Racconto di fantasia La figlia (pompino in cambio di un viaggio)

Alessio Lucci

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Il rituale era sempre lo stesso da mesi: aspettavo di essere solo in casa e correvo a rovistare nel cesto della biancheria sporca sperando di trovarli. Chiara indossava micro-perizomi, spesso semi trasparenti. A volte leggermente merlettati col pizzo. Ormai mi ero segato praticamente con ogni suo singolo perizoma, che dopo sciacquavo rapidamente sotto l'acqua e rimettevo insieme al resto della roba sporca.

Chiara aveva appena compiuto 18 anni ed era la figlia di Laura, la mia compagna. Le sue gambe snelle e lucide, il suo culo alto e tonico, il suo sguardo da gattina. Tutto di lei mi mandava al manicomio. E quell'odore di fica giovane mi faceva letteralmente perdere la testa. Per fortuna mi bastavano le (frequenti) seghe per scaricare la mia voglia senza cercare in alcun modo un contatto diretto con Chiara.

Tutto cambiò improvvisamente un pomeriggio. Laura era in ufficio, mentre io ero rimasto in casa a correggere compiti e Chiara studiava chiusa nella sua stanza.
Ero seduto al tavolo della cucina quando sentì i suoi passi avvicinarsi.

"Scusa, non voglio disturbarti, prendo una bottiglia d'acqua fresca e torno in camera".

La guardai. Chiara indossava solo una t-shirt che le copriva a stento il culo. Gambe nude, piedi scalzi, capelli arruffati. Sentì velocemente crescere l'erezione sotto i pantaloncini e sperai che Chiara uscisse presto dalla cucina. Ma non andò così.

"Allora? Promossi o bocciati?" mi chiese scherzosamente sedendosi di fronte a me. Talloni sulla sedia, braccia strette intorno alle gambe. Sbirciando vidi distintamente il perizoma che indossava. Giallo.
Incrocia lo sguardo di Chiara. Mi aveva beccato. E ora? Mi guardò seria per qualche secondo, poi scoppiò a ridere.

"Ehi tranquillo...mi hai guardato il culo. Che male c'è? Non lo dico a mamma, stai sereno"
Avevo la salivazione azzerata, non sapevo cosa dire.
Fu allora che Chiara mi diede il colpo di grazia: "Pensi che non mi sia accorta che ti masturbi con i miei perizomi?"
Restai impietrito. Beccato.
"Tranquillo ti ho detto, se avessi voluto dirlo alla mamma l'avrei già fatto, no?".

"Cosa vuoi da me, Chiara?" le chiesi preoccupato.
"Nulla...per me puoi tranquillamente continuare a farlo..."
"Ma?" perché sapevo che c'era un 'ma'.

Chiara sorrise beffarda: "Sei sveglio....te la faccio breve. Questa estate voglio fare un viaggio coast to coast negli USA con i miei amici ma mamma non vuole pagarmelo. Devi convincerla".
Quella che mi aveva affidato era una missione quasi impossibile. Laura non avrebbe mai acconsentito a lasciarla partire anche perché Chiara non aveva un rendimento scolastico esattamente brillante.

"Chiara...ma come faccio?"
"Cazzi tuoi...se non ci riesci racconto alla cara mammina come ti fai le seghe sui perizomi di sua figlia. E che non perdi occasione di guardarle il culo"

Era proprio una stronzetta. Ma forse era quello ad eccitarmi così tanto di lei. Decisi di rilanciare.

"Ok, ci sto. Ma un viaggio di un mese negli USA non vale così poco...."
Mi guardò negli occhi senza paura, quasi con aria di sfida: "Cosa vuoi ancora, porco?".
"Se la convinco prima di partire mi fai un pompino" sparai a bruciapelo.

Chiara abbassò lo sguardo e indicò la mia erezione sempre più evidente sotto i pantaloncini: "Guarda come ti diventa duro solo a pensarci...sei proprio un maiale....comunque ok, ci sto".
Quindi si alzò dalla sedia e fece per andarsene, ma prima si fermò sulla porta della cucina, si voltò verso di me e si sfilò il perizoma giallo che indossava sotto la t-shirt lanciandomelo.

