Esperienza reale Quel mio debole per le vere massaggiatrici...

stephenorlan

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Buonasera phicomani. Sono Stefano, ho 35 anni e sono sposato da 8 anni. Sono molto soddisfatto della vita sessuale con mia moglie (anche perché non abbiamo ancora figli), ma come tutti noi maschietti amo ancora la masturbazione privata (grazie Phica!) e ho alcune fantasie sessuali personali che da qualche tempo sto addirittura riuscendo a realizzare. Una in particolare mi porta, da quasi 6 anni, a vivere esperienze decisamente hot che, se vi va, avrei piacere di raccontarvi.

Sto parlando della mia fantasia sessuale sulle vere massaggiatrici. Quando scrivo "vere", intendo le operatrici che lavorano in centri benessere "ufficiali" o le operatrici olistiche che lavorano nei loro studi privati o nei centri estetici ecc. Non mi riferisco, quindi, ai centri massaggi cinesi o similari, dove uno va ed è ovvio che si ritrovi la massaggiatrice che gli prenda il cazzo in mano. Troppo banale. A me ha sempre stuzzicato l'idea di trovarmi in un lettino massaggi coccolato da una vera massaggiatrice che, senza che io abbia pagato per ricevere alcuna prestazione sessuale, finisca per segarmi o scoparmi di sua spontanea volontà. Ovviamente ho sempre pensato: "Impossibile! Quelle ragazze sono lì solo per lavoro e non vedono semplicemente l'ora che il cliente si levi dalle palle, quindi non si azzarderanno mai a lasciarsi andare, anche mi trovassero carino". Ma poi, nel 2018, tutto è cambiato. E da quel giorno è iniziato per me un viaggio (ancora in corso di svolgimento!) decisamente inaspettato che mi ha portato a vivere esperienze favolose. Cominciamo dall'inizio allora, da quella fatidica prima volta del 2018 che ha sbloccato in me il coraggio di "provarci".


Approfittando del ponte che si creava con la festività di Tutti i Santi, decidiamo con la mia lei di partire per l'Egitto da domenica 28 ottobre a domenica 4 novembre 2018, destinazione Sharm. Ci affidiamo ad un'agenzia viaggi e ci consigliano un resort/villaggio gestito in parte da un noto tour operator italiano; chiediamo ovviamente di non soggiornare nella zona dedicata alle famiglie (posso fornire in privato anche il nome del resort, ma non credo che dopo 6 anni ci sarà ancora la stessa massaggiatrice di cui vi racconterò). La vacanza trascorre alla grande, tra bagni lungo la barriera corallina, escursioni guidate nel deserto e nelle varie località turistiche, grandi mangiate e, ovviamente, grandi scopate con mia moglie. La terz'ultima mattina, per aumentare ancora la sensazione di vacanza e relax, su proposta di uno dei responsabili del villaggio, decidiamo di approfittare dell'offerta del giorno, cioè 2 massaggi al prezzo di 1. Ovviamente ne avremmo fatto uno io e uno mia moglie. Come sempre faccio in queste circostanze, decido di andare per secondo e in un momento diverso della giornata, così che le massaggiatrici non colleghino che siamo una coppia e anzi magari siano differenti. Quando mia moglie torna mi dice che è stato un massaggio rilassante, fatto da una ragazza egiziana non molto giovane, ma forse proprio per questo molto brava. Pranziamo, torniamo in camera, scopiamo e ci facciamo il classico riposino; poi snorkeling un'oretta e mezzo e, quando iniziano a chiudere le piscine per l'arrivo del tramonto, vado a farmi una doccia e vado finalmente a godere del mio massaggio. Già nel mettere piede all'interno del centro benessere mi sento agitato, perché la mia fantasia è dietro l'angolo ma so già che rimarrà, per l'ennesima volta, solo una fantasia. Al desk c'è una donna molto elegante che controlla il buono, vede che è già pagato, chiama in arabo la massaggiatrice egiziana a me destinata che si avvicina e mi fa strada verso la nostra cabina. Non è una ragazza bellissima, è un po' bassina e non magrissima, ma ha un seno decisamente prorompente e un colore di pelle davvero intrigante. Nonostante vesta alla "occidentale", ha purtroppo il camice completamente abbottonato e una sorta di fascia che le avvolge la testa e le lascia in mostra solo il viso sorridente, ma un po' stanco. Età non più della mia attuale, nessuna fede al dito (ma quello penso sia perché non si possono fare i massaggi lasciando anelli alle dita). Senza