Esperienza reale Il battesimo: piacevoli risvolti

Frankpro

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Il tragitto verso il mare era abbastanza breve, circa una ventina di minuti, ma con Marta al mio fianco mi sembrò non finire mai. Mi parlava un po di tutto, della sua vita in inghilterra, della sua infanzia trascorsa principalmente con la mia cognatina e dei suoi progetti per il futuro.
Sentivo la sua voce, ma non la ascoltavo, le sue parole mi scivolavano addosso come quando sono all'ascolto della radio durante i miei viaggi in macchina.
Non riuscivo a concentrarmi e ad interagire con lei. Mi limitavo semplicemente a dei monosillabi di circostanza giusto per farle capire che stavo ascoltando i suoi discorsi, anche se in realtà la mia mente era già proiettata all'immagine di lei in bikini in spiaggia.
Per fortuna il tragitto finì presto, lei era talmente entusiasta per la giornata al mare e non aveva dato peso più del dovuto alla mia scarsa loquacità.

"Ma dove mi hai portato? Siamo nel bel mezzo del nulla! Strada bianca polverosa, arbusti e cespugli di macchia mediterranea. E la spiaggia da sogno dove si trova?"

La guardai e non feci altro che sorridere.
" Ora scarichiamo le provviste e poi preparati ad una camminata, un po di pazienza ma ne varrà la pena!"

Presi il frigo con le bevande, le cibarie e poco altro. Le dissi di seguirmi e di fare attenzione durante la discesa.
L'avevo portata in un tratto di costa poco frequentato se non da qualche appassionato di pesca subacquea.
Dal parcheggio della macchina c'erano circa un centinaio di metri di dislivello per poter raggiungere il mare. Si trattava di un tratto di costa quasi a strapiombo. Immersa tra gli arbusti. Bisognava scendere per un ripido sentiero, stando attenti a non scivolare.

" ma sei sicuro che stiamo andando al mare o stiamo andando a funghi?"
Il tutto seguito da una sua dolce risata.

Le dissi che c'eravamo quasi..
Dopo qualche minuto di camminata tra la vegetazione, finalmente appare davanti ai nostri occhi una piccola caletta a forma di mezzaluna, dalla spiaggia formata da tanti piccoli sassolini di tutti i colori. Il mare era una tazza d'olio per quanto era calmo. I colori andavano dal verde smeraldo ad un turchese intenso, era una meraviglia. Mentre alle nostre spalle una parete rocciosa ci separava dalla strada.

"Allora che te ne pare, scommetto che qui non c'eri mai stata?"

"Wow! È bellissimo qui!"

Le dissi che era uno dei miei posti preferiti per praticare pesca sub e che quei fondali mi avevano regalato parecchie soddisfazioni anni addietro.
Il bello di questa zona è che è poco frequentata a causa della strada bianca di accesso ma sopratutto al piccolo e lungo sentiero per discendervi.

Marta si sfilò le scarpe e si avvicinò alla riva per sentire la temperatura dell'acqua con i suoi dolci piedini.
Io mentre sistemavo gli asciugamani e le poche cose che ci eravamo portati dietro non la perdevo con lo sguardo.

Disse che secondo lei era ancora un po freddina per farsi il bagno, anche se quei colori sembravano invitarti ad immergersi.
Io intanto mi ero levato scarpe e maglietta, rimanendo con un boxer da mare.
Mi avvicinai all acqua, la toccai con un piede e cercai pure di schizzarla, ma lei prontamente si scansò.

"Dai non vedi che è perfetta! Io mi tuffo, ti aspetto in acqua"

Mi tuffai, effettivamente l'acqua era ancora un po freddina ma non lo ammisi per non dargliela vinta.
Feci qualche bracciata e la invitai a raggiungermi.

Mi disse che doveva ancora cambiarsi che aveva il costume in borsa.
Si avviò alla borsa, la vidi stendere a terra il suo telo e sedersi sopra.
Mi urlò di non guardare che si vergognava.
" Ma smettila, non fare la sceneggiata! Ormai diciamo che ho già visto come sei fatta sotto"
"Non del tutto" mi rispose lei.

La vidi sfilarsi il pantaloncino, intanto aveva tolto dalla borsa un bikini bianco e vedevo che stava armeggiando con una sorta di mutandina.
Dalla mia posizione vedevo un suo profilo, la vidi prendere l'elastico delle mutande tra le dita e sfilarsele velocemente.
Dopodiché prese la mutanda del costume e con un po di fatica riuscì ad indossarla.

Ora mancava la parte superiore.
Si sfilò la maglia di hello kitty ed ebbi modo di ammirare un suo generoso seno contenuto in un reggiseno viola.
Lo sfilò e procedette ad indossare la parte superiore del bikini.

Finalmente si alzò in piedi, mi regalò prima la visione del suo culetto imprigionato in quella striminzita striscia di stoffa bianca e dopo mentre si avvicinava a riva potei ammirare quelle tettone tirate verso l'alto da un reggiseno di almeno una taglia e mezzo più piccolo.
I capezzoli erano in prossimità del bordo superiore e molto probabilmente sarebbero sgusciati fuori alla prima occasione.

Iniziò a tastare l'acqua con i piedini, io ero a qualche metro da lei e avevo modo di osservare la forma della fica pressata sotto quel sottile strato di tessuto bianco. Da ciò che potevo vedere era bella gonfia e si intravedeva pure lo spacco che separava le due labbra.
Se invece alzavo un pochino gli occhi mi si presentava la visione di quel generoso décolleté trattenuto a stento in quel bikini vecchio di qualche anno.

Il mio cazzo ormai era scattato sull'attenti e non vedeva l'ora di venire in qualche modo accontentato.

Finalmente Marta si lascia andare e si immerge fino al collo e nuotando viene verso di me....
Un racconto degno di libro
 
OP
Kecco505

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Dopo un paio di bracciate mi raggiunge, l'acqua era limpidissima, praticamente trasparente e mi permetteva di vederla in tutta la sua bellezza.

"Allora cosa ti sembra la mia spiaggetta speciale?"

Si ferma di fronte a me, il suo viso distava dal mio poco più di un metro.
Vederla con i capelli bagnati la rendeva ancora più eccitante.

" è davvero un posto bellissimo, non lo conoscevo e neanche ne avevo sentito parlare" mi disse mentre muoveva le braccia per tenersi in equilibrio in acqua, anche se nel punto in cui eravamo riuscivamo a toccare con i piedi sul fondo.

