Esperienza reale Quel mio debole per le vere massaggiatrici...

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stephenorlan

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L'esperienza in Egitto mi aveva messo addosso una voglia immensa di riprovarci. Il problema, chiaramente, era che in Italia le cose sarebbero state diverse. Anzitutto, vivendo in un piccolo paese, non è che potevo mettermi ad avere erezioni di fronte a massaggiatrici che magari conoscevano mia moglie o in generale sapevano chi fossi o avrebbero rischiato di parlarne in giro. Inoltre, sapevo che Nadia - essendo egiziana e non essendo propriamente una modella - probabilmente era stata stuzzicata dal provocare un ragazzo straniero più giovane di lei e aveva magari provato piacere nel vedermi eccitato per merito suo. Dovevo, quindi, agire con molta attenzione, senza rischiare di finire sulla bocca di tutti. Per tutta la rimanente parte del 2018, quindi, non ebbi coraggio e neppure modo di provare altre esperienze. Il 2019, invece, fu l'anno della consacrazione. Cui seguirono 2 anni di merda per colpa del Covid. Ma parliamo del 2019, decisamente più intrigante. L'occasione mi si presentò su un piatto d'argento a San Valentino. Come tutte le coppie siamo soliti regalarci qualcosa di carino e in più di un'occasione questi regali avevano avuto oggetto pacchetti benessere o week end termali ecc. Tra l'altro, il 14 febbraio sarebbe capitato di giovedì e quindi, volendo, ci si palesava l'opportunità di un'altra sorta di "ponte" propizio per un piccolo viaggio. Per non rischiare che mia moglie mi facesse altri tipi di regali, le proposi di farci come dono condiviso un bel centro benessere con piscine riscaldate, saune, massaggi ecc. Ovviamente accettò all'istante, visto il freddo di quei giorni. Consigliati dalla stessa agenzia viaggi dell'anno prima, optammo per una struttura ad Abano Terme (come sempre, posso fornire il nome, ma anche stavolta non credo proprio sarà utile alla causa, visto che sono passati 5 anni ormai). Senza eccedere nelle mie richieste, manifestai a mia moglie il desiderio di usufruire di un bel pacchetto massaggi, volendo anche di coppia (proposi per sviare l'attenzione), anche se - si sa - "quelli di coppia costano sempre di più e ti danno le massaggiatrici meno esperte", aggiunsi. "Hai ragione, quando l'abbiamo fatto sul Garda è stato una cagata", fu la sua risposta. Prenotammo allora, già tramite agenzia, un percorso benessere molto ampio, caratterizzato da un massaggio rilassante di benvenuto all'arrivo e il giorno prima di ripartire un ulteriore massaggio a nostra scelta tra quelli proposti dalla struttura. Non avevo scelto a caso: la mia intenzione, parliamoci chiaro, era quella di fare due massaggi con la stessa operatrice, così da potermi comportare similmente a come avevo fatto con Nadia in Egitto. D'altra parte, pensare che in una sola occasione una massaggiatrice te lo prenda in mano mi sembrava impossibile (poi, invece, in quell'anno mi capitò anche quello!). Dopo il check in andammo nelle camere, ci cambiammo mettendo accappatoi e ciabattine fornite dall'hotel e raggiungemmo il centro benessere. Stavolta eravamo dovuti scendere insieme, quindi sapevo che il mio solito "piano" di non far capire alle massaggiatrici che eravamo marito e moglie sarebbe saltato. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Sì, perché le due massaggiatrici che ci aspettavano erano completamente diverse tra loro: una era una grandissima pezza di figa, slanciata, magra e giovane; l'altra era, invece, "di esperienza", quindi una donna almeno sulla 50ina portati molto bene, con capelli grigi molto lunghi e raccolti da un grande elastico rosso, mani curate, fisico nascosto dalla divisa ma che si vedeva fosse ancora tenuto bene. Mia moglie si voltò verso di me, mi fece una linguaccia e andò, ovviamente, verso la ragazza giovane per non rischiare che fosse lei a massaggiarmi, così io mi dovetti "accontentare" della massaggiatrice più adulta. Accontentare una ceppa, come vedrete.. Seguii Anna (vero nome) verso la nostra cabina e notai subito un atteggiamento completamente diverso da quello delle solite massaggiatrici dei centri termali: Anna mi fece molte domande, chiese come mi chiamavo, voleva "conoscermi" e sapere quale zona del corpo sentissi più affaticata, se avevo già fatto altri massaggi in vita mia e se c'erano cose che non mi piacesse sentire mentre ricevevo un trattamento. Aveva una voce calda e matura, si muoveva con molta calma e naturalezza mentre preparava la stanza e, trattandosi solo di un massaggio rilassante di benvenuto, mi chiese se avessi prenotato anche altri trattamenti nei giorni a venire. Le risposi di sì, ma dentro di me non sapevo se avevo voglia di confermare con lei anche il successivo massaggio. Ripeto, era una bella donna tutto sommato, ma poteva essere mia madre... Mi indicò un piccolo sacchettino posto ai bordi del lettino con la mutanda mono-uso e mi disse di mettermi "a pancia in su", mentre lei si finiva di preparare. Mentre lo diceva, iniziò a sbottonarsi la parte alta del camice nero e potei constatare - grazie alla sua maglietta abbastanza larga - che aveva un seno non grandissimo, ma tenuto su da un bel push up. La cosa mi intrigò e ammetto che mentre indossavo quella micromutanda me lo iniziavo già a sentire barzotto. Non potevo, però, farmi trovare già a cazzo duro al suo ingresso, sarebbe stato assolutamente anti-sgamo, così cercai di calmarmi. Appena rientrata, iniziò a massaggiarmi con un guanto linfodrenante indossato sulla sua mano destra e, dopo aver fatto una sorta di "scrub" lungo la parte avanti del mio corpo, mi fece mettere seduto sul ciglio del lettino e iniziò a trattare alla stessa maniera anche la schiena, le spalle e il collo. In sè la pratica non aveva nulla di erotico, ovviamente, ma in quella posizione da seduto la mutanda mono-uso si accartocciava un po' e faceva intravedere senza problemi la parte alta del mio cazzo, che sembrava voler fuoriuscire in particolare con la cappella. Da seduto, poi, potevo nuovamente ammirare la scollatura di Anna e fu lì che nella mia testa venne in mente un immagine "terribile": Anna somigliava molto all'attrice porno Leilani Lei, sulla quale più volte avevo sborrato quando faceva la camgirl e che poi avevo ovviamente tributato anche nei suoi video tipici da stepmom. Il pensiero era "terribile" perché mi avrebbe costretto a fare l'intero massaggio da barzotto se non a cazzo duro, senza una reale giustificazione da fornire alla massaggiatrice! Non mi aveva praticamente toccato, ma già la mia testa da maiale era partita per la sua strada. Quando mi fece distendere di nuovo, andò alle mie spalle a togliersi il guanto linfodrenante e ne approfittai per sistemare meglio il cazzo nella micromutanda. Era barzotto, non potevo farci niente. Anna iniziò il massaggio dalla gamba sinistra e ogni volta che risaliva, col suo gomito non poteva far altro che sfiorare il cazzo un po' gonfio dentro lo slip mono-uso. Dal lato destro, invece, non riusciva ad avere contatti (a me pende verso sinistra e stava dunque dal lato opposto rispetto a dove mi stava massaggiando in quel momento), però notavo che affondava senza problemi le sue mani fin nell'incavo dell'inguine, in un costante sfiorare le palle e l'interno coscia. Per questo, non riuscivo a calmarmi del tutto, ero sempre barzotto, ma comunque senza un'erezione totale. Passò a lavorare sulla pancia e ancora una volta, quando arrivava al basso ventre verso sinistra, le sue mani andavano a sfiorare il mio cazzzo barzotto che iniziava a faticare a rimanere "fermo", si gonfiava e pulsava ogni volta che veniva sfiorato. Ero un po' indeciso sul da farsi, volevo iniziare a fare quei respiri profondi dal naso che avevo già usato in Egitto, ma la vedevo muoversi con naturalezza sul mio corpo e non sembrava ci stesse mettendo alcun tipo di malizia, anche se me lo continuava a sfiorare ogni volta che passava da quelle parti. Assurdo come quel massaggio doveva rilassarmi e invece nella mia testa ero un vortice di pensieri e di sensazioni contrastanti che tutto facevano tranne che calmarmi. Mentre mi scervellavo se lasciarmi andare completamente o se piantarmela e pensare solo a rilassarmi, mi fece girare e il trattamento proseguì solamente sulla schiena e sul collo. D'altra parte era un massaggio di benvenuto, non poteva essere certo completo. A quel punto allora mi calmai e mi provai a godere del semplice relax. Finito il trattamento, mi sussurrò all'orecchio "Grazie Stefano" e fu a quel punto che presi la mia decisione: volevo assolutamente fosse Anna a massaggiarmi anche il giorno prima della partenza e stavolta non avrei messo freno al mio cazzo, che avrei lasciato diventare molto più che barzotto per lei...
 

