Esperienza reale La mia esperienza con una coppia cuckold

dumdy

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Grande, amico mio, sei un grande...

Penso che Simona tornerĂ ....piĂą troia di prima.....o per riconquistarti o per rovinarti questa nuova storia.....

vedremo
 
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peppegiuit

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Bellissimo capitolo!!!Grazie amico jojojo per le emozioni che ci trasmetti!!!Naturalmente poi si trasformano in eccitazone bestiale:sega::sega::sega::D:ass:
 
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jojojos

jojojos

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Bellissimo capitolo!!!Grazie amico jojojo per le emozioni che ci trasmetti!!!Naturalmente poi si trasformano in eccitazone bestiale:sega::sega::sega::D:ass:

Grazie a te per l'apprezzamento, sempre gradito e di stimolo per continuare.

bellissimmo speriamo di non attendere troppo per il prossimo...vorrei vedere come sottometti alessia!

Ce la metto tutta ma il tempo è sempre meno, grazie a te.
 

sormarco

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Grazie a te per l'apprezzamento, sempre gradito e di stimolo per continuare.



Ce la metto tutta ma il tempo è sempre meno, grazie a te.

specialmente ora che si avvicina il periodo delle feste, ma comunque aspettiamo, anche la terza serie di gomorra c'ha messo un po ad arrivare, alla fine la stano trasmettendo.
Simona che dire alla fine si è scottata anche lei, credeva di essere sempre vincente ma......... non sempre si vince.
tu mantenuto? no, affatto! tu non hai chiesto nulla hanno fatto tutto loro, per il loro piacere ( piĂą di simona) certo tu hai avuto la tua parte (di piacere) senza chiedere nulla quindi senzi di colpa ZERO!
alla prossima
 

redig

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Ed ecco il mio contributo all'aggiornamento.
Grazie [MENTION=209223]jojojos[/MENTION] come sempre!

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jojojos

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specialmente ora che si avvicina il periodo delle feste, ma comunque aspettiamo, anche la terza serie di gomorra c'ha messo un po ad arrivare, alla fine la stano trasmettendo.
Simona che dire alla fine si è scottata anche lei, credeva di essere sempre vincente ma......... non sempre si vince.
tu mantenuto? no, affatto! tu non hai chiesto nulla hanno fatto tutto loro, per il loro piacere ( piĂą di simona) certo tu hai avuto la tua parte (di piacere) senza chiedere nulla quindi senzi di colpa ZERO!
alla prossima

Grazie amico, abbiamo avuto tutti molto dalla nostra relazione, sia in positivo che in negativo, però ti assicuro che in certi momenti mi sentivo a disagio per tutto quello mi davano, è una sensazione che va vissuta, difficile da spiegare, certo molte persone al mio posto non si sarebbero fatti molti scrupoli ma io odio dover dipendere da qualcuno.

Ed ecco il mio contributo all'aggiornamento.
Grazie [MENTION=209223]jojojos[/MENTION] come sempre!

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Grazie mille anche al mio editore ufficiale :eek:la2:
 
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jojojos

jojojos

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Ecco il nuovo capitolo, spero di fare cosa gradita, buona lettura come al solito.