"Hai visto che bel posto ti ho fatto vedere, non mi merito un regalino da parte tua?"
La buttai lì a mò di battuta ma anche per sondare il terreno e vedere come si ponevano le cose.
Marta mi rispose che ci avrebbe pensato su e soprattutto voleva vedere se riuscivo a fare il bravo in quella giornata.

Mentre eravamo immersi fino al collo parlavamo un po di tutto, dal suo rientro in inghilterra subito dopo il battesimo della bambina, dai suoi progetti lavorativi futuri e qualche domanda riguardò pure la mia vita privata.
La ragazza era curiosa di sapere come mai non riuscivo ad avere relazioni di lunga durata, e io pian piano iniziavo a darle dettagli della mia vita.

Durante la nostra chiacchierata il mio sguardo invece di incrociare i suoi occhi, molto spesso si posava più in basso andando a cercare il suo seno costretto in quel costume attualmente troppo stretto per lei.
Si intravedeva l areola che faceva capolino e grazie al movimento dell'acqua sembrava che tutto sarebbe fuoriuscito a momenti.

Lei si era accorta che ero più interessato a ciò che si trovava sotto il pelo dell'acqua che ad intrattenere una discussione produttiva.
Per uscire da quel momento di stallo mi propose una sorta di gara di nuoto.

" che ne dici di una sfida? Facciamo una gara a chi arriva a quello scoglio affiorante laggiù in fondo e poi si torna indietro fino alla riva. Vince il primo che arriva in spiaggia agli asciugamani "

Le rispondo che va bene, ma le dico che deve iniziare a prepararsi alla sconfitta.
Do il via, iniziamo a nuotare fianco a fianco verso lo scoglio prescelto, un centinaio di metri dal punto di partenza.

La ragazza ci sapeva fare e riusciva a tenere il mio ritmo, io dal canto mio non stavo dando il massimo ma semplicemente mi tenevo al suo livello.

Ogni tanto rallentavo in modo da farmi superare il tanto necessario a vedere le splendide chiappe che si muovevano in sincronia durante la nuotata.

Arriviamo insieme allo scoglio, giriamo e facciamo dietrofront verso riva.

Aumento il ritmo e la stacco di qualche metro, vedo che lei reagisce e da il massimo per cercare di riprendermi.

Allora quando ormai mancava davvero poco alla riva, rallento di proposito in modo da consentirle di superarmi e darle l'impressione di essere riuscita a battermi.

Andò così mi passò davanti e una volta arrivata in prossimità della riva si alzò in piedi e corse fuori.

Una volta raggiunti gli asciugamani si girò per esultare e vedere dove fossi.
Io stavo uscendo in quel momento, ma mai fui così felice di aver perso una sfida.

In quella nuotata concitata, a furia di muoversi e di sbracciarsi in modo da riuscire a vincere il suo costumino striminzito le aveva giocato un brutto scherzo e Marta si trovava di fronte a me con le sue tette al vento.
Appena mi avvicinai lei subito mi fece notare che avevo perso.

"Fidati che ho vinto anche arrivando secondo, sto già ammirando le coppe !"

Si accorse che stavo guardando il suo petto e nell'abbassare lo sguardo si rese conto di essere rimasta con le poppe al vento.

Fece la finta imbarazzata e cercò di ricoprirsi.
Io ormai a un passo da lei le dissi che ormai non avevo visto nulla di nuovo e visto che in spiaggia eravamo solo noi due tanto valeva che le lasciasse libere di abbronzarsi piuttosto che tenerle imprigionate in quello stretto indumento.

Si fermò a riflettere e mi lanciò uno sguardo, un mix tra il volermi sfidare e il voler giocare ad un gioco carico di malizia.

La vidi portarsi le mani dietro la schiena e sganciare il reggiseno per poi farlo scivolare verso il basso lungo le sue braccia.

" mi hai convinto, forse hai ragione tu, tanto alla fine non è una novità ciò che vedi, piuttosto cerca di non restare imbambolato a fissarle con la bava alla bocca altrimenti dovrò ricoprirmi"

Le sue tettone libere stavano facendo effetto ai miei piani bassi ma non dovevo dargliela vinta.

"Senti ragazzina, non crederai di averle solo tu un paio di tette in esclusiva! Per me potresti stare anche completamente nuda che la situazione non mi farebbe ne caldo ne freddo!"
Le risposi in modo da farmi vedere superiore a lei.

" Ma smettila di dire minchiate, non credi neanche tu a quello che dici, infatti ti è già cresciuto il naso per le bugie"

Mentre diceva quelle parole indicava con il suo indice il mio "naso" che era cresciuto, cresciuto all'interno dei boxer però.......
 

Frankpro

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Dopo un paio di bracciate mi raggiunge, l'acqua era limpidissima, praticamente trasparente e mi permetteva di vederla in tutta la sua bellezza.

"Allora cosa ti sembra la mia spiaggetta speciale?"

Si ferma di fronte a me, il suo viso distava dal mio poco più di un metro.
Vederla con i capelli bagnati la rendeva ancora più eccitante.

" è davvero un posto bellissimo, non lo conoscevo e neanche ne avevo sentito parlare" mi disse mentre muoveva le braccia per tenersi in equilibrio in acqua, anche se nel punto in cui eravamo riuscivamo a toccare con i piedi sul fondo.

"Hai visto che bel posto ti ho fatto vedere, non mi merito un regalino da parte tua?"
La buttai lì a mò di battuta ma anche per sondare il terreno e vedere come si ponevano le cose.
Marta mi rispose che ci avrebbe pensato su e soprattutto voleva vedere se riuscivo a fare il bravo in quella giornata.

Mentre eravamo immersi fino al collo parlavamo un po di tutto, dal suo rientro in inghilterra subito dopo il battesimo della bambina, dai suoi progetti lavorativi futuri e qualche domanda riguardò pure la mia vita privata.
La ragazza era curiosa di sapere come mai non riuscivo ad avere relazioni di lunga durata, e io pian piano iniziavo a darle dettagli della mia vita.

Durante la nostra chiacchierata il mio sguardo invece di incrociare i suoi occhi, molto spesso si posava più in basso andando a cercare il suo seno costretto in quel costume attualmente troppo stretto per lei.
Si intravedeva l areola che faceva capolino e grazie al movimento dell'acqua sembrava che tutto sarebbe fuoriuscito a momenti.

