sopra aperti, a costernare la vita un bel cinturone LEWIS che valorizzava il tuo sedere, si l'ho visto il sedere, è stata la prima cosa che ho fatto quando sei entrata.
Ero lì seduto sul letto insieme a tua figlia a guardare programmi stupidi per ingannare l'attesa.. Avevo da ingannare tua figlia, io non resistevo, te lo giuro non resistevo. "amore mi stanno chiamando da lavoro esco fuori perchè lo sai deontologicamente non puoi sentire cose di pazienti".
 
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lunapop

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Uscii fuori da quel balcone, il vento frammisto a qualche goccia d'acqua al calar della sera aveva preso confidenza, tuo figlio sigillato in camera, tua figlia incollata al televisore e tuo marito in cucina. Ero li fuori al balcone con il telefono in mano, spinsi l'imposta della finestra, sapevo era aperta lo sapevo nuda ti trovai, seduta sullo spigolo della vasca da bagno, nello stesso modo in cui io qualche ora prima mi ero poggiato.....
Come ti vidi un intensa scarica di calore partì da dentro al petto, corrroborò il mio istinto la mia virilità, induri il mio sesso e mi rese semplicemente uno spettatore.... con la testa chinata e un paio di mutandine stavi sfoltendo quella peluria che fuoriusciva dalla mutandina, pensai io "è per il costume poi va a mare e si vedono i peli uscire dai lati, giusto" con quelle forbicine decidesti di contornare tutto quanto l'eccesso di peluria, ogni tanto aprivi l'acqua e la passavi sulle aree tagliate, alla fine ti facesti coraggio e mettesti la pellicola adesiva, quella a strappi.

Il mio sesso era letteralmente duro, era caldo, lo sentivo gonfiarsi a ritmi e lo sentivo scivolare sulle pareti del mio boxer, non te ne accorgesti che avevi uno spettatore, avevi paura che quel procedimento ti potesse fare del male. Non credevo ai miei occhi, quelle mani che carezzavano il tuo sesso e poi il modo in cui hai tirato giu gli slip e hai iniziato a carezzare la tua peluria, rame era rame come il colore dei tuoi capelli....Il mio seme iniziava ad uscire pian piano e l'intensità aumentava man mano tu carezzavi dolcemente il tuo sesso, lo apristi dinanzi a me ma non te ne accorgesti ancora, forse ti stavi toccando perchè prima hai provato dolore.

Nudi i tuoi piedi sostengono il corpo, ti alzi e finalmente di lungo alzi la testa e mi vedi, i miei occhi spalancati si nutrono delle tue forme, la prima cosa che fai con una mano nascondi il tuo sesso con l'altra i tuoi timidi seni.
Ero imbarazzato continuai a far finta di parlare a telefono con foca ma non abbassai lo sguardo, le tue cosce mi invitavano, il mio sesso ansimava, ero già bagnato e duro, ho voglia io, ho voglia di te....... ti alzasti per chiudere la finestra ma non riuscisti, l'hai fatto solo per dimostrarmi ma alla fine mi volevi presente, ero lì fuori al balcone ad osservarti quando ti sei girata per entrare in vasca mi hai mostrato il tuo sedere.....

Il prepuzio si gonfiava e piu si gonfiava piu spurgava spermatozoi, li sentivo nel mio interno coscia, osservavo i tuoi glutei quelle due montagne cosi geometricamente perfette, quella sezione aurea... Con quelle mani dolcemente le hai insaponate, "felce azzurra" al che hanno preso lucentezza sotto la luce calda del tuo bagno. In quel momento ti adoravi e forse provavi piacere, non so forse per il tuo massaggio o forse perchè ti eccitava che io fossi li ad osservarti, ti girasti e mi mostrasti il tuo seno facesti la stessa cosa lo insaponasti rendendolo lucido sotto quella lampadina......
 
OP
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lunapop

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Vedevo i tuoi capezzoli irrigidirsi, vedevo le tue mani che li carezzavano mi osservavi e gemevi silenziosamente....
Alla fine negli ultimi secondi mi hai regalato quello che piu volevo, non so se mi hai letto nel pensiero o altro.
Il tuo piede sul bordo della vasca da bagno trasformata in doccia, il tuo sesso aperto, le tue mani che partendo dai piedi salgono, salutano le gambe e si fermano sulle cosce, mentre i tuoi seni trovano continuità proprio sulle cosce. Prima le mani e poi la lametta, ero lì eravamo insieme, mi veniva voglia di scavalcare il muretto e iniziare a leccarti non riuscivo piu a fare da spettatore.
 
OP
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lunapop

Guest
Tutto questo tripudio di orgasmi finisce, tua figlia mi chiama e contemporaneamente anche tuo marito "che volete da me?" Pensai.
Sentisti da entambi il mio nome, gelosamente uscisti subito dalla doccia, vestita e coi capelli legati, ci sedemmo a tavola.
Era buono il vino e ti piacque, lo regalai alla tua famiglia in un giorno in cui non ti sopportai, quel vino ti piacque ma eri inerme, accanto a me c'era tua figlia, tu eri dinanzi, no che non ti fissavo non ti guardavo pensavo a mangiare, avevi indosso un altro vestito, sempre sulla linea del vestitino dell'altra volta, i tuoi piedi avvolti da un paio di infradito di gomma, li mostravi con orgoglio.
Quel polpettone non era un granchè, sono quei cibi di discount che tuo marito si ostina a comprare non si è mai capito il motivo preciso per cui va a spendere nei discount, dopo il dolce e la solita sigaretta, la solita canzone "le do una mano a sparecchiare le do una mano qua una mano là" orgogliosa ci mandi a tutti quanti in sala, a vedere la televisione, dopo non molto tempo ci raggiungi, ti facciamo spazio, tutti e quattro a vedere un film in inglese. Tuo marito ti abbraccia e tu ti rannicchi sotto le sue braccia "è normale pensai... è assolutamente normale"
Mentre la tua attenzione era incentrata su quel film io ti osservavo, avevo addirittura scoperto che cosa avevano da nascondere le tue mutandine e tutto questo mi emozionava tanto, avevo percepito finalmente le tue nudità e questo mi faceva emozionare, sentivo infatti il mio membro pulsare, nuovamente, tanto è vero che tua figlia mi sussurrò nell'orecchio "amore come mai stai eccitato?" alzai le spalle non la risposi a voce.
Ogni tanto i toni chiari dell'immagine si riflettevano sulle tue cosce lucide di bagnoschiuma e lisce di lametta, eri uno spettacolo io stavo godendo...
non so se lo facevi apposta ma ti vedevo muovere quelle cosce oh si che ti vedevo.
 

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