Esperienza reale La mia esperienza con una coppia cuckold

darietto86

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mio dio che bello.... inevitabile cazzo duro e sega a breve grazie al tuo racconto
immagino S. insaziabile... davvero. attenderò con ansia nuovi sviluppi!!
 
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peppegiuit

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Grande jojojos pura eccitazione...Certo che doveva essere veramente piacevole per te trombarsi una donna tanto bella quanto vogliosa,anzi vogliosa all'inverosimile...Grazie delle belle sensazioni che ci regali con i tuoi racconti...Essendo una storia di oltre vent'anni fa direi che il suo uomo era molto avanti nei tempi,perchè lo scambio di coppia è sempre esistito,ma l'essere cuck non mi ricordo fosse una cosa ben vista da tutta la società.Di molti anni prima era la storia dei Marchesi Casati ma onestamente per me che a quei tempi leggevo regolarmente il "Fermoposta"il cuck era una figura totalmente sconosciuta:sega::sega::sega::eek:k!::madsaw::madsaw::madsaw::sbav::eek:ink::closed::bho::eek:
 
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jojojos

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Grande jojojos pura eccitazione...Certo che doveva essere veramente piacevole per te trombarsi una donna tanto bella quanto vogliosa,anzi vogliosa all'inverosimile...Grazie delle belle sensazioni che ci regali con i tuoi racconti...Essendo una storia di oltre vent'anni fa direi che il suo uomo era molto avanti nei tempi,perchè lo scambio di coppia è sempre esistito,ma l'essere cuck non mi ricordo fosse una cosa ben vista da tutta la società.Di molti anni prima era la storia dei Marchesi Casati ma onestamente per me che a quei tempi leggevo regolarmente il "Fermoposta"il cuck era una figura totalmente sconosciuta:sega::sega::sega::eek:k!::madsaw::madsaw::madsaw::sbav::eek:ink::closed::bho::eek:

Grazie peppe, scoparsi una donna così fu una grandissima soddisfazione, ne sono ancora orgoglioso oggi, quella fu solo la prima volta, successivamente si dimostrò proprio una gran troia fino al midollo, ma leggerete e vi convincerete anche voi. Ai tempi lei aveva 32 anni e lui 41, io solo 21, però ti assicuro che non li dimostrava per niente, prima di allora per me quelli come loro esistevano solo nei film porno, adesso si sente parlare spesso di coppie cuckold, anche qui nel forum molti sostengono di esserlo, mi piacerebbe avere anche un loro parere e sapere se si riconoscono nei loro atteggiamenti e modi di pensare, sarebbe bello.
 
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peppegiuit

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Grazie peppe, scoparsi una donna così fu una grandissima soddisfazione, ne sono ancora orgoglioso oggi, quella fu solo la prima volta, successivamente si dimostrò proprio una gran troia fino al midollo, ma leggerete e vi convincerete anche voi. Ai tempi lei aveva 32 anni e lui 41, io solo 21, però ti assicuro che non li dimostrava per niente, prima di allora per me quelli come loro esistevano solo nei film porno, adesso si sente parlare spesso di coppie cuckold, anche qui nel forum molti sostengono di esserlo, mi piacerebbe avere anche un loro parere e sapere se si riconoscono nei loro atteggiamenti e modi di pensare, sarebbe bello.

Di solito queste storie sono raccontate da parte del cuck o del presunto tale,questa volta ce la godiamo raccontata dal bull e si tratta di una visione diversa e sicuramente emozioni molto forti che solamente chi le ha provate,ci può narrare...Grazie ancora jojojos:drink::hand:
 

_Giorgio_

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Fantastico!!

Aspetto con voglia la quarta parte!

Non è che avresti qualche foto vero?

Sarebbe d'aiuto a quantificare questa S che sembra una Dea (e so che lo era) :p
 
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jojojos

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Di solito queste storie sono raccontate da parte del cuck o del presunto tale,questa volta ce la godiamo raccontata dal bull e si tratta di una visione diversa e sicuramente emozioni molto forti che solamente chi le ha provate,ci può narrare...Grazie ancora jojojos:drink::hand:

Grazie a te.

Fantastico!!

Aspetto con voglia la quarta parte!

Non è che avresti qualche foto vero?

Sarebbe d'aiuto a quantificare questa S che sembra una Dea (e so che lo era) :p

Grazie mille Giorgio, purtroppo foto non ne ho perchè errano molto attenti alla riservatezza, faceva parte delle regole principali, quindi niente foto di ricordo, poi ai tempi le fotocamere digitali non esistevano ancora, i cellulari non facevano foto, quindi anche rubare qualche scatto era decisamente complicato.
 
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jojojos

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Quarta parte finita, spero piaccia, sempre graditi commenti e pareri, se avete domande fatele pure qui, buona lettura.

