Racconto di fantasia TRIBUTI a Laura di Ks421

Durello81

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UNO SPETTACOLO PARTICOLARE



Le ultime esperienze al Golf Club avevano fatto riflettere Laura parecchio e anche per questo aveva ignorato tre o quattro chiamate che aveva ricevuto da Andrea nelle settimane passate. Quella che ricevette quel giorno invece fu quasi una tentazione evidente e infatti senza resistervi affatto, vinta dalla curiosità e dalla necessità di sentire il Direttore, gli rispose…

“Perché non mi hai richiamato” furono le prime parole di Andrea…pronunciate con un tono secco e autoritario “ ti cerco da parecchio perché avevo voglia di allenarmi ancora in gruppo e farti conoscere altri amici….” disse tutto d’un fiato, con calma, ma senza la possibilità di essere interrotto.

Laura con lo smartphone all’orecchio fu presa alla sprovvista ma tentò una risposta, non timida ma neanche tanto credibile: “ sono stata impegnata col lavoro e anche questa settimana devo andare a Ginevra. Parto dopo domani in mattinata…ho poco tempo in generale….”.

“Siamo tutti impegnati” la risposta che ricevette, “ ma per allenarci dobbiamo trovare il tempo….

“Posso solo domani sera, poi parto” la proposta immediata che Laura fece…

Silenzio. Silenzio probabilmente riflessivo dall’altro lato della comunicazione.

“Al Club non possiamo” le parole del Direttore “ stiamo preparando l’assemblea annuale che ci sarà fra due giorni e il Centro Benessere è un vero cantiere” aggiunse “ma ho voglia di allenarmi con Te e il tempo lo troverò” e chiuse la chiamata, cosi senza aggiungere altro.

Laura allora, dopo averci pensato un pochino gli scrisse un messaggio e come proposta era di andare alla collina del Santuario, un’altra zona di allenamenti dall’altra parte della città, in una zona collinare che conosceva bene e che si prestava a sedute che loro avevano affrontato in passato.

OK, la secca risposta, alle 19.00 in punto al parcheggio in basso…

Laura arrivò con qualche minuto di anticipo, a piedi come suo solito per sfruttare la camminata come momento di riflessione e appena dopo arrivò anche Andrea a bordo del pulmino del club che parcheggiò liberamente in quanto non c’era nessuno.

Scendendo prese con se un borsone non piccolo e squadrando Laura dall’alto al basso le disse: “ ti avevo detto alle 19.00 in punto….sei in anticipo” e cosi dicendo le lanciò fra i piedi il collare, che Laura conosceva bene, con il suo guinzaglio.

“Indossalo!!!” le ordinò…”solo quello!!!” aggiunse subito dopo…

Laura non prese neanche un secondo per fare quello che le era stato chiesto. Via i pantaloncini con le mutandine e via la maglietta col reggiseno che infilò nel suo piccolo zainetto e allacciò il collare come detto. Andrea mise lo zaino in spalla e prendendo il guinzaglio prese il sentiero che li avrebbe condotti alla cima, al santuario.

Nessuna parola fra i due durante l’ascesa, Andrea davanti a fare il passo e Laura dietro a brevissima distanza, quasi attaccata, per non far tendere troppo la corda.

In cima alla collina c’era questa piccola chiesetta, Il Santuario, con una piccola casetta per pellegrini a fianco. C’era poi, a breve distanza una zona attrezzata dal comune per il semplice fitness proprio dove un belvedere dava la possibilità di spaziare con lo sguardo sulla città e in fondo sull’altra collina, quella del Golf Club, dove le luci del percorso artificiale a loro noto si stagliavano come si stagliava tutto illuminato il Club stesso.

Era una bella serata di tarda primavera, calda e piacevole. Il sole stava tramontando e la sera cominciava a rinascere come consuetudine quotidiana.

Giunti in cima e buttato lo zaino a terra, Andrea tirò Laura a se e guardandola negli occhi dava inizio all’allenamento che aveva programmato: “non mi piace che mi si ignori” disse strattonando la corda “ e non mi piace che mi disubbidisci. Ti avevo detto alle sette e non prima come hai fatto…” e ancora scandiva le parole con altrettanti scossoni e strattoni della corda….”meriti una punizione….una bella lezione” aggiunse imprimendo la prima sculacciata, forte sculacciata, sul gluteo destro di Laura.

“Aiutami a pisciare adesso” le ordinò facendo due passi verso un piccolo alberello ai margini dello spiazzo. Laura obbediente gli abbassò i pantaloncini e prendendogli il cazzo in mano attese la sua minzione dirigendo il getto. Appena Andrea ebbe terminato di orinare le ordinò di pulire bene il pene e, prendendola per i capelli nel mentre si abbassava convulsamente i pantaloncini e le mutande, le ficcò il cazzo in bocca e con un segno le indicò anche il culo.

Laura non aveva il tempo di pensare. Tutto velocemente era chiesto e doveva essere fatto. Gli prese il cazzo in bocca, non per un pompino ma per un lavaggio con la stessa e con la lingua. E cosi fece anche con suo culo. Gli apri le chiappe e con la lingua ne percorse tutto lo spazio, soffermandosi un pochino di più sul buchetto e “lavando” come richiesto lo spazio fra pene e ano.

“Brava la mia cagnetta” furono le parole di Andrea e per premiarla di quanto appena fatto ecco due ceffoni diretti al seno, ai capezzoli turgidi di Laura che con un gemito incassò.
Si stava eccitando. Laura, non Andrea. Laura si stava bagnando, anzi era già tutta bagnata. Andrea ancora molle ma non era quello che, al momento aveva in mente.

“Ti devo punire perché sei stata disubbidiente” disse un’altra volta e cosi cominciò a tirare fuori dallo zaino una serie di corde e un frustino smontabile che in un balenò montò a dovere.

Laura in silenzio stava a guardare quanto lui preparava.

Fu presto legata col le braccia alzate alla spalliera svedese. Legata in alto, in sospensione e legata anche per le gambe, aperte. Cosi era esposta, tutta nuda alle voglie e intenzioni del direttore che senza alcuna parola aveva lavorato per sistemarla in quella posizione.

Per la prima volta quella sera concentrò il suo sguardo sul suo seno prima, facendolo seguire da altri colpi violenti e sulla sua fica dopo. Qui prima la accarezzò e trovandola umida fece seguire due schiaffi a piena mano che fecero rabbrividire Laura sia di piacere che di dolore. Ma tutte e due le cose la condussero allo stesso risultato. Le venne il primo orgasmo, forse anche per quello che si stava immaginando potesse farle cosi legata. Un orgasmo potente che non poteva accompagnare con carezze o con altro. Un orgasmo che il suo corpo prese e godette silentemente.

Andrea se ne accorse e come risposta immediata le diede i primi due colpi di frusta sul sedere. Colpi secchi e decisi che però a Laura fecero lo stesso effetto degli schiaffi sulla fica. Il dolore che provava si trasformava in eccitazione. Grande eccitazione.

Anche Andrea si stava eccitando e il suo cazzo iniziava a prendere la rigidità che quella situazione poteva far accadere.

Continuava a ripetere le stesse parole, un insieme di “ devi obbedire….devi fare come dico io….come voglio io….sei la mia cagna e cosi devi comportarti…” ecc ecc.

Alle parole seguiva i fatti. Alternava colpi al culo con pizzicotti ai seni, ai capezzoli. Alternava schiaffi leggeri al viso con schiaffi più forti alle tette e con altrettanti schiaffi all’inguine, all’interno delle cosce.

Laura soffriva, più per la posizione che per i colpi inferti. Questi la eccitavano, la eccitava il fatto di essere li inerme a sua completa disposizione. E la sua eccitazione si trasformava in umori che le bagnavano la fica e calore che si sentiva addosso.

Quando Andrea ancora una volta la penetrò con due, tre e poi quattro dita il secondo orgasmo la colpì. Un lungo, lunghissimo brivido la percorse tutta, come una scossa elettrica e lasciò la mano del suo “padrone” bagnata e gocciolante. Lui gliela diede da leccare prima e poi le ficco la sua stessa lingua in bocca per un bacio fatto di bava e umori che si scambiavano in quel confronto di posizioni, una dominante e una di sottomissione.

Intanto il suo cazzo era diventato bello turgido e lui orgoglioso se lo menava con la mano destra mentre con la sinistra la colpiva ancora col frustino.

“Adesso ci divertiamo per bene” le disse e cosi estrasse dallo zaino un fallo di dimensioni non comuni. Laura guardandolo assunse un’espressione dubbiosa ma non le diede la possibilità di dire nulla. Le chiuse la bocca con del nastro e senza anticipare nulla iniziò a penetrarla con quell’enorme cazzo.

Laura era ancora lubrificata per gli orgasmi di prima e, anche se a fatica, riuscì ad accoglierlo dentro di se. Non aveva scelta, non aveva altra possibilità.

Ma ben presto si accorse che non era quella la destinazione di quel cazzone di plastica. Andrea infilandolo in fica lo stava soltanto lubrificando un pochino. Il culo, il suo culo era destinato ad essere penetrato da quella cosa inerte…

E qui, Allora, la preoccupazione si dipinse sul volto di Laura, preoccupazione che non fece altro che eccitare ancora di più Andrea.

“La prossima volta ti preoccuperai di stare più attenta” e con queste parole iniziò a spingere il grosso fallo nello sfintere di Laura che certamente, anche se avvezza al sesso anale, non era mai stata inculata con qualcosa di quelle dimensioni. Lei tratteneva il respiro come tentativo di lenire il dolore, lui tratteneva il respiro per l’eccitazione e per riuscire nel più breve tempo a fare quello che voleva fare. Il corpo, l’anello di carne che costituiva l’ano di Laura poco alla volta cedette e riuscì ad accogliere quello che non avrebbe mai pensato di poter accogliere. Entrato quasi tutto nel culo di Laura ecco che Andrea lo cinse con una cintura che poi si allacciò in vita. Era una cintura elastica che serviva ad impedire che uscisse dal buco in cui era stato inserito e cosi, eccitato come non mai, si mise davanti e senza annunciare nulla penetrò in fica Laura.

Lei legata a quell’attrezzo costruito per altri scopi si trovava in sospensione con un animale dalle fattezze umane che la stava scopando e con un cazzo dalle fattezze animalesche che la stava devastando lo sfintere….e in balia di tutto questo, con schiaffi e pizzicotti che le bruciavano il petto, in balia di tutto questo il suo corpo reagiva con un piacere mai provato prima, un godimento che nasceva prima in testa e poi nelle parti più sensibili dove è solito nascere il piacere.

La sensibilità dei capezzoli le dava piacere, i colpi di entrare e uscire del suo cazzo con le palle che sbattevano contro rendevano la sua fica un forno, una fica in fiamme si poteva scherzare in altre situazioni. E poi il culo, il culo cosi aperto, riempito era un mix ci dolore vero ma di piacere supremo.

E quando con un urlo e con spinte potenti il Direttore le sborrò’ dentro, il sentirne calore e forza la fecero esplodere anche lei in quello che era di più di un orgasmo, era un essere in una situazione prossima al delirio del piacere sublime e supremo, il massimo che pensava si potesse raggiungere essendo oggetto passivo e non attivo come in tante altre occasioni.

Pianse, qualche lacrima scese ma di puro e immenso piacere.

Andrea si staccò in preda anche lui ad un godimento particolare, forse non nuovo ma particolare.

Stranamente, con molta delicatezza le estrasse il fallo dal sedere e le tolse prima il nastro dalla bocca e poi le corde.

Adagiò Laura su una comoda panchina li di fianco e insieme a Lei si prese qualche minuto di riposo.

La Sera era oramai arrivata, il sole stava scendendo per cercare il riposo anch’esso e nella pace e calma del luogo soltanto alcune sirene in lontananza si sentivano leggere ma insistenti.

Da quella panchina guardavano tutti e due la città, i battiti che ritornavano sui ritmi normali e, ognuno per se, in compagnia dei propri pensieri. La visuale da li in alto era magnifica, luci che si accendevano sotto l’oscurità che scendeva.

Solo sull’orizzonte stava andando in scena uno spettacolo, uno spettacolo particolare. Fu Laura la prima ad accorgersene, collegando le sirene a quei bagliori che la in fondo si stavano stagliando. La in fondo dove c’era il Golf Club e in particolare più a destra dove doveva esserci il centro benessere. Un incendio, si vedeva chiaramente probabilmente stava distruggendo tutto.

Andrea, nudo dalla cinta in giù con soltanto ai piedi delle scarpe da running. Laura con solo quelle addosso cercarono di vedere meglio ma quella era la cosa che tanta luminosità imprimeva all’orizzonte.

Il Direttore come sotto shock abbandonò tutto li e prese la via del parcheggio senza dire nulla…

Laura invece rimase ancora qualche tempo, si stava godendo la calda brezza della sera, si stava godendo ancora i potenti orgasmi vissuti e si stava godendo uno spettacolo particolare: la fine del Golf Club……
Anche in questo racconto hai suparato il limite del piacere e della trasgressione.. anche in questa situazione Laura ha superato i suoi limiti da vera sportiva, pronta a raggiungere un nuovo traguardo.
 

Shamoan

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Incredibile, semplicemente incredibile, personalmente credo che in una vita precedente tu abbia vissuto con una Laura o con questa Laura, perché la descrivi così bene, in ogni particolare ed in ogni circostanza come se realmente fossero accadute.
Inoltre la tua fantasia nel descrivere queste situazioni è veramente disarmante!
Racconto dopo racconto rimango sempre più senza parole!!!
 
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Anche in questo racconto hai suparato il limite del piacere e della trasgressione.. anche in questa situazione Laura ha superato i suoi limiti da vera sportiva, pronta a raggiungere un nuovo traguardo.
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Incredibile, semplicemente incredibile, personalmente credo che in una vita precedente tu abbia vissuto con una Laura o con questa Laura, perché la descrivi così bene, in ogni particolare ed in ogni circostanza come se realmente fossero accadute.
Inoltre la tua fantasia nel descrivere queste situazioni è veramente disarmante!
Racconto dopo racconto rimango sempre più senza parole!!!
Laura è diventata nel tempo ispiratrice di fantasie che non hanno limiti...o ne hanno pochi. Grazie per quello che scrivete ma come ho detto spesso a @KSbis , è la Donna che lui ha descritto e che qui chiamiamo Laura la miccia di tutto...e Lui più di tutti noi lo sa e lo comprende.
Poi i racconti sono un altro modo per esprimere alcune fantasie che forse si sposano bene con il Personaggio....o almeno mi piace pensare sia così...
 

Shamoan

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Laura è diventata nel tempo ispiratrice di fantasie che non hanno limiti...o ne hanno pochi. Grazie per quello che scrivete ma come ho detto spesso a @KSbis , è la Donna che lui ha descritto e che qui chiamiamo Laura la miccia di tutto...e Lui più di tutti noi lo sa e lo comprende.
Poi i racconti sono un altro modo per esprimere alcune fantasie che forse si sposano bene con il Personaggio....o almeno mi piace pensare sia così...
Concordo su tutto, ma ti ripeto, anche confrontandomi con @KSbis, è incredibile come tu abbia colto l'essenza di questa donna, metabolizzata al punto che se uno non conoscesse l'altra faccia della medaglia narrata da KS, verrebbe indotto a credere che Laura sia la tua compagna.
Complimenti veramente!!!
 

KSbis

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Laura è diventata nel tempo ispiratrice di fantasie che non hanno limiti...o ne hanno pochi. Grazie per quello che scrivete ma come ho detto spesso a @KSbis , è la Donna che lui ha descritto e che qui chiamiamo Laura la miccia di tutto...e Lui più di tutti noi lo sa e lo comprende.
Poi i racconti sono un altro modo per esprimere alcune fantasie che forse si sposano bene con il Personaggio....o almeno mi piace pensare sia così...

