Esperienza reale La prima vacanza trasgressiva - Introduzione

Poncharell

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All'inizio del sondaggione c'era una situazione di sostanziale parita'.
Riaperto il sondaggio c'e' stato un vantaggio per la sforbiciatura del bikini.
Poi hanno scrutinato i voti per posta del Wisconsin e siamo tornati in parita'.
A dire il vero, il sistema non mi fa mipiaciare il mio stesso post, e io avrei votato per la sforbiciata sexi.
Ma sempre di un vantaggio striminzito si tratta.

E.. se poi nessuna di queste ipotesi fosse quella giusta? 🤔
 

Gekkho

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All'inizio del sondaggione c'era una situazione di sostanziale parita'.
Riaperto il sondaggio c'e' stato un vantaggio per la sforbiciatura del bikini.
Poi hanno scrutinato i voti per posta del Wisconsin e siamo tornati in parita'.
A dire il vero, il sistema non mi fa mipiaciare il mio stesso post, e io avrei votato per la sforbiciata sexi.
Ma sempre di un vantaggio striminzito si tratta.

E.. se poi nessuna di queste ipotesi fosse quella giusta? 🤔
Qui solo uno potrebbe dipanare la matassa.....
 
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selpot

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Insospettabile: era proprio questo l'aggettivo predominante che meglio dipingeva Diana nei miei vorticosi pensieri, molti dei quali mi perseguitarono senza tregua durante l'intero percorso. Con un tormento soave e stimolante ripensavo ai lunghissimi minuti nei quali aspettavo che uscisse dal bagno, cercando affannosamente di comprendere le motivazioni della sua stranissima condotta: perché chiudersi a chiave con la stragrande maggioranza dei suoi ormai consueti bikini al seguito? Fallirono fin da subito i miei propositi di partecipare all'insulsa chiacchierata e di proporre spunti interessanti che tentassero di polverizzare quella robusta corteccia di garbo, equilibrio e discrezione che contraddistingueva incredibilmente un gran bel giovanotto non ancora diciassettenne, la cui prestanza già traboccante di virilità poco si addiceva ad un educato comportamento da perfetto e disinteressato gentiluomo.

Il più ed il meno che saturava i discorsi tra Luca e Diana mi nutriva di una libidine precoce ed atipica, che dirottava la mia attenzione non su argomenti e contenuti, ma su particolari apparentemente secondari o addirittura trascurabili. Con crescente frequenza sceglievo di retrocedere di qualche metro rispetto a loro, che calpestavano con passi quasi sincronizzati il malagevole sentiero. Analizzavo con piacevole concentrazione i loro sguardi che talvolta si incontravano in maniera innocua per frazioni di secondo, i loro flebili sorrisi, le sporadiche punzecchiate di Diana con cui cercava di abbattere la compostezza ed il riserbo del nostro glaciale ed impostato accompagnatore.

Ma, inverosimilmente, ad arraparmi sopra ogni cosa era l'abbigliamento trasandato e disadorno di Diana. Proibitivo persino scorgere il segno del perizoma dal suo sedere pressoché occultato dal pantalone extralarge della tuta e dalla chilometrica e coprente t-shirt. Scommettevo mentalmente sulla reazione visiva del giovane quando sarebbe giunto il momento per l'insospettabile Diana di liberarsi del suo vestiario malmesso e trascurato per mostrare il suo insospettabile bikini.

Nei momenti di maggiore lucidità riuscivo a captare anche dei brevi estratti di conversazione: Luca si compiaceva della nostra decisione di aver optato per la gita in barca del giorno precedente e chiedeva con evidente interesse i nomi degli organizzatori a cui avevamo scelto di rivolgerci. Fui sul punto di intervenire per tessere le lodi di Stefano, il nostro marinaio, ma Diana interruppe sul nascere la mia iniziativa, rispondendo di non ricordare il nome della compagnia e nemmeno quelli degli skipper. Si girò verso di me quasi sollecitandomi a reggere il gioco: finsi anch'io una pessima memoria, prima di ascoltare da Diana una fuorviante descrizione di una barca immaginaria e di un fantomatico equipaggio, che includeva dettagli fisici assolutamente contrari alla realtà: un'assoluta e convinta volontà di depistare. Aveva qualcosa in mente o soltanto paura di pettegolezzi di paese sulla sua disinvoltura nella giornata precedente?