Capitolo 52


Dopo esserci fatti la doccia telefonò per farci portare la cena che aveva prenotato, indossò un vestitino molto corto ed aderente, ci servirono poco dopo e passammo il tempo parlando di quello che era successo poco prima, man mano che passava il tempo ebbi la conferma che quel giochino aveva scatenato in lei un desiderio fortissimo di essere sottomessa, era servizievole e gentile, continuava a ripetere che le era piaciuto moltissimo e che per me avrebbe fatto qualunque cosa, sembrava come se avesse scoperto la sua vera natura. La cosa mi eccitava moltissimo, gli istinti dominanti che avevo scoperto in me avevano trovato inaspettatamente terreno fertile in una ragazza che non pensavo potesse essere predisposta a ciò.
Dopo aver terminato la cena il cameriere portò via i piatti sporchi, lasciando tavolino e sedie che invece avrebbero sgombrato il giorno seguente, restammo a chiacchierare per un po', poi inaspettatamente si alzò, prese i foulard, si sedette sulle mie ginocchia e mi baciò con molta passione, infine si inginocchiò a terra con il viso verso di me, si bendò gli occhi da sola, allungò le braccia verso di me unendo i polsi e tenendo in mano l'altro foulard:
- "Gioca con me Gianluca...”.
Mi alzai in piedi e levandole la benda risposi:
- "Non è necessario usarli ogni volta...”;
- "Come desideri...”.
Quella risposta detta con gli occhi luccicanti mi fecero davvero eccitare tantissimo, l'istinto dominante che avevo scoperto di avere non poteva che essere molto appagato nel vederla così:
- "Sei mia Alessia...”;
- "Sono tua Gianluca...anima e corpo sono al tuo servizio...”;
- "Voglio tutto di te Alessia...”;
- "Non desidero altro Gianluca...”;
- "Dimostralo...”.
Si alzò in piedi, lentamente si spogliò completamente, restando unicamente con le autoreggenti, era bellissima e gli occhi con i quali mi guardava erano i più belli che avessi mai visto, luccicavano, la sua espressione intimidita trasmetteva totale sottomissione nei miei confronti e dovevo capire fino a che punto recitava:
- "Cosa vuoi che faccia per te?”.
Senza risponderle la presi per la nuca e la baciai, mi strinse forte forte e mentre predavamo fiato mi baciò il collo ansimando eccitata, scese mettendosi nuovamente in ginocchio, mi slacciò e sfilò i pantaloni, fece altrettanto con gli slip e poi cominciò a baciarmi, partendo dai piedi ed arrivando lentamente alle palle, le leccò e poi fece un gesto molto sensuale, mi abbracciò le gambe e strofinò il viso sul cazzo, sembrava in adorazione, mi regalò un istante di totale estasi, la guardavo mentre lo faceva con gli occhi chiusi, con talmente tanta naturalezza da sembrare che godesse nel farlo.
La lasciai fare senza dire nulla, poco dopo lo prese in mano e portandolo alla sua bocca cominciò un pompino molto sensuale, continuando ad alternarlo a quel magnifico gesto di strofinarlo sul viso, ero talmente eccitato che rischiai di venire, la fermai e la feci alzare, la girai con forza e la feci adagiare con il tronco sul tavolino, con i piedi le feci allargare le gambe e cominciai a baciarle le gambe ed il sedere, con le mani allargò le chiappe, un altro gesto che sapeva benissimo quali istinti mi scaturiva, leccai il suo buco del culo e sussurrai:
- "Se fai così lo sai che poi divento pericoloso...”;
- "Amo il rischio...amo te, puoi fare quello che vuoi di me...”.
Sentivo il sangue ribollire nelle vene, ero proprio curioso di vedere se era disposta davvero a tutto, leccai a lungo entrambi i suoi buchetti e poco dopo ebbe il primo orgasmo, dopodichè cominciai a far scorrere il cazzo tra le sue grandi labbra per poi penetrarla con decisione scopandola ad un ritmo molto elevato, la tenevo per i fianchi ed accompagnavo ogni affondo tirandola con forza verso di me. Dopo qualche minuto la presi per mano accompagnandola a letto, mi coricai e la invitai a cavalcarmi:
- "Vieni qui, fai quello che desideri...”.
Sorridendo si sedette e si penetrò, prima coricandosi su di me baciandomi, poi mettendosi con i piedi sul materasso e la schiena dritta facendolo ruotare dentro di lei, dopodichè inarcò la schiena all'indietro ed appoggiando le mani sul materasso continuò finchè ebbe un altro orgasmo. Dopo aver preso fiato fece un qualcosa di davvero inaspettato, lo sfilò, era grondante dei suoi umori, lo spostò sul suo buco del culo e delicatamente lo fece entrare, una smorfia di dolore comparve sul suo viso, io restavo fermo, lasciavo fare a lei, lo infilò quasi tutto ma era evidente quanto le facesse male, la spinsi via facendolo uscire, mi coricai su di lei e le dissi:
- "Apprezzo il gesto ma non è il modo giusto di farlo Alessia, così ti fai male e basta...”;
- "Ma io volevo solo dimostrarti che per te sono disposta a tutto, non mi faceva così male.”;
- "Shh, ci saranno altre occasioni.”;
- "Fallo te Gianluca, fammi tua...”;
- "Sei già mia, non è necessario in questo momento...”.
La penetrai nuovamente e poco dopo esplosi nella sua bocca facendole assaporare il mio piacere, ci coricammo infine abbracciati, lei con la testa sul mio petto, me lo accarezzava:
- "Sono pazza di te Gianluca...”;
- "Ci conosciamo da così poco...”;
- "Lo so, ma sono davvero innamorata persa...”;
- "Mi piaci molto anche te Alessia...”.
Si alzò con la testa e mi mise un dito sulle labbra:
- "Adesso te lo dico io shh...non posso pretendere niente da te, so che sono io ad essere affrettata in queste cose, ti prego stringimi però...”.
La strinsi forte a me, restammo in silenzio per alcuni minuti e poi le dissi:
- "Ci rivestiamo ed usciamo?”;
- "Vorrei restare tutta la sera a letto se non ti dispiace, sto tanto bene qui...”;
- "Come vuoi...”.
