Esperienza reale Il battesimo: piacevoli risvolti

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Kecco505

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Dal preambolo speravo ti trombassi la cognata..ma il racconto è cmq straeccitante!! 😍😍😍👏🏻
Sulla cognata mi sono rifatto gli occhi durante la gravidanza e anche durante l'allattamento. Però tutto finito li. Non potrei mai. È praticamente cresciuta in casa..come una sorella:giggle:
 

sormarco

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anch'io fatto lo stesso pensiero, ma non è detto :asd: :asd: :asd:
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Sulla cognata mi sono rifatto gli occhi durante la gravidanza e anche durante l'allattamento. Però tutto finito li. Non potrei mai. È praticamente cresciuta in casa..come una sorella:giggle:
ma le sorelle si possono concupire, magari non sei incline ma ci sono fratelli e sorelle scopanti. immagina cognati.
 
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Kecco505

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Ore nove meno un quarto, le mando un messaggio dicendo che stavo arrivando a casa sua. Mi risponde che stava finendo di prepararsi e che sarebbe scesa a momenti. Neanche il tempo di spegnere il motore della macchina e la vedo uscire dal portone di casa sua. Una visione celestiale, la vedo avvicinarsi vestita di tutto punto, come se stesse andando a fare serata in disco. Mini gonna nera con calze a rete, camicia in seta bianca molto trasparente e molto scollata con sotto un reggiseno in pizzo bianco sempre in tinta con la camicia. Viso stupendo con un accenno di trucco. Sale in macchina, ci scambiamo due bacetti sulla guancia che tendono a scivolare verso le labbra. " Sei meravigliosa, secondo me farai girare tutti gli uomini presenti in sala al tuo arrivo" sorrise, " figurati se stanno a guardare me, ci saranno un sacco di ragazze molto più belle sicuramente ".
Il mio sguardo si alterna dalle sue labbra alla sua scollatura e alle sue coscie strette in quella minuscola gonnellina.
Parto e mi dirigo verso il locale, sento un principio di erezione farsi largo nei miei boxer, lotto con tutto me stesso per cercare di calmare i miei bollenti spiriti concentrandomi sulla strada in modo da non farmi vedere con l'alzabandiera dai presenti del locale.
Arriviamo in pizzeria, parcheggio, lei come apre lo sportello e scende dalla macchina mi offre la vista delle sue coscie e della parte bassa del suo splendido culetto. Degluttisco con fatica, scendo dall'auto e insieme ci incamminiamo verso l'ingresso. Il locale è pieno circa per i 3/4 del totale, ci accompagnano ad un tavolo per due un po in disparte, vicino alla vetrina da un lato mentre dall'altro lato è vicino ad un corridoio che conduce verso i bagni.
Ci sediamo uno di fronte all'altra, non riuscivo a smettere di osservare le sue labbra e l'incavo del suo seno. Sicuramente se ne era accorta ma sembrava non farci caso. Ordiniamo una cotto e funghi io e una alle verdure lei. Da bere birra a volontà......