Credo che questa sia una buona sintesi.
Questa Laura che non è "Laura", pur essendole sovrapponibile, è una fonte inesauribile di stupore.
E credetemi se dico che la sorpresa si rinnova ad ogni nuovo tassello che viene aggiunto a questo mosaico.
Il finale lascia con la curiosità aperta sia per l' immediato (lo zainetto? Laura farà incontri scendendo a valle?), sia per il lungo periodo.
 
OP
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UNO e TRINO

Laura seduta sulla panchina in cima alla collina del Santuario si stava godendo alcuni piaceri, fisici, ambientali e di orgoglio. Nuda, tutta nuda attirò le gambe al torace e abbracciandole affondò i pensieri ad alcune riflessioni…

Aveva appena lasciato Andrea ma il suo nome, ecco rimbarzarle in testa. Andrea, un nome che molte volte, soprattutto negli ultimi mesi aveva incontrato. Andrea il direttore del Golf Club, sfortunato direttore da questa sera,….Andrea il runner del pettorale e poi Andrea il giardiniere…suo vicino di casa e uomo dalle mille sorprese.

Andrea, un nome e tre personaggi….Uno e Trino…sorridendo pensava.

Chiuse gli occhi perché quel nome, quei nomi risvegliavano in Lei tanti bei ricordi, tanti bei momenti, tante piacevoli avventure….

Fu mossa da una leggera scossa…doveva essersi assopita un momento. Al suo fianco ritrovò il Direttore, stranamente sorridente che la stava fissando e cercava con una leggera spintarella di riportarla al presente: “Ti stavi rilassando proprio” le disse “ sono tornato per prendere lo zaino prima di tornare al Club…” aggiunse…

Laura lo guardò dritto in viso prima e poi più in basso dove ricordava non ci fossero ne pantaloncini ne biancheria. Era ancora cosi e subito girò lo sguardo verso l’orizzonte dove la splendida serata stava liberando lo spazio alla notte. Strano pensò….

La loro panchina, quella del riposo dopo i giochi era ben illuminata da un lampione li di fianco…

Andrea la stava ancora guardando cercando di interpretare i suoi sguardi e forse anche i suoi pensieri…e cosi facendo fece scendere la mano dalla spalla verso il basso, verso il seno e prendendolo in mano, stringendo, le disse “ lo sai che mi stai caricando ancora…” e prendendo con due dita il capezzolo lo strizzò con tutta la forza che poteva avere….

Laura rispose con un gemito di dolore…ma anche per lei quel tipo di sensazione era sempre una carica a sua volta e prendendogli in mano il cazzo mormorò “ Vedo e sento…”.

Il membro del direttore si stava indurendo e la stessa Laura provò a restituirgli la stessa forte stretta con la conseguenza che l’erezione velocizzò la sua comparsa.

Lui le stringeva il seno e schiaffeggiava il culo, Laura gli stringeva il cazzo iniziando una robusta sega….Entrambi si guardavano negli occhi cercando la debolezza dell’uno e dell’altra…e proseguendo queste manualità sempre più forti e decise…

All’improvviso dal buio e dal sentiero comparve prima una luce e poi attaccato a questa un uomo che stava correndo…

“Ciao Laura” disse fermandosi a pochi metri da loro, ancora nel chiaroscuro dell’ambiente ma in posizione privilegiata per vederli e per vedere molto bene quello che stava accadendo…

La sorpresa fu della voce prima che della sua figura…era Andrea, Andrea del pettorale che dopo tanto tempo le si presentò cosi, improvvisamente.

“Vedo che ti stai divertendo, vi state divertendo” aggiunse spostando lo sguardo da Lei a Lui e viceversa…” sempre la solita vacca…e spero di non avervi interrotto….” concluse con un silenzio interrogativo…

“Sempre la solita cagna” esordì il Direttore rompendo quei pochi secondi senza parole “…e visto che già vi conoscete regala un pochino di riposo a questo atleta che se lo merita” rivolgendosi a Laura e costringendola ad iniziare a porre le sue attenzioni anche al nuovo arrivato…

Nuovo arrivato che non si fece problemi di timidezza…anzi. Conosceva Laura e conosceva bene le sue potenzialità. Si abbassò subito i pantaloncini e avvicinando il suo cazzo alla mano si abbandonò alla sua bravura masturbatoria.

Adesso Lei era in mezzo a loro due che cercava di segare, un cazzo in ogni mano. Andrea il runner lo ricordava come molto dotato, un cazzo grosso più che grande e infatti faceva fatica a tenere tutto in mano e andare su e giù come invece riusciva a fare meglio con quello del Direttore. Direttore che indovinato il carattere del nuovo arrivato lo invitò subito a continuare a fare di Laura quello che lui conosceva bene.

Lei li segava e loro la segnavano con pizzicotti, sculacciate, sberle su tutto il suo corpo. Le tette, il culo, le cosce diventarono roventi in poco tempo….la sua fica grondante per tutto il piacere che le stavano donando.

Bastarono due dita da parte di Andrea, il runner, entrate anche senza troppa delicatezza che la fecero godere all’istante. Bagnata era bagnata, fradicia constatò Andrea e l’orgasmo esplose…liberatorio, pieno, elettrizzante…

Se ne accorsero anche loro due e lo accompagnarono con un ghigno.

“Sei una cagna e quindi hai il collare”…chiese il Runner “…e lui è il tuo padrone” indicando il Direttore….”Oppure ti sei persa?” concluse tirando la corda a se con Laura e sputandole in viso….La cosa fece elettrizzare tutta la situazione….

“Non si è persa ma ha bisogno di un aiuto…” proseguì il Direttore “ è in calore e va soddisfatta….” aggiunse sputandole anche lui addosso…

“E’ sempre in calore…” di rimando l’ultimo arrivato che sedendosi sulla panchina l’attirò a se e facendola accomodare sulla sua verga la penetrò senza dirle nulla.

Il suo grosso cazzo lo ricordava anche come si ritrovava dentro. Laura salendogli a cavalcioni costretta dalla corda tirata si ritrovò con quel palo di carne calda che la frugava e riempiva tutta. Andrea il Direttore ancora in piedi assisteva a quella monta e ogni tanto colpiva Laura sulle chiappe che andavano su e giù, al ritmo dettato dal Runner che tenendola ben stretta a se non le permetteva altro movimento che non quello.

“C’è spazio anche per Te”…disse allora rivolgendosi al Direttore “alla cagna piace, piace molto” e cosi facendo con le mani le apri i glutei mettendo ben in mostra il buchetto….

Andrea con se lo fece ripetere…le fu dietro e con un colpo secco la penetrò in culo schiacciandola contro il suo compare seduto. Prima qualche colpo leggero e poi preso il ritmo si ritrovò a spingere in sincronia con Andrea sotto….

Le sue mani stringevano il collo di Laura…il cui respiro risultava meno fluido del normale ma sufficiente per innescare il secondo e potente orgasmo di quell’ammucchiata….

Il runner senti il liquido caldo bagnargli il grembo ma fu da stimolo potente per fargli aumentare il ritmo. Da sotto sentiva l’altro cazzo che la stava inculando e sentiva, come lo sentiva anche l’Andrea di dietro, tutto il corpo di Laura che diventava una unica cosa in quella plastica composizione votata ai piaceri più selvaggi e naturali…

Laura si sentiva riempita appieno, con gli occhi chiusi stava vivendo quei momenti come suo solito. Ne voleva catturare tutte le sfaccettature per usarle come carburante per godere il presente e anche il futuro.

Aprendo lo sguardo appena dopo il suo secondo orgasmo ecco che, con sorpresa, scorse una terza figura maschile li presente vicino a loro.

Un uomo, ancora quasi nell’ombra si stava segando assistendo allo spettacolo dei tre.

“Andrea…che ci fai qui?” domandò allora appena riconosciuto dalla fisionomia il suo vicino giardiniere che con le braghe calate si stava masturbando come un adolescente…

Il Giardiniere fece un paio di passi nella loro direzione e tranquillizzando con lo sguardo e con la sua meccanicità il trio in azione, accarezzando il capo di Laura le rispose “ Ks mi ha mandato a vedere…visto che non rispondevi al cellulare”…e ancora facendo cenno a quella doppia che intanto stava proseguendo “ ma poi lo tranquillizzerai tu…..”.

Il runner e il Direttore dopo qualche secondo non di imbarazzo ma di sana sorpresa e curiosità proseguirono la loro cavalcata. Adesso, di fianco, il Giardiniere prese Laura per i capelli e, anche se a fatica, provava a metterle il cazzo in bocca.

Lei, piegandosi di lato, senza farli uscire e sempre sotto i loro colpi ritmati riusci prima a prenderlo in mano e poi anche il bocca. Riconosceva quel sapore, come riconosceva ogni odore che i tre uomini avevano addosso e che adesso ognuno contribuiva a diffondere in quella situazione.

L’accelerazione dell’inculata del Direttore fu il segnale che stava per venire. Fu da stimolo anche per il Runner che senza alcun cenno le venne dentro…all’improvviso.

Si senti la fica riempire di calore, cambiarono gli odori e i rumori della penetrazione e cambiarono anche quando il Direttore, pochi istanti dopo venne anche Lui. Con più animalità, gridando quasi…con meno sperma ma sempre con la stessa potenza di sempre. E fu abbastanza per farla venire anche Lei. Il terzo orgasmo richiamato da quello dei due Andrea la colpi in pieno e dovette aggrapparsi al Runner per vincere la voglia di godere che la stava invadendo.

Voglia che il Giardiniere prese al volo e tenendola per i capelli, costringendola verso di se le sborrò in viso e bocca tutta l’eccitazione che la scena prima e il pompino dopo gli avevano procurato.

Laura era esausta, per la posizione in cui era stata costretta, per il triplo orgasmo che aveva vissuto e per quella serata che cosi sorprendentemente si era sviluppata…

Quando il Direttore si staccò scese a fatica e facendo due esercizi provò a rimettere in moto la circolazione alle gambe…Lo stesso fece Andrea il Runner…..

Sembravano atleti al termine di una dura competizione….

Laura si accovacciò per fare pipì, quasi una cosa normale per lei. Il sesso, la penetrazione le facevano venire sempre questo stimolo.

Stimolo che fu preso al volo dai tre Andrea che, messisi in cerchio attorno a Lei, le regalarono la loro dose di urina…

Sentire questi ulteriori odori, questo calore addosso la fecero rabbrividire tutta…tutto il suo corpo tremava per le eccitazioni e forse per il freddo….

Fu cosi, per i brividi del freddo che Laura si risvegliò….sola su quella panchina…davanti allo spettacolo che soltanto qualche minuto prima aveva ammirato e abbandonato…

Aveva sognato, si era assopita e aveva sognato una della avventure più strane e singolari che la sua fantasia poteva immaginare…

Si risvegliò tutta indolenzita, come se la monta sognata l’avesse davvero fatta. Andrea il Direttore, Andrea il Runner e Andrea il Giardiniere l’avevano fatta godere come non mai…potenza del nome, potenza dell’Uno e del Trino…potenza dell’immaginazione e del piacere…
 

KSbis

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Alcune considerazioni veloci; sicuramente uno dei capitoli migliori, e secondariamente da sottolineare un paio di escamotage da narratore navigato.
Anzitutto il ricorso al sogno per far tornare in gioco in un colpo solo tutti i protagonisti (omonimi) di episodi passati.
Secondariamente il ricorso al sogno lascia la protagonista sempre in cima alla collina, nuda e quasi al buio.
Vedremo in seguito se la storia proseguirà altrove o se questa collina sarà ancora lo scenario.
 
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Alcune considerazioni veloci; sicuramente uno dei capitoli migliori, e secondariamente da sottolineare un paio di escamotage da narratore navigato.
Anzitutto il ricorso al sogno per far tornare in gioco in un colpo solo tutti i protagonisti (omonimi) di episodi passati.
Secondariamente il ricorso al sogno lascia la protagonista sempre in cima alla collina, nuda e quasi al buio.
Vedremo in seguito se la storia proseguirà altrove o se questa collina sarà ancora lo scenario.
Grazie come sempre. Laura ti tira fuori risorse che non sembra neanche di avere...
 

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Grazie come sempre. Laura ti tira fuori risorse che non sembra neanche di avere...

In realtà mi sono limitato a valutazioni di tutta evidenza.
Le risorse ci sono e ne fai uso egregiamente. Hai aggiunto un capitolo senza farla muovere di un passo, hai fatto riapparire i protagonisti di episodi passati e l' hai lasciata sempre in cima alla collina con il buio che avanza.
Chiamerei tutto questo saper controllare la situazione...
 
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BUONE….GRAZIE LAURA

Laura stava ammirando l’orizzonte e con un leggero sorriso stava osservando quelle luci calde, segno della fine del Club, mescolate a quelle più fredde, blù, dei lampeggianti di chi cercava di salvarlo….Il sorriso nasceva spontaneo, quasi di soddisfazione, di veder realizzata una sorte di giustizia non scritta ma necessaria…

La sera intanto era scesa e l’aria da piacevole era diventata un pochino fresca e Lei, tutta nuda su quella panchina realizzò che aveva lasciato i suoi vestiti giù al parcheggio…Era proprio il freddo a darle fastidio, non il fatto di essere libera da costrizioni tessili. Il nudo era una dimensione che conosceva bene e in cui ci si trovava a meraviglia…anche all’aperto, anche in luoghi insoliti, isolati, sconosciuti…

Con KS ne aveva esplorati tantissimi, dalle spiagge marine a quelle dei laghi, dai torrenti alpini a boschi famosi…Il suo corpo si prestava a scenari di quel tipo, volentieri, piacevolmente….esibizionisticamente perfino…per il suo di piacere…ma non solo….

Questi ricordi la scaldarono per qualche momento…la mano scese naturalmente verso la sua fica alla ricerca di quel calore che le nasceva dentro…ma il fatto di doversi riparare prevalse…

Aveva lo zaino del direttore e provò a guardare se qualcosa potesse aiutarla…

Corde, lacci, alcuni falli di dimensioni diverse…e poi il frustino, mollette…tutti giochi e strumenti al servizio di chi il piacere lo vuole cercare attraverso il suo opposto…e in fondo un body in latex, rosso e aperto nei punti strategici….ma almeno di un certo tipo di “indumento” si trattava..

Lo indossò, o meglio mentre lo stava indossando ecco che alle sue spalle arrivò tutto scodinzolante un piccolo cagnolino che prese a farle le feste…

Era un bulldog francese neanche troppo giovane e si sa, dove gironzolano questi animali di solito gironzolano anche i loro padroni…

Infatti, pochi secondi dopo, una luce di torcia la illuminò dai piedi risalendo fino al viso…anche se la luci dei lampioni non nascondevano proprio nulla…

La luce indugiò prima sulla sua patata scoperta in quanto il body la lasciava libera alla vista ed eventualmente all’uso, poi sul seno dove le tette non erano imprigionate da nessun corpetto e solo alla fine le arrivò agli occhi…solo alla fine…

La voce dell’uomo fu il primo contatto col proprietario del cane e solo dopo lo vide per come si presentava. Era un ometto non più giovane come il suo animale, dallo sguardo attento però e dalla battuta facile si accorse poco dopo:

“Devo metterlo al guinzaglio…” le disse indicando il cane “….oppure basta il suo…” facendo cenno a quello che Laura ancora indossava, retaggio della serata col direttore….

Laura gli sorrise, era di buon umore nonostante la situazione sembrava un pochino atipica e semplicemente gli rispose che aveva lasciato i vestiti giù al parcheggio e che per il freddo momentaneamente si doveva accontentare di quello…facendo riferimento al body rosso che sotto le luci dei lampioni e della torcia risaltava in quell’ambiente bucolico…

“Io ce l’ho nero” buttò li il nuovo arrivato…”il body…ce l’ho nero….molto comodo per le passeggiate serali in collina…..”aggiunse strappando un altro sorriso a Laura…

“Non è quel che sembra….” Provò a ribattere fra una risata e una successiva “..o forse lo è…ma ho solo voglia di tornare a casa…”

“Comunque c’è chi sta peggio di Lei” proseguì l’ometto e con lo sguardo indicò il rovente orizzonte ”questa sera è stato meglio venire su questa di collina…vero Boby?” aggiunse presentando il bulldog a Laura e presentandosi Lui appena dopo come genericamente Sandro….

