Esperienza reale La prima vacanza trasgressiva - Introduzione

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selpot

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Un astro nascente: fisico tonico ed asciutto, abbellito e moderatamente potenziato da una fresca ed emergente muscolatura, carnagione abbronzata ed attraente, occhi scuri e profondi, sguardi fuggevoli e misurati, una timidezza ed un impaccio evidenti, ma in netto contrasto con una maturità ed un equilibrio inusuali per un ragazzo di 17 anni non ancora compiuti: decisamente pochi, considerando la sua sorprendente ponderatezza, la sua creanza, il suo rigore ed una perfetta conoscenza del suo territorio, degna degli escursionisti più esperti e navigati.

"Se volete esplorare luoghi selvaggi e tranquilli come mi state dicendo, non andate più a Palmasera: è il ritrovo dei paesani e della maggior parte dei turisti, ci vanno tutti, lasciate stare. E non comprate libri o cartine, perché contengono le solite tre/quattro spiagge più famose, in cui troverete comunque molta gente e confusione: i luoghi migliori li conosciamo noi del posto, è normale che sia così, non c'è niente di strano... e se alla signorina non spaventa camminare, ve ne suggerirò quanti ne vorrete". Continuò a rivolgersi a Diana, evitando educatamente di fissarla: "Ma per andare sul sicuro, dovrei sapere se preferisce la sabbia o riesce ad adattarsi anche agli scogli o ai ciottoli"

"Innanzitutto ascoltami Luca: apprezziamo molto la tua educazione, davvero, ma ti supplico: non aver paura di guardarmi e soprattutto evita di darci del lei... ti sembro così vecchia e brutta!?!?" Diana si impettì scherzosamente, avanzando al massimo la sporgenza delle sue tettone, ben coperte da reggiseno e t-shirt.

Il ragazzo tentò di sciogliersi e di animarsi, ridendo compiaciuto: "Lo so, scusatemi, ma noi siamo fatti così: ci mettiamo un pò a carburare, ma non per colpa vostra, dipende solo da noi: non è molto che affittiamo, ma voi siete gli ospiti più giovani che abbiamo accolto finora: i ragazzi scelgono tutti la Costa Smeralda, Alghero o San Teodoro, quindi sono abituato al rispetto ed a mantenere le distanze con persone mature, anche la mia famiglia ci tiene a non essere invadente".

Il fascino naturale ed involontario del ragazzo, privo di vanità e forzature, era a dir poco polarizzante, a giudicare dalle espressioni di Diana che seguiva interessata ogni suo movimento, prima di fissare con una certa preoccupazione una delle buste della spesa che avevo appoggiato a terra: "Preferisco che tu sia invadente piuttosto che sentirmi dare del lei... ora vi lascio, continuate pure, devo affrettarmi a sistemare i surgelati prima che si scongelino e poi devo assolutamente farmi una doccia. Cercò di calamitare l'attenzione sul suo sedere, quasi piegandosi per afferrare la busta: "Se un giorno hai tempo e se ti va ovviamente, mi farebbe piacere se ci portassi a vedere qualche bella spiaggia che conosci solo tu: non importa se sia sabbiosa o con scogli o ciottoli: basta che si stia in pace". Il giovanotto annuì accettando volentieri la proposta, mentre Diana si congedò sorridendo, aprì la porta per spalancare subito le finestre.

Rimasto solo con Luca, uscimmo nuovamente sul parcheggio: "Ho combattuto tutto il pomeriggio con questo motorino, si spegneva in continuazione, ora sembra che sono riuscito a risolvere; il motore è rimasto acceso da mezz'ora, avrò consumato tutta la benzina. Ma insomma, come mai siete finiti proprio a Cala Gonone? Sono curioso, è una scelta insolita per i giovani"

