Esperienza reale La mia esperienza con una coppia cuckold

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Grazie a te overboost, effettivamente è stata davvero una gran soddisfazione, potresti raccontare anche te com'è andata. Vedere una bellissima donna con un viso dolcissimo trasformarsi a letto è ancora meglio di scoparsi una che sembra una zoccola al primo sguardo, non te lo aspetti e rimani sconcertato all'inizio.
 
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Eccomi con la nuova parte, commentate liberamente qui, ben accetti anche pareri e critiche, invito anche le coppie che hanno avuto esperienze di questo tipo a scrivere le loro impressioni e magari riportare le loro esperienze personali, mi farebbe piacere, buona lettura.

-Sesta parte-

Ci riunimmo e mi accompagnarono al ristorante, davanti all’ingresso c’era un enorme bancone di legno ed alcuni tavolini ordinatamente disposti, un via e vai frenetico di camerieri servivano i clienti che gustavano un aperitivo. Uno di essi si avvicinò e ci condusse verso un corridoio dopo aver dato un cenno d’intesa a P., ci fece accomodare in una saletta, abbastanza grossa con in mezzo un tavolo, l’avevano riservata per noi tre, appena seduti lei mi guardò e mi disse:
- “Qui nessuno ci disturberà e potremo parlare tranquillamente. Ti vedo sorpreso G.”;
- “Non pensavo che avreste addirittura riservato una saletta tutta per noi.”;
- “Certo che si tesoro, non lasciamo mai nulla al caso, poi qui ci conoscono e sanno che vogliamo massima riservatezza. Allora G. perché non ci racconti qualcosa di te, ho visto la tua ragazza alla partita l’altro giorno, è davvero molto carina e molto giovane pure, sono quasi gelosa.”;
- “Si è molto carina e dolce, anche tu sei giovane perché dovresti essere gelosa?”;
- “Grazie per il complimento ma io ho 32 anni, lei credo molti meno”;
- “32 anni? Non l’avrei mai detto, te ne davo la massimo 25!!”;
- “Ti ringrazio moltissimo, altro punto a tuo favore. E dimmi, a letto si comporta bene?”;
- “Insomma, non è mai stata particolarmente focosa, ultimamente però si è lasciata andare un po’.”;
- “Davvero? Racconta racconta che sono curiosa.”,;
- “Ma niente dai, parliamo di voi invece.”;
- “Non sviare il discorso voglio i particolari, cosa è successo dai.” - era davvero curiosa, come tutte le donne in fin dei conti, le raccontai tutto quello che era successo tra di noi ultimamente, compreso il diverbio dell’altro giorno, volle sapere ogni piccolo particolare ed io non omisi niente, la vedevo molto interessata e partecipe, il marito invece non disse praticamente nulla, lei non lo degnava nemmeno di uno sguardo, era praticamente come se non fosse presente. Alla fine del racconto fece le sue considerazioni sull’accaduto:
- “Allora, il pompino con il succo è davvero interessante, lo ha fatto perché il gusto dello sperma non le piace, buttare giù qualcosa di dolce insieme aiuta sicuramente, secondo me era un modo per tenerti vicino, le voci dei tuoi tradimenti le saranno arrivati alle orecchie…”;
- “Dici? Lo hai fatto anche te qualche volta il giochino del succo?”;
- “Dico dico, no e non ci penso neanche, a me piace il gusto dello sperma, non lo mischierei mai con il succo di frutta, a volte l’ho trovato sgradevole anch’io, non tutti ce l’hanno buono come il tuo, ma mai abbastanza da non ingoiarlo”;
- “Davvero? Neanche le prime volte?”;
- “Davvero, mi è piaciuto fin dalla prima volta che ho provato, ricordo che avevo 14 anni e feci un pompino ad un mio cugino più grande, mi costrinse praticamente con la forza ad ingoiarlo ed invece di farmi un dispetto mi aprì un mondo, quel giorno ho anche scoperto che essere costretta con la forza a fare qualcosa mi piace, naturalmente se sono coinvolta dalla persona con cui faccio sesso e senza arrivare alla violenza.” - sembrava quasi un invito rivolto a me, continuò infatti - “A me piace l’uomo che prende in mano la situazione a letto, che lo faccia con autorità, in quel caso io divento un giocattolo nelle sue mani e non gli negherò mai nulla, tutto il contrario della vita normale dove voglio essere io a dirigere i giochi…”;
- “Sembra quasi un invito rivolto a me S.”;
- “E’ presto per pretendere che tu ti senta completamente a tuo agio, diciamo che hai delle grosse potenzialità, però pecchi un po’ di iniziativa tesoro, spero che più avanti imparerai a essere più aggressivo e deciso in quello che vuoi, ci divertiremo sicuramente di più.”;
- “Scusa ma non sono abituato ad essere aggressivo, poi bisogna capire se tu sei abbastanza coinvolta, non vorrei offenderti.”;
- “Tranquillo, forse non te ne sei accorto ma io sono già parecchio coinvolta.” - credo di essere arrossito, lei sorrise e poi continuò - “Tornando alla tua ragazzina sono convinta che ti abbia anche mentito l’altro giorno.”;
- “In che senso? Spiegati meglio.”;
- “Dopo che avete avuto quella brutta discussione aveva già deciso di darti il culo, non è vero che non era premeditata la cosa, aveva paura che scappassi e ti ha dato quello che tu volevi, noi donne sappiamo come ottenere quello che vogliamo da voi uomini.” - finalmente rivolse la parola a suo marito dicendogli:
- “Vero tesoro?” - lui annuì senza dire una parola e sorrise, la sua presenza era stata così discreta che mi ero quasi scordato pure io che c’era, la cosa mi sorprese, non avevo avuto il minimo imbarazzo a parlare con sua moglie di questi argomenti, forse S, aveva ragione che mi sarei abituato in fretta alla sua presenza, poi continuò il discorso:
- “La ragazza è meno ingenua di quello che credi, dimostra di avere delle grandi potenzialità con gli uomini, vedrai che alla fine ti farà fare quello che vuole lei nella vita, pure incontrare suo padre.”;
- “Quello non credo, non ne ho la minima intenzione.”;
- “Vedrai che dopo aver ingoiato il tuo sperma la prima volta lo farà sempre più spesso, si farà scopare il culo ancora un paio di volte e tu diventerai malleabile come creta nelle sue mani. Ti farà conoscere suo padre e lo convincerà ad accettarti se davvero lo vuole, mi dirai se mi sbaglio, la ragazza ha stoffa te lo dico io.”;
- “Ti assicuro che non sono così facile da plasmare.”;
- “Il tempo dirà chi di noi due ha ragione, comunque la storia con suo padre è simile a quella del padre di P., anche lui non mi accettava perché ero una poveraccia e voleva che sposasse la figlia di un suo socio, alla fine l’ho sposato io e lui è morto, non l’ho certo ammazzato io ma credo che vedermi sposa con suo figlio sia stato davvero un enorme dispiacere, pace all’anima sua comunque.” - alzò il calice al cielo, brindò con suo marito e bevve soddisfatta.
Continuammo a parlare dei più svariati argomenti mentre cenavamo; suo marito mangiava tantissimo, non saltava una portata, adesso capisco perché era bello rotondo, lei invece spiluccava senza mai finire quello che aveva nel piatto, si vedeva che lo faceva per mantenere la sua linea perfetta. Finita la cena restammo seduti a parlare ancora per un po’, poi uscimmo dal ristorante, lei si avvicinò a me con un fare da gatta e mi disse:
- “Che ne dici G. saliamo in camera?”;
- “Ok, non chiedo di meglio.”;
- “Ci portiamo dietro anche P. allora?”;
- “Ok, al massimo lo facciamo uscire.”;
- “Nessun problema, basta che lo chiedi e lui se ne andrà.” - lo guardai come ad attendere e lui rispose:
- “Tranquillo, non c’è nessun problema” - prima di uscire S. mi abbracciò mentre eravamo ancora nella saletta e mi chiese:
- “Senti G. ma tu stanotte devi per forza rientrare a casa o puoi dormire fuori? Non vorrei esagerare ma mi piacerebbe dormire nel letto insieme a te e svegliarmi la mattina seguente insieme, che ne dici, si può fare?”;
- “Non ho l’obbligo di rientrare a casa a dormire, sono adulto ormai, non è la prima volta che non rientro a dormire, i miei sono abituati, gli devo solo fare uno squillo domani mattina appena sveglio. Se ti fa piacere non ci sono problemi, ma P. non dormirà nella nostra stessa stanza vero?” - sorrise e mi sussurrò:
- “Ci mancherebbe altro, con lui dormo tutte le notti, con te sarebbe la prima volta, tranquillo saremo soli soletti…”; - detto questo si avvicinò a P. e gli bisbigliò all’orecchio la nostra decisione, secondo me era tutto premeditato.
Io e S. andammo ad attenderlo nella loro auto mentre lui si diresse all’hotel, probabilmente doveva accordarsi per la sua camera, la grossa BMW station wagon parcheggiata vicino alla mia era la loro, appena saliti sui sedili posteriori lei mi venne vicino e ci baciammo a lungo, lei mi toccava il cazzo da sopra i pantaloni ed io le sollevai il vestitino cominciando a sgrillettarla, era bagnatissima come al solito, mi disse sospirando:
- “Non vedo l’ora di essere in camera con te tesoro.”;
- “Anch’io S., spero solo di essere all’altezza delle tue aspettative.”;
- “Hai già dimostrato di esserlo, tranquillo.” - arrivò P. e rimase fuori dall’auto, poco dopo eravamo tutti e tre diretti verso la camera.
Per raggiungerla non si doveva passare dalla reception, sul lato destro c’era una stradina delimitata da alcuni cespugli bassi, alla fine c’era una rampa di scale che conducevano a tre lunghi balconi, questi facevano da atrio a due o tre camere per piano, mentre salivamo le scale mi vide un po’ teso, non ero ancora del tutto convinto di essere in grado di scoparla davanti al marito, lei mi rassicurò nuovamente dicendo che di saremmo divertiti un sacco. La nostra stanza era al primo piano, la seconda per la precisione, arrivati alla porta P. la aprì ed aspettò che entrassimo per poi richiuderla alle sue spalle e mettendosi poi in un angolo. La camera era molto ampia, un enorme finestra appena entrati regalava una magnifica vista sul giardino frontistante le camere, una prima stanza fungeva da salottino con un divano a tre posti ed un mobile sull’altra parete, dove spiccava una grossa televisione ed una libreria, subito dopo c’era una porta che conduceva al bagno, in fondo un muretto basso portava alla camera da letto, molto grossa e con enorme letto, non l’ho mai misurato ma era davvero fuori misura standard (dico mai perché quella stanza diventò nostra per parecchio tempo), una grossa porta finestra conduceva ad un bellissimo terrazzino.
S. mi baciò dolcemente ed andò in bagno senza dire nulla, P. si spostò e si mise in piedi accanto alla finestra del salottino cominciando ad armeggiare sul cellulare, io rimasi in piedi vicino al divano, poi mi sedetti in trepidante attesa. Uscì poco dopo chiedendomi se dovevo usare il bagno perché lei poi sarebbe andata a rinfrescarsi ed a prepararsi per bene, entrai nel bagno a pisciare, era molto grosso, sulla parete sinistra c’era un grosso box doccia con le ante in cristallo trasparente, di fronte un mobile con due lavandini, sulla destra una nicchia includeva i sanitari mentre sull’altro lato c’era una vasca rotonda ad idromassaggio, pensai che ne dovevano avere parecchi di soldi per permettersi una camera così, mi feci un bidet e tornai sul divano ad aspettarla.
S. entrò in bagno e poco dopo sentii la doccia aprirsi, ero teso ed ansioso di cominciare, P. continuava ad usare il cellulare, secondo me scriveva sms a S. perché quando lei era sotto la doccia smise di scrivere per riprendere poco dopo che l’acqua fu chiusa. Ad un certo punto spuntò con la testa fuori dal bagno con i capelli raccolti intorno ad un asciugamano, sorridente mi disse:
- “Sei ancora qui vero? Volevo accertarmi che non fossi scappato.”;
- “Tranquilla sono qui che ti aspetto.”;
- “Porta pazienza non ci metterò molto, però voglio farmi proprio bella per te.”;
- “Tu sei sempre bella.” - mi mandò un bacio e mi invitò ad aspettarla in camera.
Non so quanto tempo impiegò a prepararsi ma mi sembrava un’eternità, P. rimase sempre vicino alla finestra, mi ero seduto sul letto ad aspettarla e lo vedevo sempre li immobile, ogni tanto usava il cellulare, si girava verso di me e sorrideva, poi abbassava la testa, sembrava molto teso anche lui. Finalmente la porta si aprì e comparve S. come una dea dell’Olimpo, sfilava come in passerella con aria orgogliosa e sensuale; indossava una micro vestaglia rosa trasparentissima legata in vita, un reggiseno di pizzo nero che alzava i suoi seni facendoli sembrare ancora più grossi, un perizoma nero in coordinato, reggicalze nere ed autoreggenti dello stesso colore a rete piuttosto larga e con il bordo di pizzo, un paio di scarpe nere con un tacco finissimo, non erano quelle che indossava prima, sembravano nuove di pacca, i capelli raccolti nella mia tanto adorata coda di cavallo alta, il viso poco truccato come suo solito, il solito rossetto rosso acceso che evidenzia le sue labbra carnose, mi alzai e le dissi con gli occhi spalancati:
- “Mamma mia S. sei uno spettacolo.” - lei rise, si avvicinò dolcemente, mi mise una mano sul petto e mi spinse sul letto con decisione, si mise seduta sulle mie ginocchia mettendo le gambe lateralmente, mi baciò dolcemente, poi mi disse:
- “Allora ti piace quello che vedi?;
- “Cazzo se mi piace, però alzati nuovamente e sfila per me, voglio vederti meglio e fotografarti nella mia mente.” - senza dire niente si alzò e fece una giravolta su se stessa facendo sporgere il suo meraviglioso culo, poi camminò versò l’altra stanza guardando fissa verso P. e sculettando come una zoccola da strada, tornò verso di me slacciandosi la vestaglia e mostrando il suo fisico perfetto, adoravo la sua pancia definita, si intravvedevano i muscoli degli addominali ed i suoi fianchi erano strettissimi, mi sembrava ancora incredibile aver fatto colpo su una donna così, me la volevo godere con gli occhi ancora per un po’ prima di scoparla come non ci fosse un domani, le chiesi con tono deciso:
- “Girati con il culo verso di me!” - lei lo fece con un sorriso beffardo girandosi e facendo nuovamente sporgere per bene le sue strepitose chiappe:
- “Così va bene?”,
- “Piegati in avanti e mostrami per bene il culo!” - obbediva volentieri, sembrava gradire il giochino, poi mi aveva chiesto più intraprendenza quindi mi ero preso coraggio, si mise con le gambe unite e piegò il busto in avanti, si vedeva che era allenata perché arrivò quasi a toccare la testa a terra tenendo le gambe tese, nonostante i tacchi altissimi, il suo culo si mostrava in tutta la sua magnificenza con il filo del perizoma che non riusciva a nascondere il suo buco del culo, tra poco il mio cazzo si sarebbe infilato la dentro, volevo assolutamente scoparglielo ma volevo prima giocare con lei;
- “Allargati le chiappe con le mani e fammi vedere come si aprono i tuoi buchetti.” - sembrava divertita e lo fece immediatamente, per farmeli vedere meglio sposto leggermente il perizoma di lato, si vedeva la sua figa luccicare sotto la luce del lampadario, era già bagnata senza neanche sfiorarla, il suo buco del culo si dilatò parecchio mostrandosi rosa, perfetto e pronto ad essere penetrato, infine si passò l’indice dalla figa al culo, lasciando una strisciata di umori caldi, poi si mise il dito in bocca succhiandolo e girandosi verso di me con aria eccitata. Rimase così senza dire nulla per alcuni secondi senza più girarsi verso di me, a quel punto le dissi:
- “Non ti ho detto di togliere le mani!;
- “Scusa.” - rispose lei con un tono da bambina sgridata dal padre e si apri nuovamente le chiappe con le mani.
Mi avvicinai a lei, mi inginocchiai davanti a quei buchetti irresistibili e passai la lingua partendo dal clitoride ed arrivando al buco del culo, era bagnata come una fontana, dimostrava di essere eccitata all’inverosimile, nonostante fosse abituata a queste esperienze, pensavo fosse più fredda invece sembrava proprio carica come una molla. Tirò un profondo respiro seguito da un lungo sospiro:
“Ohhhhhh!!!” - ripassai nuovamente la lingua un paio di volte e poi le dissi:
“Vieni!” - la presi per mano, mi sedetti sul letto e la invitai a sedersi sulle mie ginocchia, però mettendosi con le tette davanti alla mia faccia, le tolsi la vestaglia facendola cadere a terra, poi ci baciammo appassionatamente, con la coda dell’occhio vidi P. che si era avvicinato ed era fermo in mezzo tra le due stanze che ci guardava eccitato come una bestia, lei si accorse che io lo stavo guardando e mi sussurrò:
- “Ti prego fai come se non ci fosse ma non cacciarlo, lui non esiste per te!” - non dissi niente provando ad ignorarlo e ripresi a baciarla. Le sfilai il reggiseno e lo buttai via, poi cominciai a leccarle i capezzoli, lei ansimava e si strusciava sul mio cazzo duro, le leccai per bene le tette, erano sode e belle grosse, le potevo vedere per bene, mi girai verso P. e lo vidi toccarsi il cazzo da sopra i pantaloni, la cosa non mi piaceva per niente quindi gli ordinai:
- “P. spegni le luci e se proprio vuoi guardare fallo da dietro il muretto, vederti che ti tocchi mi fa passare la poesia” - S. si girò verso di lui e gli disse:
- “Fai come ti ha detto lui, muoviti!” - in realtà mi aveva già dato ascolto e si era messo dietro il muretto, stava pure spegnendo le luci. Era una serata splendida a differenza delle previsioni (a quei tempi non ci azzeccavano mai), la luce della luna piena filtrava dalle finestre nonostante le tende fossero chiuse, le persiane erano aperte e si vedeva bene all’interno della stanza. Non vedendo più suo marito toccarsi davanti a noi e vedendo come entrambi soddisfacessero le mie richieste mi fece sentire in una posizione dominante nei loro confronti, la cosa mi piacque parecchio e mi fece prendere coraggio nell’ordinare a S. cosa volevo che facesse. La feci alzare, mi alzai anch’io e le dissi:
- “Spogliami.” - lei mi sbottonò la camicia lentamente guardandomi come intimorita, non era più spavalda e dominatrice come si era sempre dimostrata, sembrava docile ed ubbidiente come un cagnolino. Ripensavo alle sue parole quando mi aveva invitato ad essere più intraprendente e che a lei piaceva l’uomo che prendeva in mano la situazione a letto, che lo facesse con autorità, in quel caso lei sarebbe diventata un giocattolo nelle sue mani e non gli avrebbe negato mai nulla. Decisi quindi di provare ad essere io a prendere in mani i giochi e non a subirla, non avevo intenzione di diventare come suo marito, la guardavo mentre mi sfilava la camicia con aria di superiorità, lei abbassò gli occhi e mi accarezzò il petto, la presi per la coda di cavallo tirandole su la testa costringendola a guardarmi negli occhi e le chiesi:
- “Allora ti piace quello che vedi?;
- “Da impazzire!” - lo disse con un tono di voce davvero coinvolgente, non so spiegarmi descrivendo quanto mi fosse piaciuta quella frase e la maniera in cui la disse, posso solo descrivere quello che il mio stomaco mi fece provare, lo sentii contorcersi, un misto di timore nello sbagliare l’approccio seguito da un rilassamento ed un senso di strano piacere.
Mi cominciò a slacciare la cintura dei pantaloni, me li sbottonò lasciandoli cadere a terra, me li sfilò e si rialzò a baciarmi. Sentivo le sue tette nude contro il mio petto ed il cazzo quasi mi scoppiava, la presi nuovamente per la coda e la costrinsi ad inginocchiarsi, poi le accompagnai la testa contro di me, lei cominciò a baciare l’asta da sopra gli slip, la diressi facendola ulteriormente abbassare fino ad arrivare alle palle, poi la lasciai libera di fare quello che meglio credesse.
Mi baciò la pancia e mi leccò l’ombelico, nel frattempo mi sfilò gli slip baciandomi le gambe ed arrivando ai miei piedi con la bocca, mi leccò le dita dei piedi, la sua saliva calda me li stava bagnando, non sono un amante del genere ma vederla così servizievole dedicarsi ai miei piedi mi eccitò moltissimo, cominciò a salire sempre di più, sempre leccando e baciando, una sensazione indescrivibile, la guardavo dall’alto verso il basso mentre lo faceva, stavolta non mi guardava negli occhi, lo faceva con gli occhi bassi, come se si sentisse dominata da me e le piacesse esserlo. Arrivò alle palle e cominciò leccarle, poi me le prese in bocca e fece uno schiocco secco, mi fece un po’ male e mi ritrassi leggermente, lei lo capì e mi disse con aria dispiaciuta:
- “Scusa” - non le risposi ma la guardai con aria seccata, il gioco mi piaceva da matti.
Riprese a leccarmi ed insalivarmi le palle, intanto cominciò a segarmi piano piano, ci sapeva davvero fare e pensai che di una donna così mi sarei potuto innamorare. Mi prese in bocca la cappella e cominciò a succhiarla con forza, poi sputò sulla punta, una generosa colata di saliva scendeva, la fece colare guardando eccitata poi cominciò a ripulirmelo. Alzai lo sguardo e vidi P. che guardava completamente stravolto sua moglie, le sue mani erano entrambe sotto al muretto e lo vedevo che le muoveva, lo guardai con aria di sfida aspettando che incrociassimo lo sguardo, quando lo fece tirai a me S. facendole prendere in bocca tutto il cazzo, non se lo aspettava e le andò di traverso, lo tolse dalla bocca e tossì, mi guardò negli occhi mentre una lacrima le scendeva sul viso, io come risposta glielo piantai di nuovo in gola, stavolta se lo aspettava e lo prese tutto fino alle palle senza problemi, con entrambe le mani la tiravo verso di me, respirava a fatica con il mio cazzo piantato in gola immobile, la cosa mi piaceva e glielo feci fare diverse volte. Respirava affannata ma non si tirava indietro, era quello che voleva, guardai di nuovo P., lo vedevo che era passato a segarsi senza togliere lo sguardo da sua moglie impegnata a spompinarmi come una troia, la cosa cominciava a darmi fastidio ma ero troppo eccitato per smontarmi. Alzai una gamba posando il piede sul letto, la feci mettere con la testa sotto le mie palle, lei cominciò a leccarmele con voracità leccandomi il buco del culo e segandomi con la mano. Ero svuotato per bene e non facevo fatica a trattenermi quindi la feci lavorare per parecchi minuti.
Decisi che era ora di dedicarsi a lei, la presi per la coda e la feci alzare, le presi il viso tra le mani e a bacia, la buttai pancia all’aria sul letto con decisone, le presi le gambe e gliele sollevai, le tolsi le scarpe e cominciai a leccarle i piedi mentre indossava ancora le calze, prima le dita e poi la pianta, lei gemeva di piacere, ero abituato con R., lo facevo perché le piaceva e lo sapevo, adesso sapevo che anche lei lo adorava, le slacciai il reggicalze e le sfilai le calze, poi ripresi a leccarle le dita dei piedi, erano profumati e curati, leccai e baciai le gambe, prima nella parte anteriore, poi la parte posteriore sollevandole nuovamente. Arrivato all’altezza del suo buco del culo le spostai il perizoma e cominciai a leccarglielo, era magnifico vederlo dilatarsi sempre di più ad ogni passaggio della lingua, cominciò a piacerle molto e lo faceva sentire, la mia lingua si intrufolava dentro e lei lo apprezzava molto. Le abbassai le gambe e mi dedicai alla sua figa, era calda, bagnatissima e profumata, le aprì moltissimo dimostrando di essere molto snodata, mi accarezzava i capelli mentre la mia lingua si alternava tra figa e culo, ansimava e mi diceva di continuare:
- “Ohhhhhh!!! Si ti prego continua, non ti fermare!!!” - decisi di continuare fino a farle raggiungere il primo orgasmo, leccavo il clitoride gonfio mentre con le dita le penetravo figa e culo, sentirla gemere mi dava tantissima soddisfazione, gli umori mi riempivano la bocca, quando prendevo fiato lei mi spingeva con la testa chiedendomi di continuare, mi colpì parecchio il fatto che il suo culo, si dilatava con estrema facilità, non mostrava il minimo fastidio quando la penetravo, anzi sembrava che le piacesse quanto la stimolazione vaginale, mi ripromisi nuovamente di scoparglielo forte . Non tardò moltissimo ad avere il primo orgasmo, sentii la sua figa zampillare come una fontana a cui fece seguito un gemito di piacere davvero intenso, mi tolse le dita e fu come presa dalle convulsioni, se cercavo di leccarla sembrava infastidita, la lasciai quindi rilassare, nel frattempo mi girai a guardare P., era sempre più eccitato e continuava a masturbarsi senza staccare gli occhi da sua moglie. Cercai di avvinarmi ma lei mi disse stravolta:
- “Aspetta aspetta, ho bisogno di un minuto!!!” - mi fece alzare e da seduta sul letto ricominciò a succhiarmelo, notai che stava bagnando le lenzuola dove si era seduta e continuava a contorcersi ansimando sul mio cazzo, le chiesi:
- “S. tutto bene?”;
- “Benissimo, è che quando raggiungo certi orgasmi ho bisogno di prendere fiato, sento come delle convulsioni e mi infastidisce essere toccata, scusa.”;
- “Capisco, dimmi te quando ti senti pronta. Ma ti capita sovente?” - non mi era mai successo di vedere una donna avere un orgasmo così profondo, oltretutto dovevamo ancora scopare;
- “Si mi capita spesso, dammi due minuti.” - avevo voglia di scoparla adesso, il suo pompino era spettacolare ma la volevo prendere…