“Con questo buio mi permetta di aiutarla a scendere o potrebbero essere guai”….indicando i sentieri e la discesa…” illuminerò il percorso per non rischiare di farci male…abbiamo lasciato la macchina al parcheggio di sotto” aggiunse, invitando Laura a prendere congedo dalla panchina e da quell’area che in quella sera erano stati per Lei luogo e momenti di grandi emozioni…

Boby davanti a precedere tutti, Laura appena dietro e Sandro a seguire con la torcia che faceva luce. Più volte lei dovette invitarlo ad abbassarla per illuminare meglio il sentiero in quanto l’ometto già dai primi metri aveva la tendenza ad alzare il fascio…diciamo ad altezza sedere…

Infatti il body lasciava completamente scoperto il culo di Laura e da dietro Sandro poteva ammirarne la perfezione dei glutei che con il movimento della camminata in discesa diventavano formidabili promotori di eccitazione e fantasie….

Laura lo sapeva e questa cosa stava eccitando pure Lei. Era una situazione strana, stranissima. Fino a quel momento non c’era stato nessun indicatore che Sandro potesse interessarsi a Lei, al suo corpo. Le battute, gli sguardi, anche quelli più insistenti e provocatori, sembravano fatti senza malizia, senza lo scopo che gli stessi di solito hanno quando in campo ci sono una bella Donna tutta nuda e un uomo….

Ed è per questo che l’eccitazione che stava provando si accompagnava ad una serenità che da tempo non provava. Si trovava a suo agio come da tempo non lo era stata, come da tempo non lo era stata al di fuori della sua cerchia famigliare…

“Non vengo spesso da queste parti” Le disse il suo accompagnatore “ma vedo che sono zone adatte a tutti gli sport…proprio tutti”, aggiunse….Laura colse al balzo l’ennesima battuta per ribattere e tenere accesa la conversazione: “ abbiamo fatto una sessione d’allenamento con un quasi amico….che però è dovuto scappare in fretta….”

“Per fortuna” aggiunse prontamente Sandro “ e spero che sia andata bene come sessione….perchè mi sembra di si da come sorride e da come il suo corpo sorride” galantemente proseguì….” Di solito incontro vecchi e vecchie…una bella Ragazza come Lei mai…anche perché nudi i vecchi e le vecchie non sono un bello spettacolo…” e anche a questa battuta Laura non potè che fermarsi per prendere aria e tempo da dedicare alla risata spontanea e naturale che nacque…

“Sandro, mi sembri un uomo interessante….piaceresti al mio di uomo….ne sono sicura”…e lo disse con convinzione…convinzione pura….

“Certo che se vi allenate sempre cosi….non ho idea di come possano essere le gare poi…vince chi resiste di più?” ancora proseguendo disse Sandro e con la luce illuminò per l’ennesima volta Laura e tutto il suo corpo…

Arrivarono al parcheggio, prima Boby e poi loro due. Laura ritrovò il suo zaino e senza pudore alcuno si liberò del body rosso e riprese i suoi di abiti: mutandine e calzoncini, reggiseno e maglietta.

Sandro sempre con lo sguardo puntato su di Lei non smise un attimo di parlare e lanciare battute. Si vedeva che apprezzava quel corpo e anche chi quel corpo lo portava, ma come poche volte le era successo, in situazioni simili o similari, si era limitato ad accompagnarla Laura…senza nulla di più….apparentemente.

Laura adesso, ricomposta, come d’accordo provò a chiamare KS per farsi venire a prendere. Il suo telefono spento, muto, non collegato rivelava la impossibilità di quanto programmato.

Ecco che Sandro allora, senza un attimo di indecisione, ma cogliendo la palla al volo immediatamente si propose di accompagnarla e con la solita battuta, passando dal lei al tu, “ ….cosi poi divento un quasi amico anch’io e mi inviti a qualche sessione d’allenamento…”….

Laura non aveva tante alternative e per questo accettò subito. Appena indicata la zona in cui abitava ecco che Sandro se ne uscì col fatto che conosceva molto bene il loro Giardiniere….”sono quasi amico anche di lui” aggiunse con un tono fra lo scherzoso e il serio…

Laura colse al volo quella battuta e ci ripensò per tutto il tempo del viaggio…

Boby sistemato nel bagagliaio del Defender di Sandro e in pochi minuti arrivarono al cancello di casa sua…

“Grazie del passaggio” gli disse Laura….”..il primo che lo incontra saluta Andrea per l’altro, altra allora…” aggiunse “non so proprio come sdebitarmi…..”

“Tu sei la famosa Laura, adesso che siamo arrivati mi ricordo…” se ne usci Sandro cosi all’improvviso…Infatti il suo nome, nella girandola delle presentazioni non era ancora uscito….

“Andrea mi parlò in un’occasione della sua vicina e di quanto fosse brava e obbediente…” aggiunse….

L’atmosfera cambiò immediatamente, Laura fu la prima ad accorgersene e difatti domandò senza giri di parole: “ Come posso sdebitarmi?”

Sandro, per la prima volta senza il sorriso ma con aria seriosa la guardò dritta in viso e semplicemente le chiese le sue mutandine come ricordo della serata….

Laura non fece una piega. Entrambi ancora nell’auto, uno di fianco all’altra sembravano una coppia normale in una normale camporella….si abbassò fino a toglierli i pantaloncini e poi, più lentamente, le mutandine di tessuto color viola e gliele donò in silenzio….

Sandro le prese e subito se le portò al naso per aspirarne il profumo come un apneista aspira l’ossigeno quando risale in superficie…

Il sorriso gli ritornò sul viso, non più un sorriso di allegria e buon umore ma un sorriso di piacere e godimento…

“Buone….grazie Laura” furono le sue sole parole
 

KSbis

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Che dire... l' incipit lascia capire che non abbiamo di fronte solo un' immagine forte, suggestiva ma che l' incendio avrà un seguito.
Ho apprezzato molto lo stile rilassato e il fatto che il nuovo arrivato si sia mosso bene senza fare passi falsi. E in genere non fare passi falsi è un buon viatico per raggiungere risultati concreti importanti.
Lei, al solito è perfetta. Direi anche fortunata nel non aver fatto altri incontri e nell' aver ritrovato lo zaino. Le cose potevano andare anche in senso diametralmente opposto...
Certo è che lui adesso sa chi è e dove vive...
Al solito non resta che aspettare!
 
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Grandel

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Gli Album di fotografie



Era partita col treno delle 11.10 in arrivo a Ginevra per il secondo pomeriggio…per l’appuntamento programmato da tempo con Mr. Wolfe, appuntamento più volte rimandato e che molto faticosamente era riuscita a strappare allo svizzero dopo non poche insistenze.

Appuntamento che per poco quella mattina aveva rischiato di annullare Lei stessa. Risvegliatasi dopo una nottata di riposo e ripensando a quanto successo il giorno prima, incontri, nuove conoscenze…soddisfazioni, Laura era stata tentata di posticipare la cosa. Troppi i pensieri con cui si era svegliata e che poi alla fine le avevano tenuto compagnia in quelle cinque ore di viaggio.

Scesa dall’Intercity si diresse a passo veloce verso l’ufficio della Casa d’Aste per cui lavorava da qualche tempo. Al suo bussare fu subito aperta la porta, era attesa e il suo arrivo in orario accolto con la solita gentilezza e professionalità che distinguevano quella azienda.

Fu introdotta nell’ufficio del CFO quasi immediatamente e ad accoglierla c’era Mr. Wolfe in persona. Era in forma da come si vedeva, modi impeccabili, abito gessato blu con panciotto, cravatta gialla su camicia azzurrina con gemelli d’oro quasi d’ordinanza. E il suo sorriso che era il marchio di fabbrica suo e dell’azienda che dirigeva.

Anche Laura si era presentata, al suo solito, molto elegante. Tailleur nero con gonna al ginocchio, camicetta bianca come le calze e scarpe decollete di vernice nera…tacco 12….

Doppio bacio dopo la stretta di mano e l’invito ad accomodarsi in poltrona furono il rito dell’incontro e subito dopo, facendole un educato cenno, Mr. Wolfe nell’interfono diede congedo alla segretaria liberandola dagli impegni fino al giorno dopo….

Messosi comodo anche lui dall’altra parte dell’ampia scrivania d’antiquariato, senza far cenno a nient’altro esordi molto naturalmente: “ prima di tutto il lavoro…” le disse guardandola negli occhi “ domani ho bisogno di Te da un Cliente vicino a Malaga….” aggiunse con una semplicità disarmante “partiremo domattina verso le 11.00. E’ già tutto prenotato…” e cosi dicendo mise sul piano una scatola di legno grande come una scatola di scarpe, tutta intarsiata con madreperla, una busta bianca di medie dimensioni e un album che sembrava un book di fotografie con copertina di pelle nera…

Laura era avvezza alle sorprese, quasi di ogni tipo e accolse quella comunicazione con una naturalezza e abitudine quasi disumane. “Va bene” furono le parole che pronunciò con chiarezza e nel farlo mise sul piano di lavoro anche un suo album fotografico che aveva conservato nella Neverfull LV fino a quel momento….

Un sorriso, il suo tipico sorriso, si risvegliò sul volto dello svizzero…

“giochiamo ad armi pari…quasi pari” le disse volendo scherzare su quanto i due avevano messo in campo…” e penso che sia questo il motivo per cui sei voluta venire ad incontrarmi…” e cosi dicendo prese in mano l’album di Laura e lo aprì con poca curiosità, dando l’impressione di sapere esattamente quello che da li a poco avrebbe visto…

Due immagini, due fotografie. Laura le aveva ricevute a casa qualche mese indietro dopo l’esperienza fatta come consulente presso una nobildonna austriaca…esperienza conclusa con qualcosa di poco chiaro come quelle stesse fotografie testimoniavano..

In una era rappresentata una mano, un pugno chiuso. Era il pugno di Laura inviato allo stesso Mr. Wolfe come promessa dopo il loro primo incontro. Era una copia. L’originale era appeso alle pareti di quell’ufficio, insieme a tante altre fotografie dello stesso genere ma in posizione centrale…

La seconda ritraeva la stessa Laura con una maschera sul volto, in posizione supina e una bella donna sopra di lei intenta ad urinarle addosso, sul viso per la precisione…Era una foto di un set fotografico, di uno dei set che in quei giorni di expertise erano nati assecondando i desideri e le voglie delle due Laura: Laura di KS e Laura Von Zicker, la baronessa, la nobildonna austriaca.

Mr. Wolfe naturalmente non fece neanche finta di essere sorpreso, non lo era e anzi…era proprio preparato a questo…come il proseguo del pomeriggio avrebbe dimostrato abbondantemente…

Rimase in silenzio qualche secondo, dava l’idea che stava riflettendo anche se Laura sapeva esattamente che le parole che da li a poco avrebbe udito erano parte di un discorso preparato da tempo e molto attentamente calibrato per l’occasione, per Lei e come giustificazione di quanto avvenuto. Lo sapeva già…ma era curiosa di ascoltarlo….e cosi fece…con attenzione…

“Laura tu sai bene che Noi creiamo valore per i nostri Clienti, scambiamo valore, conserviamo e produciamo per loro valore. E meglio lo facciamo, più ne creiamo per Noi, per i nostri soci e per tutti i potenziali nuovi clienti…La Baronessa stava commettendo un grave errore…stava regalando un patrimonio ad un mercato che non è ancora in grado di prezzare il reale valore di quel prodotto. E non parlo del valore che la tua apprezzata perizia gli aveva attribuito, parlo del valore artistico di quell’opera che si il denaro misurerà ma non adesso. Serve il secondo fattore per creare questo shock di valore…il primo è l’originalità dell’opera e delle opere e quello è assodato…il secondo arriverà quando Laura V.Z. non ci sarà più…solo allora…”

Laura, impassibile guardava lo svizzero che con naturalezza e linearità esponeva fatti e opinioni…

“ La sua Fondazione beneficerà di quel valore…ma non in questi tempi…è prematuro il tutto. La Baronessa è una personalità troppo in vista per questo tipo di prodotto…anche per il mercato a cui è e sarà destinato….” E cosi dicendo aprì la busta bianca che aveva tirato fuori qualche minuto prima rivelando la foto, una foto ingrandita di due, tre persone riprese da una telecamera…

“ E’ il frame del furto a Vienna…La denuncia alle autorità è stata ritirata e, anche se l’interpol ha individuato gli autori…adesso non è più affar loro. Lo stesso per l’assicurazione. Ha pagato qualcosa per l’archivio storico….dei cavalli e delle barche austriache…non per quello della passione dei Von Zicker…..Gli autori sono stati identificati come facenti parte di un clan serbo specializzato….adesso in vacanza in Italia…vicino a dove abiti Tu…” aggiunse perentorio ritirando la foto e restituendo l’album a Laura con modi gentili ma risolutivi…

“Questo è quanto….” e cosi dicendo prese il suo di album e lo apri davanti agli occhi di Laura…

Erano tre fotografie, ognuna di un set di quell’esperienza viennese…

“sono immagini stupende che mi hanno preso da subito” le rivelò e per la prima volta la sua voce si incrinò leggermente…” e voglio ripetere nel possibile quelle atmosfere…con te…adesso…” e con movimento lesto aprì la scatola di legno rivelandone il contenuto: una maschera con museruola, manette e uno strapon simili a quelli delle foto. Le foto appunto: la prima era del set del primo giorno. Si vedeva Laura con le mani ammanettate alla schiena e Lucas che la sodomizzava spingendo il suo mostruoso cazzo tutto dentro. La seconda era al contrario. C’era Laura che stava inculando l’assistente di colore col cazzo finto e lo inchiodava alla scrivania di un ufficio. La terza, infine, era quella che mesi addietro le era stata recapitata. Laura che sotto si inebriava della piscia della nobile Laura che da sopra si scaricava su di Lei.

Le parole, le immagini e il ricordo andò subito a quei giorni. Laura si sentiva eccitata, tesa…pronta a quanto chiesto. I capezzoli turgidi fecero presenza attraverso la camicetta, Mr. Wolfe dimostrò esso stesso di essere pronto rivelando l’erezione dentro ai pantaloni che si calò velocemente dopo essersi alzato e con due passi arrivato di fianco a Laura la fece alzare e senza aggiungere altro la preparò…

Le tolse la giacca, le fece indossare la mascherina e sollevata la gonna le mise lo strapon addosso. Il fatto che Laura non portasse le mutandine non fu una gran sorpresa…oramai un pochino la conosceva…

La ammanettò sulla schiena e la fece mettere a novanta piegata con il petto disteso sulla scrivania. Indossò poi lui la gag ball e dopo averle lubrificato alla meglio il buchetto con una crema la inculò con un colpo deciso.

Laura già eccitata dall’atmosfera che in quegli ultimi minuti si era creata al secondo colpo deciso venne e il suo orgasmo la colse in pieno… Cosi in quella posizione scomoda, legata e impossibilitata nei movimenti aveva accresciuto la sua eccitazione e il sentirsi penetrata dal cazzo duro e caldo dello svizzero avevano fatto il resto. Il respiro affannoso del piacere che si irradia dal ventre al petto, dal ventre alle gambe, l’orgasmo totale e totalizzante l’avevano presa…Sentiva colare lungo le gambe il suo caldo liquido….fermarsi alla balza delle calze e impregnarle…spinto dalle spinte che Mr. Wolfe stava ancora caricando in cerca del suo di piacere e del suo di orgasmo.

Orgasmo che venne pochissimo dopo. Tanta era la voglia evidentemente. Le sborrò dentro, le venne nel culo con due , tre colpi molto forti e animaleschi…accompagnati da un grido mozzato dalla palla che teneva in bocca….