Lei si era accorta che ero più interessato a ciò che si trovava sotto il pelo dell'acqua che ad intrattenere una discussione produttiva.
Per uscire da quel momento di stallo mi propose una sorta di gara di nuoto.

" che ne dici di una sfida? Facciamo una gara a chi arriva a quello scoglio affiorante laggiù in fondo e poi si torna indietro fino alla riva. Vince il primo che arriva in spiaggia agli asciugamani "

Le rispondo che va bene, ma le dico che deve iniziare a prepararsi alla sconfitta.
Do il via, iniziamo a nuotare fianco a fianco verso lo scoglio prescelto, un centinaio di metri dal punto di partenza.

La ragazza ci sapeva fare e riusciva a tenere il mio ritmo, io dal canto mio non stavo dando il massimo ma semplicemente mi tenevo al suo livello.

Ogni tanto rallentavo in modo da farmi superare il tanto necessario a vedere le splendide chiappe che si muovevano in sincronia durante la nuotata.

Arriviamo insieme allo scoglio, giriamo e facciamo dietrofront verso riva.

Aumento il ritmo e la stacco di qualche metro, vedo che lei reagisce e da il massimo per cercare di riprendermi.

Allora quando ormai mancava davvero poco alla riva, rallento di proposito in modo da consentirle di superarmi e darle l'impressione di essere riuscita a battermi.

Andò così mi passò davanti e una volta arrivata in prossimità della riva si alzò in piedi e corse fuori.

Una volta raggiunti gli asciugamani si girò per esultare e vedere dove fossi.
Io stavo uscendo in quel momento, ma mai fui così felice di aver perso una sfida.

In quella nuotata concitata, a furia di muoversi e di sbracciarsi in modo da riuscire a vincere il suo costumino striminzito le aveva giocato un brutto scherzo e Marta si trovava di fronte a me con le sue tette al vento.
Appena mi avvicinai lei subito mi fece notare che avevo perso.

"Fidati che ho vinto anche arrivando secondo, sto già ammirando le coppe !"

Si accorse che stavo guardando il suo petto e nell'abbassare lo sguardo si rese conto di essere rimasta con le poppe al vento.

Fece la finta imbarazzata e cercò di ricoprirsi.
Io ormai a un passo da lei le dissi che ormai non avevo visto nulla di nuovo e visto che in spiaggia eravamo solo noi due tanto valeva che le lasciasse libere di abbronzarsi piuttosto che tenerle imprigionate in quello stretto indumento.

Si fermò a riflettere e mi lanciò uno sguardo, un mix tra il volermi sfidare e il voler giocare ad un gioco carico di malizia.

La vidi portarsi le mani dietro la schiena e sganciare il reggiseno per poi farlo scivolare verso il basso lungo le sue braccia.

" mi hai convinto, forse hai ragione tu, tanto alla fine non è una novità ciò che vedi, piuttosto cerca di non restare imbambolato a fissarle con la bava alla bocca altrimenti dovrò ricoprirmi"

Le sue tettone libere stavano facendo effetto ai miei piani bassi ma non dovevo dargliela vinta.

"Senti ragazzina, non crederai di averle solo tu un paio di tette in esclusiva! Per me potresti stare anche completamente nuda che la situazione non mi farebbe ne caldo ne freddo!"
Le risposi in modo da farmi vedere superiore a lei.

" Ma smettila di dire minchiate, non credi neanche tu a quello che dici, infatti ti è già cresciuto il naso per le bugie"

Mentre diceva quelle parole indicava con il suo indice il mio "naso" che era cresciuto, cresciuto all'interno dei boxer però.......
vai continua
 

ichigo95

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Caspita che racconto MERAVIGLIOSO amico!!😍😍invidia pura😍😍se possibile azzardo una richiesta🤣🤣sarebbe possibile vedere la splendida foto che ti ha fatto in camerino con le tette al vento?basta tagliare il viso dalla foto giustamente se non vuoi farla riconoscere🤣🤣🤣sarebbe fantastico😍😍
 

PincoPallo00

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Dopo un paio di bracciate mi raggiunge, l'acqua era limpidissima, praticamente trasparente e mi permetteva di vederla in tutta la sua bellezza.

"Allora cosa ti sembra la mia spiaggetta speciale?"

Si ferma di fronte a me, il suo viso distava dal mio poco più di un metro.
Vederla con i capelli bagnati la rendeva ancora più eccitante.

" è davvero un posto bellissimo, non lo conoscevo e neanche ne avevo sentito parlare" mi disse mentre muoveva le braccia per tenersi in equilibrio in acqua, anche se nel punto in cui eravamo riuscivamo a toccare con i piedi sul fondo.

"Hai visto che bel posto ti ho fatto vedere, non mi merito un regalino da parte tua?"
La buttai lì a mò di battuta ma anche per sondare il terreno e vedere come si ponevano le cose.
Marta mi rispose che ci avrebbe pensato su e soprattutto voleva vedere se riuscivo a fare il bravo in quella giornata.

Mentre eravamo immersi fino al collo parlavamo un po di tutto, dal suo rientro in inghilterra subito dopo il battesimo della bambina, dai suoi progetti lavorativi futuri e qualche domanda riguardò pure la mia vita privata.
La ragazza era curiosa di sapere come mai non riuscivo ad avere relazioni di lunga durata, e io pian piano iniziavo a darle dettagli della mia vita.

Durante la nostra chiacchierata il mio sguardo invece di incrociare i suoi occhi, molto spesso si posava più in basso andando a cercare il suo seno costretto in quel costume attualmente troppo stretto per lei.
Si intravedeva l areola che faceva capolino e grazie al movimento dell'acqua sembrava che tutto sarebbe fuoriuscito a momenti.

Lei si era accorta che ero più interessato a ciò che si trovava sotto il pelo dell'acqua che ad intrattenere una discussione produttiva.
Per uscire da quel momento di stallo mi propose una sorta di gara di nuoto.

" che ne dici di una sfida? Facciamo una gara a chi arriva a quello scoglio affiorante laggiù in fondo e poi si torna indietro fino alla riva. Vince il primo che arriva in spiaggia agli asciugamani "

Le rispondo che va bene, ma le dico che deve iniziare a prepararsi alla sconfitta.
Do il via, iniziamo a nuotare fianco a fianco verso lo scoglio prescelto, un centinaio di metri dal punto di partenza.