Continuo stasera.
Il lavoro mi chiama
 

supercico4

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Ore nove meno un quarto, le mando un messaggio dicendo che stavo arrivando a casa sua. Mi risponde che stava finendo di prepararsi e che sarebbe scesa a momenti. Neanche il tempo di spegnere il motore della macchina e la vedo uscire dal portone di casa sua. Una visione celestiale, la vedo avvicinarsi vestita di tutto punto, come se stesse andando a fare serata in disco. Mini gonna nera con calze a rete, camicia in seta bianca molto trasparente e molto scollata con sotto un reggiseno in pizzo bianco sempre in tinta con la camicia. Viso stupendo con un accenno di trucco. Sale in macchina, ci scambiamo due bacetti sulla guancia che tendono a scivolare verso le labbra. " Sei meravigliosa, secondo me farai girare tutti gli uomini presenti in sala al tuo arrivo" sorrise, " figurati se stanno a guardare me, ci saranno un sacco di ragazze molto più belle sicuramente ".
Il mio sguardo si alterna dalle sue labbra alla sua scollatura e alle sue coscie strette in quella minuscola gonnellina.
Parto e mi dirigo verso il locale, sento un principio di erezione farsi largo nei miei boxer, lotto con tutto me stesso per cercare di calmare i miei bollenti spiriti concentrandomi sulla strada in modo da non farmi vedere con l'alzabandiera dai presenti del locale.
Arriviamo in pizzeria, parcheggio, lei come apre lo sportello e scende dalla macchina mi offre la vista delle sue coscie e della parte bassa del suo splendido culetto. Degluttisco con fatica, scendo dall'auto e insieme ci incamminiamo verso l'ingresso. Il locale è pieno circa per i 3/4 del totale, ci accompagnano ad un tavolo per due un po in disparte, vicino alla vetrina da un lato mentre dall'altro lato è vicino ad un corridoio che conduce verso i bagni.
Ci sediamo uno di fronte all'altra, non riuscivo a smettere di osservare le sue labbra e l'incavo del suo seno. Sicuramente se ne era accorta ma sembrava non farci caso. Ordiniamo una cotto e funghi io e una alle verdure lei. Da bere birra a volontà......


Continuo stasera.
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mmm.. chissà come va avanti la serata
 

rikkez

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Ore nove meno un quarto, le mando un messaggio dicendo che stavo arrivando a casa sua. Mi risponde che stava finendo di prepararsi e che sarebbe scesa a momenti. Neanche il tempo di spegnere il motore della macchina e la vedo uscire dal portone di casa sua. Una visione celestiale, la vedo avvicinarsi vestita di tutto punto, come se stesse andando a fare serata in disco. Mini gonna nera con calze a rete, camicia in seta bianca molto trasparente e molto scollata con sotto un reggiseno in pizzo bianco sempre in tinta con la camicia. Viso stupendo con un accenno di trucco. Sale in macchina, ci scambiamo due bacetti sulla guancia che tendono a scivolare verso le labbra. " Sei meravigliosa, secondo me farai girare tutti gli uomini presenti in sala al tuo arrivo" sorrise, " figurati se stanno a guardare me, ci saranno un sacco di ragazze molto più belle sicuramente ".
Il mio sguardo si alterna dalle sue labbra alla sua scollatura e alle sue coscie strette in quella minuscola gonnellina.
Parto e mi dirigo verso il locale, sento un principio di erezione farsi largo nei miei boxer, lotto con tutto me stesso per cercare di calmare i miei bollenti spiriti concentrandomi sulla strada in modo da non farmi vedere con l'alzabandiera dai presenti del locale.
Arriviamo in pizzeria, parcheggio, lei come apre lo sportello e scende dalla macchina mi offre la vista delle sue coscie e della parte bassa del suo splendido culetto. Degluttisco con fatica, scendo dall'auto e insieme ci incamminiamo verso l'ingresso. Il locale è pieno circa per i 3/4 del totale, ci accompagnano ad un tavolo per due un po in disparte, vicino alla vetrina da un lato mentre dall'altro lato è vicino ad un corridoio che conduce verso i bagni.
Ci sediamo uno di fronte all'altra, non riuscivo a smettere di osservare le sue labbra e l'incavo del suo seno. Sicuramente se ne era accorta ma sembrava non farci caso. Ordiniamo una cotto e funghi io e una alle verdure lei. Da bere birra a volontà......


Continuo stasera.
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Maledetto lavoro
 