Continua…
 

sormarco

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Continua…
certo che quell'anno hai vinto alla lotteria (del sesso)
la tua ragazza l'ha cominciato a volere nel culo e t'ha fatto l'ingoio (corretto al succo di frutta 🤭
S. t'ha adocchiato e non ti ha mollato piĂą
che vuoi di piĂą dalla vita? un lucano? ma vaffanculo all'alcool (ndr)
spero non ti stanchi mai di raccontarci la tua storia da allora ad oggi, ci stai facendo morire.
visto che ti senti ancora con S. e P. ringraziali per averti dato l'ok alla pubblicazione.:read:
 
OP
jojojos

jojojos

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Grazie del commento, effettivamente era un gran periodo quello, era da un po' che volevo raccontare la nostra storia e sapere che vi piace mi stimola a continuare, sto girando le nuove parti anche ad S. ma sono via per le ferie e si collega pochissimo perchè si trovano all'estero ed hanno poche possibilità di collegarsi, spero piacciano anche a lei.
 

sormarco

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ma dimmi,se puoi, visto che vi sentite come mai è finita? be va beh sarà parte del racconto credo e spero, almeno ci puoi dire quanto è durata?
 
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peppegiuit

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Mannaggia la spupazza,non mi ero accorto che avevi scritto ben tre capitoli,ed ora ho il cazzo che mi fa male tanto è duro...Se la mia signora mi dice che non ha voglia,giuro che stanotte le faccio uno bello scherzetto:sux:mi masturbo:madsaw::madsaw::madsaw:mentre dorme e le sborro addosso:kekeke:vediamo domani che dice!:eek::rain::bho:
 
OP
jojojos

jojojos

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Grazie mille ragazzi, sto scrivendo la prossima parte, appena pronta la posto. La storia con loro è durata un po' meno di un anno, compresa una pausa di circa due mesi per un litigio, racconterò man mano tutto, compreso com'è finita ed altri curiosi episodi.


Mannaggia la spupazza,non mi ero accorto che avevi scritto ben tre capitoli,ed ora ho il cazzo che mi fa male tanto è duro...Se la mia signora mi dice che non ha voglia,giuro che stanotte le faccio uno bello scherzetto:sux:mi masturbo:madsaw::madsaw::madsaw:mentre dorme e le sborro addosso:kekeke:vediamo domani che dice!:eek::rain::bho:

Adesso sono curioso anch'io amico, l'hai trombata poi la moglie oppure sei stato costretto a farle la doccia? :rotfl2::rotfl2::rotfl2::rotfl2::rotfl2::rotfl2::rotfl2:

Grazie ancora a tutti.
 
