Esperienza reale La cugina appena maggiorenne

Ho tanti episodi in ballo da raccontare. Quale volete per primi? Max 2 risposte


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sormarco

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taranto
Concordo appieno con te. Più freni una persona , più dopo te la ritrovi peggio. E Michela era così. E devo dire grazie ai suoi genitori, se non ci fosse stata questa situazione di oppressione da parte loro, forse avrebbe fatto le sue esperienze normalmente. Magari l'attrazione c'era ugualmente, ma avrebbe intrapreso altre strade.
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Gli suggerii di essere andati a vedere un horror. Non piaceva a nessuno di loro, così non avrebbero rotto. Ma erano più interessati se 😱😱😱 gli era piaciuta la serata. Voi che dite?😂😂
Adesso ti corrigeranno, ma erano più interessati se LE fosse piaciuta la serata. 😂😂😂😂.
Attenzione che qua oltre alla fica l'itagliano è importante.
A me piace più la fica che l'italiano, infatti a scuola ero fortissimo in matematica 😂😂😂
 
OP
T

Tanacca71

Guest
Adesso ti corrigeranno, ma erano più interessati se LE fosse piaciuta la serata. 😂😂😂😂.
Attenzione che qua oltre alla fica l'itagliano è importante.
A me piace più la fica che l'italiano, infatti a scuola ero fortissimo in matematica 😂😂😂
Sono con il cellulare in macchina, rispondo al volo e non vedo nemmeno cosa scrivo😂😂😂
 

Uomo94

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Di buon ora arrivai sotto casa e aspettai, come fanno i fidanzati.

Sentii bussare al vetro, entrò velocemente. Ci scambiammo Un bacio sulla guancia, gli zii erano alla finestra, un rapido saluto, poi partimmo.

Io ero vestito sportivo, giacca e tuta come mi aveva detto. La fanciulla si faceva intraprendente, e questo mi piaceva. Lei era vestita con una mini gonna molto simile a quella della foto, un rossetto accennato, un filo di trucco e niente più. Non mi sono mai piaciute le donne truccate pese. Né tantomeno i profumi pungenti. Era bella. Mentre ci avviamo gli misi subito una mano sulla coscia, lei fece altrettanto.

A: che buon profumo, fammi sentire meglio.

Lei si avvicinò e io inspirai profondamente, era davvero inebriante. Approfittai e la baciai sul collo con la lingua a contatto, non riuscivo a smettere, sentii la mano di Michela avvicinarsi al pacco e ci mise la mano sopra con un leggero massaggio. Si percepiva che aveva un grande voglia. Con la coda dell’occhio guardai la strada, giusto in tempo per schivare una macchina in senso opposto. Sterzai violentemente e lei fece un sussulto di paura, strizzandomi le palle. Cacciai un urlo di dolore improvviso, e mi rimisi in carreggiata.

M: scusa scusa!

A: un pochino più forte e avrei cantato, come Farinelli.

M: e chi è Farinelli?

A: un cantante castrato!

A: la gara è andata bene

M: si per fortuna mi sono concentrata, ma subito dopo che tu eri andato via, avevo l’odore del cazzo sulle mani ed è stato difficile. Avevo voglia di toccarmi, ma sono venute delle atlete a spogliarsi e ho desistito. Ma mi vuoi davvero portare al cinema? Ho paura che ci riconoscono, non mi sento tranquilla. A me poi mi viene voglia di baciarti, è un casino.

A: non ho mai avuto intenzione di portarti al cinema, hai ragione è troppo rischioso. So un posticino molto isolato e tranquillo.

M: ma è sicuro?

A: si , è una corte, dove ci sono due macchine, sembra abitato, ma non c’è nessuno.

Arrivammo sul posto, nascosi la macchina dietro ad una stalla.

Eravamo vogliosi, mi tolsi subito la tuta di sopra lei fece altrettanto con la giacca e si buttò letteralmente su di me. Si mise con parte delle spalle appoggiata al mio finestrino lato guida, e era rivolta verso di me di lato, Io la avvinghiai con tutte e due le braccia, poi lei allungò le gambe sul sedile passeggero. Ci baciammo intensamente, limonammo veramente duro per minuti. Ogni tanto si fermava per incrociare i miei occhi, sospirava, si vedeva che era cotta.

M: non sai quanto ti ho desiderato in questi due anni. Per me è un sogno essere qui ora. La baciai di nuovo ma molto dolcemente e intanto mi feci largo tra le sue gambe. Lei le divaricò un poco, ma la posizione non era ideale.

M: aspetta tolgo la gonna

Un paio di movimenti e la gonna scivolo via, a quel punto avevo via libera verso le sue mutandine, divaricò nuovamente le gambe, stava aspettando impazientemente le mie mani.

Che arrivarono sul posto, massaggiando la passerina già ampiamente bagnata.

Il limonaggio riprese più duro, io approfittai di spostare le mutandine per esplorare quel ben di Dio, lei senza staccare la bocca dalla mia se le sfilò. Massaggiai le labbra con un movimento circolare, lei si staccava continuamente dalla mia bocca per riprendere fiato. Ansimava forte. Era un lago sotto. Per un attimo tolsi la mano per sbottonare la camicia, volevo vedere le sue tette meravigliose .

M: faccio io, te ritorna subito giù non ti fermare.

La ragazza aveva una voglia immane. Quelle frasi mi fecero un effetto prorompente sulla cappella.

Rimase in reggiseno, era un panorama unico.

A: sposta tutto ho voglia di prendertele in bocca.

Favorì l’operazione slacciandosi il reggiseno, spostandosi ancora di più a lato mentre con la mano sinistra si agguantava al poggiatesta del mio sedile.

Vorrei aver avuto quattro mani e due lingue, per fare tutto quello che desideravo.

Intanto con il dito medio entrai della patatina e iniziai una lenta ma costante esplorazione mentre nel contempo leccavo avidamente i suoi capezzoli.

M: oddio siiii, mamma mia, mamma miaaa.

A: non c’è mamma, ora ci sono io e tra poco lo sentirai di più che ci sono solo io.

Spostò la testa oltre la mia spalla, ormai gemeva di brutto, calai l’asso finale stimolando un poco il clitoride con il pollice.

Era un bagno, la macchina era completamente appannata. Il mio cazzo si fece ancora più sentire. Lei non si trattenne più.

M: basta basta, lo voglio, lo voglioo

Si spostò sul lato passeggero, io mi abbassai i pantaloni ma non feci in tempo a togliere gli slip, che lei mi anticipò di netto.

Si fiondò sulla cappella e la leccò avidamente, serrando la mano sinistra sull’asta e la destra sulle palle massaggiandole.

Per un attimo pensai che il ragazzetto l’aveva istruita bene e i due mesi passati a leccare la cappella e la fava avevano portato dei buoni risultati, anche a distanza di anni. Ma non aveva fatto un buon lavoro con i pompini, perché lei nella foga di averlo in bocca, affondò i suoi denti sulla cappella gonfia.

Spostai con energia la sua testa e cacciai un urlo da lupo mannaro, uscii dalla macchina con un dolore atroce, cercai di guardai la cappella con la luce della luna ma poi rientrai in macchina per vedere meglio, accesi la luce, mi sembrava di avere un taglio, da quanto mi faceva male, ma era solo un impressione. Lei si spaventò.