Qualche secondo per riprendersi dalla goduta ma evidentemente non sufficienti per placare la sua grande voglia, la sciolse dalle manette e messosi lui piegato come Laura prima alla scrivania le indicò chiaramente di essere pronto per il turno che lo aspettava. Interpretare Lucas del set…ma in quell’ufficio. Si spalmò lui stesso un pochino di gel sul suo buco e attese…

Laura, ancora col cuore a mille per il piacere di poco prima non lo fece attendere….gli fece allargare i glutei con le sue mani e lo penetrò…prima delicatamente…il primo affondo…e anche il secondo…ma dal terzo lo accontentò….voleva essere Lucas e allora lo sarebbe stato…

Laura lo stava penetrando con tutta la forza che aveva e i gemiti, di piacere o di dolore…ma non riusciva a capire, erano la risposta che riceveva dallo svizzero..

Riusciva a fargli entrare il cazzo di silicone tutto dentro e i colpi ritmati non erano di certo leggeri. Mr. Wolfe era sicuramente eccitato, con una mano si teneva una chiappa ben aperta e con l’altra si stava masturbando e accompagnava con grugniti incomprensibili il tutto. Laura si stava caricando anche Lei. Più per lo sforzo e i pensieri che quell’atto richiedevano che non l’atto stesso….

Quando Mr. Wolfe venne per la seconda volta scaricando la sua sborra sul pavimento fu la stessa Laura a decidere quando smettere….lui infatti cerco di sottrarsi dopo la eiaculazione ai colpi ma era Lei a comandare e Lei a decidere quando avrebbe smesso….

Un urlo più forte fu il segnale che voleva e brutalmente usci da dentro di Lui…

Capendo il gioco che lo svizzero aveva costruito, si tolse velocemente il cazzo finto e gli disse di andare a sdraiarsi sul tappeto persiano li a fianco….

Il gioco era proprio quello e Mr. Wolfe lo fece per il suo di piacere e anche se non lo sapeva per il piacere di Laura…

Appena a terra gli fu sopra, la gonna sollevata tenuta in grembo e leggermente accovacciata gli rovescioò sul viso la scarica di piscia che teneva in corpo…

Anche la terza foto era stata rappresentata, ma proprio questa immagine, Laura che piscia in faccia a Mr. Wolfe, fu per lei la più piacevole…Il tenersi allargate le labbra , il toccarsi per cosi poco la fecero esplodere nel suo secondo orgasmo….misto a piscio…tanto gradito allo svizzero…quanto a Lei…

Mr Wolfe ancora col cazzo duro era disteso sul tappeto e bagnato dell’urina di Laura, tutto bagnato. Camicia, panciotto cravatta. Tutto nudo, con indosso sotto solo calzini adesso sembrava un pochino ridicolo….con ancora la gag ball…

Laura invece si ricompose, alla bellemeglio, e prendendo le sue cose gli disse semplicemente: “ ci vediamo domani in aeroporto….” e lasciò quell’ufficio, i tanti dubbi sulla quella storia e le nuove informazioni sul dirigente più importante della società per cui lavorava…

Arrivata in Hotel, mentre si stava preparando un bagno caldo ecco che su WA le arrivò un messaggio strano…..strano per il contenuto e strano per il mittente…

Era una foto, le sue mutandine viola che indossava il giorno prima, con un collare con le borchie appoggiato sopra….e un messaggio di Sandro che diceva: ho voglia di allenarmi……..
 

Durello81

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Leggo il bel racconto di @Grandel con Laura protagonista e questa volta lei nella parte più attiva, lei che interpreta e libera le sue voglie.
Poi vedo la foto di @KSbis e trovo la vera Laura ancora protagonista e, grazie ai precedenti racconti aggiunti a quelli di @Grandel, questa volta il vero protagonista è il suo buco di culo che tanto adora essere protagonista dei nostri piaceri.
Bellissima Laura, bellissima foto, bellissimo essere così coinvolto a 360°
 
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Grandel

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LA DAMA RUBIA

Mentre stava andando in aeroporto a Laura scappò un sorriso, genuino, felice. Stava pensando al messaggio che aveva ricevuto quella mattina, ancora un WA di Sandro che diceva “vengo anch’io ad allenarmi” a commento di una foto di Boby con le sue mutandine in bocca… Ci voleva qualche altro minuto di spensieratezza dopo quelli seguiti alla prima lettura di qualche ora prima…Gli impegni che l’aspettavano e le esperienze, non ultima quella del giorno prima nell’ufficio di Mr Wolfe, le stavano risucchiando energie mentali come non mai. Lavoro, famiglia, la corsa…doveva incastrare tutto e tutti….e farlo bene….perchè il farlo bene significava poi poterne anche godere….

Il collega e capo l’aspettava al gate. Dopo la risoluzione delle formalità per l’imbarco per qualche ora si sarebbero ritrovati nella tranquillità di un volo in prima classe per Malaga, meta del prossimo impegno di lavoro per la casa d’aste per cui lavorava da qualche anno.

Mr Wolfe, dopo un assaggio di un flute di Champagne rifiutato però da Laura, le illustrò velocemente questa loro missione in terra spagnola. C’erano due facoltosi Clienti, una coppia matura inglese, che si erano rivolti alla Compagnia per destinare parte dei loro investimenti in arte, in beni artistici. Vivevano in una villa nei pressi di Malaga per buona parte dell’anno, cioè il tempo che non dedicavano a gironzolare fra le più belle località delle Alpi che tanto amavano….

Laura era entrata in questo loop perché l’artista che la coppia aveva individuato come destinatario degli investimenti era italiano, ancora in attività e conosciuto dalla stessa Laura. Era un pittore le cui opere erano presenti in diversi musei europei e californiani e che sarebbe stato l’obiettivo da raggiungere, proficuo obiettivo per i Clienti, per la Compagnia e forse per Laura stessa.

All’arrivo ad accoglierli c’era il loro “agente a Malaga”, Pedro Jesus Roberto Escalar de Riveira…Pedro per semplicità, che dopo i saluti formali gli comunicò che il meeting con i Clienti era stato spostato al giorno dopo per richiesta degli stessi e che si sarebbe tenuto nella loro villa presso Capobino e che quindi avrebbero avuto il resto del pomeriggio libero e la sera, a cena, il tempo per delineare le strategie migliori.

Poco male, qualche ora di riposo non era per nulla un ripiego. In taxi andarono velocemente in hotel situato vicino all’Alcazaba, e Laura, dopo essersi sistemata in camera, con questa novità improvvisa decise per una sgambata riflessiva sulle spoglie colline. Correre era la sua valvola di sfogo, un momento veramente suo, dove si sentiva anima e corpo con se stessa….una specie di adolescenziale intimità Personale come capita durante le sessioni masturbatorie in solitaria da giovani…e anche da meno giovani…

Un’oretta di sali e scendi per alcuni sentieri che il concierge le aveva indicato la fecero innamorare immediatamente di quella terra, di quei percorsi e anche di quelle atmosfere. Sudore e fatica neanche li sentiva, la mente libera di pensare non a quello che c’era li, non a quello che ci sarebbe stato li ma a quello e a chi l’aspettavano a casa….Ks….ma non solo.

Al ritorno dalla corsetta, lo stesso addetto che le aveva consigliato il tutto la fermò nei pressi della reception e, consegnandole in mano accappatoio, ciabatte e telo le indicò la via per la spa dove Mr Wolfe e Senor Pedro l’attendevano per l’aperitivo…”Mi raccomando” aggiunse…” la spa El Pecado de Eva, quella riservata…” e gentilmente le chiamò l’ascensore per poterci andare….

Una rapida doccia nello spogliatoio prima di entrare in spa le servì per fare qualche riflessione sull’ambiente. Spogliatoi unisex, assenza di separazioni fra le postazioni e cartello ben evidente di divieto dell’uso del costume….premesse singolari ma non sorprendenti fino in fondo.

Con indosso l’accappatoio Laura varcò l’ingresso di un ambiente poco illuminato ma dove di fatto si vedeva tutto….Lo stile era quello arabesco, con colori vivi e motivi floreali…

Camminava lungo un corridoio alla ricerca dei suoi ospiti ed ai lati dello stesso c’erano i vari servizi. Passò una prima stanza dove dal vetro si vedeva l’idromassaggio in funzione e soprattutto si vedevano tre uomini, due giovani e fisicati che giocavano con uno più maturo..

Il bagno turco appena dopo non le interessò più di tanto e, memore dell’aperitivo menzionato dal ragazzo alla reception, arrivò fino alla piscina per incontrare lo svizzero e lo spagnolo…

L’ambiente era bello, molto bello. Una piscina ovale era circondata da alcuni lettini, su due dei quali erano beatamente sdraiati Mr Wolfe e Pedro intenti a consumare qualche tapas accompagnato con del vino bianco che, scoprirà Laura dopo, essere Cava ‘Pere Ventura Vintage’ 2018, mentre proprio di fronte dall’altro lato gli unici presenti erano altri due uomini e una magnifica donna, anch’essi comodi a chiacchierare. Tutti nudi naturalmente….

Laura non si sorprese, già immaginava tutto questo. La signora presente era di una bellezza rara, bionda naturale come naturale era il suo portamento ben curato, non più giovane, prossima più ai sessanta che ai cinquanta, fisico pieno con due seni ancora incredibili…per l’età appunto di chi li portava e per la naturalità stessa.

Un saluto di circostanza e poi, tolto l’accappatoio di spugna, Laura di accomodò fra i due colleghi, a specchio rispetto il trio di fronte…

Mr Wolfe le porse subito un calice ma anche qui Laura lo rifiutò. Il bere per Lei era una questione molto spinosa…sceglieva sempre, di solito, le occasioni in cui godere del piacere di farlo…o meno.

La sua attenzione era ancora per la dama bionda che adesso aveva di fronte. Di fatto si studiavano a vicenda…La bionda “indossava” per l’occasione diversi gioielli Bulgari e una cavigliera di diamanti che ricordava uno Chanel…ma da polso. Laura rispondeva con la sua totale nudità…anche il cronografo era rimasto negli spogliatoi…

Il gioco di sguardi l’aveva inizialmente isolata dagli altri due e concentrata…su chi aveva di fronte..

Lo stesso per l’altra donna…la studiava, le sorrideva, scambiava brevi cenni con i compagni e poi ritornava a porre lo sguardo su di Lei, sul suo corpo; indugiando con gli occhi sul seno, il ventre, le gambe. Con il calice in mano la invitò ad un brindisi ma essendone Laura sprovvista non potè ricambiare...

All’insistenza continua allora si decise e chiese a Mr Wolfe di versarle da bere e, questa volta su sua iniziativa, riuscì a brindare insieme alla bionda signora.

Cosi per qualche minuto, due chiacchiere con Pedro e lo svizzero, qualche cosa da sgranocchiare e qualche calice da ingurgitare….e l’atmosfera cambiò. Di fatto i sei personaggi erano distesi sui lettini ma a specchio: fra i due uomini da ogni lato c’erano le due donne…

Laura, forse per la sete post corsa o molto più probabilmente per il Cava cominciava a sentirsi più accaldata che non durante la sgambata…anche i pensieri generati dalla testa diventavano ovattati, senza spigoli, fumosi…

Di fatto ad ogni azione della bionda lei la ripeteva…un sorso, un sorriso, un accavallamento o scavallamento delle gambe…un gioco insomma che stava crescendo e maliziosamente farsi più serio…

Quando la dama apri le gambe allo sguardo diretto….Laura fece altrettanto come fece altrettanto quando con una mano, quella libera dal bicchiere, si accarezzò proprio li, proprio la fica ben in vista. Si stavano toccando una di fronte all’altra, insieme sotto gli sguardi attenti ed eccitati degli uomini che le accompagnavano. Eccitazione che era ben evidente, sia di fronte che di fianco. Mr Wolfe e Pedro avevano il cazzo in erezione come in erezione lo avevano i compagni della donna di fronte. I bicchieri furono appoggiati per terra e le mani delle due donne, all’unisono si occuparono dei membri degli uomini…i quali sostituirono le mani delle due donne nell’accarezzare il frutto femminile…

Laura nel sentire le mani dei due uomini giocare con le sue labbra e il suo bottoncino venne in pochissimo…anche aiutata dalla visione della bionda masturbata a sua volta e masturbare i compagni…

Un sorriso si allargò sul viso compiaciuto di chi aveva di fronte, la quale, sempre tenendo in mano i cazzi di chi l’accompagnava, si alzò e venne di fronte a lei, li vicino.

“Vaca magnifica” furono le sue parole pronunciate prima di prendere un capezzolo in bocca e l’altro fra le dita per stringerlo….Un gemito, di piacere, di dolore, di voglia scappò dalle labbra di Laura…

La scena era diventata surreale. La bionda attaccata alle tette di Laura le stava letteralmente mangiando. Mr Wolfe appoggiato sopra le aveva inserito il cazzo in bocca mentre lei continuava a segare Pedro…

Uno dei due accompagnatori della dama le si era messo dietro e con la bocca si mise a leccarle la fica…mentre il secondo si era piazzato in mezzo alle gambe di Laura e in quella posizione aveva intenzione di farla godere…

La bionda prese dal secchiello porta ghiaccio del Cava qualche cubetto e dividendolo col tipo che stava in mezzo alle gambe di Laura iniziò ad usarlo sul suo corpo. Col cubetto “anestetizzava” il capezzolo e poi con la bocca calda lo “rianimava”. Un uno due di freddo-caldo che mandava in estasi Laura. Sentiva i capezzoli enormi, durissimi, fonte di piacere enorme…

La stessa cosa il tipo più sotto. Prima con clitoride. Prima il cubetto a contatto e poi subito dopo la bocca e la lingua caldi. Una goduria, vera goduria che in pochissimo ancora la fecero venire per la seconda volta….intensamente….

“realmente te gusta vaquita…” le sussurrò all’orecchio la bionda strappandole un altro gemito di piacere nel morderle il capezzolo e seguirlo poi con uno schiaffo volutamente preciso….

La tortura del cubetto fu spostata dalla figa al culo. Qualche secondo sullo sfintere e poi la bocca a riscaldarlo…cubetto e bocca….cubetto e bocca.

Laura non riusciva a trattenersi, l’alternanza di questo supplizio le faceva contrarre e rilasciare i muscoli dell’ano e quelli della fica….Brividi le percorrevano il corpo e quando, senza preavviso fu inculata….ecco che un’ulteriore esplosione di piacere le invase il corpo. Non era un orgasmo questo, era qualcosa non di fisico ma di mentale. Le piaceva, le piaceva, le stava piacendo “vedersi” in quella situazione.

Un tipo la stava sodomizzando, la bionda appoggiata a lei si stava a sua volta facendo montare, non sapeva se inculare o meno ma montare dal suo compagno. Pedro si stava segando di fatto ad un palmo dal suo viso e Mr Wolfe, fatto un passo più indietro, dopo aver immerso il cazzo nel bicchiere di vino, se lo fece leccare e pulire dalla stessa Laura.

Il primo che venne fu quello che la stava inculando. Le venne dentro quasi in silenzio ma le scaricò una quantità impressionante di sborra….

La bionda allora si staccò e prendendo in mano la situazione di Pedro e del suo compagno li accompagnò alla venuta direttamente sul corpo di Laura, sul ventre e sulle tette.

Per ultimo fu Mr Wolfe. Prese Laura per i capelli e la costrinse a fargli un pompino che scaricò poi tutto nella sua bocca….senza pietà e senza permesso.

Fu la volta della bionda infine…Prese una bottiglia e si penetrò con quella mentre con una mano accarezzava Laura….pochi minuti e vennero insieme…Laura e la dama bionda…una impalata e l’altra “vittima” di carezze e attenzioni degli uomini…

Mr Wolfe prese un’altra bottiglia di cava e distribuì il vino sul corpo di Laura, come per lavarla dalla sborra che ancora le restava fino al viso….

La bionda e il resto dei presenti, svizzero escluso, la leccarono tutta, leccarono quel nettare della vite e della vita….

Fu l’ultima cosa che ricordò al momento del risveglio. Si ritrovava ancora nuda e sporca su un lettino. Sola, con soltanto l’accappatoio leggermente a coprirla ma neanche tanto. Potevano essere passati minuti o anche ore…non lo sapeva ma ne avrebbe indagato. Si sentiva bene fisicamente, ma tremendamente a disagio coi pensieri. Lo sapeva, ne aveva fatto motivo di scelte ben precise e c’era cascata ancora una volta. Il Cava questa volta, come il Prosecco prima, lo Champagne prima ancora, l’Amarone, il Sassicaia, ecc ecc.