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Arrivano le pizze, iniziamo a mangiare alternando tra un boccone e l'altro chiacchiere personali.
Mi chiede come mai nonostante fossi più grande di mio fratello non mi ero ancora accasato e non avessi messo su famiglia. Rispondo con la stessa domanda rivolta nei suoi confronti " e tu invece che mi dici?
Come mai una bellissima ragazza come te ancora non si è fatta mettere la fede al dito da un giovanotto inglese?"
Inizia a sorridere, "prima tu e poi se la tua risposta soddisferà la mia curiosità farò altrettanto con te".
Le dico che sono sempre stato un tipo che ama i suoi spazi e la sua privacy, mi piace godermi la vita appieno e divertirmi, non mi sento pronto ( e forse non lo sarò mai) a legarmi per tutta la vita a una persona sola. Mi stancherei presto della routine quotidiana e molto probabilmente finiremo per litigare. Tutto qui, amo la vita , le donne, e i bambini mi piacciono quelli degli altri.
"Come darti torto", sorrise alla mia ultima frase sui bambini degli altri.
Le chiedo se la mia risposta abbia colmato la sua curiosità.
Mi risponde che avrei potuto fare di meglio scendendo nei dettagli, ma che come inizio può andare bene.
Ora però è il tuo turno, le dico mentre la osservo bere la sua birra al bacio direttamente dalla bottiglia.
Non riesco a smettere di osservare le sue splendide labbra e il suo maestoso seno. Ormai non mi metto problemi cercando di sbirciare di nascosto, ma osservo direttamente cercando anche il contatto con i suoi occhi e aspettando una sua reazione.
Lei è consapevole della sua bellezza, si sente lusingata dal mio sguardo e dal sentirsi desiderata.
Finalmente inizia a raccontare di sé stessa, di come le stava stretto il paese e della sua voglia di vedere il mondo. Con la scusa di imparare al meglio la lingua inglese era riuscita dopo tante insistenze a convincere il padre a lasciarla partire dopo il diploma( nonostante fosse maggiorenne cercava l'approvazione del genitore).
Fortunatamente il primo periodo andò a vivere insieme ad una ragazza italiana che aveva conosciuto l'estate prima al mare e che lavorava li già da un paio d'anni. L'amica le trovo lavoro all'interno dello stesso ristorante dove lavorava come iuto in cucina. Superò l'ostacolo iniziale della lingua e dopo circa un annetto riusciva a parlare e a capire l'inglese in maniera abbastanza buona.
Con l'amica quando erano libere dal lavoro erano sempre in giro per locali e a far festa.
"Sai anche io come te amo godermi la vita appieno e non sono pronta a rinunciare a tutto ciò legandomi stabilmente con un ragazzo".
Sorridemmo entrambi.
Causa i discorsi personali, causa la birra, successe che mentre addentava un morso da uno spicchio di pizza, un pezzo di zucchina misto a sugo e mozzarella le cadde dalla bocca e le finì sulla camicetta, in prossimità del seno destro.
Prontamente lei cercò di pulirsi e di sollevare il tessuto dalla sua pelle per evitare che il sugo potesse bruciarla ( anche se non c'era poi tutto quel pericolo), io seduto di fronte a lei osservavo con accuratezza ogni suo movimento.
"Lascia che ti aiuti, ho una certa esperienza In merito dato che vivo da solo e sono abituato ad arrangiarmi ".
Fece di sì con la testa, io nel frattempo avevo preso un tovaglio pulito e ci avevo versato sopra un po d'acqua. Mi allungai verso di lei avvicinando il tovagliolo alla macchia e iniziai a pulire i resti del sugo dal tessuto della sua camicia. Il grosso era stato tolto e restava solamente un leggero alone. " Lascia fare a me, un ultimo tocco e la camicia tornerà come nuova".
Inumidii nuovamente un lembo pulito del tovagliolo, e poi con l'altra mano presi un alto tovagliolino di carta. Con la mano destra insieme al tovagliolo di carta entrai dentro la camicia mentre con la sinistra e il tovagliolo umido continuai a strofinare sulla macchia.
Nella mia azione di pulizia ormai il dorso della mia mano destra era a contatto del suo seno e potevo distinguere il pizzo del reggiseno sfregare sulla mia mano.
Alla fine dopo qualche istante che a me parve un eternità, terminai il mio lavoro di pulizia con discreti risultati.
Lei si sollevò il lembo della camicia per vederla meglio e si complimento con me per il risultato ottenuto.