"Peccato non ricordiate, molti barcaioli sono miei amici, ma penso di aver capito con chi siete andati: non è gente del posto, non li conosco, ma l'importante è che abbiate apprezzato i luoghi. Oggi invece gli scenari saranno decisamente diversi da quelli che avete ammirato ieri".

La curiosità di Diana di saperne di più prese il sopravvento: da un tono anonimo e convenzionale, passò ad un vispo ed accattivante timbro di voce: "Cosa intendi per "diversi"? Spiegati meglio, mi stai intrigando..."

"Beh, ieri avete visto paesaggi suggestivi, calette caraibiche famose e frequentate, contrasti e giochi cromatici mozzafiato, miracoli della natura, su questo non ci piove... ma oggi non vi mostrerò nulla di tutto questo: anzi, al contrario: niente sabbia, nessuna trasparenza dell'acqua, nessuna barca e nessun gommone... e soprattutto: nessuna presenza umana. La mia Sardegna è questa: angoli solitari, ostili da raggiungere, ignoti a tutti: solo così riesco a sentirmi un tutt'uno con il mio mare e con la mia terra. In voi non ho visto i soliti turisti di massa e voglio provare a capire se la mia Sardegna possa regalare anche a chi non vive qui le stesse sensazioni che riesce a donare a me".

Colma d'incanto e fascinosamente stuzzicata dai ragionamenti di inaudita sensibilità e di una levatura del tutto fuori dal comune per un adolescente, Diana accese i motori, accantonando la sua maschera da brava ragazza: "Allora hai fatto centro: ho sempre amato i luoghi solitari di mare, quelli selvaggi, inospitali, sconosciuti: amo guardarmi intorno, focalizzare centimetro per centimetro la natura che mi circonda, le sue forme, i segni del tempo, le bizzarrie, la varietà di specie vegetali che spesso passa inosservata agli sguardi superficiali e disattenti".

Diana fu convincente, intensa e passionale nel liberare le sue sensazioni: anche l'atteggiamento distaccato e diffidente di Luca iniziò a mutare: ebbi l'impressione che finalmente si sentiva compreso, attorniato da suoi simili. Diana prese coraggio: "E poi, diciamola tutta, tanto sei giovane e sono sicuro che non mi giudicherai negativamente: i posti sconosciuti sono i migliori per chi odia i segni del costume come me... "

Luca, piombando in una imbarazzata ritrosia, stampò sul suo volto un'espressione spiazzata ed incredula: "Non ti giudico affatto, ci mancherebbe, ma mi sorprende, questo sì. Non posso negarlo. Sei una ragazza come tante, normalissima, una di quelle che si incontrano abitualmente su ogni spiaggia con il loro normalissimo bikini, non so se mi sono spiegato. Non credevo fossi ... insomma, non pensavo che ti abbronzassi senza il costume, non mi sembravi il tipo... senza offesa, ovviamente, anzi. Scusami se mi sono permesso, non volevo essere maleducato"

"Non sei stato maleducato e non mi hai offeso, non preoccuparti. Non crearti troppi problemi con noi. Mi scuso io se ti ho sconvolto in qualche modo. Magari sei ancora giovane e non hai mai parlato con una ragazza nuda o in topless, lo posso capire, non è una scena che si vede spesso sulle spiagge, tanto meno nei posti che conosci solo tu, è ovvio. Ma non temere, se pensi di essere in difficoltà, resto tranquillamente vestita, non ci sono problemi. Non voglio assolutamente metterti in imbarazzo, sei stato fin troppo gentile ad accompagnarci e non lo meriteresti. Anche a me non è mai successo di togliere il reggiseno davanti a persone che conosco, a parte lui... quindi non so nemmeno se ci riuscirei: è vero che io e te ci conosciamo per modo di dire, ma è altrettanto vero che non sei nemmeno più uno sconosciuto..."