parlare (non sa la lingua, immagino), mi invita ad accomodarmi e mi fa segno di lasciare i vestiti su una sedia. Prima nota negativa: non mi fornisce alcun tipo di mutandina usa e getta, di quelle striminzite che spesso rischiano piacevolmente di far uscire tutto, quindi rimango con le mie mutande decisamente più coprenti e mi rassegno all'idea che sarà un massaggio di merda. Rilassante magari, ma senza alcuna speranza di soddisfare la mia fantasia. Quando la tipa bussa, rispondo "ok" ma lì avviene una cosa imprevista: la massaggiatrice mi trova in piedi in mutande di fianco al lettino. Il suo sguardo è sorpreso nel non vedermi già posizionato e, se non fosse per la sua pelle un po' scura, mi sembra quasi di scorgere un po' di imbarazzo e rossore sulle sue guance. Evidentemente non le è dispiaciuto un ragazzone di 1,85 mt in discreta forma fisica e in mutande in piedi davanti a lei. Questo pensiero mi rallegra e le sorrido, provando a spiegarle in inglese che non sapevo se dovevo mettermi disteso a pancia in su oppure a pancia in giù. Non credo parli bene neppure l'inglese, però mi fa capire che devo distendermi a pancia in giù. Eseguo e il massaggio comincia. "Tutto nella norma", penso, mentre le sue mani delicatamente iniziano a sfiorarmi, come sempre partendo dai piedi e dalle gambe. Ma poi... poi... sarà che siamo fuori dall'Italia, sarà che prima l'ho quasi imbarazzata, sarà che quella situazione mi mette una voglia matta anche se ho scopato appena 4 ore prima... sarà per tutto questo che, in maniera imprevista almeno per come sono fatto di carattere, prendo una decisione decisamente rischiosa... Quella sensazione di brivido ogni volta che la sua mano sale lungo la coscia fin quasi all'altezza della mutanda mi piace da impazzire e so che ho pochissimi secondi per decidermi ad agire, perché in breve tempo il trattamento a quella gamba finirà e perderò per sempre l'occasione di farle capire che mi piacerebbe che la sua mano "affondasse" ancora di più... Così, non appena sento che le sue mani salgono di nuovo verso la parte alta della gamba, prendo coraggio e inarco la schiena verso l'alto come a creare "più spazio" e come a chiederle di arrivare con la mano più "sotto", più in profondità... Le sto praticamente chiedendo di far scivolare la sua mano in piena zona inguinale, fino a sfiorare la parte bassa delle mie mutande, all'altezza delle palle. Sono di spalle e quindi non ho idea di come il viso della massaggiatrice reagisca a questo mio particolare movimento, ma con mia a dir poco infinita sorpresa la sua mano non si ferma nel punto dove si era bloccata fino a qualche secondo fa, ma scivola sotto l'"apertura" che ho creato sollevando il bacino e arriva a sfiorare pienamente la parte bassa delle mutande. Ho un sussulto e, in modo ancor più palese, mi lascio uscire un sospiro profondo dal naso. Le sue mani tornano a scendere fino al polpaccio. "Sicuramente non ha fatto nulla di male, mi ha solo voluto massaggiare per intero la coscia invitata dal mio movimento", penso tra me e me. Così, quando sento le mani che salgono di nuovo a massaggiare la parte superiore della gamba, ci riprovo e inarco ancora il bacino... le sue mani, entrambe stavolta, arrivano fin sotto e massaggiano ancora più sfiorando le palle nascoste dentro le mutande. Replico il sospiro. Il cazzo si inizia ad indurire, ma nella posizione supina fa fatica a sprigionarsi alla perfezione. Di nuovo le sue mani scendono... e risalgono... di nuovo inarco e stavolta il cazzo dritto è più esposto e libero di pulsare un po', ma vista l'angolazione e la mia posizione sicuramente non potrà vederlo. Per fortuna, però, massaggia ancora fino alla mutanda e stavolta sento distintamente il suo pollice arrivare a sfiorare la parte bassa del testicolo destro e la base dell'asta del mio cazzo in erezione. Altro sospiro da parte mia, ancora più profondo. I brividi mi stanno avvolgendo in un modo pazzesco, finalmente forse il mio sogno si realizzerà. Altro giro. Altro inarcamento del bacino, scoprendo la zona per farla "entrare" più sotto con le sue mani. Quelle mani che, ancora una volta, arrivano sopra la parte bassa e laterale delle mutande. Altro mio sospiro profondo. La sento muoversi. Il trattamento alla gamba destra è finito, cazzo. "Ma ho