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Il rituale era sempre lo stesso da mesi: aspettavo di essere solo in casa e correvo a rovistare nel cesto della biancheria sporca sperando di trovarli. Chiara indossava micro-perizomi, spesso semi trasparenti. A volte leggermente merlettati col pizzo. Ormai mi ero segato praticamente con ogni suo singolo perizoma, che dopo sciacquavo rapidamente sotto l'acqua e rimettevo insieme al resto della roba sporca.
Chiara aveva appena compiuto 18 anni ed era la figlia di Laura, la mia compagna. Le sue gambe snelle e lucide, il suo culo alto e tonico, il suo sguardo da gattina. Tutto di lei mi mandava al manicomio. E quell'odore di fica giovane mi faceva letteralmente perdere la testa. Per fortuna mi bastavano le (frequenti) seghe per scaricare la mia voglia senza cercare in alcun modo un contatto diretto con Chiara.
Tutto cambiò improvvisamente un pomeriggio. Laura era in ufficio, mentre io ero rimasto in casa a correggere compiti e Chiara studiava chiusa nella sua stanza.
Ero seduto al tavolo della cucina quando sentì i suoi passi avvicinarsi.
"Scusa, non voglio disturbarti, prendo una bottiglia d'acqua fresca e torno in camera".
La guardai. Chiara indossava solo una t-shirt che le copriva a stento il culo. Gambe nude, piedi scalzi, capelli arruffati. Sentì velocemente crescere l'erezione sotto i pantaloncini e sperai che Chiara uscisse presto dalla cucina. Ma non andò così.
"Allora? Promossi o bocciati?" mi chiese scherzosamente sedendosi di fronte a me. Talloni sulla sedia, braccia strette intorno alle gambe. Sbirciando vidi distintamente il perizoma che indossava. Giallo.
Incrocia lo sguardo di Chiara. Mi aveva beccato. E ora? Mi guardò seria per qualche secondo, poi scoppiò a ridere.
"Ehi tranquillo...mi hai guardato il culo. Che male c'è? Non lo dico a mamma, stai sereno"
Avevo la salivazione azzerata, non sapevo cosa dire.
Fu allora che Chiara mi diede il colpo di grazia: "Pensi che non mi sia accorta che ti masturbi con i miei perizomi?"
Restai impietrito. Beccato.
"Tranquillo ti ho detto, se avessi voluto dirlo alla mamma l'avrei già fatto, no?".
"Cosa vuoi da me, Chiara?" le chiesi preoccupato.
"Nulla...per me puoi tranquillamente continuare a farlo..."
"Ma?" perché sapevo che c'era un 'ma'.
Chiara sorrise beffarda: "Sei sveglio....te la faccio breve. Questa estate voglio fare un viaggio coast to coast negli USA con i miei amici ma mamma non vuole pagarmelo. Devi convincerla".
Quella che mi aveva affidato era una missione quasi impossibile. Laura non avrebbe mai acconsentito a lasciarla partire anche perché Chiara non aveva un rendimento scolastico esattamente brillante.
"Chiara...ma come faccio?"
"Cazzi tuoi...se non ci riesci racconto alla cara mammina come ti fai le seghe sui perizomi di sua figlia. E che non perdi occasione di guardarle il culo"
Era proprio una stronzetta. Ma forse era quello ad eccitarmi così tanto di lei. Decisi di rilanciare.
"Ok, ci sto. Ma un viaggio di un mese negli USA non vale così poco...."
Mi guardò negli occhi senza paura, quasi con aria di sfida: "Cosa vuoi ancora, porco?".
"Se la convinco prima di partire mi fai un pompino" sparai a bruciapelo.
Chiara abbassò lo sguardo e indicò la mia erezione sempre più evidente sotto i pantaloncini: "Guarda come ti diventa duro solo a pensarci...sei proprio un maiale....comunque ok, ci sto".
