Esperienza reale Le mie esperienze

Aragorn187

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Leggo spesso i racconti degli utenti di questo forum. Non giudico, ma ammetto che molti faccio fatica a immaginarli!
Comunque, ho deciso di raccontarvi anche le mie esperienze che aimè, non sono così porno come le vostre. Sono per lo più aspetti di vita di un ragazzo nel pieno della sua crescita sessuale che scopre un mondo nuovo (piacevole): il sesso!
Premetto una cosa: tutt’ora, nonostante io abbia già qualche capello bianco, le mie fissazioni sessuali sono le stesse piedi, calze, tacchi, intimo (perizomi per lo più), fumo (sebbene io non fumi)!
Le mie prime attenzioni sessuali (ossessive) furono per mia zia.
Adesso vi aspettereste che io vi racconti di un culo della madonna, di un corpo sodo, di sguardi maliziosi ecc ecc. No! Niente di tutto ciò.
Era una persona normalissima, milf (per inquadrarla da un punto di vista anagrafico). Ma unica nota positiva erano le sue tettone! Una sesta cadente che spesso lasciava libera (nell’intimità della casa). Avevo la fortuna di aver accesso alla sua biancheria stesa. Le seghe che mi sono fatto sui suoi reggiseni! Poi piano piano capì l’importanza delle mutandine (e via altri litri di sborra). E infine fu la volta delle calze (collant) dove ci infilavo dentro il cazzo a mo’ di preservativo e mi masturbavo fino a venire. Arrivai persino a sborrarle le zeppe che indossava sempre!
Ovviamente gli anni passarono e le mie attenzioni caddero su altre donne.
 
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Aragorn187

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Proseguo il mio racconto cronologico, e la mia crescita, trascurando gli anni avvenire.
É inutile soffermarsi per dirvi che qualsiasi individuo di sesso femminile era segabile: la progessoressa in minigonna (e collat), la vicina tettona, le prime sigarette delle ragazze più grandi di me, l’amica che indossava i primi perizomi…D’altronde un sinonimo di pubertà è ormoneimpazzito, giusto?
Ma niente di rilevante. Non ero un figo della madonna e, soprattutto, ero un tipo introverso, che, sebbene stesse imparando ad apprezzare il sesso femminile, preferiva rincorrere un pallone in un campo di calcio. Ed inoltre, il fatto che scelsi un indirizzo di studi prettamente maschile, mi aiutò ad arrivare presto ai miei 18 anni verginello. Una marea di scopate immaginarie, nemmeno un petting nella realtà.
Quindi arrivai all’università ma no, anche qui non posso raccontare storie sensazionali. Anche perché, provenendo da una famiglia di modeste possibilità economiche, le mie forze e le mie energie furono rivolte allo studio (e al calcio, quello sempre), ma comunque mi laureai in 5 anni e senza nessuna distrazione (sessuale).
Così iniziò la mia vita. Mi trasferì scegliendo una città che mi accolse a braccia aperte: Milano. 24 anni, ingegnere, vergine…belloccio, atletico (il calcio rimane la mia passione), indipendente, ma vergine!
E da questo momento il racconto si fa interessante!
Una delle prime "conoscenze", fu una ragazza con cui uscivamo in compagnia. Ma lei abitava vicino a me e, quando uscivamo in comitiva, spesso passavo a prenderla in auto. Ovviamente entrammo in confidenza e spesso ci trovavamo, dopo il lavoro, ad uscire per un aperitivo anche da soli. Lei era più grande di me e aveva già avuto le sue "esperienze" (certo direte, sei l’unico verginello a 24 anni!). Spesso mi confidava i suoi tentativi di relazione con questo e con quello "Il"…come se io li conoscessi. Sinceramente non pensavo a lei come ad un’occasione (che novità eh?). Era più grande e onestamente non credevo che uno come me potesse piacere ad una ragazza (che autostima eh?). Lei, Susy (nome di fantasia ovviamente), era una tipetta piccolina di statura, nessun picco di figaggine, a parte un culo a mandolino, ma sapeva farsi notare. Iniziammo a vederci anche a casa mia, sempre senza nessun interesse. Prendevamo una pizza, a volte mangiavamo insieme, lei ufficialmente "mi faceva compagnia". Ma una sera, dopo mesi che andava avanti questa routine, ci ritrovammo sul divano e, complice qualche bicchiere di troppo, lei si avvicina e mi bacia! Immaginate l’ormone impazzito! Nessuna parola! Iniziamo a baciarci e a toccarci. Lei sapeva dove mettere le mani, io, alla mia primissima volta, arrivai persino a chiederle se potevo toccarle le tette! Vabbè per fortuna l’alcol copriva la mia stupidità. Lei aveva una mini a pieghe che mi lasciava molto campo libero e infatti ero ossessionato dal suo culo! Ma aveva dei collant che mi fu difficile superare! Ma sentivo benissimo che tra i collant e il suo culo non c’era nulla! E questo mi faceva drizzare il cazzo! Perché toccare un culo del genere da sopra le calze di nylon mi faceva impazzire. Lei cercava il mio cazzo e quando riusci a raggiungerlo, me lo segò da dentro i pantaloni. Andammo avanti così per un bel po’ ma senza superare quel limite. Non ci spogliammo e la sua sega si tramutò pian piano in un massaggio fino a che, maledetto alcol, non ci addormentammo. Al mattino lei si svegliò presto e uscì di casa lasciandomi un bigliettino sul tavolo "SCUSAMI".
 