Si alzò in piedi, si avvicinò a me dicendo che non sapeva come ringraziarmi e mi diede un bel bacio sulla guancia. Io iniziavo a sentirmi in agitazione ma per fortuna non si accorse di nulla e si recò in bagno.
Al suo rientro continuò con i complimenti per il mio lavoro e mi disse che in un certo senso mi aveva pure già ricompensato.
Feci il finto tonto dicendo che con un semplice bacetto non se la sarebbe cavata di sicuro.
" Oltre al bacetto, come lo chiami tu, hai avuto pure il modo di toccare finalmente le mie tette e non solo di guardarle come stavi facendo tutta la serata".
Devo dire che non riuscivo a capire se era la birra a parlare per lei oppure se fosse veramente così sfrontata.
Dal canto mio non mi feci di certo intimorire dalla sua uscita ma replicai prontamente: " se secondo te quel leggero contatto con la mia mano ha soddisfatto la mia curiosità ti sbagli di grosso" sostenevo il suo sguardo con il mio e continuai dicendo " hai veramente un bel seno, lo ammetto ma per poterlo giudicare appieno ci vuole ben più di uno semplice sfregamento, non credi anche tu?".
Iniziò a sorridere dicendo che per il momento mi sai dovuto tenere il dubbio.

Finimmo di cenare e tra una chiacchierata e l'altra si erano già fatte le 11. Uscimmo dal locale e le chiesi se le avrebbe fatto piacere un cafettino nel bar della piazza dicendo che li lo facevano veramente molto buono. Rifiutò dicendo che l'indomani si sarebbe dovuta alzare presto per aiutare mia cognata sulla scelta del vestito della bambina per il giorno del battesimo. Salimmo in macchina e mi diressi verso casa sua.
Una volta arrivati vidi la macchina del padre parcheggiata davanti al portone, quindi potevo pure scordarmi che mi avrebbe magari fatto salire.
"Eccoci a casa sani e salvi le dissi" , grazie della bella serata mi rispose lei. Stava già aprendo la portiera e mi avvicinai a lei per scambiarci un bacio sulla guancia per salutarci. Dopo il primo bacio su una guancia, mentre sta girando il viso per fare lo stesso con l'altra guancia mi fermai davanti alla sua bocca e le diedi un bacio sulle labbra.
Dopo un primo bacio lei si stava staccando, allora io mi riavvicinai e iniziai nuovamente a baciarla, questa volta cercando pure di farmi strada con la lingua. Mi lasciò fare e ricambiò con passione il mio bacio.
Sembravamo due adolescenti in piena tempesta ormonale, e restammo a giocare con le nostre lingue per qualche minuto.
Quando si staccò mi disse che doveva andare, ma prima prese la mia mano e la portò dentro la sua scollatura permettendomi di toccare il suo seno che tanto avevo desiderato durante tutta la sera.
Lo strinsi e lo impastai per non so neanche io quanto tempo.
Si staccò e mi chiese cosa ne pensavo, le risposi che per darle un giudizio veritiero avevo bisogno di approfondire la mia indagine.
Sorrise dicendomi "chissà, magari la prossima volta"
Le augurai la buonanotte mentre apriva il cancello di casa.
Io avevo ormai un paletto al posto del mio uccello e non vedevo l'ora di arrivare a casa per spararmi una bella sega ripensando agli avvenimenti della serata..
 