Johnny Bravo

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L'esperienza in Egitto mi aveva messo addosso una voglia immensa di riprovarci. Il problema, chiaramente, era che in Italia le cose sarebbero state diverse. Anzitutto, vivendo in un piccolo paese, non è che potevo mettermi ad avere erezioni di fronte a massaggiatrici che magari conoscevano mia moglie o in generale sapevano chi fossi o avrebbero rischiato di parlarne in giro. Inoltre, sapevo che Nadia - essendo egiziana e non essendo propriamente una modella - probabilmente era stata stuzzicata dal provocare un ragazzo straniero più giovane di lei e aveva magari provato piacere nel vedermi eccitato per merito suo. Dovevo, quindi, agire con molta attenzione, senza rischiare di finire sulla bocca di tutti. Per tutta la rimanente parte del 2018, quindi, non ebbi coraggio e neppure modo di provare altre esperienze. Il 2019, invece, fu l'anno della consacrazione. Cui seguirono 2 anni di merda per colpa del Covid. Ma parliamo del 2019, decisamente più intrigante. L'occasione mi si presentò su un piatto d'argento a San Valentino. Come tutte le coppie siamo soliti regalarci qualcosa di carino e in più di un'occasione questi regali avevano avuto oggetto pacchetti benessere o week end termali ecc. Tra l'altro, il 14 febbraio sarebbe capitato di giovedì e quindi, volendo, ci si palesava l'opportunità di un'altra sorta di "ponte" propizio per un piccolo viaggio. Per non rischiare che mia moglie mi facesse altri tipi di regali, le proposi di farci come dono condiviso un bel centro benessere con piscine riscaldate, saune, massaggi ecc. Ovviamente accettò all'istante, visto il freddo di quei giorni. Consigliati dalla stessa agenzia viaggi dell'anno prima, optammo per una struttura ad Abano Terme (come sempre, posso fornire il nome, ma anche stavolta non credo proprio sarà utile alla causa, visto che sono passati 5 anni ormai). Senza eccedere nelle mie richieste, manifestai a mia moglie il desiderio di usufruire di un bel pacchetto massaggi, volendo anche di coppia (proposi per sviare l'attenzione), anche se - si sa - "quelli di coppia costano sempre di più e ti danno le massaggiatrici meno esperte", aggiunsi. "Hai ragione, quando l'abbiamo fatto sul Garda è stato una cagata", fu la sua risposta. Prenotammo allora, già tramite agenzia, un percorso benessere molto ampio, caratterizzato da un massaggio rilassante di benvenuto all'arrivo e il giorno prima di ripartire un ulteriore massaggio a nostra scelta tra quelli proposti dalla struttura. Non avevo scelto a caso: la mia intenzione, parliamoci chiaro, era quella di fare due massaggi con la stessa operatrice, così da potermi comportare similmente a come avevo fatto con Nadia in Egitto. D'altra parte, pensare che in una sola occasione una massaggiatrice te lo prenda in mano mi sembrava impossibile (poi, invece, in quell'anno mi capitò anche quello!). Dopo il check in andammo nelle camere, ci cambiammo mettendo accappatoi e ciabattine fornite dall'hotel e raggiungemmo il centro benessere. Stavolta eravamo dovuti scendere insieme, quindi sapevo che il mio solito "piano" di non far capire alle massaggiatrici che eravamo marito e moglie sarebbe saltato. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Sì, perché le due massaggiatrici che ci aspettavano erano completamente diverse tra loro: una era una grandissima pezza di figa, slanciata, magra e giovane; l'altra era, invece, "di esperienza", quindi una donna almeno sulla 50ina portati molto bene, con capelli grigi molto lunghi e raccolti da un grande elastico rosso, mani curate, fisico nascosto dalla divisa ma che si vedeva fosse ancora tenuto bene. Mia moglie si voltò verso di me, mi fece una linguaccia e andò, ovviamente, verso la ragazza giovane per non rischiare che fosse lei a massaggiarmi, così io mi dovetti "accontentare" della massaggiatrice più adulta. Accontentare una ceppa, come vedrete.. Seguii Anna (vero nome) verso la nostra cabina e notai subito un atteggiamento completamente diverso da quello delle solite massaggiatrici dei centri termali: Anna mi fece molte domande, chiese come mi chiamavo, voleva "conoscermi" e sapere quale zona del corpo sentissi più affaticata, se avevo già fatto altri massaggi in vita mia e se c'erano cose che non mi piacesse sentire mentre ricevevo un trattamento. Aveva una voce calda e matura, si muoveva con molta calma e naturalezza mentre preparava la stanza e, trattandosi solo di un massaggio rilassante di benvenuto, mi chiese se avessi prenotato anche altri trattamenti nei giorni a venire. Le risposi di sì, ma dentro di me non sapevo se avevo voglia di confermare con lei anche il successivo massaggio. Ripeto, era una bella donna tutto sommato, ma poteva essere mia madre... Mi indicò un piccolo sacchettino posto ai bordi del lettino con la mutanda mono-uso e mi disse di mettermi "a pancia in su", mentre lei si finiva di preparare. Mentre lo diceva, iniziò a sbottonarsi la parte alta del camice nero e potei constatare - grazie alla sua maglietta abbastanza larga - che aveva un seno non grandissimo, ma tenuto su da un bel push up. La cosa mi intrigò e ammetto che mentre indossavo quella micromutanda me lo iniziavo già a sentire barzotto. Non potevo, però, farmi trovare già a cazzo duro al suo ingresso, sarebbe stato assolutamente anti-sgamo, così cercai di calmarmi. Appena rientrata, iniziò a massaggiarmi con un guanto linfodrenante indossato sulla sua mano destra e, dopo aver fatto una sorta di "scrub" lungo la parte avanti del mio corpo, mi fece mettere seduto sul ciglio del lettino e iniziò a trattare alla stessa maniera anche la schiena, le spalle e il collo. In sè la pratica non aveva nulla di erotico, ovviamente, ma in quella posizione da seduto la mutanda mono-uso si accartocciava un po' e faceva intravedere senza problemi la parte alta del mio cazzo, che sembrava voler fuoriuscire in particolare con la cappella. Da seduto, poi, potevo nuovamente ammirare la scollatura di Anna e fu lì che nella mia testa venne in mente un immagine "terribile": Anna somigliava molto all'attrice porno Leilani Lei, sulla quale più volte avevo sborrato quando faceva la camgirl e che poi avevo ovviamente tributato anche nei suoi video tipici da stepmom. Il pensiero era "terribile" perché mi avrebbe costretto a fare l'intero massaggio da barzotto se non a cazzo duro, senza una reale giustificazione da fornire alla massaggiatrice! Non mi aveva praticamente toccato, ma già la mia testa da maiale era partita per la sua strada. Quando mi fece distendere di nuovo, andò alle mie spalle a togliersi il guanto linfodrenante e ne approfittai per sistemare meglio il cazzo nella micromutanda. Era barzotto, non potevo farci niente. Anna iniziò il massaggio dalla gamba sinistra e ogni volta che risaliva, col suo gomito non poteva far altro che sfiorare il cazzo un po' gonfio dentro lo slip mono-uso. Dal lato destro, invece, non riusciva ad avere contatti (a me pende verso sinistra e stava dunque dal lato opposto rispetto a dove mi stava massaggiando in quel momento), però notavo che affondava senza problemi le sue mani fin nell'incavo dell'inguine, in un costante sfiorare le palle e l'interno coscia. Per questo, non riuscivo a calmarmi del tutto, ero sempre barzotto, ma comunque senza un'erezione totale. Passò a lavorare sulla pancia e ancora una volta, quando arrivava al basso ventre verso sinistra, le sue mani andavano a sfiorare il mio cazzzo barzotto che iniziava a faticare a rimanere "fermo", si gonfiava e pulsava ogni volta che veniva sfiorato. Ero un po' indeciso sul da farsi, volevo iniziare a fare quei respiri profondi dal naso che avevo già usato in Egitto, ma la vedevo muoversi con naturalezza sul mio corpo e non sembrava ci stesse mettendo alcun tipo di malizia, anche se me lo continuava a sfiorare ogni volta che passava da quelle parti. Assurdo come quel massaggio doveva rilassarmi e invece nella mia testa ero un vortice di pensieri e di sensazioni contrastanti che tutto facevano tranne che calmarmi. Mentre mi scervellavo se lasciarmi andare completamente o se piantarmela e pensare solo a rilassarmi, mi fece girare e il trattamento proseguì solamente sulla schiena e sul collo. D'altra parte era un massaggio di benvenuto, non poteva essere certo completo. A quel punto allora mi calmai e mi provai a godere del semplice relax. Finito il trattamento, mi sussurrò all'orecchio "Grazie Stefano" e fu a quel punto che presi la mia decisione: volevo assolutamente fosse Anna a massaggiarmi anche il giorno prima della partenza e stavolta non avrei messo freno al mio cazzo, che avrei lasciato diventare molto più che barzotto per lei...
Non fermarti 😅
 