Quella sera tornai a casa veramente soddisfatto, non ci credevo ancora a tutto quello che era successo; avevo avuto parecchie storie nella mia vita, con ragazze e donne dei più svariati tipi, però un’esperienza come quella con S. era stata davvero unica. Avevo visto parecchi film porno che trattavano l’argomento, i cuckold ai tempi non venivano chiamati così, io personalmente non mi ricordo di amici che avessero mai avuto la mia stessa esperienza, magari era stato chiesto anche a loro il più assoluto riserbo, fatto sta che non avevo mai pensato di poter raccontare una storia del genere con me protagonista. Ero eccitato ed avrei voluto parlarne subito con qualcuno, avevo bisogno di confrontarmi con un amico, non tanto per vantarmene (anzi un po’ direi di si) ma per potermi far consigliare se continuare o meno la cosa, non volevo che questa avventura mi portasse ad avere problemi, probabilmente erano solo seghe mentali ma vi assicuro che viene voglia di dirlo a qualcuno, è difficile tenere per se tutto quanto. Pensandoci bene poi avevo paura che la storia si propagasse a macchia d’olio, sapete bene la gente com’è fatta, inoltre mi sentivo un po’ in colpa per R., non se lo sarebbe meritato proprio un ulteriore sputtanamento. Decisi che tutto sarebbe rimasto privato, non ne avrei mai parlato con nessuno, inoltre lo avevo promesso a S..
Arrivato a casa mi feci una doccia, ero ancora sudato e caldo per quello che era successo, sotto la doccia ci pensavo ancora e non feci a meno di masturbarmi, ansioso per il prossimo incontro con la magnifica S.. Presi sonno molto tardi, la sua figura mi tormentò per tutta la notte, penso di avere avuto il cazzo duro tutto il tempo ed al mattino mi bruciava, era come se avessi scopato ininterrottamente con S., davvero sconvolgente la situazione.
Durante la mattinata al lavoro continuai a pensarci, ero ingrifato più del solito, mi accorsi che guardavo tutte le ragazze con la voglia di scoparle tutte, non riuscivo a togliermi dalla mente S. ed il suo corpo. Nella pausa pranzo telefonai a R., sapevo che era a casa per preparare un esame importante:
- “Ciao bellezza, cosa fai di bello”?;
- “Ciao tesoro, sto studiando, sono un po’ in crisi, non mi entra in testa quello che devo dire come vorrei, sono preoccupata per questo esame, ho paura che non andrà bene come spero…”;
- “Ma figurati sei bravissima e farai faville come al solito.”;
- “Grazie ma sei di parte, sono davvero in crisi.”;
- “Ti ci vorrebbe un bel massaggino rilassante, se vuoi vengo da te, oggi finisco alle 17.” - mi aspettavo che mi mandasse a stendere come al solito, le chiedevo sempre di andare a casa sua quando i suoi non c’erano ma lei non aveva mai voluto, invece mi sorprese e mi rispose:
- “Si come no, immagino il tuo massaggio come sarebbe, sai cosa ti dico? Va bene, ti aspetto allora, tanto sono a casa sola fino a tarda sera, i miei dopo il lavoro sono ad una cena con dei clienti, saremo soli soletti, ti aspetto.”.
Perfetto, era quello che volevo, mi sarei sfogato per bene con R., non vedevo l’ora di essere da lei.
Finito il lavoro corsi da R. con il cazzo che mi esplodeva dal desiderio, parcheggiai la moto sotto casa sua e suonai al citofono. Abitava al quarto piano di una palazzina molto elegante in pieno centro, arrivato davanti alla sua porta mi aprì sorridente; indossava una maglietta a righe bianca e rossa, molto aderente e senza reggiseno ed un paio di pantaloncini bianchi dai quali si intravvedeva un perizomino rosso, girava a piedi nudi con le unghie appena verniciate di un rosso fuoco, era uno splendore. La baciai immediatamente con molta passione, le infilai immediatamente la mano sotto i pantaloncini e cominciai a stringerle forte il culo, lei mi guardò e mi disse sorridendo:
- “Hey ma come sei messo? Sei più infoiato del solito, sei proprio in astinenza allora.”;
- “Scusa ma è tutto il pomeriggio che ti penso, non mi hai mai fatto mai venire a casa tua e la cosa mi ha eccitato moltissimo, a proposito come mai questa novità?;
- “Niente è che ho parlato di te con i miei, sai come la pensano no? Gli ho detto di noi e di quanto sono innamorata di te, vogliono conoscerti.” - i genitori di R. erano molto benestanti, avevano uno studio di architettura molto rinomato e volevano il meglio per la loro unica figlia, essendo una piccola città avevano saputo di noi due e l’avevano sempre avvisata che si doveva trovare un ragazzo alla sua altezza, io non lo ero, la mia famiglia era di umili origini ed io avevo un lavoro molto al di sotto delle loro aspettative, inoltre mio padre conosceva il suo e lo aveva sempre descritto come un montato arrogante pieno di soldi ed anche lui mi aveva consigliato di lasciar perdere R. per non imparentarmi con loro. Quindi le risposi:
- “Non era il caso, lo sai che cosa penso di tuo padre, a dirla tutta a me non interessa conoscerlo come lui non è interessato a me, mi metti in difficoltà.”;
- “Ti prego G., io invece lo vorrei tanto, ho parlato con mia madre e lei ha capito che io ci tengo tanto a te, mi ha detto che ci parlava e lo convinceva che eri un bravo ragazzo, alla fine si è convinto anche lui ed ha detto che era necessario trovarsi tutti insieme e conoscersi di persona.”;
- “Ecco perché mi hai invitato qui e non riesci a studiare, eri tesa per questo non per l’esame.”;
- “In realtà sono stata a casa per studiare ma non ho avuto difficoltà a prepararmi, poi mi hai telefonato ed ho trovato il coraggio di parlartene, dimmi che non ti sei incazzato?” - ero invece imbufalito, mi stava talmente tanto sulle palle suo padre che la notizia mi aveva fatto perfino passare la voglia di scopare, ero sicuro che quello stronzo voleva solo mortificarmi e farmi passare per inadeguato davanti a sua figlia, inoltre avevo saputo che aveva preso informazioni su di me al lavoro, me lo aveva confidato il direttore del supermercato, parlandone lui aveva manifestato apertamente che mi considerava una nullità e che avrebbe fatto di tutto per convincere la figlia a troncare il rapporto, la cosa mi aveva parecchio infastidito ma non l’avevo mai detto a R.;
- “Guarda R. ti devo dire che tuo padre mi considera una merda.”;
- “Ma dai cosa dici?;
- “Il tuo paparino ha perfino parlato con il mio direttore, dicendogli che non valgo nulla ed avrebbe fatto di tutto per convincerti a mollarmi, adesso vuole conoscermi, se permetti la cosa mi insospettisce.”;