Paul37

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Arrivano le pizze, iniziamo a mangiare alternando tra un boccone e l'altro chiacchiere personali.
Mi chiede come mai nonostante fossi più grande di mio fratello non mi ero ancora accasato e non avessi messo su famiglia. Rispondo con la stessa domanda rivolta nei suoi confronti " e tu invece che mi dici?
Come mai una bellissima ragazza come te ancora non si è fatta mettere la fede al dito da un giovanotto inglese?"
Inizia a sorridere, "prima tu e poi se la tua risposta soddisferà la mia curiosità farò altrettanto con te".
Le dico che sono sempre stato un tipo che ama i suoi spazi e la sua privacy, mi piace godermi la vita appieno e divertirmi, non mi sento pronto ( e forse non lo sarò mai) a legarmi per tutta la vita a una persona sola. Mi stancherei presto della routine quotidiana e molto probabilmente finiremo per litigare. Tutto qui, amo la vita , le donne, e i bambini mi piacciono quelli degli altri.
"Come darti torto", sorrise alla mia ultima frase sui bambini degli altri.
Le chiedo se la mia risposta abbia colmato la sua curiosità.
Mi risponde che avrei potuto fare di meglio scendendo nei dettagli, ma che come inizio può andare bene.
Ora però è il tuo turno, le dico mentre la osservo bere la sua birra al bacio direttamente dalla bottiglia.
Non riesco a smettere di osservare le sue splendide labbra e il suo maestoso seno. Ormai non mi metto problemi cercando di sbirciare di nascosto, ma osservo direttamente cercando anche il contatto con i suoi occhi e aspettando una sua reazione.
Lei è consapevole della sua bellezza, si sente lusingata dal mio sguardo e dal sentirsi desiderata.
Finalmente inizia a raccontare di sé stessa, di come le stava stretto il paese e della sua voglia di vedere il mondo. Con la scusa di imparare al meglio la lingua inglese era riuscita dopo tante insistenze a convincere il padre a lasciarla partire dopo il diploma( nonostante fosse maggiorenne cercava l'approvazione del genitore).
Fortunatamente il primo periodo andò a vivere insieme ad una ragazza italiana che aveva conosciuto l'estate prima al mare e che lavorava li già da un paio d'anni. L'amica le trovo lavoro all'interno dello stesso ristorante dove lavorava come iuto in cucina. Superò l'ostacolo iniziale della lingua e dopo circa un annetto riusciva a parlare e a capire l'inglese in maniera abbastanza buona.
Con l'amica quando erano libere dal lavoro erano sempre in giro per locali e a far festa.
"Sai anche io come te amo godermi la vita appieno e non sono pronta a rinunciare a tutto ciò legandomi stabilmente con un ragazzo".
Sorridemmo entrambi.
Causa i discorsi personali, causa la birra, successe che mentre addentava un morso da uno spicchio di pizza, un pezzo di zucchina misto a sugo e mozzarella le cadde dalla bocca e le finì sulla camicetta, in prossimità del seno destro.
Prontamente lei cercò di pulirsi e di sollevare il tessuto dalla sua pelle per evitare che il sugo potesse bruciarla ( anche se non c'era poi tutto quel pericolo), io seduto di fronte a lei osservavo con accuratezza ogni suo movimento.
"Lascia che ti aiuti, ho una certa esperienza In merito dato che vivo da solo e sono abituato ad arrangiarmi ".
Fece di sì con la testa, io nel frattempo avevo preso un tovaglio pulito e ci avevo versato sopra un po d'acqua. Mi allungai verso di lei avvicinando il tovagliolo alla macchia e iniziai a pulire i resti del sugo dal tessuto della sua camicia. Il grosso era stato tolto e restava solamente un leggero alone. " Lascia fare a me, un ultimo tocco e la camicia tornerà come nuova".
Inumidii nuovamente un lembo pulito del tovagliolo, e poi con l'altra mano presi un alto tovagliolino di carta. Con la mano destra insieme al tovagliolo di carta entrai dentro la camicia mentre con la sinistra e il tovagliolo umido continuai a strofinare sulla macchia.
Nella mia azione di pulizia ormai il dorso della mia mano destra era a contatto del suo seno e potevo distinguere il pizzo del reggiseno sfregare sulla mia mano.
Alla fine dopo qualche istante che a me parve un eternità, terminai il mio lavoro di pulizia con discreti risultati.
Lei si sollevò il lembo della camicia per vederla meglio e si complimento con me per il risultato ottenuto.

Si alzò in piedi, si avvicinò a me dicendo che non sapeva come ringraziarmi e mi diede un bel bacio sulla guancia. Io iniziavo a sentirmi in agitazione ma per fortuna non si accorse di nulla e si recò in bagno.
Al suo rientro continuò con i complimenti per il mio lavoro e mi disse che in un certo senso mi aveva pure già ricompensato.
Feci il finto tonto dicendo che con un semplice bacetto non se la sarebbe cavata di sicuro.
" Oltre al bacetto, come lo chiami tu, hai avuto pure il modo di toccare finalmente le mie tette e non solo di guardarle come stavi facendo tutta la serata".
Devo dire che non riuscivo a capire se era la birra a parlare per lei oppure se fosse veramente così sfrontata.
Dal canto mio non mi feci di certo intimorire dalla sua uscita ma replicai prontamente: " se secondo te quel leggero contatto con la mia mano ha soddisfatto la mia curiosità ti sbagli di grosso" sostenevo il suo sguardo con il mio e continuai dicendo " hai veramente un bel seno, lo ammetto ma per poterlo giudicare appieno ci vuole ben più di uno semplice sfregamento, non credi anche tu?".
Iniziò a sorridere dicendo che per il momento mi sai dovuto tenere il dubbio.