Quindi si alzò dalla sedia e fece per andarsene, ma prima si fermò sulla porta della cucina, si voltò verso di me e si sfilò il perizoma giallo che indossava sotto la t-shirt lanciandomelo.
"Tieni, fatti una sega e poi mettilo a lavare"
Chiara aveva appena compiuto 18 anni ed era la figlia di Laura, la mia compagna. Le sue gambe snelle e lucide, il suo culo alto e tonico, il suo sguardo da gattina. Tutto di lei mi mandava al manicomio. E quell'odore di fica giovane mi faceva letteralmente perdere la testa. Per fortuna mi bastavano le (frequenti) seghe per scaricare la mia voglia senza cercare in alcun modo un contatto diretto con Chiara.
Tutto cambiò improvvisamente un pomeriggio. Laura era in ufficio, mentre io ero rimasto in casa a correggere compiti e Chiara studiava chiusa nella sua stanza.
Ero seduto al tavolo della cucina quando sentì i suoi passi avvicinarsi.
"Scusa, non voglio disturbarti, prendo una bottiglia d'acqua fresca e torno in camera".
La guardai. Chiara indossava solo una t-shirt che le copriva a stento il culo. Gambe nude, piedi scalzi, capelli arruffati. Sentì velocemente crescere l'erezione sotto i pantaloncini e sperai che Chiara uscisse presto dalla cucina. Ma non andò così.
"Allora? Promossi o bocciati?" mi chiese scherzosamente sedendosi di fronte a me. Talloni sulla sedia, braccia strette intorno alle gambe. Sbirciando vidi distintamente il perizoma che indossava. Giallo.
Incrocia lo sguardo di Chiara. Mi aveva beccato. E ora? Mi guardò seria per qualche secondo, poi scoppiò a ridere.
"Ehi tranquillo...mi hai guardato il culo. Che male c'è? Non lo dico a mamma, stai sereno"
Avevo la salivazione azzerata, non sapevo cosa dire.
Fu allora che Chiara mi diede il colpo di grazia: "Pensi che non mi sia accorta che ti masturbi con i miei perizomi?"
Restai impietrito. Beccato.
"Tranquillo ti ho detto, se avessi voluto dirlo alla mamma l'avrei già fatto, no?".
"Cosa vuoi da me, Chiara?" le chiesi preoccupato.
"Nulla...per me puoi tranquillamente continuare a farlo..."
"Ma?" perché sapevo che c'era un 'ma'.
Chiara sorrise beffarda: "Sei sveglio....te la faccio breve. Questa estate voglio fare un viaggio coast to coast negli USA con i miei amici ma mamma non vuole pagarmelo. Devi convincerla".
Quella che mi aveva affidato era una missione quasi impossibile. Laura non avrebbe mai acconsentito a lasciarla partire anche perché Chiara non aveva un rendimento scolastico esattamente brillante.
"Chiara...ma come faccio?"
"Cazzi tuoi...se non ci riesci racconto alla cara mammina come ti fai le seghe sui perizomi di sua figlia. E che non perdi occasione di guardarle il culo"
Era proprio una stronzetta. Ma forse era quello ad eccitarmi così tanto di lei. Decisi di rilanciare.
"Ok, ci sto. Ma un viaggio di un mese negli USA non vale così poco...."
Mi guardò negli occhi senza paura, quasi con aria di sfida: "Cosa vuoi ancora, porco?".
"Se la convinco prima di partire mi fai un pompino" sparai a bruciapelo.
Chiara abbassò lo sguardo e indicò la mia erezione sempre più evidente sotto i pantaloncini: "Guarda come ti diventa duro solo a pensarci...sei proprio un maiale....comunque ok, ci sto".
Quindi si alzò dalla sedia e fece per andarsene, ma prima si fermò sulla porta della cucina, si voltò verso di me e si sfilò il perizoma giallo che indossava sotto la t-shirt lanciandomelo.
"Tieni, fatti una sega e poi mettilo a lavare"