"Tieni, fatti una sega e poi mettilo a lavare"
 

Mr sborra

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Il rituale era sempre lo stesso da mesi: aspettavo di essere solo in casa e correvo a rovistare nel cesto della biancheria sporca sperando di trovarli. Chiara indossava micro-perizomi, spesso semi trasparenti. A volte leggermente merlettati col pizzo. Ormai mi ero segato praticamente con ogni suo singolo perizoma, che dopo sciacquavo rapidamente sotto l'acqua e rimettevo insieme al resto della roba sporca.

Chiara aveva appena compiuto 18 anni ed era la figlia di Laura, la mia compagna. Le sue gambe snelle e lucide, il suo culo alto e tonico, il suo sguardo da gattina. Tutto di lei mi mandava al manicomio. E quell'odore di fica giovane mi faceva letteralmente perdere la testa. Per fortuna mi bastavano le (frequenti) seghe per scaricare la mia voglia senza cercare in alcun modo un contatto diretto con Chiara.

Tutto cambiò improvvisamente un pomeriggio. Laura era in ufficio, mentre io ero rimasto in casa a correggere compiti e Chiara studiava chiusa nella sua stanza.
Ero seduto al tavolo della cucina quando sentì i suoi passi avvicinarsi.

"Scusa, non voglio disturbarti, prendo una bottiglia d'acqua fresca e torno in camera".

La guardai. Chiara indossava solo una t-shirt che le copriva a stento il culo. Gambe nude, piedi scalzi, capelli arruffati. Sentì velocemente crescere l'erezione sotto i pantaloncini e sperai che Chiara uscisse presto dalla cucina. Ma non andò così.

"Allora? Promossi o bocciati?" mi chiese scherzosamente sedendosi di fronte a me. Talloni sulla sedia, braccia strette intorno alle gambe. Sbirciando vidi distintamente il perizoma che indossava. Giallo.
Incrocia lo sguardo di Chiara. Mi aveva beccato. E ora? Mi guardò seria per qualche secondo, poi scoppiò a ridere.

"Ehi tranquillo...mi hai guardato il culo. Che male c'è? Non lo dico a mamma, stai sereno"
Avevo la salivazione azzerata, non sapevo cosa dire.
Fu allora che Chiara mi diede il colpo di grazia: "Pensi che non mi sia accorta che ti masturbi con i miei perizomi?"
Restai impietrito. Beccato.
"Tranquillo ti ho detto, se avessi voluto dirlo alla mamma l'avrei già fatto, no?".

"Cosa vuoi da me, Chiara?" le chiesi preoccupato.
"Nulla...per me puoi tranquillamente continuare a farlo..."
"Ma?" perché sapevo che c'era un 'ma'.

Chiara sorrise beffarda: "Sei sveglio....te la faccio breve. Questa estate voglio fare un viaggio coast to coast negli USA con i miei amici ma mamma non vuole pagarmelo. Devi convincerla".
Quella che mi aveva affidato era una missione quasi impossibile. Laura non avrebbe mai acconsentito a lasciarla partire anche perché Chiara non aveva un rendimento scolastico esattamente brillante.

"Chiara...ma come faccio?"
"Cazzi tuoi...se non ci riesci racconto alla cara mammina come ti fai le seghe sui perizomi di sua figlia. E che non perdi occasione di guardarle il culo"

Era proprio una stronzetta. Ma forse era quello ad eccitarmi così tanto di lei. Decisi di rilanciare.

"Ok, ci sto. Ma un viaggio di un mese negli USA non vale così poco...."
Mi guardò negli occhi senza paura, quasi con aria di sfida: "Cosa vuoi ancora, porco?".
"Se la convinco prima di partire mi fai un pompino" sparai a bruciapelo.

Chiara abbassò lo sguardo e indicò la mia erezione sempre più evidente sotto i pantaloncini: "Guarda come ti diventa duro solo a pensarci...sei proprio un maiale....comunque ok, ci sto".
Quindi si alzò dalla sedia e fece per andarsene, ma prima si fermò sulla porta della cucina, si voltò verso di me e si sfilò il perizoma giallo che indossava sotto la t-shirt lanciandomelo.

"Tieni, fatti una sega e poi mettilo a lavare"
Me ra vi glia!
 