Passammo la serata a letto, facendo l'amore altre volte, uscii dalla sua stanza che erano le 2 di notte, quando rientrai in camera mi buttai subito a letto e poco dopo sentii bussare alla porta, pensai che fosse Simona e mi alzai seccato per andare ad aprire, era invece Alessia che mi saltò al collo:
- "Mi mancavi già, posso dormire con te stanotte? Ti prego!”;
- "Ma certi vieni pure...”;
Passammo la notte insieme, facendo nuovamente l'amore prima di addormentarci. La mattina seguente ci svegliarono i rumori provenienti dalle altre camere, il personale di servizio le stava pulendo, guardai Alessia, dormiva ancora profondamente, era bellissima, la baciai sul collo e si svegliò abbracciandomi immediatamente:
- "Amore mio, ho dormito così bene...”.
Ci vestimmo ed andammo direttamente in spiaggia, era tardi e ci accontentammo di un caffè al bar per svegliarci.
Passammo la restante parte di ferie insieme, si trasferì nella mia camera, entrammo in totale sintonia, il suo desiderio di essere dominata e di compiacere raggiunse livelli che non credevo, man mano che passarono i giorni si abbandonò completamente, risultava perfino imbarazzante a volte quanto fosse desiderosa di farsi costantemente dirigere, ci prese così gusto che lasciava sempre a me ogni decisione e mi confidò il desiderio di essere sottomessa anche in maniera violenta ma a me la cosa non eccitava minimamente.
Terminata la vacanza ci salutammo con l'intento di cominciare un rapporto vero e proprio, fu così per circa due mesi, evito di parlare nel dettaglio di quel periodo perchè non strettamente legato alla storia. Simona tornò a casa con suo marito, ci sentivamo spesso e cercammo di mantenere buoni rapporti, nonostante la sua mancanza di volontà di restare unicamente amici, cercava in continuazione di potermi rivedere ma, immaginando che avrebbe tentato di portarmi a letto, evitai di acconsentire per non rovinare il bel rapporto che avevo instaurato con Alessia.
Nonostante il bel periodo verso i primi di marzo litigammo furiosamente e la lasciai definitivamente, era diventata con il tempo molto possessiva, temeva in continuazione che la tradissi, ossessiva all'estremo si lasciava andare a scenate di gelosia che non intendevo sopportare, oltretutto totalmente ingiustificate, ero stato molto corretto con lei, un peccato perchè la sua sottomissione era stata davvero una bella esperienza da vivere, mi tolsi davvero molte soddisfazioni sperimentando situazioni davvero molto intriganti.
Non avvisai Simona di aver troncato con Alessia, non ero così convinto di ricominciare con lei, passai una quindicina di giorni a depurarmi da tutte le storie che avevo vissuto in quel periodo, ricominciai ad uscire con gli amici prendendo tempo e riflettendo sul da farsi.
Un pomeriggio verso la fine di marzo, mentre tornavo dall'appuntamento con un cliente un camion non mi diede la precedenza e mi travolse, la macchina si distrusse completamente, mi estrassero privo di conoscenza, restando in coma per una settimana. Al mio risveglio trovai ad assistermi mia madre e Simona, entrambe felicissime e commosse, si abbracciarono tra di loro e mi raccontarono quello che era successo, io non mi ricordavo niente dell'accaduto; stavo transitando a velocitĂ  moderata ed avevo la precedenza, un camionista ubriaco aveva attraversato l'incrocio senza rispettare lo stop e mi aveva preso in pieno, scaraventando la mia auto in un campo, dopo parecchi cappottamenti si era finalmente fermata, i soccorsi erano stati celeri e dopo le prime cure mi avevano portato in ospedale in codice rosso, avevo subito una serie di contusioni ed uno schiacciamento di alcune vertebre, praticamente non sentivo piĂą le gambe, stavano ancora facendo i dovuti accertamenti, anche se i medici sembravano aver escluso danni irreparabili.
La mia prima reazione non fu delle migliori, la sensazione di non riuscire a muovere le gambe non era molto semplice da digerire, oltretutto la presenza di Simona mi sorprese molto e non capivo come mai si trovasse li. Mia madre mi raccontò, in un momento nel quale restammo soli che, nonostante non le avessi detto niente sul fatto che ci fossimo presi una pausa, si erano sentite spesso, le aveva confidato che mi ero invaghito di un'altra ragazza ma mi avrebbe aspettato, era certa che prima o poi mi sarei stufato e sarei tornato da lei:
- "Ti ama tantissimo tesoro, quando mi hanno avvisata dell'incidente mi è sembrato giusto chiamarla e si è precipitata qui, era disperata quanto me, non ti ha abbandonato un secondo, nemmeno quando le ho proposto di darci il cambio, si allontanava il tempo strettamente necessario per farsi una doccia e cambiarsi, si è presa una camera in un albergo qui vicino perchè non voleva violare la tua intimità ed usare il tuo appartamento, non so cosa sia successo tra di voi e nemmeno mi sembra giusto interferire ma sappi solo che è pazza di te, la trovavo spesso addormentata con la testa sul letto mentre stringeva le tue mani, è commovente come ti è stata vicina.”.
Quelle parole mi toccarono molto, sul fatto che fosse sincera quando sosteneva di amarmi ne ero ormai convinto, anche quando ero stato male per Roberta si era dimostrata disponibile e premurosa nei miei confronti.
- "Mamma le cose sono complicate, troppo a dirla tutta...”;
- "Tesoro in amore è sempre tutto molto complicato, non so che cosa sia successo tra di voi ed è giusto che rimanga una cosa vostra, non mi ha mai detto il motivo del vostro allontanamento ne ti ha mai incolpato della cosa, però soffriva molto, piangeva disperatamente ogni volta che ci sentivamo ma non ha mai detto una parola contro di te.”.