La ragazza ci sapeva fare e riusciva a tenere il mio ritmo, io dal canto mio non stavo dando il massimo ma semplicemente mi tenevo al suo livello.

Ogni tanto rallentavo in modo da farmi superare il tanto necessario a vedere le splendide chiappe che si muovevano in sincronia durante la nuotata.

Arriviamo insieme allo scoglio, giriamo e facciamo dietrofront verso riva.

Aumento il ritmo e la stacco di qualche metro, vedo che lei reagisce e da il massimo per cercare di riprendermi.

Allora quando ormai mancava davvero poco alla riva, rallento di proposito in modo da consentirle di superarmi e darle l'impressione di essere riuscita a battermi.

Andò così mi passò davanti e una volta arrivata in prossimità della riva si alzò in piedi e corse fuori.

Una volta raggiunti gli asciugamani si girò per esultare e vedere dove fossi.
Io stavo uscendo in quel momento, ma mai fui così felice di aver perso una sfida.

In quella nuotata concitata, a furia di muoversi e di sbracciarsi in modo da riuscire a vincere il suo costumino striminzito le aveva giocato un brutto scherzo e Marta si trovava di fronte a me con le sue tette al vento.
Appena mi avvicinai lei subito mi fece notare che avevo perso.

"Fidati che ho vinto anche arrivando secondo, sto già ammirando le coppe !"

Si accorse che stavo guardando il suo petto e nell'abbassare lo sguardo si rese conto di essere rimasta con le poppe al vento.

Fece la finta imbarazzata e cercò di ricoprirsi.
Io ormai a un passo da lei le dissi che ormai non avevo visto nulla di nuovo e visto che in spiaggia eravamo solo noi due tanto valeva che le lasciasse libere di abbronzarsi piuttosto che tenerle imprigionate in quello stretto indumento.

Si fermò a riflettere e mi lanciò uno sguardo, un mix tra il volermi sfidare e il voler giocare ad un gioco carico di malizia.

La vidi portarsi le mani dietro la schiena e sganciare il reggiseno per poi farlo scivolare verso il basso lungo le sue braccia.

" mi hai convinto, forse hai ragione tu, tanto alla fine non è una novità ciò che vedi, piuttosto cerca di non restare imbambolato a fissarle con la bava alla bocca altrimenti dovrò ricoprirmi"

Le sue tettone libere stavano facendo effetto ai miei piani bassi ma non dovevo dargliela vinta.

"Senti ragazzina, non crederai di averle solo tu un paio di tette in esclusiva! Per me potresti stare anche completamente nuda che la situazione non mi farebbe ne caldo ne freddo!"
Le risposi in modo da farmi vedere superiore a lei.

" Ma smettila di dire minchiate, non credi neanche tu a quello che dici, infatti ti è già cresciuto il naso per le bugie"

Mentre diceva quelle parole indicava con il suo indice il mio "naso" che era cresciuto, cresciuto all'interno dei boxer però.......
Te la fa sudare la signorina... aspettiamo il seguito fiduciosi cmq rinnovo i complimenti per la scrittura.... speriamo di leggere belle avventure e situazioni piccanti..... buon lavoro.. ;)
 
OP
Kecco505

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Per la cresima magari è un pò troppo eccessivo..speriamo almeno per la prima comunione :ROFLMAO:
Non ho proprio avuto modo di continuare con la scrittura..spero di riuscire in questi giorni
 
OP
Kecco505

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Dopo quello scambio di battute Marta si diresse verso l'ombrellone e io la seguivo come un cagnolino segue il padrone.

Si sedette sul telo e mi disse che le era venuta sete e le sarebbe andata una bella birra fresca.

Aprii il frigo, tolsi fuori due belle birrozze fresche e gliene porsi una. Dopo il classico " cin" di rito iniziammo a bere.

Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, mentre sollevava la bottiglia per portarla alla bocca vedevo il suo seno muoversi e di conseguenza pure il capezzolo puntava verso l'alto. Inoltre mentre poggiava le sue labbra sulla bottiglia immaginavo che fosse il mio cazzo ad essere baciato e succhiato.

Ad un certo punto mi disse " mi sa che prima avevo ragione nel dire che mi sarei dovuta coprire, non riesci proprio a staccarmi gli occhi di dosso e poi vedo che a Pinocchio continua a crescere il naso" il tutto seguito da una sua dolce risata.

" Guarda che ti sbagli, ho davanti a me una bella visuale, devo ammetterlo, ma non crederai mica di avere di fronte a te un giovanotto che non ha mai visto una donna e resta incantato a sbavare. Inoltre sappi che Pinocchio così come lo chiami tu è nella sua dimensione abituale e non gli si sta allungando il naso"

Mi ascoltò divertita, con una luce strana nei suoi occhi, quello sguardo che le donne hanno quando sono pienamente consapevoli di giocare la partita con le loro regole e di avere anche la vittoria in pugno.

Finimmo la birra e vidi Marta prendere il flacone di crema solare per iniziare a spalmarsela addosso.

"Se vuoi ti do una mano per splamartela sulla schiena!"

Nel mentre le dicevo quelle parole osservavo le sue mani scorrere sulle gambe, poi sulla pancia e infine salire su quelle due tettone che si ritrovava.

"Va bene! Almeno ti distrai un pochino e smetti di mangiarmi con gli occhi."

Mi avvicinai a lei che stava ancora seduta sul suo telo, mi misi in ginocchio alle sue spalle e mi versai un po di crema sulle mani.
Iniziai a spalmarla sul collo alternando ai movimenti circolari delle mie mani pure una leggera pressione sulle sue spalle in modo da scioglierla un pochino.

Ho sempre avuto la passione per i massaggi, sia su di me, ma sopratutto per farli alla mia compagna, e devo dire che a detta loro sono pure abbastanza bravo.

Marta si godeva il massaggio con gli occhi socchiusi e io continuavo la mia azione pian piano scendendo verso il basso e conquistando nuovi centimetri della sua pelle.
Lei mi lasciava fare e dopo aver nuovamente versato un po di crema sulle mani, ripresi la mia attività, questa volta scendendo lungo la sua spina dorsale fino a lambire il bordo superiore della sua mutandina per poi risalire verso l'alto allargandomi verso l'esterno.

Nel fare questo ben presto arrivai a toccare i lati esterni del suo seno, dapprima solo una carezza furtiva, poi vista la sua assenza di una qualsiasi reazione, iniziai un vero e proprio movimento circolare su quelle morbide e calde sfere che avevo la fortuna di palpare.