"... Ma non mi sembra nemmeno giusto condizionare la tua giornata, sei in vacanza ed è sacrosanto che tu faccia quello che ti piace fare almeno in questi giorni, che cavolo! Potrei sempre accompagnarvi fino alla zona in cui avevo pensato di fermarci, poi me ne torno indietro e vi lascio soli, in modo che possiate godervi la giornata in totale libertà, mi sembra la soluzione migliore"

Intervenni tranquillizzando il ragazzo: "Ma no, Luca, non esageriamo, mi dispiacerebbe moltissimo se te ne andassi: ti considero un ragazzo molto molto in gamba e mi fa piacere se rimani con noi per tutta la giornata, parlo sul serio. Diana non voleva imbarazzarti, per noi il nudo o il topless sono un argomento come un altro, tutto qui. Magari nemmeno riuscirà a toglierselo questo benedetto pezzo sopra, spesso rimane vestita anche quando siamo soli, figurati... e se decidesse di toglierlo, potrai benissimo non guardarla oppure potrai guardarla anche tutto il giorno, io non ho problemi: sei giovane e probabilmente sarei pure orgoglioso se un giovane la guardasse"

Anche Diana tentò di recuperare gli equilibri "Beh, certo: se al tuo posto ci avesse accompagnato, che ne so... tuo padre, tanto per fare un esempio... di sicuro non avrei nemmeno aperto l'argomento... con un ragazzo forse mi sono sentita più a mio agio, ma basta, dai: discorso chiuso, parliamo d'altro. Sono sempre più curiosa di vedere il posto che hai scelto, sono sicura che abbiamo le stesse preferenze sugli scorci naturali. Non c'è sabbia, quindi mi dovrò sedere su rocce, ciottoli o prati, presumo... ho capito bene?"

"Lo capirai prestissimo, siamo praticamente arrivati..."
 

Poncharell

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La zampata di Selpot...
😁 ;)

Avevo aggiunto un commento, ma senza salvarlo... :cry:

Le sorprese saranno due:
cosa avrà di unico, il posot scelto da Luca?
e qule sarà la sorpresa di Diana?
Poi c'è qualcosa su cui riflettere.
E' la prima volta che Diana sceglie una sorpresa prima della gita in spiaggia. E' un nuovo sviluppo della sua personalità? Dopo aver acquistato fiducia in sé stessa e dopo aver conosciuto il piacere che c'è nel suscitare interesse, adesso nasce qualcosa di nuovo, una ancora una volta rinnovata Diana?
O è Luca che l'ha colpita così tanto?
E quanto conta la delusione del marinaio che "non ha saputo prenderla" nel bagno fuori del canotto? è una rivalsa? è un desiderio non accontentato? Un vantaggio per Luca, che già partiva con i favori del pronostico.
E il ruolo di Selpot quale sarà? Lascerà soli Luca e la nuova Diana, limitandosi a immaginare?, rimarrà lì e parteciperà? fingerà di essere inconsapevole e spierà non visto?
 
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Michele_80

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La zampata di Selpot...
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Avevo aggiunto un commento, ma senza salvarlo... :cry:

Le sorprese saranno due:
cosa avrà di unico, il posot scelto da Luca?
e qule sarà la sorpresa di Diana?
Poi c'è qualcosa su cui riflettere.
E' la prima volta che Diana sceglie una sorpresa prima della gita in spiaggia. E' un nuovo sviluppo della sua personalità? Dopo aver acquistato fiducia in sé stessa e dopo aver conosciuto il piacere che c'è nel suscitare interesse, adesso nasce qualcosa di nuovo, una ancora una volta rinnovata Diana?
O è Luca che l'ha colpita così tanto?
E quanto conta la delusione del marinaio che "non ha saputo prenderla" nel bagno fuori del canotto? è una rivalsa? è un desiderio non accontentato? Un vantaggio per Luca, che già partiva con i favori del pronostico.
E il ruolo di Selpot quale sarà? Lascerà soli Luca e la nuova Diana, limitandosi a immaginare?, rimarrà lì e parteciperà? fingerà di essere inconsapevole e spierà non visto?