In quel momento entrò nella stanza Simona, sorridente ma con il viso provato dalla stanchezza, mi venne a baciare e cambiò il mazzo di fiori che c'erano sul davanzale della mia finestra, mia madre ci lasciò soli:
- "Simona...”;
- "Dimmi tesoro, c'è qualcosa che posso fare per te?”;
- "Grazie...”;
- "Grazie di cosa?”;
- "Di quello che stai facendo per me...”;
- "Faccio quello che sento Gianluca, nel tuo caso sono disposta a tutto...”;
- "Mia madre mi ha detto tutto quello che hai fatto in questa settimana e pure che vi sentivate, ti sei presa cura di me, è giusto che tu sappia che io non provo amore per te, non mi sembra giusto illuderti, mi sembra che per come ti sei comportata meriti sincerità da parte mia.”;
- "Lo so Gianluca, so benissimo che tu non provi amore nei miei confronti, non mi hai preso in giro e l'ho apprezzato, non pretendo nulla, sono consapevole da tempo di averti perso, però non posso fare a meno di te, in questo periodo non ho mai cercato nessuno che ti potesse sostituire, Paolo mi ha invitato a farlo ma non riesco ad immaginarmi con un altro uomo che non sei te...con questo non pretendo niente, lascia solo che ti stia vicino in questo momento, avrai le cure migliori che possano esistere, dimmi solo di si...”;
- "Non voglio sfruttarti Simona, già mi hai dato tanto, forse troppo, non posso assolutamente permetterti di buttare altri soldi.”;
- "Non devi dire questo, non mi sono mai sentita sfruttata e non penso che tu lo abbia mai fatto, sei sempre stato corretto con me, altri al posto tuo non si sarebbero mai fatti tanti scrupoli, in questo caso poi si parla della tua salute e non c'è niente di più importante, ti prego lascia che sia io ad aiutarti sotto questo punto di vista.";
- "Grazie ma mia madre sta già attrezzando la mia vecchia stanza a casa sua.”;
- "Il tuo appartamento è vuoto ed io e lei potremmo seguirti meglio la, può trasferirsi li se preferisce, ti prego dimmi di si...”;
- "Ne parleremo tutti insieme, anche se spero di non avere bisogno di assistenza per molto tempo, io mi voglio alzare in fretta da sto cazzo di letto!!!”;
- "Grazie...”;
- "Grazie a te...”;
- "Me lo dai un bacio?”.
Senza risponderle la presi per la nuca ed istintivamente la baciai in maniera molto appassionata, quando mi staccai da lei delle lacrime stavano scendendo sul suo viso, le asciugai con le dita e le dissi:
- "Perchè piangi?”;
- "Piango di felicità, mi sono mancati da impazzire i tuoi baci...”.
Si gettò sul di me abbracciandomi singhiozzando:
- "Piano, mi fai male così.”;
- "Scusa amore mio ma sono così felice.”.
Dopo qualche giorno di degenza i medici confermarono la diagnosi, avevo subito uno schiacciamento di alcune vertebre, ci sarebbe voluto del tempo ma avrei ripreso completamente la mobilitĂ  delle gambe, dovevo solamente seguire una terapia di recupero funzionale che avrebbero stilato nei giorni successivi.
Parlammo tutti insieme ed anche mia madre concordò sul fatto di attrezzare il mio appartamento, così acconsentii e Simona cominciò a prepararlo per il mio ritorno.
Nei giorni trascorsi in ospedale ci riavvicinammo molto, un pomeriggio, mentre eravamo soli in camera, ci baciammo a lungo, il mio cazzo non aveva mai smesso di funzionare ma non eravamo mai arrivati a tal punto, allungai una mano sotto la sua gonna, scostai il perizoma e passai il dito sulla sua figa, era grondante di umori, appena le affondai dentro me lo tirò fuori e si abbassò cominciando a succhiarmelo con una foga straordinaria, mi ero dimenticato quanto la sua bocca fosse abile, ci volle poco per farmi esplodere, ingoiò avidamente il mio piacere e poi mi baciò felicissima:
- "Amore mio quanto mi sei mancato!”.
Da quel momento si dedicò più volte al giorno a tale attività, non andammo oltre solamente perchè era troppo rischioso, ma la voglia di possederla era sempre più forte e la passione tra noi tornò molto alta.
Due settimane dopo mi dimisero dall'ospedale e mi riportarono a casa, mi sentivo giĂ  meglio, la riabilitazione sarebbe stata lunga ma finalmente cominciavo ad essere maggiormente fiducioso di recuperare al 100%.
Ci accordammo che mia madre si sarebbe trasferita da noi durante il giorno e permisi a Simona di tornare a vivere con me, cominciavo ad avere maggiore sensibilitĂ  alle gambe ma di alzarsi ancora non se ne parlava.
Appena mia madre se ne andò chiamai Simona che era andata ad accompagnarla alla porta:
- "Simona, spogliati e fatti vedere quanto sei bella...”.
Aveva immaginato che appena saremmo rimasti soli avremmo fatto l'amore, sotto aveva un intimo di quelli che piacciono a me; reggiseno nero di pizzo, perizoma in coordinato, autoreggenti e reggicalze. Improvvisò uno striptease straordinario, la invitai a venire a letto con me e dopo esserci baciati a lungo le dissi:
- "Girati e fammi sentire il tuo sapore...”;
- "Ma ti farò male.”;
- "Fai quello che ti ho detto, dovrai solo fare attenzione...”.
Si mise a "69" e mentre me lo succhiava finalmente potevo tornare ad assaporare i suoi umori, bastarono pochi minuti per farle avere un orgasmo molto intenso, le sue gambe tremarono, il suo piacere mi riempì la bocca, si spostò, mi ero quasi dimenticato della sua necessità di prender fiato, si coricò di fianco a me baciandomi:
- "Vieni su di me...”.
Sorrise e si mise sopra di me penetrandosi delicatamente, non si lasciava andare completamente fino in fondo per non farmi male, non provavo più dolore, quindi la tirai con forza e la scopai a lungo, ebbe un secondo orgasmo in contemporanea con me, venni dentro di lei, infine si alzò e mi ripulì accuratamente con la bocca. Era da tempo che non facevo sesso ed anche questo mi faceva ben sperare che tutto sarebbe tornato al suo posto.