- “Cosa? E tu come fai a saperlo? Non ci credo!”;
- “Lo so perché me lo ha detto il mio direttore, con lui ho confidenza e pure lui mi ha consigliato di non avere a che fare con tuo padre, cambia aria mi ha detto. Non te ne ho mai parlato perché so quanto ammiri tuo padre, ma arrivati a questo punto è giusto che tu lo sappia cosa pensa di me!” - R. era visibilmente commossa, forse aveva avuto il sospetto che suo padre ostacolasse il nostro rapporto, però non aveva immaginato fino a che punto era arrivato;
- “Vabbè dai ci parlo io con lui, però non mandare tutto all’aria, imparerà ad apprezzarti per quello che sei, lo so che lui è molto possessivo con me, ma io posso fargli capire quanto sei meraviglioso e quanto io ci tenga a te, ti prego.” - mi abbracciò e cominciò a piangere a dirotto, io non ho mai sopportato vedere una ragazza piangere, soprattutto R. per la quale, in fin dei conti, provavo affetto, non era amore vero come credo fosse per lei, altrimenti non l’avrei mai tradita come invece avevo fatto parecchie volte, però le volevo bene e vederla piangere così mi intenerì molto, aspettai che si calmasse accarezzandola.
- “Dai ne parliamo un’altra volta, ora vado, sono stanco e tu evi studiare, ne riparleremo sabato.”;
- “Ecco ho rovinato tutto, eri venuto qui per stare con me tutto eccitato, adesso sei stanco, sono proprio un disastro!” - ricominciò nuovamente a piangere e singhiozzando mi disse:
- “Ti prego resta con me, andiamo di la dai.” - mi prese per mano e mi trascinò con lei. Davanti alla porta di casa c’era un enorme salone tutto ricoperto di parquet come il resto dell’appartamento, entrammo e lei mi invitò a sedermi sul divano di pelle, i mobili erano tutti antichi, alla nostra destra c’era un grosso tavolo di legno, penso che si potesse mangiare in parecchi viste le dimensioni, solo il salone era grosso come tutta la mia casa. Lei si sedette a fianco a me e cominciò a baciarmi ancora con il viso pieno di lacrime, io ero molto imbarazzato e mi sentivo in colpa per averla ferita, quindi le presi il viso tra le mani e le dissi;
- “Scusa se ti ho vomitato in faccia cosa penso di tuo padre, però davvero, a me non interessa conoscerlo, a me interessi te e basta, non devo per forza piacergli e sinceramente manco mi interessa, ok?”;
- “Ok ok, adesso però promettimi che non te la sei presa e che non te ne andrai.” - la rabbia mi stava passando e cominciava nuovamente a venirmi voglia di scopare;
- “Dai, va bene, adesso mi passa, però ho sete adesso.”;
- “Aspetta vado a prenderti qualcosa, cosa vuoi?”;
- “Acqua, portami solo dell’acqua grazie.” - mi baciò teneramente e mi disse;
- “Non scappare torno in un baleno.” - corse velocemente in cucina e tornò subito con una bottiglia di acqua da mezzo litro per me ed una bottiglietta di succo di frutta per lei, mi diede da bere ed appoggiò sul tavolino il succo, guardandomi con aria divertita, sapevo esattamente come sarebbe finita, aveva intenzione di farmi contento con il suo nuovo giochetto. Mentre io bevevo lei si tolse la maglietta ed i pantaloncini restando solo con il perizoma rosso, le passai la bottiglia dell’acqua dopodiché si sedette sulle mie gambe mettendomi le sue tettine in faccia e spingendoci in mezzo la mia testa.
Cominciai a rilassarmi leccandole i seni, lei era davvero eccitata, i suoi capezzoli si inturgidirono immediatamente, erano un piacere da succhiare e mordicchiare, ci baciammo a lungo mentre lei ondeggiava il suo magnifico culetto sul mio cazzo duro come il marmo. Mi sfilò la maglietta, poi si inginocchiò davanti a me, mi levò pantaloni e gli slip cominciando a leccarmi le palle, a me è sempre piaciuto molto farmele leccare, lei lo sapeva ed era partita davvero bene. Mi leccava tra palle e buco del culo insalivando il tutto abbondantemente, poi ripuliva per bene, passò poi a leccarmi l’asta lateralmente dal basso verso l’alto, fece colare un po’ di saliva sulla cappella, aspettò che scendesse sull’asta e poi cominciò un pompino davvero straordinario, la sua tecnica era davvero notevole, inoltre ansimava sul cazzo mentre lo succhiava, sembrava godere nel farlo, io accompagnavo la sua testa spingendogliela fino a prenderlo tutto in gola, altra cosa che adoro veder fare ad una donna, avevo il cazzo completamente ricoperto dalla sua saliva e quando prendeva fiato mi guardava ansimante, con il fiatone e le bave alla bocca. Avevo bisogno di prendere fiato quindi la feci coricare con la schiena sul tavolo da pranzo, le tirai su le gambe e cominciai a leccarle le dita dei piedi, poi la parte superiore, passai ai polpacci, arrivando fino in cima, davanti a me si paravano i suoi meravigliosi buchetti davanti ai miei occhi, cominciai a leccarle il buco del culo, a lei piaceva farselo leccare ma di solito era infastidita quando puntavo la lingua entrandoci leggermente, quella volta invece spingeva facendolo aprire ed ansimava parecchio, infilai la lingua e lei si aprì le chiappe con le mani facendolo dilatare meglio, la cosa mi stupì moltissimo ma non esagerai sapendo come la pensava, passai a leccarle la figa, era fradicia, appena presi tra le labbra il clitoride emise un forte gemito e sollevò la schiena come se avesse avuto un orgasmo, leccai per bene entrambi i buchetti per qualche minuto. La tirai su, tornai a sedermi sul divano e la invitai a sedersi nuovamente sulle mie ginocchia come prima, appena si sedette prese il mio cazzo e se lo accompagnò con delicatezza nella figa, scese piano piano fino in fondo e cominciò un lento e sensuale su e giù, poi cominciò gradatamente ad aumentare il ritmo finché ebbe un profondo orgasmo, i suoi umori colavano sulle mie palle e bagnavano il divano di pelle scura, mi abbracciò, mi baciò e mi disse che mi amava da impazzire. La feci alzare e la costrinsi a mettersi a quattro zampe sul tappeto, lei si piazzò con le tette a terra e con il suo splendido culetto per aria, mi misi in piedi dietro di lei, mi abbassai e la penetrai profondamente scopandola con forza, lei ansimava ed ogni mio colpo la spiaccicava a terra sempre di più, dalla mia posizione ammiravo il suo buco del culo che si dilatava, mi attirava come un’ape sul miele, presi fiato e mi inginocchiai dietro di lei, ricominciai