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stephenorlan

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La mini-vacanza fu decisamente rilassante, le acque termali e il contesto in generale stimolavano i miei desideri e la mia eccitazione, tanto che con mia moglie ci fu una grandissima sintonia a letto. Scopammo parecchio e quindi non avevo bisogno di cercare altro, ma nella mia testa non potevo far altro che desiderare di ritrovarmi in cabina con Anna, tanto la mia fantasia sessuale si era impadronita di me. Dopo il massaggio di benvenuto, nel salutarla le avevo chiesto se avessi potuto ricevere da lei anche il mio massaggio full body pre-partenza e Anna mi aveva risposto con un sorriso e un "con molto piacere" che aveva stuzzicato ancora di più la mia voglia di andare oltre con lei. L'appuntamento era per le ore 15 di sabato pomeriggio e adoravo l'idea di sentire di nuovo le sue mani sul mio corpo. Tra l'altro, continuavo a chiedermi cosa avesse voluto dirmi con quel "Grazie Stefano" pronunciato alla fine del massaggio di benvenuto: grazie che non me l'ero tirato fuori del tutto, oppure grazie che le avevo iniziato a manifestare il mio interesse verso le sue mani di fata?! Essendo un tipo scaramantico, provai a fare come in Egitto: mattinata relax, pranzo leggero, doccia veloce e via pronto per scendere al centro massaggi, mentre mia moglie si sarebbe goduta il suo consueto riposino pomeridiano. Appena arrivato trovai Anna già ad attendermi: indossava lo stesso camice nero del giovedì, stavolta già sbottonato in alto e con sotto una maglietta nera, sempre abbastanza larga. "Ottimo - pensai - così mi potrò godere anche stavolta la sua scollatura". Mi fece strada verso la cabina e anche stavolta, a differenza di Nadia l'egiziana, Anna mi parlava parecchio e serenamente, chiedendomi come avevo trascorso i giorni in struttura e cosa avrei desiderato ricevere dal trattamento che stava per iniziare. "Rischi a farmi questa domanda", pensai tra me e me, consapevole delle mie reali intenzioni. Mi limitai, ovviamente, a risponderle che avrei voluto un massaggio full body ancora più rilassante di quello di benvenuto, perché avevo proprio bisogno di evadere per un'ora dalla mia realtà quotidiana. La vacanza in quell'hotel mi aveva sicuramente aiutato, ma "vorrei un massaggio che mi facesse scaricare del tutto le tensioni della mia vita lavorativa e familiare", incalzai. "Vediamo quello che posso fare", rispose sorridendo Anna. Già una replica di questo tipo me lo faceva diventare barzotto a priori. La cosa bella in generale era il modo che aveva di porsi: da donna matura qual era non faceva trapelare neppure un minimo di agitazione o di stanchezza, faceva tutto - persino modulare il tono di voce - per farti sentire rilassato e coccolato. E, seppure non avesse più il fisico di una giovane modella, sapeva benissimo di essere ancora affascinante e piacente, quindi aveva maturità anche nel suo modo di presentarsi. Da parte mia, ero stranamente deciso e diretto nell'idea di provocarla più esplicitamente, quindi me la rischiai: "Beh l'unico problema è che essere massaggiato da una bella donna come te non so se riuscirà mai a farmi rilassare del tutto, non è mica semplice, mettiti nei miei panni!". A quel punto sorrisi e anche lei scoppiò in una risata dicendo: "Ma dai, non esagerare! L'altra volta sei stato bravissimo, eri giusto un po' teso"... "Ecco, appunto, lo sapevo che te ne eri accorta. Per quello oggi bisogna che mi aiuti a scaricare del tutto le mie tensioni"... "Ok ora cambiati, cominciamo pancia in sotto per favore", chiuse quel nostro confronto uscendo dalla cabina. Quei pochi scambi verbali erano stati molto intriganti, sempre sul filo del "dico-non dico" e del sottinteso-doppio senso. "Proprio quello che ci voleva", pensai. D'altra parte, il rischio che invece mi stessi solo facendo tutte illusioni era concreto, perché alla fine aveva solo sorriso e tenuto un po' il gioco alle mie battute... Era tempo di scoprirlo: rientrò dopo un paio di minuti e il massaggio ebbe inizio. Non sapeva che le avevo preparato una "sorpresa": conoscendo i miei desideri e immaginando che avrebbe iniziato il massaggio dalla gamba destra, mentre mi ero disteso a pancia in giù avevo volutamente spostato il cazzo verso destra, rivolto verso il basso. In quel modo, pensai, "se dovessi avere un'erezione mentre mi massaggia le gambe forse la mia cappella gonfia farà capolino da quello striminzito slip monouso". Avevo una donna adulta e attraente che si stava iniziando a prendere cura delle mie gambe, con movimenti sinuosi e ampi, utilizzando entrambe le mani per sciogliere e allungare la muscolatura. Sapevo già cosa fare, ma non volevo essere troppo esplicito come lo ero stato in Egitto con Nadia: così, mentre le sue mani salivano verso la parte alta della coscia, mi ritrovai anche stavolta ad alzare leggermente il bacino, in modo educato diciamo, ma al contempo in modo da permetterle di salire con le mani fin sotto, nella piccola apertura che stavo generando con quel movimento. Non ci fu alcuna resistenza da parte sua e anzi credo immaginò che quel mio movimento fosse dettato dal sentirmi teso nella zona inguinale, quindi sentii le sue mani affondare lì sotto fino a sfiorare con decisione la parte bassa delle mie mutandine mono uso. E qui notai immediatamente la differenza con l'Egitto: quello slip usa e getta, proprio come avevo sperato, riusciva a fatica a contenere le mie palle, figuriamoci un cazzo che, già dalla prima volta in cui mi sentii sfiorare, aveva iniziato a gonfiarsi. Anche stavolta ripetei quel piccolo movimento di bacino tutte le volte che la sentivo salire con le mani verso il pube e tutte le volte Anna non si lasciò pregare e anzi continuava senza problemi a massaggiare, anche per più secondi e con più di un semplice passaggio, sfiorando di continuo le mie palle e finalmente iniziando - con la parte alta della sua mano e del suo pollice - a sbattere sul mio cazzo che si gonfiava e induriva sempre di più. I brividi scorrevano sul mio corpo elettrizzandomi completamente e il mio respiro divenne più profondo e ritmato in base ai suoi movimenti. Ormai non c'erano dubbi: stava assecondando la mia eccitazione con i suoi massaggi e la cosa non sembrava affatto turbarla. Sono certo che effettuò non meno di una quindicina di passaggi con quelle mani di fata sotto il mio bacino, purtroppo senza mai prendere il mio cazzo in mano, ma sempre sfiorandolo e toccandolo anche in modo evidente. Poi, però, sentii che si iniziava a spostare: era sicuramente giunto il momento dell'altra gamba. Mentre passava dall'altro lato, sempre con un forte sospiro decisi di sistemarmi in modo evidente il pacco, provando stavolta a spostare il cazzo verso sinistra, dove già mi va per natura; ormai era troppo duro per rivolgerlo verso il basso e quindi, ahimè, dovetti sistemarlo facendolo puntare verso l'alto. Lei aveva assolutamente notato tutto, ma la nuova posizione del mio pene in erezione verso l'alto rese il massaggio alla gamba sinistra meno eccitante, seppure decisi ugualmente di compiere quei piccoli movimenti di bacino per sentire le sue mani arrivare fino a sfiorarmi la parte bassa della mutanda mono-uso. Terminato anche con la gamba sinistra, Anna passò alla parte bassa della schiena e iniziò ad effettuare uno strano movimento sia di pressione, sia ondulatorio, un movimento che mi spingeva con le mani verso il lettino e poi mi faceva come oscillare qua e là con il mio corpo. Non so se lo fece di proposito, ma questa tecnica di trattamento non fece altro che mantenere la mia erezione bella in tiro, visto che me lo sentivo dapprima premuto sul lettino e poi mosso a destra e sinistra. Va da sé che, quando mi chiese di girarmi a pancia in su, solo una cieca non avrebbe notato quell'evidente striscia dura slanciata sul lato sinistro della mia mutandina usa e getta. Tremavo un pochino, perché era così chiaro che avevo il cazzo duro e che volevo andasse oltre che mi sentivo anche di rischiare di fare una figura di merda. Ma ormai ero in ballo e, come si dice in gergo, "o la va, o la spacca", pensai. Anna mi chiese: "Hai freddo?". "No no, diciamo che sono solo un po' in difficoltà ecco"... "Difficoltà? Che difficoltà?", replicò lei, appoggiando le mani sulla mia coscia destra e iniziando a massaggiarla. Non volevo essere volgare nella risposta, non potevo certo rovinare tutto, ma era chiaro che mi stesse mettendo alla prova: forse voleva vedere se ero solo chiacchiere o se avevo il coraggio di spingermi avanti nelle mie intenzioni. Le sue mani massaggiavano in modo profondo, delicato ma deciso, senza lesinare di soffermarsi nell'interno coscia. "La difficoltà è piuttosto evidente e, mi spiace dirlo, dipende principalmente da te". "Addirittura? Ma non ho fatto niente!", replicò sorridendo. "Non hai fatto niente perché rispetto la tua professionalità e sto facendo di tutto per tenerlo a bada", ammisi spudoratamente. "Hai detto che volevi sciogliere tutte le tensioni, non so quanto ti faccia bene tenerlo a bada". E niente, in quel momento mi sentii mancare. I miei occhi incrociarono i suoi e ci vidi uno sguardo da ragazzina maliziosa, sorridenti e ammiccanti com'erano. Ma Anna aveva una cinquantina d'anni e quindi sapeva giocare molto, molto meglio di una giovane inesperta. "Hai ragione, meglio lasciarlo respirare un po', sennò soffoca", ribattei tra l'eccitato e l'imbarazzato. In quel mentre feci un gesto un po' ruvido, perché con la mia mano destra strappai la mutandina tirandola via dal filo "interdentale" che la reggeva ai miei fianchi. Anna quasi si tirò un attimo indietro, sorpresa da questa mia mossa così decisa. Ma i suoi occhi caddero immediatamente sul mio cazzo teso a mille che si muoveva a piccoli sbalzi sopra il mio basso ventre. La sensazione che avevo provato in Egitto era tornata a trovarmi e la mia cappella gonfia non faceva altro che implorare di essere segata. Si voltò, prese un po' di olio dalla boccetta e lo versò dall'alto sopra il mio membro. "Adesso vediamo se ti faccio calmare un pochino"... Con una delicatezza incredibile iniziò a segarmi, passando entrambe le mani dalla base alla cappella, senza dimenticare di stimolare le palle. A differenza di Nadia l'egiziana, che mi aveva segato subito forte e decisa, Anna sembrava volermi regalare un'esperienza tantrica molto più rilassante, seppure ultra-eccitante. Tutto avveniva con calma e grazia, con le sue dita che indugiavano spesso, per merito dell'olio, sulla mia cappella in fiamme, che stringeva piano tra indice e medio e tra pollice e indice. Mentre mi segava iniziai a guardarla e ricevevo in cambio sorrisi e sguardi persino affettuosi. La mia mano sinistra iniziò a sfiorarle le gambe e a risalire verso il suo culetto, accarezzandolo senza eccedere. Era tutto così soft, seppure eccitantissimo, che non volevo esagerare e mettermi a "tarbare" forte le sue chiappe, ma volevo sapesse che trovavo il suo corpo molto eccitante. Sentivo l'eccitazione salire e sapevo sarebbe arrivata presto al suo culmine. Ma, sempre per non rovinare il momento, non volevo dirle esplicitamente: "Sto per venire", quindi mi limitai ad aumentare il ritmo e l'intensità dei miei sospiri. Lei si voltò verso di me e mi fece con il dito il gesto "shhh", come a dire di godere più piano. Trovai questa cosa ancora più giocosa ed eccitante e, senza bisogno che lei aumentasse il ritmo della sega, sentii il mio piacere iniziare a risalire fino alla cappella. Mi lasciò sborrare così, en plein air, tenendo il cazzo rivolto verso l'alto più che verso la mia pancia, così da potersi godere la vista dello zampillare a mo' di fontana della mia schizzata di piacere. Che sensazione pazzesca: avevo sborrato, di nuovo e in modo clamorosamente copioso, per una massaggiatrice non pagata per farmi godere, ma solo per farmi rilassare. C'ero riuscito di nuovo. Con un asciugamano mi aiutò a dare una ripulita e, proseguendo nel suo modo di fare da ragazzina, mi canzonò: "Direi che hai scaricato abbastanza le tue tensioni oggi, non credi?". Dio benedica le milf o donne mature che dir si voglia. L'avrei baciata e scopata, credetemi, ma mentre ancora mi asciugavo passò alle spalle e al viso e proseguì il trattamento, come a volermi dire: "Ora puoi rilassarti davvero". Che spettacolo. Mi salutò dalla porta, dicendomi che era contenta se per merito suo avevo dimenticato per un po' i miei problemi e le mie preoccupazioni quotidiane. Stavolta fui io a dirle: "Grazie, Anna". E tutt'ora, al solo ripensarci, non posso che essere grato per l'esperienza che mi aveva regalato.
 