M:scusa scusa, perdonami

A: dammi un momento mi devo riprendere.

Il dolore era intenso.

Tranquilla, tranquilla gli ripetevo, ma lo ripetevo anche a me stesso.

Era un po’ scossa, la presi di nuovo e la baciai per calmarla. Cercai di calmarla e nello stesso tempo istruirla.

A: stai serena, la fretta fa fare brutti scherzi. Io sono qui, sono tuo, non scappo, non vado da nessuna parte. Ti ho desiderata a lungo anche io. Intanto massaggiami le palle lentamente, poi quando hai voglia segami pian piano. Senza fretta.

Lei eseguì con calma. Nel mentre si parlava.

M: davvero mi volevi?

A: si tanto piccola, non sai quante volte mi sono masturbato In bagno sapendo che eri nella stanza accanto. Fissavo la tua bocca e quando ci ci prendeva per mano, la avrei voluta appoggiare sul cazzo.

Lei si fece più audace. Iniziò a segarmi più veloce, intanto il dolore svaniva mentre l’eccitazione saliva.

A: lo mangi il Calippo?

M: si certo.

A: ecco , devi immaginarti il Calippo, appena scartato dal congelatore. E’ Troppo freddo per affondarci i denti, devi coprire i denti con le labbra e poi utilizzare la lingua.

Non se lo fece ripetere due volte.

Ritorno giù scappellandolo, leccò la cappella e poi andò giù piano piano, e dopo un po’ di prove, si fece piacevole.

A: guardami ogni tanto mentre succhi. Il contatto visivo di cosa stai facendo è arrapante alla decima potenza.

M: così va bene?

A: Sei splendida. Già che ci sei non ti disturba se ogni tanto ti dico delle parolacce, mi eccitano tantissimo.

M: si, e io ti posso dire tutto quello che penso?

A: te puoi dirmi cosa ti pare, ma vorrei che le tue parole fossero sincere, sfogati butta fuori tutto quello che pensi, che provi. Non ti devi vergognare delle parole che dici. Non avere inibizioni di alcun tipo.

Lei si fermò un istante, accese di nuovo la luce dello specchietto. Con la mano sull’asta, guardava con immenso piacere il mio uccello. Lo squadrava da tutte le parti.

M: una volta dalla zia, hai lasciato distrattamente la porta aperta mentre pisciavi, non ho resistito e ho spiato dentro, poi ti sei girato verso lo specchio ancora con l’uccello fuori, ti sei dato una sistemata facendo uscire la cappella. Sono corsa via perché ho sentito una scossa elettrica nelle gambe. La notte ho sognato questo momento e ora sono qui. Mi sento la ragazza più fortunata al mondo. E poi ha ripreso a pompare di brutto con la mano sui coglioni.

Quella scena unita, al pompaggio mi fece portare il cazzo ad un tiraggio assurdo. Gli spinsi la testa più giù. Lei ebbe un sussulto ma non indietreggio di un centimetro.

A: non ho mai goduto così tanto.

M: io ti amo Antonio

Per un attimo pensai a cosa avesse detto, TI AMO.

Io ero perso e mi venne fuori anche a me. Non so se era dettato dal momento dell’eccitazione oppure se lo pensavo davvero.

A: Michela ti amo anche io.

Lei per un attimo si fermò e sgranó gli occhi.

M: io ti voglio dentro di me.

A: sei sicura al 100%?

M: si amore, quando volevo dirti che tu devi essere il primo in tutto ero seria. Eccitata ma seria. Voglio il tuo cazzo ora. Non resisto più.

Ci spostammo sui sedili posteriori, portando avanti quelli davanti il più possibile.

Non ci credevo, stavo per esaudire il sogno della mia vita.
Bello. Questo è vero amore
 

Penetrator

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Di buon ora arrivai sotto casa e aspettai, come fanno i fidanzati.

Sentii bussare al vetro, entrò velocemente. Ci scambiammo Un bacio sulla guancia, gli zii erano alla finestra, un rapido saluto, poi partimmo.

Io ero vestito sportivo, giacca e tuta come mi aveva detto. La fanciulla si faceva intraprendente, e questo mi piaceva. Lei era vestita con una mini gonna molto simile a quella della foto, un rossetto accennato, un filo di trucco e niente più. Non mi sono mai piaciute le donne truccate pese. Né tantomeno i profumi pungenti. Era bella. Mentre ci avviamo gli misi subito una mano sulla coscia, lei fece altrettanto.

A: che buon profumo, fammi sentire meglio.

Lei si avvicinò e io inspirai profondamente, era davvero inebriante. Approfittai e la baciai sul collo con la lingua a contatto, non riuscivo a smettere, sentii la mano di Michela avvicinarsi al pacco e ci mise la mano sopra con un leggero massaggio. Si percepiva che aveva un grande voglia. Con la coda dell’occhio guardai la strada, giusto in tempo per schivare una macchina in senso opposto. Sterzai violentemente e lei fece un sussulto di paura, strizzandomi le palle. Cacciai un urlo di dolore improvviso, e mi rimisi in carreggiata.

M: scusa scusa!

A: un pochino più forte e avrei cantato, come Farinelli.

M: e chi è Farinelli?

A: un cantante castrato!

A: la gara è andata bene

M: si per fortuna mi sono concentrata, ma subito dopo che tu eri andato via, avevo l’odore del cazzo sulle mani ed è stato difficile. Avevo voglia di toccarmi, ma sono venute delle atlete a spogliarsi e ho desistito. Ma mi vuoi davvero portare al cinema? Ho paura che ci riconoscono, non mi sento tranquilla. A me poi mi viene voglia di baciarti, è un casino.

A: non ho mai avuto intenzione di portarti al cinema, hai ragione è troppo rischioso. So un posticino molto isolato e tranquillo.

M: ma è sicuro?

A: si , è una corte, dove ci sono due macchine, sembra abitato, ma non c’è nessuno.

Arrivammo sul posto, nascosi la macchina dietro ad una stalla.

Eravamo vogliosi, mi tolsi subito la tuta di sopra lei fece altrettanto con la giacca e si buttò letteralmente su di me. Si mise con parte delle spalle appoggiata al mio finestrino lato guida, e era rivolta verso di me di lato, Io la avvinghiai con tutte e due le braccia, poi lei allungò le gambe sul sedile passeggero. Ci baciammo intensamente, limonammo veramente duro per minuti. Ogni tanto si fermava per incrociare i miei occhi, sospirava, si vedeva che era cotta.

M: non sai quanto ti ho desiderato in questi due anni. Per me è un sogno essere qui ora. La baciai di nuovo ma molto dolcemente e intanto mi feci largo tra le sue gambe. Lei le divaricò un poco, ma la posizione non era ideale.

M: aspetta tolgo la gonna

Un paio di movimenti e la gonna scivolo via, a quel punto avevo via libera verso le sue mutandine, divaricò nuovamente le gambe, stava aspettando impazientemente le mie mani.

Che arrivarono sul posto, massaggiando la passerina già ampiamente bagnata.

Il limonaggio riprese più duro, io approfittai di spostare le mutandine per esplorare quel ben di Dio, lei senza staccare la bocca dalla mia se le sfilò. Massaggiai le labbra con un movimento circolare, lei si staccava continuamente dalla mia bocca per riprendere fiato. Ansimava forte. Era un lago sotto. Per un attimo tolsi la mano per sbottonare la camicia, volevo vedere le sue tette meravigliose .