E ancora non sappiamo quale sarà questa sorpresa, quindi ogni opzione di quelle del sondaggio rimane ancor valida...
 

Poncharell

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Ragazzi, per favore...
L'ho scritto in tutte le maniere...
La faccina dovete sceglierla sul mio messaggio!

Leggete il post con il sondaggio e cliccate 👍 o 😍 o quello che vi pare come se giudicaste il mio messaggio!
Non dovete fare un nuovo messaggio vostro di risposta sotto con dentro una faccina... perche' riempite di messaggi vuoti il thread di Selpot rendendo piu'difficile trovare i suoi racconti e rendete piu' complicato a me fare il conteggio...

Anziche' fare un bene, facciamo un danno...
Allora e' 'meglio non farne piu' di sondaggi...

Ripeto: scegliete la faccina al mio messaggio, come se metteste una "valutazione" al mio messsaggio di sondaggio, NON rispondetemi con un messaggio nuovo con dentro una faccina!
 
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selpot

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A braccia tese e spalancate, Luca sorrideva rilassato e sospirante di sollievo, dando l'impressione di ricevere un estatico e salvifico abbraccio da una mamma lontana o da un amore sognato.

"Ecco il mio paradiso: la scogliera di S'Abba Durche, vale a dire dell'Acqua Dolce... il nome non è casuale: sentirete che il mare è molto meno salato del solito; infatti ci sono delle emissioni di acqua salmastra in questa zona, alcune ve le ho mostrate prima durante il percorso, ricordate? Non vi ho voluto specificare cosa fossero di preciso, ma adesso posso rivelarvelo tranquillamente"

Solo allora compresi che la mia ipnotica distrazione mi aveva stregato, negandomi persino l'ascolto degli approfondimenti geografici e morfologici offerti dal giovanotto, involontariamente snobbati a causa delle martellanti riflessioni e delle analisi ossessive che mi avevano attanagliato per l'intero itinerario; un itinerario non troppo lungo in realtà e molto meno faticoso di quanto pensassi. L'abitato di Cala Gonone non era così distante: immaginavo, sbagliando, che la nostra giornata di mare dovesse ambientarsi in una zona molto più sperduta, remota e difficoltosa da raggiungere.

Finalmente riuscii ad abbattere un oblio ed un'assenza davvero duri a morire, capaci di ovattare le mie orecchie e la mia attenzione durante le migliaia di passi percorsi. Mi voltai indietro, ripercorrendo visivamente il sentiero appena battuto: il mare era sempre rimasto al nostro fianco, mai aveva fatto perdere le sue tracce... eppure non mi ero minimamente accorto della sua costante vicinanza, alla mia destra, a pochi metri da me. Alcune emissioni d'acqua dolce erano realmente distinguibili, le avevamo sicuramente sfiorate durante il tragitto, ma le notavo soltanto adesso.

Un'imponente e stratificata montagna basaltica copriva le spalle ad una suggestiva e variegata scogliera, chiara e piatta in alcuni tratti, più tetra, frastagliata e assai poco accogliente in altri. Dopo alcuni secondi di sosta, Luca smise di contemplare un panorama a lui ben noto ma che sembrava ammirare con lo stupore della prima volta. Riprese a camminare, invitandoci a fare attenzione ai movimenti successivi. Ancora qualche decina di metri lungo il sentiero, poi deviò sulla destra iniziando a calpestare la scogliera, che digradava dolcemente verso il mare. Superammo alcune aree franate in fondo alle quali i detriti avevano formato una insolita caletta, in apparenza ospitale.