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Aragorn187

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Continuo…e vado avanti con l’esperienza vissuta con questa ragazza (che poi non è che ne abbia chissà quante da raccontare).

Il mattino dopo, quando trovai il bigliettino, mi sentì in imbarazzo e, ammetto, che la prima cosa che feci NON fu quella di scriverle un messaggio. Passai quasi tutto il giorno a ripensare alla sera prima. Avevo più sensi di colpa che altro; ma non potevo negare in cuor mio che mi fosse piaciuto!

Così, verso metà pomeriggio, decisi di scriverle un messaggio. Le formalità del caso: scusami, non volevo, colpa del vino ecc ecc. Imbarazzo reciproco insomma. Fino a che, per sdrammatizzare non le scrissi "ma ce le avevi le mutandine?" "Scemo!🤣" e la conversazione finì lì.

Per tutta la settimana non ci vedemmo e anche la successiva fu uguale. Ci scrivevamo in maniera ordinaria ma senza far riferimento a quella serata e senza provocare o fare allusioni. Finalmente, arrivò il week-end e finalmente ci saremmo rivisti per un’uscita in compagnia. Tutto programmato, sarei passato io come al solito e avremmo raggiunto gli altri. Ma nel pomeriggio saltò tutto e, nonostante i vari tentativi di riprogrammare la serata, mi rassegnai; alla fine tutti a casa…o forse no. Ma anche stavolta l’iniziativa non fu mia (ero proprio un imbranato lo so). Susy mi scrisse chiedendomi se mangiavamo una pizza insieme. Le dico "ok", e vi assicuro che non pensavo ad altro. Abitavo in condominio e quando suonó il citofono le aprì il portone e girai le chiavi della porta di casa (era la prassi). Nel frattempo mi ero messo ai fornelli perché avevo deciso di cambiare programma…(o meglio, menù; il programma l’avrebbe cambiato Susy!). Quindi, quando entrò, non dovetti accoglierla; rimasi sui miei fornelli degnandola di un semplice "Ciao Susy" (era anche la prima volta che ci vedevamo dopo quella sera). "Ah, mi saluti così? Ti avevo portato una cosa…" Allora mi girai e…Ancora adesso, pensandoci, mi viene duro! Lei era uno schianto! Pantaloni a sigaretta di finta pelle attillatissimi, ai piedi un paio di sandali con un tacco altissimo (doveva difendersi data la sua statura). I suoi piedini, piccoli (36) e curati mi facevano impazzire. Rimasi letteralmente a bocca aperta! Due battute scherzando sul suo abbigliamento da grandi occasioni e mi rispose che si era già preparata per la serata e che non aveva più voglia di cambiarsi. Poi mi mostrò la bottiglia di vino che aveva portato e mi disse "solo se mi prometti che non finirà come l’ultima volta" e scoppiammo a ridere. La serata passò tranquilla. Pettegolammo del più e del meno, di questo e di quello, della serata appena saltata e di chi fosse stata la colpa e perché. Nulla di eclatante. Poi ci spostammo sul divano e iniziammo a guardare la tv. Dopo un po’ disse che voleva togliersi i tacchi per stare più comoda perché le facevano male i piedi. Così le proposi un massaggio. Ammetto che mi eccitava l’idea di poterle toccare i piedini. La stanza era illuminata dalla sola luce emessa dalla TV ma dopo un po’, non so dirvi se lo vide o lo "sentì", mi spostò un piede sul pacco e mi disse sorridendo "ma dai a cosa stai pensando?". Io mi vergognavo ad ammetterle che ero un feticista ma d’altro canto non sapevo come venirne fuori. Così le dissi "la situazione…scusami…è che si è creata la stessa situazione dell’altra sera". Quindi mi fa "ma avevamo una domanda in sospeso o sbaglio?". E lì, inutile negarlo, partí…io…il mio ormone! Lei si alzò dal divano, mi diede le spalle e si portò le mani alla vita mettendo in evidenza il suo culo. Poi mi disse "non volevi sapere se portavo le mutandine?" E così facendo si abbassò i pantaloni scoprendo il suo fondo schiena divino fasciato da un perizoma nero (un perizoma propriamente detto, uno di quelli a filo per intenderci). Ciao! E chi ci capì più nulla! Tempo due secondi eravamo di nuovo sul divano a limonare. Questa volta le mie mani potevano accarezzare tutto il suo fondo schiena senza "barriere". Lei si dedicava al mio cazzo ma non andando oltre ad una bella sega ferma. Giocavo con i fili del suo perizoma lasciando che le mie dita scivolassero tra le mutandine e il suo corpo. Poi mi disse che non trovava giusto rimanere in mutande se io avevo ancora su i pantaloni. E così io mi sfilai i jeans e la maglietta. Ma poi giustamente feci notare la stessa disparità se lei fosse rimasta in reggiseno e perizoma…e così via anche il reggiseno. Lei ebbe più libertà sul mio cazzo che, onestà per onestà, é un bell’arnese (come del resto lo sarà quello della metà dei lettori, giusto?); e io mi dedicai a stimolarle i capezzoli della sua seconda abbondante che in breve divennero due chiodi. Fino a che non si ricordò che la mia fissazione era il suo culo. Così si mise a pecorina e io le facevo scivolare il cazzo tra le chiappe. Da questa posizione potevo vedere anche le piante dei suoi piedini che iniziai a prendere in mano. Non durò molto. In poco tempo venni! Schizzai sulla sua schiena, sul suo culetto, sulle sue mutandine…e sul mio divano! Scoppiammo a ridere. Le proposi di farsi una doccia e di rimanere a casa mia per la notte. Le diedi un paio di slip (io non uso boxer) e passò la notte con me. Ma non successe nulla! Al mattina presto, come l’ultima volta, se la svignò lasciandomi di nuovo un bigliettino sul tavolo "GRAZIE"…e il perizoma nel cesto della biancheria!
 