Scelsi di rispondere tentando subito e velatamente di stuzzicarlo o almeno di suscitare interesse: "Sai, è il nostro primo anno in Sardegna e non avevamo la più pallida idea di un luogo in particolare che potesse piacerci: dalle foto e dai documentari si capisce che è una regione bellissima in ogni sua zona, quindi nell'imbarazzo della scelta ho cominciato a scartare i posti più famosi e gettonati, proprio per evitare che fossero altrettanto caotici: noi amiamo la tranquillità, lo avrai capito, soprattutto in spiaggia, senza scocciature, condizionamenti o codici di comportamento". Ebbi l'impressione che Luca mi guardasse senza afferrare il senso del mio discorso: "Dico per dire, solo a titolo di esempio: amiamo contemplare la natura, la vegetazione, il canto degli uccellini, il rumore delle onde e non è possibile apprezzare pienamente tutto questo se si è costretti ad ascoltare i cavoli ed i problemi dei vicini di ombrellone che urlano. Se Diana ha sonno e vuole appisolarsi non può certo dormire con gli schiamazzi dei bimbi o la musica dei bar. Se vuole limitare i segni del costume è giusto che lo faccia evitando di disturbare qualcuno o di essere giudicata. Se non sopporta il reggiseno zuppo dopo un bagno, è giusto che lo tolga per farlo asciugare senza essere considerata una prostituta, capisci cosa intendo?" Luca ascoltò attentamente il mio ragionamento e le mie accennate rivelazioni, concordando imperturbabile. "In questa zona ci sono tantissime calette dove potreste fare come volete. Alcune non sono difficili da raggiungere, altre sono impegnative. Quando è possibile, le frequento con gli amici, soprattutto in Primavera e spesso ci togliamo anche i costumi per fare il bagno o i tuffi, nessuno ci ha mai visti, se vuoi te ne dico qualcuna, a Giugno le troveresti ancora deserte o quasi"

"Ti ringrazio tanto, ma sarebbe inutile: il mio senso d'orientamento è disastroso: sono certo che mi perderei per ore, prima di trovare il bandolo della matassa, mi è successo spesso, purtroppo: preferirei che ci accompagnassi tu, almeno la prima volta, per memorizzare le strade ed i sentieri. Non sentirti obbligato ovviamente, ma mi faresti davvero un enorme favore"

"Non ci sono problemi, vi accompagnerò volentieri, anche domani mattina se volete, tanto per quest'anno non ho più impegni con la scuola"

Luca aprì il cancello carrabile, spingendo il suo scooter a motore spento per parcheggiarlo all'ombra, sotto un albero. Mentre a testa bassa posizionava il cavalletto, notai Diana passare come un lampo davanti alla finestra, con il solo costume addosso. Il ragazzo rimase spalle alla casa: rinnovò la sua disponibilità a guidarci sulle spiagge più segrete della zona, spiegandomi il breve percorso da calpestare per raggiungere la porta della sua abitazione, collocata al lato opposto della proprietà: "Quando volete che vi accompagni, venite pure a suonare se non ci incontreremo qui nel cortile... e se non mi trovate a casa, lasciate detto a mia madre".

La schiena nuda di Diana comparve di nuovo, stavolta priva dei lacci del reggiseno. Si allontanò a passi lenti dalla finestra per dirigersi verso il bagno, permettendo a qualunque potenziale spettatore un graduale panorama del suo lato B in versione integrale. Peccato non riuscire a pensare ad una scusa credibile che convincesse Luca a voltarsi: il giovane continuò a volgere le spalle alla nostra casetta, prima di salutarmi con compostezza.

"Insomma, gli sono piaciuta?" A malincuore informai Diana che il ragazzo non si era neppure accorto delle sue provocazioni, evitando volutamente di girarsi in direzione delle nostre finestre: "L'ho capito subito che è un osso duro, con lui non sarà facile: è un bravo ragazzo, molto maturo e impostato al rispetto e alla discrezione nei confronti degli ospiti... e poi è sardo: chissà quante belle ragazze avrà già visto sulle sue spiagge... sarà un'impresa catturarlo, ma proverò a mettercela tutta: ne vale la pena, direi!!"
 
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djthraex

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questa volta Diana dovrà mostrare tutte le sue abilità da cacciatrice. Il ragazzo sembra molto timido ed educato per cedere subito
 

dan_zan

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Questa volta Diana si dovrà impegnare ma alla fine sono sicuro che riuscirà a sedurre il ragazzo.
 

sam94

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Secondo me Luca ci riserverà delle grandissime sorprese. Ho capito che quando a Diana piace un giovanotto sa come sedurlo e farlo impazzire, quindi ci sono tutti i presupposti per una vacanza molto trasgressiva!
 