IlMastro

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Il rituale era sempre lo stesso da mesi: aspettavo di essere solo in casa e correvo a rovistare nel cesto della biancheria sporca sperando di trovarli. Chiara indossava micro-perizomi, spesso semi trasparenti. A volte leggermente merlettati col pizzo. Ormai mi ero segato praticamente con ogni suo singolo perizoma, che dopo sciacquavo rapidamente sotto l'acqua e rimettevo insieme al resto della roba sporca.

Chiara aveva appena compiuto 18 anni ed era la figlia di Laura, la mia compagna. Le sue gambe snelle e lucide, il suo culo alto e tonico, il suo sguardo da gattina. Tutto di lei mi mandava al manicomio. E quell'odore di fica giovane mi faceva letteralmente perdere la testa. Per fortuna mi bastavano le (frequenti) seghe per scaricare la mia voglia senza cercare in alcun modo un contatto diretto con Chiara.

Tutto cambiò improvvisamente un pomeriggio. Laura era in ufficio, mentre io ero rimasto in casa a correggere compiti e Chiara studiava chiusa nella sua stanza.
Ero seduto al tavolo della cucina quando sentì i suoi passi avvicinarsi.

"Scusa, non voglio disturbarti, prendo una bottiglia d'acqua fresca e torno in camera".

La guardai. Chiara indossava solo una t-shirt che le copriva a stento il culo. Gambe nude, piedi scalzi, capelli arruffati. Sentì velocemente crescere l'erezione sotto i pantaloncini e sperai che Chiara uscisse presto dalla cucina. Ma non andò così.

"Allora? Promossi o bocciati?" mi chiese scherzosamente sedendosi di fronte a me. Talloni sulla sedia, braccia strette intorno alle gambe. Sbirciando vidi distintamente il perizoma che indossava. Giallo.
Incrocia lo sguardo di Chiara. Mi aveva beccato. E ora? Mi guardò seria per qualche secondo, poi scoppiò a ridere.

"Ehi tranquillo...mi hai guardato il culo. Che male c'è? Non lo dico a mamma, stai sereno"
Avevo la salivazione azzerata, non sapevo cosa dire.
Fu allora che Chiara mi diede il colpo di grazia: "Pensi che non mi sia accorta che ti masturbi con i miei perizomi?"
Restai impietrito. Beccato.
"Tranquillo ti ho detto, se avessi voluto dirlo alla mamma l'avrei già fatto, no?".

"Cosa vuoi da me, Chiara?" le chiesi preoccupato.
"Nulla...per me puoi tranquillamente continuare a farlo..."
"Ma?" perché sapevo che c'era un 'ma'.

Chiara sorrise beffarda: "Sei sveglio....te la faccio breve. Questa estate voglio fare un viaggio coast to coast negli USA con i miei amici ma mamma non vuole pagarmelo. Devi convincerla".
Quella che mi aveva affidato era una missione quasi impossibile. Laura non avrebbe mai acconsentito a lasciarla partire anche perché Chiara non aveva un rendimento scolastico esattamente brillante.

"Chiara...ma come faccio?"
"Cazzi tuoi...se non ci riesci racconto alla cara mammina come ti fai le seghe sui perizomi di sua figlia. E che non perdi occasione di guardarle il culo"

Era proprio una stronzetta. Ma forse era quello ad eccitarmi così tanto di lei. Decisi di rilanciare.

"Ok, ci sto. Ma un viaggio di un mese negli USA non vale così poco...."
Mi guardò negli occhi senza paura, quasi con aria di sfida: "Cosa vuoi ancora, porco?".
"Se la convinco prima di partire mi fai un pompino" sparai a bruciapelo.

Chiara abbassò lo sguardo e indicò la mia erezione sempre più evidente sotto i pantaloncini: "Guarda come ti diventa duro solo a pensarci...sei proprio un maiale....comunque ok, ci sto".
Quindi si alzò dalla sedia e fece per andarsene, ma prima si fermò sulla porta della cucina, si voltò verso di me e si sfilò il perizoma giallo che indossava sotto la t-shirt lanciandomelo.