Bubetto

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Continuo…e vado avanti con l’esperienza vissuta con questa ragazza (che poi non è che ne abbia chissà quante da raccontare).

Il mattino dopo, quando trovai il bigliettino, mi sentì in imbarazzo e, ammetto, che la prima cosa che feci NON fu quella di scriverle un messaggio. Passai quasi tutto il giorno a ripensare alla sera prima. Avevo più sensi di colpa che altro; ma non potevo negare in cuor mio che mi fosse piaciuto!

Così, verso metà pomeriggio, decisi di scriverle un messaggio. Le formalità del caso: scusami, non volevo, colpa del vino ecc ecc. Imbarazzo reciproco insomma. Fino a che, per sdrammatizzare non le scrissi "ma ce le avevi le mutandine?" "Scemo!🤣" e la conversazione finì lì.

Per tutta la settimana non ci vedemmo e anche la successiva fu uguale. Ci scrivevamo in maniera ordinaria ma senza far riferimento a quella serata e senza provocare o fare allusioni. Finalmente, arrivò il week-end e finalmente ci saremmo rivisti per un’uscita in compagnia. Tutto programmato, sarei passato io come al solito e avremmo raggiunto gli altri. Ma nel pomeriggio saltò tutto e, nonostante i vari tentativi di riprogrammare la serata, mi rassegnai; alla fine tutti a casa…o forse no. Ma anche stavolta l’iniziativa non fu mia (ero proprio un imbranato lo so). Susy mi scrisse chiedendomi se mangiavamo una pizza insieme. Le dico "ok", e vi assicuro che non pensavo ad altro. Abitavo in condominio e quando suonó il citofono le aprì il portone e girai le chiavi della porta di casa (era la prassi). Nel frattempo mi ero messo ai fornelli perché avevo deciso di cambiare programma…(o meglio, menù; il programma l’avrebbe cambiato Susy!). Quindi, quando entrò, non dovetti accoglierla; rimasi sui miei fornelli degnandola di un semplice "Ciao Susy" (era anche la prima volta che ci vedevamo dopo quella sera). "Ah, mi saluti così? Ti avevo portato una cosa…" Allora mi girai e…Ancora adesso, pensandoci, mi viene duro! Lei era uno schianto! Pantaloni a sigaretta di finta pelle attillatissimi, ai piedi un paio di sandali con un tacco altissimo (doveva difendersi data la sua statura). I suoi piedini, piccoli (36) e curati mi facevano impazzire. Rimasi letteralmente a bocca aperta! Due battute scherzando sul suo abbigliamento da grandi occasioni e mi rispose che si era già preparata per la serata e che non aveva più voglia di cambiarsi. Poi mi mostrò la bottiglia di vino che aveva portato e mi disse "solo se mi prometti che non finirà come l’ultima volta" e scoppiammo a ridere. La serata passò tranquilla. Pettegolammo del più e del meno, di questo e di quello, della serata appena saltata e di chi fosse stata la colpa e perché. Nulla di eclatante. Poi ci spostammo sul divano e iniziammo a guardare la tv. Dopo un po’ disse che voleva togliersi i tacchi per stare più comoda perché le facevano male i piedi. Così le proposi un massaggio. Ammetto che mi eccitava l’idea di poterle toccare i piedini. La stanza era illuminata dalla sola luce emessa dalla TV ma dopo un po’, non so dirvi se lo vide o lo "sentì", mi spostò un piede sul pacco e mi disse sorridendo "ma dai a cosa stai pensando?". Io mi vergognavo ad ammetterle che ero un feticista ma d’altro canto non sapevo come venirne fuori. Così le dissi "la situazione…scusami…è che si è creata la stessa situazione dell’altra sera". Quindi mi fa "ma avevamo una domanda in sospeso o sbaglio?". E lì, inutile negarlo, partí…io…il mio ormone! Lei si alzò dal divano, mi diede le spalle e si portò le mani alla vita mettendo in evidenza il suo culo. Poi mi disse "non volevi sapere se portavo le mutandine?" E così facendo si abbassò i pantaloni scoprendo il suo fondo schiena divino fasciato da un perizoma nero (un perizoma propriamente detto, uno di quelli a filo per intenderci). Ciao! E chi ci capì più nulla! Tempo due secondi eravamo di nuovo sul divano a limonare. Questa volta le mie mani potevano accarezzare tutto il suo fondo schiena senza "barriere". Lei si dedicava al mio cazzo ma non andando oltre ad una bella sega ferma. Giocavo con i fili del suo perizoma lasciando che le mie dita scivolassero tra le mutandine e il suo corpo. Poi mi disse che non trovava giusto rimanere in mutande se io avevo ancora su i pantaloni. E così io mi sfilai i jeans e la maglietta. Ma poi giustamente feci notare la stessa disparità se lei fosse rimasta in reggiseno e perizoma…e così via anche il reggiseno. Lei ebbe più libertà sul mio cazzo che, onestà per onestà, é un bell’arnese (come del resto lo sarà quello della metà dei lettori, giusto?); e io mi dedicai a stimolarle i capezzoli della sua seconda abbondante che in breve divennero due chiodi. Fino a che non si ricordò che la mia fissazione era il suo culo. Così si mise a pecorina e io le facevo scivolare il cazzo tra le chiappe. Da questa posizione potevo vedere anche le piante dei suoi piedini che iniziai a prendere in mano. Non durò molto. In poco tempo venni! Schizzai sulla sua schiena, sul suo culetto, sulle sue mutandine…e sul mio divano! Scoppiammo a ridere. Le proposi di farsi una doccia e di rimanere a casa mia per la notte. Le diedi un paio di slip (io non uso boxer) e passò la notte con me. Ma non successe nulla! Al mattina presto, come l’ultima volta, se la svignò lasciandomi di nuovo un bigliettino sul tavolo "GRAZIE"…e il perizoma nel cesto della biancheria!
...e quindi ancora vergine ?!
 