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selpot

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"Sono incerta se sorprenderlo oppure agire senza fretta: la tentazione di catturarlo subito è stimolante, ma temo che un'aggressività ed una sfacciataggine eccessive potrebbero imbarazzarlo, spaventarlo o addirittura infastidirlo: forse è meglio andarci cauti con lui, ho paura di darmi la zappa sui piedi esagerando".

A malincuore ammisi che Diana aveva ragione: Luca non era come tutti gli altri: la sua discrezione ed incorruttibilità, unite alle sue buone maniere, sembravano in grado di respingere qualunque offensiva di seduzione, neutralizzando ogni proposito provocatorio.

"Sai cosa ti dico?" Aspettiamo ancora qualche giorno prima di chiedergli di accompagnarci: lui non sa che abbiamo barato ed ignora che le spiagge da visitare, in realtà, le abbiamo studiate alla perfezione; quindi possiamo tranquillamente iniziare ad esplorare da soli... e magari, quando rientreremo a casa, cercherò di conoscerlo meglio, di valutare il suo interesse e di stuzzicarlo a piccoli passi, evitando il rischio di traumatizzarlo sulla spiaggia in un solo colpo. Scommetto che lui ha intenzione di portarci davvero sulle spiagge più scomode e nascoste". Appoggiando sul tavolo le sue tettone rimaste nude dopo la doccia, si allungò con il braccio per afferrare gli appunti e le pagine faticosamente reperite e stampate da Internet su alcuni siti minori, dopo un'estenuante ed indomita ricerca: "Allora, vediamo: sono certa che, ad esempio, vorrà farci conoscere questa, e anche quest'altra. La scelta migliore in questi primi giorni sarebbe quella di sconfinare da Cala Gonone e visitare le spiagge nei dintorni in cui non credo che Luca vorrà condurci: secondo me preferirà rimanere all'interno del territorio del suo paese..."

Diana ostentava sicurezza ed idee chiare, nonostante il contesto inedito ed il comportamento atipico di Luca rispetto ai suoi coetanei con i quali fino a quel momento ci eravamo imbattuti, lontano dalla Sardegna. Tuttavia la sua infatuazione fisica per il giovane era tutt'altro che trascurabile, considerando il suo particolare trasporto e la sua voglia rovente, nei momenti in cui accendevo nella sua mente l'immagine dei dettagli muscolari del ragazzo, durante la nostra prima ora di sesso in vacanza.

La giornata successiva decidemmo di raggiungere la vicina Orosei per approdare sulla spiaggia di Osalla, che aveva suscitato una forte curiosità in noi, nel corso delle nostre ricerche invernali, a causa delle moltissime apparenti similitudini con l'indimenticata Feniglia all'Argentario, teatro delle nostre prime trasgressioni durante l'estate precedente. Arenile selvaggio, lunghissimo e solitario con alle spalle una folta pineta. Ad una ragguardevole somiglianza visiva e strutturale emersero subito a contrapporsi delle sostanziali e profonde differenze: profumi diversi, ventilazione diversa, trasparenze e sfumature cromatiche dell'acqua assolutamente imparagonabili a quelle della pur dignitosa Toscana. Chilometri di solitudine assoluta e di un silenzio surreale esaltavano il trionfo sterminato e imponente della natura, che padroneggiava incontrastata anche sulle mie aspettative di trasgressione e di divertimento, serbate speranzosamente durante il tragitto per arrivare alla spiaggia. Ci lasciammo abbracciare e catturare da Osalla, che si concesse esclusivamente a noi ed alla nostra meraviglia, per tutta la giornata. Ci posizionammo a metà spiaggia al termine di una prima passeggiata colma di incanto e di venerazione; rimanemmo completamente nudi dopo qualche istante di ispezioni e di ambientamento. Fu indimenticabile godere del privilegio di calpestare ogni centimetro di spiaggia senza condividere con alcuno la totalità degli spazi donati unicamente al nostro piacere. Decine di bagni in totale libertà intervallati da passeggiate, atti sessuali, fotografie e pause di totale relax, stesi al sole ad abbronzarci. Non avvertii minimamente la mancanza di giovani ammiratori o di pescatori da distrarre, perché ad inebriarci e stimolarci intensamente badò la natura: fu la Sardegna a riempire e rendere magica la nostra giornata, non servì altro.