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peppegiuit

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Purtroppo è finita con una grande doccia:madsaw::D:asdevil:Sapessi come era incazzata:ncomment:Mi ha anche detto che sono sempre stato un porco:pig:ma adesso che ho superato i 50 lo sono ancor di più:pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig:Ah dimenticavo del giudizio sugli ultimi tre capitoli:eccitazione allo stato puro...Anche perchè mi sono immedesimato in te 21enne che si tromba una superphica 32enne.Pensa è successo anche a me qualcosa di simile:allora avevo 23/24 anni e ai miei tempi la Discoteca era un MUST.Ricordo che era estate e le discoteche più IN di Jesolo erano il mio habitat naturale.Una sera mentre stavo ballando con gli amici/che mi si avvicina una bella signora sulla quarantina,tirata di tutto punto e vestita come un mignottone...Bhe non vado per le lunghe,perchè non sono un buon scrittore,dopo aver passato tutta la serata con lei(non ti racconto cosa fece sta troia per eccitarmi!)Mi chiese se volevo fare l'amore con lei...Non ci pensai un attimo e le dissi di sì.Ma lei mi pose una condizione:cioè che il marito avrebbe assistito senza partecipare!Come ti ho già scritto in un post precedente ai miei tempi neanche conoscevamo la parola CUCK,e così le risposi:"Così mentre io chiavo te,lui me lo butta al culo a me!"Nonostante lei mi assicurasse che il marito era totalmente eterosessuale e gli piaceva solo guardare,rimasi con la mia idea e mi persi una magniphica chiavata:cry::cry::cry::azz::cry2::cry2::cry2:
 
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jojojos

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Purtroppo è finita con una grande doccia:madsaw::D:asdevil:Sapessi come era incazzata:ncomment:Mi ha anche detto che sono sempre stato un porco:pig:ma adesso che ho superato i 50 lo sono ancor di più:pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig::pig:Ah dimenticavo del giudizio sugli ultimi tre capitoli:eccitazione allo stato puro...Anche perchè mi sono immedesimato in te 21enne che si tromba una superphica 32enne.Pensa è successo anche a me qualcosa di simile:allora avevo 23/24 anni e ai miei tempi la Discoteca era un MUST.Ricordo che era estate e le discoteche più IN di Jesolo erano il mio habitat naturale.Una sera mentre stavo ballando con gli amici/che mi si avvicina una bella signora sulla quarantina,tirata di tutto punto e vestita come un mignottone...Bhe non vado per le lunghe,perchè non sono un buon scrittore,dopo aver passato tutta la serata con lei(non ti racconto cosa fece sta troia per eccitarmi!)Mi chiese se volevo fare l'amore con lei...Non ci pensai un attimo e le dissi di sì.Ma lei mi pose una condizione:cioè che il marito avrebbe assistito senza partecipare!Come ti ho già scritto in un post precedente ai miei tempi neanche conoscevamo la parola CUCK,e così le risposi:"Così mentre io chiavo te,lui me lo butta al culo a me!"Nonostante lei mi assicurasse che il marito era totalmente eterosessuale e gli piaceva solo guardare,rimasi con la mia idea e mi persi una magniphica chiavata:cry::cry::cry::azz::cry2::cry2::cry2:

Povera moglie, a momenti la affogavi nel sonno 🤭🤭🤭🤭🤭🤭🤭🤭

Hai avuto il mio stesso timore: prenderlo in quel posto, magari se andavi avanti adesso raccontavi anche te una bella storia, oppure perdevi semplicemente la verginità 🤭🤭🤭🤭🤭🤭🤭🤭
 
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peppegiuit

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Povera moglie, a momenti la affogavi nel sonno 🤭🤭🤭🤭🤭🤭🤭🤭

Hai avuto il mio stesso timore: prenderlo in quel posto, magari se andavi avanti adesso raccontavi anche te una bella storia, oppure perdevi semplicemente la verginità 🤭🤭🤭🤭🤭🤭🤭🤭
Probabilmente racconterei una storia simile alla tua ma siccome "probabilmente"non è la certezza...Almeno il culo è salvo:rotfl2::eek:la2::ass::asd::drink:
 
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jojojos

jojojos

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I vostri commenti mi stimolano ed ho concluso anche questa parte, perdonate come al solito sviste ed errori ma non ho avuto molto tempo per rileggerla, buona lettura.