Marta mi lasciava fare godendosi il massaggio, ormai era chiaro a entrambi che ci stavamo spingendo oltre.
Dopo l'ennesima strizzata di tette Marta si spostò in avanti.

"Mi sembra che hai spalmato abbastanza, non ti pare?"

Io stando al gioco le dissi che ancora mancava qualcosa per terminare al meglio il lavoro.
" in verità mancano ancora i glutei e la parte posteriore delle gambe. Sdraiati di pancia così posso terminare il mio compito"

Marta si allungò sul telo, regalandomi la visione delle sue chiappe che a stento erano contenute in quella mutanda di qualche taglia più piccola.

Presi la crema e iniziai nuovamente il mio lavoro.
Questa volta cominciai dalle caviglie, massaggiandole con dolcezza e risalendo verso l'alto.
Poi fu la volta delle gambe, lisce come la seta ed infine iniziai la risalita lungo le coscie.
Marta teneva le coscie quasi completamente chiuse, ma dalla mia posizione privilegiata riuscivo a vedere la forma delle sue grandi labbra in rilievo sotto quel leggero strato di tessuto.

Iniziai a spalmare sulle coscie e sulle chiappe, e in poco tempo stavo palpando quello splendido culo.
Lei sempre a occhi chiusi con il viso poggiato sopra le sue braccia.
Ormai mi lasciava fare e la scusa dello spalmare la crema era svanita da un pezzo.

In uno dei miei affondi mi spostai dall'esterno del suo culetto verso l'interno coscia arrivando così a lambire con le mie dita la sua passera.
Le sfuggì un leggero sospiro e poi sembrò ridestarsi dal suo torpore dicendo che così poteva bastare.

Marta si girò nuovamente e si sedette di fronte a me che restavo sempre in ginocchio.

Il mio cazzo ormai era quasi in piena erezione e la cappella per poco non faceva capolino fuori dal bordo superiore.

" vedo che Pinocchio sta ancora mentendo!" Mi disse divertita.

Non mi lasciò il tempo di risponderle che mi disse di sdraiarmi di spalle in modo da ricambiare il favore appena ricevuto.

Obbedì e ben presto iniziai a sentire la crema sulla mia schiena e le dolci manine di Marta iniziare a frizionarla.
Ben presto lo splamare si trasformò in un gioco di unghie sulla mia pelle.
Sentivo i brividi correre sulla mia schiena ad ogni suo passaggio. Mi godevo il momento.
Ero in estasi.

Dopo scese sulle mie gambe, le percorse tutte verso l'alto fino ad arrivare ad insinuare le sue dita dentro i mie boxer arrivando così a carezzarmi le chiappe.

Il suo massaggio si fece più intenso e continuava nella sua azione di esplorazione del mio sedere e devo dire che la cosa mi stava piacendo assai.
Quando decise che poteva bastare mi schioccò una sonora sculacciata per ridestarmi dal mio torpore.

Mi girai supino e nel farlo il mio cazzo si rizzò sull attenti.
Marta a quel punto allungò la sua mano e andò a stringerla ad esso ancora intrappolato sotto il leggero tessuto.

Ci giocò qualche istante e poi decise di liberarlo dai boxer.

" hai visto che bel Pinocchio che abbiamo qui!" Esclamò mentre continuava a fare su e giù con la sua mano.

Io non persi tempo, mi avvicinai a lei e iniziai a baciarla.
Le nostre lingue si rincorrevano l'una con l'altra fino ad acciuffarsi e restare avvinghiate entrambe.
Nel mentre mi godevo il bacio con una mano iniziai a carezzare un suo seno, arrivando poi ad intrappolare il suo turgido capezzolo tra le mie dita.

Lei nel mentre aveva iniziato a segarmi con maestria.
Ero al settimo cielo ma volevo dell'altro.
Staccai la mia bocca dalla sua e con la mano libera spinsi la sua testa verso il basso in modo da spostare la.sua lingua verso il mio cazzo ormai duro all'inverosimile..


Scusate se mi sono fermato sul più bello..
Spero di continuare a breve..
 

Pek181

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Dopo quello scambio di battute Marta si diresse verso l'ombrellone e io la seguivo come un cagnolino segue il padrone.

Si sedette sul telo e mi disse che le era venuta sete e le sarebbe andata una bella birra fresca.

Aprii il frigo, tolsi fuori due belle birrozze fresche e gliene porsi una. Dopo il classico " cin" di rito iniziammo a bere.

Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, mentre sollevava la bottiglia per portarla alla bocca vedevo il suo seno muoversi e di conseguenza pure il capezzolo puntava verso l'alto. Inoltre mentre poggiava le sue labbra sulla bottiglia immaginavo che fosse il mio cazzo ad essere baciato e succhiato.

Ad un certo punto mi disse " mi sa che prima avevo ragione nel dire che mi sarei dovuta coprire, non riesci proprio a staccarmi gli occhi di dosso e poi vedo che a Pinocchio continua a crescere il naso" il tutto seguito da una sua dolce risata.

" Guarda che ti sbagli, ho davanti a me una bella visuale, devo ammetterlo, ma non crederai mica di avere di fronte a te un giovanotto che non ha mai visto una donna e resta incantato a sbavare. Inoltre sappi che Pinocchio così come lo chiami tu è nella sua dimensione abituale e non gli si sta allungando il naso"

Mi ascoltò divertita, con una luce strana nei suoi occhi, quello sguardo che le donne hanno quando sono pienamente consapevoli di giocare la partita con le loro regole e di avere anche la vittoria in pugno.

Finimmo la birra e vidi Marta prendere il flacone di crema solare per iniziare a spalmarsela addosso.

"Se vuoi ti do una mano per splamartela sulla schiena!"

Nel mentre le dicevo quelle parole osservavo le sue mani scorrere sulle gambe, poi sulla pancia e infine salire su quelle due tettone che si ritrovava.

"Va bene! Almeno ti distrai un pochino e smetti di mangiarmi con gli occhi."

Mi avvicinai a lei che stava ancora seduta sul suo telo, mi misi in ginocchio alle sue spalle e mi versai un po di crema sulle mani.
Iniziai a spalmarla sul collo alternando ai movimenti circolari delle mie mani pure una leggera pressione sulle sue spalle in modo da scioglierla un pochino.

