Esperienza reale Storie di ordinaria follia

monellino7

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Beh a certi livelli societari, e qua mi pare siamo in altissima borghesia, conta tanto l’apparire, quindi lo “scandalo” di una figlia troia sarebbe stata un’onta difficile da gestire e quindi celare con ogni mezzo e infatti inizialmente lo voleva far menare.
non essendo avvezzo a tali giri, probabilmente hai ragione tu e non avevo considerato questo aspetto.
E' pur vero che, per sentito dire e per quanto letto, certi ambienti sono un puttanaio nel vero senso della parola, e nel 2022 penso non faccia così scandalo...
però se come dici, vale più la facciata...
 
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patrulla

patrulla

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io sinceramente però non ho capito perchè il medico e la moglie hanno accettato il ricatto, era molto più semplice con un telefonino registrare la conversazione, farla sentire alla figlia e tutto si sarebbe risolto.
Eventualmente potevano pure denunciare alle forze dell'ordine il tentativo maldestro del ragazzo...
Come precisato più di una volta questi sono avvenimenti veri ma romanzati per cercare di tutelare al meglio la privacy dei protagonisti. Il marito così per esempio non è un chirurgo (ma sempre un pezzo grosso) così come altri dettagli sono stati cammuffati e rielaborati. Questa è una cosa necessaria visto che, come avvenuto in altri racconti, anche in questo caso vi dovrò parlare di avvenimenti che se non romanzati potrebbero essere facilmente rintracciabili nelle cronache locali. In generale tornando alla coppia la loro cazzata è stata quella di voler risolvere la cosa in maniera delittuosa, peggiorando solo le cose: se non sei di un certo ambiente, meglio rivolgersi alla polizia che a dei picchiatori. Probabilmente furono mal consigliati e molto sfortunati di aver incrociato lo sguardo con una psicopatica.
 

lewis_48

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Barzotin ho dovuto prima trasformare il file da word in pdf poi l'ho caricato non vedi se riesci a leggerlo oppuro ho visto che mi e arrivato un ema_il vedo di caricarlo li oppure vedi in lewis_48
fammi sapere
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Barzotin ho dovuto prima trasformare il file da word in pdf poi l'ho caricato in coversazione vedi se riesci a leggerlo oppure ho visto che mi e arrivato un ema_il vedo di caricarlo li oppure vedi in lewis_48
fammi sapere Giò
 

Barzottin

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Barzotin ho dovuto prima trasformare il file da word in pdf poi l'ho caricato non vedi se riesci a leggerlo oppuro ho visto che mi e arrivato un ema_il vedo di caricarlo li oppure vedi in lewis_48
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fammi sapere Giò
L’episodio, visto e si legge. Grazie mille per tutto e scusa se ti avessi fatto impazzire
 

lewis_48

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Non sono impazzito mi ha fatto piacere darti questo File ma questo e tutto il file non e solo un episodio l'ho coservato in wuord comunque mi ha fatto piacere darti il file
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Nastrin2

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Finalmente ho potuto leggere questi fantastici tempi moderni e spero di leggerne la fine per chiudere il cerchio, ma ora sono un po’ confuso: i protagonisti di questa storia sono sempre gli stessi? Cioè tua moglie è sempre Elena?? Il club è sempre la fondazione? Dove si piazzano questi racconti cronologicamente?
 

Barzottin

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Finalmente ho potuto leggere questi fantastici tempi moderni e spero di leggerne la fine per chiudere il cerchio, ma ora sono un po’ confuso: i protagonisti di questa storia sono sempre gli stessi? Cioè tua moglie è sempre Elena?? Il club è sempre la fondazione? Dove si piazzano questi racconti cronologicamente?
Viste le vicende giudiziarie che vi sono collegate, non credo che queste domande avranno una risposta, almeno non per via pubblica.
 

Nastrin2

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Viste le vicende giudiziarie che vi sono collegate, non credo che queste domande avranno una risposta, almeno non per via pubblica.
Hai ragione non avevo valutato questa cosa perché assorto totalmente dal racconto letto tutto d’un fiato. Vabbè cercherò di farmi una mia linea temporale
 
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patrulla

patrulla

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Roba da ricchi - settima parte

Prima di tornare a raccontarvi questa incredibile storia devo fare alcune precisazioni. Non vorrei che dal racconto sembrasse che ogni donna desiderata poi ce la portavamo a letto. Anzi gli insuccessi sono stati molto maggiori dei successi ma, per ovvi motivi di tempo e spazio, mi andrò a focalizzare sulle avventure che sono andate in porto. Vorrei però che sappiate che ci sono state tante ragazze che ci hanno dato buca, tanti schiaffi e anche alcuni tentative di denunce. Questa specifica è per farvi capire che non avevamo la bacchetta magica, ma soltanto tanti soldi a disposizione e una infinita perversione.