"Tieni, fatti una sega e poi mettilo a lavare"
Sei sempre così oltraggioso ed eccitante allo stesso tempo. Un grande!
 

parolealvento97

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Ciao!
La parte finale è abbastanza eccitante, soprattutto perché non hai descritto nulla e hai lasciato tutto all'immaginazione (espediente, questo, molto potente). Mi è piaciuta di più rispetto all'apertura che, soprattutto per i dialoghi, assomiglia un po' a un video porno.
Occhio a qualche piccolo refuso qua e là!
 
OP
Alessio Lucci

Alessio Lucci

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Il rituale era sempre lo stesso da mesi: aspettavo di essere solo in casa e correvo a rovistare nel cesto della biancheria sporca sperando di trovarli. Chiara indossava micro-perizomi, spesso semi trasparenti. A volte leggermente merlettati col pizzo. Ormai mi ero segato praticamente con ogni suo singolo perizoma, che dopo sciacquavo rapidamente sotto l'acqua e rimettevo insieme al resto della roba sporca.

Chiara aveva appena compiuto 18 anni ed era la figlia di Laura, la mia compagna. Le sue gambe snelle e lucide, il suo culo alto e tonico, il suo sguardo da gattina. Tutto di lei mi mandava al manicomio. E quell'odore di fica giovane mi faceva letteralmente perdere la testa. Per fortuna mi bastavano le (frequenti) seghe per scaricare la mia voglia senza cercare in alcun modo un contatto diretto con Chiara.

Tutto cambiò improvvisamente un pomeriggio. Laura era in ufficio, mentre io ero rimasto in casa a correggere compiti e Chiara studiava chiusa nella sua stanza.
Ero seduto al tavolo della cucina quando sentì i suoi passi avvicinarsi.

"Scusa, non voglio disturbarti, prendo una bottiglia d'acqua fresca e torno in camera".

La guardai. Chiara indossava solo una t-shirt che le copriva a stento il culo. Gambe nude, piedi scalzi, capelli arruffati. Sentì velocemente crescere l'erezione sotto i pantaloncini e sperai che Chiara uscisse presto dalla cucina. Ma non andò così.

"Allora? Promossi o bocciati?" mi chiese scherzosamente sedendosi di fronte a me. Talloni sulla sedia, braccia strette intorno alle gambe. Sbirciando vidi distintamente il perizoma che indossava. Giallo.
Incrocia lo sguardo di Chiara. Mi aveva beccato. E ora? Mi guardò seria per qualche secondo, poi scoppiò a ridere.

"Ehi tranquillo...mi hai guardato il culo. Che male c'è? Non lo dico a mamma, stai sereno"
Avevo la salivazione azzerata, non sapevo cosa dire.
Fu allora che Chiara mi diede il colpo di grazia: "Pensi che non mi sia accorta che ti masturbi con i miei perizomi?"
Restai impietrito. Beccato.
"Tranquillo ti ho detto, se avessi voluto dirlo alla mamma l'avrei già fatto, no?".

"Cosa vuoi da me, Chiara?" le chiesi preoccupato.
"Nulla...per me puoi tranquillamente continuare a farlo..."
"Ma?" perché sapevo che c'era un 'ma'.

Chiara sorrise beffarda: "Sei sveglio....te la faccio breve. Questa estate voglio fare un viaggio coast to coast negli USA con i miei amici ma mamma non vuole pagarmelo. Devi convincerla".
Quella che mi aveva affidato era una missione quasi impossibile. Laura non avrebbe mai acconsentito a lasciarla partire anche perché Chiara non aveva un rendimento scolastico esattamente brillante.

"Chiara...ma come faccio?"
"Cazzi tuoi...se non ci riesci racconto alla cara mammina come ti fai le seghe sui perizomi di sua figlia. E che non perdi occasione di guardarle il culo"

Era proprio una stronzetta. Ma forse era quello ad eccitarmi così tanto di lei. Decisi di rilanciare.

"Ok, ci sto. Ma un viaggio di un mese negli USA non vale così poco...."
Mi guardò negli occhi senza paura, quasi con aria di sfida: "Cosa vuoi ancora, porco?".
"Se la convinco prima di partire mi fai un pompino" sparai a bruciapelo.

Chiara abbassò lo sguardo e indicò la mia erezione sempre più evidente sotto i pantaloncini: "Guarda come ti diventa duro solo a pensarci...sei proprio un maiale....comunque ok, ci sto".
Quindi si alzò dalla sedia e fece per andarsene, ma prima si fermò sulla porta della cucina, si voltò verso di me e si sfilò il perizoma giallo che indossava sotto la t-shirt lanciandomelo.