a leccarle i due buchetti, la figa era gonfia ed arrossata, bagnatissima e calda, con il dito accompagnai i suoi umori sul buco del culo, cominciai a rotearci il dito sopra, poi provai ad infilarci il dito, lei nuovamente cominciò a spingere per favorire la penetrazione finché glielo infilai completamente, notai che invece di lamentarsi come aveva sempre fatto cominciò ad ansimare, non capivo se di piacere oppure solo per fare scena, anche se era stretto ebbi la sensazione che era naturalmente predisposto a dilatarsi facilmente, tolsi il dito e con le mani allargai le chiappe, il buco si dilatò parecchio mostrandosi davvero irresistibile ed accogliente, infilai la lingua dentro molto facilmente, poi infilai nuovamente prima un dito, poi due con lei che non si lamentava ma sembrava apprezzare la cosa, cominciai a fare su e giù ad un ritmo sempre superiore, era sempre più facile entrarci dentro ed il sangue mi saliva alla testa. Ad un certo punto si girò leggermente e mi disse con un tono tra il compiaciuto ed il preoccupato:
- “Fai piano, lo sai che li non è entrato mai nessuno.”;
- “Scusa R. mi ero fatto prendere un po’ troppo, ti ho fatto male?;
- “Non ti ho detto di fermarti, ti ho solo detto che quando infilerai il cazzo devi farlo piano.” - rimasi a bocca aperta, mi stava invitando ad incularla? Non ci potevo credere;
- “Sei sicura? Non voglio forzarti, so come la pensi sull’argomento.”;
- “Ti ho detto di fare piano.”;
- “Sei sicura?”;
- “Muoviti, finora mi è piaciuto voglio che ci provi.” - detto questo si mise le mani sulle chiappe aprendosele con forza, il suo buco del culo si dilatò moltissimo e lei spinse con decisone facendolo aprire e chiudere. Bagnai con un po’ di saliva il cazzo per lubrificarlo, presi coraggio e glielo puntai, poi cominciai a farlo entrare con molta dolcezza, lei ansimava e continuava a spingere per facilitare la penetrazione, avevo ormai la cappella dentro al suo culo, spinsi un po’ ed entrò ancora di più, lei si bloccò per un secondo e mi disse ansimando:
- “Piano, ti prego fermati un attimo.” - io mi fermai, era entrato dentro un terzo del mio cazzo, sentivo il calore del suo culo, le pareti strette che lo abbracciavano regalavano una sensazione piacevolissima, avevo già inculato altre ragazze ma così strette mai, le altre erano già state rodate, io la stavo sverginando ed era davvero una piacevole sensazione, sia a livello fisico che mentale. Restai immobile per qualche secondo, poi lei mi disse di continuare, allora cominciai ad infilarlo sempre di più, senza accorgermene glielo avevo messo tutto dentro, fino a far toccare le palle sul suo culo, lei disse:
- “Lascialo fermo un attimo per piacere.”;
- “R. vuoi che lasciamo stare? Non voglio farti male.” - lei strinse le chiappe con decisione, le pareti del suo culo abbracciavano completamente il mio cazzo, era davvero molto bello sentire quanto fosse stretto, rilassò i muscoli e fece ancora un paio di volte la stessa mossa, era meraviglioso;
- “Non mi fai male, anzi a dire la verità non ho mai sentito dolore, è solo una sensazione strana, prova a muoverti piano piano.” - cominciai a scoparle il culo con delicatezza, facevo molta attenzione perché sentivo che era molto stretto, proprio per quel motivo era incredibilmente bello, lei non si lamentava, anzi sembrava che la strana sensazione stesse diventando piacere, continuava a tenersi le chiappe aperte, poi ne tolse una e cominciò a sgrillettarsi. Proprio in quel momento il mio sguardo notò una foto di suo padre sulla credenza, quella faccia di merda stringeva la mano ad un tizio mentre riceveva una targa, probabilmente un premio, lo guardai soddisfatto e pensai – Guardami, sto scopando il culo di tua figlia in casa tua, che ne dici stronzo? - senza accorgermene cominciai a scopare il culo di R. ad un ritmo molto deciso, le entravo dentro fino in fondo ed arrivavo quasi a farlo uscire, poi la penetravo nuovamente, avevo perso il controllo, lei per un po’ non disse niente, poi mi intimò:
- “Piano piano cazzo, così mi fai male!!!” - quelle parole ed il suo sguardo sofferente invece di bloccarmi mi fecero venire, le versai in culo una quantità industriale di sperma che lubrificarono il canale facendone fuoriuscire un po’ mentre continuavo a scoparla, la cosa le fece evidentemente piacere perché esclamò a gran voce:
- “Oh si, non ti fermare, non ti fermare.” - infoiato come un animale continuai a scoparla con forza con lei che continuava a dire che era meraviglioso. Ad un certo punto mi fermai, lo sfilai dal suo culo ed una grossa goccia di sperma cadde sul tappeto, lei si alzò e corse in bagno mentre io mi sedetti esausto ma soddisfatto sul divano, rimasi li a prendere fiato finché lei non tornò poco dopo con uno straccio in mano, si inginocchiò sul tappeto e cominciò a pulire lo sperma;
- “Cazzo speriamo che non resti la macchia.”;
- “Magari devi farlo con lo straccio bagnato.”;
- “Hai ragione!” - si girò e tornò di corsa in bagno, il suo bel culetto ondeggiava, notai come il buco era ancora dilatato ed arrossato, ero molto compiaciuto di averglielo scopato e riempito di sperma, tornò con lo straccio e riprese a pulire, io mi inginocchiai di fronte a lei, la baciai e le dissi:
- “E’ stato meraviglioso R., grazie di questo enorme regalo.”;
- “Non avevo la minima intenzione di provarci, però oggi ti sei mosso molto bene e senza volerlo ti ho praticamente invitato a farlo, devo ammettere che il regalo ce lo siamo fatti a vicenda, mi è piaciuto parecchio sai?” - dopo aver detto quelle parole arrossì vistosamente, credo che si vergognasse, soprattutto ad ammetterlo, quindi la baciai nuovamente e le sussurrai:
- “Dobbiamo rifarlo.” - lei mi guardò sorridendo e disse:
- “Chissà!!”.
Poco dopo tornai a casa estremamente soddisfatto, R. ultimamente si era scatenata anche a livello sessuale, era un peccato tradirla ma S. era davvero entrata nella mia mente. Quella notte sognai di scopare S. e R. insieme: il sogno cominciava con me che entravo in casa di R. trovandole che lesbicavano in camera sua, poi subentravo io e le scopavo a turno, prima in figa e poi nel culo, finendo con loro due inginocchiate davanti al mio cazzo pronte a ricevere sui loro visi il mio sperma, mi svegliai sudato come una bestia e mi masturbai venendo in un secondo.