Detto questo vi voglio spiegare come si svolgevano sostanzialmente le nostre giornate al circolo: io che avevo poco lavoro da fare (mi ero tenuto solo alcuni storici clienti ma poi presi a gestire anche diversi affari dei miei nuovi amici) passavo il pomeriggio tra il campo da tennis e la palestra, ma poi verso sera iniziavano ad arrivare gli altri e di solito a cena eravamo tutti in taverna con Davide (ottimo cuoco) che cucinava sempre qualcosa di buono, con ottimo vino e buona birra che non mancavano mai.

Tra tutti i nuovi amici di certo quello con cui ho legato maggiormente è Piero, che in parte ve l'ho presentato nell'ultimo racconto. Come me lui lavorava molto poco ma la cosa che ci accomunava maggiormente era che in fondo siamo due lupi solitari che però amano stare nel branco. Lui è stato il mio grande compagno di partite di tennis, ma a volte spariva anche per due mesi che passava in una sua casa in montagna. La sua grande dote di certo è la pazienza, visto che è stato capace di fare il filo a una donna anche per anni pur di potersela poi portare a letto.

Suo padre è stato un grande avvocato della capitale ma lui, anche se bravissimo nella professione, preferiva coltivare ben altre passioni. Il suo studio che gestiva le pratiche di Davide era gestito da Leo, un tipo sulla cinquantina piccolo e magro, con i capelli ricci e mori mentre in generale i lineamenti non erano molto belli: occhiali e viso scavato, con la dentatura anche irregolare.

In più Leo è un cocainomane marcio, con in testa solo il chiodo delle donne. Gli altri due grandi membri della combriccola sono Vittorio e Roberto. Vittorio è un fotografo titolare di una celebre agenzia di spettacolo. Alto e moro, con i capelli corti e sempre brizzolati all'indietro, dietro agli immancabili occhiali nasconde un volto gioviale e sempre sorridente, anche se in realtà è una persona veramente viscida.

Roberto invece è un uomo quando l'ho conosciuto sui 45 anni, basso e palestrato completamente calvo. Quando l'ho conosciuto era sindaco di un centro poco fuori Roma ma poi, grazie a Davide, è riuscito a diventare deputato nonostante anche lui abbia una dipendenza cronica dalla bamba. Tutte queste persone, chi per un motivo chi per un altro, sono legate in maniera indissolubile a Davide e alla moglie, come dei cavalieri fedeli al proprio sovrano.

Vi racconto un altro episodio per farvi capire meglio quale fosse il meccanismo che legava Davide agli altri. Devo prima specificarvi che mentre la moglie Cris amava soggiogare donne o ragazze di bassa estrazione sociale, il marito invece preferiva le donne ricchi e borghesi. Una sera mentre eravamo in taverna a cenare arrivò Leo dicendo che aveva tra le mani una vicenda molto intrigante.

Pochi giorni prima una indagine aveva portato all'arresto di diversi imprenditori, dirigenti e faccendieri. Uno dei pesci più piccoli era finito in galera con gravi ripercussioni per la sua piccola impresa edile. La moglie Erika è una bella donna: alta come un palo, mora con gli occhi scuri e bei lineamenti. ha un fisico magro e tonico come Cris, con un seno rifatto piccolo e poco naturale, due palle sul petto che stonano con il corpo esile anche se muscoloso.

Leo è il loro avvocato e il giorno dopo avrebbe presentato la domanda di domiciliari al giudice: lei era molto angosciata sia per la situazione economica sia per il fatto che il marito stesse soffrendo molto la prigione, visto che un albanese compagna di cella lo aveva già gonfiato di botte. Così l'avvocato disse a Davide: "Posso dire alla moglie che conosco una persona che può aiutarla a fare scarcerare il marito, così te la scopi tanto tempo alcuni giorni e gli danni i domiciliari di sicuro".

Leo avrebbe potuto benissimo fare questo giochetto per scoparsi lui la donna, invece propose di fare da tramite per Davide: questo penso possa bastare per farvi capire il livello di riconoscenza e dedizione che avevano verso di lui. Per capire il livello di perversione di Davide basta sentire la risposta: "No, anche se i tempi sono stretti devi passare per il marito è lui che deve chiedere alla moglie di scopare con me per ottenere i domiciliari".