phico85

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Bellissime queste situazioni e sono sempre state nelle mie fantasie, ma non ho mai trovato una vera professionista che andasse oltre il massaggio professionale. Sei stato fortunato
 

Johnny Bravo

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Ma esisto video (fake ma non troppo) dove la massaggiatrice si eccita con il cliente.
Per carità ci sono ma sempre che si vede.che sia troppo accentuata la cosa mi piacerebbe vedere qualcosa di più reale. Se avete qualche link visto la nostra passione condivisa ne sarei felice 😅
 

phico85

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Ma esisto video (fake ma non troppo) dove la massaggiatrice si eccita con il cliente.
Per carità ci sono ma sempre che si vede.che sia troppo accentuata la cosa mi piacerebbe vedere qualcosa di più reale. Se avete qualche link visto la nostra passione condivisa ne sarei felice 😅
Ricordo di aver visto una volta un video (che non saprei proprio come recuperare) di un tizio italiano che si riprese di nascosto durante una ceretta. Nel video si vede l’estetista che fa una ceretta sul suo pisello e dopo un po’ di strappi il tipo viene e nell’audio si sente lui un po’ imbarazzato che cerca di scusarsi e l‘estetista che lo rassicura e addirittura gli dice che se l‘avesse avvisata prima l’avrebbe aiutato. il video sembrava abbastanza reale, lei una estetista seria e per quanto io non mi farei mai e poi mai una ceretta sul cazzo, devo dire che Ho trovato quella situazione alquanto intrigante
 