Ne avrebbe indagato, come avrebbe indagato del perché si trovava alla caviglia il gioiello che ricordava essere indossato dalla signora bionda o meglio, dalla “Dama Rubia”….
 

KSbis

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Oggi un episodio in terra di Spagna.
È un paese dove "Laura" ha lavorato effettivamente e con il quale ha un rapporto altalenante.
È incantata, come molti, dagli spazi senza pari in Europa, dall' arte e dalla cultura in genere. È incuriosita anche dalle varie comunità di stranieri che hanno scelto di viverci. Spesso persone riservate e stravaganti con storie interessanti alle spalle.
Di contro ha poca/nessuna stima e simpatia per gli indigeni. Come forma mentis è decisamente mitteleuropea.
Come le altre anche questa è una storia "lauresca" al 100%. Atmosfere, atteggiamenti e narrazione le sono cuciti addosso in modo perfetto.
Interessante l' uso della cavigliera. In passato ne aveva diverse e ne faceva uso continuativo. Recentemente ha interrotto, ma chissà...
Sarà interessante leggere il resto. Per me in modo particolare perché più di un inglese residente in Spagna ha avuto modo di divertirsi con "Laura".
Bene anche che si sia allenata; quella vera non lo fa da 3 settimane.
 
OP
Grandel

Grandel

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LAURA IN SOLITARIA

Spagna. Andalusia. Malaga. Spa di un albergo.

Laura si era appena svegliata da un torpore causato dal bere e dal piacere. Bere e piacere che ricordava bene perché erano stati suoi compagni nelle ultime ore o minuti. Ricordava bene anche i compagni di bevute e di piaceri, tutti. Mr Wolfe e Pedro, i colleghi che erano con Lei in quel viaggio di lavoro, la Signora bionda e i suoi due amici che invece aveva “conosciuto” quella sera e di cui non sapeva neppure i nomi da conservare come ulteriore ricordo se non il braccialetto che si era ritrovata alla caviglia…

Stancamente si diresse verso gli spogliatoi prima e verso la sua camera appena dopo. Una doccia calda la stava aspettando e sarebbe stata la compagna ideale dei pensieri che in quel momento gli frullavano per la testa.

Stava riflettendo sugli ultimi giorni, sulle incredibili avventure che soltanto nei tre precedenti aveva vissuto. Casa sua, la collina prima, Ginevra e l’ufficio dell’agenzia dopo….e adesso li a Malaga…un pieno di sesso ed emozioni, di piaceri e godimenti che forse neanche nella vacanza all’Elba, la famosa vacanza all’Elba, le aveva regalato tanto.

Il suo corpo aveva bisogno ora di tranquillità. L’acqua calda sarebbe stata l’ideale, lo sapeva, si conosceva. La testa invece, i pensieri non le davano ne tregua e ne si accontentavano di quanto appena vissuto.

E poi c’era quel regalo, quel regalo che aveva ricevuto. Non era la prima volta, anzi….

Era successo parecchie volte che un’avventura, una situazione, un’esperienza fossero finite cosi. Succedeva e basta…Lei non aveva mai chiesto nulla….succedeva e basta. Veniva premiata non soltanto nello spirito e nel corpo ma anche nel materiale, nel reale….

Si spinse sotto l’acqua bollente e i pensieri si aprirono immediatamente. La pelle si arrossava per il calore dei getti e i suoi ricordi tornavano a galla come un palloncino nel mare…

E insieme ai ricordi improvvisamente tornava anche l’eccitazione. Tornava potente, presuntuosa quasi…vogliosa di essere soddisfatta.

Girò il rubinetto dal bollente al gelido e lo shock del cambio rapido della temperatura non fece altro che eccitarla ancora di più. Adesso la pelle da rossa in pochissimo era diventata quasi bluastra….ma non faceva nulla…neanche lo sentiva….

Sentiva soltanto che doveva darsi piacere, ancora, come succedeva raramente se non mai. La masturbazione in solitaria non era pratica che esercitava spesso…Laura aveva bisogno di qualcuno…sempre…ma li, adesso non c’era e rimaneva soltanto quel desiderio da dover soddisfare…

Corse a distendersi sul letto, seduta alla spalliera con le gambe aperte e le mani in posizione classica: una sulla fica e una ad accarezzarsi il seno…

Gli occhi chiusi furono il suo schermo per rivedere i film mentali che erano stati prima la miccia e che adesso le servivano come combustibile per bruciare quelle voglie che aveva…

Cominciò con leggere carezze dal basso delle labbra fino alla clitoride. Carezze come quelle che era solito farle un “amico” avvocato come preliminare durante i loro incontri. Lui voleva sempre iniziare con un massaggio manuale, per passare poi appena dopo ad un massaggio orale e finiva sempre per venirle dentro. Non durava tanto, ma rispettava sempre questo canovaccio. Gli piaceva leccarle il bottoncino e prenderlo in bocca come se si trattasse di un piccolo cazzetto. Si concentrava li prima della penetrazione come era concentrata li, con le dita, ora, Laura al ricordo. L’avvocato le venne in mente perché ad ogni sessione era solito regalarle dei piccoli oggetti in argento, perlopiù scatolette e portasigarette di antiquariato inglese.

Non era l’unico naturalmente. Per parecchio tempo aveva frequentato come compagno di giochi un piccolo imprenditore del settore delle auto usate. Era ricco da far paura e la sua ricchezza era proporzionale alla voglia che aveva di Lei. Si incontravano in un piccolo ma carino appartamento che aveva in centro e con Lui il divertimento era nel capire e vedere quanto resisteva. La voleva sempre senza biancheria intima, senza mutandine e neanche la spogliava. Se era in gonna gliela sollevava. Se in pantaloni glieli abbassava alle caviglie, senza sfilarli e la prendeva cosi, da dietro, sempre nella stessa posizione e sempre senza alcun preliminare.

Il vedere quanto resisteva era impressionante. Riusciva a martellarla anche per venticinque, trenta, quaranta minuti di continuo…senza interruzioni. Veniva, le veniva dentro con versi animali per quanto il suo orgasmo lo prendeva…e con una quantità di sborra ancora più incredibile….Laura centellinava gli incontri perché ne usciva quasi sempre con i genitali infiammati….Adesso questo ricordo, quei momenti le fecero stringere forte i capezzoli e con la mano “buona” penetrarsi con due tre dita la vagina. Era eccitatissima, Le sembrava ancora di sentire perfino il suo calore che da dietro le riversava sul corpo e questa cosa la stava scaldando ancora di più. Era un lago di eccitazione e i movimenti masturbatori della mano, dentro e fuori esaltavano questo stato. Laura sul letto dava sfogo a queste immagini vissute e le trasformava in eccitazione del presente.

Questo tizio le donò un Natale, a sorpresa, una MGA 1600 Spider Mk II del 1961, rossa….

La voglia cresceva sempre di più. Il rivedere con gli occhi della mente un amico di famiglia la aiutò in questo, la aiutò tanto. Era una persona molto generosa, sia di spirito che di essenziale. Aveva buon gusto per borse ed orologi e contribuì non poco al formare quelle che Laura poteva poi portare. In cambio Lui si serviva di Laura, in tutti i modi e in tutte le occasioni che poteva. Ed erano tante, più volte a settimana, tutte le settimane. Non c’era nulla che lo fermava. Chiamava e Laura doveva essere disponibile. Sempre. Per lui non c’erano nessun tipo di indisposizione, sia femminile che di salute. Quando voleva farsi Laura semplicemente se la faceva. Sempre.

Si incontravano o nel suo ufficio o a casa sua. Le piaceva incularla, anzi adorava incularla, anzi godeva nel sodomizzarla nella maniera più macista che c’era. Non le dava l’opportunità di prepararsi, si faceva fare un pompino come preliminare e poi la inculava. Sempre. Raramente ha assaggiato la sua fica, ma il suo culo sempre. E poi amava venirle in bocca, cosa che faceva senza interruzione di continuità dopo l’inculata di regola….

E a Laura piaceva altrettanto. L’eccitazione che stava provando adesso nel masturbarsi era quella che provava regolarmente quando riceveva la convocazione e che aveva nei minuti in cui era insieme a Lui.

Adesso su quel letto in albergo una mano si concentrava sul davanti ma la seconda era andata al suo ano e due dita si stavano facendo spazio regalandole sensazioni pari a quelle stava ricordando…

L’orgasmo le venne all’improvviso, quando il ricordo che quell’amico le stava regalando si concentrò sulla pisciata che riceveva regolarmente al termine del rapporto. Era stato lui a farle conoscere quanto piacevole e umiliante potesse essere quella pratica…e per questo tremendamente elettrizzante…

Venne su questo ricordo, venne tremando tutta, venne come non ricordava potesse godere soltanto con le sue mani, dita…pensieri.

Fu un orgasmo forte, intenso, cercato….un orgasmo molto umido. Il ricordo, l’ultimo ricordo la fecero rilassare al momento della venuta talmente tanto che un caldo fiotto di pipi le partì e anche questo, a completamento dei suoi ricordi, fu un pezzo di piacere…..

Adesso si che stava bene. Bagnata, con i battiti a mille e la mente finalmente vuota si sentiva in pace col mondo.

Lo sapeva che sarebbe durato poco, molto poco…ma intanto se lo stava godendo.

I problemi, quelli veri, a cominciare dal letto inzuppato, li avrebbe affrontati dopo, a cena coi colleghi prima, domani con i Clienti e il giorno dopo a casa….

Giusto il trillo di WA la fece riprendere da quel momento tutto suo….

Ancora Sandro e ancora una foto: un lago questa volta e non più una battuta ma un invito…l’invito ad andare con Lui a fare una scampagnata……

Laura ci pensò sorridendo, pensò al fatto che non era una solitaria anche se quella sera aveva fatto la solitaria. Era una Donna da compagnia e di compagnia…e che probabilmente avrebbe accettato….probabilmente…
 

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Caro Grandel, non sai quanto ci sei andato vicino...
In questo episodio hai descritto una cosa, un' abitudine in modo fotografico!
Come dicono i francesi, chepe
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Spagna. Andalusia. Malaga. Spa di un albergo.

Laura si era appena svegliata da un torpore causato dal bere e dal piacere. Bere e piacere che ricordava bene perché erano stati suoi compagni nelle ultime ore o minuti. Ricordava bene anche i compagni di bevute e di piaceri, tutti. Mr Wolfe e Pedro, i colleghi che erano con Lei in quel viaggio di lavoro, la Signora bionda e i suoi due amici che invece aveva “conosciuto” quella sera e di cui non sapeva neppure i nomi da conservare come ulteriore ricordo se non il braccialetto che si era ritrovata alla caviglia…

Stancamente si diresse verso gli spogliatoi prima e verso la sua camera appena dopo. Una doccia calda la stava aspettando e sarebbe stata la compagna ideale dei pensieri che in quel momento gli frullavano per la testa.

Stava riflettendo sugli ultimi giorni, sulle incredibili avventure che soltanto nei tre precedenti aveva vissuto. Casa sua, la collina prima, Ginevra e l’ufficio dell’agenzia dopo….e adesso li a Malaga…un pieno di sesso ed emozioni, di piaceri e godimenti che forse neanche nella vacanza all’Elba, la famosa vacanza all’Elba, le aveva regalato tanto.

Il suo corpo aveva bisogno ora di tranquillità. L’acqua calda sarebbe stata l’ideale, lo sapeva, si conosceva. La testa invece, i pensieri non le davano ne tregua e ne si accontentavano di quanto appena vissuto.

E poi c’era quel regalo, quel regalo che aveva ricevuto. Non era la prima volta, anzi….

Era successo parecchie volte che un’avventura, una situazione, un’esperienza fossero finite cosi. Succedeva e basta…Lei non aveva mai chiesto nulla….succedeva e basta. Veniva premiata non soltanto nello spirito e nel corpo ma anche nel materiale, nel reale….

Si spinse sotto l’acqua bollente e i pensieri si aprirono immediatamente. La pelle si arrossava per il calore dei getti e i suoi ricordi tornavano a galla come un palloncino nel mare…

E insieme ai ricordi improvvisamente tornava anche l’eccitazione. Tornava potente, presuntuosa quasi…vogliosa di essere soddisfatta.

Girò il rubinetto dal bollente al gelido e lo shock del cambio rapido della temperatura non fece altro che eccitarla ancora di più. Adesso la pelle da rossa in pochissimo era diventata quasi bluastra….ma non faceva nulla…neanche lo sentiva….

Sentiva soltanto che doveva darsi piacere, ancora, come succedeva raramente se non mai. La masturbazione in solitaria non era pratica che esercitava spesso…Laura aveva bisogno di qualcuno…sempre…ma li, adesso non c’era e rimaneva soltanto quel desiderio da dover soddisfare…

Corse a distendersi sul letto, seduta alla spalliera con le gambe aperte e le mani in posizione classica: una sulla fica e una ad accarezzarsi il seno…

Gli occhi chiusi furono il suo schermo per rivedere i film mentali che erano stati prima la miccia e che adesso le servivano come combustibile per bruciare quelle voglie che aveva…

Cominciò con leggere carezze dal basso delle labbra fino alla clitoride. Carezze come quelle che era solito farle un “amico” avvocato come preliminare durante i loro incontri. Lui voleva sempre iniziare con un massaggio manuale, per passare poi appena dopo ad un massaggio orale e finiva sempre per venirle dentro. Non durava tanto, ma rispettava sempre questo canovaccio. Gli piaceva leccarle il bottoncino e prenderlo in bocca come se si trattasse di un piccolo cazzetto. Si concentrava li prima della penetrazione come era concentrata li, con le dita, ora, Laura al ricordo. L’avvocato le venne in mente perché ad ogni sessione era solito regalarle dei piccoli oggetti in argento, perlopiù scatolette e portasigarette di antiquariato inglese.

Non era l’unico naturalmente. Per parecchio tempo aveva frequentato come compagno di giochi un piccolo imprenditore del settore delle auto usate. Era ricco da far paura e la sua ricchezza era proporzionale alla voglia che aveva di Lei. Si incontravano in un piccolo ma carino appartamento che aveva in centro e con Lui il divertimento era nel capire e vedere quanto resisteva. La voleva sempre senza biancheria intima, senza mutandine e neanche la spogliava. Se era in gonna gliela sollevava. Se in pantaloni glieli abbassava alle caviglie, senza sfilarli e la prendeva cosi, da dietro, sempre nella stessa posizione e sempre senza alcun preliminare.

Il vedere quanto resisteva era impressionante. Riusciva a martellarla anche per venticinque, trenta, quaranta minuti di continuo…senza interruzioni. Veniva, le veniva dentro con versi animali per quanto il suo orgasmo lo prendeva…e con una quantità di sborra ancora più incredibile….Laura centellinava gli incontri perché ne usciva quasi sempre con i genitali infiammati….Adesso questo ricordo, quei momenti le fecero stringere forte i capezzoli e con la mano “buona” penetrarsi con due tre dita la vagina. Era eccitatissima, Le sembrava ancora di sentire perfino il suo calore che da dietro le riversava sul corpo e questa cosa la stava scaldando ancora di più. Era un lago di eccitazione e i movimenti masturbatori della mano, dentro e fuori esaltavano questo stato. Laura sul letto dava sfogo a queste immagini vissute e le trasformava in eccitazione del presente.

Questo tizio le donò un Natale, a sorpresa, una MGA 1600 Spider Mk II del 1961, rossa….

La voglia cresceva sempre di più. Il rivedere con gli occhi della mente un amico di famiglia la aiutò in questo, la aiutò tanto. Era una persona molto generosa, sia di spirito che di essenziale. Aveva buon gusto per borse ed orologi e contribuì non poco al formare quelle che Laura poteva poi portare. In cambio Lui si serviva di Laura, in tutti i modi e in tutte le occasioni che poteva. Ed erano tante, più volte a settimana, tutte le settimane. Non c’era nulla che lo fermava. Chiamava e Laura doveva essere disponibile. Sempre. Per lui non c’erano nessun tipo di indisposizione, sia femminile che di salute. Quando voleva farsi Laura semplicemente se la faceva. Sempre.