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Aragorn187

Aragorn187

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Il mattino seguente mi svegliai e, pur sospettando che Susy se ne fosse andata, ci rimasi male nel vedere solo il suo bigliettino (di nuovo!). Così le scrissi subito. Dovevamo mettere le cose in chiaro. Nei giorni seguenti fissammo i contorni della nostra relazione: saremmo rimasti solo amici! A me andava benissimo (Susy era più grande di me), ma almeno via tutti i sensi di colpa!

In attesa del nostro prossimo incontro, la settimana passò veloce. I nostri messaggi potevano prendere una piega piccante in pochi secondi e tornare su temi monotoni subito dopo. In effetti sospetto che a lei piacesse stuzzicarmi nei momenti meno opportuni; a volte, a seconda delle circostanze, dovevo evitare di leggere i suoi messaggi altrimenti il mio amico si sarebbe svegliato. Ma arrivato il venerdì, ero carico come un toro. Susy arrivò e salì in casa come sempre ma questa volta l’aspettai per salutarla. Aveva dei sandaletti bassi e una minigonna molto aderente. Quando chiuse la porta alle sue spalle, la raggiunsi per baciarla. Lei si doveva tirare su sulle punte per baciarmi e io ne approfittavo per passarle le mani sul culo. Cenammo insieme e questa volta gli argomenti furono di tutt’altra natura. Ovviamente rimarcammo i limiti della nostra relazione, niente sentimenti e menate varie. Fino a che Susy mi sorprese chiedendomi: "Dimmi la verità, a te piacciono i miei piedini?" Ciao!
Credo che il mio viso rivelò subito la risposta ma il cazzo stava per strapparmi le mutande! Dovevo di mentire? Tanto la risposta era evidente…e poi io amavo, desideravo quei piedini. O come cercare una risposta che mi togliesse dall’imbarazzo? Facile, ci pensò lei! Mentre cercavo di farfugliare qualcosa, da sotto il tavolo, Susy mi passò un piede sul pacco e mi disse "Lo sapevo!" E scoppiammo a ridere.
Ci spostammo in camera, e una volta tolti i vestiti ci dedicammo reciprocamente ai nostri corpi. Io ero carico a mille e volevo ogni cm del suo corpicino. Continuavo a toccarle il culo, le stuzzicavo i capezzoli e le nostre lingue si cercavano in continuazione. Lei si limitava a tenere il mio cazzo sull’attenti senza mai spingersi troppo in là, consapevole che avrei potuto sborrare da un momento all’altro. Poi mi disse "Adesso faccio una cosa". Mi fece stendere supino, prese il mio cazzo in mano e diede due/tre colpi ben assestati. Poi fece cadere un po’ di saliva sulla cappella e si stese anche lei. Stavo per chiederle se fosse successo qualcosa, quando poggio i suoi piedini sul mio cazzo e iniziò a segarmelo! "Ti piace?" La risposta fu una copiosa sborrata che le inondò i suoi piedini! E la visione di quei piedini smaltati, ricoperti di sborra, era eccitantissima!