Ho sempre avuto la passione per i massaggi, sia su di me, ma sopratutto per farli alla mia compagna, e devo dire che a detta loro sono pure abbastanza bravo.

Marta si godeva il massaggio con gli occhi socchiusi e io continuavo la mia azione pian piano scendendo verso il basso e conquistando nuovi centimetri della sua pelle.
Lei mi lasciava fare e dopo aver nuovamente versato un po di crema sulle mani, ripresi la mia attività, questa volta scendendo lungo la sua spina dorsale fino a lambire il bordo superiore della sua mutandina per poi risalire verso l'alto allargandomi verso l'esterno.

Nel fare questo ben presto arrivai a toccare i lati esterni del suo seno, dapprima solo una carezza furtiva, poi vista la sua assenza di una qualsiasi reazione, iniziai un vero e proprio movimento circolare su quelle morbide e calde sfere che avevo la fortuna di palpare.

Marta mi lasciava fare godendosi il massaggio, ormai era chiaro a entrambi che ci stavamo spingendo oltre.
Dopo l'ennesima strizzata di tette Marta si spostò in avanti.

"Mi sembra che hai spalmato abbastanza, non ti pare?"

Io stando al gioco le dissi che ancora mancava qualcosa per terminare al meglio il lavoro.
" in verità mancano ancora i glutei e la parte posteriore delle gambe. Sdraiati di pancia così posso terminare il mio compito"

Marta si allungò sul telo, regalandomi la visione delle sue chiappe che a stento erano contenute in quella mutanda di qualche taglia più piccola.

Presi la crema e iniziai nuovamente il mio lavoro.
Questa volta cominciai dalle caviglie, massaggiandole con dolcezza e risalendo verso l'alto.
Poi fu la volta delle gambe, lisce come la seta ed infine iniziai la risalita lungo le coscie.
Marta teneva le coscie quasi completamente chiuse, ma dalla mia posizione privilegiata riuscivo a vedere la forma delle sue grandi labbra in rilievo sotto quel leggero strato di tessuto.

Iniziai a spalmare sulle coscie e sulle chiappe, e in poco tempo stavo palpando quello splendido culo.
Lei sempre a occhi chiusi con il viso poggiato sopra le sue braccia.
Ormai mi lasciava fare e la scusa dello spalmare la crema era svanita da un pezzo.

In uno dei miei affondi mi spostai dall'esterno del suo culetto verso l'interno coscia arrivando così a lambire con le mie dita la sua passera.
Le sfuggì un leggero sospiro e poi sembrò ridestarsi dal suo torpore dicendo che così poteva bastare.

Marta si girò nuovamente e si sedette di fronte a me che restavo sempre in ginocchio.

Il mio cazzo ormai era quasi in piena erezione e la cappella per poco non faceva capolino fuori dal bordo superiore.

" vedo che Pinocchio sta ancora mentendo!" Mi disse divertita.

Non mi lasciò il tempo di risponderle che mi disse di sdraiarmi di spalle in modo da ricambiare il favore appena ricevuto.

Obbedì e ben presto iniziai a sentire la crema sulla mia schiena e le dolci manine di Marta iniziare a frizionarla.
Ben presto lo splamare si trasformò in un gioco di unghie sulla mia pelle.
Sentivo i brividi correre sulla mia schiena ad ogni suo passaggio. Mi godevo il momento.
Ero in estasi.

Dopo scese sulle mie gambe, le percorse tutte verso l'alto fino ad arrivare ad insinuare le sue dita dentro i mie boxer arrivando così a carezzarmi le chiappe.

Il suo massaggio si fece più intenso e continuava nella sua azione di esplorazione del mio sedere e devo dire che la cosa mi stava piacendo assai.
Quando decise che poteva bastare mi schioccò una sonora sculacciata per ridestarmi dal mio torpore.

Mi girai supino e nel farlo il mio cazzo si rizzò sull attenti.
Marta a quel punto allungò la sua mano e andò a stringerla ad esso ancora intrappolato sotto il leggero tessuto.

Ci giocò qualche istante e poi decise di liberarlo dai boxer.

" hai visto che bel Pinocchio che abbiamo qui!" Esclamò mentre continuava a fare su e giù con la sua mano.

Io non persi tempo, mi avvicinai a lei e iniziai a baciarla.
Le nostre lingue si rincorrevano l'una con l'altra fino ad acciuffarsi e restare avvinghiate entrambe.
Nel mentre mi godevo il bacio con una mano iniziai a carezzare un suo seno, arrivando poi ad intrappolare il suo turgido capezzolo tra le mie dita.

Lei nel mentre aveva iniziato a segarmi con maestria.
Ero al settimo cielo ma volevo dell'altro.
Staccai la mia bocca dalla sua e con la mano libera spinsi la sua testa verso il basso in modo da spostare la.sua lingua verso il mio cazzo ormai duro all'inverosimile..


Scusate se mi sono fermato sul più bello..
Spero di continuare a breve..
NOOOOOOOOO ADESSO TI FERMI????
 

Deddy11

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Dopo quello scambio di battute Marta si diresse verso l'ombrellone e io la seguivo come un cagnolino segue il padrone.

Si sedette sul telo e mi disse che le era venuta sete e le sarebbe andata una bella birra fresca.

Aprii il frigo, tolsi fuori due belle birrozze fresche e gliene porsi una. Dopo il classico " cin" di rito iniziammo a bere.

Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, mentre sollevava la bottiglia per portarla alla bocca vedevo il suo seno muoversi e di conseguenza pure il capezzolo puntava verso l'alto. Inoltre mentre poggiava le sue labbra sulla bottiglia immaginavo che fosse il mio cazzo ad essere baciato e succhiato.

Ad un certo punto mi disse " mi sa che prima avevo ragione nel dire che mi sarei dovuta coprire, non riesci proprio a staccarmi gli occhi di dosso e poi vedo che a Pinocchio continua a crescere il naso" il tutto seguito da una sua dolce risata.

" Guarda che ti sbagli, ho davanti a me una bella visuale, devo ammetterlo, ma non crederai mica di avere di fronte a te un giovanotto che non ha mai visto una donna e resta incantato a sbavare. Inoltre sappi che Pinocchio così come lo chiami tu è nella sua dimensione abituale e non gli si sta allungando il naso"

Mi ascoltò divertita, con una luce strana nei suoi occhi, quello sguardo che le donne hanno quando sono pienamente consapevoli di giocare la partita con le loro regole e di avere anche la vittoria in pugno.

