Arrivano le pizze, iniziamo a mangiare alternando tra un boccone e l'altro chiacchiere personali.
Mi chiede come mai nonostante fossi più grande di mio fratello non mi ero ancora accasato e non avessi messo su famiglia. Rispondo con la stessa domanda rivolta nei suoi confronti " e tu invece che mi dici?
Come mai una bellissima ragazza come te ancora non si è fatta mettere la fede al dito da un giovanotto inglese?"
Inizia a sorridere, "prima tu e poi se la tua risposta soddisferà la mia curiosità farò altrettanto con te".
Le dico che sono sempre stato un tipo che ama i suoi spazi e la sua privacy, mi piace godermi la vita appieno e divertirmi, non mi sento pronto ( e forse non lo sarò mai) a legarmi per tutta la vita a una persona sola. Mi stancherei presto della routine quotidiana e molto probabilmente finiremo per litigare. Tutto qui, amo la vita , le donne, e i bambini mi piacciono quelli degli altri.
"Come darti torto", sorrise alla mia ultima frase sui bambini degli altri.
Le chiedo se la mia risposta abbia colmato la sua curiosità.
Mi risponde che avrei potuto fare di meglio scendendo nei dettagli, ma che come inizio può andare bene.
Ora però è il tuo turno, le dico mentre la osservo bere la sua birra al bacio direttamente dalla bottiglia.
Non riesco a smettere di osservare le sue splendide labbra e il suo maestoso seno. Ormai non mi metto problemi cercando di sbirciare di nascosto, ma osservo direttamente cercando anche il contatto con i suoi occhi e aspettando una sua reazione.
Lei è consapevole della sua bellezza, si sente lusingata dal mio sguardo e dal sentirsi desiderata.
Finalmente inizia a raccontare di sé stessa, di come le stava stretto il paese e della sua voglia di vedere il mondo. Con la scusa di imparare al meglio la lingua inglese era riuscita dopo tante insistenze a convincere il padre a lasciarla partire dopo il diploma( nonostante fosse maggiorenne cercava l'approvazione del genitore).
Fortunatamente il primo periodo andò a vivere insieme ad una ragazza italiana che aveva conosciuto l'estate prima al mare e che lavorava li già da un paio d'anni. L'amica le trovo lavoro all'interno dello stesso ristorante dove lavorava come iuto in cucina. Superò l'ostacolo iniziale della lingua e dopo circa un annetto riusciva a parlare e a capire l'inglese in maniera abbastanza buona.
Con l'amica quando erano libere dal lavoro erano sempre in giro per locali e a far festa.
"Sai anche io come te amo godermi la vita appieno e non sono pronta a rinunciare a tutto ciò legandomi stabilmente con un ragazzo".
Sorridemmo entrambi.
Causa i discorsi personali, causa la birra, successe che mentre addentava un morso da uno spicchio di pizza, un pezzo di zucchina misto a sugo e mozzarella le cadde dalla bocca e le finì sulla camicetta, in prossimità del seno destro.
Prontamente lei cercò di pulirsi e di sollevare il tessuto dalla sua pelle per evitare che il sugo potesse bruciarla ( anche se non c'era poi tutto quel pericolo), io seduto di fronte a lei osservavo con accuratezza ogni suo movimento.
"Lascia che ti aiuti, ho una certa esperienza In merito dato che vivo da solo e sono abituato ad arrangiarmi ".
Fece di sì con la testa, io nel frattempo avevo preso un tovaglio pulito e ci avevo versato sopra un po d'acqua. Mi allungai verso di lei avvicinando il tovagliolo alla macchia e iniziai a pulire i resti del sugo dal tessuto della sua camicia. Il grosso era stato tolto e restava solamente un leggero alone. " Lascia fare a me, un ultimo tocco e la camicia tornerà come nuova".