tutto il trattamento della gamba sinistra per farle capire che voglio me lo prenda in mano. E stavolta inizierò ad inarcare il bacino già dai suoi primi movimenti, così avrà decisamente più tempo e modo di lavorare là sotto", penso in preda all'eccitazione. E così mi godo, immerso tra i brividi, almeno una decina di passaggi delle sue mani fin sopra la parte bassa e laterale delle mie mutande. Non prende mai il mio cazzo in mano, ma ricordo quanto già piacevole fosse quella sensazione di sentirsi sfiorati, quanto profondi fossero i miei sospiri e quanto fosse bello vedere che, seppure non cedesse alla mia ormai palese richiesta, la massaggiatrice non disdegnasse di accettare di provocarmi. Il trattamento proseguì con la schiena, ma ovviamente nella mia testa non potevo far altro che desiderare di girarmi. Quando mi fece capire che era arrivato il momento di farlo, avevo perso l'erezione più evidente, ma puntavo al massaggio delle gambe per avere finalmente l'opportunità di farle vedere quanto mi stava ispirando il suo trattamento. Immaginate il mio scazzo infinito, invece, nel vedere che le sue mani stavolta arrivavano poco più su del ginocchio, per non parlare del suo sguardo che mai si incontrava col mio che tenevo gli occhi aperti per farle capire che la desideravo. Ci rimasi così male che non riuscii neppure ad avere un'erezione decisa "spontanea" per metterla un po' di più alla prova. E fu così che, dopo spalle, collo, viso e testa il massaggio si concluse. Ero entusiasta della prima parte, ma a dir poco sclerato per la seconda. Scendendo dal lettino, finalmente ecco le prime parole pronunciate dalla massaggiatrice: "Tutto bene?", addirittura in italiano. Le risposi con un impacciato "yes" e poi aggiunsi: "I really need massage". Immaginate il mio stupore quando mi sentii rispondere: "Ok, come back tomorrow". Io con quella mia risposta avevo voluto solamente intendere che avevo proprio bisogno di un massaggio, non di un altro massaggio... Ma lei mi aveva appena detto di tornare! C'era, forse, speranza? "What's your name?". "Nadia" (nome appena inventato, nota bene). Perfetto, cazzo. Avevo un nome e una sorta di appuntamento per riprovarci. Dovevo assolutamente trovare una scusa con mia moglie per tornare il giorno successivo a farmi massaggiare da Nadia. E stavolta avrei dovuto essere ancora più esplicito e deciso. D'altra parte, mi aveva detto lei di tornare... quindi evidentemente non era stata infastidita dai miei modi di fare...

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federicocella

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Buonasera phicomani. Sono Stefano, ho 35 anni e sono sposato da 8 anni. Sono molto soddisfatto della vita sessuale con mia moglie (anche perché non abbiamo ancora figli), ma come tutti noi maschietti amo ancora la masturbazione privata (grazie Phica!) e ho alcune fantasie sessuali personali che da qualche tempo sto addirittura riuscendo a realizzare. Una in particolare mi porta, da quasi 6 anni, a vivere esperienze decisamente hot che, se vi va, avrei piacere di raccontarvi.

Sto parlando della mia fantasia sessuale sulle vere massaggiatrici. Quando scrivo "vere", intendo le operatrici che lavorano in centri benessere "ufficiali" o le operatrici olistiche che lavorano nei loro studi privati o nei centri estetici ecc. Non mi riferisco, quindi, ai centri massaggi cinesi o similari, dove uno va ed è ovvio che si ritrovi la massaggiatrice che gli prenda il cazzo in mano. Troppo banale. A me ha sempre stuzzicato l'idea di trovarmi in un lettino massaggi coccolato da una vera massaggiatrice che, senza che io abbia pagato per ricevere alcuna prestazione sessuale, finisca per segarmi o scoparmi di sua spontanea volontà. Ovviamente ho sempre pensato: "Impossibile! Quelle ragazze sono lì solo per lavoro e non vedono semplicemente l'ora che il cliente si levi dalle palle, quindi non si azzarderanno mai a lasciarsi andare, anche mi trovassero carino". Ma poi, nel 2018, tutto è cambiato. E da quel giorno è iniziato per me un viaggio (ancora in corso di svolgimento!) decisamente inaspettato che mi ha portato a vivere esperienze favolose. Cominciamo dall'inizio allora, da quella fatidica prima volta del 2018 che ha sbloccato in me il coraggio di "provarci".