M: faccio io, te ritorna subito giù non ti fermare.

La ragazza aveva una voglia immane. Quelle frasi mi fecero un effetto prorompente sulla cappella.

Rimase in reggiseno, era un panorama unico.

A: sposta tutto ho voglia di prendertele in bocca.

Favorì l’operazione slacciandosi il reggiseno, spostandosi ancora di più a lato mentre con la mano sinistra si agguantava al poggiatesta del mio sedile.

Vorrei aver avuto quattro mani e due lingue, per fare tutto quello che desideravo.

Intanto con il dito medio entrai della patatina e iniziai una lenta ma costante esplorazione mentre nel contempo leccavo avidamente i suoi capezzoli.

M: oddio siiii, mamma mia, mamma miaaa.

A: non c’è mamma, ora ci sono io e tra poco lo sentirai di più che ci sono solo io.

Spostò la testa oltre la mia spalla, ormai gemeva di brutto, calai l’asso finale stimolando un poco il clitoride con il pollice.

Era un bagno, la macchina era completamente appannata. Il mio cazzo si fece ancora più sentire. Lei non si trattenne più.

M: basta basta, lo voglio, lo voglioo

Si spostò sul lato passeggero, io mi abbassai i pantaloni ma non feci in tempo a togliere gli slip, che lei mi anticipò di netto.

Si fiondò sulla cappella e la leccò avidamente, serrando la mano sinistra sull’asta e la destra sulle palle massaggiandole.

Per un attimo pensai che il ragazzetto l’aveva istruita bene e i due mesi passati a leccare la cappella e la fava avevano portato dei buoni risultati, anche a distanza di anni. Ma non aveva fatto un buon lavoro con i pompini, perché lei nella foga di averlo in bocca, affondò i suoi denti sulla cappella gonfia.

Spostai con energia la sua testa e cacciai un urlo da lupo mannaro, uscii dalla macchina con un dolore atroce, cercai di guardai la cappella con la luce della luna ma poi rientrai in macchina per vedere meglio, accesi la luce, mi sembrava di avere un taglio, da quanto mi faceva male, ma era solo un impressione. Lei si spaventò.

M:scusa scusa, perdonami

A: dammi un momento mi devo riprendere.

Il dolore era intenso.

Tranquilla, tranquilla gli ripetevo, ma lo ripetevo anche a me stesso.

Era un po’ scossa, la presi di nuovo e la baciai per calmarla. Cercai di calmarla e nello stesso tempo istruirla.

A: stai serena, la fretta fa fare brutti scherzi. Io sono qui, sono tuo, non scappo, non vado da nessuna parte. Ti ho desiderata a lungo anche io. Intanto massaggiami le palle lentamente, poi quando hai voglia segami pian piano. Senza fretta.

Lei eseguì con calma. Nel mentre si parlava.

M: davvero mi volevi?

A: si tanto piccola, non sai quante volte mi sono masturbato In bagno sapendo che eri nella stanza accanto. Fissavo la tua bocca e quando ci ci prendeva per mano, la avrei voluta appoggiare sul cazzo.

Lei si fece più audace. Iniziò a segarmi più veloce, intanto il dolore svaniva mentre l’eccitazione saliva.

A: lo mangi il Calippo?

M: si certo.

A: ecco , devi immaginarti il Calippo, appena scartato dal congelatore. E’ Troppo freddo per affondarci i denti, devi coprire i denti con le labbra e poi utilizzare la lingua.

Non se lo fece ripetere due volte.

Ritorno giù scappellandolo, leccò la cappella e poi andò giù piano piano, e dopo un po’ di prove, si fece piacevole.

A: guardami ogni tanto mentre succhi. Il contatto visivo di cosa stai facendo è arrapante alla decima potenza.

M: così va bene?

A: Sei splendida. Già che ci sei non ti disturba se ogni tanto ti dico delle parolacce, mi eccitano tantissimo.

M: si, e io ti posso dire tutto quello che penso?

A: te puoi dirmi cosa ti pare, ma vorrei che le tue parole fossero sincere, sfogati butta fuori tutto quello che pensi, che provi. Non ti devi vergognare delle parole che dici. Non avere inibizioni di alcun tipo.

Lei si fermò un istante, accese di nuovo la luce dello specchietto. Con la mano sull’asta, guardava con immenso piacere il mio uccello. Lo squadrava da tutte le parti.

M: una volta dalla zia, hai lasciato distrattamente la porta aperta mentre pisciavi, non ho resistito e ho spiato dentro, poi ti sei girato verso lo specchio ancora con l’uccello fuori, ti sei dato una sistemata facendo uscire la cappella. Sono corsa via perché ho sentito una scossa elettrica nelle gambe. La notte ho sognato questo momento e ora sono qui. Mi sento la ragazza più fortunata al mondo. E poi ha ripreso a pompare di brutto con la mano sui coglioni.

Quella scena unita, al pompaggio mi fece portare il cazzo ad un tiraggio assurdo. Gli spinsi la testa più giù. Lei ebbe un sussulto ma non indietreggio di un centimetro.

A: non ho mai goduto così tanto.

M: io ti amo Antonio

Per un attimo pensai a cosa avesse detto, TI AMO.

Io ero perso e mi venne fuori anche a me. Non so se era dettato dal momento dell’eccitazione oppure se lo pensavo davvero.

A: Michela ti amo anche io.

Lei per un attimo si fermò e sgranó gli occhi.

M: io ti voglio dentro di me.

A: sei sicura al 100%?

M: si amore, quando volevo dirti che tu devi essere il primo in tutto ero seria. Eccitata ma seria. Voglio il tuo cazzo ora. Non resisto più.

Ci spostammo sui sedili posteriori, portando avanti quelli davanti il più possibile.

Non ci credevo, stavo per esaudire il sogno della mia vita.
il "ti amo" post pompino non conta :-D
 
OP
T

Tanacca71

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La feci sdraiare nei sedili posteriori, lasciai le portiere aperte per permettermi di allungarmi bene anche io.

Lei apri le gambe, avevo una visione fantastica della sua passerina giovane e delicata, appoggiai delicatamente la cappella all’ingresso, ma mi fermai.

Fremeva dal desiderio, mi guardava fisso negli occhi.

Volevo essere dolcissimo per la sua prima, ci baciammo appassionatamente, e iniziai ad entrare, feci un po’ di fatica all’inizio, lei fece delle piccole smorfie di dolore, la tranquillizzai:

A: Sono qui con te, Michi, voglio essere il più delicato possibile.

M: Va tutto bene, non potrebbe essere più bello.

Ok riprovai con un po’ di forza e per incanto quella passerina si aprì, avanzai di pochi centimetri, volevo che si abituasse, lei ansimava , ci scambiammo parole dolcissime e io presi coraggio per lei e affondai ancora l’asta, lei chiudeva gli occhi, eravamo un tutt’uno. La fica aderiva perfettamente al cazzo, la guardai ancora e iniziai ad affondare i colpi ma sempre lentamente.

Ad ogni affondo emetteva un respiro altrettanto profondo, all’improvviso, un getto caldissimo avvolse il mio uccello, era al culmine della passione e in quel momento iniziai ad accelerai i colpi. Sentivo le sue mani sul mio culo che mi invitavano a spingere più forte, l’eccitazione era al massimo, non volevo venire subito, forse tutta la situazione bellissima che avevo sognato per anni e gli ultimi sviluppi dei giorni scorsi mi aveva caricato a molla.