Continua...
 
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-Quinta parte-

Era un periodo davvero movimentato a livello sessuale, inoltre la storia con S. e lo sbocciare di R. mi avevano galvanizzato parecchio, ero ancora più spigliato del solito, perfino al lavoro ebbi l’impressione di aver finalmente fatto colpo su I., una mia collega che faceva la cassiera, era una ragazza della mia età non molto alta, corporatura media e con due tette davvero enormi, la divisa che indossava era di una taglia in meno e la fasciava facendo risaltare le sue forme abbondanti, non era proprio il mio genere di ragazza però mi faceva parecchio sangue. Aveva due labbra carnose che ispiravano parecchio, la immaginavo come un’abilissima pompinara, era ambita da tutti i miei colleghi, aveva avuto una storia con un mio amico ed era finita in fretta perché aveva scoperto che lo tradiva, mi aveva confidato che era una porca tremenda e mi sarebbe piaciuto testarla a fondo, le facevo la punta da parecchio ma negli ultimi giorni le mie battutine sembravano averla smossa un po’, alla fine non conclusi nulla di concreto, lei si faceva stuzzicare ma probabilmente non ero il suo tipo, però io mi sentivo sicuro di me stesso come non mai.
Il sabato successivo non sarei uscito con R., sarebbe andata via al mattino con i suoi genitori a trovare una loro zia che stava molto male, rientrando solo la domenica sera. Quel mattino ero al lavoro quando l’altoparlante interno mi chiamò al telefono, andai nell’ufficio del magazzino chiedendo chi fosse al mio collega che aveva risposto e che stava lasciando la stanza, mi disse che era un fornitore, risposi e sentii una voce calda e sensuale dall’altra parte:
- “Buongiorno G., sempre indaffarato?”;
- “S. ma sei pazza a chiamarmi al lavoro?” - l’ufficio per fortuna era vuoto, l’impiegata che faceva la capo cassiera era al box informazioni in area vendita;
- “Tranquillo ho detto di essere un vostro fornitore, come va? Tutto ok dopo l’altra sera?”;
- “Tutto bene, ti ho perfino sognata l’altra notte.”;
- “Davvero? E cosa facevamo?”;
- “Tu stavi lesbicando con la mia ragazza, io poi sono entrato ed ho scopato entrambe.”;
- “Mmm., peccato che era solo un sogno, però a me non piacciono le altre donne, a me piace il cazzo, credo che te ne sei accorto?” - il suo modo di parlare era cambiato, adesso era sempre meno pacata e si proponeva in maniera più audace, probabilmente aveva preso confidenza, adesso lasciava perdere i convenevoli e passava a provocare in maniera molto diretta - “Ho nuovamente voglia di te, i tuoi esami sono arrivati e voglio scopare come si deve stavolta, senza preservativo, voglio il tuo cazzo caldo dentro di me, voglio gustare il sapore del tuo sperma, lo vorrei adesso!;
- “Cazzo non giri attorno ai discorsi tu.”;
- “Sono in camera mia con mio marito coricato a fianco a me, mentre parlo con te mi sto masturbando, sapessi come sono bagnata, mentre aspettavo che arrivassi al telefono mi sono inzuppata immaginandoti in mezzo alle mie gambe intento a leccarmela.”;
- “Così però mi fai eccitare, io sto lavorando e devo andare in vendita, se esco di qui con il cazzo duro se ne accorgono e mi licenziano.”;
- “Masturbati anche tu, così non corri il rischio.”;
- “Si come no, così mi licenziano in tronco!”;
- “Io invece adesso me la faccio leccare da mio marito e poi mi faccio scopare immaginando che ci sia te al suo posto, che ne dici?”;
- “Fai quello che vuoi, basta che non ti soddisfi troppo, altrimenti poi non mi vuoi più.”;
- “Impossibile G., mi sei entrato dentro, in tutti i sensi.” - scoppiò a ridere, poi tornò seria e mi disse - “Sei libero questa sera? Lo so che il sabato esci con la tua ragazzina, ma se vieni da me non te ne pentirai, te lo assicuro.”;
- “Guarda sembra che tu lo sappia che stasera non esco con lei, dimmi dove e sono da te.”;
- “Benissimo, allora guarda, stasera ti aspetto in questo posto (preferisco non fare riferimenti precisi a luoghi o città, era un ristorante/hotel dove ci incontrammo parecchie altre volte, distava circa 50 km da dove abitavo), ceneremo tutti e tre insieme e poi finiremo la serata in camera, che ne dici?”;
- “Ok a che ora ci troviamo?”;
- “Facciamo per le 19,00, ci prendiamo un aperitivo e poi andiamo a cena, però ti va bene se con noi ci sarà sempre mio marito?”;
- “Ok, facciamo che ci provo e se la sua presenza mi infastidisce se ne va.”;
- “Va bene, facciamo così, ma vedrai che la sua presenza sarà discreta, se impari a conoscerlo ti abituerai in fretta a lui. Adesso scusa ma prima scopo con lui e poi vado a farmi bella per te, un bacio. A proposito vestiti un po’ elegante, il posto è piuttosto raffinato” - riagganciò il telefono ed io restai per un attimo a pensare a quello che stava per accadere.
Il pomeriggio non lavoravo, quindi andai a casa, ero decisamente su di giri, volevo essere al massimo della forma, quindi andai a fare una corsetta, tornai a casa e mi feci la doccia, per scaricarmi mi masturbai, era dall’ultimo incontro con R. che non venivo, non volevo durare poco con S.. La giornata non era bellissima, quindi andai all’appuntamento in auto, ero sempre in moto e la usavo poco e niente, era di mia madre e la prendevo in prestito solo quando il tempo era brutto e non serviva a lei, una piccola utilitaria vecchia e scomoda. Arrivai sul posto alle 19,15 circa, era molto bello ed immerso nel verde; era un vecchio castello trasformato in un locale decisamente di lusso, una parte era dedicata al ristorante e l’altra all’hotel, nel parcheggio c’erano auto di grossa cilindrata e mi vergognai un po’ ad arrivare con la mia trappolina, di fronte all’ingresso del ristorante c’era una grossa fontana e seduta sul bordo c’era S. con suo marito a fianco intento a parlare al cellulare, mi fece segno dove parcheggiare e mi raggiunse, era uno splendore; indossava un abitino nero molto corto, i capelli erano sciolti e le cadevano sulle spalle arrivandole a metà schiena, aveva un paio di scarpe nere con tacchi veramente vertiginosi, nonostante tutto camminava in maniera agile e spedita, appena scesi la guardai e le dissi:
- “Mamma mia quanto sei bella S., sembri un angelo caduto dal cielo.” - frase del cazzo lo so ma mi uscì quella, lei sorrise e disse:
- “Anche tu stai molto bene, sei molto elegante, mi hai preso in parola.” - avevo indossato un abito che avevo comprato per fare da testimone alle nozze di un amico, non ero abituato a giacca e cravatta ed in realtà mi sentivo impacciato. Mi baciò teneramente, poi mi pulì la bocca dal rossetto che mi aveva lasciato sulle labbra, suo marito finì di parlare al cellulare, si avvicinò a noi e mi strinse la mano:
- “Piacere P., non ci eravamo presentati l’altra sera.”;
- “Piacere mio.”;
- “Visto come sta bene con la giacca e la cravatta?” - disse S. sistemandomela, “Diglielo anche tu che sta benissimo.”;
- “Certo certo lo rende più maturo direi.” - io ero imbarazzato, sembravano i discorsi dei miei genitori quando mi vedevano con l’abito elegante;
- “Mi piaci talmente tanto che adesso io e te saliamo in auto un attimo che ti devo parlare, vieni.” - S. mi prese per mano, io mi sedetti al posto di guida e lei a fianco, mi baciò in maniera molto passionale e mi cominciò a sbottonare i pantaloni, suo marito osservava eccitato quello che avveniva ed intanto controllava che nessuno sopraggiungesse, io restai sorpreso e le dissi:
- “Ma cosa fai, ci possono vedere.”;
- “Tranquillo qui non passa nessuno, ho voglia di gustarmi il tuo cazzo!” - effettivamente mi aveva fatto parcheggiare davanti ad una siepe molto alta che delimitava il parcheggio, il lato passeggero era attaccato anch’esso alla siepe e restava scoperto solo il lato guida, una grossa BMW station wagon parcheggiata a fianco ci copriva parecchio e suo marito si piazzò proprio in mezzo alle due auto facendo la guardia sbirciando.
Mi tirò fuori il cazzo e cominciò a menarmelo mentre ci baciavamo, poi si piegò e me lo prese in bocca con voracità, io le alzai un po’ l’abito e cominciai ad intrufolare le dita, aveva il perizoma, non feci fatica ad arrivare alla sua figa che era bagnatissima, lei cominciò ad ansimare mentre era passata a leccarmi le palle, sentivo il suo respiro diventare sempre più affannoso, la luce del sole filtrava tra la siepe ed ogni tanto guardavo suo marito, sembrava preoccupato che ci scoprissero ma era visibilmente eccitato, continuava a staccarsi dal collo la camicia e guardava quello che succedeva, quando incrociavamo gli sguardi lui abbassava la testa e guardava altrove, credo non volesse imbarazzarmi, oppure lo era lui. S. affondava il mio cazzo nella sua gola, anche lei se lo faceva andare quasi di traverso come faceva R., solo che lo faceva di proposito, era molto esperta e la tecnica era diversa, si vedeva che la sua era una maniera per darmi piacere, consapevole del fatto che a noi maschietti certi gesti piacciono, inoltre mi guardava sempre fisso negli occhi, come per capire quali erano i movimenti che gradivo di più. Il mio cazzo era completamente insalivato e lo sentivo pulsare, pronto ad esplodere nella sua bocca calda, preso dall’eccitazione le misi due dita nel culo senza troppi preamboli, lei emise un piccolo lamento ma non sembrava dolore, anzi, cominciò a roteare il sedere e spingere verso il basso come a volerle sentire meglio, a differenza di R. si sentiva che quel culo era ben rodato ed allenato, infilai anche il pollice nella figa e cominciai a scoparla forte con le dita in entrambi i buchi, era fradicia e cominciò ad ansimare forte sul mio cazzo, sentirla così rumorosa mi eccitava da morire ed il ritmo delle mie dita era seguito dal suo pompino sempre più veloce. Ad un certo punto suo marito picchiò nervosamente sul finestrino, noi ci fermammo immediatamente, era visibilmente agitato, abbassai il finestrino e lui preoccupatissimo disse:
- “S. per cortesia cerca di limitarti, qui fuori si sente tutto, se passa qualcuno potrebbe sentirti ed avvicinarsi incuriosito.” - lei gli rispose in maniera secca e decisa:
- “E tu cosa ci stai a fare lì? Se qualcuno si avvicina mandalo via e lasciami fare.” - senza aggiungere altro si riattaccò con la stessa foga al mio cazzo, io lo guardai imbarazzato, era rimasto evidentemente perplesso dalla risposta però sembrava incantato ad ammirarla mentre era impegnata nel pompino, io tirai su il finestrino e continuai a masturbarle i due buchetti. Era evidente quanto il ruolo di S. era assolutamente dominante nei confronti del marito, lui lo vedevo completamente succube e passivo.
Ero praticamente al limite, sentivo che stavo per scoppiare, la avvisai, nel frattempo mi stava sempre guardando negli occhi:
- “Sto venendo S..” lei con il mio cazzo in bocca accennò un sorriso e continuò a succhiarmelo, stavolta senza toglierselo dall’interno, capii che la voleva tutta in gola, quindi esplosi con una sborrata colossale mentre lei con aria divertita continuava a fissarmi, teneva le labbra aderenti al cazzo per non farne uscire nemmeno una goccia continuando a fare su e giù velocemente, le mie dita nel frattempo continuavano a roteare velocemente nei suoi orifizi. Appena lo sperma cessò di uscire lei si fermò, si fece scivolare il cazzo fuori dalla bocca, aprì leggermente le labbra e mi mostrò l’interno della sua bocca piena del mio sperma, si mise l’indice dentro e cominciò a rotearlo al suo interno, poi ne prese un po’ con il pollice e la sollevò leggermente, il liquido attaccato alle dita creava un filo come se fosse seta, poi si mise in bocca le due dita, le succhiò ripulendole, mi guardò intensamente ed ingoiò tutto senza nessun problema con un sorriso malizioso, poi si passò la lingua sulle labbra, strinse con la mano la base del mio cazzo e premendo con il pollice arrivò fino alla cappella, dalla punta fuoriuscì ancora un po’ di sperma, lei ci mise la lingua sopra, poi se lo prese di nuovo in bocca e ricominciò a succhiarmelo nuovamente, stavolta senza più guardarmi negli occhi.
Era stata davvero bravissima, una pornostar mancata, un pompino così non me lo aveva mai fatto nessuna, era ancora li che me lo leccava e ripuliva senza mostrare l’intenzione di voler smettere, le tolsi le dita dai suoi orifizi, la presi per i capelli con decisione e le tirai su la testa, la guardai, era con il viso tutto bagnato dalla sua saliva, il rossetto si era sparso un po’ dovunque attorno alle sue labbra, sembrava devastata ma assolutamente soddisfatta del lavoro svolto ed ugualmente bellissima, quel volto angelico così sporco e provato era una gioia per gli occhi:
- “Sei stata fantastica S., semplicemente fantastica.” - lei sorrise orgogliosa, si passò il dorso della mano sulla bocca asciugandosela e mi baciò delicatamente sulle labbra, poi mi guardò teneramente negli occhi e mi rispose:
- “Questo è solo l’antipasto tesoro, dopo potrai pasteggiare abbondantemente con il mio corpo.” - si alzò e cominciò a ripulirsi in viso con un fazzolettino, poi si rimise velocemente il rossetto ed uscì dall’auto senza aggiungere altro. Nel frattempo io mi ero rivestito e quando uscii anch’io la vidi che si stava baciando appassionatamente con suo marito, mi domandai come lui non potesse avere schifo quando mi aveva appena fatto un pompino ed avesse ingoiato tutto il mio sperma, poi sollevai le spalle e pensai – cazzi suoi!!!;