-Settima parte-


Ci mise qualche minuto a rilassarsi, notai che smise di colare e di contorcersi, ad un certo punto si fermò e mi disse:
- “Voglio il tuo cazzo dentro di me G., adesso!!!” - non aspettavo altro, la feci mettere a pecorina, le puntai il cazzo e la penetrai senza la minima esitazione, la sua figa era meno bagnata ma caldissima:
- “Ohhhhhh!!! Siiiiii!!!!!” - cominciai a scoparla ad un ritmo molto forte, le palle sbattevano contro le sue chiappe, lei cominciò nuovamente a godersi la scopata a suo modo, era molto rumorosa, ansimava e parlava in continuazione dicendo che la scopavo bene, che le piaceva, che non dovevo fermarmi, ero galvanizzato dal suo modo di fare. Dopo averla scopata per alcuni minuti senza sosta si tolse e mi fece coricare a pancia in alto, lei si sedette su di me con le gambe piegate, se lo infilò dentro con decisone e cominciò a cavalcare molto velocemente, se lo sbatteva dentro fortissimo, mi faceva quasi male per quanto saltava sul cazzo, una furia. Ad un certo punto decisi che volevo incularla, la fermai un attimo e la feci alzare, poi le puntai il cazzo sul suo buco del culo e la guardai negli occhi, lei mi guardò, prese il cazzo tra le mani e mi disse:
- “Sei un porco lo sai? - sempre guardandomi negli occhi accompagnò il cazzo e se lo fece entrare in culo piano piano, sempre guardandomi, non so se fosse vero ma sembrava che le facesse male, apriva la bocca dando l’impressione di soffrire, si abbassò fino a farselo entrare tutto, le misi le mani sulle chiappe allargandogliele e cominciai ad aumentare il ritmo, sembrava soffrire e la cosa mi ingrifava ancora di più, ad un certo punto si fermò e mi disse:
- “Piano per piacere, mi fai male, è grosso.” - invece di fermarmi continuai a scoparla sempre più forte, lei si allargò le chiappe saltellando sempre più velocemente, quindi le chiesi:
- “Ti piace? Voglio sentirti dire che ti piace!!!”;
- “Mi piace tantissimo!!!” - rispose lei gemendo forte, non vedevo P. da quella posizione.
Ad un certo punto si tolse, si girò dandomi la schiena, si alzò e si rimise il cazzo nel culo, appoggiò le sue mani sulle mie gambe e cominciò a cavalcare come una puledra impazzita, io la sgrillettavo e le penetravo la figa con le dita, sono sicuro che si era messa così per farsi guardare da P. mentre la inculavo, era rumorosissima, il suo buco del culo ormai era dilatato e bagnato mentre il mio cazzo la penetrava ad un ritmo fortissimo. Ero al limite, glielo tolsi e le dissi di farmi prendere fiato, si coricò a fianco a me, mi accarezzò i capelli e ci baciammo a lungo, eravamo entrambi sudatissimi, lei si sciolse la coda e si sedette su di me strusciandosi la figa sul mio cazzo, sembrava danzare, poi scese e fece cadere i suoi lunghi e folti capelli sulla mia pancia facendoli scendere sul cazzo e sulle gambe, intanto mi disse:
- “Sei bravo G. sei un amante strepitoso lo sai?”;
- “Sei tu ad essere uno spettacolo S.” - mi guardava sorridente, nel frattempo mi leccava il cazzo e mi succhiava la cappella, il cazzo pulsava pronto ad esplodere, le dissi nuovamente:
- “Devi farmi prendere fiato altrimenti finisce il gioco.” - lei sorrise e mi disse:
- “Lo voglio far finire adesso, tanto abbiamo tutta la notte per ricominciare.” - cominciò nuovamente a spompinarmi in maniera decisa, voleva finirla li per il momento, ma volevo essere io a decidere come, la feci quindi inginocchiare e mi misi in piedi davanti a lei:
- “Finisci il lavoro allora!!!” - alzai lo sguardo e vidi P. con gli occhi spalancati, lei cominciò a succhiarmelo avidamente, voleva il mio sperma ed io non aspettavo altro, ero arrivato al limite, le tolsi il cazzo dalla bocca e cominciai a segarmi davanti al suo viso, lei aprì la bocca aspettando che io esplodessi nel frattempo mi accarezzava le palle, stavo per esplodere, lei lo intuì e con il pollice schiacciò tra le palle ed il buco del culo, sborrai in maniera abbondantissima, cinque o sei schizzate che le ricoprirono abbondantemente il suo bellissimo viso, sporcandole parecchio anche i capelli, ebbi un orgasmo fortissimo, quel pollice che mi schiacciava in quel punto mi fece letteralmente impazzire, mai provato un piacere così intenso. Lasciai il cazzo alle sue sapienti mani, lei lo prese e lo succhiò con voracità, ingoiò lo sperma che ancora fuoriusciva, mi guardava negli occhi mentre lo faceva, prese il cazzo e lo passò sul viso spargendo ovunque il liquido denso e caldo, poi ripulì di nuovo il cazzo, con le dita si spostò tutto in bocca leccandosi dita e mani, era uno spettacolo, mi sembrava ancora più bella con il mio sperma sul viso, ci mise un bel po’ di tempo a ripulire tutto, io la guardavo estasiato ed ogni tanto guardavo P. che era venuto e si stava ripulendo, meno male che era rimasto dietro al muretto pensai.
Dopo aver lucidato tutto ed ingoiato ogni singola goccia di sperma si alzò in piedi, mi abbracciò e mi baciò teneramente, restammo abbracciati a lungo, i nostri corpi erano sudati e provati ma entrambi estremamente soddisfatti, nel frattempo P. era andato in bagno, ci coricammo sul letto, lei di schiena, io di fianco ad accarezzarle i seni e la pancia, le dissi:
- “Sono senza parole S., sei la donna dei miei sogni, ma dove sei stata finora?”;
- “Anche tu sei un ragazzo eccezionale G. ed un amante straordinario, sono stata fortunata ad incontrarti.”;
- “Fortunata tu? Stai scherzando? Mi sembra di essere in un sogno.”;
- “Come sei dolce, però sei stato un po’ birbantello prima…”;
- “Non mi sembra che ti sia dispiaciuto, se vuoi mi comporterò diversamente le prossime volte.”;
- “No no, anzi sei sulla strada giusta, puoi osare di più non ti devi preoccupare.” - pensai a quello che avevo fatto e mi chiesi cosa avrei dovuto fare di più, temevo di aver esagerato invece mi stava invitando ad osare di più!!!;
P. uscì dal bagno, entrò nella stanza e disse:
- “Posso dire una cosa?” - appoggiai una mano sulla bocca di S. e gli dissi:
- “Di pure P.”;
- “Siete stati fantastici, semplicemente strepitosi, ci tenevo a dirvelo, è stato tutto bellissimo!!!”;
- “Contento tu contenti tutti, ora puoi andare, buonanotte.”;
- “Certo certo grazie ancora e buonanotte a voi. Ciao tesoro” - lei non poteva parlare quindi gli fece un salutino con la mano, lui uscì senza dire altro. La guardai e scoppiammo a ridere, lei mi buttò sulla schiena, poi si sedette su di me e mi disse:
- “Mi piace come l’hai trattato, sei un cattivo ragazzo però, poverino dai…” - con le mani cercò di schiaffeggiarmi, io gliele bloccai e le dissi;
- “Ma come hai detto che ero un ragazzo eccezionale…”;
- “Appunto!!! Un eccezionale cattivo ragazzo!!!” - ci rotolammo nel letto giocando, poi lei si fermò e disse:
- “Aspetta ho una cosa per te” - scese dal letto e corse in bagno, vedere quel culetto nudo correre me lo fece nuovamente diventare duro all’istante, ancora non ci credevo di averci messo dentro il cazzo, tornò immediatamente con un pacchetto in mano e tutta contenta me lo diede:
- “Tieni un pensierino per te.”;
- “Cosa? Un regalo per me e perché?”;
- “Perchè si, apri e poi ti spiego.” - aprii il pacchetto incuriosito, lei era ansiosa e mi incitava a fare in fretta, al suo interno c’era un cellulare nuovo di pacca, uno dei più costosi in commercio, anzi credo il più costoso in assoluto, avevo sempre avuto voglia di prendermene uno ma non potevo permettermelo, soprattutto le tariffe di allora non erano proprio alla portata di tutti, restai a bocca aperta e le dissi:
- “Non posso accettare S. un regalo del genere!!!;
- “Perché scusa?”;
- “Prima cosa è troppo, seconda cosa mi sembrerebbe di essere una puttana, non posso accettarlo scusa!!!” - glielo ridai in mano indispettito, mi faceva piacere il pensiero ma mi vergognavo di accettarlo da lei, non saprei spiegare la cosa ma non volevo passare per un loro mantenuto;
- “Dai non fare così, so che non hai il cellulare, con questo sarà più facile tenerci in contatto, non devi prenderlo come un dispetto, prendilo come un modo di semplificare i contatti tra di noi, ti prego accettalo!!!” - mi abbracciò stretto a se, non sapevo cosa fare, poi le dissi:
- “Vabbè dai, facciamo che ci penso ok?” - lei mi baciò e mi disse:
- “Bravo, l’ho fatto per noi, non devi nemmeno pensare alla bolletta, ci pensiamo noi.” - ci baciammo e ci accarezzammo a lungo, poi mi disse:
- “Che ne dici se ci facciamo una doccia?”;
- “Ok ne ho bisogno, però insieme…”;
- “L’ho detto che sei un monello, ok, io ne ho bisogno più di te, sono tutta appiccicata” - si alzò i capelli, erano tutti sudati e pieni del mio sperma.
Andammo in bagno, lei si mise subito a pisciare, io aprii la doccia e mi avvicinai a lei con il cazzo duro, lei seduta sulla tazza me lo prese in bocca e me lo succhiò per bene, poi si alzò ed entrò cominciando a lavarsi, io stavo pisciando e lei mi guardava mentre si lavava facendomi segno di entrare. Entrai anch’io nella doccia e ci baciammo sotto l’acqua, poi mi guardò e mi disse:
- “Posso lavarti io?”;
- “Fai pure.” - prese il doccia schiuma e cominciò ad insaponarmi, cominciò dal petto, poi la pancia, arrivò al cazzo e me lo insaponò per bene segandomi, lavò per bene ed accarezzò le palle poi mi fece voltare, passò alle spalle facendo un lungo massaggio, scese lungo la schiena arrivando fino ai piedi, mi fece girare nuovamente, appoggiò un piede sulla sua spalla e mi insaponò gamba e piede, infine fece lo stesso con l’altra gamba.
Non mi era mai successo che una donna mi lavasse, l’ultima era stata mia mamma quando mi faceva il bagnetto da piccolo, la cosa mi piacque moltissimo e mi eccitò da impazzire, quella donna era speciale, ogni situazione che la coinvolgeva era una sorpresa, mi lasciava a bocca aperta in continuazione. La vedevo inginocchiata che si dedicava al mio corpo, lo faceva con una dolcezza ed una sensualità difficili da spiegare, certe cose bisogna viverle per comprenderle, sembrerà una sciocchezza ma quante volte possono capitare queste cose ad un uomo?
Finito di insaponarmi il piede cominciò da quello a sciacquarmi accuratamente, sempre tenendosi il piede appoggiato sulla spalla mi strofinava la gamba arrivando nuovamente ad accarezzarmi palle e cazzo che era duro come il marmo, lo faceva con dolcezza facendomi venire la pelle d’oca su tutto il corpo, poi prese il piede e cominciò a leccarmelo, intanto mi guardava con quegli occhioni stupendi, io la ammiravo estasiato, si prese in bocca il pollice del piede e lo succhiò come fosse il cazzo, lo faceva lentamente e dolcemente, ansimava come a provare estremo piacere nel farlo, poi sollevò il piede leccandone la pianta dal tallone alle dita, fece la stessa cosa con l’altra gamba, ero stravolto dall’eccitazione, ripeto non sono un amante del genere ma fatto da lei era una delle cose più eccitanti che avessi mai provato, poi vedevo la passione nei sui gesti ed il piacere che provava nel farlo. Dopo aver finito di dedicarsi ai miei piedi si alzò e cominciò a strofinare il suo magnifico corpo sul mio, invece delle mani sentivo le sue tette che massaggiavano prima la schiena, poi il petto e la pancia, infine prese il cazzo e se lo mise in mezzo segandomelo mentre con la lingua leccava e succhiava la cappella. Dopo qualche minuto si alzò, mi baciò e mi disse:
- “Adesso tocca a te…” - cominciai anch’io dalla schiena, arrivato al culo non seppi resistere e mentre glielo insaponavo infilai due dita nel suo magnifico buchetto, lei cominciò immediatamente ad ansimare roteandolo e spingendo per farsele infilare meglio, scesi alle gambe poi la girai, cominciai ad insaponare le sue magnifiche tette, i capezzoli erano perennemente inturgiditi, passai alla pancia arrivando alla figa, anche li non seppi resistere e la masturbai a lungo mentre la insaponavo, passai alle gambe ed ai piedi, copiai quello che aveva fatto lei a me durante il risciacquo, appena cominciai a leccarle i piedi lei si cominciò a masturbare figa e culo dimostrando di essere una particolare amante del genere, si vedeva che la eccitava tantissimo questa pratica quindi la assecondai. Dopo qualche minuto passai a risciacquare pancia e tette, la feci voltare e completai il lavoro arrivando al suo culo, lei appoggiò le mani al cristallo del box doccia, si piegò in avanti e me lo puntò sul cazzo cominciando a strofinarlo, non ci pensai due volte e glielo infilai tutto dentro, gemeva e si contorceva, la spinsi contro il cristallo e la feci alzare dritta in piedi, sempre con il mio cazzo conficcato nel suo culetto, le sue tette spiaccicate contro il vetro, alzò una leggermente gamba alzata per facilitare la penetrazione. Questa volta, nonostante l’eccitazione, la scopata fu molto lunga e solo anale, non saprei quantificare il tempo ma durò parecchio, non pensai minimamente di toglierlo da li, ne lei mi fece capire di voler cambiare posizione, godeva tantissimo e mi chiedeva di non fermarmi, mi tirava con le braccia verso di lei, avevo il cazzo in fiamme ma il suo ardore mi dava sempre più forza, la scopavo forte, senza sosta, sentivo che lei con le chiappe stringeva sul mio cazzo, come a sentirlo meglio, ad un certo punto le riempii il culo, non credo di averne avuta molta nelle palle, era la quarta eiaculazione di quella giornata, ma quando la sentì dentro di lei urlò di piacere e mi ringraziò più volte. Quando lo tolsi da dentro si infilò le dita raccogliendo lo sperma, poi guardandomi negli occhi le leccò avidamente, lo fece più volte, ero stravolto e soddisfatto, quando la tensione calò sentivo il cazzo bruciare, quasi mi dava fastidio l’acqua che lo bagnava, lei invece sembrava pronta a ricominciare, quella donna era una furia inarrestabile.


Continua…
 
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peppegiuit

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jojojos sei bravissimo...Eccelli nella parte piĂą difficile di un racconto erotico:la minuziositĂ  con cui descrivi i particolari.Ho trovato particolarmente bello quando descrivi le sensazioni che provavi quando con tanta dedizione amava lavarti...Sono d'accordo con te che nessuna donna avrebbe fatto la stessa cosa...Insomma anche oggi sto a cazzo dritto:sega::D:cool::sob::madsaw:
 
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jojojos

jojojos

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Grazie ragazzi, troppo buoni, effettivamente peppe una donna così non l'ho più trovata e se avessi messo a confronto con lei le altre con cui sono stato dopo non avrei mai più scopato. Era tutto quello che si puó chiedere ad una donna, anche quello che non avresti mai pensato di fare.
 

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Eh la madonna!!:eek: Si sta dimostrando sempre piĂą porca la ragazza !!:p

- - - Aggiornato - - -

Oltretutto sei pure bravo a scrivere, mi sembra di essere li al tuo posto ogni volta che leggo i tuoi racconti e di conseguenza mi viene duro.:rotfl2:
 
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jojojos

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mi sembra di essere li al tuo posto ogni volta che leggo i tuoi racconti

Grazie mille, sono questi i commenti che mi hanno spinto a cominciare a raccontare questa mia avventura e che mi spingono a continuarla, grazie ancora!!! :hand::hand::hand::hand::hand:
 
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jojojos

jojojos

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Finita anche questa parte, buona lettura.