Chrym

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Non potevo aspettare il giorno successivo per trovare una scusa per tornare al centro massaggi, dovevo muovermi fin da subito e inventare una qualche scusa con mia moglie. Così, rientrato in camera, mi fece vedere particolarmente arrabbiato e deluso dal trattamento ricevuto. Le dissi che, visto che ero andato quasi in orario di chiusura della struttura, la massaggiatrice era stata sbrigativa, non aveva neppure acceso l'aria condizionata e avevo fatto una sudata pazzesca, che non mi ero per nulla goduto il massaggio e che avevo assolutamente intenzione di recarmi dal responsabile che ci aveva "venduto" il massaggio per chiedergli di riavere i soldi indietro, oppure di ripeterlo viste le problematiche che avevo riscontrate. Mi feci una doccia veloce, dissi a mia moglie di andare intanto a riservare il tavolo per la cena e andai dal responsabile allo sportello del tour operator. Gli dissi ovviamente tutto il contrario, cioè che mi ero trovato molto bene e che, visto che l'indomani sarebbe stato praticamente l'ultimo giorno vero di vacanza, volevo ripetere il massaggio, se possibile con la stessa operatrice perché era stata molto brava. Pagai, mi fece il buono e mi rispose, però, che non aveva idea dei turni di lavoro del centro massaggi e che quindi se volevo quella massaggiatrice dovevo rivolgermi al desk del centro stesso. A cena con mia moglie mi feci vedere fiero di aver ottenuto dal responsabile l'opportunità di ripetere il massaggio gratuitamente e lei non approfondì minimamente la cosa. L'indomani, per non gettare troppo nell'occhio, chiesi a mia moglie se preferiva un orario in cui potevo assentarmi per il massaggio e lei, amante del pisolino pomeridiano, mi propose di andare nel primo pomeriggio mentre faceva la sua pennica. Era un rischio andare in un orario "a caso", ma onestamente avevo timore di poter essere sgamato e quindi acconsentii. Come un carcerato che aspetta la sua ora d'aria, passai la mattina a guardare l'orologio sperando che il tempo volasse, a pranzo mangiai leggero e verso le 2, con un caldo bestiale, lasciai mia moglie in camera e tornai al centro massaggi. Esibendo al desk il buono, provai a chiedere di Nadia e vidi la signora elegante guardare una sorta di agenda. Non mi rispondeva, come se non riuscisse a trovare nessuna Nadia o come se fosse già occupata, ma il destino evidentemente era dalla mia parte, perché Nadia entrò nella hall del centro massaggi in quello stesso istante. "You come back", mi disse facendomi ovviamente sprigionare un sorriso e regalandomi un brivido lungo la schiena. Nadia e la signora del desk parlarono in arabo per qualche secondo e poi lei mi fece cenno di seguirla. Era fatta, ero riuscito a beccarla e stavo per finire nuovamente da solo con lei in cabina. Anche stavolta Nadia non mi fornì alcuno slip monouso e quindi anche stavolta rimasi con le mie mutande; al suo rientro, decisi però di farmi trovare già disteso a pancia in sotto: d'altra parte non vedevo l'ora di sentire le sue mani scivolare sotto di me, mentre le inarcavo la schiena come già fatto il giorno precedente. Così, appena il massaggio alle gambe ebbe inizio, feci il mio amato movimento e... sentii la sua mano che spingeva sopra il mio bacino per riabbassarlo, come a voler esplicitamente frenare quel mio "slancio". "No cazzo, Nadia che fai", pensai d'istinto. Aspettai che le sue mani risalissero dal polpaccio a sopra il ginocchio per rialzare il bacino ma niente, di nuovo la sua mano respinse il mio bacino verso il basso. Ripetei la cosa e per la terza volta mi "rimise" al mio posto. "Che figura di merda ho fatto", borbottai tra me e me. "Anzi, da coglione proprio", pensai. Evidentemente Nadia voleva solo guadagnare un po' di soldi in più con un altro trattamento e non aveva alcuna intenzione di provocarmi come avevo sperato e come pensavo mi avesse lasciato intendere il giorno prima. Durante il trattamento alla gamba sinistra non ebbi neppure il coraggio di provare ad alzare il bacino, sarebbe stato davvero brutto sentire di nuovo la sua mano respingermi verso il basso. Finita la schiena, mi fece cenno di girarmi. Ormai ero rassegnato all'insuccesso e anche il mio cazzo se ne stava mogio mogio dentro le mutande. Invece che partire dalle gambe, si mise dietro di me e iniziò a massaggiarmi il viso, la testa, il collo, le spalle, il torace. Mentre i suoi movimenti mi facevano rilassare a livello corporeo, la mia mente non si calmava proprio e continuava a ripensare alla figuraccia fatta da supino, ma al contempo non mi davo pace e iniziai a pensare: "Come mai sta lavorando prima sulla parte alta, rispetto alle gambe? Ieri il massaggio è stato diverso, aveva concluso con collo, viso e testa... Forse c'è ancora speranza?". Sicuramente mi stavo solo illudendo, ma era praticamente la mia ultima occasione e quindi avevo voglia di sperare ancora nel lieto fine. Ogni tanto, tenendo gli occhi aperti, cercavo di incrociare il suo sguardo e di sorriderle, ma la vedevo tenere un'espressione molto professionale e distaccata. Addirittura, finito il trattamento al viso, Nadia pose sopra i miei occhi una sorta di asciugamano bianco caldo-umido, come anche in altri centri benessere mi era già capitato di sperimentare. La sensazione, stavolta, era però spiacevole, perché sembrava quasi come se volesse interrompere anche il contatto visivo con me. Sempre più sclerato e sfiduciato, quindi, mi apprestavo a ricevere l'ultima parte del massaggio. Le mani di Nadia iniziarono a lavorare sulla gamba sinistra, senza salire più di tanto verso l'inguine e senza darmi chissà quale fremito. Sotto quella sorta di bendaggio caldo i miei pensieri provavano ad immaginarmi col cazzo nelle sue mani, perché volevo farmi venire un'erezione spontanea e vedere come avrebbe reagito. Ma niente, non riuscivo perché evidentemente mi bruciava ancora la reazione che Nadia aveva avuto mentre ero supino e avevo bloccato il mio movimento di bacino. Si spostò dall'altro lato del lettino e iniziò il trattamento alla gamba destra. Sapevo che eravamo ormai vicini alla chiusura del massaggio e, credetemi, mi sforzavo il più possibile di provocarmi un'erezione spontanea. I suoi movimenti erano fin troppo professionali anche su questa gamba e quindi temevo ormai di dover accantonare ancora una volta le mie fantasie. Poi, un colpo di fortuna: muovendo un po' il capo verso destra, l'asciugamano si spostò leggermente liberando un po' la mia visuale verso il basso. In quel momento, provai a spingere lo sguardo verso Nadia e notai che stava facendo il trattamento a piedi nudi. Non sono mai stato un feticista, ma il vederla a piedi nudi, dei piedi molto curati e piccolini e con quel colore di pelle, diede un fantastico slancio ai miei pensieri erotici e finalmente, con un brivido che immagino anche lei riuscì a percepire, sentii iniziare il mio cazzo a diventare barzotto. Non potevo certo dire di avere una vera e propria erezione, ma stava finalmente iniziando a gonfiarsi un po' nelle mutande e a "muoversi" là sotto, pulsando lievemente. Accompagnai il mio brivido e questo mio inizio di eccitazione con un sospiro profondo dal naso. Speravo, in questo modo, di attrarre la sua attenzione sul mio pacco. Sentivo le sue mani lavorare normalmente sulla mia gamba destra, ma speravo che i suoi occhi fossero invece rivolti alle mie mutande che si gonfiavano piano piano. Ricordo bene che facevo di tutto per farlo pulsare un po', di modo che notasse il movimento "tellurico" che volevo provocare sotto le mutande. E state certi che lo notò. Sì, perché sentii la sua mano risalire lungo la coscia verso l'alto, per poi alzarsi e scendere direttamente sopra la mia mutanda. Mi diede letteralmente un paio di strizzate al cazzo, come lo volesse aggiustare nella mutanda che iniziava a faticare a contenerlo. Un brivido pazzesco mi pervase, tirai fuori uno dei miei sospiri profondi e mi sentii come tremare. Una massaggiatrice professionista, una operatrice del benessere non pagata per avere rapporti sessuali o similari aveva di sua spontanea volontà toccato il mio cazzo barzotto nelle mutande. Ero incredulo, persino imbarazzato. Ma quelle due strizzate (davvero non saprei come definirle in altro modo) avevano ormai lanciato la mia erezione in modo definitivo. La mano di Nadia era scesa nuovamente verso la gamba, ma le pulsazioni del mio cazzo nella mutanda erano aumentate col suo tocco, quindi evidentemente attratta ancora dalla cosa risalì e nuovamente diede un paio di strizzate al mio cazzo da sopra la mutanda. Ero a mille, sentivo il cuore in gola, per ben due volte la mano di Nadia aveva "ceduto" alla mia provocazione, ma non si stava lasciando andare del tutto. Ancora una volta pensai che avevo pochi, anzi pochissimi secondi per prendere una decisione dalla quale non avrei più potuto tornare indietro. Mi feci coraggio e con la mia mano sinistra scansai la mutanda facendo uscire completamente il cazzo lateralmente. Non so se in vita mia ho più avvertito una sensazione di vigoria e di cazzo duro così forte, ma so solo che a quel punto accadde quello che avevo sempre sognato. Nadia me lo prese con entrambe le mani: con una lo teneva fermo e stretto alla base, con l'altra iniziò a segarmi con decisione. Stava succedendo realmente, una vera massaggiatrice mi stava menando il cazzo alla fine di un trattamento senza che quel trattamento prevedesse ovviamente nulla di erotico o sessuale. Ero così eccitato e così su di giri che, onestamente, non credo di aver durato più di 3 minuti, sono onesto. Nadia, sentendo i miei sospiri che salivano, non accennò affatto a diminuire il ritmo e anzi prese un asciugamano rosso porpora, lo poggiò sulla mia pancia e continuò a segarmi ancora più decisa. L'esplosione di sborra fu una delle più intense della mia vita e il fatto che Nadia non mi avesse coperto con quell'asciugamano ma avesse voluto vedere tutta la schizzata finirci sopra mi fece godere per molti più secondi di quanto di solito godo quando mi sego da solo. Avendo sul viso quella sorta di asciugamano caldo-umido avevo potuto vedere solo la parte bassa della scena, ma tanto quello che contava era aver goduto delle sue mani lungo il mio cazzo. Riprese l'asciugamano dove avevo sborrato e lo usò per pulirmi il cazzo, dando ancora un paio di colpi decisi e di strizzate della cappella per far uscire le ultime gocce. Il massaggio era finito. E che finale! Mi tolsi da sopra il viso il panno caldo-umido e la guardai: non era la modella di tutti i tempi, ma sticazzi! Mi ero appena fatto segare da un'operatrice egiziana non pagata per farlo! Ci ero finalmente riuscito! Mi guardò anche lei e mi disse: "Are you tired?". Le risposi: "I feel so wow, believe me". Uscì dalla cabina e io rimasi solo, incredulo ma felice. Mi pulii ancora un po' e mi rivestii. Provai ad uscire velocemente per avere un altro contatto con Nadia, ma non la vidi più. Come nelle migliori fiabe, la fata del mio cazzo era come scomparsa. Ed era tempo per me di tornare alla vita reale.

Continua con altre storie di massaggiatrici incontrate successivamente, se volete...
Bel racconto
 
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stephenorlan

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Bel racconto, senti ma visto che sei un appassionato di massaggi hai ma pensato di farne uno tantra o lingam?
Sicuramente sì, ho voluto assolutamente provarli! Per colpa del Covid, che ha bloccato le mie esperienze dal 2020 al 2021, nel 2022 ho deciso di riavvicinarmi al mondo dei massaggi ripartendo da un nuru massage ricevuto da una escort sudamericana professionista dei massaggi (non accettava a priori rapporti sessuali, per capirci) e successivamente ho fatto anche un massaggio tantrico con finale lingam con un'altra escort (italiana, ex massaggiatrice di un centro benessere e per scelta diventata escort-massaggiatrice in Toscana). Sono state entrambe esperienze fantastiche, l'unico "problema" è che in entrambi i casi avevo pagato per un trattamento che si sapeva dovesse finire con una sborrata, mentre nelle storie che ho voluto condividere con voi vi assicuro che entrambe le massaggiatrici erano "normali" e non pagate certo per gli "happy ending" che vi ho raccontato! E, sinceramente, lì sta il gusto secondo me, una goduria pazzesca sapere di averle fatte "cedere"! Hanno loro scelto liberamente, stimolate dalla situazione e dal mio comportamento, di prendermelo in mano e segarmelo! Ogni volta che ci penso mi viene duro, perché la sensazione di ottenere un qualcosa di inaspettato e così piacevole supera di gran lunga quella di pagare per ricevere ;)
 

zemarco83

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Sicuramente sì, ho voluto assolutamente provarli! Per colpa del Covid, che ha bloccato le mie esperienze dal 2020 al 2021, nel 2022 ho deciso di riavvicinarmi al mondo dei massaggi ripartendo da un nuru massage ricevuto da una escort sudamericana professionista dei massaggi (non accettava a priori rapporti sessuali, per capirci) e successivamente ho fatto anche un massaggio tantrico con finale lingam con un'altra escort (italiana, ex massaggiatrice di un centro benessere e per scelta diventata escort-massaggiatrice in Toscana). Sono state entrambe esperienze fantastiche, l'unico "problema" è che in entrambi i casi avevo pagato per un trattamento che si sapeva dovesse finire con una sborrata, mentre nelle storie che ho voluto condividere con voi vi assicuro che entrambe le massaggiatrici erano "normali" e non pagate certo per gli "happy ending" che vi ho raccontato! E, sinceramente, lì sta il gusto secondo me, una goduria pazzesca sapere di averle fatte "cedere"! Hanno loro scelto liberamente, stimolate dalla situazione e dal mio comportamento, di prendermelo in mano e segarmelo! Ogni volta che ci penso mi viene duro, perché la sensazione di ottenere un qualcosa di inaspettato e così piacevole supera di gran lunga quella di pagare per ricevere ;)
Certo sono d'accordo, la situazione é molto piú eccitante senza sapere a priori dove si andrá a finire.
Mi sono documentato su questi massaggi ultimamente, chi lo descrive dice che é veramente un'esperienza pazzesca
 