Finimmo di cenare e tra una chiacchierata e l'altra si erano già fatte le 11. Uscimmo dal locale e le chiesi se le avrebbe fatto piacere un cafettino nel bar della piazza dicendo che li lo facevano veramente molto buono. Rifiutò dicendo che l'indomani si sarebbe dovuta alzare presto per aiutare mia cognata sulla scelta del vestito della bambina per il giorno del battesimo. Salimmo in macchina e mi diressi verso casa sua.
Una volta arrivati vidi la macchina del padre parcheggiata davanti al portone, quindi potevo pure scordarmi che mi avrebbe magari fatto salire.
"Eccoci a casa sani e salvi le dissi" , grazie della bella serata mi rispose lei. Stava già aprendo la portiera e mi avvicinai a lei per scambiarci un bacio sulla guancia per salutarci. Dopo il primo bacio su una guancia, mentre sta girando il viso per fare lo stesso con l'altra guancia mi fermai davanti alla sua bocca e le diedi un bacio sulle labbra.
Dopo un primo bacio lei si stava staccando, allora io mi riavvicinai e iniziai nuovamente a baciarla, questa volta cercando pure di farmi strada con la lingua. Mi lasciò fare e ricambiò con passione il mio bacio.
Sembravamo due adolescenti in piena tempesta ormonale, e restammo a giocare con le nostre lingue per qualche minuto.
Quando si staccò mi disse che doveva andare, ma prima prese la mia mano e la portò dentro la sua scollatura permettendomi di toccare il suo seno che tanto avevo desiderato durante tutta la sera.
Lo strinsi e lo impastai per non so neanche io quanto tempo.
Si staccò e mi chiese cosa ne pensavo, le risposi che per darle un giudizio veritiero avevo bisogno di approfondire la mia indagine.
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Io avevo ormai un paletto al posto del mio uccello e non vedevo l'ora di arrivare a casa per spararmi una bella sega ripensando agli avvenimenti della serata..
Mamma mia..da sborra totale!! 😍😍😍
 