"Qui è meglio evitare di fermarsi; vorrei portarvi laggiù, dove inizia la scogliera bianca: è abbastanza piatta e ben livellata, potremo stare comodi e sistemare gli asciugamani senza alcun disagio".

"Pensavo che esagerassi quando escludevi presenze umane: invece avevi ragione: non c'è anima viva! Ora capisco perché ami così tanto questo posto: è il trionfo della libertà, fa venir voglia di lasciarsi andare, di trasgredire... ed in pratica è tuo, o della tua comitiva, tutto vostro!!! Beati voi: dalle nostre parti sarebbe impensabile poter vantarsi di un simile privilegio". Diana sembrava gradire il contesto e continuava a lanciare segnali ignorati ma ficcanti, nonostante la discesa a mare iniziasse a diventare piuttosto disagevole ed avventurosa. La cautela e la massima accortezza nel misurare la collocazione di ogni singola orma erano fondamentali per mantenere intatta la nostra incolumità.

Luca, al contrario, esibiva un'assoluta padronanza del fondo sconnesso e sapeva benissimo dove mettere i piedi, senza palesare alcuna paura o esitazione. Nonostante la prudenza chiedesse priorità, non riuscivo a smettere di pensare al traguardo che stavamo per raggiungere: chissà se Diana aveva preparato una precisa strategia per spogliarsi o se avrebbe improvvisato in base alle circostanze... e soprattutto: chissà se si sarebbe denudata oppure se il distacco e l'imbarazzo di Luca l'avrebbero convinta a rimanere con i suoi vestiti addosso o magari a crogiolarsi tutto il giorno in bikini, seduta o sdraiata a pancia in su, senza mai alzarsi o girarsi. Non lo escludevo affatto, vista l'inesistente predisposizione alla complicità che il ragazzo aveva finora dimostrato.

Pervenimmo finalmente alla meta: la scogliera chiara ma priva di particolare candore presentava sparute spaccature e larghe buche concentriche ad interrompere di tanto in tanto la regolarità e l'estensione delle superfici più lisce ed appiattite.

Avevo trovato il pretesto per iniziare a distanziarmi quanto bastava per godermi un eventuale spettacolo, passando inosservato: con apparente interesse e meticolosità mi fermai sul bordo di una delle buche più grandi, scrutandone con precisione la forma e la profondità, mentre Luca e Diana, allontanandosi, gesticolavano confabulando tra loro sulla collocazione da scegliere per sostare.

Il momento tanto atteso si avvicinava: nonostante la molteplicità delle aspettative più estreme e libidinose, negli ultimi minuti avevano preso piede altrettanti timori, oltre alla sensazione che l'indifferenza, la scostante sordità ed il disinteresse di Luca fossero ostacoli concreti, in grado di raffreddare la voglia di giocare e di mostrarsi di Diana e potenzialmente sconfortanti per la sua consueta disinvoltura.

Si fermarono, a circa trenta metri da me. Il cuore iniziò a battere forte. Si voltarono entrambi, trovandomi intento a scandagliare con cura ogni minimo dettaglio di quelle insolite voragini. Gli zaini si aprirono, gli asciugamani vennero estratti quasi all'unisono e sistemati uno accanto all'altro. Via le scarpe, via i calzini, via le t-shirt... molto sottili i lacci di quel reggiseno nero, me li ricordavo diversi; Diana avanzò di qualche passo, dando le spalle a Luca. Via anche i pantaloni, finalmente...

Incredibile: come avevo fatto a non pensarci...
 

Michele_80

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Incredibile: come avevo fatto a non pensarci...

Suspence a go-go, ancora una volta... Ottimo racconto, non vediamo l'ora di vederne il proseguimento!
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Incredibile: come avevo fatto a non pensarci...

Suspence a go-go, ancora una volta... Ottimo racconto, non vediamo l'ora di vederne il proseguimento!
 

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