Finimmo la birra e vidi Marta prendere il flacone di crema solare per iniziare a spalmarsela addosso.

"Se vuoi ti do una mano per splamartela sulla schiena!"

Nel mentre le dicevo quelle parole osservavo le sue mani scorrere sulle gambe, poi sulla pancia e infine salire su quelle due tettone che si ritrovava.

"Va bene! Almeno ti distrai un pochino e smetti di mangiarmi con gli occhi."

Mi avvicinai a lei che stava ancora seduta sul suo telo, mi misi in ginocchio alle sue spalle e mi versai un po di crema sulle mani.
Iniziai a spalmarla sul collo alternando ai movimenti circolari delle mie mani pure una leggera pressione sulle sue spalle in modo da scioglierla un pochino.

Ho sempre avuto la passione per i massaggi, sia su di me, ma sopratutto per farli alla mia compagna, e devo dire che a detta loro sono pure abbastanza bravo.

Marta si godeva il massaggio con gli occhi socchiusi e io continuavo la mia azione pian piano scendendo verso il basso e conquistando nuovi centimetri della sua pelle.
Lei mi lasciava fare e dopo aver nuovamente versato un po di crema sulle mani, ripresi la mia attività, questa volta scendendo lungo la sua spina dorsale fino a lambire il bordo superiore della sua mutandina per poi risalire verso l'alto allargandomi verso l'esterno.

Nel fare questo ben presto arrivai a toccare i lati esterni del suo seno, dapprima solo una carezza furtiva, poi vista la sua assenza di una qualsiasi reazione, iniziai un vero e proprio movimento circolare su quelle morbide e calde sfere che avevo la fortuna di palpare.

Marta mi lasciava fare godendosi il massaggio, ormai era chiaro a entrambi che ci stavamo spingendo oltre.
Dopo l'ennesima strizzata di tette Marta si spostò in avanti.

"Mi sembra che hai spalmato abbastanza, non ti pare?"

Io stando al gioco le dissi che ancora mancava qualcosa per terminare al meglio il lavoro.
" in verità mancano ancora i glutei e la parte posteriore delle gambe. Sdraiati di pancia così posso terminare il mio compito"

Marta si allungò sul telo, regalandomi la visione delle sue chiappe che a stento erano contenute in quella mutanda di qualche taglia più piccola.

Presi la crema e iniziai nuovamente il mio lavoro.
Questa volta cominciai dalle caviglie, massaggiandole con dolcezza e risalendo verso l'alto.
Poi fu la volta delle gambe, lisce come la seta ed infine iniziai la risalita lungo le coscie.
Marta teneva le coscie quasi completamente chiuse, ma dalla mia posizione privilegiata riuscivo a vedere la forma delle sue grandi labbra in rilievo sotto quel leggero strato di tessuto.

Iniziai a spalmare sulle coscie e sulle chiappe, e in poco tempo stavo palpando quello splendido culo.
Lei sempre a occhi chiusi con il viso poggiato sopra le sue braccia.
Ormai mi lasciava fare e la scusa dello spalmare la crema era svanita da un pezzo.

In uno dei miei affondi mi spostai dall'esterno del suo culetto verso l'interno coscia arrivando così a lambire con le mie dita la sua passera.
Le sfuggì un leggero sospiro e poi sembrò ridestarsi dal suo torpore dicendo che così poteva bastare.

Marta si girò nuovamente e si sedette di fronte a me che restavo sempre in ginocchio.

Il mio cazzo ormai era quasi in piena erezione e la cappella per poco non faceva capolino fuori dal bordo superiore.

" vedo che Pinocchio sta ancora mentendo!" Mi disse divertita.

Non mi lasciò il tempo di risponderle che mi disse di sdraiarmi di spalle in modo da ricambiare il favore appena ricevuto.

Obbedì e ben presto iniziai a sentire la crema sulla mia schiena e le dolci manine di Marta iniziare a frizionarla.
Ben presto lo splamare si trasformò in un gioco di unghie sulla mia pelle.
Sentivo i brividi correre sulla mia schiena ad ogni suo passaggio. Mi godevo il momento.
Ero in estasi.

Dopo scese sulle mie gambe, le percorse tutte verso l'alto fino ad arrivare ad insinuare le sue dita dentro i mie boxer arrivando così a carezzarmi le chiappe.

Il suo massaggio si fece più intenso e continuava nella sua azione di esplorazione del mio sedere e devo dire che la cosa mi stava piacendo assai.
Quando decise che poteva bastare mi schioccò una sonora sculacciata per ridestarmi dal mio torpore.

Mi girai supino e nel farlo il mio cazzo si rizzò sull attenti.
Marta a quel punto allungò la sua mano e andò a stringerla ad esso ancora intrappolato sotto il leggero tessuto.

Ci giocò qualche istante e poi decise di liberarlo dai boxer.

" hai visto che bel Pinocchio che abbiamo qui!" Esclamò mentre continuava a fare su e giù con la sua mano.

Io non persi tempo, mi avvicinai a lei e iniziai a baciarla.
Le nostre lingue si rincorrevano l'una con l'altra fino ad acciuffarsi e restare avvinghiate entrambe.
Nel mentre mi godevo il bacio con una mano iniziai a carezzare un suo seno, arrivando poi ad intrappolare il suo turgido capezzolo tra le mie dita.

Lei nel mentre aveva iniziato a segarmi con maestria.
Ero al settimo cielo ma volevo dell'altro.
Staccai la mia bocca dalla sua e con la mano libera spinsi la sua testa verso il basso in modo da spostare la.sua lingua verso il mio cazzo ormai duro all'inverosimile..


Scusate se mi sono fermato sul più bello..
Spero di continuare a breve..
Dopo quello scambio di battute Marta si diresse verso l'ombrellone e io la seguivo come un cagnolino segue il padrone.

Si sedette sul telo e mi disse che le era venuta sete e le sarebbe andata una bella birra fresca.

Aprii il frigo, tolsi fuori due belle birrozze fresche e gliene porsi una. Dopo il classico " cin" di rito iniziammo a bere.

Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, mentre sollevava la bottiglia per portarla alla bocca vedevo il suo seno muoversi e di conseguenza pure il capezzolo puntava verso l'alto. Inoltre mentre poggiava le sue labbra sulla bottiglia immaginavo che fosse il mio cazzo ad essere baciato e succhiato.