vittorio1990

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Arrivano le pizze, iniziamo a mangiare alternando tra un boccone e l'altro chiacchiere personali.
Mi chiede come mai nonostante fossi più grande di mio fratello non mi ero ancora accasato e non avessi messo su famiglia. Rispondo con la stessa domanda rivolta nei suoi confronti " e tu invece che mi dici?
Come mai una bellissima ragazza come te ancora non si è fatta mettere la fede al dito da un giovanotto inglese?"
Inizia a sorridere, "prima tu e poi se la tua risposta soddisferà la mia curiosità farò altrettanto con te".
Le dico che sono sempre stato un tipo che ama i suoi spazi e la sua privacy, mi piace godermi la vita appieno e divertirmi, non mi sento pronto ( e forse non lo sarò mai) a legarmi per tutta la vita a una persona sola. Mi stancherei presto della routine quotidiana e molto probabilmente finiremo per litigare. Tutto qui, amo la vita , le donne, e i bambini mi piacciono quelli degli altri.
"Come darti torto", sorrise alla mia ultima frase sui bambini degli altri.
Le chiedo se la mia risposta abbia colmato la sua curiosità.
Mi risponde che avrei potuto fare di meglio scendendo nei dettagli, ma che come inizio può andare bene.
Ora però è il tuo turno, le dico mentre la osservo bere la sua birra al bacio direttamente dalla bottiglia.
Non riesco a smettere di osservare le sue splendide labbra e il suo maestoso seno. Ormai non mi metto problemi cercando di sbirciare di nascosto, ma osservo direttamente cercando anche il contatto con i suoi occhi e aspettando una sua reazione.
Lei è consapevole della sua bellezza, si sente lusingata dal mio sguardo e dal sentirsi desiderata.
Finalmente inizia a raccontare di sé stessa, di come le stava stretto il paese e della sua voglia di vedere il mondo. Con la scusa di imparare al meglio la lingua inglese era riuscita dopo tante insistenze a convincere il padre a lasciarla partire dopo il diploma( nonostante fosse maggiorenne cercava l'approvazione del genitore).
Fortunatamente il primo periodo andò a vivere insieme ad una ragazza italiana che aveva conosciuto l'estate prima al mare e che lavorava li già da un paio d'anni. L'amica le trovo lavoro all'interno dello stesso ristorante dove lavorava come iuto in cucina. Superò l'ostacolo iniziale della lingua e dopo circa un annetto riusciva a parlare e a capire l'inglese in maniera abbastanza buona.
Con l'amica quando erano libere dal lavoro erano sempre in giro per locali e a far festa.
"Sai anche io come te amo godermi la vita appieno e non sono pronta a rinunciare a tutto ciò legandomi stabilmente con un ragazzo".
Sorridemmo entrambi.
Causa i discorsi personali, causa la birra, successe che mentre addentava un morso da uno spicchio di pizza, un pezzo di zucchina misto a sugo e mozzarella le cadde dalla bocca e le finì sulla camicetta, in prossimità del seno destro.
Prontamente lei cercò di pulirsi e di sollevare il tessuto dalla sua pelle per evitare che il sugo potesse bruciarla ( anche se non c'era poi tutto quel pericolo), io seduto di fronte a lei osservavo con accuratezza ogni suo movimento.
"Lascia che ti aiuti, ho una certa esperienza In merito dato che vivo da solo e sono abituato ad arrangiarmi ".
Fece di sì con la testa, io nel frattempo avevo preso un tovaglio pulito e ci avevo versato sopra un po d'acqua. Mi allungai verso di lei avvicinando il tovagliolo alla macchia e iniziai a pulire i resti del sugo dal tessuto della sua camicia. Il grosso era stato tolto e restava solamente un leggero alone. " Lascia fare a me, un ultimo tocco e la camicia tornerà come nuova".
Inumidii nuovamente un lembo pulito del tovagliolo, e poi con l'altra mano presi un alto tovagliolino di carta. Con la mano destra insieme al tovagliolo di carta entrai dentro la camicia mentre con la sinistra e il tovagliolo umido continuai a strofinare sulla macchia.
Nella mia azione di pulizia ormai il dorso della mia mano destra era a contatto del suo seno e potevo distinguere il pizzo del reggiseno sfregare sulla mia mano.
Alla fine dopo qualche istante che a me parve un eternità, terminai il mio lavoro di pulizia con discreti risultati.
Lei si sollevò il lembo della camicia per vederla meglio e si complimento con me per il risultato ottenuto.

Si alzò in piedi, si avvicinò a me dicendo che non sapeva come ringraziarmi e mi diede un bel bacio sulla guancia. Io iniziavo a sentirmi in agitazione ma per fortuna non si accorse di nulla e si recò in bagno.
Al suo rientro continuò con i complimenti per il mio lavoro e mi disse che in un certo senso mi aveva pure già ricompensato.
Feci il finto tonto dicendo che con un semplice bacetto non se la sarebbe cavata di sicuro.
" Oltre al bacetto, come lo chiami tu, hai avuto pure il modo di toccare finalmente le mie tette e non solo di guardarle come stavi facendo tutta la serata".
Devo dire che non riuscivo a capire se era la birra a parlare per lei oppure se fosse veramente così sfrontata.
Dal canto mio non mi feci di certo intimorire dalla sua uscita ma replicai prontamente: " se secondo te quel leggero contatto con la mia mano ha soddisfatto la mia curiosità ti sbagli di grosso" sostenevo il suo sguardo con il mio e continuai dicendo " hai veramente un bel seno, lo ammetto ma per poterlo giudicare appieno ci vuole ben più di uno semplice sfregamento, non credi anche tu?".
Iniziò a sorridere dicendo che per il momento mi sai dovuto tenere il dubbio.