Approfittando del ponte che si creava con la festività di Tutti i Santi, decidiamo con la mia lei di partire per l'Egitto da domenica 28 ottobre a domenica 4 novembre 2018, destinazione Sharm. Ci affidiamo ad un'agenzia viaggi e ci consigliano un resort/villaggio gestito in parte da un noto tour operator italiano; chiediamo ovviamente di non soggiornare nella zona dedicata alle famiglie (posso fornire in privato anche il nome del resort, ma non credo che dopo 6 anni ci sarà ancora la stessa massaggiatrice di cui vi racconterò). La vacanza trascorre alla grande, tra bagni lungo la barriera corallina, escursioni guidate nel deserto e nelle varie località turistiche, grandi mangiate e, ovviamente, grandi scopate con mia moglie. La terz'ultima mattina, per aumentare ancora la sensazione di vacanza e relax, su proposta di uno dei responsabili del villaggio, decidiamo di approfittare dell'offerta del giorno, cioè 2 massaggi al prezzo di 1. Ovviamente ne avremmo fatto uno io e uno mia moglie. Come sempre faccio in queste circostanze, decido di andare per secondo e in un momento diverso della giornata, così che le massaggiatrici non colleghino che siamo una coppia e anzi magari siano differenti. Quando mia moglie torna mi dice che è stato un massaggio rilassante, fatto da una ragazza egiziana non molto giovane, ma forse proprio per questo molto brava. Pranziamo, torniamo in camera, scopiamo e ci facciamo il classico riposino; poi snorkeling un'oretta e mezzo e, quando iniziano a chiudere le piscine per l'arrivo del tramonto, vado a farmi una doccia e vado finalmente a godere del mio massaggio. Già nel mettere piede all'interno del centro benessere mi sento agitato, perché la mia fantasia è dietro l'angolo ma so già che rimarrà, per l'ennesima volta, solo una fantasia. Al desk c'è una donna molto elegante che controlla il buono, vede che è già pagato, chiama in arabo la massaggiatrice egiziana a me destinata che si avvicina e mi fa strada verso la nostra cabina. Non è una ragazza bellissima, è un po' bassina e non magrissima, ma ha un seno decisamente prorompente e un colore di pelle davvero intrigante. Nonostante vesta alla "occidentale", ha purtroppo il camice completamente abbottonato e una sorta di fascia che le avvolge la testa e le lascia in mostra solo il viso sorridente, ma un po' stanco. Età non più della mia attuale, nessuna fede al dito (ma quello penso sia perché non si possono fare i massaggi lasciando anelli alle dita). Senza parlare (non sa la lingua, immagino), mi invita ad accomodarmi e mi fa segno di lasciare i vestiti su una sedia. Prima nota negativa: non mi fornisce alcun tipo di mutandina usa e getta, di quelle striminzite che spesso rischiano piacevolmente di far uscire tutto, quindi rimango con le mie mutande decisamente più coprenti e mi rassegno all'idea che sarà un massaggio di merda. Rilassante magari, ma senza alcuna speranza di soddisfare la mia fantasia. Quando la tipa bussa, rispondo "ok" ma lì avviene una cosa imprevista: la massaggiatrice mi trova in piedi in mutande di fianco al lettino. Il suo sguardo è sorpreso nel non vedermi già posizionato e, se non fosse per la sua pelle un po' scura, mi sembra quasi di scorgere un po' di imbarazzo e rossore sulle sue guance. Evidentemente non le è dispiaciuto un ragazzone di 1,85 mt in discreta forma fisica e in mutande in piedi davanti a lei. Questo pensiero mi rallegra e le sorrido, provando a spiegarle in inglese che non sapevo se dovevo mettermi disteso a pancia in su oppure a pancia in giù. Non credo parli bene neppure l'inglese, però mi fa capire che devo distendermi a pancia in giù. Eseguo e il massaggio comincia. "Tutto nella norma", penso, mentre le sue mani delicatamente iniziano a sfiorarmi, come sempre partendo dai piedi e dalle gambe. Ma poi... poi... sarà che siamo fuori dall'Italia, sarà che prima l'ho quasi imbarazzata, sarà che quella situazione mi mette una voglia matta anche se ho scopato appena 4 ore prima... sarà per tutto questo che, in maniera imprevista almeno per come sono fatto di carattere, prendo una decisione decisamente