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stephenorlan

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Certo sono d'accordo, la situazione é molto piú eccitante senza sapere a priori dove si andrá a finire.
Mi sono documentato su questi massaggi ultimamente, chi lo descrive dice che é veramente un'esperienza pazzesca
Tra il nuru massage e il solo lingam, devo onestamente ammettere che il nuru ti porta proprio su un altro pianeta... Soprattutto se la ragazza che te lo fa è disponibile, professionale e sensuale come quella capitata a me... Considera, infatti, che il nuru massage è un lingam elevato all'ennesima potenza, dato che la massaggiatrice usa anche il suo corpo completamente nudo per massaggiarti e poi il finale è sempre lingam. Ovviamente è difficilissimo resistere all'idea di non poterla scopare pur avendocela sopra nuda per quasi un'ora, ma per me che sono sposato e non ho interesse ad avere rapporti sessuali completi con altre ragazze devo ammettere che è stato a dir poco entusiasmante. La escort sudamericana che mi ha "regalato" il nuru per soli 100 euro totali riceveva in un appartamento privato, dotato di "futon" (il materassino speciale per i massaggi orientali) e usava proprio il gel (non olio) tipico per questa pratica così altamente erotica. Una roba spaziale, soprattutto vedere le sue tette che scorrevano su di me, il suo culo e la sua figa che si strusciavano dappertutto (cazzo compreso), senza penetrazione ripeto. Più volte durante il massaggio le ho chiesto come facesse a non godere anche lei a forza di strusciarsi così intensamente sul mio cazzo duro e in generale sul mio corpo, ma lei mi ha detto che controllava con la sua testa il suo corpo e riusciva a rimanere "distaccata". Sul finale le chiesi se potevo sborrarle addosso, ma mi disse che non potevo e quindi mi lasciò venire anche lei "en plein air", leggermente rivolto verso la pancia, con una schizzata che fu assolutamente da competizione...
 