Finimmo di cenare e tra una chiacchierata e l'altra si erano già fatte le 11. Uscimmo dal locale e le chiesi se le avrebbe fatto piacere un cafettino nel bar della piazza dicendo che li lo facevano veramente molto buono. Rifiutò dicendo che l'indomani si sarebbe dovuta alzare presto per aiutare mia cognata sulla scelta del vestito della bambina per il giorno del battesimo. Salimmo in macchina e mi diressi verso casa sua.
Una volta arrivati vidi la macchina del padre parcheggiata davanti al portone, quindi potevo pure scordarmi che mi avrebbe magari fatto salire.
"Eccoci a casa sani e salvi le dissi" , grazie della bella serata mi rispose lei. Stava già aprendo la portiera e mi avvicinai a lei per scambiarci un bacio sulla guancia per salutarci. Dopo il primo bacio su una guancia, mentre sta girando il viso per fare lo stesso con l'altra guancia mi fermai davanti alla sua bocca e le diedi un bacio sulle labbra.
Dopo un primo bacio lei si stava staccando, allora io mi riavvicinai e iniziai nuovamente a baciarla, questa volta cercando pure di farmi strada con la lingua. Mi lasciò fare e ricambiò con passione il mio bacio.
Sembravamo due adolescenti in piena tempesta ormonale, e restammo a giocare con le nostre lingue per qualche minuto.
Quando si staccò mi disse che doveva andare, ma prima prese la mia mano e la portò dentro la sua scollatura permettendomi di toccare il suo seno che tanto avevo desiderato durante tutta la sera.
Lo strinsi e lo impastai per non so neanche io quanto tempo.
Si staccò e mi chiese cosa ne pensavo, le risposi che per darle un giudizio veritiero avevo bisogno di approfondire la mia indagine.
Sorrise dicendomi "chissà, magari la prossima volta"
Le augurai la buonanotte mentre apriva il cancello di casa.
Io avevo ormai un paletto al posto del mio uccello e non vedevo l'ora di arrivare a casa per spararmi una bella sega ripensando agli avvenimenti della serata..
Continua così, davvero ben scritto!
 
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La notte ripensai ai fatti accaduti, alle nostre lingue che si rincorrevano e si stringevano dolcemente passando da una bocca all'altra e sopratutto non riuscivo a togliermi dalla mente la sensazione del suo morbido seno sulla mia mano.
Nonostante mi segai un paio di volte ripensando a tutto ciò non riuscì a dormire in maniera decente ma fu una notte lunga e movimentata.
Il giorno dopo prima di andare al lavoro le mandai un messaggio per augurarle una buona giornata e per sincerarmi se avessero trascorso una piacevole serata in mia compagnia.
Mi rrisponde verso metà mattina dicendo che era stata veramente bene con me e sembrava che ci conoscessimo da una vita e che eravamo parecchio in sintonia.
Inoltre da lì a poco avrebbe dovuto accompagnare la cugina a fare shopping, dovevano trovare il vestito per la piccolina per il giorno del battesimo.
Mi rimisi al lavoro e siccome ne avevo parecchio da sbrigare ignorai le varie notifiche wapp per qualche ora.

Verso ora di pranzo, visualizzai la chat e devo dire che mi aveva mandato parecchi messaggi.
Alcuni nulla di particolare come il classico "che fai?" oppure foto di abitini nel reparto bambini di un noto negozio di abbigliamento.
Scorrendo le foto ne vedo una che mi ha risvegliato dal mio torpore, lei riflessa in uno specchio di un camerino con in mano un abito rosa chiaro, molto leggero ma elegante allo stesso tempo.

Le foto finivano così, lasciandomi col dubbio di come stava.

"Vedo che anche tu ti sei data alle spese, secondo me ti sei dimenticata di mandarmi la foto con indosso il nuovo abito per dati un mio sincero parere in merito!"
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A stasera il seguito......
 

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