Al nostro rientro notammo che il motorino di Luca non era parcheggiato al solito posto: Diana accennò una smorfia di delusione, sperai avesse in mente qualcosa. La temperatura era ancora alta: dopo aver spalancato le finestre si spogliò in fretta e si precipitò sotto la doccia. Il caldo la scoraggiò a rivestirsi come di consueto, inducendola a rinunciare all'intimo ed a limitarsi ad una canotta di cotone nero larga e lunga, che copriva le sue cosce fin quasi alle ginocchia ma a dir poco generosa lateralmente, grazie alle profonde aperture su entrambi i fianchi che permettevano di scorgere nitidamente il suo torace e soprattutto il suo seno libero, senza lasciare spazio all'immaginazione. Alcune curvature del corpo consentivano alle areole di fare capolino e sparire nell'arco di pochi secondi nella piena inconsapevolezza di Diana, intenta a preparare la cena.

Per rendermi utile, uscii sul porticato per pulire a fondo il tavolo e le sedie. Attesi che si asciugassero ed iniziai ad apparecchiare. Udii avvicinarsi il motore di uno scooter che si fermò davanti al pesante cancello, aperto poco dopo con energia. Luca era arrivato. Spense il motore, spingendo lo scooter fino a posizionarlo al solito posto, sotto un albero.

Guardò distrattamente verso la nostra casa, notandomi prima di riabbassare lo sguardo. Con un sobbalzo rialzò la testa, salutandomi pacatamente. Da perfetto padrone di casa, si interessò con premura alla nostra giornata, chiedendo la mia opinione sulla comodità dell'appartamento e domandando quale spiaggia avessimo scelto in autonomia. Fingendo ancora disorientamento ed inesperienza, rivelai di aver optato per Osalla, convinto dal suggerimento di un passante incrociato per caso. Il volto di Luca si fece serio, quasi severo: probabilmente si sentiva scavalcato dai consigli di uno sconosciuto qualunque. Cercai di rimediare: "Non volevamo disturbarti subito, già da oggi, ci sembrava troppo disagiante per te ed allora siamo andati all'avventura, senza una meta definita, prima di chiedere alla prima persona che ci ha ispirato fiducia, stamattina" La sua espressione tornò rilassata e cordiale: "Beh, vi ha consigliato bene, ma io avrei saputo fare ancora di meglio..."

Sentii alle mie spalle uno spostamento della tenda montata sull'uscio della porta principale. "Ciao Luca, tutto bene?" Con passo frettoloso, Diana appoggiò le prime pietanze sul tavolo. Le aperture laterali della sua canotta si allargarono al minimo piegamento. Vidi con chiarezza i suoi capezzoli durissimi separarsi dal sottile strato di cotone, quasi fuoriuscendo. Guardò Luca con una parvenza di impaccio e tentò di ricomporsi, riuscendo a domare l'indisciplina delle sue areole: "Scusami, ma sto soffrendo molto il caldo, ho messo qualcosa di comodo per muovermi meglio in casa" Il ragazzo non si scompose affatto, manifestando una profonda padronanza delle sue emozioni: "Ti è piaciuta Osalla?" "Moltissimo", rispose Diana "era tutta nostra e ce la siamo goduta pienamente. Certo, se ci fossi stato anche tu con noi, avrei preferito... magari ci avresti portato anche in qualche caletta vicina; noi invece ci siamo accontentati volentieri di esplorare in lungo ed in largo la spiaggia, ma senza sconfinare ulteriormente"

Luca rinnovò con garbo e moderazione la sua piena disponibilità ad accompagnarci, evidenziando di non sentirsi affatto disturbato e di non avere impegni particolari per i giorni a seguire. "Ora che ci penso, soltanto domani ho da fare, ma se vi è piaciuta Osalla, vi posso consigliare tranquillamente Berchida, che è ancora più selvaggia e suggestiva e non è così difficile da raggiungere". Iniziò a spiegarci la strada che in realtà avevo già studiato alla perfezione nelle settimane precedenti. Diana abbandonò con disinvoltura il porticato per avvicinarsi maggiormente a Luca, omettendo stavolta di controllare il libero movimento delle sue tettone sotto la canotta. Il giovanotto tuttavia proseguì imperterrito a guardarmi negli occhi, concentrato ad illustrarmi il percorso del giorno seguente nella maniera più semplice e precisa possibile.