Inumidii nuovamente un lembo pulito del tovagliolo, e poi con l'altra mano presi un alto tovagliolino di carta. Con la mano destra insieme al tovagliolo di carta entrai dentro la camicia mentre con la sinistra e il tovagliolo umido continuai a strofinare sulla macchia.
Nella mia azione di pulizia ormai il dorso della mia mano destra era a contatto del suo seno e potevo distinguere il pizzo del reggiseno sfregare sulla mia mano.
Alla fine dopo qualche istante che a me parve un eternità, terminai il mio lavoro di pulizia con discreti risultati.
Lei si sollevò il lembo della camicia per vederla meglio e si complimento con me per il risultato ottenuto.
Si alzò in piedi, si avvicinò a me dicendo che non sapeva come ringraziarmi e mi diede un bel bacio sulla guancia. Io iniziavo a sentirmi in agitazione ma per fortuna non si accorse di nulla e si recò in bagno.
Al suo rientro continuò con i complimenti per il mio lavoro e mi disse che in un certo senso mi aveva pure già ricompensato.
Feci il finto tonto dicendo che con un semplice bacetto non se la sarebbe cavata di sicuro.
" Oltre al bacetto, come lo chiami tu, hai avuto pure il modo di toccare finalmente le mie tette e non solo di guardarle come stavi facendo tutta la serata".
Devo dire che non riuscivo a capire se era la birra a parlare per lei oppure se fosse veramente così sfrontata.
Dal canto mio non mi feci di certo intimorire dalla sua uscita ma replicai prontamente: " se secondo te quel leggero contatto con la mia mano ha soddisfatto la mia curiosità ti sbagli di grosso" sostenevo il suo sguardo con il mio e continuai dicendo " hai veramente un bel seno, lo ammetto ma per poterlo giudicare appieno ci vuole ben più di uno semplice sfregamento, non credi anche tu?".
Iniziò a sorridere dicendo che per il momento mi sai dovuto tenere il dubbio.
Finimmo di cenare e tra una chiacchierata e l'altra si erano già fatte le 11. Uscimmo dal locale e le chiesi se le avrebbe fatto piacere un cafettino nel bar della piazza dicendo che li lo facevano veramente molto buono. Rifiutò dicendo che l'indomani si sarebbe dovuta alzare presto per aiutare mia cognata sulla scelta del vestito della bambina per il giorno del battesimo. Salimmo in macchina e mi diressi verso casa sua.
Una volta arrivati vidi la macchina del padre parcheggiata davanti al portone, quindi potevo pure scordarmi che mi avrebbe magari fatto salire.
"Eccoci a casa sani e salvi le dissi" , grazie della bella serata mi rispose lei. Stava già aprendo la portiera e mi avvicinai a lei per scambiarci un bacio sulla guancia per salutarci. Dopo il primo bacio su una guancia, mentre sta girando il viso per fare lo stesso con l'altra guancia mi fermai davanti alla sua bocca e le diedi un bacio sulle labbra.
Dopo un primo bacio lei si stava staccando, allora io mi riavvicinai e iniziai nuovamente a baciarla, questa volta cercando pure di farmi strada con la lingua. Mi lasciò fare e ricambiò con passione il mio bacio.
Sembravamo due adolescenti in piena tempesta ormonale, e restammo a giocare con le nostre lingue per qualche minuto.
Quando si staccò mi disse che doveva andare, ma prima prese la mia mano e la portò dentro la sua scollatura permettendomi di toccare il suo seno che tanto avevo desiderato durante tutta la sera.
Lo strinsi e lo impastai per non so neanche io quanto tempo.
Si staccò e mi chiese cosa ne pensavo, le risposi che per darle un giudizio veritiero avevo bisogno di approfondire la mia indagine.
Sorrise dicendomi "chissà, magari la prossima volta"
Le augurai la buonanotte mentre apriva il cancello di casa.
Io avevo ormai un paletto al posto del mio uccello e non vedevo l'ora di arrivare a casa per spararmi una bella sega ripensando agli avvenimenti della serata..