rischiosa... Quella sensazione di brivido ogni volta che la sua mano sale lungo la coscia fin quasi all'altezza della mutanda mi piace da impazzire e so che ho pochissimi secondi per decidermi ad agire, perché in breve tempo il trattamento a quella gamba finirà e perderò per sempre l'occasione di farle capire che mi piacerebbe che la sua mano "affondasse" ancora di più... Così, non appena sento che le sue mani salgono di nuovo verso la parte alta della gamba, prendo coraggio e inarco la schiena verso l'alto come a creare "più spazio" e come a chiederle di arrivare con la mano più "sotto", più in profondità... Le sto praticamente chiedendo di far scivolare la sua mano in piena zona inguinale, fino a sfiorare la parte bassa delle mie mutande, all'altezza delle palle. Sono di spalle e quindi non ho idea di come il viso della massaggiatrice reagisca a questo mio particolare movimento, ma con mia a dir poco infinita sorpresa la sua mano non si ferma nel punto dove si era bloccata fino a qualche secondo fa, ma scivola sotto l'"apertura" che ho creato sollevando il bacino e arriva a sfiorare pienamente la parte bassa delle mutande. Ho un sussulto e, in modo ancor più palese, mi lascio uscire un sospiro profondo dal naso. Le sue mani tornano a scendere fino al polpaccio. "Sicuramente non ha fatto nulla di male, mi ha solo voluto massaggiare per intero la coscia invitata dal mio movimento", penso tra me e me. Così, quando sento le mani che salgono di nuovo a massaggiare la parte superiore della gamba, ci riprovo e inarco ancora il bacino... le sue mani, entrambe stavolta, arrivano fin sotto e massaggiano ancora più sfiorando le palle nascoste dentro le mutande. Replico il sospiro. Il cazzo si inizia ad indurire, ma nella posizione supina fa fatica a sprigionarsi alla perfezione. Di nuovo le sue mani scendono... e risalgono... di nuovo inarco e stavolta il cazzo dritto è più esposto e libero di pulsare un po', ma vista l'angolazione e la mia posizione sicuramente non potrà vederlo. Per fortuna, però, massaggia ancora fino alla mutanda e stavolta sento distintamente il suo pollice arrivare a sfiorare la parte bassa del testicolo destro e la base dell'asta del mio cazzo in erezione. Altro sospiro da parte mia, ancora più profondo. I brividi mi stanno avvolgendo in un modo pazzesco, finalmente forse il mio sogno si realizzerà. Altro giro. Altro inarcamento del bacino, scoprendo la zona per farla "entrare" più sotto con le sue mani. Quelle mani che, ancora una volta, arrivano sopra la parte bassa e laterale delle mutande. Altro mio sospiro profondo. La sento muoversi. Il trattamento alla gamba destra è finito, cazzo. "Ma ho tutto il trattamento della gamba sinistra per farle capire che voglio me lo prenda in mano. E stavolta inizierò ad inarcare il bacino già dai suoi primi movimenti, così avrà decisamente più tempo e modo di lavorare là sotto", penso in preda all'eccitazione. E così mi godo, immerso tra i brividi, almeno una decina di passaggi delle sue mani fin sopra la parte bassa e laterale delle mie mutande. Non prende mai il mio cazzo in mano, ma ricordo quanto già piacevole fosse quella sensazione di sentirsi sfiorati, quanto profondi fossero i miei sospiri e quanto fosse bello vedere che, seppure non cedesse alla mia ormai palese richiesta, la massaggiatrice non disdegnasse di accettare di provocarmi. Il trattamento proseguì con la schiena, ma ovviamente nella mia testa non potevo far altro che desiderare di girarmi. Quando mi fece capire che era arrivato il momento di farlo, avevo perso l'erezione più evidente, ma puntavo al massaggio delle gambe per avere finalmente l'opportunità di farle vedere quanto mi stava ispirando il suo trattamento. Immaginate il mio scazzo infinito, invece, nel vedere che le sue mani stavolta arrivavano poco più su del ginocchio, per non parlare del suo sguardo che mai si incontrava col mio che tenevo gli occhi aperti per farle capire che la desideravo. Ci rimasi così male che non riuscii neppure ad avere un'erezione decisa "spontanea" per metterla un po' di più alla prova. E fu così che, dopo spalle, collo, viso