"Scusami, puoi ripetermi il nome della spiaggia? L'ho già dimenticato" Diana azzardò un coinvolgimento nel discorso, nel vano tentativo di attirare l'attenzione: "Berchida", ripetè il ragazzo, guardandola per pochi attimi e rigorosamente negli occhi, rinunciando alla vista di due splendidi capezzoli ben stampati sulla canotta tutt'altro che aderente.

Lo ringraziammo, ripromettendoci di seguire il suo consiglio per il giorno seguente: "Ma dopodomani non prendere impegni, mi raccomando: sarai tutto nostro"...
 
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solomonta

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Con Diana ci siamo conosciuti in campeggio: lei usciva dalla doccia con una sua amica: aveva solo un asciugamano addosso, annodato alla meglio sopra le abbondanti tettone ma un pò troppo corto, nonostante la sua statura non proprio da modella. Beh, certo, non avevo davanti a me una strafica, ma una tipa graziosa e soprattutto molto arrapante in quel momento.

A distanza di qualche anno la mia opinione su di lei non è mai cambiata: non è una strafica, ma è graziosa... eppure non ha autostima: nonostante i miei apprezzamenti e le mie rassicurazioni, si sottovaluta troppo fino a trascurarsi, odia truccarsi, pettinarsi, vestirsi con scollature o trasparenze e non è mai entrata in un negozio di intimo per acquistare un completino sexy o un banale paio di collant: durante l'inverno si copre fino all'inverosimile con tute o jeans pesantissimi, felpe di pile o maglioni da Courmayeur... ma d'estate, soprattutto per farmi contento, si trasforma ed in certi momenti sa essere molto arrapante, soprattutto in spiaggia... e me ne accorsi subito, anche se in maniera molto soft, sempre in quella settimana di campeggio: ci eravamo già conosciuti meglio e la vidi uscire dall'acqua e avvicinarsi a me con un bikini arancione sfumato di dimensioni normali ma con un reggiseno inaspettatamente trasparente... di sicuro non ne era consapevole e non se ne era accorta, non aveva un atteggiamento di chi vuole provocare o sedurre, quindi ho fatto finta di nulla, non conoscendo quale reazione potesse avere, ma il fatto che non ero certo l'unico ad essermi accorto dei suoi capezzoli che trasparivano nitidamente dal reggiseno non mi dispiaceva affatto, in un misto di gelosia e goduria.

Solo dopo esserci fidanzati, a distanza di qualche giorno, le rivelai che mi eccitava moltissimo vederla in spiaggia, soprattutto con un certo reggiseno arancione trasparente... lei cadde dalle nuvole, incredula, ma poi sorrise amaramente nel pensare di aver notato che con quel costume erano in molti a fissarla...

L'estate purtroppo finì presto ed i mesi freddi che arrivarono mi furono utili per farle capire che una delle mie maggiori fonti di desiderio sessuale era proprio il mare, le spiagge e tutte quelle piccole o grandi trasgressioni che vi si possono praticare senza uccidere nessuno. Lei non era felicissima delle mie fantasie, anche perché si considerava brutta e poco appetibile, non all'altezza di tutte le meraviglie che sfilano sui bagnasciuga con stacchi di coscia chilometrici, sederi di marmo e tette al vento e quindi l'idea di mettersi sul loro stesso piano la faceva sentire ridicola e criticata al solo pensiero.

Arrivò la primavera e con i primi caldi il desiderio del mare si fece molto forte per entrambi, seppur per motivi diversi. Decidemmo di anticipare le vacanze sia per risparmiare sia per evitare eccessivi affollamenti. Mentre preparava la valigia a casa dei genitori in cui abitava, mi chiese se potevo salire in soffitta e trovare una scatola che conteneva i suoi costumi e l'abbigliamento per il mare. Nel frattempo andò in cantina a prendere l'ombrellone.