Mi fermai di scatto, la presi da un fianco e me la misi sopra di me, di schiena.

A: Ora comandi tu il gioco, muoviti come ti pare.

Non perse tempo, con rapidi saltelli impostò il ritmo, erano profondi e veloci. Avevo quel panorama di culo davanti.
Ora iniziava a parlare come se fosse in apnea, aveva passato il momento di tensione, e se lo stava godendo.

M: E’ meglio di come avevo sognato, lo sento fino al petto, oddio credo di venireeee, siiiiii.

Un secondo getto più potente di prima ricopri tutta la mia fava. Lei si appoggio senza forze sul mio petto e con la testa appoggiata riversata sulla spalla.

Lo avevo ancora duro, perché sapevo che arrivava la mia posizione preferita.

A: Prendilo di nuovo in bocca, senti il tuo sapore.

M: ma è possibile che sia sempre duro, io sono già venuta due volte.

A: Preparati per la terza

Si alzò con fatica e si mise a carponi, lo prese in bocca.

M: Sa della mia patata

Continuò ad alternarsi a leccare la cappella e a succhiare tutto il membro.

Nell’eccitazione spinsi finché potevo dentro la sua gola, cmq non riuscì a prenderlo tutto nella sua interezza. Gli sentivo le tonsille. Ebbe un leggero conato dal soffocamento.

A: ora rimani cosi, che ti voglio prendere da dietro.

Feci il giro della macchina, aprì lo sportello, gli feci inarcare al massimo la schiena cercando di farla schiacciare il più possibile con le tette sui sedili. Il suo culetto svettava con la luce della luna.

Iniziai a stantuffare in profondità, con ritmi regolari, ogni tanto un bello schiaffo sulle chiappe la faceva sussultare.

M: fammelo sentire tutto amore, voglio sentire le fiamme della mia passerina, fammi godere di nuovo.

Ci misi l’anima, e iniziai a martellare di brutto, poi mi fermai, misi la mia bocca a contatto con il suo buchetto di culo e inizia ad umidirlo per bene, poi ripresi da dove avevo interrotto, i colpi erano violenti e veloci e nello stesso momento feci entrare il pollice oltre l’anello anale. In un nano secondo alzò la testa di piacere, nel vedere quel movimento, decisi di andare alla massima velocità possibile. Voleva gridare, ma non riusciva perché non aveva quasi più fiato.

A: sto per esplodere dove la vuoi bambina?

Non rispose, era già nel mondo degli orgasmi .

Vidi cedere di schianto i suoi gomiti e le sue gambe che erano tutt’uno con i sedili, io mi ritrassi velocemente è lì inondai la schiena. Mi sedetti sfinito sul sedile anteriore, per prendere fiato, poi mi girai e osservai quella fanciulla, inerme sul sedile completamente sfiancata. Tolsi gli schizzi sulla sua schiena, e mi ricomposi.

Decisi di ritornare di dietro e restare abbracciato un po’ con Michi, che si addormentò brevemente. Guardai l’orologio. Avevamo ancora un po’ di tempo per finire la serata.
 
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leofuoco

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La feci sdraiare nei sedili posteriori, lasciai le portiere aperte per permettermi di allungarmi bene anche io.

Lei apri le gambe, avevo una visione fantastica della sua passerina giovane e delicata, appoggiai delicatamente la cappella all’ingresso, ma mi fermai.

Fremeva dal desiderio, mi guardava fisso negli occhi.

Volevo essere dolcissimo per la sua prima, ci baciammo appassionatamente, e iniziai ad entrare, feci un po’ di fatica all’inizio, lei fece delle piccole smorfie di dolore, la tranquillizzai:

A: Sono qui con te, Michi, voglio essere il più delicato possibile.

M: Va tutto bene, non potrebbe essere più bello.

Ok riprovai con un po’ di forza e per incanto quella passerina si aprì, avanzai di pochi centimetri, volevo che si abituasse, lei ansimava , ci scambiammo parole dolcissime e io presi coraggio per lei e affondai ancora l’asta, lei chiudeva gli occhi, eravamo un tutt’uno. La fica aderiva perfettamente al cazzo, la guardai ancora e iniziai ad affondare i colpi ma sempre lentamente.

Ad ogni affondo emetteva un respiro altrettanto profondo, all’improvviso, un getto caldissimo avvolse il mio uccello, era al culmine della passione e in quel momento iniziai ad accelerai i colpi. Sentivo le sue mani sul mio culo che mi invitavano a spingere più forte, l’eccitazione era al massimo, non volevo venire subito, forse tutta la situazione bellissima che avevo sognato per anni e gli ultimi sviluppi dei giorni scorsi mi aveva caricato a molla.

Mi fermai di scatto, la presi da un fianco e me la misi sopra di me, di schiena.

A: Ora comandi tu il gioco, muoviti come ti pare.

Non perse tempo, con rapidi saltelli impostò il ritmo, erano profondi e veloci. Avevo quel panorama di culo davanti.
Ora iniziava a parlare come se fosse in apnea, aveva passato il momento di tensione, e se lo stava godendo.

M: E’ meglio di come avevo sognato, lo sento fino al petto, oddio credo di venireeee, siiiiii.

Un secondo getto più potente di prima ricopri tutta la mia fava. Lei si appoggio senza forze sul mio petto e con la testa appoggiata riversata sulla spalla.

Lo avevo ancora duro, perché sapevo che arrivava la mia posizione preferita.

A: Prendilo di nuovo in bocca, senti il tuo sapore.

M: ma è possibile che sia sempre duro, io sono già venuta due volte.

A: Preparati per la terza

Si alzò con fatica e si mise a carponi, lo prese in bocca.

M: Sa della mia patata

Continuò ad alternarsi a leccare la cappella e a succhiare tutto il membro.

Nell’eccitazione spinsi finché potevo dentro la sua gola, cmq non riuscì a prenderlo tutto nella sua interezza. Gli sentivo le tonsille. Ebbe un leggero conato dal soffocamento.

A: ora rimani cosi, che ti voglio prendere da dietro.

Feci il giro della macchina, aprì lo sportello, gli feci inarcare al massimo la schiena cercando di farla schiacciare il più possibile con le tette sui sedili. Il suo culetto svettava con la luce della luna.

Iniziai a stantuffare in profondità, con ritmi regolari, ogni tanto un bello schiaffo sulle chiappe la faceva sussultare.

M: fammelo sentire tutto amore, voglio sentire le fiamme della mia passerina, fammi godere di nuovo.

Ci misi l’anima, e iniziai a martellare di brutto, poi mi fermai, misi la mia bocca a contatto con il suo buchetto di culo e inizia ad umidirlo per bene, poi ripresi da dove avevo interrotto, i colpi erano violenti e veloci e nello stesso momento feci entrare il pollice oltre l’anello anale. In un nano secondo alzò la testa di piacere, nel vedere quel movimento, decisi di andare alla massima velocità possibile. Voleva gridare, ma non riusciva perché non aveva quasi più fiato.

A: sto per esplodere dove la vuoi bambina?

Non rispose, era già nel mondo degli orgasmi .