Chrym

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La mini-vacanza fu decisamente rilassante, le acque termali e il contesto in generale stimolavano i miei desideri e la mia eccitazione, tanto che con mia moglie ci fu una grandissima sintonia a letto. Scopammo parecchio e quindi non avevo bisogno di cercare altro, ma nella mia testa non potevo far altro che desiderare di ritrovarmi in cabina con Anna, tanto la mia fantasia sessuale si era impadronita di me. Dopo il massaggio di benvenuto, nel salutarla le avevo chiesto se avessi potuto ricevere da lei anche il mio massaggio full body pre-partenza e Anna mi aveva risposto con un sorriso e un "con molto piacere" che aveva stuzzicato ancora di più la mia voglia di andare oltre con lei. L'appuntamento era per le ore 15 di sabato pomeriggio e adoravo l'idea di sentire di nuovo le sue mani sul mio corpo. Tra l'altro, continuavo a chiedermi cosa avesse voluto dirmi con quel "Grazie Stefano" pronunciato alla fine del massaggio di benvenuto: grazie che non me l'ero tirato fuori del tutto, oppure grazie che le avevo iniziato a manifestare il mio interesse verso le sue mani di fata?! Essendo un tipo scaramantico, provai a fare come in Egitto: mattinata relax, pranzo leggero, doccia veloce e via pronto per scendere al centro massaggi, mentre mia moglie si sarebbe goduta il suo consueto riposino pomeridiano. Appena arrivato trovai Anna già ad attendermi: indossava lo stesso camice nero del giovedì, stavolta già sbottonato in alto e con sotto una maglietta nera, sempre abbastanza larga. "Ottimo - pensai - così mi potrò godere anche stavolta la sua scollatura". Mi fece strada verso la cabina e anche stavolta, a differenza di Nadia l'egiziana, Anna mi parlava parecchio e serenamente, chiedendomi come avevo trascorso i giorni in struttura e cosa avrei desiderato ricevere dal trattamento che stava per iniziare. "Rischi a farmi questa domanda", pensai tra me e me, consapevole delle mie reali intenzioni. Mi limitai, ovviamente, a risponderle che avrei voluto un massaggio full body ancora più rilassante di quello di benvenuto, perché avevo proprio bisogno di evadere per un'ora dalla mia realtà quotidiana. La vacanza in quell'hotel mi aveva sicuramente aiutato, ma "vorrei un massaggio che mi facesse scaricare del tutto le tensioni della mia vita lavorativa e familiare", incalzai. "Vediamo quello che posso fare", rispose sorridendo Anna. Già una replica di questo tipo me lo faceva diventare barzotto a priori. La cosa bella in generale era il modo che aveva di porsi: da donna matura qual era non faceva trapelare neppure un minimo di agitazione o di stanchezza, faceva tutto - persino modulare il tono di voce - per farti sentire rilassato e coccolato. E, seppure non avesse più il fisico di una giovane modella, sapeva benissimo di essere ancora affascinante e piacente, quindi aveva maturità anche nel suo modo di presentarsi. Da parte mia, ero stranamente deciso e diretto nell'idea di provocarla più esplicitamente, quindi me la rischiai: "Beh l'unico problema è che essere massaggiato da una bella donna come te non so se riuscirà mai a farmi rilassare del tutto, non è mica semplice, mettiti nei miei panni!". A quel punto sorrisi e anche lei scoppiò in una risata dicendo: "Ma dai, non esagerare! L'altra volta sei stato bravissimo, eri giusto un po' teso"... "Ecco, appunto, lo sapevo che te ne eri accorta. Per quello oggi bisogna che mi aiuti a scaricare del tutto le mie tensioni"... "Ok ora cambiati, cominciamo pancia in sotto per favore", chiuse quel nostro confronto uscendo dalla cabina. Quei pochi scambi verbali erano stati molto intriganti, sempre sul filo del "dico-non dico" e del sottinteso-doppio senso. "Proprio quello che ci voleva", pensai. D'altra parte, il rischio che invece mi stessi solo facendo tutte illusioni era concreto, perché alla fine aveva solo sorriso e tenuto un po' il gioco alle mie battute... Era tempo di scoprirlo: rientrò dopo un paio di minuti e il massaggio ebbe inizio. Non sapeva che le avevo preparato una "sorpresa": conoscendo i miei desideri e immaginando che avrebbe iniziato il massaggio dalla gamba destra, mentre mi ero disteso a pancia in giù avevo volutamente spostato il cazzo verso destra, rivolto verso il basso. In quel modo, pensai, "se dovessi avere un'erezione mentre mi massaggia le gambe forse la mia cappella gonfia farà capolino da quello striminzito slip monouso". Avevo una donna adulta e attraente che si stava iniziando a prendere cura delle mie gambe, con movimenti sinuosi e ampi, utilizzando entrambe le mani per sciogliere e allungare la muscolatura. Sapevo già cosa fare, ma non volevo essere troppo esplicito come lo ero stato in Egitto con Nadia: così, mentre le sue mani salivano verso la parte alta della coscia, mi ritrovai anche stavolta ad alzare leggermente il bacino, in modo educato diciamo, ma al contempo in modo da permetterle di salire con le mani fin sotto, nella piccola apertura che stavo generando con quel movimento. Non ci fu alcuna resistenza da parte sua e anzi credo immaginò che quel mio movimento fosse dettato dal sentirmi teso nella zona inguinale, quindi sentii le sue mani affondare lì sotto fino a sfiorare con decisione la parte bassa delle mie mutandine mono uso. E qui notai immediatamente la differenza con l'Egitto: quello slip usa e getta, proprio come avevo sperato, riusciva a fatica a contenere le mie palle, figuriamoci un cazzo che, già dalla prima volta in cui mi sentii sfiorare, aveva iniziato a gonfiarsi. Anche stavolta ripetei quel piccolo movimento di bacino tutte le volte che la sentivo salire con le mani verso il pube e tutte le volte Anna non si lasciò pregare e anzi continuava senza problemi a massaggiare, anche per più secondi e con più di un semplice passaggio, sfiorando di continuo le mie palle e finalmente iniziando - con la parte alta della sua mano e del suo pollice - a sbattere sul mio cazzo che si gonfiava e induriva sempre di più. I brividi scorrevano sul mio corpo elettrizzandomi completamente e il mio respiro divenne più profondo e ritmato in base ai suoi movimenti. Ormai non c'erano dubbi: stava assecondando la mia eccitazione con i suoi massaggi e la cosa non sembrava affatto turbarla. Sono certo che effettuò non meno di una quindicina di passaggi con quelle mani di fata sotto il mio bacino, purtroppo senza mai prendere il mio cazzo in mano, ma sempre sfiorandolo e toccandolo anche in modo evidente. Poi, però, sentii che si iniziava a spostare: era sicuramente giunto il momento dell'altra gamba. Mentre passava dall'altro lato, sempre con un forte sospiro decisi di sistemarmi in modo evidente il pacco, provando stavolta a spostare il cazzo verso sinistra, dove già mi va per natura; ormai era troppo duro per rivolgerlo verso il basso e quindi, ahimè, dovetti sistemarlo facendolo puntare verso l'alto. Lei aveva assolutamente notato tutto, ma la nuova posizione del mio pene in erezione verso l'alto rese il massaggio alla gamba sinistra meno eccitante, seppure decisi ugualmente di compiere quei piccoli movimenti di bacino per sentire le sue mani arrivare fino a sfiorarmi la parte bassa della mutanda mono-uso. Terminato anche con la gamba sinistra, Anna passò alla parte bassa della schiena e iniziò ad effettuare uno strano movimento sia di pressione, sia ondulatorio, un movimento che mi spingeva con le mani verso il lettino e poi mi faceva come oscillare qua e là con il mio corpo. Non so se lo fece di proposito, ma questa tecnica di trattamento non fece altro che mantenere la mia erezione bella in tiro, visto che me lo sentivo dapprima premuto sul lettino e poi mosso a destra e sinistra. Va da sé che, quando mi chiese di girarmi a pancia in su, solo una cieca non avrebbe notato quell'evidente striscia dura slanciata sul lato sinistro della mia mutandina usa e getta. Tremavo un pochino, perché era così chiaro che avevo il cazzo duro e che volevo andasse oltre che mi sentivo anche di rischiare di fare una figura di merda. Ma ormai ero in ballo e, come si dice in gergo, "o la va, o la spacca", pensai. Anna mi chiese: "Hai freddo?". "No no, diciamo che sono solo un po' in difficoltà ecco"... "Difficoltà? Che difficoltà?", replicò lei, appoggiando le mani sulla mia coscia destra e iniziando a massaggiarla. Non volevo essere volgare nella risposta, non potevo certo rovinare tutto, ma era chiaro che mi stesse mettendo alla prova: forse voleva vedere se ero solo chiacchiere o se avevo il coraggio di spingermi avanti nelle mie intenzioni. Le sue mani massaggiavano in modo profondo, delicato ma deciso, senza lesinare di soffermarsi nell'interno coscia. "La difficoltà è piuttosto evidente e, mi spiace dirlo, dipende principalmente da te". "Addirittura? Ma non ho fatto niente!", replicò sorridendo. "Non hai fatto niente perché rispetto la tua professionalità e sto facendo di tutto per tenerlo a bada", ammisi spudoratamente. "Hai detto che volevi sciogliere tutte le tensioni, non so quanto ti faccia bene tenerlo a bada". E niente, in quel momento mi sentii mancare. I miei occhi incrociarono i suoi e ci vidi uno sguardo da ragazzina maliziosa, sorridenti e ammiccanti com'erano. Ma Anna aveva una cinquantina d'anni e quindi sapeva giocare molto, molto meglio di una giovane inesperta. "Hai ragione, meglio lasciarlo respirare un po', sennò soffoca", ribattei tra l'eccitato e l'imbarazzato. In quel mentre feci un gesto un po' ruvido, perché con la mia mano destra strappai la mutandina tirandola via dal filo "interdentale" che la reggeva ai miei fianchi. Anna quasi si tirò un attimo indietro, sorpresa da questa mia mossa così decisa. Ma i suoi occhi caddero immediatamente sul mio cazzo teso a mille che si muoveva a piccoli sbalzi sopra il mio basso ventre. La sensazione che avevo provato in Egitto era tornata a trovarmi e la mia cappella gonfia non faceva altro che implorare di essere segata. Si voltò, prese un po' di olio dalla boccetta e lo versò dall'alto sopra il mio membro. "Adesso vediamo se ti faccio calmare un pochino"... Con una delicatezza incredibile iniziò a segarmi, passando entrambe le mani dalla base alla cappella, senza dimenticare di stimolare le palle. A differenza di Nadia l'egiziana, che mi aveva segato subito forte e decisa, Anna sembrava volermi regalare un'esperienza tantrica molto più rilassante, seppure ultra-eccitante. Tutto avveniva con calma e grazia, con le sue dita che indugiavano spesso, per merito dell'olio, sulla mia cappella in fiamme, che stringeva piano tra indice e medio e tra pollice e indice. Mentre mi segava iniziai a guardarla e ricevevo in cambio sorrisi e sguardi persino affettuosi. La mia mano sinistra iniziò a sfiorarle le gambe e a risalire verso il suo culetto, accarezzandolo senza eccedere. Era tutto così soft, seppure eccitantissimo, che non volevo esagerare e mettermi a "tarbare" forte le sue chiappe, ma volevo sapesse che trovavo il suo corpo molto eccitante. Sentivo l'eccitazione salire e sapevo sarebbe arrivata presto al suo culmine. Ma, sempre per non rovinare il momento, non volevo dirle esplicitamente: "Sto per venire", quindi mi limitai ad aumentare il ritmo e l'intensità dei miei sospiri. Lei si voltò verso di me e mi fece con il dito il gesto "shhh", come a dire di godere più piano. Trovai questa cosa ancora più giocosa ed eccitante e, senza bisogno che lei aumentasse il ritmo della sega, sentii il mio piacere iniziare a risalire fino alla cappella. Mi lasciò sborrare così, en plein air, tenendo il cazzo rivolto verso l'alto più che verso la mia pancia, così da potersi godere la vista dello zampillare a mo' di fontana della mia schizzata di piacere. Che sensazione pazzesca: avevo sborrato, di nuovo e in modo clamorosamente copioso, per una massaggiatrice non pagata per farmi godere, ma solo per farmi rilassare. C'ero riuscito di nuovo. Con un asciugamano mi aiutò a dare una ripulita e, proseguendo nel suo modo di fare da ragazzina, mi canzonò: "Direi che hai scaricato abbastanza le tue tensioni oggi, non credi?". Dio benedica le milf o donne mature che dir si voglia. L'avrei baciata e scopata, credetemi, ma mentre ancora mi asciugavo passò alle spalle e al viso e proseguì il trattamento, come a volermi dire: "Ora puoi rilassarti davvero". Che spettacolo. Mi salutò dalla porta, dicendomi che era contenta se per merito suo avevo dimenticato per un po' i miei problemi e le mie preoccupazioni quotidiane. Stavolta fui io a dirle: "Grazie, Anna". E tutt'ora, al solo ripensarci, non posso che essere grato per l'esperienza che mi aveva regalato.
Davvero molto bello, l'unica cosa che mi chiedo è chissà se a tua insaputa tua moglie durante i massaggi ha lo stesso tipo di esperienze. Sarebbe davvero interessante