-Ottava parte-


Usciti dalla doccia ci asciugammo per bene con due morbidi accappatoi e tornammo a letto, era sorridente e visibilmente soddisfatta, parlammo a lungo e mi raccontò qualcosa di più su di loro:
- “Ho conosciuto P. ad una mostra d’arte moderna, a quei tempi facevo la cameriera a tempo perso, il mio sogno era aprirmi un negozio di abbigliamento, lavoravo come commessa durante il giorno in un famoso atelier di moda della città in cui abitavamo, lui mi notò subito e prima della fine della serata mi chiese se volevo uscire con lui. All’iniziò accettai solo per educazione, non era il mio tipo, poi ha quasi dieci anni più di me e l’uomo maturo a me non è mai piaciuto. Mi conquistò il suo modo di fare, devo ammettere che il fatto che era molto benestante all’inizio mi spinse ad assecondarlo, inoltre non ebbe mai fretta di venire a letto con me, mi riempiva di attenzioni e di regali costosi. Ero in affitto dividendo le spese con una coinquilina ed i suoi regali mi facevano molto comodo, sai com’è…” - mentre parlava faceva sempre molto attenzione a non rivelare luoghi precisi e fare riferimenti troppo espliciti sulla loro vita - “Una sera finimmo a letto a casa sua, un enorme villa appena fuori città, la vista di tutto quello che possedeva mi fece perdere la testa, gli feci un servizietto dei miei e lui si innamorò all’istante.”;
- “Non faccio a crederlo, convertiresti un omosessuale tu a letto.”;
- “Stupido!!! Comunque dopo qualche giorno si presentò a casa mia con le chiavi di un appartamento tutto per me, all’inizio ebbi dei dubbi ma la mia coinquilina mi disse che se non accettavo ero scema, alla fine accettai e due anni dopo lo sposai.”;
- “E quando cominciaste il vostro gioco?”;
- “Cominciò ancora prima di sposarci. Io sono sempre stata esibizionista, so di essere una bella donna e farmi ammirare è sempre stato piacevole per me, poi adoro il sesso e cambiavo spesso partner, avevo avuto molte avventure di una notte prima di conoscerlo.”;
- “E come ebbe il coraggio di chiedertelo, mi sembra un tipo così timido e taciturno.”;
- “Infatti è così, solo sul lavoro si trasforma in uno squalo, lo vedessi in ufficio non lo riconosceresti. Comunque una sera eravamo in un locale ed un ragazzo mi girava attorno come un ape sul miele, io lo respinsi ma mi piaceva molto, lui mi bisbigliò all’orecchio che se volevo potevo tradirlo, però lui voleva assistere. Sul subito restai a bocca aperta e non accettai, la sera stessa a letto mi confidò che gli piaceva vedere la sua donna con un altro uomo, pensai che era un porco ma alla fine decisi di assecondarlo. Un cliente del negozio dove lavoravo mi faceva una corte spietata, glielo raccontai e lui mi convinse ad uscire con lui, feci sesso con quel ragazzo nel mio appartamento e lui ci spiò tutto il tempo dal terrazzino, quando mi congedai da lui P. mi scopò come non aveva mai fatto, tutto cominciò così ed alla fine è diventato il nostro modo di vivere abituale, l’unica cosa è che puntiamo su partner stabili, anche per tutte le malattie che ci sono in giro.”;
- “Capito, mi incuriosiva sapere come avevate iniziato, posso capire te perché ti scegli il ragazzo e te lo porti a letto ma non capisco cosa ci prova lui, te l’ho già detto come la penso io, la mia donna deve essere solo mia secondo i mei gusti, non la dividerei mai con un altro, poi tu sei troppo bella, sarei gelosissimo di te.”;
- “Ti ringrazio, però io sono del parere che la gelosia sia sintomo di insicurezza, io personalmente non lo sono mai stata, il sesso per me è assolutamente indispensabile, nella mia vita non ho mai trovato un uomo che mi bastasse a soddisfare la mia fame, ho sempre tradito solo per soddisfarla, pur continuando ad amare solo un uomo per volta, credo di essere malata di sesso ma non sono alla ricerca di una cura, lui non è mai stato un grandissimo amatore, io ho le mie esigenze, diciamo che ci siamo trovati e le nostre reciproche necessità si completano a vicenda. In realtà io non mi sento di aver mai tradito P. e questa consapevolezza ha cementato il nostro rapporto, io lo amo davvero e profondamente, quello che tu chiami gioco è per noi ragione di vita, per quello che riguarda il tuo ruolo mi sembra ti cominci a trovare a tuo agio o sbaglio?;
- “Insomma, la presenza di P. non è facile da accettare, diciamo che la tua bellezza mi stimola a provare ad ignorarlo, se non fossi così non so se ce l’avrei fatta stasera.”;
- “Siamo solo all’inizio, figurati che il ragazzo prima di te ci ha messo dei mesi ad arrivare dove solo fin dove sei arrivato te stasera, te la sei cavata alla grande G., davvero grazie. Hai visto P. com’era felice?”;
- “Si ho visto, e mi è dispiaciuto averlo trattato in quel modo, domani mi scuserò con lui.”;
- “Non è necessario, anzi ti posso confidare che lui adora sentirsi parlare così, lo eccita essere sottomesso, sia da me che da chi viene a letto con me, non lo hai offeso, anzi conoscendolo stasera sarà una bestia a letto, anch’io adoro essere sottomessa, solo da te però.”;
- “Come stasera? Non hai detto che avremmo dormito insieme?”;
- “Certo che dormiremo insieme, solo che adesso io andrò in camera sua e faremo sesso, sarai mica geloso? Poi tornerò da te e dormiremo abbracciati tutta la notte ok?”- prese la faccia tra le sue mani e mi baciò dolcemente;
- “Figurati, ci mancherebbe altro.” - sinceramente non avevo motivo di essere geloso, però sapere che avrebbe fatto sesso con P. e poi sarebbe tornata a letto con me mi sembrava davvero troppo strano, speravo che si lavasse dopo perché altrimenti glielo avrei chiesto io.
Indossò una lunga vestaglia restando completamente nuda sotto, mi salutò con un bacio ed uscì dalla camera. Restai nel letto in silenzio per capire cosa succedeva, pochi minuti dopo sentii dalla camera accanto S. che incitava suo marito:
- “Oh si così così, non ti fermare” - si era riservato la camera a fianco il cornuto e la stava scopando alla grande pure.
La sensazione era strana da descrivere, quella donna che aveva fatto sesso così intensamente poco tempo prima con me, adesso stava allegramente scopando con un altro, non credo fosse gelosia ma fastidio si, poi ripensai bene al fatto che fosse normale che marito e moglie scopassero, il terzo incomodo al massimo ero io. Certo che quella donna era una ninfomane, non le bastava mai il cazzo!!! Poco dopo sentii la doccia aprirsi, avevano finito e lei si stava lavando, pochi minuti dopo la porta si aprì, feci finta di dormire, la sentii andare in bagno e lavarsi i denti, era rispettosa del fatto che avrei potuto avere schifo, poi si infilò nel letto molto silenziosamente. Faceva caldo, io indossavo solamente una canotta e gli slip, restò immobile ed in silenzio per qualche minuto, ero coricato sul fianco destro ed aspettavo una sua mossa, ad un certo punto mi abbracciò da dietro la schiena appoggiando la testa sulla spalla, mi baciò teneramente il collo, io continuai a restare immobile, sentivo i suoi seni nudi sulla mia schiena, feci finta di svegliarmi, mi girai e le dissi:
- “Hey sei tornata? Mi sa che mi sono addormentato” - era completamente nuda e mi guardava con un viso molto dolce;
- “Scusa non pensavo dormissi, sono stata via un’oretta, eri proprio stanco.”;
- “Insomma, diciamo che è stata una giornata intensa…”;
- “Anche per me lo è stata, volevo solo darti il bacio della buonanotte e ringraziarti ancora per tutto.” - si avvicinò e mi sussurrò - “Non ti preoccupare mi sono fatta la doccia e mi sono lavata i denti, sono pulita e profumata come una rosa. Ho fatto l’amore con P. ed è stato bellissimo, ci tenevo a dirti che siamo entrambi felici di aver fatto la tua conoscenza ed io personalmente sono stata benissimo stasera, spero che sia stato così anche per te.”;
- “Come potrei non essere contento? Sei una donna meravigliosa e sei strepitosa a letto, devo solo entrare nell’ottica che ci sia un terzo incomodo tra di noi, o forse lo sono io? Lasciami il tempo di capire il mio ruolo.”;
- “Quando io e te siamo insieme devi capire che esistiamo solo io e te, P. non esiste, se accetterai questo concetto sarà tutto più facile. Non tutti possono essere predisposti a questo tipo di ragionamento, ricordati sempre che P. per te non esiste, io invece sono tua in tutto e per tutto, puoi chiedermi qualsiasi cosa quando siamo insieme, difficilmente mi sentirai dire di no, naturalmente ho dei limiti anch’io, per il resto tu osa sempre, a me piace il sesso e tutte le sue varianti mi interessano da sperimentare.” - mi baciò e mi disse - “Adesso dormiamo, mi hai distrutta, nel senso buono naturalmente.”.