Posata la scatola sul letto, la aprii e notai che oltre ai pochi costumi con cui l'avevo vista l'estate precedente, ce n'erano tanti altri, tutti normalissimi, tranne uno, molto carino, bianco e blu, ancora con l'etichetta e, con grande stupore, con un perizoma molto piccolo. Questa scoperta mi eccitò molto, sistemai di nuovo i costumi nella scatola e la richiusi facendo finta di nulla. Quando Diana tornò ero curioso di vedere quali costumi avrebbe scelto e mi sedei sul letto mentre faceva la sua cernita. Con molto dispiacere mi accorsi che ignorava e scansava di continuo quel bikini così sexy e allora mi feci avanti con innocenza e le proposi di portare anche quello perché era molto carino, in stile marinaro. Lei rifiutò di netto la mia proposta e mi mostrò che era un perizoma: rivelò di aver acquistato quel costume per errore, qualche anno prima, in un grande magazzino che stava per cessare la sua attività: mi disse che per abitudine non provava mai gli slip dei costumi prima di acquistarli e che per ragioni igieniche vuole prima portarli a casa e lavarli; in più quel giorno c'era la calca in attesa dei camerini e quindi decise di andare in cassa senza nemmeno aprirlo per provare il reggiseno, visto il prezzo irrisorio e la taglia che corrispondeva alla sua. Quando si accorse di essere stata troppo frettolosa nell'acquisto, provò a tornare per cambiarlo ma nel frattempo il negozio aveva chiuso i battenti per sempre. Mi sembrava sincera e convincente, eppure non ho mai voluto credere alla sua versione, forse perché in cuor mio mi intrigava l'idea che avesse voluto acquistarlo di proposito per una voglia di sano esibizionismo mai esplosa concretamente.

Non volli insistere, terminò di preparare la valigia ed andò a scegliere le scarpe nella cassapanca del corridoio; nel frattempo mi chiese di riporre in soffitta la scatola e non mi lasciai sfuggire l'occasione di impadronirmi di quel costume così seducente e lo nascosi nelle tasche dei miei bermuda: quando scesi in macchina a caricare la sua valigia, lo infilai definitivamente nella mia, che era già nel portabagagli.

Se volete posso continuare... ditemi voi!
Se preferisci lasciarlo a metà dicci tu...
 

marcoforte

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Lo ringraziammo, ripromettendoci di seguire il suo consiglio per il giorno seguente: "Ma dopodomani non prendere impegni, mi raccomando: sarai tutto nostro"...
qest'ultima frase fa scattare un mondo di fantasie in cui ci si perde molto volentieri ;)
non vedo l'ora di leggere il seguito!
grazie ;)
 
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selpot

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Inginocchiarsi senza fiato, alzare lo sguardo al cielo e ringraziare, con le lacrime agli occhi e il batticuore. Impossibile rimanere indifferenti di fronte alla vittoria schiacciante di Dio sulla mano dell'uomo e sulla sua pochezza, i suoi egoismi, le sue scempiaggini. La fierezza e la superbia della natura che annienta la tecnologia, il cemento, la mondanità. Una distesa infinita di candore priva di anima viva, spezzata a tratti da ginepri dalle forme più insolite, piegati da secoli di vento, ma ostinatamente presenti ed indomiti come caparbie sentinelle di un tesoro assoluto, da difendere ad ogni costo. I profumi della macchia mediterranea che alle nostre spalle si effondevano trascinandosi generosamente fino alla battigia ci invitavano a rigeneranti ed estasiate inspirazioni.

Questa è Berchida, la migliore amica che si possa sognare: autentica, meravigliosa, esclusiva, affascinante, selvaggia, generosa e disponibile, lontana da qualunque contaminazione. Sentivo chiamarmi da lei, mi coinvolgeva completamente, lasciandosi vivere, guardare, toccare e pretendendo in cambio soltanto rispetto e tutela.