Così fece Leo e l'uomo ascoltate le sue parole scoppiò a piangere. Alla fine disse all'avvocato che doveva parlarne con la moglie e così lui fece. La donna inizialmente rimase scioccata visto che la proposta era questa: se avesse incontrato un importante uomo insieme alla moglie e a un loro amico (Ivan che nel frattempo aveva iniziato a lavorare come custode al circolo), questo avrebbe fatto pressioni al giudice per concedere i domiciliari al marito e per alleggerire la sua posizione.

La fortuna giocò a loro favore: il giorno dopo il giudice informò l'avvocato che avrebbe concesso il giorno dopo i domiciliari al suo assistito, ma la donna pochi minuti dopo lo chiamò dicendo che accettava l'incontro. Leo così le disse che bisognava accelerare e organizzò l'incontro, naturalmente al circolo, per quella sera stessa. Ricordo che mi posizionai nel giardino del circolo insieme a Piero appositamente per vedere arrivare la donna: a bordo della sua Mini arrivò puntualissima, testa bassa vestita di scuro con un cappotto lungo molto elegante si diresse subito verso il cottage.

Ne uscì dopo circa un'ora e mezza, con i capelli sfatti come il trucco e il passo veloce ma claudicante. Per prima l'aveva abusata Cris con il suo inseparabile strap-on, è stata la volta di Davide farselo succhiare mentre Ivan la scopava. A detta del mio amico la donna ha pianto buona parte del tempo, supplicandolo di fare piano perché ce l'aveva troppo grosso. Il tutto mentre Davide la riempiva di insulti ficcandole il cazzo in gola quasi facendola rimettere.

Senza che Erika sapesse che la decisione il giudice l'aveva già presa, il giorno dopo il marito ottenne i domiciliari e Leo fece passare la cosa come una conseguenza del "sacrificio" della donna. Non fu l'unica volta che Erika fu nelle disponibilità di Davide visto che poi fecero credere ai due che l'esito della loro vicenda giudiziaria dipendesse dalla disponibilità di lei. Di questo però ve ne parlerà più avanti ma volevo raccontarvi questa vicenda per rendervi l'idea del legame che c'era tra queste persone e del potere che era nelle mani di Davide.
 
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patrulla

patrulla

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Roba da ricchi - ottava parte

Voglio adesso soffermarmi un momento su quale fosse la situazione con mia moglie. Anche lei passava molto tempo con le sue nuove amiche, ma a volte tornava per dei giorni al paese. Aveva sempre voglia e mi confessava desideri che sarebbero sembrati spinti anche al più lurido porco. Io sono sempre riuscito a gestirla ma a volte dovevo farla sfogar, così oltre ai vari incontri organizzati a volte me la portavo con me in taverna e ogni volta faceva il pieno di cazzi in ogni buco.

Lei non mi diceva mai di no, come quella volta che una sera infrasettimanale uscimmo a cena con dei miei vecchi amici per festeggiare il compleanno di uno di loro. Prendemmo la macchina perché pioveva e ci dirigemmo sempre al centro e non troppo lontani da casa. Parcheggiamo in un garage dove ci accolse un tipo butterato, con i capelli impomatati all'indietro e in generale dall'aria sporca e degradata.

La cena fu molto piacevole e non mancarono i brindisi. Abbastanza brilli tornammo al garage che era abbastanza tardi. Giada aveva un vestito lungo fino le ginocchia, nero e attillato, con un giubbino di pelle che nascondeva la scollatura. Mentre come sempre camminavamo con lei sotto braccio, le dissi che volevo che si scopasse l'uomo del garage. Lei si mise a ridere dicendo che era veramente brutto, ma poi quanto gli ribadii la cosa lei si fermò al volo in un distributore di una farmacia per comprare una scatola di preservativi "adesso ti faccio vedere che ti combino".

Arrivati al garage il cancello era chiuso. Suonammo il campanello e Italo, così si chiama l'uomo, ci aprì mezzo assonnato. Giada così iniziò a domandargli quanto fosse duro quel lavoro chiedendo poi se aveva un posto per riposarsi. L'uomo disse di sì che aveva una sorta di stanza nel retro del box, con mia moglie che subito disse "voglio vederla" prendendo Italo per mano. Aspettai qualche minuto poi mi avvicinai: quando mi affacciai Giada era con le tette di fuori che ripuliva il cazzo venoso e abbastanza grosso dell'uomo che aveva appena sborrato.