e testa il massaggio si concluse. Ero entusiasta della prima parte, ma a dir poco sclerato per la seconda. Scendendo dal lettino, finalmente ecco le prime parole pronunciate dalla massaggiatrice: "Tutto bene?", addirittura in italiano. Le risposi con un impacciato "yes" e poi aggiunsi: "I really need massage". Immaginate il mio stupore quando mi sentii rispondere: "Ok, come back tomorrow". Io con quella mia risposta avevo voluto solamente intendere che avevo proprio bisogno di un massaggio, non di un altro massaggio... Ma lei mi aveva appena detto di tornare! C'era, forse, speranza? "What's your name?". "Nadia" (nome appena inventato, nota bene). Perfetto, cazzo. Avevo un nome e una sorta di appuntamento per riprovarci. Dovevo assolutamente trovare una scusa con mia moglie per tornare il giorno successivo a farmi massaggiare da Nadia. E stavolta avrei dovuto essere ancora più esplicito e deciso. D'altra parte, mi aveva detto lei di tornare... quindi evidentemente non era stata infastidita dai miei modi di fare...

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Mio sogno ricorrente ma mai vissuto fin'ora, aspettiamo il continuo!
 
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stephenorlan

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Non potevo aspettare il giorno successivo per trovare una scusa per tornare al centro massaggi, dovevo muovermi fin da subito e inventare una qualche scusa con mia moglie. Così, rientrato in camera, mi fece vedere particolarmente arrabbiato e deluso dal trattamento ricevuto. Le dissi che, visto che ero andato quasi in orario di chiusura della struttura, la massaggiatrice era stata sbrigativa, non aveva neppure acceso l'aria condizionata e avevo fatto una sudata pazzesca, che non mi ero per nulla goduto il massaggio e che avevo assolutamente intenzione di recarmi dal responsabile che ci aveva "venduto" il massaggio per chiedergli di riavere i soldi indietro, oppure di ripeterlo viste le problematiche che avevo riscontrate. Mi feci una doccia veloce, dissi a mia moglie di andare intanto a riservare il tavolo per la cena e andai dal responsabile allo sportello del tour operator. Gli dissi ovviamente tutto il contrario, cioè che mi ero trovato molto bene e che, visto che l'indomani sarebbe stato praticamente l'ultimo giorno vero di vacanza, volevo ripetere il massaggio, se possibile con la stessa operatrice perché era stata molto brava. Pagai, mi fece il buono e mi rispose, però, che non aveva idea dei turni di lavoro del centro massaggi e che quindi se volevo quella massaggiatrice dovevo rivolgermi al desk del centro stesso. A cena con mia moglie mi feci vedere fiero di aver ottenuto dal responsabile l'opportunità di ripetere il massaggio gratuitamente e lei non approfondì minimamente la cosa. L'indomani, per non gettare troppo nell'occhio, chiesi a mia moglie se preferiva un orario in cui potevo assentarmi per il massaggio e lei, amante del pisolino pomeridiano, mi propose di andare nel primo pomeriggio mentre faceva la sua pennica. Era un rischio andare in un orario "a caso", ma onestamente avevo timore di poter essere sgamato e quindi acconsentii. Come un carcerato che aspetta la sua ora d'aria, passai la mattina a guardare l'orologio sperando che il tempo volasse, a pranzo mangiai leggero e verso le 2, con un caldo bestiale, lasciai mia moglie in camera e tornai al centro massaggi. Esibendo al desk il buono, provai a chiedere di Nadia e vidi la signora elegante guardare una sorta di agenda. Non mi rispondeva, come se non riuscisse a trovare nessuna Nadia o come se fosse già occupata, ma il destino evidentemente era dalla mia parte, perché Nadia entrò nella hall del centro massaggi in quello stesso istante. "You come back", mi disse facendomi ovviamente sprigionare un sorriso e regalandomi un brivido lungo la schiena. Nadia e la signora del desk parlarono in arabo per qualche secondo e poi lei mi fece cenno di seguirla. Era fatta, ero riuscito a beccarla e stavo per finire nuovamente da solo con lei in cabina. Anche stavolta Nadia non mi fornì alcuno slip monouso e quindi anche