Si incontravano o nel suo ufficio o a casa sua. Le piaceva incularla, anzi adorava incularla, anzi godeva nel sodomizzarla nella maniera più macista che c’era. Non le dava l’opportunità di prepararsi, si faceva fare un pompino come preliminare e poi la inculava. Sempre. Raramente ha assaggiato la sua fica, ma il suo culo sempre. E poi amava venirle in bocca, cosa che faceva senza interruzione di continuità dopo l’inculata di regola….

E a Laura piaceva altrettanto. L’eccitazione che stava provando adesso nel masturbarsi era quella che provava regolarmente quando riceveva la convocazione e che aveva nei minuti in cui era insieme a Lui.

Adesso su quel letto in albergo una mano si concentrava sul davanti ma la seconda era andata al suo ano e due dita si stavano facendo spazio regalandole sensazioni pari a quelle stava ricordando…

L’orgasmo le venne all’improvviso, quando il ricordo che quell’amico le stava regalando si concentrò sulla pisciata che riceveva regolarmente al termine del rapporto. Era stato lui a farle conoscere quanto piacevole e umiliante potesse essere quella pratica…e per questo tremendamente elettrizzante…

Venne su questo ricordo, venne tremando tutta, venne come non ricordava potesse godere soltanto con le sue mani, dita…pensieri.

Fu un orgasmo forte, intenso, cercato….un orgasmo molto umido. Il ricordo, l’ultimo ricordo la fecero rilassare al momento della venuta talmente tanto che un caldo fiotto di pipi le partì e anche questo, a completamento dei suoi ricordi, fu un pezzo di piacere…..

Adesso si che stava bene. Bagnata, con i battiti a mille e la mente finalmente vuota si sentiva in pace col mondo.

Lo sapeva che sarebbe durato poco, molto poco…ma intanto se lo stava godendo.

I problemi, quelli veri, a cominciare dal letto inzuppato, li avrebbe affrontati dopo, a cena coi colleghi prima, domani con i Clienti e il giorno dopo a casa….

Giusto il trillo di WA la fece riprendere da quel momento tutto suo….

Ancora Sandro e ancora una foto: un lago questa volta e non più una battuta ma un invito…l’invito ad andare con Lui a fare una scampagnata……

Laura ci pensò sorridendo, pensò al fatto che non era una solitaria anche se quella sera aveva fatto la solitaria. Era una Donna da compagnia e di compagnia…e che probabilmente avrebbe accettato….probabilmente…

Letto e poi riletto.
Caro Grandel, non sai quanto ci sei andato vicino nel descrivere una certa abitudine...
Come dicono i francesi, chapeau!
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Caro Grandel, non sai quanto ci sei andato vicino...
In questo episodio hai descritto una cosa, un' abitudine in modo fotografico!
Come dicono i francesi, chepe
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Spagna. Andalusia. Malaga. Spa di un albergo.

Laura si era appena svegliata da un torpore causato dal bere e dal piacere. Bere e piacere che ricordava bene perché erano stati suoi compagni nelle ultime ore o minuti. Ricordava bene anche i compagni di bevute e di piaceri, tutti. Mr Wolfe e Pedro, i colleghi che erano con Lei in quel viaggio di lavoro, la Signora bionda e i suoi due amici che invece aveva “conosciuto” quella sera e di cui non sapeva neppure i nomi da conservare come ulteriore ricordo se non il braccialetto che si era ritrovata alla caviglia…

Stancamente si diresse verso gli spogliatoi prima e verso la sua camera appena dopo. Una doccia calda la stava aspettando e sarebbe stata la compagna ideale dei pensieri che in quel momento gli frullavano per la testa.

Stava riflettendo sugli ultimi giorni, sulle incredibili avventure che soltanto nei tre precedenti aveva vissuto. Casa sua, la collina prima, Ginevra e l’ufficio dell’agenzia dopo….e adesso li a Malaga…un pieno di sesso ed emozioni, di piaceri e godimenti che forse neanche nella vacanza all’Elba, la famosa vacanza all’Elba, le aveva regalato tanto.

Il suo corpo aveva bisogno ora di tranquillità. L’acqua calda sarebbe stata l’ideale, lo sapeva, si conosceva. La testa invece, i pensieri non le davano ne tregua e ne si accontentavano di quanto appena vissuto.

E poi c’era quel regalo, quel regalo che aveva ricevuto. Non era la prima volta, anzi….

Era successo parecchie volte che un’avventura, una situazione, un’esperienza fossero finite cosi. Succedeva e basta…Lei non aveva mai chiesto nulla….succedeva e basta. Veniva premiata non soltanto nello spirito e nel corpo ma anche nel materiale, nel reale….

Si spinse sotto l’acqua bollente e i pensieri si aprirono immediatamente. La pelle si arrossava per il calore dei getti e i suoi ricordi tornavano a galla come un palloncino nel mare…

E insieme ai ricordi improvvisamente tornava anche l’eccitazione. Tornava potente, presuntuosa quasi…vogliosa di essere soddisfatta.

Girò il rubinetto dal bollente al gelido e lo shock del cambio rapido della temperatura non fece altro che eccitarla ancora di più. Adesso la pelle da rossa in pochissimo era diventata quasi bluastra….ma non faceva nulla…neanche lo sentiva….

Sentiva soltanto che doveva darsi piacere, ancora, come succedeva raramente se non mai. La masturbazione in solitaria non era pratica che esercitava spesso…Laura aveva bisogno di qualcuno…sempre…ma li, adesso non c’era e rimaneva soltanto quel desiderio da dover soddisfare…

Corse a distendersi sul letto, seduta alla spalliera con le gambe aperte e le mani in posizione classica: una sulla fica e una ad accarezzarsi il seno…

Gli occhi chiusi furono il suo schermo per rivedere i film mentali che erano stati prima la miccia e che adesso le servivano come combustibile per bruciare quelle voglie che aveva…

Cominciò con leggere carezze dal basso delle labbra fino alla clitoride. Carezze come quelle che era solito farle un “amico” avvocato come preliminare durante i loro incontri. Lui voleva sempre iniziare con un massaggio manuale, per passare poi appena dopo ad un massaggio orale e finiva sempre per venirle dentro. Non durava tanto, ma rispettava sempre questo canovaccio. Gli piaceva leccarle il bottoncino e prenderlo in bocca come se si trattasse di un piccolo cazzetto. Si concentrava li prima della penetrazione come era concentrata li, con le dita, ora, Laura al ricordo. L’avvocato le venne in mente perché ad ogni sessione era solito regalarle dei piccoli oggetti in argento, perlopiù scatolette e portasigarette di antiquariato inglese.

Non era l’unico naturalmente. Per parecchio tempo aveva frequentato come compagno di giochi un piccolo imprenditore del settore delle auto usate. Era ricco da far paura e la sua ricchezza era proporzionale alla voglia che aveva di Lei. Si incontravano in un piccolo ma carino appartamento che aveva in centro e con Lui il divertimento era nel capire e vedere quanto resisteva. La voleva sempre senza biancheria intima, senza mutandine e neanche la spogliava. Se era in gonna gliela sollevava. Se in pantaloni glieli abbassava alle caviglie, senza sfilarli e la prendeva cosi, da dietro, sempre nella stessa posizione e sempre senza alcun preliminare.

Il vedere quanto resisteva era impressionante. Riusciva a martellarla anche per venticinque, trenta, quaranta minuti di continuo…senza interruzioni. Veniva, le veniva dentro con versi animali per quanto il suo orgasmo lo prendeva…e con una quantità di sborra ancora più incredibile….Laura centellinava gli incontri perché ne usciva quasi sempre con i genitali infiammati….Adesso questo ricordo, quei momenti le fecero stringere forte i capezzoli e con la mano “buona” penetrarsi con due tre dita la vagina. Era eccitatissima, Le sembrava ancora di sentire perfino il suo calore che da dietro le riversava sul corpo e questa cosa la stava scaldando ancora di più. Era un lago di eccitazione e i movimenti masturbatori della mano, dentro e fuori esaltavano questo stato. Laura sul letto dava sfogo a queste immagini vissute e le trasformava in eccitazione del presente.

Questo tizio le donò un Natale, a sorpresa, una MGA 1600 Spider Mk II del 1961, rossa….

La voglia cresceva sempre di più. Il rivedere con gli occhi della mente un amico di famiglia la aiutò in questo, la aiutò tanto. Era una persona molto generosa, sia di spirito che di essenziale. Aveva buon gusto per borse ed orologi e contribuì non poco al formare quelle che Laura poteva poi portare. In cambio Lui si serviva di Laura, in tutti i modi e in tutte le occasioni che poteva. Ed erano tante, più volte a settimana, tutte le settimane. Non c’era nulla che lo fermava. Chiamava e Laura doveva essere disponibile. Sempre. Per lui non c’erano nessun tipo di indisposizione, sia femminile che di salute. Quando voleva farsi Laura semplicemente se la faceva. Sempre.

Si incontravano o nel suo ufficio o a casa sua. Le piaceva incularla, anzi adorava incularla, anzi godeva nel sodomizzarla nella maniera più macista che c’era. Non le dava l’opportunità di prepararsi, si faceva fare un pompino come preliminare e poi la inculava. Sempre. Raramente ha assaggiato la sua fica, ma il suo culo sempre. E poi amava venirle in bocca, cosa che faceva senza interruzione di continuità dopo l’inculata di regola….

E a Laura piaceva altrettanto. L’eccitazione che stava provando adesso nel masturbarsi era quella che provava regolarmente quando riceveva la convocazione e che aveva nei minuti in cui era insieme a Lui.

Adesso su quel letto in albergo una mano si concentrava sul davanti ma la seconda era andata al suo ano e due dita si stavano facendo spazio regalandole sensazioni pari a quelle stava ricordando…

L’orgasmo le venne all’improvviso, quando il ricordo che quell’amico le stava regalando si concentrò sulla pisciata che riceveva regolarmente al termine del rapporto. Era stato lui a farle conoscere quanto piacevole e umiliante potesse essere quella pratica…e per questo tremendamente elettrizzante…

Venne su questo ricordo, venne tremando tutta, venne come non ricordava potesse godere soltanto con le sue mani, dita…pensieri.

Fu un orgasmo forte, intenso, cercato….un orgasmo molto umido. Il ricordo, l’ultimo ricordo la fecero rilassare al momento della venuta talmente tanto che un caldo fiotto di pipi le partì e anche questo, a completamento dei suoi ricordi, fu un pezzo di piacere…..

Adesso si che stava bene. Bagnata, con i battiti a mille e la mente finalmente vuota si sentiva in pace col mondo.

Lo sapeva che sarebbe durato poco, molto poco…ma intanto se lo stava godendo.

I problemi, quelli veri, a cominciare dal letto inzuppato, li avrebbe affrontati dopo, a cena coi colleghi prima, domani con i Clienti e il giorno dopo a casa….

Giusto il trillo di WA la fece riprendere da quel momento tutto suo….

Ancora Sandro e ancora una foto: un lago questa volta e non più una battuta ma un invito…l’invito ad andare con Lui a fare una scampagnata……

Laura ci pensò sorridendo, pensò al fatto che non era una solitaria anche se quella sera aveva fatto la solitaria. Era una Donna da compagnia e di compagnia…e che probabilmente avrebbe accettato….probabilmente…

Letto e poi riletto.
Caro Grandel, non sai quanto ci sei andato vicino nel descrivere una certa abitudine...
Come dicono i francesi, chapeau!
 
T

theAeronaut

Guest
Sono felice del fatto che la procedura di cancellazione del profilo si sia riattivata solo ora, dandomi modo di poter leggere l'ultimo frutto delle tue fatiche. Immagini vividissime e potenti ti sono uscite dalla penna (o dalla tastiera), molto erotiche a tratti e soprattutto carnali. Spingi il desiderio a mille!
Questi racconti sono sprecati qui... lo sai, vero?
Complimenti!
 

KSbis

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Sono felice del fatto che la procedura di cancellazione del profilo si sia riattivata solo ora, dandomi modo di poter leggere l'ultimo frutto delle tue fatiche. Immagini vividissime e potenti ti sono uscite dalla penna (o dalla tastiera), molto erotiche a tratti e soprattutto carnali. Spingi il desiderio a mille!
Questi racconti sono sprecati qui... lo sai, vero?
Complimenti!

Vero, analisi corretta.
Immagini sicuramente potenti, sarà interessante leggere le prossime mosse perché quest' ultimo capitolo ha tutta l' aria di essere un antipasto di ben altro...
 
OP
Grandel

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LA DOCCIA DI PIETRA

Seduta al T2 dell’aeroporto di Malaga, in attesa del volo per l’Italia, Laura stava pensando all’intensa giornata trascorsa a Capobino, giornata “vissuta” a Capobino, giornata che doveva essere di business, e la era anche stata, ma che sorprendentemente si era trasformata in una intensa esperienza che mai prima di allora aveva appunto vissuto. Respirava a bocca aperta, a pieni polmoni solo al ricordo….

Aveva ignorato qualche messaggio di Sandro ricevuto in giornata, un pò per il poco tempo e un pò per capire quanto era disposto a spingersi in quel tira e molla fatto di continui e allusivi WA quasi adolescenziali…

Seduta in attesa della chiamata un sorriso fece capolino sul suo viso. I pensieri e le immagini che la sua mente proiettava non erano altro che flashback del pomeriggio trascorso insieme ai coniugi Smith, un’eccentrica Coppia inglese che viveva oramai da qualche anno rimbalzando fra le proprietà in Costa del Sol e un paio di residenze sulle Alpi fra Italia, Austria e Germania….

Insieme a Mr Wolfe e Pedro, i suoi colleghi, la giornata era iniziata nei migliori dei modi. Breve breefing sulle mosse da tenere e le condizioni da proporre ai Clienti, asso nella manica in caso di emergenza e poi partenza in taxi per la villa per il meeting.

All’arrivo la prima sorpresa della giornata: ad attenderli nel salotto di Villa Smith un dipinto particolare, un nudo che Laura conosceva bene e che subito incuriosì anche i suoi colleghi…per la estrema somiglianza con Laura stessa. Era un ritratto fatto da un noto artista italiano, l’artista che i coniugi avevano individuato come riferimento per le loro scelte di investimento e per il quale questa “missione” in terra spagnola era stata organizzata. La somiglianza della modella del dipinto con Laura era banale…modella e Laura erano la stessa persona….Il quadro risaliva all’inverno precedente quando era stata ospite del pittore che ne aveva voluto immortalare la bellezza e il portamento. Anche qui, l’eccitazione del ricordo di quella esperienza non si fece attendere e permise a Laura di entrare in una confort zone psicologica come da tempo non ci riusciva…

Dopo le presentazioni di rito con il pool di avvocati della Coppia ecco la seconda sorpresa della mattinata: i coniugi Smith. Laureen e Kevin Smith, inglesi di Leeds, sulla cinquantina entrambi, in discreta forma e dotati di un fascino particolare fecero la loro comparsa e se per Pedro e Wolfe si trattava di una prima presentazione, per Laura non fu altro che una presentazione formale….ufficiale. Quella vera, reale, carnale e di piacere era di fatto già avvenuta qualche mese indietro durante un weekend particolare che Laura aveva trascorso alle Terme e che l’aveva coinvolta proprio insieme a Laureen e Kevin. Ricordava bene Lei come ricordavano bene Loro…senza nominare ne la circostanza ne quanto avvenuto.