Vidi cedere di schianto i suoi gomiti e le sue gambe che erano tutt’uno con i sedili, io mi ritrassi velocemente è lì inondai la schiena. Mi sedetti sfinito sul sedile anteriore, per prendere fiato, poi mi girai e osservai quella fanciulla, inerme sul sedile completamente sfiancata. Tolsi gli schizzi sulla sua schiena, e mi ricomposi.

Decisi di ritornare di dietro e restare abbracciato un po’ con Michi, che si addormentò brevemente. Guardai l’orologio. Avevamo ancora un po’ di tempo per finire la serata.
Niente sangue per la prima volta?
 

Mikyelino

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letto tutto di un fiato, davvero molto bello, la cuginetta davvero bella e dolce, dalle foto postate sembra la mia Mary quando aveva 17 anni, un mix di dolcezza
e zoccolaggine, con la fichetta che brucia e che arde dal voler essere spenta a tutti i costi da grossi cazzi nodosi.
Ti seguo con passione.
P.S.: l'idea dell'armadillo è stata geniale, vorrei averla avuta io (ti odio per questo :D:D) dopotutto chi non parla con se stesso in quei momenti
 
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Tanacca71

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Come hai resistito dal profanarle l'ano???
Ci doveva essere un prima volta per tutto ma a tappe.
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Mi rilasso un poco , ma non del tutto, devo controllare l’ora.

Avevo pianificato tutto, anche l’orario della fine del film, per poi portare a casa Michela.

La guardavo e pensai che non poteva essere più bella di cosi in quel momento.

Almeno per la prima volta, volevo che fosse unica per lei, la più dolce possibile. Non ho usato nemmeno parole dure.

Cmq il tarlo di vederla in balia di situazioni al limite era sempre dentro di me.

A: svegliati Michi, andiamo, se facciamo in tempo vorrei passare a bere qualcosa.

M: Vorrei che il tempo si fermasse. Grazie a te non ho vissuto questa cosa con ansia. Mi sono lasciata guidare da te, mi sono affidata totalmente. Non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che mi hai fatto provare.

Ci scambiammo un bacio dolcissimo.

Poi ci rivestimmo e ci dirigemmo in un locale fuori citta.

Era talmente rilassata che ha fatto capolino dalla mia testa un insistente pensiero

A: Ora è tutta in discesa, troveremo altre situazioni per essere più comodi per sperimentare altre posizioni.

M: certamente, in macchina è abbastanza scomodo, poi non sai mai chi potrebbe arrivare. In casa è il massimo.

A: Senti Michi, poi parleremo con più calma dei nomi che mi hai fatto, ma mi piacerebbe davvero che tu sperimentasse nuove situazioni, magari con altre persone o situazioni arrapanti.

M: e mi lasceresti in balia da sola con quelle persone? Non mi sento sicura di questa cosa, anche se devo dire che la cosa mi eccita tantissimo. Anzi, mi sono ribagnata per questo.

E mi portò d’istinto la mano sulla passera. Che era gronda di liquido.

Per tutto il percorso fino al locale, la masturbai, sentire le mie dita in quello stagno di liquidi era pazzesco.

M: Se continui cosi, ti faccio fermare a lato della strada e mi faccio trombare ancora.

A: La voglia è enorme, ma poi si fa tardissimo. Ricordati che se stiamo alle regole con gli orari con gli zii si va lisci come l’olio. Ritornando a quello che hai detto prima, se ci penso mi eccita tantissimo, non sai quanto, più ti vedo star bene e godere e più io sono felice e godo come un maiale. E sei all’inizio di questa avventura, credo che godrò tanto .

M: lo sai che voglio farti felice il più possibile, mi hai donato una esperienza incredibile prima e se questa cosa ti fa impazzire, allora lo farò ancora con maggiore convinzione.

M: C’è una mia compagna di scuola, che ci raccontiamo tutto da un mesetto a questa parte, è un po’ una zoccoletta, si veste sempre scollata, hai delle tette enormi, fa le corna al suo ragazzo, ma lui è consapevole di questo, e lui sceglie i ragazzi, li contatta sugli annunci su un giornale perché poverino non riesce a soddisfarla e lo ha piccolo, ma non lo vuole lasciare perché gli fa tenerezza e allora per eccitarsi il suo ragazzo fa scopare la mia amica a chi capita. Te mi vorresti cosi?

A: Io ti posso proporre con chi farlo, ma se non ti piace è inutile. Sarebbe una forzatura. Io godo solo se vedo che tu sei eccitata di prenderlo. A proposito, sfilati le tue mutandine, che stasera a letto voglio sentire il tuo odore.

Lo fece divertita. Il suo odore era fantastico, e misi lo slip in tasca della tuta.

Entrammo nel locale a dissetarci, eravamo proprio con la saliva azzerata. Mentre lei arruffava nella borsa in cerca di qualcosa, notai poco piu avanti il ragazzino del locale che la fissava insistentemente e si toccava l’uccello.

A: secondo me stasera hai fatto conquiste, guarda come ti fissa quello.

M: non lo conosco, ma mi fissa proprio di brutto.

A: io ho capito cosa fissa, le tua patata, lo sai vero che non porti le mutandine?

Si spostò di scatto per serrare le gambe.

M: Che vergogna, non ci pensavo più, sono talmente rilassata che ho aperto un po’ le gambe.

A: Ti va di farlo scoppiare da qui?

M: Cioe?

A: Apri leggermente le gambe e poi indirizza la tua passerina proprio in suo favore.

M: Ok ti ho detto quelle cose prima, ma non mi sento pronta adesso.

A: Si che sei pronta, devi aprire soltanto le gambe un poco, vedrai che avrai un anticipo di quello che ti aspetta, fidati.

Lei era incuriosita dalla situazione, lo guardò un poco poi si sposto leggermente e apri le gambe abbastanza da fa vedere la sua passerina quasi del tutto depilata, c’era soltanto un ciuffetto sopra il pube.

Il ragazzetto strabuzzò gli occhi in un attimo e comincio a toccarsi insistentemente.

Michela era divertita e anche eccitata da quella situazione, e si fece più audace allargando ancora di più le gambe.

Il ragazzetto si alzò di scatto e corse dietro al bancone in direzione del bagno.

Lei si girò verso di me con uno sguardo che diceva tutto.

M: andiamo in macchina subito

Lasciammo in fretta il locale e mentre ci avviammo verso casa sua, per tutto il tragitto mi segò con violenza.

A: Michi sto per venire, devo accostare

Lei si fiondò sulla cappella e si fece venire in bocca, deglutì tutto e continuò a pompare con forza. Implorai di smetterla, eravamo vicini a casa.

M: avevi ragione è eccitante al massimo.

Ci salutammo e ritornai a casa, convinto al 100% che ci saremmo divertiti tantissimo.
 
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Mikyelino

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Ci doveva essere un prima volta per tutto ma a tappe.
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Mi rilasso un poco , ma non del tutto, devo controllare l’ora.

Avevo pianificato tutto, anche l’orario della fine del film, per poi portare a casa Michela.

La guardavo e pensai che non poteva essere più bella di cosi in quel momento.

Almeno per la prima volta, volevo che fosse unica per lei, la più dolce possibile. Non ho usato nemmeno parole dure.

Cmq il tarlo di vederla in balia di situazioni al limite era sempre dentro di me.

A: svegliati Michi, andiamo, se facciamo in tempo vorrei passare a bere qualcosa.