Quella notte dormimmo abbracciati, nonostante tutta la tensione che avevo in corpo riuscii a riposare benissimo. La mattina seguente i primi raggi di sole che filtravano dalle persiane mi svegliarono, allungai il braccio ma S. non c’era, mi stropicciai gli occhi e la vidi a terra nel salottino che faceva ginnastica, aveva spostato il tavolino e si era piazzata al centro della stanza, indossava un paio di pantaloncini aderenti ed un reggiseno a fascia, non mi sentì, era impegnatissima negli esercizi, la guardai per qualche minuto, il suo corpo era agile ed in forma strepitosa, sembrava una contorsionista per come riusciva ad eseguire gli esercizi. Aspettai ancora qualche minuto e poi le dissi:
- “Hey ma dove sei?” - si alzò e corse verso di me sorridente, mi baciò teneramente e mi disse:
- “Buongiorno dormiglione, scusa ma sono un po’ sudata, stavo facendo stretching.”;
- “Buongiorno a te, come sei attiva di prima mattina.”;
- “Mi sono svegliata presto ma non volevo disturbarti, di solito dormo parecchio al mattino, ho dormito come un ghiro, poi mi sono svegliata e ti ho guardato per un po’, dormivi come un angioletto, avrei voluto mangiarti ma non me la sono sentita, così mi sono sfogata facendo ginnastica. Che ne dici se facciamo colazione?”;
- “Ok dammi il tempo di darmi una rinfrescata e scendiamo.”;
- “Io volevo farmela portare in camera, ti dispiace se chiamo anche P.?”;
- “Ok fai pure.” - chiamò prima P. per farsi dire cosa volesse e poi il servizio in camera. Pochi minuti dopo bussarono alla porta, S. era in bagno così andai io ad aprire, dalla finestra vidi che era il marito, gli aprii la porta, lui mi salutò ed entrò, sembrava molto intimidito e mi chiese:
- “Non ti spiace vero se mi unisco a voi per la colazione?”;
- “Figurati ci mancherebbe altro.”;
- “Posso parlarti un attimo?”;
- “Certo dimmi pure.”;
- “S. mi ha detto dei discorsi che avete avuto ieri, volevo solo tranquillizzarti sul fatto che non hai nulla di cui scusarti, anzi, come ti ha detto lei il tuo ruolo in questo rapporto è assolutamente di primo piano, qualsiasi cosa io faccia o dica che ti infastidisca sei libero di farmelo presente e di riprendermi, voglio che tu sia consapevole del fatto che io per te sono solo uno spettatore, al tuo completo servizio, hai solo da chiedere ok?”;
- “Ok ok, dovete solo capire che per me è tutta una novità, la tua presenza al momento mi infastidisce quando sono con S. e non sono in grado di dirti se e quando la accetterò, l’unica cosa che ti posso assicurare è che proverò ad ignorarti in quei momenti, tu devi essere il meno visibile possibile per me e tenere le mani lontane, chiaro?;
- “Chiarissimo, ti assicuro che non mi permetterei mai anche solo di avvicinarmi a te, come ti ha spiegato S. io sono totalmente etero, il mio piacere è solo quello di guardarvi, cercherò di essere invisibile per te, promesso!”;
- “Bene, ci tenevo a parlartene di persona e questa mi è sembrata l’occasione giusta.”;
- “Hai fatto bene, se posso fare altro per te hai solo da chiedere.” - nel frattempo arrivò S. e disse:
- “Bene state facendo conoscenza? Che bello, bravi.” - in quel momento bussarono alla porta, era il servizio in camera, P. era l’unico vestito in maniera presentabile, quindi fece entrare il cameriere mentre io e S. rientrammo in bagno. Appoggiato il vassoio sul tavolino del salottino il cameriere se ne andò e ci riunimmo per fare colazione, io e S. ci sedemmo sul divano mentre P. si sedette su una sedia. Mentre la consumavamo S. mi chiese:
- “Allora G. cosa ti piacerebbe fare più tardi?;
- “Non saprei hai in mente qualcosa?”;
- “Io ne avrei in mente tante di cose tesoro…” - rise di gusto e poi aggiunse: “Avrei pensato che la mattinata la potremmo passare qui vista l’ora, magari dopo pranzo si potrebbe andare a fare una passeggiata da queste parti, sei mai stato in questi posti?”;
- “Per me va bene fai te.” - mi venne in mente che dovevo avvisare i miei, guardai l’ora, erano le 10,30 - “Cazzo devo telefonare ai miei, saranno preoccupati non vedendomi in casa, ho pure l’auto di mia madre!”;
- “Usa il cellulare che ti ho regalato no. Sei libero di usarlo a tuo piacimento, telefona subito sbrigati, poverini saranno davvero preoccupati.”;
- “Ok non mi ricordavo che adesso ho pure un cellulare, a proposito grazie anche a te P.”;
- “Figurati non devi ringraziare, siamo noi a dover essere grati a te.” - ero molto imbarazzato, mi sedetti sul letto e telefonai tranquillizzando i miei genitori.;
- “Tutto a posto, per fortuna si erano svegliati da poco anche loro e si erano appena accorti che non ero rientrato.”;
- “Bene, finisci di mangiare G.” - tornai a sedermi sul divano, S. prese dal tavolino un vasettino di nutella, si inginocchiò davanti a me e mi disse - “A me la nutella fa impazzire, quando la vedo mi dimentico quanto faccia ingrassare, se poi la posso spalmare su un cazzo non posso farne a meno.” - mi guardò con aria sensualissima, mi tolse gli slip e comincio a segarmi dolcemente, istintivamente guardai P. senza dire niente, lui si alzò di scatto e si mise dietro il muretto in camera. S. prese il cucchiaino e cominciò a spalmarmi la nutella sul cazzo partendo dalla cappella ed arrivando fino alla base, dopo averlo sporcato per bene pulì il cucchiaino e cominciò a leccarmelo dal basso verso l’alto, intanto mi parlava guardandomi intensamente:
- “La nutella è densa ed appiccicosa, difficile da rimuovere, bisogna leccare con forza e succhiare a lungo prima di staccarla completamente.” - leccava e succhiava con forza - “Che buona, non saprei dire se è più buona la nutella oppure il tuo cazzo, anzi lo so lo so, è decisamente meglio la crema del tuo cazzo, ne farei indigestione.” - la guardavo che mi spompinava con gusto e mi godevo lo spettacolo. Ad un certo punto lei mi fece l’occhiolino, si girò verso suo marito e gli disse:
- “Hey tu!” - P. si affacciò per vederla meglio, lei cominciò a sbattersi il cazzo sulle guance - “Lo vedi questo? Questo è un cazzo non il tuo! Questo cazzo mi fa impazzire, il tuo mi fa il solletico, quando me lo mette nel culo mi fa male, il tuo manco lo sento, non hai vergogna?” - lui abbassò lo sguardo, mi fece pena poveraccio, lo stava umiliando pesantemente e non capivo se la sua espressione riflettesse fastidio o eccitazione - “Rispondi, non ti vergogni?”, lui a testa bassa rispose:
- “Certo che mi vergogno, magari avessi anch’io un cazzo così, potrei farti urlare come fa lui.”;
- “Invece mi fai il solletico, che sfigato!!!” - si riattaccò al cazzo e cominciò a leccarmelo nuovamente, nel frattempo mi faceva l’occhiolino e sorrideva divertita, io la guardai e le dissi:
- “Dai, non ti sembra di esagerare?”;
- “Non esagero G., ha il cazzo piccolo davvero, con lui riesco a raggiungere l’orgasmo solo dopo aver preso un cazzo come si deve, a volte nemmeno in quel caso, è un dato di fatto è un micro dotato.” - ero imbarazzato per lui, va bene giocare ma mi dava fastidio che lo trattasse in quella maniera, chiamatelo spirito di gruppo ma era fastidioso, quindi le dissi:
- “Adesso basta, succhia e stai zitta!!!;
Le piantai il cazzo tutto in gola e la costrinsi a tenerselo dentro, lei non opponeva resistenza e se ne stava immobile senza problemi, era troppo esperta per non sapere come respirare dal naso, ad un certo cominciò ad essere in difficoltà e cercò di toglierselo ma io la costrinsi a restare ferma, arrossì e cominciò a respirare a fatica, la lasciai alzare, sbavò sul cazzo abbondantemente, gli occhi erano rossi e lucidi, mi guardò e sputò sul cazzo, io la presi di nuovo e con forza glielo piantai nuovamente in gola cominciando a farglielo andare su e giù molto velocemente, senza sosta, poi la feci abbassare e mi feci leccare le palle, lei ansimava ma sembrava divertita, un sorriso beffardo stampato in viso, le piaceva essere trattata così, mi alzai e la feci mettere a quattro zampe, la presi per i capelli e la feci camminare a carponi fino a farla fermare poco prima del muretto dove si trovava P., poi da dietro le abbassai i pantaloncini senza toglierglieli, sputai sul buco del culo e senza nessun riguardo la inculai profondamente. Il cazzo entrò a fatica, non l’avevo preparato prima, lei si abbassò appoggiando le tette al pavimento e girando il viso appoggiando la guancia destra a terra, spinse con forza cercando di farsi aprire un po’ il culo e cercò di mettersi le mani sulle chiappe per aprirle, io le presi i polsi in una mano impedendole di farlo, poi cominciai a scoparla con forza, lei con tono sofferente si lamentò:
- “Ahi, mi fai male così!”;
- “Stai zitta, sei stata cattiva, adesso devi essere punita!!!” - lei sorrise mordicchiandosi il labbro inferiore, le sbattevo il cazzo dentro al culo con una forza inaudita, le palle sbattevano contro il suo culo nudo, P. si godeva la scena con aria tra il sorpreso ed il divertito, la situazione mi piaceva e cominciai a divertirmi nella veste di punitore, la sculacciai con molta forza, pensai di aver esagerato, invece di lamentarsi lei sospirò:
- “Ohhhhhh!!! Siiiiii!!!!!” - il sangue mi saliva alla testa, la volevo punire invece a lei piaceva? La sculacciai ancora più forte sempre inculandola con forza, lasciai uno stampo rosso evidentissimo sulla sua chiappa destra, avendo la pelle chiara il rossore era davvero notevole, lei di nuovo:
- “Ohhhhhh!!! Siiiiii!!!!!” - la sculacciai altre volte, lei sembrava apprezzare e lo sottolineava ogni volta, cambiai mano con la quale tenevo ferme le sue mani, cercò di divincolarsi quindi gliele bloccai, sculacciai l’altra chiappa e le dissi:
- “Stai ferma cazzo!!!” - devastai di sberle anche quella chiappa, adesso aveva il culo tutto rosso, le mie manate si vedevano benissimo ed il suo buco del culo ormai era ormai dilatato per bene.