stavolta rimasi con le mie mutande; al suo rientro, decisi però di farmi trovare già disteso a pancia in sotto: d'altra parte non vedevo l'ora di sentire le sue mani scivolare sotto di me, mentre le inarcavo la schiena come già fatto il giorno precedente. Così, appena il massaggio alle gambe ebbe inizio, feci il mio amato movimento e... sentii la sua mano che spingeva sopra il mio bacino per riabbassarlo, come a voler esplicitamente frenare quel mio "slancio". "No cazzo, Nadia che fai", pensai d'istinto. Aspettai che le sue mani risalissero dal polpaccio a sopra il ginocchio per rialzare il bacino ma niente, di nuovo la sua mano respinse il mio bacino verso il basso. Ripetei la cosa e per la terza volta mi "rimise" al mio posto. "Che figura di merda ho fatto", borbottai tra me e me. "Anzi, da coglione proprio", pensai. Evidentemente Nadia voleva solo guadagnare un po' di soldi in più con un altro trattamento e non aveva alcuna intenzione di provocarmi come avevo sperato e come pensavo mi avesse lasciato intendere il giorno prima. Durante il trattamento alla gamba sinistra non ebbi neppure il coraggio di provare ad alzare il bacino, sarebbe stato davvero brutto sentire di nuovo la sua mano respingermi verso il basso. Finita la schiena, mi fece cenno di girarmi. Ormai ero rassegnato all'insuccesso e anche il mio cazzo se ne stava mogio mogio dentro le mutande. Invece che partire dalle gambe, si mise dietro di me e iniziò a massaggiarmi il viso, la testa, il collo, le spalle, il torace. Mentre i suoi movimenti mi facevano rilassare a livello corporeo, la mia mente non si calmava proprio e continuava a ripensare alla figuraccia fatta da supino, ma al contempo non mi davo pace e iniziai a pensare: "Come mai sta lavorando prima sulla parte alta, rispetto alle gambe? Ieri il massaggio è stato diverso, aveva concluso con collo, viso e testa... Forse c'è ancora speranza?". Sicuramente mi stavo solo illudendo, ma era praticamente la mia ultima occasione e quindi avevo voglia di sperare ancora nel lieto fine. Ogni tanto, tenendo gli occhi aperti, cercavo di incrociare il suo sguardo e di sorriderle, ma la vedevo tenere un'espressione molto professionale e distaccata. Addirittura, finito il trattamento al viso, Nadia pose sopra i miei occhi una sorta di asciugamano bianco caldo-umido, come anche in altri centri benessere mi era già capitato di sperimentare. La sensazione, stavolta, era però spiacevole, perché sembrava quasi come se volesse interrompere anche il contatto visivo con me. Sempre più sclerato e sfiduciato, quindi, mi apprestavo a ricevere l'ultima parte del massaggio. Le mani di Nadia iniziarono a lavorare sulla gamba sinistra, senza salire più di tanto verso l'inguine e senza darmi chissà quale fremito. Sotto quella sorta di bendaggio caldo i miei pensieri provavano ad immaginarmi col cazzo nelle sue mani, perché volevo farmi venire un'erezione spontanea e vedere come avrebbe reagito. Ma niente, non riuscivo perché evidentemente mi bruciava ancora la reazione che Nadia aveva avuto mentre ero supino e avevo bloccato il mio movimento di bacino. Si spostò dall'altro lato del lettino e iniziò il trattamento alla gamba destra. Sapevo che eravamo ormai vicini alla chiusura del massaggio e, credetemi, mi sforzavo il più possibile di provocarmi un'erezione spontanea. I suoi movimenti erano fin troppo professionali anche su questa gamba e quindi temevo ormai di dover accantonare ancora una volta le mie fantasie. Poi, un colpo di fortuna: muovendo un po' il capo verso destra, l'asciugamano si spostò leggermente liberando un po' la mia visuale verso il basso. In quel momento, provai a spingere lo sguardo verso Nadia e notai che stava facendo il trattamento a piedi nudi. Non sono mai stato un feticista, ma il vederla a piedi nudi, dei piedi molto curati e piccolini e con quel colore di pelle, diede un fantastico slancio ai miei pensieri erotici e finalmente, con un brivido che immagino anche lei riuscì a percepire, sentii iniziare il mio cazzo a diventare barzotto. Non potevo certo dire di avere una vera e propria erezione, ma stava