"Tieni, fatti una sega e poi mettilo a lavare"
Dopo qualche settimana una sera, mentre la madre era in cucina a preparare la cena, Chiara si accomodò accanto a me sul divano. Indossava dei mini-shorts e una canottiera bianca che lasciava intravedere i capezzoli.

"Allora?" mi sussurrò avvicinandosi all'orecchio.
"Dammi tempo...non è così facile" provai a giustificarmi.

Convincere la mia compagna a mandare la figlia per un mese dall'altra parte del mondo stava, se possibile, risultando ancora più complicato di quanto temessi.

"Non c'è tempo, devo prenotare il biglietto...va be, vorrà dire che vado di là e le racconto tutto".
Chiara fece per alzarsi dal divano, la afferrai per il polso: "Aspetta, dove vai?".

Dovevo trovare un'altra soluzione. Non potevo assolutamente rischiare che la mia compagna venisse a sapere cosa facevo con i perizomi della figlia.

"Te lo pago io il viaggio in America" sparai a bruciapelo.
Chiara si voltò di scatto guardandomi negli occhi: "Tu?"

"Si, io....poi tua madre la convinciamo. Intanto avrai i soldi per prenotare il biglietto, ok?"
"Ok, ok...cazzi tuoi...a me interessa solo partire e che mamma non mi faccia casini", fece per alzarsi di nuovo ma la bloccai ancora.

Quella situazione mi eccitava troppo, non potevo più aspettare.

"Avrai il tuo biglietto aereo...ma prima devi rispettare la promessa" dissi tutto di un fiato senza avere il coraggio di guardarla negli occhi.

Chiara rimase in silenzio qualche secondo.

"Tranqui, te lo faccio il pompino porco. Prepara i soldi".

Proprio in quel momento sentimmo la voce di Laura dalla cucina: "E' prontoooo, a tavola".

Per tutta la cena non riuscì a guardare in viso Chiara e spiccicai pochissime parole. Il solo pensiero della sua bocca intorno al mio cazzo me lo faceva diventare letteralmente di marmo.

Quella sera stessa scopai Laura con una foga inaudita ma mentre sborravo nella sua fica, chiudendo gli occhi, vidi lei. Sua figlia, Chiara.
 
OP
Alessio Lucci

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Dopo qualche settimana una sera, mentre la madre era in cucina a preparare la cena, Chiara si accomodò accanto a me sul divano. Indossava dei mini-shorts e una canottiera bianca che lasciava intravedere i capezzoli.

"Allora?" mi sussurrò avvicinandosi all'orecchio.
"Dammi tempo...non è così facile" provai a giustificarmi.

Convincere la mia compagna a mandare la figlia per un mese dall'altra parte del mondo stava, se possibile, risultando ancora più complicato di quanto temessi.

"Non c'è tempo, devo prenotare il biglietto...va be, vorrà dire che vado di là e le racconto tutto".
Chiara fece per alzarsi dal divano, la afferrai per il polso: "Aspetta, dove vai?".

Dovevo trovare un'altra soluzione. Non potevo assolutamente rischiare che la mia compagna venisse a sapere cosa facevo con i perizomi della figlia.

"Te lo pago io il viaggio in America" sparai a bruciapelo.
Chiara si voltò di scatto guardandomi negli occhi: "Tu?"

"Si, io....poi tua madre la convinciamo. Intanto avrai i soldi per prenotare il biglietto, ok?"
"Ok, ok...cazzi tuoi...a me interessa solo partire e che mamma non mi faccia casini", fece per alzarsi di nuovo ma la bloccai ancora.

Quella situazione mi eccitava troppo, non potevo più aspettare.

"Avrai il tuo biglietto aereo...ma prima devi rispettare la promessa" dissi tutto di un fiato senza avere il coraggio di guardarla negli occhi.

Chiara rimase in silenzio qualche secondo.

"Tranqui, te lo faccio il pompino porco. Prepara i soldi".

Proprio in quel momento sentimmo la voce di Laura dalla cucina: "E' prontoooo, a tavola".