L’incontro era stato voluto espressamente dalla Coppia ed espressamente con l’intermediazione di Laura. Si erano innamorati del dipinto che orgogliosamente presentavano nella sala nobile della villa e soprattutto la loro intenzione era quella di acquistare più opere possibili, sia già fatte che quelle da sviluppare di quell’artista italiano che Laura conosceva molto bene. Di più. Volevano una serie di nudi della stessa modella e qui , in questo punto, doveva intervenire con la sua esperienza e capacità la stessa Laura e nessun altro. Lei stessa, più che l’agenzia, aveva carta bianca per ogni strategia e azione fossero stati necessari come carta bianca era anche il budget che gli Smith mettevano a disposizione.

Gli aspetti legali legati all’affare furono discussi con Mr Wolfe e Pedro, quelli più artistici e tematici con Laura fin da subito. La Coppia era esperta del mondo dell’arte, grandemente esperta e lo testimoniava, in piccolo, la collezione di opere che la Villa ospitava. Si andava da dipinti e piccole sculture romantiche fino a opere moderne ma figurative. Tutte firmate da artisti di primissimo livello…tutte.

La Coppia Inglese aveva ben chiaro il tutto, i loro avvocati anche come anche il ruolo dell’agenzia e di Laura. In teoria sarebbe stato un affare per tutte le parti e per primi loro, gli Smith ne erano convinti.

Mr Wolfe e Pedro a fine mattinata lasciarono la Villa per un altro impegno in quel di Valencia mentre Laura fu invitata a restare per un pranzo veloce e per discutere di qualche altro particolare in attesa del volo di ritorno previsto in serata…

“ Mio marito non aveva altra voglia che di rivederti….” pronuncio Laureen appena rimasti soli…” da quando abbiamo visto questo dipinto quel giorno alle Terme ci è rimbalzato nelle nostre menti e nelle nostre fantasie come non mai…” aggiunse…” e per questo che faremo e stiamo facendo di tutto per renderlo più duraturo e reale e continuativo….” alludendo al progetto…

“Kevin era eccitatissimo per questo incontro, non vedeva l’ora di rivederti e anche io lo sono” continuò il discorso la Smith….

Lo Smith invece pareva trasformato. Tanto loquace durante il meeting, tanto silenzioso ora rimasti soltanto loro. Sembrava al servizio della moglie e libero da ogni iniziativa, anche la più banale e modesta.

“Quel giorno alle terme ci siamo divertiti tanto” riattaccò la Donna col discorso…” ci piacciono tanto le Terme tanto da averne una piccola in miniatura anche qui in questa casetta….” modestamente lo stava indicando, senza alcun tono snob ma solo come semplice informazione che stava trasferendo a Laura…

“Se ti va, Cara, possiamo rilassarci per qualche ora prima di accompagnarti in aeroporto” fu poi la proposta finale che le fecero….ma che sembrava più la proposta centrale di quella giornata…

“Perché no” rispose Laura, anche Lei in un certo senso riaccesa dal ricordo di quel pomeriggio, ricordo indelebile nella memoria della sua mente e del suo corpo.

“Vai a Vedere se è tutto pronto” ordinò quindi Laureen al Marito che obbediente si ritirò per verificare e conseguentemente si rivolse a Laura per qualche spiegazione…

“ Da quando ha visto questo quadro non fa altro che eccitarsi….” Parlava del marito e del suo stato…” se guardi bene la tela vedrai che la stà ogni giorno personalizzando con almeno una venuta….” aggiunse poi….” Me lo hai stregato e hai stregato anche me….puttanella di una Laura e cosi facendo le regalò uno schiaffo, improvvisamente….seguito da una carezza…

“Togliti le mutandine e mettile qui sul tavolino…..Kevin lo apprezzerebbe parecchio” e cosi mentre lo diceva in realtà la stava invitando a fare e di più…la stava aiutando a farlo. Laura obbedì, senza problemi e anzi, con l’eccitazione che le stava montando.

Ne annuso il profumo e ne senti il calore prima di metterle in un piattino d’argento e quando Mr Smith tornò annunciando che era tutto pronto in Spa, fece altrettanto…con gusto evidente…molto evidente.

“Questo è il primo regalo di questa cagnetta….falle vedere il tuo….”

Il gusto evidente lo era davvero. La signora Smith gli abbassò i pantaloni e la sua erezione era ben evidente. Un cazzo già in tiro, probabilmente aiutato dalla chimica, ma già pronto, stimolato ora dalla mano della Smith, dalle mutandine di Laura e dalla sua grande voglia di entrambe…

Nello spogliatoio si liberarono tutti e tre dei vestiti ed entrarono nella loro piccola Spa che proprio piccola non sembrava. Aveva praticamente tutto quanto c’era in un centro medio grande, ma fin da subito vollero portare Laura a provare quella che loro definirono la “ultima novità”, la ‘Doccia di Pietra’ che ricalcava una delle attrazioni delle terme che avevano visitato in Valtellina, quelle dei Bagni Nuovi però…non quelli vecchi.

Era un parallelepipedo di Granito, riscaldato, su cui ci si poteva stendere o sedere e dall’alto cadeva acqua terapeutica. Una doccia sostanzialmente da vivere rilassati.

Loro, i coniugi Smith, l’avevano un pochino personalizzata aggiungendovi qualche cinghia per “trattenere” chi stava usufruendo del trattamento e poggiagambe quasi ginecologiche.

“E’ per giocare meglio” alla fine di tutta la spiegazione giustificò Laureen…

Laura fu fatta stendere, i piedi legati ad ogni lato all’altezza delle caviglie e le braccia altrettanto a livello del polsi e portate oltre la testa. La posizione era scomoda ma per Lei molto eccitante e la cosa non sfuggì alla loro attenzione…”guarda come le piace Kevin” accarezzandole il seno e stringendo i capezzoli turgidi con pizzicotti non gentili…

Un gemito le sfuggi, di piacere e quel piacere sentiva montarle in mezzo alle gambe, l’eccitazione la faceva bagnare e ancora Laureen ne testò il livello con una carezza…portando poi il suo profumo ad eccitare ancora di più il marito….

“Iniziamo a far divertire la nostra ospite….e a divertirci…anzi…Laura, devi far divertire mio marito…..” le sussurrò la Smith all’orecchio….

Le presero in bocca ciascuno un capezzolo e cominciarono a torturarlo con la lingua e i denti….mentre con le mani la stavano masturbando…lei sulla clitoride e lui penetrandola con due tre dita…

Passarono insieme alle ascelle, a leccarle prima e a colpirle poi con leggeri schiaffi che stavano sempre più aumentando il grado d’eccitazione di Laura…

Grado d’eccitazione che sfociò nel suo primo orgasmo quando Kevin le Sali sopra e sedendosi sul suo viso le porse il suo culo per essere leccato…

Alternava sedute a rialzi più comodi in modo che Laura potesse usare bene la lingua, bene sul buco, anche penetrandolo e bene sul perineo fino ai testicoli.

L’orgasmo la colpi, impotente di potersi toccare come avrebbe voluto ma tremendamente sconquassante, liberatorio, umido perfino. Lo sentiva che stava perdendo qualcosa che subito Laureen andò ad assaggiare dividendone il gusto con un bacio al marito.

Laureen passò poi ai piedi, li leccava, le stava facendo una fellatio con le dita mentre Laura stava facendo un pompino a Kevin….lo stesso movimento che sentiva applicato a Lei …Laura lo replicava a Lui…

Improvvisamente poi, quando Kevin si riportò col culo sulla sua bocca ecco che Laureen partì con delle scudisciate alla piante dei piedi, forti, violente….

E Kevin godeva nel sentire la risposta di Laura a quei colpi, la risposta della sua bocca sul suo ano, una risposta di dolore che per lui era puro piacere….

“Brava Laura, brava cagnetta…” furono le parole di Mrs Smith, stai facendo godere il mio uomo e cosi facendo le mostrò un pochino di precum che con il pollice prendeva dal suo cazzo duro come la roccia su cui era distesa e se lo portava alla sua e alla bocca di Laura stessa…

“Adesso proviamo la Doccia” disse poi al marito che obbediente come al solito si ingegnò per montare quanto necessario.

Laura fu fatta abbassare con le gambe fuori dalla pietra e appoggiate come su una poltrona ginecologica…ma fermamente legate. Anche il sedere era leggermente fuori e il motivo lo avrebbe scoperto da li a poco. Le mani e le braccia sempre legate dietro la testa…ben tese e un piccolo cuscino le fu messo sotto la parte lombare della schiena..

“Adesso, ancora una volta godrai come non mai e farai godere Kevin…” le disse con aria eccitata, ancora più eccitata Laureen….

Mr Smith le si piazzò in mezzo alle gambe e iniziò a leccarle la fica. Non a gustarsela, proprio a leccarla come un animale che si disseta ad un fiume mentre Mrs Smith riprese a percuoterle il seno con colpi precisi e violenti.

L’eccitazione del momento, l’essere legata e in loro balia l’eccitavano come non mai…

Quando poi Kevin la penetrò senza dirle nulla, cosi all’improvviso lo fu ancora di più…

Non la penetrò…la inculò senza dirle nulla. Come un animale anche in questo caso, membro ben duro e dritto all’obiettivo, con un colpo secco, senza ripensamenti o premure. La ricerca del suo piacere, prioritaria e forse la curiosità di vederne la reazione nella donna che stava sodomizzando…

Laureen vedendo la scena e cogliendone altrettanto piacere si accarezzò brutalmente la sua di fica…e scendendo ancora all’orecchio di Laura le preannunciò il grande piacere che li avrebbe investiti…tutti…

E il piacere arrivò…forse non per tutti….all’inizio…

La doccia, la doccia di pietra. Uno scroscio d’acqua investi Laura in viso e Lei, impossibilitata a ripararsi e colta di sorpresa fu di fatto investita da quella massa e costretta alla fatica di non respirare e di farlo malamente….

Kevin si fermò per godersi la scena…lo stesso fece Laureen…

Soltanto qualche secondo e il flusso cessò. Laura in preda al panico cercava l’aria fra un tossio e l’altro e nel contempo Mr Smith la penetrò nuovamente e continuamente mentre la moglie cercava di accarezzarle benevolmente il capo chiedendole come le era sembrato…

Nonostante la difficoltà, che non avrebbe mai ammesso, l’eccitazione stava crescendo…

Ecco che un secondo scroscio segui…più lungo…più grande…più impegnativo….

Mr Smith questa volta non si fermò, anzi. Durante la doccia aveva aumentato le spinte e la loro profondità. Le gambe aperte, di Laura, lo facilitavano come l’essere legata e impossibilitata nel movimento oltre che la sua furia di sodomizzatore….

La regia del flusso era governata da Laureen che sorrideva e godeva visibilmente nel sottoporre Laura al piacere dell’acqua che sembrava più la tortura dell’acqua.

Neanche il tempo di riprendere fiato con lunghi sospiri che partì il terzo getto…più lungo ancora…più pieno…più pesante….

Mrs Smith questa volta Le aveva chiuso il naso con le dita costringendola a quel supplizio che in realtà stava eccitando non solo la Coppia inglese ma anche Laura….

Adesso avrebbe voluto qualcosa non soltanto nel culo come stava facendo Kevin ma anche uno stimolo davanti, sopra…

Ai gemiti di fastidio, di supplizio, di piacere che Laura produceva segui l’orgasmo di Kevin. L’uomo di poche parole in quel gioco divenne dal punto di vista comunicativo un vero animale e insieme alle ultime e potenti spinte scarico nel culo di Laura una quantità enorme di sborra….

Sua moglie, preparata a quella venuta si dedicò immediatamente al cazzo del marito per pulirne la superficie e appena dopo cercò con la sua bocca di berne il nettare appena prodotto dal culo di Laura.

“spingi…cacciala fuori…fammela bere….questa è tutta mia…” le parole che usava per spronare l’italiana a cacciar fuori quello che l’inglese le aveva scaricato in corpo…

Il sentirne la bocca e le mani muoversi fra culo e figa la fecero esplodere nel secondo e potente orgasmo del pomeriggio. Lo stesso fece Mrs Smith che di fatto non aveva mai smesso di accarezzarsi, di masturbarsi convulsamente.

Vennero entrambe con scossoni incontrollati…Laura più costretta dalla legatura e Laureen libera….

Qualche secondo, solo qualche secondo di riposo e poi Laura senti un fiotto caldo che la stava inondando verso il basso. La Smith le stava pisciando addosso come un gesto liberatorio e la stessa cosa fece Laura di rimando…subito...liberamente e traendo enorme piacere nel farlo….

La slegarono e insieme andarono a fare una doccia, normale, ma anch’essa particolare. I coniugi Smith si dedicarono a lavare accuratamente e gentilmente Laura, insieme e in sintonia….con Mr Smith ancora duro ma senza la voglia animale di qualche minuto prima…

L’altoparlante chiamò il volo verso l’Italia proprio mentre Laura stava pensando a quella gentilezza finale.

Il viaggio non fu brevissimo e all’arrivo la aspettava la macchina che KS le aveva parcheggiato quel pomeriggio nei pressi dell’aeroporto.

Si sentiva stanchissima. La giornata era stata lunga e impegnativa, non aveva altra voglia che buttarsi a letto e dormire senza pensiero alcuno….almeno per quella notte.

Arrivata a casa le luci erano stranamente ancora accese e una macchina che non conosceva, una Panda 4x4, era parcheggiata in cortile.

Entrando in salotto un’altra sorpresa in quella che sembrava una giornata che non sarebbe mai terminata. Lo spettacolo che le si presentò davanti era sicuramente fra i più singolari che avesse mai visto. Sul divano KS e Andrea, il giardiniere, sembravano nel mondo dei sogni…messi KO da una bottiglia di wiscky vuota e dai suoi bicchieri che come cadaveri erano sospesi sul tavolino…

Più indietro invece, sulla poltrona, un terzo uomo la accolse con un sorriso e una battuta: “ non sono tanto di compagnia questi due uomini….” e vedendola entrare mimò un brindisi alla sua salute….con un bicchiere di buona e semplice acqua…

Era Sandro che, le disse poi, di essere passato perché preoccupato dal fatto che non rispondeva ai suoi messaggi…

Ne avrebbe discusso l’indomani…ora solo il letto l’aspettava….o quasi…..
 

KSbis

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Una volta letto questo capitolo avevo in mente di commentare in un certo modo, ma, per più motivi, non lo farò.
Mi limito a dire che chi scrive riesce contemporaneamente a fare centro su più fronti.
Ho idee molto precise su chi legge e non commenta, o preferisce i messaggi privati. Non penso belle cose.
Infine la curiosità; quella aumenta progressivamente e non solo per il confronto tra le due...
 

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LA DOCCIA DI PIETRA

Seduta al T2 dell’aeroporto di Malaga, in attesa del volo per l’Italia, Laura stava pensando all’intensa giornata trascorsa a Capobino, giornata “vissuta” a Capobino, giornata che doveva essere di business, e la era anche stata, ma che sorprendentemente si era trasformata in una intensa esperienza che mai prima di allora aveva appunto vissuto. Respirava a bocca aperta, a pieni polmoni solo al ricordo….

Aveva ignorato qualche messaggio di Sandro ricevuto in giornata, un pò per il poco tempo e un pò per capire quanto era disposto a spingersi in quel tira e molla fatto di continui e allusivi WA quasi adolescenziali…

Seduta in attesa della chiamata un sorriso fece capolino sul suo viso. I pensieri e le immagini che la sua mente proiettava non erano altro che flashback del pomeriggio trascorso insieme ai coniugi Smith, un’eccentrica Coppia inglese che viveva oramai da qualche anno rimbalzando fra le proprietà in Costa del Sol e un paio di residenze sulle Alpi fra Italia, Austria e Germania….

Insieme a Mr Wolfe e Pedro, i suoi colleghi, la giornata era iniziata nei migliori dei modi. Breve breefing sulle mosse da tenere e le condizioni da proporre ai Clienti, asso nella manica in caso di emergenza e poi partenza in taxi per la villa per il meeting.