Cominciammo con le medesime attività e nella stessa cronologia del giorno precedente, non potendo fare a meno di passeggiare a lungo per goderci appieno quel prodigio ineguagliabile e solo nostro. Anche stavolta ci fermammo circa a metà spiaggia, dopo aver percorso instancabilmente almeno tre chilometri, sospinti e temprati dallo stupore e da una indomabile esigenza di esplorare.

Potei scorgere soltanto per una frazione di secondo il micro bikini maculato che Diana osava indossare per la prima volta. Liberarsene immediatamente fu istintivo e naturale, così come gettarsi sulla sabbia senza nemmeno stendere un asciugamano e fare l'amore con tutta la concupiscenza e l'impulsività possibili. Per la prima volta sentii di non possedere solo Diana, ma di sfogare in contemporanea la mia estasi e la mia totale venerazione per Berchida.

Un'altra intensa giornata di nudo integrale trascorse divinamente tra bagni, sesso, relax, passeggiate in assoluta libertà, durante le quali ci imbattemmo soltanto in un gruppo di turisti tedeschi, verso la fine della spiaggia, rigorosamente nudi anche loro nella maniera più innocua e spontanea, priva di intenti trasgressivi o provocatori. Il potere e lo scenario primitivo di Berchida riuscivano ad accogliere anche il nudista più improvvisato nel suo ambiente ideale ed a ridurre probabilmente un tessile alla stregua di un pesce fuor d'acqua.

Attendemmo per la prima volta il tramonto, in compagnia di una brezza sempre più fresca e battente, che intensificava il nostro contatto con la natura, centuplicando la magia dell'atmosfera all'imbrunire.

Terminato lo spettacolo, fu ora di andarcene, a malincuore. L'approssimarsi dell'ora di cena ci convinse a sostare sul lungomare di Cala Gonone a mangiare una pizza, senza tornare a casa. Non resistemmo alla tentazione di entrare anche nell'eccellente gelateria del paese, prima di passeggiare fino al porticciolo. Alcuni chioschi affiggevano esternamente itinerari ed illustrazioni di interessanti gite giornaliere presso le incantevoli spiagge a Sud, raggiungibili solo via mare oppure attraverso dei sentieri a piedi a dir poco impegnativi, adatti ad escursionisti allenati o ad amanti del trekking.

Immersi e concentrati nello studio delle mappe e dei programmi, udimmo alle nostre spalle una giovane voce maschile salutarci garbatamente. La faccia pulita ed abbronzatissima di un ragazzo in bermuda in jeans e t-shirt bianca ci diede il benvenuto, offrendosi di aiutarci per maggiori informazioni. Dopo aver risposto alle nostre curiosità, la sua arte di persuasione prese il sopravvento: "Vi consiglio di approfittarne in questi giorni: la gente è poca, per il momento e avreste la possibilità di visitare queste spiagge meravigliose ancora deserte o quasi: vi posso assicurare che vederle in tranquillità è un valore aggiunto importantissimo. Noi in particolare carichiamo al massimo 8 persone a bordo, per domani ha prenotato una comitiva di 6 stranieri e ho ancora 2 posti liberi, sarebbe l'ideale, ve lo garantisco" I prezzi non erano dei più popolari, ma la proposta appariva davvero allettante a livello turistico e la nostra crescente curiosità ci spinse ad accettare.

"L'equipaggio è di soli giovani inesperti o a guidarci sarà un marinaio navigato?" La spiritosa domanda di Diana suscitò inizialmente nel ragazzo un improvviso disorientamento, seguito da un accenno di ilarità nel fissare il suo sguardo ironico e divertito: "Siamo una squadra giovane, ma siamo nati in mare e le nostre famiglie ci hanno addestrato a dovere da oltre un decennio, quindi puoi stare tranquilla"

"Ok ok, speriamo che non vi distraiate con le straniere come fanno tutti i marinai di questo mondo... Mi potrò fidare???"
 

marte195

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Vacanza con aspettative super bollenti, Luca ed ora la gita in barca con stranieri e giovani marinai 😱😱attendiamo con ansia l'evolversi delle super situazioni trovate o create (forse) di questa super Sardegna, grazie Selpot🔝
 

marcoforte

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i racconti sono sempre un'escalation di emozioni e di voglia di sapere cosa Diana avrà combinato...
sempre il top, senza alcun dubbio!
 

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