Facemmo una doccia e le chiesi di rimanere ancora un po’.

Ci spostammo sul divano a guardare la TV. Lei poggiava la sua testa sulla mia spalla e così, nell’imbarazzo rotto solo dalla voce della TV, le confidai la mia verginità. Lei mi bacio sulla guancia e mi sussurrò "L’avevo capito, ma volevo che fossi tu a dirmelo".
 
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Aragorn187

Aragorn187

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Bello e soprattutto... Reale 👋👏👏👏
Grazie.
Di storie fantasiose ce ne sono a dozzine su questo forum. Non potrò raccontarvi di essermi scopato Alessia Marcuzzi o Belen Rodriguez, ne di essermi scopato la metà della metà della metà di quelle che avrei voluto; ma posso raccontarvi la mia vita che è reale. Non è un film porno…ma per quelli basta scegliere un’altra storia a caso…😂
 

sormarco

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Proseguo il mio racconto cronologico, e la mia crescita, trascurando gli anni avvenire.
É inutile soffermarsi per dirvi che qualsiasi individuo di sesso femminile era segabile: la progessoressa in minigonna (e collat), la vicina tettona, le prime sigarette delle ragazze più grandi di me, l’amica che indossava i primi perizomi…D’altronde un sinonimo di pubertà è ormoneimpazzito, giusto?
Ma niente di rilevante. Non ero un figo della madonna e, soprattutto, ero un tipo introverso, che, sebbene stesse imparando ad apprezzare il sesso femminile, preferiva rincorrere un pallone in un campo di calcio. Ed inoltre, il fatto che scelsi un indirizzo di studi prettamente maschile, mi aiutò ad arrivare presto ai miei 18 anni verginello. Una marea di scopate immaginarie, nemmeno un petting nella realtà.
Quindi arrivai all’università ma no, anche qui non posso raccontare storie sensazionali. Anche perché, provenendo da una famiglia di modeste possibilità economiche, le mie forze e le mie energie furono rivolte allo studio (e al calcio, quello sempre), ma comunque mi laureai in 5 anni e senza nessuna distrazione (sessuale).
Così iniziò la mia vita. Mi trasferì scegliendo una città che mi accolse a braccia aperte: Milano. 24 anni, ingegnere, vergine…belloccio, atletico (il calcio rimane la mia passione), indipendente, ma vergine!
E da questo momento il racconto si fa interessante!
Una delle prime "conoscenze", fu una ragazza con cui uscivamo in compagnia. Ma lei abitava vicino a me e, quando uscivamo in comitiva, spesso passavo a prenderla in auto. Ovviamente entrammo in confidenza e spesso ci trovavamo, dopo il lavoro, ad uscire per un aperitivo anche da soli. Lei era più grande di me e aveva già avuto le sue "esperienze" (certo direte, sei l’unico verginello a 24 anni!). Spesso mi confidava i suoi tentativi di relazione con questo e con quello "Il"…come se io li conoscessi. Sinceramente non pensavo a lei come ad un’occasione (che novità eh?). Era più grande e onestamente non credevo che uno come me potesse piacere ad una ragazza (che autostima eh?). Lei, Susy (nome di fantasia ovviamente), era una tipetta piccolina di statura, nessun picco di figaggine, a parte un culo a mandolino, ma sapeva farsi notare. Iniziammo a vederci anche a casa mia, sempre senza nessun interesse. Prendevamo una pizza, a volte mangiavamo insieme, lei ufficialmente "mi faceva compagnia". Ma una sera, dopo mesi che andava avanti questa routine, ci ritrovammo sul divano e, complice qualche bicchiere di troppo, lei si avvicina e mi bacia! Immaginate l’ormone impazzito! Nessuna parola! Iniziamo a baciarci e a toccarci. Lei sapeva dove mettere le mani, io, alla mia primissima volta, arrivai persino a chiederle se potevo toccarle le tette! Vabbè per fortuna l’alcol copriva la mia stupidità. Lei aveva una mini a pieghe che mi lasciava molto campo libero e infatti ero ossessionato dal suo culo! Ma aveva dei collant che mi fu difficile superare! Ma sentivo benissimo che tra i collant e il suo culo non c’era nulla! E questo mi faceva drizzare il cazzo! Perché toccare un culo del genere da sopra le calze di nylon mi faceva impazzire. Lei cercava il mio cazzo e quando riusci a raggiungerlo, me lo segò da dentro i pantaloni. Andammo avanti così per un bel po’ ma senza superare quel limite. Non ci spogliammo e la sua sega si tramutò pian piano in un massaggio fino a che, maledetto alcol, non ci addormentammo. Al mattino lei si svegliò presto e uscì di casa lasciandomi un bigliettino sul tavolo "SCUSAMI".
Complimenti hai fregato anche me ad età di persa verginità ed inizio attività sessuale, che se ti andrà leggerai quando mi deciderò a pubblicare la mia storia.
 

sormarco

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Il mattino seguente mi svegliai e, pur sospettando che Susy se ne fosse andata, ci rimasi male nel vedere solo il suo bigliettino (di nuovo!). Così le scrissi subito. Dovevamo mettere le cose in chiaro. Nei giorni seguenti fissammo i contorni della nostra relazione: saremmo rimasti solo amici! A me andava benissimo (Susy era più grande di me), ma almeno via tutti i sensi di colpa!