finalmente iniziando a gonfiarsi un po' nelle mutande e a "muoversi" là sotto, pulsando lievemente. Accompagnai il mio brivido e questo mio inizio di eccitazione con un sospiro profondo dal naso. Speravo, in questo modo, di attrarre la sua attenzione sul mio pacco. Sentivo le sue mani lavorare normalmente sulla mia gamba destra, ma speravo che i suoi occhi fossero invece rivolti alle mie mutande che si gonfiavano piano piano. Ricordo bene che facevo di tutto per farlo pulsare un po', di modo che notasse il movimento "tellurico" che volevo provocare sotto le mutande. E state certi che lo notò. Sì, perché sentii la sua mano risalire lungo la coscia verso l'alto, per poi alzarsi e scendere direttamente sopra la mia mutanda. Mi diede letteralmente un paio di strizzate al cazzo, come lo volesse aggiustare nella mutanda che iniziava a faticare a contenerlo. Un brivido pazzesco mi pervase, tirai fuori uno dei miei sospiri profondi e mi sentii come tremare. Una massaggiatrice professionista, una operatrice del benessere non pagata per avere rapporti sessuali o similari aveva di sua spontanea volontà toccato il mio cazzo barzotto nelle mutande. Ero incredulo, persino imbarazzato. Ma quelle due strizzate (davvero non saprei come definirle in altro modo) avevano ormai lanciato la mia erezione in modo definitivo. La mano di Nadia era scesa nuovamente verso la gamba, ma le pulsazioni del mio cazzo nella mutanda erano aumentate col suo tocco, quindi evidentemente attratta ancora dalla cosa risalì e nuovamente diede un paio di strizzate al mio cazzo da sopra la mutanda. Ero a mille, sentivo il cuore in gola, per ben due volte la mano di Nadia aveva "ceduto" alla mia provocazione, ma non si stava lasciando andare del tutto. Ancora una volta pensai che avevo pochi, anzi pochissimi secondi per prendere una decisione dalla quale non avrei più potuto tornare indietro. Mi feci coraggio e con la mia mano sinistra scansai la mutanda facendo uscire completamente il cazzo lateralmente. Non so se in vita mia ho più avvertito una sensazione di vigoria e di cazzo duro così forte, ma so solo che a quel punto accadde quello che avevo sempre sognato. Nadia me lo prese con entrambe le mani: con una lo teneva fermo e stretto alla base, con l'altra iniziò a segarmi con decisione. Stava succedendo realmente, una vera massaggiatrice mi stava menando il cazzo alla fine di un trattamento senza che quel trattamento prevedesse ovviamente nulla di erotico o sessuale. Ero così eccitato e così su di giri che, onestamente, non credo di aver durato più di 3 minuti, sono onesto. Nadia, sentendo i miei sospiri che salivano, non accennò affatto a diminuire il ritmo e anzi prese un asciugamano rosso porpora, lo poggiò sulla mia pancia e continuò a segarmi ancora più decisa. L'esplosione di sborra fu una delle più intense della mia vita e il fatto che Nadia non mi avesse coperto con quell'asciugamano ma avesse voluto vedere tutta la schizzata finirci sopra mi fece godere per molti più secondi di quanto di solito godo quando mi sego da solo. Avendo sul viso quella sorta di asciugamano caldo-umido avevo potuto vedere solo la parte bassa della scena, ma tanto quello che contava era aver goduto delle sue mani lungo il mio cazzo. Riprese l'asciugamano dove avevo sborrato e lo usò per pulirmi il cazzo, dando ancora un paio di colpi decisi e di strizzate della cappella per far uscire le ultime gocce. Il massaggio era finito. E che finale! Mi tolsi da sopra il viso il panno caldo-umido e la guardai: non era la modella di tutti i tempi, ma sticazzi! Mi ero appena fatto segare da un'operatrice egiziana non pagata per farlo! Ci ero finalmente riuscito! Mi guardò anche lei e mi disse: "Are you tired?". Le risposi: "I feel so wow, believe me". Uscì dalla cabina e io rimasi solo, incredulo ma felice. Mi pulii ancora un po' e mi rivestii. Provai ad uscire velocemente per avere un altro contatto con Nadia, ma non la vidi più. Come nelle migliori fiabe, la fata del mio cazzo era come scomparsa. Ed era tempo per me di tornare alla vita reale.

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