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La mini-vacanza fu decisamente rilassante, le acque termali e il contesto in generale stimolavano i miei desideri e la mia eccitazione, tanto che con mia moglie ci fu una grandissima sintonia a letto. Scopammo parecchio e quindi non avevo bisogno di cercare altro, ma nella mia testa non potevo far altro che desiderare di ritrovarmi in cabina con Anna, tanto la mia fantasia sessuale si era impadronita di me. Dopo il massaggio di benvenuto, nel salutarla le avevo chiesto se avessi potuto ricevere da lei anche il mio massaggio full body pre-partenza e Anna mi aveva risposto con un sorriso e un "con molto piacere" che aveva stuzzicato ancora di più la mia voglia di andare oltre con lei. L'appuntamento era per le ore 15 di sabato pomeriggio e adoravo l'idea di sentire di nuovo le sue mani sul mio corpo. Tra l'altro, continuavo a chiedermi cosa avesse voluto dirmi con quel "Grazie Stefano" pronunciato alla fine del massaggio di benvenuto: grazie che non me l'ero tirato fuori del tutto, oppure grazie che le avevo iniziato a manifestare il mio interesse verso le sue mani di fata?! Essendo un tipo scaramantico, provai a fare come in Egitto: mattinata relax, pranzo leggero, doccia veloce e via pronto per scendere al centro massaggi, mentre mia moglie si sarebbe goduta il suo consueto riposino pomeridiano. Appena arrivato trovai Anna già ad attendermi: indossava lo stesso camice nero del giovedì, stavolta già sbottonato in alto e con sotto una maglietta nera, sempre abbastanza larga. "Ottimo - pensai - così mi potrò godere anche stavolta la sua scollatura". Mi fece strada verso la cabina e anche stavolta, a differenza di Nadia l'egiziana, Anna mi parlava parecchio e serenamente, chiedendomi come avevo trascorso i giorni in struttura e cosa avrei desiderato ricevere dal trattamento che stava per iniziare. "Rischi a farmi questa domanda", pensai tra me e me, consapevole delle mie reali intenzioni. Mi limitai, ovviamente, a risponderle che avrei voluto un massaggio full body ancora più rilassante di quello di benvenuto, perché avevo proprio bisogno di evadere per un'ora dalla mia realtà quotidiana. La vacanza in quell'hotel mi aveva sicuramente aiutato, ma "vorrei un massaggio che mi facesse scaricare del tutto le tensioni della mia vita lavorativa e familiare", incalzai. "Vediamo quello che posso fare", rispose sorridendo Anna. Già una replica di questo tipo me lo faceva diventare barzotto a priori. La cosa bella in generale era il modo che aveva di porsi: da donna matura qual era non faceva trapelare neppure un minimo di agitazione o di stanchezza, faceva tutto - persino modulare il tono di voce - per farti sentire rilassato e coccolato. E, seppure non avesse più il fisico di una giovane modella, sapeva benissimo di essere ancora affascinante e piacente, quindi aveva maturità anche nel suo modo di presentarsi. Da parte mia, ero stranamente deciso e diretto nell'idea di provocarla più esplicitamente, quindi me la rischiai: "Beh l'unico problema è che essere massaggiato da una bella donna come te non so se riuscirà mai a farmi rilassare del tutto, non è mica semplice, mettiti nei miei panni!". A quel punto sorrisi e anche lei scoppiò in una risata dicendo: "Ma dai, non esagerare! L'altra volta sei stato bravissimo, eri giusto un po' teso"... "Ecco, appunto, lo sapevo che te ne eri accorta. Per quello oggi bisogna che mi aiuti a scaricare del tutto le mie tensioni"... "Ok ora cambiati, cominciamo pancia in sotto per favore", chiuse quel nostro confronto uscendo dalla cabina. Quei pochi scambi verbali erano stati molto intriganti, sempre sul filo del "dico-non dico" e del sottinteso-doppio senso. "Proprio quello che ci voleva", pensai. D'altra parte, il rischio che invece mi stessi solo facendo tutte illusioni era concreto, perché alla fine aveva solo sorriso e tenuto un po' il gioco alle mie battute... Era tempo di scoprirlo: rientrò dopo un paio di minuti e il massaggio ebbe inizio. Non sapeva che le avevo preparato una "sorpresa": conoscendo i miei desideri e immaginando che avrebbe iniziato il massaggio dalla gamba destra, mentre mi ero disteso a pancia in giù avevo volutamente spostato il cazzo verso destra, rivolto verso il basso. In quel modo, pensai, "se dovessi avere un'erezione mentre mi massaggia le gambe forse la mia cappella gonfia farà capolino da quello striminzito slip monouso". Avevo una donna adulta e attraente che si stava iniziando a prendere cura delle mie gambe, con movimenti sinuosi e ampi, utilizzando entrambe le mani per sciogliere e allungare la muscolatura. Sapevo già cosa fare, ma non volevo essere troppo esplicito come lo ero stato in Egitto con Nadia: così, mentre le sue mani salivano verso la parte alta della coscia, mi ritrovai anche stavolta ad alzare leggermente il bacino, in modo educato diciamo, ma al contempo in modo da permetterle di salire con le mani fin sotto, nella piccola apertura che stavo generando con quel movimento. Non ci fu alcuna resistenza da parte sua e anzi credo immaginò che quel mio movimento fosse dettato dal sentirmi teso nella zona inguinale, quindi sentii le sue mani affondare lì sotto fino a sfiorare con decisione la parte bassa delle mie mutandine mono uso. E qui notai immediatamente la differenza con l'Egitto: quello slip usa e getta, proprio come avevo sperato, riusciva a fatica a contenere le mie palle, figuriamoci un cazzo che, già dalla prima volta in cui mi sentii sfiorare, aveva iniziato a gonfiarsi. Anche stavolta ripetei quel piccolo movimento di bacino tutte le volte che la sentivo salire con le mani verso il pube e tutte le volte Anna non si lasciò pregare e anzi continuava senza problemi a massaggiare, anche per più secondi e con più di un semplice passaggio, sfiorando di continuo le mie palle e finalmente iniziando - con la parte alta della sua mano e del suo pollice - a sbattere sul mio cazzo che si gonfiava e induriva sempre di più. I brividi scorrevano sul mio corpo elettrizzandomi completamente e il mio respiro divenne più profondo e ritmato in base ai suoi movimenti. Ormai non c'erano dubbi: stava assecondando la mia eccitazione con i suoi massaggi e la cosa non sembrava affatto turbarla. Sono certo che effettuò non meno di una quindicina di passaggi con quelle mani di fata sotto il mio bacino, purtroppo senza mai prendere il mio cazzo in mano, ma sempre sfiorandolo e toccandolo anche in modo evidente. Poi, però, sentii che si iniziava a spostare: era sicuramente giunto il momento dell'altra gamba. Mentre passava dall'altro lato, sempre con un forte sospiro decisi di sistemarmi in modo evidente il pacco, provando stavolta a spostare il cazzo verso sinistra, dove già mi va per natura; ormai era troppo duro per rivolgerlo verso il basso e quindi, ahimè, dovetti sistemarlo facendolo puntare verso l'alto. Lei aveva assolutamente notato tutto, ma la nuova posizione del mio pene in erezione verso l'alto rese il massaggio alla gamba sinistra meno eccitante, seppure decisi ugualmente di compiere quei piccoli movimenti di bacino per sentire le sue mani arrivare fino a sfiorarmi la parte bassa della mutanda mono-uso. Terminato anche con la gamba sinistra, Anna passò alla parte bassa della schiena e iniziò ad effettuare uno strano movimento sia di pressione, sia ondulatorio, un movimento che mi spingeva con le mani verso il lettino e poi mi faceva come oscillare qua e là con il mio corpo. Non so se lo fece di proposito, ma questa tecnica di trattamento non fece altro che mantenere la mia erezione bella in tiro, visto che me lo sentivo dapprima premuto sul lettino e poi mosso a destra e sinistra. Va da sé che, quando mi chiese di girarmi a pancia in su, solo una cieca non avrebbe notato quell'evidente striscia dura slanciata sul lato sinistro della mia mutandina usa e getta. Tremavo un pochino, perché era così chiaro che avevo il cazzo duro e che volevo andasse oltre che mi sentivo anche di rischiare di fare una figura di merda. Ma ormai ero in ballo e, come si dice in gergo, "o la va, o la spacca", pensai. Anna mi chiese: "Hai freddo?". "No no, diciamo che sono solo un po' in difficoltà ecco"... "Difficoltà? Che difficoltà?", replicò lei, appoggiando le mani sulla mia coscia destra e iniziando a massaggiarla. Non volevo essere volgare nella risposta, non potevo certo rovinare tutto, ma era chiaro che mi stesse mettendo alla prova: forse voleva vedere se ero solo chiacchiere o se avevo il coraggio di spingermi avanti nelle mie intenzioni. Le sue mani massaggiavano in modo profondo, delicato ma deciso, senza lesinare di soffermarsi nell'interno coscia. "La difficoltà è piuttosto evidente e, mi spiace dirlo, dipende principalmente da te". "Addirittura? Ma non ho fatto niente!", replicò sorridendo. "Non hai fatto niente perché rispetto la tua professionalità e sto facendo di tutto per tenerlo a bada", ammisi spudoratamente. "Hai detto che volevi sciogliere tutte le tensioni, non so quanto ti faccia bene tenerlo a bada". E niente, in quel momento mi sentii mancare. I miei occhi incrociarono i suoi e ci vidi uno sguardo da ragazzina maliziosa, sorridenti e ammiccanti com'erano. Ma Anna aveva una cinquantina d'anni e quindi sapeva giocare molto, molto meglio di una giovane inesperta. "Hai ragione, meglio lasciarlo respirare un po', sennò soffoca", ribattei tra l'eccitato e l'imbarazzato. In quel mentre feci un gesto un po' ruvido, perché con la mia mano destra strappai la mutandina tirandola via dal filo "interdentale" che la reggeva ai miei fianchi. Anna quasi si tirò un attimo indietro, sorpresa da questa mia mossa così decisa. Ma i suoi occhi caddero immediatamente sul mio cazzo teso a mille che si muoveva a piccoli sbalzi sopra il mio basso ventre. La sensazione che avevo provato in Egitto era tornata a trovarmi e la mia cappella gonfia non faceva altro che implorare di essere segata. Si voltò, prese un po' di olio dalla boccetta e lo versò dall'alto sopra il mio membro. "Adesso vediamo se ti faccio calmare un pochino"... Con una delicatezza incredibile iniziò a segarmi, passando entrambe le mani dalla base alla cappella, senza dimenticare di stimolare le palle. A differenza di Nadia l'egiziana, che mi aveva segato subito forte e decisa, Anna sembrava volermi regalare un'esperienza tantrica molto più rilassante, seppure ultra-eccitante. Tutto avveniva con calma e grazia, con le sue dita che indugiavano spesso, per merito dell'olio, sulla mia cappella in fiamme, che stringeva piano tra indice e medio e tra pollice e indice. Mentre mi segava iniziai a guardarla e ricevevo in cambio sorrisi e sguardi persino affettuosi. La mia mano sinistra iniziò a sfiorarle le gambe e a risalire verso il suo culetto, accarezzandolo senza eccedere. Era tutto così soft, seppure eccitantissimo, che non volevo esagerare e mettermi a "tarbare" forte le sue chiappe, ma volevo sapesse che trovavo il suo corpo molto eccitante. Sentivo l'eccitazione salire e sapevo sarebbe arrivata presto al suo culmine. Ma, sempre per non rovinare il momento, non volevo dirle esplicitamente: "Sto per venire", quindi mi limitai ad aumentare il ritmo e l'intensità dei miei sospiri. Lei si voltò verso di me e mi fece con il dito il gesto "shhh", come a dire di godere più piano. Trovai questa cosa ancora più giocosa ed eccitante e, senza bisogno che lei aumentasse il ritmo della sega, sentii il mio piacere iniziare a risalire fino alla cappella. Mi lasciò sborrare così, en plein air, tenendo il cazzo rivolto verso l'alto più che verso la mia pancia, così da potersi godere la vista dello zampillare a mo' di fontana della mia schizzata di piacere. Che sensazione pazzesca: avevo sborrato, di nuovo e in modo clamorosamente copioso, per una massaggiatrice non pagata per farmi godere, ma solo per farmi rilassare. C'ero riuscito di nuovo. Con un asciugamano mi aiutò a dare una ripulita e, proseguendo nel suo modo di fare da ragazzina, mi canzonò: "Direi che hai scaricato abbastanza le tue tensioni oggi, non credi?". Dio benedica le milf o donne mature che dir si voglia. L'avrei baciata e scopata, credetemi, ma mentre ancora mi asciugavo passò alle spalle e al viso e proseguì il trattamento, come a volermi dire: "Ora puoi rilassarti davvero". Che spettacolo. Mi salutò dalla porta, dicendomi che era contenta se per merito suo avevo dimenticato per un po' i miei problemi e le mie preoccupazioni quotidiane. Stavolta fui io a dirle: "Grazie, Anna". E tutt'ora, al solo ripensarci, non posso che essere grato per l'esperienza che mi aveva regalato.
Davvero molto bello, l'unica cosa che mi chiedo è chissà se a tua insaputa tua moglie durante i massaggi ha lo stesso tipo di esperienze. Sarebbe davvero interessante
 

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