In attesa del nostro prossimo incontro, la settimana passò veloce. I nostri messaggi potevano prendere una piega piccante in pochi secondi e tornare su temi monotoni subito dopo. In effetti sospetto che a lei piacesse stuzzicarmi nei momenti meno opportuni; a volte, a seconda delle circostanze, dovevo evitare di leggere i suoi messaggi altrimenti il mio amico si sarebbe svegliato. Ma arrivato il venerdì, ero carico come un toro. Susy arrivò e salì in casa come sempre ma questa volta l’aspettai per salutarla. Aveva dei sandaletti bassi e una minigonna molto aderente. Quando chiuse la porta alle sue spalle, la raggiunsi per baciarla. Lei si doveva tirare su sulle punte per baciarmi e io ne approfittavo per passarle le mani sul culo. Cenammo insieme e questa volta gli argomenti furono di tutt’altra natura. Ovviamente rimarcammo i limiti della nostra relazione, niente sentimenti e menate varie. Fino a che Susy mi sorprese chiedendomi: "Dimmi la verità, a te piacciono i miei piedini?" Ciao!
Credo che il mio viso rivelò subito la risposta ma il cazzo stava per strapparmi le mutande! Dovevo di mentire? Tanto la risposta era evidente…e poi io amavo, desideravo quei piedini. O come cercare una risposta che mi togliesse dall’imbarazzo? Facile, ci pensò lei! Mentre cercavo di farfugliare qualcosa, da sotto il tavolo, Susy mi passò un piede sul pacco e mi disse "Lo sapevo!" E scoppiammo a ridere.
Ci spostammo in camera, e una volta tolti i vestiti ci dedicammo reciprocamente ai nostri corpi. Io ero carico a mille e volevo ogni cm del suo corpicino. Continuavo a toccarle il culo, le stuzzicavo i capezzoli e le nostre lingue si cercavano in continuazione. Lei si limitava a tenere il mio cazzo sull’attenti senza mai spingersi troppo in là, consapevole che avrei potuto sborrare da un momento all’altro. Poi mi disse "Adesso faccio una cosa". Mi fece stendere supino, prese il mio cazzo in mano e diede due/tre colpi ben assestati. Poi fece cadere un po’ di saliva sulla cappella e si stese anche lei. Stavo per chiederle se fosse successo qualcosa, quando poggio i suoi piedini sul mio cazzo e iniziò a segarmelo! "Ti piace?" La risposta fu una copiosa sborrata che le inondò i suoi piedini! E la visione di quei piedini smaltati, ricoperti di sborra, era eccitantissima!

Facemmo una doccia e le chiesi di rimanere ancora un po’.

Ci spostammo sul divano a guardare la TV. Lei poggiava la sua testa sulla mia spalla e così, nell’imbarazzo rotto solo dalla voce della TV, le confidai la mia verginità. Lei mi bacio sulla guancia e mi sussurrò "L’avevo capito, ma volevo che fossi tu a dirmelo".
Quanto più grande tu 24 lei ???
 
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Aragorn187

Aragorn187

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Con Susy andò avanti così. E ancora oggi devo ammettere che fu uno dei periodi più belli della mia vita! Le prime esperienze, la storia vissuta in segreto, la complicità che si era creata e che celavamo agli occhi di tutti e i nostri incontri clandestini. Era tutto divertente…ed eccitante.

Ricordo una volta in cui le raccontai di una ragazza della nostra comitiva, Laura, che si era proposta. Aveva due tette assurde! Forse una settima? Non lo so. Ma era grassottella e questo l’aiutava. E quando raccontai a Susy che Laura (altro nome di fantasia ovviamente) mi aveva chiesto spudoratamente se volevo fare sualcosa con lei (una spagnola magari?) ridemmo per 5minuti buoni. Susy non perdeva occasione di mettermi in imbarazzo con Laura; sapendo quello che lei voleva da me, ma anche quello che io non volevo da lei!

Comunque, l’ultima parte che voglio raccontarvi della mia storia con Susy, fu la prima volta…con lei!

Dopo quella sera lei prese il ruolo di insegnante ed era tutto molto dolce. Ma non si spingeva mai oltre a meno che non fossi io a chiederglielo.

Fu così per esempio quando le chiesi un pompino. Ovviamente mica le dissi "Mi fai un pompino?"