All’arrivo la prima sorpresa della giornata: ad attenderli nel salotto di Villa Smith un dipinto particolare, un nudo che Laura conosceva bene e che subito incuriosì anche i suoi colleghi…per la estrema somiglianza con Laura stessa. Era un ritratto fatto da un noto artista italiano, l’artista che i coniugi avevano individuato come riferimento per le loro scelte di investimento e per il quale questa “missione” in terra spagnola era stata organizzata. La somiglianza della modella del dipinto con Laura era banale…modella e Laura erano la stessa persona….Il quadro risaliva all’inverno precedente quando era stata ospite del pittore che ne aveva voluto immortalare la bellezza e il portamento. Anche qui, l’eccitazione del ricordo di quella esperienza non si fece attendere e permise a Laura di entrare in una confort zone psicologica come da tempo non ci riusciva…

Dopo le presentazioni di rito con il pool di avvocati della Coppia ecco la seconda sorpresa della mattinata: i coniugi Smith. Laureen e Kevin Smith, inglesi di Leeds, sulla cinquantina entrambi, in discreta forma e dotati di un fascino particolare fecero la loro comparsa e se per Pedro e Wolfe si trattava di una prima presentazione, per Laura non fu altro che una presentazione formale….ufficiale. Quella vera, reale, carnale e di piacere era di fatto già avvenuta qualche mese indietro durante un weekend particolare che Laura aveva trascorso alle Terme e che l’aveva coinvolta proprio insieme a Laureen e Kevin. Ricordava bene Lei come ricordavano bene Loro…senza nominare ne la circostanza ne quanto avvenuto.

L’incontro era stato voluto espressamente dalla Coppia ed espressamente con l’intermediazione di Laura. Si erano innamorati del dipinto che orgogliosamente presentavano nella sala nobile della villa e soprattutto la loro intenzione era quella di acquistare più opere possibili, sia già fatte che quelle da sviluppare di quell’artista italiano che Laura conosceva molto bene. Di più. Volevano una serie di nudi della stessa modella e qui , in questo punto, doveva intervenire con la sua esperienza e capacità la stessa Laura e nessun altro. Lei stessa, più che l’agenzia, aveva carta bianca per ogni strategia e azione fossero stati necessari come carta bianca era anche il budget che gli Smith mettevano a disposizione.

Gli aspetti legali legati all’affare furono discussi con Mr Wolfe e Pedro, quelli più artistici e tematici con Laura fin da subito. La Coppia era esperta del mondo dell’arte, grandemente esperta e lo testimoniava, in piccolo, la collezione di opere che la Villa ospitava. Si andava da dipinti e piccole sculture romantiche fino a opere moderne ma figurative. Tutte firmate da artisti di primissimo livello…tutte.

La Coppia Inglese aveva ben chiaro il tutto, i loro avvocati anche come anche il ruolo dell’agenzia e di Laura. In teoria sarebbe stato un affare per tutte le parti e per primi loro, gli Smith ne erano convinti.

Mr Wolfe e Pedro a fine mattinata lasciarono la Villa per un altro impegno in quel di Valencia mentre Laura fu invitata a restare per un pranzo veloce e per discutere di qualche altro particolare in attesa del volo di ritorno previsto in serata…

“ Mio marito non aveva altra voglia che di rivederti….” pronuncio Laureen appena rimasti soli…” da quando abbiamo visto questo dipinto quel giorno alle Terme ci è rimbalzato nelle nostre menti e nelle nostre fantasie come non mai…” aggiunse…” e per questo che faremo e stiamo facendo di tutto per renderlo più duraturo e reale e continuativo….” alludendo al progetto…

“Kevin era eccitatissimo per questo incontro, non vedeva l’ora di rivederti e anche io lo sono” continuò il discorso la Smith….

Lo Smith invece pareva trasformato. Tanto loquace durante il meeting, tanto silenzioso ora rimasti soltanto loro. Sembrava al servizio della moglie e libero da ogni iniziativa, anche la più banale e modesta.

“Quel giorno alle terme ci siamo divertiti tanto” riattaccò la Donna col discorso…” ci piacciono tanto le Terme tanto da averne una piccola in miniatura anche qui in questa casetta….” modestamente lo stava indicando, senza alcun tono snob ma solo come semplice informazione che stava trasferendo a Laura…

“Se ti va, Cara, possiamo rilassarci per qualche ora prima di accompagnarti in aeroporto” fu poi la proposta finale che le fecero….ma che sembrava più la proposta centrale di quella giornata…

“Perché no” rispose Laura, anche Lei in un certo senso riaccesa dal ricordo di quel pomeriggio, ricordo indelebile nella memoria della sua mente e del suo corpo.

“Vai a Vedere se è tutto pronto” ordinò quindi Laureen al Marito che obbediente si ritirò per verificare e conseguentemente si rivolse a Laura per qualche spiegazione…

“ Da quando ha visto questo quadro non fa altro che eccitarsi….” Parlava del marito e del suo stato…” se guardi bene la tela vedrai che la stà ogni giorno personalizzando con almeno una venuta….” aggiunse poi….” Me lo hai stregato e hai stregato anche me….puttanella di una Laura e cosi facendo le regalò uno schiaffo, improvvisamente….seguito da una carezza…

“Togliti le mutandine e mettile qui sul tavolino…..Kevin lo apprezzerebbe parecchio” e cosi mentre lo diceva in realtà la stava invitando a fare e di più…la stava aiutando a farlo. Laura obbedì, senza problemi e anzi, con l’eccitazione che le stava montando.

Ne annuso il profumo e ne senti il calore prima di metterle in un piattino d’argento e quando Mr Smith tornò annunciando che era tutto pronto in Spa, fece altrettanto…con gusto evidente…molto evidente.

“Questo è il primo regalo di questa cagnetta….falle vedere il tuo….”

Il gusto evidente lo era davvero. La signora Smith gli abbassò i pantaloni e la sua erezione era ben evidente. Un cazzo già in tiro, probabilmente aiutato dalla chimica, ma già pronto, stimolato ora dalla mano della Smith, dalle mutandine di Laura e dalla sua grande voglia di entrambe…

Nello spogliatoio si liberarono tutti e tre dei vestiti ed entrarono nella loro piccola Spa che proprio piccola non sembrava. Aveva praticamente tutto quanto c’era in un centro medio grande, ma fin da subito vollero portare Laura a provare quella che loro definirono la “ultima novità”, la ‘Doccia di Pietra’ che ricalcava una delle attrazioni delle terme che avevano visitato in Valtellina, quelle dei Bagni Nuovi però…non quelli vecchi.

Era un parallelepipedo di Granito, riscaldato, su cui ci si poteva stendere o sedere e dall’alto cadeva acqua terapeutica. Una doccia sostanzialmente da vivere rilassati.

Loro, i coniugi Smith, l’avevano un pochino personalizzata aggiungendovi qualche cinghia per “trattenere” chi stava usufruendo del trattamento e poggiagambe quasi ginecologiche.

“E’ per giocare meglio” alla fine di tutta la spiegazione giustificò Laureen…

Laura fu fatta stendere, i piedi legati ad ogni lato all’altezza delle caviglie e le braccia altrettanto a livello del polsi e portate oltre la testa. La posizione era scomoda ma per Lei molto eccitante e la cosa non sfuggì alla loro attenzione…”guarda come le piace Kevin” accarezzandole il seno e stringendo i capezzoli turgidi con pizzicotti non gentili…

Un gemito le sfuggi, di piacere e quel piacere sentiva montarle in mezzo alle gambe, l’eccitazione la faceva bagnare e ancora Laureen ne testò il livello con una carezza…portando poi il suo profumo ad eccitare ancora di più il marito….

“Iniziamo a far divertire la nostra ospite….e a divertirci…anzi…Laura, devi far divertire mio marito…..” le sussurrò la Smith all’orecchio….

Le presero in bocca ciascuno un capezzolo e cominciarono a torturarlo con la lingua e i denti….mentre con le mani la stavano masturbando…lei sulla clitoride e lui penetrandola con due tre dita…

Passarono insieme alle ascelle, a leccarle prima e a colpirle poi con leggeri schiaffi che stavano sempre più aumentando il grado d’eccitazione di Laura…

Grado d’eccitazione che sfociò nel suo primo orgasmo quando Kevin le Sali sopra e sedendosi sul suo viso le porse il suo culo per essere leccato…

Alternava sedute a rialzi più comodi in modo che Laura potesse usare bene la lingua, bene sul buco, anche penetrandolo e bene sul perineo fino ai testicoli.

L’orgasmo la colpi, impotente di potersi toccare come avrebbe voluto ma tremendamente sconquassante, liberatorio, umido perfino. Lo sentiva che stava perdendo qualcosa che subito Laureen andò ad assaggiare dividendone il gusto con un bacio al marito.

Laureen passò poi ai piedi, li leccava, le stava facendo una fellatio con le dita mentre Laura stava facendo un pompino a Kevin….lo stesso movimento che sentiva applicato a Lei …Laura lo replicava a Lui…

Improvvisamente poi, quando Kevin si riportò col culo sulla sua bocca ecco che Laureen partì con delle scudisciate alla piante dei piedi, forti, violente….

E Kevin godeva nel sentire la risposta di Laura a quei colpi, la risposta della sua bocca sul suo ano, una risposta di dolore che per lui era puro piacere….

“Brava Laura, brava cagnetta…” furono le parole di Mrs Smith, stai facendo godere il mio uomo e cosi facendo le mostrò un pochino di precum che con il pollice prendeva dal suo cazzo duro come la roccia su cui era distesa e se lo portava alla sua e alla bocca di Laura stessa…

“Adesso proviamo la Doccia” disse poi al marito che obbediente come al solito si ingegnò per montare quanto necessario.

Laura fu fatta abbassare con le gambe fuori dalla pietra e appoggiate come su una poltrona ginecologica…ma fermamente legate. Anche il sedere era leggermente fuori e il motivo lo avrebbe scoperto da li a poco. Le mani e le braccia sempre legate dietro la testa…ben tese e un piccolo cuscino le fu messo sotto la parte lombare della schiena..

“Adesso, ancora una volta godrai come non mai e farai godere Kevin…” le disse con aria eccitata, ancora più eccitata Laureen….

Mr Smith le si piazzò in mezzo alle gambe e iniziò a leccarle la fica. Non a gustarsela, proprio a leccarla come un animale che si disseta ad un fiume mentre Mrs Smith riprese a percuoterle il seno con colpi precisi e violenti.

L’eccitazione del momento, l’essere legata e in loro balia l’eccitavano come non mai…

Quando poi Kevin la penetrò senza dirle nulla, cosi all’improvviso lo fu ancora di più…

Non la penetrò…la inculò senza dirle nulla. Come un animale anche in questo caso, membro ben duro e dritto all’obiettivo, con un colpo secco, senza ripensamenti o premure. La ricerca del suo piacere, prioritaria e forse la curiosità di vederne la reazione nella donna che stava sodomizzando…

Laureen vedendo la scena e cogliendone altrettanto piacere si accarezzò brutalmente la sua di fica…e scendendo ancora all’orecchio di Laura le preannunciò il grande piacere che li avrebbe investiti…tutti…

E il piacere arrivò…forse non per tutti….all’inizio…

La doccia, la doccia di pietra. Uno scroscio d’acqua investi Laura in viso e Lei, impossibilitata a ripararsi e colta di sorpresa fu di fatto investita da quella massa e costretta alla fatica di non respirare e di farlo malamente….

Kevin si fermò per godersi la scena…lo stesso fece Laureen…

Soltanto qualche secondo e il flusso cessò. Laura in preda al panico cercava l’aria fra un tossio e l’altro e nel contempo Mr Smith la penetrò nuovamente e continuamente mentre la moglie cercava di accarezzarle benevolmente il capo chiedendole come le era sembrato…

Nonostante la difficoltà, che non avrebbe mai ammesso, l’eccitazione stava crescendo…

Ecco che un secondo scroscio segui…più lungo…più grande…più impegnativo….

Mr Smith questa volta non si fermò, anzi. Durante la doccia aveva aumentato le spinte e la loro profondità. Le gambe aperte, di Laura, lo facilitavano come l’essere legata e impossibilitata nel movimento oltre che la sua furia di sodomizzatore….

La regia del flusso era governata da Laureen che sorrideva e godeva visibilmente nel sottoporre Laura al piacere dell’acqua che sembrava più la tortura dell’acqua.

Neanche il tempo di riprendere fiato con lunghi sospiri che partì il terzo getto…più lungo ancora…più pieno…più pesante….

Mrs Smith questa volta Le aveva chiuso il naso con le dita costringendola a quel supplizio che in realtà stava eccitando non solo la Coppia inglese ma anche Laura….

Adesso avrebbe voluto qualcosa non soltanto nel culo come stava facendo Kevin ma anche uno stimolo davanti, sopra…

Ai gemiti di fastidio, di supplizio, di piacere che Laura produceva segui l’orgasmo di Kevin. L’uomo di poche parole in quel gioco divenne dal punto di vista comunicativo un vero animale e insieme alle ultime e potenti spinte scarico nel culo di Laura una quantità enorme di sborra….

Sua moglie, preparata a quella venuta si dedicò immediatamente al cazzo del marito per pulirne la superficie e appena dopo cercò con la sua bocca di berne il nettare appena prodotto dal culo di Laura.

“spingi…cacciala fuori…fammela bere….questa è tutta mia…” le parole che usava per spronare l’italiana a cacciar fuori quello che l’inglese le aveva scaricato in corpo…

Il sentirne la bocca e le mani muoversi fra culo e figa la fecero esplodere nel secondo e potente orgasmo del pomeriggio. Lo stesso fece Mrs Smith che di fatto non aveva mai smesso di accarezzarsi, di masturbarsi convulsamente.

Vennero entrambe con scossoni incontrollati…Laura più costretta dalla legatura e Laureen libera….

Qualche secondo, solo qualche secondo di riposo e poi Laura senti un fiotto caldo che la stava inondando verso il basso. La Smith le stava pisciando addosso come un gesto liberatorio e la stessa cosa fece Laura di rimando…subito...liberamente e traendo enorme piacere nel farlo….

La slegarono e insieme andarono a fare una doccia, normale, ma anch’essa particolare. I coniugi Smith si dedicarono a lavare accuratamente e gentilmente Laura, insieme e in sintonia….con Mr Smith ancora duro ma senza la voglia animale di qualche minuto prima…

L’altoparlante chiamò il volo verso l’Italia proprio mentre Laura stava pensando a quella gentilezza finale.

Il viaggio non fu brevissimo e all’arrivo la aspettava la macchina che KS le aveva parcheggiato quel pomeriggio nei pressi dell’aeroporto.

Si sentiva stanchissima. La giornata era stata lunga e impegnativa, non aveva altra voglia che buttarsi a letto e dormire senza pensiero alcuno….almeno per quella notte.

Arrivata a casa le luci erano stranamente ancora accese e una macchina che non conosceva, una Panda 4x4, era parcheggiata in cortile.

Entrando in salotto un’altra sorpresa in quella che sembrava una giornata che non sarebbe mai terminata. Lo spettacolo che le si presentò davanti era sicuramente fra i più singolari che avesse mai visto. Sul divano KS e Andrea, il giardiniere, sembravano nel mondo dei sogni…messi KO da una bottiglia di wiscky vuota e dai suoi bicchieri che come cadaveri erano sospesi sul tavolino…

Più indietro invece, sulla poltrona, un terzo uomo la accolse con un sorriso e una battuta: “ non sono tanto di compagnia questi due uomini….” e vedendola entrare mimò un brindisi alla sua salute….con un bicchiere di buona e semplice acqua…

Era Sandro che, le disse poi, di essere passato perché preoccupato dal fatto che non rispondeva ai suoi messaggi…

Ne avrebbe discusso l’indomani…ora solo il letto l’aspettava….o quasi…..
Questa volta ha rischiato davvero di avere un orgasmo letale.. questa doccia di pietra è davvero una macchina del piacere, poi con due "animali" del sesso come Laureen e Kevin il gioco è fatto e l'orgasmo è servito!
Strepitoso racconto @Grandel, pare che tu conosca dei lati di Laura che davvero sono per pochi e a leggere il commento di @KSbis conferma quanto tu, insieme a lui, ci coinvolgiate davvero molto... prendetemi per mano e fatemi entrare nel fantastico mondo del piacere di Laura
 

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