Per tutta la cena non riuscì a guardare in viso Chiara e spiccicai pochissime parole. Il solo pensiero della sua bocca intorno al mio cazzo me lo faceva diventare letteralmente di marmo.

Quella sera stessa scopai Laura con una foga inaudita ma mentre sborravo nella sua fica, chiudendo gli occhi, vidi lei. Sua figlia, Chiara.
Aspettai un pomeriggio in cui eravamo soli in casa. Chiara era come sempre chiusa nella sua camera ad ascoltare musica e smanettare sullo smartphone. La chiamai.

Indossava una canottiera bianca, larga e lunga che lasciava intravedere praticamente tutto. A piedi scalzi raggiunse il soggiorno. Avevo poggiato sul tavolo la cifra necessaria per l'acquisto del biglietto. Chiara li vide subito.

Sorrise e si avvicinò al divano dove ero seduto. Senza dire una parola si inginocchiò tra le mie gambe e mise il viso all'altezza della mia patta mordendo leggermente il cazzo ancora coperto da slip e pantaloncini.

Non resistevo più, tolsi tutto e restai col cazzo duro e dritto a pochi centimetri dalla sua faccia.
"Succhiamelo", le ordinai ormai completamente stravolto dall'eccitazione.

Chiara uscì la lingua e la passò per tutta la lunghezza dell'asta, scendendo fino alle palle che lasciò entrare nella sua bocca spalancata, succhiandole.

Quindi iniziò il pompino. Era brava. Molto. Forse troppo per avere compiuto 18 anni solo da qualche mese.

"A quanti l'hai succhiato eh..." mi lasciai sfuggire mentre le tenevo la testa con le mani spingendola contro il mio cazzo.

Chiara lasciò un attimo la presa: "Non hai idea....porco....che c'è? Lo succhio già meglio di mamma, vero?" mi rispose con tono di sfida leccandomi il prepuzio.

Era troppo. Le presi la testa letteralmente tra le mani e le misi per intero il mio cazzo in bocca, scopandogliela per qualche secondo finché non liberai tutto il mio piacere tra le sue labbra.

Chiara rimase quasi senza respiro e fu costretta a ingoiare ogni goccia. Quando finalmente mollai la presa, dalle labbra le colava un mix di saliva e sperma. Il mio sperma.

Si rialzò senza dire una parola, afferrò i soldi da sopra il tavolo e corse veloce in camera lasciandomi nudo, appagato e stravolto sul divano del soggiorno.
 

Napoletano1994

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Aspettai un pomeriggio in cui eravamo soli in casa. Chiara era come sempre chiusa nella sua camera ad ascoltare musica e smanettare sullo smartphone. La chiamai.

Indossava una canottiera bianca, larga e lunga che lasciava intravedere praticamente tutto. A piedi scalzi raggiunse il soggiorno. Avevo poggiato sul tavolo la cifra necessaria per l'acquisto del biglietto. Chiara li vide subito.

Sorrise e si avvicinò al divano dove ero seduto. Senza dire una parola si inginocchiò tra le mie gambe e mise il viso all'altezza della mia patta mordendo leggermente il cazzo ancora coperto da slip e pantaloncini.

Non resistevo più, tolsi tutto e restai col cazzo duro e dritto a pochi centimetri dalla sua faccia.
"Succhiamelo", le ordinai ormai completamente stravolto dall'eccitazione.

Chiara uscì la lingua e la passò per tutta la lunghezza dell'asta, scendendo fino alle palle che lasciò entrare nella sua bocca spalancata, succhiandole.

Quindi iniziò il pompino. Era brava. Molto. Forse troppo per avere compiuto 18 anni solo da qualche mese.

"A quanti l'hai succhiato eh..." mi lasciai sfuggire mentre le tenevo la testa con le mani spingendola contro il mio cazzo.

Chiara lasciò un attimo la presa: "Non hai idea....porco....che c'è? Lo succhio già meglio di mamma, vero?" mi rispose con tono di sfida leccandomi il prepuzio.

Era troppo. Le presi la testa letteralmente tra le mani e le misi per intero il mio cazzo in bocca, scopandogliela per qualche secondo finché non liberai tutto il mio piacere tra le sue labbra.