M: Vorrei che il tempo si fermasse. Grazie a te non ho vissuto questa cosa con ansia. Mi sono lasciata guidare da te, mi sono affidata totalmente. Non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che mi hai fatto provare.

Ci scambiammo un bacio dolcissimo.

Poi ci rivestimmo e ci dirigemmo in un locale fuori citta.

Era talmente rilassata che ha fatto capolino dalla mia testa un insistente pensiero

A: Ora è tutta in discesa, troveremo altre situazioni per essere più comodi per sperimentare altre posizioni.

M: certamente, in macchina è abbastanza scomodo, poi non sai mai chi potrebbe arrivare. In casa è il massimo.

A: Senti Michi, poi parleremo con più calma dei nomi che mi hai fatto, ma mi piacerebbe davvero che tu sperimentasse nuove situazioni, magari con altre persone o situazioni arrapanti.

M: e mi lasceresti in balia da sola con quelle persone? Non mi sento sicura di questa cosa, anche se devo dire che la cosa mi eccita tantissimo. Anzi, mi sono ribagnata per questo.

E mi portò d’istinto la mano sulla passera. Che era gronda di liquido.

Per tutto il percorso fino al locale, la masturbai, sentire le mie dita in quello stagno di liquidi era pazzesco.

M: Se continui cosi, ti faccio fermare a lato della strada e mi faccio trombare ancora.

A: La voglia è enorme, ma poi si fa tardissimo. Ricordati che se stiamo alle regole con gli orari con gli zii si va lisci come l’olio. Ritornando a quello che hai detto prima, se ci penso mi eccita tantissimo, non sai quanto, più ti vedo star bene e godere e più io sono felice e godo come un maiale. E sei all’inizio di questa avventura, credo che godrò tanto .

M: lo sai che voglio farti felice il più possibile, mi hai donato una esperienza incredibile prima e se questa cosa ti fa impazzire, allora lo farò ancora con maggiore convinzione.

M: C’è una mia compagna di scuola, che ci raccontiamo tutto da un mesetto a questa parte, è un po’ una zoccoletta, si veste sempre scollata, hai delle tette enormi, fa le corna al suo ragazzo, ma lui è consapevole di questo, e lui sceglie i ragazzi, li contatta sugli annunci su un giornale perché poverino non riesce a soddisfarla e lo ha piccolo, ma non lo vuole lasciare perché gli fa tenerezza e allora per eccitarsi il suo ragazzo fa scopare la mia amica a chi capita. Te mi vorresti cosi?

A: Io ti posso proporre con chi farlo, ma se non ti piace è inutile. Sarebbe una forzatura. Io godo solo se vedo che tu sei eccitata di prenderlo. A proposito, sfilati le tue mutandine, che stasera a letto voglio sentire il tuo odore.

Lo fece divertita. Il suo odore era fantastico, e misi lo slip in tasca della tuta.

Entrammo nel locale a dissetarci, eravamo proprio con la saliva azzerata. Mentre lei arruffava nella borsa in cerca di qualcosa, notai poco piu avanti il ragazzino del locale che la fissava insistentemente e si toccava l’uccello.

A: secondo me stasera hai fatto conquiste, guarda come ti fissa quello.

M: non lo conosco, ma mi fissa proprio di brutto.

A: io ho capito cosa fissa, le tua patata, lo sai vero che non porti le mutandine?

Si spostò di scatto per serrare le gambe.

M: Che vergogna, non ci pensavo più, sono talmente rilassata che ho aperto un po’ le gambe.

A: Ti va di farlo scoppiare da qui?

M: Cioe?

A: Apri leggermente le gambe e poi indirizza la tua passerina proprio in suo favore.

M: Ok ti ho detto quelle cose prima, ma non mi sento pronta adesso.

A: Si che sei pronta, devi aprire soltanto le gambe un poco, vedrai che avrai un anticipo di quello che ti aspetta, fidati.

Lei era incuriosita dalla situazione, lo guardò un poco poi si sposto leggermente e apri le gambe abbastanza da fa vedere la sua passerina quasi del tutto depilata, c’era soltanto un ciuffetto sopra il pube.

Il ragazzetto strabuzzò gli occhi in un attimo e comincio a toccarsi insistentemente.

Michela era divertita e anche eccitata da quella situazione, e si fece più audace allargando ancora di più le gambe.

Il ragazzetto si alzò di scatto e corse dietro al bancone in direzione del bagno.

Lei si girò verso di me con uno sguardo che diceva tutto.

M: andiamo in macchina subito

Lasciammo in fretta il locale e mentre ci avviammo verso casa sua, per tutto il tragitto mi segò con violenza.

A: Michi sto per venire, devo accostare

Lei si fiondò sulla cappella e si fece venire in bocca, deglutì tutto e continuò a pompare con forza. Implorai di smetterla, eravamo vicini a casa.

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Ci salutammo e ritornai a casa, convinto al 100% che ci saremmo divertiti tantissimo.
Tu sei Darth Maul, signore della forza oscura e maestro di tutti noi
 

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Ci doveva essere un prima volta per tutto ma a tappe.
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Mi rilasso un poco , ma non del tutto, devo controllare l’ora.

Avevo pianificato tutto, anche l’orario della fine del film, per poi portare a casa Michela.

La guardavo e pensai che non poteva essere più bella di cosi in quel momento.

Almeno per la prima volta, volevo che fosse unica per lei, la più dolce possibile. Non ho usato nemmeno parole dure.

Cmq il tarlo di vederla in balia di situazioni al limite era sempre dentro di me.

A: svegliati Michi, andiamo, se facciamo in tempo vorrei passare a bere qualcosa.

M: Vorrei che il tempo si fermasse. Grazie a te non ho vissuto questa cosa con ansia. Mi sono lasciata guidare da te, mi sono affidata totalmente. Non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che mi hai fatto provare.

Ci scambiammo un bacio dolcissimo.

Poi ci rivestimmo e ci dirigemmo in un locale fuori citta.

Era talmente rilassata che ha fatto capolino dalla mia testa un insistente pensiero

A: Ora è tutta in discesa, troveremo altre situazioni per essere più comodi per sperimentare altre posizioni.

M: certamente, in macchina è abbastanza scomodo, poi non sai mai chi potrebbe arrivare. In casa è il massimo.

A: Senti Michi, poi parleremo con più calma dei nomi che mi hai fatto, ma mi piacerebbe davvero che tu sperimentasse nuove situazioni, magari con altre persone o situazioni arrapanti.

M: e mi lasceresti in balia da sola con quelle persone? Non mi sento sicura di questa cosa, anche se devo dire che la cosa mi eccita tantissimo. Anzi, mi sono ribagnata per questo.

E mi portò d’istinto la mano sulla passera. Che era gronda di liquido.

Per tutto il percorso fino al locale, la masturbai, sentire le mie dita in quello stagno di liquidi era pazzesco.

M: Se continui cosi, ti faccio fermare a lato della strada e mi faccio trombare ancora.

A: La voglia è enorme, ma poi si fa tardissimo. Ricordati che se stiamo alle regole con gli orari con gli zii si va lisci come l’olio. Ritornando a quello che hai detto prima, se ci penso mi eccita tantissimo, non sai quanto, più ti vedo star bene e godere e più io sono felice e godo come un maiale. E sei all’inizio di questa avventura, credo che godrò tanto .