Lui come mi vide fece per ricomporsi ma gli dissi subito "tranquillo divertiti pure". Giada così iniziò a pomparlo facendolo ritornare duro, poi gli mise un preservativo e si fece scopare a pecora sulla brandina dell'uomo mentre me lo succhiava guardandomi negli occhi: ogni tanto tra un gemito e l'altro mi sorrideva con complicità e alla fine fece sborrare abbastanza presto anche me. Italo invece continuò per diversi minuti fino a quando sborrò sulle tette di mia moglie.

Ci salutammo e non ci fece pagare, ma da quel momento Giada eccitata da quell'ambiente e da quell'uomo così sporco e brutto ma anche dotato, tornò diverse volte a scoparsi Italo anche da sola dopo che ci prese confidenza. Per motivi che poi vi racconterò nei mesi successivi diverse volte stetti lontano da Roma anche per diversi giorni. In quelle occasioni spesso capitava che io le dessi degli "ordini" erotici che lei puntualmente eseguiva.

Una volta però mi disse che aveva una fantasia che voleva esaudire. Invitò a cena Ivan chiedendogli di rimanere poi a dormire. Quando lui arrivò la trovò vestita tutta retrò tipo anni '50, con Giada che iniziò a trattarlo come se fosse un figlio. Lui non capiva ma non è uno che fa domande, così mia moglie gli diceva cose tipo "amore di mamma sei affamato? Ora mammina ti prepara la pappa". Così iniziava a cucinare facendolo sedere a tavola, poi dopo mangiato lo ha attaccato al seno "dai succhia il latte dalle tette di mamma".

Poi lo ha portato in bagno facednogli il bagnetto, soffermandosi soprattutto nel pulire il cazzone di Ivan. Poi lo h asciugato e gli ha messo un pigiama. Poi lo ha messo a nanna, cantando una ninna nanna mentre lo ha attaccato alla tetta segandogli il cazzo. Poi via di pompino fino a quando si è impalata sul suo bastone dicendo sconcerie tipo "scopa la mammina forza". Vi ho già detto quanto è difficile far venire Ivan, ma quella sera mia moglie lo fece schizzare tre volte prima di "addormentarlo" non disdegnando anche delle inculate che, credetemi, con quel braccio al posto del cazzo sono davvero ardue.

Fatto tutto questo necessario preambolo, credo che ora possa iniziare a raccontarvi come in quel periodo spendemmo circa 2 milioni di euro, ma in fondo ne guadagnammo quasi il doppio, fino ad arrivare alla pandemia quando invece abbiamo speso quasi un milione di euro diciamo a fondo perduto.
 
OP
patrulla

patrulla

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Roba da ricchi - nona parte

Qualche giorno fa mi è tornata in mente una scena vissuta durante il periodo deli primi lockdown. Una ragazza sulla trentina, forse qualcosa in più, bella e intelligente che con addosso solo autoreggenti ridotte a brandelli, cercava quasi a tentoni di raccattare scarpe e intimo. Camminava male, lo sperma sugli occhiali che doveva sempre indossare causa una forte miopia di certo non la aiutavano, poi come trovò le scarpe e si chinò per prenderle non potetti fare a meno di vedere come era oscenamente rosso e allargato il suo buco del culo che appariva sproporzionato rispetto al suo culo piccolo ma alto e sodo. Mi voltai e di fianco a me c'era Teo che si stava dando una pulita alle tracce di merda attaccate alla sue gamba. "Non è che questa volta abbiamo esagerato" gli sussurrai. Lui mi guardò, fece tipo le spallucce abbozzando un sorriso e poi dandomi una pacca se ne andò a farsi una doccia.

Da questo flash mi è venuta la convinzione che, visto il poco tempo che ho a disposizione per dedicarmi al racconto, forse sarebbe il caso di fare un salto temporale e arrivare al periodo della pandemia dove, degli oltre 2 milioni spesi che vi accennavo la scorsa volta, ne spendemmo circa 1,2 milioni senza contare tutti i soldi (tanti) che Davide sborsò di tasca sua. Posso essere abbastanza preciso con queste cifre visto che, dato il mio ruolo sostanzialmente di contabile, la quasi totalità dei pagamenti passò da me.

Ora vi faccio una domanda. Vi siete mai chiesto perché diverse volte abbiamo sentito di sportivi, attori, politici o altri personaggi potenti, che non avrebbero difficoltà a rimorchiare belle ragazze, che sono stati beccati con delle prostitute? Pensate a Hugh Grant che fu arrestato con una prostitua, non di certo bellissima, quando al suo fanco aveva una super topa come Elizabeth Hurley. I motivi sono diversi. Per prima cosa c'è il desiderio (molto comune) di fare qualcosa che la tua compagna/moglie si rifiuta di fare. Avere amanti "normali" per loro è molto pericoloso visto il pericolo di mettersi nei guai con le loro stesse mani. Mantenere un'amante poi a volte è molto più costoso di andare con le escort.