Chiara rimase quasi senza respiro e fu costretta a ingoiare ogni goccia. Quando finalmente mollai la presa, dalle labbra le colava un mix di saliva e sperma. Il mio sperma.

Si rialzò senza dire una parola, afferrò i soldi da sopra il tavolo e corse veloce in camera lasciandomi nudo, appagato e stravolto sul divano del soggiorno.
bello
 

jolli_87

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Aspettai un pomeriggio in cui eravamo soli in casa. Chiara era come sempre chiusa nella sua camera ad ascoltare musica e smanettare sullo smartphone. La chiamai.

Indossava una canottiera bianca, larga e lunga che lasciava intravedere praticamente tutto. A piedi scalzi raggiunse il soggiorno. Avevo poggiato sul tavolo la cifra necessaria per l'acquisto del biglietto. Chiara li vide subito.

Sorrise e si avvicinò al divano dove ero seduto. Senza dire una parola si inginocchiò tra le mie gambe e mise il viso all'altezza della mia patta mordendo leggermente il cazzo ancora coperto da slip e pantaloncini.

Non resistevo più, tolsi tutto e restai col cazzo duro e dritto a pochi centimetri dalla sua faccia.
"Succhiamelo", le ordinai ormai completamente stravolto dall'eccitazione.

Chiara uscì la lingua e la passò per tutta la lunghezza dell'asta, scendendo fino alle palle che lasciò entrare nella sua bocca spalancata, succhiandole.

Quindi iniziò il pompino. Era brava. Molto. Forse troppo per avere compiuto 18 anni solo da qualche mese.

"A quanti l'hai succhiato eh..." mi lasciai sfuggire mentre le tenevo la testa con le mani spingendola contro il mio cazzo.

Chiara lasciò un attimo la presa: "Non hai idea....porco....che c'è? Lo succhio già meglio di mamma, vero?" mi rispose con tono di sfida leccandomi il prepuzio.

Era troppo. Le presi la testa letteralmente tra le mani e le misi per intero il mio cazzo in bocca, scopandogliela per qualche secondo finché non liberai tutto il mio piacere tra le sue labbra.

Chiara rimase quasi senza respiro e fu costretta a ingoiare ogni goccia. Quando finalmente mollai la presa, dalle labbra le colava un mix di saliva e sperma. Il mio sperma.

Si rialzò senza dire una parola, afferrò i soldi da sopra il tavolo e corse veloce in camera lasciandomi nudo, appagato e stravolto sul divano del soggiorno.
Scommetto ci sarà un seguito ...
 
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martina94pagano

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Carino, forse a tratti un po' eccitante... Però sembra fotocopia di tanti altri... Ma non vi stancate mai di dire sempre le stesse cose? Perché voi maschi dovete per forza dimostrare la vostra virilità con cazzoni duri e parole volgari facendo il ruolo dei padroni? Siete tutti dei tori da monta.... Che palle 😅
 

Tini5

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Carino, forse a tratti un po' eccitante... Però sembra fotocopia di tanti altri... Ma non vi stancate mai di dire sempre le stesse cose? Perché voi maschi dovete per forza dimostrare la vostra virilità con cazzoni duri e parole volgari facendo il ruolo dei padroni? Siete tutti dei tori da monta.... Che palle 😅
Io poco toro ma vorrei farti godere…
 
OP
Alessio Lucci

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Carino, forse a tratti un po' eccitante... Però sembra fotocopia di tanti altri... Ma non vi stancate mai di dire sempre le stesse cose? Perché voi maschi dovete per forza dimostrare la vostra virilità con cazzoni duri e parole volgari facendo il ruolo dei padroni? Siete tutti dei tori da monta.... Che palle 😅
Mi spiace non sia di tuo gradimento. Ma dissento sulla tua visione del racconto. In realtà a tenere le fila è proprio la ragazza che si fa pagare il viaggio e ha in pugno il patrigno
 
OP
Alessio Lucci

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Fregatene di chi deve sempre trovare qualcosa da dire… continua pure
Mi spiace perché spesso si cercano solo pretesti per criticare e fare polemica sul nulla. Ma come ho sempre fatto non mi farò certo condizionare.

Quando e se sarò ispirato continuerò il racconto che, come ho scritto, è di fantasia ma ispirato da persone reali.
 

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