M: lo sai che voglio farti felice il più possibile, mi hai donato una esperienza incredibile prima e se questa cosa ti fa impazzire, allora lo farò ancora con maggiore convinzione.

M: C’è una mia compagna di scuola, che ci raccontiamo tutto da un mesetto a questa parte, è un po’ una zoccoletta, si veste sempre scollata, hai delle tette enormi, fa le corna al suo ragazzo, ma lui è consapevole di questo, e lui sceglie i ragazzi, li contatta sugli annunci su un giornale perché poverino non riesce a soddisfarla e lo ha piccolo, ma non lo vuole lasciare perché gli fa tenerezza e allora per eccitarsi il suo ragazzo fa scopare la mia amica a chi capita. Te mi vorresti cosi?

A: Io ti posso proporre con chi farlo, ma se non ti piace è inutile. Sarebbe una forzatura. Io godo solo se vedo che tu sei eccitata di prenderlo. A proposito, sfilati le tue mutandine, che stasera a letto voglio sentire il tuo odore.

Lo fece divertita. Il suo odore era fantastico, e misi lo slip in tasca della tuta.

Entrammo nel locale a dissetarci, eravamo proprio con la saliva azzerata. Mentre lei arruffava nella borsa in cerca di qualcosa, notai poco piu avanti il ragazzino del locale che la fissava insistentemente e si toccava l’uccello.

A: secondo me stasera hai fatto conquiste, guarda come ti fissa quello.

M: non lo conosco, ma mi fissa proprio di brutto.

A: io ho capito cosa fissa, le tua patata, lo sai vero che non porti le mutandine?

Si spostò di scatto per serrare le gambe.

M: Che vergogna, non ci pensavo più, sono talmente rilassata che ho aperto un po’ le gambe.

A: Ti va di farlo scoppiare da qui?

M: Cioe?

A: Apri leggermente le gambe e poi indirizza la tua passerina proprio in suo favore.

M: Ok ti ho detto quelle cose prima, ma non mi sento pronta adesso.

A: Si che sei pronta, devi aprire soltanto le gambe un poco, vedrai che avrai un anticipo di quello che ti aspetta, fidati.

Lei era incuriosita dalla situazione, lo guardò un poco poi si sposto leggermente e apri le gambe abbastanza da fa vedere la sua passerina quasi del tutto depilata, c’era soltanto un ciuffetto sopra il pube.

Il ragazzetto strabuzzò gli occhi in un attimo e comincio a toccarsi insistentemente.

Michela era divertita e anche eccitata da quella situazione, e si fece più audace allargando ancora di più le gambe.

Il ragazzetto si alzò di scatto e corse dietro al bancone in direzione del bagno.

Lei si girò verso di me con uno sguardo che diceva tutto.

M: andiamo in macchina subito

Lasciammo in fretta il locale e mentre ci avviammo verso casa sua, per tutto il tragitto mi segò con violenza.

A: Michi sto per venire, devo accostare

Lei si fiondò sulla cappella e si fece venire in bocca, deglutì tutto e continuò a pompare con forza. Implorai di smetterla, eravamo vicini a casa.

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quando la "materia prima" è di qualità, la trasformazione è facile :D
 

leofuoco

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Mi rilasso un poco , ma non del tutto, devo controllare l’ora.

Avevo pianificato tutto, anche l’orario della fine del film, per poi portare a casa Michela.

La guardavo e pensai che non poteva essere più bella di cosi in quel momento.

Almeno per la prima volta, volevo che fosse unica per lei, la più dolce possibile. Non ho usato nemmeno parole dure.

Cmq il tarlo di vederla in balia di situazioni al limite era sempre dentro di me.

A: svegliati Michi, andiamo, se facciamo in tempo vorrei passare a bere qualcosa.

M: Vorrei che il tempo si fermasse. Grazie a te non ho vissuto questa cosa con ansia. Mi sono lasciata guidare da te, mi sono affidata totalmente. Non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che mi hai fatto provare.

Ci scambiammo un bacio dolcissimo.

Poi ci rivestimmo e ci dirigemmo in un locale fuori citta.

Era talmente rilassata che ha fatto capolino dalla mia testa un insistente pensiero

A: Ora è tutta in discesa, troveremo altre situazioni per essere più comodi per sperimentare altre posizioni.

M: certamente, in macchina è abbastanza scomodo, poi non sai mai chi potrebbe arrivare. In casa è il massimo.

A: Senti Michi, poi parleremo con più calma dei nomi che mi hai fatto, ma mi piacerebbe davvero che tu sperimentasse nuove situazioni, magari con altre persone o situazioni arrapanti.

M: e mi lasceresti in balia da sola con quelle persone? Non mi sento sicura di questa cosa, anche se devo dire che la cosa mi eccita tantissimo. Anzi, mi sono ribagnata per questo.

E mi portò d’istinto la mano sulla passera. Che era gronda di liquido.

Per tutto il percorso fino al locale, la masturbai, sentire le mie dita in quello stagno di liquidi era pazzesco.

M: Se continui cosi, ti faccio fermare a lato della strada e mi faccio trombare ancora.

A: La voglia è enorme, ma poi si fa tardissimo. Ricordati che se stiamo alle regole con gli orari con gli zii si va lisci come l’olio. Ritornando a quello che hai detto prima, se ci penso mi eccita tantissimo, non sai quanto, più ti vedo star bene e godere e più io sono felice e godo come un maiale. E sei all’inizio di questa avventura, credo che godrò tanto .

M: lo sai che voglio farti felice il più possibile, mi hai donato una esperienza incredibile prima e se questa cosa ti fa impazzire, allora lo farò ancora con maggiore convinzione.

M: C’è una mia compagna di scuola, che ci raccontiamo tutto da un mesetto a questa parte, è un po’ una zoccoletta, si veste sempre scollata, hai delle tette enormi, fa le corna al suo ragazzo, ma lui è consapevole di questo, e lui sceglie i ragazzi, li contatta sugli annunci su un giornale perché poverino non riesce a soddisfarla e lo ha piccolo, ma non lo vuole lasciare perché gli fa tenerezza e allora per eccitarsi il suo ragazzo fa scopare la mia amica a chi capita. Te mi vorresti cosi?

A: Io ti posso proporre con chi farlo, ma se non ti piace è inutile. Sarebbe una forzatura. Io godo solo se vedo che tu sei eccitata di prenderlo. A proposito, sfilati le tue mutandine, che stasera a letto voglio sentire il tuo odore.

Lo fece divertita. Il suo odore era fantastico, e misi lo slip in tasca della tuta.

Entrammo nel locale a dissetarci, eravamo proprio con la saliva azzerata. Mentre lei arruffava nella borsa in cerca di qualcosa, notai poco piu avanti il ragazzino del locale che la fissava insistentemente e si toccava l’uccello.

A: secondo me stasera hai fatto conquiste, guarda come ti fissa quello.

M: non lo conosco, ma mi fissa proprio di brutto.

A: io ho capito cosa fissa, le tua patata, lo sai vero che non porti le mutandine?

Si spostò di scatto per serrare le gambe.

M: Che vergogna, non ci pensavo più, sono talmente rilassata che ho aperto un po’ le gambe.

A: Ti va di farlo scoppiare da qui?

M: Cioe?

A: Apri leggermente le gambe e poi indirizza la tua passerina proprio in suo favore.