Ad un certo punto mi disse " mi sa che prima avevo ragione nel dire che mi sarei dovuta coprire, non riesci proprio a staccarmi gli occhi di dosso e poi vedo che a Pinocchio continua a crescere il naso" il tutto seguito da una sua dolce risata.

" Guarda che ti sbagli, ho davanti a me una bella visuale, devo ammetterlo, ma non crederai mica di avere di fronte a te un giovanotto che non ha mai visto una donna e resta incantato a sbavare. Inoltre sappi che Pinocchio così come lo chiami tu è nella sua dimensione abituale e non gli si sta allungando il naso"

Mi ascoltò divertita, con una luce strana nei suoi occhi, quello sguardo che le donne hanno quando sono pienamente consapevoli di giocare la partita con le loro regole e di avere anche la vittoria in pugno.

Finimmo la birra e vidi Marta prendere il flacone di crema solare per iniziare a spalmarsela addosso.

"Se vuoi ti do una mano per splamartela sulla schiena!"

Nel mentre le dicevo quelle parole osservavo le sue mani scorrere sulle gambe, poi sulla pancia e infine salire su quelle due tettone che si ritrovava.

"Va bene! Almeno ti distrai un pochino e smetti di mangiarmi con gli occhi."

Mi avvicinai a lei che stava ancora seduta sul suo telo, mi misi in ginocchio alle sue spalle e mi versai un po di crema sulle mani.
Iniziai a spalmarla sul collo alternando ai movimenti circolari delle mie mani pure una leggera pressione sulle sue spalle in modo da scioglierla un pochino.

Ho sempre avuto la passione per i massaggi, sia su di me, ma sopratutto per farli alla mia compagna, e devo dire che a detta loro sono pure abbastanza bravo.

Marta si godeva il massaggio con gli occhi socchiusi e io continuavo la mia azione pian piano scendendo verso il basso e conquistando nuovi centimetri della sua pelle.
Lei mi lasciava fare e dopo aver nuovamente versato un po di crema sulle mani, ripresi la mia attività, questa volta scendendo lungo la sua spina dorsale fino a lambire il bordo superiore della sua mutandina per poi risalire verso l'alto allargandomi verso l'esterno.

Nel fare questo ben presto arrivai a toccare i lati esterni del suo seno, dapprima solo una carezza furtiva, poi vista la sua assenza di una qualsiasi reazione, iniziai un vero e proprio movimento circolare su quelle morbide e calde sfere che avevo la fortuna di palpare.

Marta mi lasciava fare godendosi il massaggio, ormai era chiaro a entrambi che ci stavamo spingendo oltre.
Dopo l'ennesima strizzata di tette Marta si spostò in avanti.

"Mi sembra che hai spalmato abbastanza, non ti pare?"

Io stando al gioco le dissi che ancora mancava qualcosa per terminare al meglio il lavoro.
" in verità mancano ancora i glutei e la parte posteriore delle gambe. Sdraiati di pancia così posso terminare il mio compito"

Marta si allungò sul telo, regalandomi la visione delle sue chiappe che a stento erano contenute in quella mutanda di qualche taglia più piccola.

Presi la crema e iniziai nuovamente il mio lavoro.
Questa volta cominciai dalle caviglie, massaggiandole con dolcezza e risalendo verso l'alto.
Poi fu la volta delle gambe, lisce come la seta ed infine iniziai la risalita lungo le coscie.
Marta teneva le coscie quasi completamente chiuse, ma dalla mia posizione privilegiata riuscivo a vedere la forma delle sue grandi labbra in rilievo sotto quel leggero strato di tessuto.

Iniziai a spalmare sulle coscie e sulle chiappe, e in poco tempo stavo palpando quello splendido culo.
Lei sempre a occhi chiusi con il viso poggiato sopra le sue braccia.
Ormai mi lasciava fare e la scusa dello spalmare la crema era svanita da un pezzo.

In uno dei miei affondi mi spostai dall'esterno del suo culetto verso l'interno coscia arrivando così a lambire con le mie dita la sua passera.
Le sfuggì un leggero sospiro e poi sembrò ridestarsi dal suo torpore dicendo che così poteva bastare.

Marta si girò nuovamente e si sedette di fronte a me che restavo sempre in ginocchio.

Il mio cazzo ormai era quasi in piena erezione e la cappella per poco non faceva capolino fuori dal bordo superiore.

" vedo che Pinocchio sta ancora mentendo!" Mi disse divertita.

Non mi lasciò il tempo di risponderle che mi disse di sdraiarmi di spalle in modo da ricambiare il favore appena ricevuto.

Obbedì e ben presto iniziai a sentire la crema sulla mia schiena e le dolci manine di Marta iniziare a frizionarla.
Ben presto lo splamare si trasformò in un gioco di unghie sulla mia pelle.
Sentivo i brividi correre sulla mia schiena ad ogni suo passaggio. Mi godevo il momento.
Ero in estasi.

Dopo scese sulle mie gambe, le percorse tutte verso l'alto fino ad arrivare ad insinuare le sue dita dentro i mie boxer arrivando così a carezzarmi le chiappe.

Il suo massaggio si fece più intenso e continuava nella sua azione di esplorazione del mio sedere e devo dire che la cosa mi stava piacendo assai.
Quando decise che poteva bastare mi schioccò una sonora sculacciata per ridestarmi dal mio torpore.

Mi girai supino e nel farlo il mio cazzo si rizzò sull attenti.
Marta a quel punto allungò la sua mano e andò a stringerla ad esso ancora intrappolato sotto il leggero tessuto.

Ci giocò qualche istante e poi decise di liberarlo dai boxer.

" hai visto che bel Pinocchio che abbiamo qui!" Esclamò mentre continuava a fare su e giù con la sua mano.

Io non persi tempo, mi avvicinai a lei e iniziai a baciarla.
Le nostre lingue si rincorrevano l'una con l'altra fino ad acciuffarsi e restare avvinghiate entrambe.
Nel mentre mi godevo il bacio con una mano iniziai a carezzare un suo seno, arrivando poi ad intrappolare il suo turgido capezzolo tra le mie dita.

Lei nel mentre aveva iniziato a segarmi con maestria.
Ero al settimo cielo ma volevo dell'altro.
Staccai la mia bocca dalla sua e con la mano libera spinsi la sua testa verso il basso in modo da spostare la.sua lingua verso il mio cazzo ormai duro all'inverosimile..


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Perche' questa crudelta'? Cosa ti abbiamo fatto di male?
 

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