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overboost

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italy
Racconto sublime!!

Sapresti dirmi il nome di una pornostar che assomigli a S. ? Dopo questo racconto ho bisogno di sfogarmi un po'. 🤭
 
P

pnutrello

Guest
il bacio al cornuto con il sapore del tuo sperma è un must! complimenti!

-Quinta parte-

Era un periodo davvero movimentato a livello sessuale, inoltre la storia con S. e lo sbocciare di R. mi avevano galvanizzato parecchio, ero ancora più spigliato del solito, perfino al lavoro ebbi l’impressione di aver finalmente fatto colpo su I., una mia collega che faceva la cassiera, era una ragazza della mia età non molto alta, corporatura media e con due tette davvero enormi, la divisa che indossava era di una taglia in meno e la fasciava facendo risaltare le sue forme abbondanti, non era proprio il mio genere di ragazza però mi faceva parecchio sangue. Aveva due labbra carnose che ispiravano parecchio, la immaginavo come un’abilissima pompinara, era ambita da tutti i miei colleghi, aveva avuto una storia con un mio amico ed era finita in fretta perché aveva scoperto che lo tradiva, mi aveva confidato che era una porca tremenda e mi sarebbe piaciuto testarla a fondo, le facevo la punta da parecchio ma negli ultimi giorni le mie battutine sembravano averla smossa un po’, alla fine non conclusi nulla di concreto, lei si faceva stuzzicare ma probabilmente non ero il suo tipo, però io mi sentivo sicuro di me stesso come non mai.
Il sabato successivo non sarei uscito con R., sarebbe andata via al mattino con i suoi genitori a trovare una loro zia che stava molto male, rientrando solo la domenica sera. Quel mattino ero al lavoro quando l’altoparlante interno mi chiamò al telefono, andai nell’ufficio del magazzino chiedendo chi fosse al mio collega che aveva risposto e che stava lasciando la stanza, mi disse che era un fornitore, risposi e sentii una voce calda e sensuale dall’altra parte:
- “Buongiorno G., sempre indaffarato?”;
- “S. ma sei pazza a chiamarmi al lavoro?” - l’ufficio per fortuna era vuoto, l’impiegata che faceva la capo cassiera era al box informazioni in area vendita;
- “Tranquillo ho detto di essere un vostro fornitore, come va? Tutto ok dopo l’altra sera?”;
- “Tutto bene, ti ho perfino sognata l’altra notte.”;
- “Davvero? E cosa facevamo?”;
- “Tu stavi lesbicando con la mia ragazza, io poi sono entrato ed ho scopato entrambe.”;
- “Mmm., peccato che era solo un sogno, però a me non piacciono le altre donne, a me piace il cazzo, credo che te ne sei accorto?” - il suo modo di parlare era cambiato, adesso era sempre meno pacata e si proponeva in maniera più audace, probabilmente aveva preso confidenza, adesso lasciava perdere i convenevoli e passava a provocare in maniera molto diretta - “Ho nuovamente voglia di te, i tuoi esami sono arrivati e voglio scopare come si deve stavolta, senza preservativo, voglio il tuo cazzo caldo dentro di me, voglio gustare il sapore del tuo sperma, lo vorrei adesso!;
- “Cazzo non giri attorno ai discorsi tu.”;
- “Sono in camera mia con mio marito coricato a fianco a me, mentre parlo con te mi sto masturbando, sapessi come sono bagnata, mentre aspettavo che arrivassi al telefono mi sono inzuppata immaginandoti in mezzo alle mie gambe intento a leccarmela.”;
- “Così però mi fai eccitare, io sto lavorando e devo andare in vendita, se esco di qui con il cazzo duro se ne accorgono e mi licenziano.”;
- “Masturbati anche tu, così non corri il rischio.”;
- “Si come no, così mi licenziano in tronco!”;
- “Io invece adesso me la faccio leccare da mio marito e poi mi faccio scopare immaginando che ci sia te al suo posto, che ne dici?”;
- “Fai quello che vuoi, basta che non ti soddisfi troppo, altrimenti poi non mi vuoi più.”;
- “Impossibile G., mi sei entrato dentro, in tutti i sensi.” - scoppiò a ridere, poi tornò seria e mi disse - “Sei libero questa sera? Lo so che il sabato esci con la tua ragazzina, ma se vieni da me non te ne pentirai, te lo assicuro.”;
- “Guarda sembra che tu lo sappia che stasera non esco con lei, dimmi dove e sono da te.”;
- “Benissimo, allora guarda, stasera ti aspetto in questo posto (preferisco non fare riferimenti precisi a luoghi o città, era un ristorante/hotel dove ci incontrammo parecchie altre volte, distava circa 50 km da dove abitavo), ceneremo tutti e tre insieme e poi finiremo la serata in camera, che ne dici?”;
- “Ok a che ora ci troviamo?”;
- “Facciamo per le 19,00, ci prendiamo un aperitivo e poi andiamo a cena, però ti va bene se con noi ci sarà sempre mio marito?”;
- “Ok, facciamo che ci provo e se la sua presenza mi infastidisce se ne va.”;
- “Va bene, facciamo così, ma vedrai che la sua presenza sarà discreta, se impari a conoscerlo ti abituerai in fretta a lui. Adesso scusa ma prima scopo con lui e poi vado a farmi bella per te, un bacio. A proposito vestiti un po’ elegante, il posto è piuttosto raffinato” - riagganciò il telefono ed io restai per un attimo a pensare a quello che stava per accadere.
Il pomeriggio non lavoravo, quindi andai a casa, ero decisamente su di giri, volevo essere al massimo della forma, quindi andai a fare una corsetta, tornai a casa e mi feci la doccia, per scaricarmi mi masturbai, era dall’ultimo incontro con R. che non venivo, non volevo durare poco con S.. La giornata non era bellissima, quindi andai all’appuntamento in auto, ero sempre in moto e la usavo poco e niente, era di mia madre e la prendevo in prestito solo quando il tempo era brutto e non serviva a lei, una piccola utilitaria vecchia e scomoda. Arrivai sul posto alle 19,15 circa, era molto bello ed immerso nel verde; era un vecchio castello trasformato in un locale decisamente di lusso, una parte era dedicata al ristorante e l’altra all’hotel, nel parcheggio c’erano auto di grossa cilindrata e mi vergognai un po’ ad arrivare con la mia trappolina, di fronte all’ingresso del ristorante c’era una grossa fontana e seduta sul bordo c’era S. con suo marito a fianco intento a parlare al cellulare, mi fece segno dove parcheggiare e mi raggiunse, era uno splendore; indossava un abitino nero molto corto, i capelli erano sciolti e le cadevano sulle spalle arrivandole a metà schiena, aveva un paio di scarpe nere con tacchi veramente vertiginosi, nonostante tutto camminava in maniera agile e spedita, appena scesi la guardai e le dissi:
- “Mamma mia quanto sei bella S., sembri un angelo caduto dal cielo.” - frase del cazzo lo so ma mi uscì quella, lei sorrise e disse:
- “Anche tu stai molto bene, sei molto elegante, mi hai preso in parola.” - avevo indossato un abito che avevo comprato per fare da testimone alle nozze di un amico, non ero abituato a giacca e cravatta ed in realtà mi sentivo impacciato. Mi baciò teneramente, poi mi pulì la bocca dal rossetto che mi aveva lasciato sulle labbra, suo marito finì di parlare al cellulare, si avvicinò a noi e mi strinse la mano:
- “Piacere P., non ci eravamo presentati l’altra sera.”;
- “Piacere mio.”;
- “Visto come sta bene con la giacca e la cravatta?” - disse S. sistemandomela, “Diglielo anche tu che sta benissimo.”;
- “Certo certo lo rende più maturo direi.” - io ero imbarazzato, sembravano i discorsi dei miei genitori quando mi vedevano con l’abito elegante;
- “Mi piaci talmente tanto che adesso io e te saliamo in auto un attimo che ti devo parlare, vieni.” - S. mi prese per mano, io mi sedetti al posto di guida e lei a fianco, mi baciò in maniera molto passionale e mi cominciò a sbottonare i pantaloni, suo marito osservava eccitato quello che avveniva ed intanto controllava che nessuno sopraggiungesse, io restai sorpreso e le dissi:
- “Ma cosa fai, ci possono vedere.”;
- “Tranquillo qui non passa nessuno, ho voglia di gustarmi il tuo cazzo!” - effettivamente mi aveva fatto parcheggiare davanti ad una siepe molto alta che delimitava il parcheggio, il lato passeggero era attaccato anch’esso alla siepe e restava scoperto solo il lato guida, una grossa BMW station wagon parcheggiata a fianco ci copriva parecchio e suo marito si piazzò proprio in mezzo alle due auto facendo la guardia sbirciando.
Mi tirò fuori il cazzo e cominciò a menarmelo mentre ci baciavamo, poi si piegò e me lo prese in bocca con voracità, io le alzai un po’ l’abito e cominciai ad intrufolare le dita, aveva il perizoma, non feci fatica ad arrivare alla sua figa che era bagnatissima, lei cominciò ad ansimare mentre era passata a leccarmi le palle, sentivo il suo respiro diventare sempre più affannoso, la luce del sole filtrava tra la siepe ed ogni tanto guardavo suo marito, sembrava preoccupato che ci scoprissero ma era visibilmente eccitato, continuava a staccarsi dal collo la camicia e guardava quello che succedeva, quando incrociavamo gli sguardi lui abbassava la testa e guardava altrove, credo non volesse imbarazzarmi, oppure lo era lui. S. affondava il mio cazzo nella sua gola, anche lei se lo faceva andare quasi di traverso come faceva R., solo che lo faceva di proposito, era molto esperta e la tecnica era diversa, si vedeva che la sua era una maniera per darmi piacere, consapevole del fatto che a noi maschietti certi gesti piacciono, inoltre mi guardava sempre fisso negli occhi, come per capire quali erano i movimenti che gradivo di più. Il mio cazzo era completamente insalivato e lo sentivo pulsare, pronto ad esplodere nella sua bocca calda, preso dall’eccitazione le misi due dita nel culo senza troppi preamboli, lei emise un piccolo lamento ma non sembrava dolore, anzi, cominciò a roteare il sedere e spingere verso il basso come a volerle sentire meglio, a differenza di R. si sentiva che quel culo era ben rodato ed allenato, infilai anche il pollice nella figa e cominciai a scoparla forte con le dita in entrambi i buchi, era fradicia e cominciò ad ansimare forte sul mio cazzo, sentirla così rumorosa mi eccitava da morire ed il ritmo delle mie dita era seguito dal suo pompino sempre più veloce. Ad un certo punto suo marito picchiò nervosamente sul finestrino, noi ci fermammo immediatamente, era visibilmente agitato, abbassai il finestrino e lui preoccupatissimo disse:
- “S. per cortesia cerca di limitarti, qui fuori si sente tutto, se passa qualcuno potrebbe sentirti ed avvicinarsi incuriosito.” - lei gli rispose in maniera secca e decisa:
- “E tu cosa ci stai a fare lì? Se qualcuno si avvicina mandalo via e lasciami fare.” - senza aggiungere altro si riattaccò con la stessa foga al mio cazzo, io lo guardai imbarazzato, era rimasto evidentemente perplesso dalla risposta però sembrava incantato ad ammirarla mentre era impegnata nel pompino, io tirai su il finestrino e continuai a masturbarle i due buchetti. Era evidente quanto il ruolo di S. era assolutamente dominante nei confronti del marito, lui lo vedevo completamente succube e passivo.
Ero praticamente al limite, sentivo che stavo per scoppiare, la avvisai, nel frattempo mi stava sempre guardando negli occhi:
- “Sto venendo S..” lei con il mio cazzo in bocca accennò un sorriso e continuò a succhiarmelo, stavolta senza toglierselo dall’interno, capii che la voleva tutta in gola, quindi esplosi con una sborrata colossale mentre lei con aria divertita continuava a fissarmi, teneva le labbra aderenti al cazzo per non farne uscire nemmeno una goccia continuando a fare su e giù velocemente, le mie dita nel frattempo continuavano a roteare velocemente nei suoi orifizi. Appena lo sperma cessò di uscire lei si fermò, si fece scivolare il cazzo fuori dalla bocca, aprì leggermente le labbra e mi mostrò l’interno della sua bocca piena del mio sperma, si mise l’indice dentro e cominciò a rotearlo al suo interno, poi ne prese un po’ con il pollice e la sollevò leggermente, il liquido attaccato alle dita creava un filo come se fosse seta, poi si mise in bocca le due dita, le succhiò ripulendole, mi guardò intensamente ed ingoiò tutto senza nessun problema con un sorriso malizioso, poi si passò la lingua sulle labbra, strinse con la mano la base del mio cazzo e premendo con il pollice arrivò fino alla cappella, dalla punta fuoriuscì ancora un po’ di sperma, lei ci mise la lingua sopra, poi se lo prese di nuovo in bocca e ricominciò a succhiarmelo nuovamente, stavolta senza più guardarmi negli occhi.
Era stata davvero bravissima, una pornostar mancata, un pompino così non me lo aveva mai fatto nessuna, era ancora li che me lo leccava e ripuliva senza mostrare l’intenzione di voler smettere, le tolsi le dita dai suoi orifizi, la presi per i capelli con decisione e le tirai su la testa, la guardai, era con il viso tutto bagnato dalla sua saliva, il rossetto si era sparso un po’ dovunque attorno alle sue labbra, sembrava devastata ma assolutamente soddisfatta del lavoro svolto ed ugualmente bellissima, quel volto angelico così sporco e provato era una gioia per gli occhi:
- “Sei stata fantastica S., semplicemente fantastica.” - lei sorrise orgogliosa, si passò il dorso della mano sulla bocca asciugandosela e mi baciò delicatamente sulle labbra, poi mi guardò teneramente negli occhi e mi rispose:
- “Questo è solo l’antipasto tesoro, dopo potrai pasteggiare abbondantemente con il mio corpo.” - si alzò e cominciò a ripulirsi in viso con un fazzolettino, poi si rimise velocemente il rossetto ed uscì dall’auto senza aggiungere altro. Nel frattempo io mi ero rivestito e quando uscii anch’io la vidi che si stava baciando appassionatamente con suo marito, mi domandai come lui non potesse avere schifo quando mi aveva appena fatto un pompino ed avesse ingoiato tutto il mio sperma, poi sollevai le spalle e pensai – cazzi suoi!!!;

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jojojos

jojojos

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Sapresti dirmi il nome di una pornostar che assomigli a S. ? Dopo questo racconto ho bisogno di sfogarmi un po'. 🤭

Ok allora cerco di aiutarti: il viso direi che è molto simile a quello di Little Caprice, non so se hai presente (sono con lo smartphone e diventa complicato linkarti una sua foto ma su google trovi molte sue foto), ho scoperto questa somiglianza solo quando è apparsa sulle scene, ai tempi della storia con S. lei doveva ancora nascere.
Pure il resto del corpo solo che lei era molto più alta e le tette molto più grosse, il culo perfetto invece era lo stesso. Entrambe con lo stesso viso angelico ma porche fino al midollo, spero di esserti stato d'aiuto, appena sono al pc ti posto alcune foto dove le trovo identiche di viso, buon lavoro :p
 

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Ecco per capirsi in queste due foto le assomiglia moltissimo

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Grande jojojos. Non riesco a pensare a cosa si provi nel scoparsi una bellezza del genere, davanti al marito tra l'altro :cervo: . Complimenti bomber! :wink:

Per quanto riguarda il nesso viso angelico-porca ho avuto modo di constatarne l'esistenza anch'io, con la differenza che la mia "amica"era bionda.
 

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