M: Ok ti ho detto quelle cose prima, ma non mi sento pronta adesso.

A: Si che sei pronta, devi aprire soltanto le gambe un poco, vedrai che avrai un anticipo di quello che ti aspetta, fidati.

Lei era incuriosita dalla situazione, lo guardò un poco poi si sposto leggermente e apri le gambe abbastanza da fa vedere la sua passerina quasi del tutto depilata, c’era soltanto un ciuffetto sopra il pube.

Il ragazzetto strabuzzò gli occhi in un attimo e comincio a toccarsi insistentemente.

Michela era divertita e anche eccitata da quella situazione, e si fece più audace allargando ancora di più le gambe.

Il ragazzetto si alzò di scatto e corse dietro al bancone in direzione del bagno.

Lei si girò verso di me con uno sguardo che diceva tutto.

M: andiamo in macchina subito

Lasciammo in fretta il locale e mentre ci avviammo verso casa sua, per tutto il tragitto mi segò con violenza.

A: Michi sto per venire, devo accostare

Lei si fiondò sulla cappella e si fece venire in bocca, deglutì tutto e continuò a pompare con forza. Implorai di smetterla, eravamo vicini a casa.

M: avevi ragione è eccitante al massimo.

Ci salutammo e ritornai a casa, convinto al 100% che ci saremmo divertiti tantissimo.
Ma dimmi... non eri geloso all'idea che si scopasse qualcun altro?
 

sormarco

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Ci doveva essere un prima volta per tutto ma a tappe.
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Mi rilasso un poco , ma non del tutto, devo controllare l’ora.

Avevo pianificato tutto, anche l’orario della fine del film, per poi portare a casa Michela.

La guardavo e pensai che non poteva essere più bella di cosi in quel momento.

Almeno per la prima volta, volevo che fosse unica per lei, la più dolce possibile. Non ho usato nemmeno parole dure.

Cmq il tarlo di vederla in balia di situazioni al limite era sempre dentro di me.

A: svegliati Michi, andiamo, se facciamo in tempo vorrei passare a bere qualcosa.

M: Vorrei che il tempo si fermasse. Grazie a te non ho vissuto questa cosa con ansia. Mi sono lasciata guidare da te, mi sono affidata totalmente. Non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che mi hai fatto provare.

Ci scambiammo un bacio dolcissimo.

Poi ci rivestimmo e ci dirigemmo in un locale fuori citta.

Era talmente rilassata che ha fatto capolino dalla mia testa un insistente pensiero

A: Ora è tutta in discesa, troveremo altre situazioni per essere più comodi per sperimentare altre posizioni.

M: certamente, in macchina è abbastanza scomodo, poi non sai mai chi potrebbe arrivare. In casa è il massimo.

A: Senti Michi, poi parleremo con più calma dei nomi che mi hai fatto, ma mi piacerebbe davvero che tu sperimentasse nuove situazioni, magari con altre persone o situazioni arrapanti.

M: e mi lasceresti in balia da sola con quelle persone? Non mi sento sicura di questa cosa, anche se devo dire che la cosa mi eccita tantissimo. Anzi, mi sono ribagnata per questo.

E mi portò d’istinto la mano sulla passera. Che era gronda di liquido.

Per tutto il percorso fino al locale, la masturbai, sentire le mie dita in quello stagno di liquidi era pazzesco.

M: Se continui cosi, ti faccio fermare a lato della strada e mi faccio trombare ancora.

A: La voglia è enorme, ma poi si fa tardissimo. Ricordati che se stiamo alle regole con gli orari con gli zii si va lisci come l’olio. Ritornando a quello che hai detto prima, se ci penso mi eccita tantissimo, non sai quanto, più ti vedo star bene e godere e più io sono felice e godo come un maiale. E sei all’inizio di questa avventura, credo che godrò tanto .

M: lo sai che voglio farti felice il più possibile, mi hai donato una esperienza incredibile prima e se questa cosa ti fa impazzire, allora lo farò ancora con maggiore convinzione.

M: C’è una mia compagna di scuola, che ci raccontiamo tutto da un mesetto a questa parte, è un po’ una zoccoletta, si veste sempre scollata, hai delle tette enormi, fa le corna al suo ragazzo, ma lui è consapevole di questo, e lui sceglie i ragazzi, li contatta sugli annunci su un giornale perché poverino non riesce a soddisfarla e lo ha piccolo, ma non lo vuole lasciare perché gli fa tenerezza e allora per eccitarsi il suo ragazzo fa scopare la mia amica a chi capita. Te mi vorresti cosi?

A: Io ti posso proporre con chi farlo, ma se non ti piace è inutile. Sarebbe una forzatura. Io godo solo se vedo che tu sei eccitata di prenderlo. A proposito, sfilati le tue mutandine, che stasera a letto voglio sentire il tuo odore.

Lo fece divertita. Il suo odore era fantastico, e misi lo slip in tasca della tuta.

Entrammo nel locale a dissetarci, eravamo proprio con la saliva azzerata. Mentre lei arruffava nella borsa in cerca di qualcosa, notai poco piu avanti il ragazzino del locale che la fissava insistentemente e si toccava l’uccello.

A: secondo me stasera hai fatto conquiste, guarda come ti fissa quello.

M: non lo conosco, ma mi fissa proprio di brutto.

A: io ho capito cosa fissa, le tua patata, lo sai vero che non porti le mutandine?

Si spostò di scatto per serrare le gambe.

M: Che vergogna, non ci pensavo più, sono talmente rilassata che ho aperto un po’ le gambe.

A: Ti va di farlo scoppiare da qui?

M: Cioe?

A: Apri leggermente le gambe e poi indirizza la tua passerina proprio in suo favore.

M: Ok ti ho detto quelle cose prima, ma non mi sento pronta adesso.

A: Si che sei pronta, devi aprire soltanto le gambe un poco, vedrai che avrai un anticipo di quello che ti aspetta, fidati.

Lei era incuriosita dalla situazione, lo guardò un poco poi si sposto leggermente e apri le gambe abbastanza da fa vedere la sua passerina quasi del tutto depilata, c’era soltanto un ciuffetto sopra il pube.

Il ragazzetto strabuzzò gli occhi in un attimo e comincio a toccarsi insistentemente.

Michela era divertita e anche eccitata da quella situazione, e si fece più audace allargando ancora di più le gambe.

Il ragazzetto si alzò di scatto e corse dietro al bancone in direzione del bagno.

Lei si girò verso di me con uno sguardo che diceva tutto.

M: andiamo in macchina subito

Lasciammo in fretta il locale e mentre ci avviammo verso casa sua, per tutto il tragitto mi segò con violenza.

A: Michi sto per venire, devo accostare

Lei si fiondò sulla cappella e si fece venire in bocca, deglutì tutto e continuò a pompare con forza. Implorai di smetterla, eravamo vicini a casa.

M: avevi ragione è eccitante al massimo.

Ci salutammo e ritornai a casa, convinto al 100% che ci saremmo divertiti tantissimo.
E stasera c'è stata anche la prima 'ingoiata completa e piena.
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No, perché non ero il suo ragazzo, e poi come hai letto, era tutta una questione di sesso e eccitazione. Chi mi piaceva invece era Ekaterina
Non eri geloso perché ormai sapevi che avevi il paspartout e non ti avrebbe mai detto no.
 

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