Continua...
 

redig

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Prima il dovere poi il piacere.
Eccovi il libro e adesso di leggerlo anch'io.

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jojojos

jojojos

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Ottimo piu' che contento del ritorno di simona:eek:la2:

Grazie a te amico.

Bellissimo capitolo amico mio e onestamente un po' Simona cominciava a mancarmi...Grazie!

Grazie amico, era mancata a molti vedo :D

Curiosita'..Non e' che durante il coma, anche tu' hai visto qualche tunnel bianco etc..

Sai che non mi ricordo assolutamente niente di quei giorni e neppure di come sia successo l'incidente, tutto quello che mi è stato raccontato.
 
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jojojos

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Per chi fosse interessato ecco il nuovo capitolo del mio racconto, portate pazienza ma sono davvero sempre piĂą in difficoltĂ  nello scrivere, non per mancanza di volontĂ  ma di tempo, siamo arrivati quasi alla fine della storia, buona lettura, attendo come sempre i vostri commenti.


Capitolo 53


Dormimmo abbracciati tutta la notte, non la amavo ma il suo comportamento nel momento del bisogno non poteva lasciarmi indifferente, ero consapevole che la storia tra di noi non poteva avere un seguito ma le ero grato, poi era così bella che risultava davvero difficile restarle distante.
La mattina successiva mi svegliò mia madre suonando il campanello, avrei cominciato la riabilitazione alcuni giorni dopo, Simona mi aveva già preparato la colazione e me la portò a letto dopo qualche minuto, lasciandoci soli per sistemare la cucina:
- "Sono felice per te che hai Simona accanto, è davvero una ragazza straordinaria.”;
- "Si è una brava ragazza in fin dei conti.”;
- "Perchè in fin dei conti? Non capisco questo tuo continuo metterla in dubbio.”;
- "E' complicato mamma, te l'ho detto, un giorno magari ti spiegherò perchè parlo in questo modo.”;
Poco dopo arrivò Carla, nel periodo in cui ero rimasto solo non potevo permettermi di pagare i suoi servizi e mi ero aggiustato da solo, adesso che Simona era tornata a vivere con me l'aveva immediatamente richiamata, mi salutò ed augurò una pronta guarigione.
Vedere tutto questo fermento intorno fece aumentare in me il disagio di non essere autosufficiente ed il desiderio di tornare presto autonomo.
Quella mattina, intorno alle 10, arrivò un fisioterapista che aveva ingaggiato Simona per integrare la terapia di riabilitazione prescritta dai medici, Tommaso era un ragazzo di 28 anni molto competente e con il quale strinsi una bella amicizia, mi aiutò molto e trovò il modo giusto di spronarmi, una gran bella persona.
Cominciai quindi il mio recupero funzionale già la mattina stessa, i primi giorni era lui a farmi muovere le articolazioni e mi spiegò nel dettaglio cosa avrei dovuto fare in autonomia per poter evitare di fare degli ulteriori danni. Tommaso ebbe subito chiaro in mente che la mia volontà di recuperare in fretta era forte, mi avvisò però che non avrei dovuto esagerare, una mossa sbagliata avrebbe potuto creare altri problemi, dovevo avere pazienza.
Dopo pranzo mia madre andò via con mio padre per delle commissioni, Simona si presentò completamente nuda nella mia camera, sorridente e con l'evidente intenzione di fare l'amore, la feci sfilare per me e quando si girò vidi che aveva un plug piantato nel sedere:
- "Tra un po’ ci sarà altro infilato li dietro...”;
- "Mmm tesoro mio quanto mi manca il tuo cazzo nel mio culetto.”;
- "Vieni qui e levati quel coso...”.
Si avvicinò e dopo avermi baciato lo sfilò, se lo mise in bocca e poi, dandomi la schiena, si penetrò con decisione il culo con il mio cazzo, cominciando una lenta e sensualissima danza, ruotava i fianchi e si spostava avanti ed indietro, era spettacolare quella donna, la presi per i fianchi e la inculai con forza, nel frattempo si stimolava il clitoride, ebbe un orgasmo, se lo sfilò e si girò mettendosi in mezzo alle mie gambe succhiandolo fino a farmi venire nella sua bocca.
Il resto della settimana passò lentamente, non ero abituato a stare in casa così tanto tempo, Simona mi portò in giro parecchie volte ma non potermi muovere agevolmente mi faceva sentir male, dipendere così tanto dagli altri poi ancor meno, faceva di tutto per non farmi sentire un peso ma non era semplice.
Una sera andammo al bar, non mi sentivo a mio agio entrarvi su una sedia a rotelle ma il calore e l'affetto degli amici mi fecero immediatamente spazzar via ogni tipo di imbarazzo.
Sabato sera organizzò una cena a casa nostra, invitando una decina di amici, il suo tentativo di farmi star meglio lo apprezzai moltissimo, tra di loro c'erano anche Marco e Sabrina, oltre all'amico Peppe, il barista del bar che frequentavo, si era fatto sostituire per esser presente, fu davvero una bella serata, andarono via che era notte fonda, avevo bevuto molto ed anche Simona era decisamente su di giri, andammo a letto e cominciammo a far l'amore. Avevo mente e corpo offuscate dall'alcool ma mentre facevamo sesso uscì con uno dei suoi discorsi:
- "Gianluca io ti amo, ti amo da impazzire, voglio stare con te per tutto il resto della mia vita!”;
- "Simona sei sposata, io sono solo il tuo amante ricordatelo...”.
La situazione stava diventando imbarazzante ma fortunatamente ebbe un orgasmo ed il discorso si interruppe tra un suo gemito di piacere ed il fatto che immediatamente si infilò il mio cazzo in bocca, ero ben lontano da venire, l'alcool mi ha sempre fatto questo effetto. La feci riprendere e poi la invitai ad incularsi, fu ben felice di obbedire, quando aveva il cazzo nel culo era così presa che certi discorsi non li prendeva mai, cominciò a cavalcarmi in maniera forsennata, mi faceva quasi male per quanto saltasse su di me ma era anche talmente bello che la lasciai fare. Ci volle parecchio prima di venire, lo feci nella sua bocca, ammirandola mentre ripuliva per bene tutto.
Dopo esserci sistemati tornò a letto e ci addormentammo in fretta.
Nei giorni successivi cominciai la riabilitazione, sia in ospedale che con Tommaso, ripresi anche a lavorare a pieno ritmo, ci volle circa un mese per poter tornare ad avere una buona mobilitĂ , grazie alla mia testardaggine e volontĂ  bruciai le tappe ristabilendomi prima del previsto.
Con Simona il quel periodo le cose tornarono a funzionare, sia nella vita di tutti i giorni che a letto, Paolo era venuto una sola volta fermandosi solo una giornata e ripartendo dopo cena, lei era stata davvero straordinariamente premurosa e disponibile, sopportando anche il mio nervosismo quando le cose non andavano come mi aspettavo.
Si fece raccontare tutto quello che avevo fatto in quel periodo con Alessia e la sua passione per la sottomissione crebbe in maniera esponenziale, non solo a letto ma anche nella vita quotidiana, divenne docile e remissiva senza eccedere nell'ossessiva gelosia che aveva rovinato il rapporto con lei, era furba e non commise quell'errore.
Mi ricomprò una nuova auto, identica alla precedente e tornai ad avere la mia autonomia anche negli spostamenti, riuscendo a muovermi senza che lei mi facesse da autista come aveva fatto in quel periodo, assaporai finalmente cosa volesse dire riprendere a vivere ed anche sul lavoro tornai ad avere le soddisfazioni che volevo.
Una sera tornai a casa tardi, c'era stata una riunione ed una cena con alcuni clienti a seguire, ero esausto ma soddisfatto perchè riuscii a concludere un affare molto importante, era dal mattino alle 7,30 che ero in giro, quando entrai in casa la trovai con quel completino da cameriera sexy che ogni tanto indossava, era così bella da togliere il fiato, mi accolse abbracciandomi e baciandomi con molta passione:
- "Mi sei mancato tantissimo amore mio, mi sembrava di impazzire senza di te...”;
- "Mi sei mancata anche te, sei bellissima Simona, sono stanchissimo, ho le gambe a pezzi, devo ancora abituarmi a stare tanto tempo così in piedi.”;
- "Vieni a riposare un po’ sul divano, ci penso io a te...”.
Mi prese per mano accompagnandomi in salone, mi fece sedere sul divano, poi si inginocchiò davanti a me e sorridendo mi sfilò le scarpe e le calze, poi si alzò e disse:
- "Aspettami qui tesoro…vado a prendere alcune cose.”.
Accesi la televisione, ero abituato ai suoi vizi e sapevo che non dovevo farle troppe domande ma semplicemente attendere cosa si era inventata questa volta, tornò dopo pochi minuti con un vassoio contenente un aperitivo ed alcune tartine, lo appoggiò sul tavolino avvicinandolo al divano in maniera che potessi arrivarci comodamente, mi baciò ed aggiunse:
- "Comincia a bere che arrivo subito.”;
- "Ma tu non bevi niente?”;
- "Avrò da fare tra poco...”.
Detto in quel modo e con il viso che aveva cominciai ad eccitarmi in maniera notevole, tornò dopo qualche minuto con un catino, una brocca ed un asciugamano a spalla, senza fare domande le sorrisi, si inginocchiò nuovamente davanti ai miei piedi e con aria molto servizievole mi chiese di alzarmi, mi sfilò i jeans e successivamente, dopo esser tornato a sedere, mi fece mettere i piedi nel catino, versò un po’ di acqua calda dalla brocca e chiese:
- "Va bene oppure è troppo calda?”;
- "Va benissimo Simona.”.
Mi insaponò accuratamente i piedi, poi li sciacquò, nonostante tutto quello che in passato avevamo fatto insieme quel gesto mi imbarazzò, lo trovai molto intimo, lo fece in maniera così dolce che risultò essere di una sensualità unica, mi guardava con occhi pregni di eccitazione e devozione, due sentimenti che trasparivano chiaramente e che mi fecero davvero emozionare. Dopo averli asciugati cominciò a massaggiarmeli, era bravissima, faceva scorrere le dita senza farmi solletico nonostante lo soffro moltissimo, forse perché era così eccitante vederla e sentirla che la mente era impegnata nel godersi ogni suo gesto. Si dedicò a lungo alle mie estremità, sentivo che le sue mani mi trasmettevano quello che provava, cominciò poco dopo a leccarmeli, nel frattempo si masturbava, era così eccitata che a volte si fermava ansimando, mi esaltava moltissimo vederla così presa, nonostante non avessi mai apprezzato la sua passione per i miei piedi, però era davvero coinvolgente ammirare la sua devozione, quello era l’aspetto che mi mandava in orbita. Si mise un piede alla volta sulla spalla e mi baciò le gambe, leccava ed ansimava, avevo la pelle d’oca, salì piano piano fino ad arrivare all’altezza del mio cazzo che era chiaramente durissimo, lo accarezzò da sopra gli slip, leccò il tessuto e con la bocca socchiusa strinse con le labbra l’asta in tutta la sua lunghezza, le poggiai una mano sulla testa, girò il capo e me la baciò, prese in bocca l’indice e lo fece scorrere tra le sue labbra:
- "Sei meravigliosa Simona…”;
- "Ti amo da impazzire Gianluca, sono tua…farei qualunque cosa per te…”;
- "Lo so che sei mia, è quello che desidero piccola…”;
- "Adoro quando mi chiami così, lo sai vero?”.
Non le risposi, sorrise, sembrava quasi commossa, aveva gli occhi lucidi, gli stessi che avevo ammirato altre volte ma quella sera mi fecero maggiormente effetto, mi sfilò gli slip, cominciò a leccare le palle, aveva la lingua caldissima, le insalivava abbondantemente per poi asciugarle accuratamente, mi godevo il suo splendido lavoro deglutendo spesso per quanto fosse abile, risalì lentamente lungo l’asta stringendola tra le labbra socchiuse arrivando sulla cappella, la leccò e poi lo prese in bocca fino in fondo con una facilità disarmante, sapeva quanto amassi quel modo di farlo, restava con il cazzo completamente piantato in gola fino a farsi mancare quasi il respiro, poi se lo sfilava lasciandolo pregno di saliva che poi asciugava con la lingua, era maestra assoluta in questo campo. La desideravo, le alzai la testa, la invitai ad alzarsi, la feci girare dandomi la schiena, standole dietro le sfilai la parte superiore del vestito, indossava un reggiseno molto sexy di pizzo nero, poi il gonnellino, ammirai il suo meraviglioso sedere, aveva un perizoma in coordinato così fine che non riusciva nemmeno a coprire la sua meravigliosa fighettina, reggicalze ed autoreggenti completavano un quadro d’insieme che lasciava senza fiato, la abbracciai mettendole le mani sui seni, lei girò la testa verso di me e ci baciammo, la sua mano scese a tastarmi il cazzo, lo accarezzava e lo impugnava, scesi con una mano tra le sue gambe, era fradicia, appena poggiai il dito sul clitoride cominciò a gemere, la masturbai per pochi minuti in quella posizione ed ebbe un intenso orgasmo, le gambe si piegarono, si girò di scatto e mi baciò con passione, la presi per mano, la feci mettere seduta sul tavolo, mi avvicinai, la abbracciai e restando in piedi la penetrai, le sue gambe cingevano la mia vita, la scopai a lungo in quella posizione, poi lo sfilai, capì subito le mie intenzioni, allungò una mano e lo spostò nel sul culo, lo affondai immediatamente e la inculai finchè ebbe un altro orgasmo, schizzò abbondanti umori ed urlò:
- "Ohh si ti prego non ti fermare!!!”.
Mi strinse forte mentre continuavo ad incularla, contorcendosi e spingendo con il bacino verso di me ad ogni mio affondo, venni anch’io poco dopo e mi fermai, ansimando ci baciammo a lungo, poi si spostò e me lo prese in bocca ripulendolo accuratamente, ero esausto ma così appagato che facevo fatica a restare in piedi.
Andammo a farci la doccia, era da un po’ che non la facevamo insieme, volle lavarmi e la scopai un’altra volta, stavolta le venni in bocca e volle anche farsi pisciare addosso come ai vecchi tempi.
Da quella sera si può dire che iniziammo da dove avevamo interrotto pochi mesi prima, Paolo non si fece vedere per settimane, la sua presenza era diventata minima, nei due mesi successivi lo vidi un paio di volte ma evitammo di fare sesso davanti a lui, eravamo ormai una coppia e lui semplicemente un ospite. Scopavamo ad una frequenza assurda, non ero più innamorato di lei, però le volevo bene, il sesso ci teneva molto uniti, inoltre mi aiutò moltissimo nel riprendere la totale mobilità, sia psicologicamente nei momenti difficili che economicamente continuando a mettermi a disposizione il lavoro e la professionalità di Tommaso che fu determinante.
Verso la fine del mese di maggio Paolo venne a trovarci, era un venerdì, quella sera aveva anticipato a Simona che doveva darci una notizia poco piacevole, arrivò verso l’ora di cena, prima di mangiare ci riunimmo tutti e tre in salone, era evidentemente triste e giù di morale:
- "Ragazzi devo dirvi una cosa molto importante…”.
Simona sembrava abbastanza disinteressata, oppure sapeva già cosa avesse da dire, anche se negò la cosa quando ne parlammo in separata sede.
- "Simona sa benissimo che parte delle mie attività si svolgono nel Sud Italia, ho sempre avuto chi le seguiva egregiamente al posto mio mentre io mi occupavo degli affari nel resto del paese, raramente mi sono dovuto spostare fin laggiù, era una persona fidata e di vecchia conoscenza…”;
Simona gli rispose quasi seccata:
- "Detto questo che ci può anche fregare poco cosa è successo?”;