Mi alzai e la presi in braccio, la buttai sul letto a pancia in su, mi girai e feci segno a P. di andare via, poi mi misi con le gambe aperte piantandogli il cazzo in gola fino alla palle, cominciai a scoparla in gola facendo leva con le braccia per tenere il corpo sollevato, lei teneva la bocca aperta e mi lasciava fare senza dire niente. Avevo bisogno di prendere fiato altrimenti esplodevo, la girai facendola mettere alla pecorina sul letto, la vedevo provata, mi misi con la testa davanti al suo sedere, era tutto martoriato dalle mie sculacciate, il buco del culo era rossissimo, quell’inculata senza preliminari l’aveva devastato nonostante fosse rodato, leccai le chiappe e lei si lamentò:
- “Ahi!”;
- “Ti ho fatto male vero?” - senza voltarsi e con voce sofferente rispose;
- “Si parecchio.”;
- “E ti è piaciuto?” - rispose con voce ferma e decisa girandosi verso di me:
- “Da impazzire!!!” - si passò la lingua sulle labbra e si morse il labbro inferiore, lo faceva spesso quel gesto e mi faceva letteralmente impazzire, credo che lo sapesse e lo faceva appositamente. Continuai a leccarle le chiappe, poi cominciai a leccarle il buco del culo, anche li si lamentò:
- “Mi brucia tanto.”;
- “Sei stata cattiva ed andavi punita, lo capisci vero? Non mi piace che tratti così P.”;
- “Lo so ma a lui piace quando lo umilio, vero P., diglielo anche te” rispose da dietro il muretto il cornuto affacciandosi:
- “Si mi piace, davvero G. lei lo fa per me.”;
- “Vabbè fate voi, comunque andavi punita.”.
Leccai a lungo culo e figa, era bagnatissima, lo feci dolcemente e con molta delicatezza, ansimava continuamente e mi diceva che le piaceva da impazzire, però le bruciava il culo, la feci coricare sulla schiena e leccai nuovamente i suoi buchetti, le cosce ed i piedi, si era rilassata e calmata, le piaceva il sesso violento ma apprezzava comunque farlo con dolcezza, ebbe un orgasmo intensissimo e lunghissimo, mi chiese di aspettare un attimo, cominciavo a conoscerla quindi mi coricai sulla schiena e la invitai a coricarsi su di me, il suo corpo era caldo e sudato, ci baciammo a lungo mentre ancora ansimava dicendomi parole dolci alle quali io contraccambiavo:
- “Sei forte e dolce nello stesso momento G., sei un ragazzo speciale.”;
- “Tu invece sei una ragazza assurda S., bellissima, sensuale e dolcissima quando vuoi, però hai un’anima da zoccola, senza offesa.”;
- “Non mi offendo, lo so di essere una troia, però ricordati che sono la tua troia, hai capito? Solo tua…il tuo cazzo mi fa male e mi da piacere nello stesso momento, non potevo sperare di trovare di meglio sai? E’ grosso, lungo e sempre duro, lo vorrei sempre dentro di me” detto quello si alzò sedendosi sul cazzo, si passò la mano sui capelli, si mordicchiò nuovamente il labbro e con aria dolce e sensuale mi disse - “Adesso scopami come solo tu sai fare.”.
Si alzò leggermente, mi prese il cazzo infilandoselo lentamente nella sua calda e bagnatissima figa cominciando un lento e ritmato movimento circolare, nel frattempo si sgrillettava con una mano e si accarezzava le tette con l’altra. Adesso lo faceva con una dolcezza completamente diversa dalle altre volte, io restavo immobile a guardarla, non la stavo scopando io, era lei che si scopava da sola utilizzando il mio cazzo, si leccava il dito e si sgrillettava, poi me lo passava sul petto e me lo infilava nella bocca, io glielo leccavo bagnandoglielo e lei se lo passava sul clitoride, sesso dolce come si fa tra innamorati, quella donna stava lentamente prendendosi il mio cuore, era impossibile resisterle. Sollevò le chiappe e se lo infilò nel culo:
- “Che male, che male, però che bello, mi piace sentirlo nel culo, è una sensazione bellissima, a te piace incularmi?”;
- “Mi fa impazzire S., ti inculerei per ore.” - l’inculata continuò per parecchio, sempre in maniera dolce e ritmata, cercavo di evitare il suo sguardo perché la vedevo ansimare e sgrillettarsi, volevo resistere di più però cominciavo a sentire il cazzo pulsare, ero pronto a scoppiare, quindi dissi:
- “Adesso però sono al limite.”;
- “Adesso facciamo un gioco, ti fidi di me?”;
- “Certo che mi fido di te.”;
- “Allora lasciami fare.” - Prese una calza autoreggente, mi baciò teneramente e mi coprì gli occhi usandola come benda, poi mi sussurrò:
- “Adesso tu ti rilassi e mi lasci fare ok? Devi sentire quello che faccio senza vedere ne parlare, altrimenti il gioco non è bello, ok? Non devi toglierti la benda fin quando non te lo dico io qualsiasi cosa faccio, altrimenti mi costringi a legarti, promesso?;
- “Ok promesso.”.
Non vedevo nulla, mi leccò la bocca molto dolcemente, io mi prendevo la sua lingua tra le labbra, lei la toglieva e mi leccava nuovamente, poi me la passò sul collo, sentivo i suoi seni sul petto, distinguevo i suoi capezzoli inturgiditi che mi sfioravano, poi passò al petto, sui capezzoli ed intorno all’ombelico, il suo respiro era caldo ed ansimava, passò la lingua sulle gambe arrivando ai piedi, si soffermò a lungo non tralasciandone un solo centimetro, la sentivo godere, non so se si masturbava ma non mi sembrava simulasse, stava godendo sul serio a leccarmi i piedi. Mi prese il cazzo tra i suoi seni e cominciò a segarmelo, ogni volta che arrivava alla cappella se la prendeva in bocca e con la lingua la leccava, sentivo che stavo per esplodere, lei sembrava saperlo e si fermò, cominciò a soffiarmi sul cazzo, intanto mi accarezzava le palle, ero senza fiato, mi sembrava di scoppiare da un momento all’altro ma non venivo. Mi allargò le gambe e mi leccò le palle molto dolcemente, le sfiorava solamente, passò molte volte la lingua tra le palle ed il buco del culo bagnandomi leggermente, avevo i brividi e la pelle d’oca su tutto il corpo, tornò a leccarmi l’asta insalivandola moltissimo, intanto mi sfiorava le gambe con le tette, mi sembrava di venire senza sborrare, una sensazione mai provata prima, difficile spiegarla esattamente. Ero nuovamente al limite, sudatissimo, la gola era asciutta a forza di ansimare, cercai di dire qualcosa ma lei mi mise la mano sulla bocca:
- “Shhhh stai zitto.”.
Si girò e mi mise la figa davanti alla bocca, sentivo i suoi seni sul petto e la sua lingua che mi leccava la pancia, cominciai a leccargliela dolcemente, respiravo a fatica, era bagnatissima, ansimava e leccava dolcemente il cazzo, un “69” spettacolare, ero di nuovo pronto ad esplodere, lei si tirò su e si sedette sul mio petto, mi appoggiò il culo in faccia, sentii che mi stava mettendo il buco del culo davanti alla bocca, tirai fuori la lingua e comincia a leccarglielo, era dilatatissimo, si era allargata le chiappe con le mani per aprirselo, ero senza saliva ma era lei bagnatissima. Restò così per un po’, poi si tolse e tornò a leccarmi i piedi, poi piano piano arrivò al cazzo sputò sopra e cominciò a segarmelo, improvvisamente cambiò tutto, cominciò a spompinarmi ad un ritmo forsennato e disse:
- “Adesso, togliti la benda e guardami!”.
Lo feci ed appena la vista si rischiarò la vidi inginocchiata sul letto con la bocca aperta e la lingua di fuori che mi segava, un dito mi massaggiava con forza tra palle e buco del culo, sborrai in maniera esagerata, almeno 5-6 fiotti di sperma le finirono in bocca, sulla lingua, sul viso e tra i capelli, non riesco a descrivere in pieno l’orgasmo che provai, un qualcosa di estremo, le gambe sembravano bloccate, lei continuava a segarmi, intanto ingoiava di gusto, se lo mise nuovamente in bocca e cominciò a spompinarmi fortissimo, ebbi come l’impressione di avere un altro orgasmo senza sborrare, ero stremato, mai provato nulla di simile, ma cosa mi aveva fatto?
- “Cosa mi hai fatto cazzo, mi sembra di morire.” - mi guardò con aria soddisfatta e sorridente, si cominciò a sbattere il cazzo sulla lingua e mi disse:
- “Di piacere spero.” - le scostai i capelli dal viso, le passai l’indice su una delle strisciate di sperma che le sporcavano il viso vicino ad un occhio raccogliendolo, lei allungò la lingua e lo prese in bocca succhiandolo, ripulendolo ed ingoiando tutto, poi si alzò seduta e lo fece da sola ripulendosi tutto il viso senza dimenticarne una goccia, la guardavo esterrefatto:
- “Ma tu dove le impari queste cose?”;
- “Ti è Piaciuto? Si chiama cum control non ne avevi mai sentito parlare?;
- “Cum cosa? Non ne ho mai sentito parlare.”;
- “Se ti piace te lo farò altre volte, conoscendoti meglio potrei anche farlo durare di più, praticamente sono in grado di farti venire quando lo decido io, ti porto al limite senza lasciarti sborrare più volte, il risultato è che quando finalmente ti lascio venire dovresti avere un orgasmo speciale, fortissimo, non è stato così?”;
- “E’ stato sconvolgente, sento i crampi nella pancia adesso, una cosa stranissima da spiegare, tu sei una dea del sesso S.”;
- “Ma dai, niente di che, adesso però dobbiamo andarci a fare la doccia, tra poco è ora di pranzo.”;
- “Aspetta vieni qui.” - si coricò di fianco a me mettendosi con la testa sul mio petto, mi sentivo in Paradiso, solo in quel momento mi ricordai di P., mi alzai leggermente e non vidi, era sparito, lei mi guardò e mi disse:
- “Era sconvolto, tu non l’hai visto mentre ti facevo quel giochetto, sarà venuto due volte, poi non l’ho più visto nemmeno io, sarò andato a farsi una doccia pure lui.”.
Restammo abbracciati per una decina di minuti, mi accarezzava il petto e la pancia, poi mi disse:
- “Dai andiamo a farci la doccia, ti spiace se ti lavo io, mi piace troppo farlo.”;
- “Ok ma solo doccia perché ho ancora i crampi ala pancia.”;
- “Ok ok solo doccia, promesso.”.


Continua…
 

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