Portai il discorso sulle varie perversioni umane. Ero consapevole che anche la mia attrazione per i suoi piedini era una perversione. Ad un tratto le dissi "a voi donne perché piace praticare il sesso orale?". E via con tutta la spiegazione psicologica del "provare piacere nel dare piacere". Non capivo le sue spiegazioni, ma piano piano le capì il mio amico. E lei se ne accorse! Mi passò una mano sul cazzo e mi chiese "se vuoi provare devi solo chiedere"…Vabbè, ormai avrete capito che non sapevo resistere alle sue tentazioni! E così, facendo la figura dell’impacciato (ormai quello era il mio ruolo), le feci cenno con la testa. Mi lasciò steso sul divano e lei si inginocchiò sul tappeto. Inizio a segarlo lentamente e quando vide che si stava per asciugare, invece della solita colata di saliva, ci appoggiò sopra la lingua delicatamente. Sicuramente riceverete un pompino al giorno e sicuramente ci sarà la fila fuori da casa vostra di donne pronte a prendervelo in bocca. Ma per me, quella volta, fu un’esperienza indimenticabile! Si si, ne ho ricevuti altri. (Giusto qualcuno, mica come voi…), ma quello fu indescrivibile! Entrare nella sua bocca calda, sentire la sua lingua muoversi sul mio cazzo, non riuscire a tenere il suo sguardo mentre mi fissava con il cazzo in bocca…

Avrei voluto sborrare ma avrei voluto anche possederla, stringerla a me…avrei voluto tutto, ma in quel momento avrei voluto che si fermasse per non venirle in bocca.

Così la feci alzare e lei si mise a cavalcioni su di me facendo scivolare il mio cazzo sulla sua fica. Non era la prima volta che ci strusciavamo ma non eravamo andati mai oltre. Ma quella volta eravamo infoiati entrambi. Lei prese il cazzo in mano e inizio a puntare la cappella contro la sua fica. Si spostava le labbra e poi lo faceva scorrere su e giù. E lo ripeteva! Stavo scoppiando! Le feci cenno di si con la testa e lei, senza farselo ripetere e senza chiedersi se avesse intuito le mie intenzioni, si lasciò scivolare dentro il cazzo. Inizio a cavalcare su e giù. Gemeva. Piegava la testa all’indietro. Io potevo accarezzarle le tette ma lo facevo per cercare di ricambiare il piacere che stavo ricevendo anche se era pur sempre una seconda abbondante. Andammo avanti per un po’ e quando stavo per venire glielo dissi. A quel punto Susy si sfilo il cazzo dalla fica e si chinò per prenderlo in bocca. Bastarono pochi secondi che le inondai la bocca. Lei ingoiò e corse in bagno ridendo.

La nostra storia andò avanti per quasi un annetto.
Ma come spesso succede queste cose son destinate a finire e noi non facemmo eccezione.
Più volte ho cercato una spiegazione logica sul perché quella storia finì. Probabilmente lei stessa aveva bisogno di qualcos’altro. Non fu una tragedia. Io avevo acquistato consapevolezza di me stesso, del poter piacere anche io a qualcuna. Lei riprese i contatti con la vecchia compagnia, io no. Mi trasferii poco lontano e non ci siamo mai più rivisti né risentiti. Non l’ho mai ricercata, non mi ha mai ricercato. Ma senza rancore. Conservo un ricordo dolcissimo di lei…e non solo quello!
 

leofuoco

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Con Susy andò avanti così. E ancora oggi devo ammettere che fu uno dei periodi più belli della mia vita! Le prime esperienze, la storia vissuta in segreto, la complicità che si era creata e che celavamo agli occhi di tutti e i nostri incontri clandestini. Era tutto divertente…ed eccitante.

Ricordo una volta in cui le raccontai di una ragazza della nostra comitiva, Laura, che si era proposta. Aveva due tette assurde! Forse una settima? Non lo so. Ma era grassottella e questo l’aiutava. E quando raccontai a Susy che Laura (altro nome di fantasia ovviamente) mi aveva chiesto spudoratamente se volevo fare sualcosa con lei (una spagnola magari?) ridemmo per 5minuti buoni. Susy non perdeva occasione di mettermi in imbarazzo con Laura; sapendo quello che lei voleva da me, ma anche quello che io non volevo da lei!

Comunque, l’ultima parte che voglio raccontarvi della mia storia con Susy, fu la prima volta…con lei!

Dopo quella sera lei prese il ruolo di insegnante ed era tutto molto dolce. Ma non si spingeva mai oltre a meno che non fossi io a chiederglielo.

Fu così per esempio quando le chiesi un pompino. Ovviamente mica le dissi "Mi fai un pompino?"