- "E’ successo che questa persona invece si è rivelata un poco di buono, è venuto fuori che negli anni si è fregato un mucchio di soldi, l’ho licenziato e denunciato, ora devo seguire quelle attività di persona, oltre a dover partecipare alle udienze che ci saranno laggiù, non posso farlo da qui, è richiesta la mia presenza fisica.”;
- "Buon viaggio Paolo, quindi starai giù per un po’ di tempo?”;
- "A tempo indeterminato tesoro, qui ho chi seguirà i miei interessi, non so se e quando potrò tornarmene su, laggiù c’è da ricostruire quello che quel disgraziato ha distrutto, c’è un intero team coinvolto che mangiava alle mie spalle e non sarà semplice trovare le persone giuste che li sostituiscono, sono sincero, dovremmo trasferisci laggiù a vivere…”;
- "Tu sei pazzo, io da qui non mi muovo di certo…”;
- "Volevo chiederlo anche a te Gianluca, avrei proprio bisogno di un uomo di fiducia, hai ampiamente dimostrato le tue capacità, quello che hai saputo fare nei mesi passati ti hanno formato, ho parlato con il tuo direttore, sarebbe davvero dispiaciuto di perderti ma i nostri accordi erano quelli già in precedenza, lo avevo avvisato che se avessi intuito correttamente le tue potenzialità prima o poi ti avrei offerto un lavoro per me, sarebbe ottimamente retribuito, quello che percepisci qui sarebbe un’inezia a confronto di quello che ti vorrei offrire…”;
- "Ti ringrazio per la fiducia Paolo ma io sto bene qui, trasferirmi al Sud non mi interessa davvero, nemmeno per una cifra doppia rispetto a quello che guadagno adesso.”;
- "Sarebbe decisamente più del doppio di quello che guadagni adesso, so esattamente qual’è il tuo stipendio, comprese le provvigioni, hai tempo per pensarci, puoi anche farti un giro senza impegno quando mi sarò sistemato e decidere con calma, capisco che sarebbe un grosso cambiamento per te ma ti prego di valutare la mia offerta…”.
Simona mi guardò e poi replicò:
- "Io ti seguirò qualunque sarà la tua scelta, sappi solo che senza di te non mi muovo.”.
Dopodiché guardando il marito con aria di disprezzo aggiunse:
- "Tu sai benissimo che amo Gianluca, quindi non aspettare che venga dietro a te, se vuoi vedermi sai dove sono, buon viaggio…”.
Ci furono alcuni minuti di assoluto silenzio, dopodichè chiusi il discorso io:
- "Ragazzi, facciamo che ci dormiamo tutti sopra e domani torniamo sull’argomento a mente fredda?”;
Paolo rispose che era un’ottima idea e Simona replicò:
- "Concordo, ma non ho altro da aggiungere, se non mi cacci tu Gianluca io sarò sempre al tuo fianco, buonanotte Paolo, adesso ho una gran voglia di fare l’amore…”.
Il marito deglutì eccitato ma lei spense immediatamente i suoi bollenti spiriti:
- "E’ finito il tempo per gli show tesoro, vai a dormire e se proprio vuoi sfogarti fatti una bella sega…”.
Detto quello mi prese per mano ed andammo a letto, scopammo in maniera a dir poco selvaggia ed alla fine andammo a farci la doccia, dopodichè parlammo della questione:
- "Simona, sei sicura di non voler seguire tuo marito? Sai che la nostra non è una storia che potrà avere un futuro, non voglio illuderti, adesso stiamo bene ma sai come la penso e soprattutto quali sono i miei sentimenti.”;
- "So benissimo che non mi ami Gianluca, io invece sono totalmente persa e pazza di te, lo sai che sono sincera, spero che prima o poi tornerai ad amarmi come un tempo ma sono disposta anche a restare così finchè dura, il giorno che ti stuferai di me ti chiedo solo di dirmelo, mi farò da parte senza fare scenate, sappi solo che se non sarai te a cacciarmi non andrò mai con lui, io vivo per te…”.
Il suo viso si fece triste e scuro, cominciò a piangere, la abbracciai, se fingeva era un’attrice professionista, ci volle un po’ perché si tranquillizzasse:
- "Apprezzo la tua sincerità, ti voglio bene Simona, però la situazione sai benissimo quanto è complicata, ne abbiamo parlato mille volte, voglio stabilità in un rapporto serio, potrei magari innamorarmi nuovamente di te ma sai benissimo quali sarebbero le condizioni…”;
- "Rinuncerei a tutto per te Gianluca, devi solo darmi una speranza e lascio Paolo all’istante…”;
- "Sono sincero Simona, non me la sento di chiederti una cosa simile, poi sai benissimo che non potremmo permetterci né questa casa né tutto quello a cui sei abituata ad avere, sei sicura di essere disposta a ciò?”;
- "Rinuncerei a tutto per te Gianluca, ragionando con il cuore lo farei subito, però capisco quello che dici, facciamo che ci diamo il tempo necessario di capire che futuro potremmo avere?”;
- "Sono d’accordo piccola…”;
- "Quando mi chiami così impazzisco lo sai…”.
Mi baciò appassionatamente e mi fece un pompino spettacolare, la lasciai fare nonostante fossi già soddisfatto dalla scopata di prima, ci volle parecchio prima di venire e vederla dedicarsi a me in quel modo fu davvero fantastico, non mi volevo più innamorare di lei, però era così bella e passionale che resisterle era davvero difficile.


Continua...
 

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