Portai il discorso sulle varie perversioni umane. Ero consapevole che anche la mia attrazione per i suoi piedini era una perversione. Ad un tratto le dissi "a voi donne perché piace praticare il sesso orale?". E via con tutta la spiegazione psicologica del "provare piacere nel dare piacere". Non capivo le sue spiegazioni, ma piano piano le capì il mio amico. E lei se ne accorse! Mi passò una mano sul cazzo e mi chiese "se vuoi provare devi solo chiedere"…Vabbè, ormai avrete capito che non sapevo resistere alle sue tentazioni! E così, facendo la figura dell’impacciato (ormai quello era il mio ruolo), le feci cenno con la testa. Mi lasciò steso sul divano e lei si inginocchiò sul tappeto. Inizio a segarlo lentamente e quando vide che si stava per asciugare, invece della solita colata di saliva, ci appoggiò sopra la lingua delicatamente. Sicuramente riceverete un pompino al giorno e sicuramente ci sarà la fila fuori da casa vostra di donne pronte a prendervelo in bocca. Ma per me, quella volta, fu un’esperienza indimenticabile! Si si, ne ho ricevuti altri. (Giusto qualcuno, mica come voi…), ma quello fu indescrivibile! Entrare nella sua bocca calda, sentire la sua lingua muoversi sul mio cazzo, non riuscire a tenere il suo sguardo mentre mi fissava con il cazzo in bocca…

Avrei voluto sborrare ma avrei voluto anche possederla, stringerla a me…avrei voluto tutto, ma in quel momento avrei voluto che si fermasse per non venirle in bocca.

Così la feci alzare e lei si mise a cavalcioni su di me facendo scivolare il mio cazzo sulla sua fica. Non era la prima volta che ci strusciavamo ma non eravamo andati mai oltre. Ma quella volta eravamo infoiati entrambi. Lei prese il cazzo in mano e inizio a puntare la cappella contro la sua fica. Si spostava le labbra e poi lo faceva scorrere su e giù. E lo ripeteva! Stavo scoppiando! Le feci cenno di si con la testa e lei, senza farselo ripetere e senza chiedersi se avesse intuito le mie intenzioni, si lasciò scivolare dentro il cazzo. Inizio a cavalcare su e giù. Gemeva. Piegava la testa all’indietro. Io potevo accarezzarle le tette ma lo facevo per cercare di ricambiare il piacere che stavo ricevendo anche se era pur sempre una seconda abbondante. Andammo avanti per un po’ e quando stavo per venire glielo dissi. A quel punto Susy si sfilo il cazzo dalla fica e si chinò per prenderlo in bocca. Bastarono pochi secondi che le inondai la bocca. Lei ingoiò e corse in bagno ridendo.

La nostra storia andò avanti per quasi un annetto.
Ma come spesso succede queste cose son destinate a finire e noi non facemmo eccezione.
Più volte ho cercato una spiegazione logica sul perché quella storia finì. Probabilmente lei stessa aveva bisogno di qualcos’altro. Non fu una tragedia. Io avevo acquistato consapevolezza di me stesso, del poter piacere anche io a qualcuna. Lei riprese i contatti con la vecchia compagnia, io no. Mi trasferii poco lontano e non ci siamo mai più rivisti né risentiti. Non l’ho mai ricercata, non mi ha mai ricercato. Ma senza rancore. Conservo un ricordo dolcissimo di lei…e non solo quello!
Ti è mai venuta voglia di cercarla? Anche solo per sapere come sta?
 
OP
Aragorn187

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Ti è mai venuta voglia di cercarla? Anche solo per sapere come sta?
Sarei un bugiardo se ti dicessi no. Anche perché, aldilà dell’aspetto sessuale, era una buona amica. Ma la paura di poterle incasinare la vita, mi ha sempre trattenuto.
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Io la mia insegnante sì l'ho ricontattata per adesso solo per due chiacchiere stiamo circa 1000 km distanti.
Credo che a questo punto sia doveroso che tu inserisca la tua storia.☺️
 

sormarco

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Sarei un bugiardo se ti dicessi no. Anche perché, aldilà dell’aspetto sessuale, era una buona amica. Ma la paura di poterle incasinare la vita, mi ha sempre trattenuto.
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Credo che a questo punto sia doveroso che tu inserisca la tua storia.☺️
Perché incasinare la vita, in amicizia, da vecchi amici.
Per quel che riguarda la mia esperienza presto la posterò.
 
OP
Aragorn187

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Stamattina volevo continuare a scrivere; ma mi son fermato.
Sinceramente non sono cosa mi aspettavo dal condividere le mie esperienze di vita…sapere che vi eccita non me ne frega nulla, ma qualche messaggio solidale in più me lo sarei aspettato. Purtroppo solo @sormarco ha capito i miei sentimenti.
In cuor mio voglio sperare che Susy, prima o poi, possa leggere questo 3D…
 

miangamwien

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non so se andrai avanti o meno, sono cose tue. Comunque bel racconto, in fondo tanti di noi (compreso io) siamo stati sfigati e/e impacciati nel nostro approccio al sesso... non siamo tutti superdotati e superfighi , e gloria a DIO è così. L'educazione , la riservatezza, le incertezze e anche il dio danaro, sono elementi che incidono su certe dinamiche.
 

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