Poi c'è il timore di possibili denunce: accusare di molestie un vip può dare visibilità mediatica e magari la speranza di poter ottenere del denaro. Non fraintendetemi, non voglio ASSOLUTAMENTE dire che tutte le accuse spesso siano inventate o sminuire questa autentica onta per il genere maschile. Però molti ricchi non vogliono correre il rischio di incontrare una furbetta che li possa mettere nei guai. Poi c'è il fatto che spesso soprattutto tra gli sportivi, ci sia la voglia di fare cose di gruppo. Pensate a quei calciatori che facevano orgie con la ex pornostar Leo Di Leo, non di certo una bellezza ma molto porca.

Detto questo vi voglio riportare indietro a quando a inizio marzo 2020 scoppiò la pandemia. Di colpo ci ritrovammo tutti dentro casa non capendo bene cosa stesse succedendo. Ormai ero completamente dentro le dinamiche del circolo ricoprendo anche lavori di contabilità per la fondazione di Davide. Grazie a questo potevo comunque muovermi per necessità di lavoro vedendo anche il resto degli amici, limitati però alla cerchia più ristretta. Mia moglie quando scattò la zona rossa era dai suoi: le dissi che sarei andata a prenderla in qualche modo ma lei preferì restare insieme ai genitori molto preoccupata per tutta la situazione sanitaria.

Così io sostanzialmente mi trasferii quasi a vivere al circolo, le camere di certo non mancavano, così come fecero Teo e Davide visto che al vecchio porco venne subito in mente il modo per sfruttare a nostro favore la disgrazia della pandemia. Devo fare due premesse. La prima è che tempi prima per colpa di una ragazza che aveva dato la dritta, uno dei nostri ragazzi fu rapinato mentre aveva nello zaino molti soldi per pagare le ragazze che dovevano animare una festicciola. Da quel momento il contante abbiamo cercato di evitarlo. La seconda è che poche settimane prima del lockdown Davide e in parte Teo ricevettero un dividendo assai cospicuo.

In particolare Davide decise di mettere il malloppo tutto in un conto da dove facevamo partire i pagamenti. Ci ritrovammo così con le casso strapiene ma sostanzialmente soli nella struttura. Adesso pensate a quante attrici, attricette, ragazze immagine, personal trainer, pseudo-influencer, commesse, cameriere, madri di famiglia, studentesse che arrotondavano e chi più ne ha più ne metta, si ritrovarono di colpo chiuse in casa senza stipendio. Considerando che noi con il tempo avevamo creato una rete formidabile di "reclutatori" la parte più complicata fu trovare il modo di fare arrivare queste ragazze al circolo.

Ci inventammo così di tutto: consulenze di lavoro, attività di volontariato e mille altre diavolerie che poi vi andrò a dire più nel dettaglio. Iniziammo a far circolare la voce tramite i nostri reclutatori e ben presto ci ritrovammo sommersi (letteralmente) di disponiblità. Quando poi furono allentate le norme sugli spostamenti le ragazze in lista praticamente triplicarono. Noi offrivamo molti soldi però in cambio pretendavamo molto.

Con ogni ragazza parlavamo prima chiaramente da remoto e ci si accordava. Quando arrivavano al circolo dovevano presentare test negativo, poi firmare un foglio dove si certificava l'attività lavorativa per conto di una nostra società che era stata creata ad hoc. Vi faccio un esempio di un foglio standard da firmare. La signora x y il giorno tot ha girato un film per adulti concordando per questo e quello la ricezione di una cifra tot. Naturalmente non c'era nessun video vero, figuriamoci erano banditi anche i telefonini, e nel foglio era riportato per filo e per segno quello che avevano accettato di fare. Quindi se nel foglio non c'era scritto che la signora x y avrebbe fatto anal, noi il culo non glielo sfioravamo.

Spesso quando c'erano tante ragazze davamo dei breccialetti colorati così da sapere cosa si poteva fare con una e cosa no. Questo era un modo per evitare qualsiasi tipo di denuncia: sì ti abbiamo messo due cazzi nel culo ma è quello che avevamo pattuito. Quando finivamo, loro firmavano un altro foglio dove affermavano che tutto si era svolto stando a quanto previsto e io facevo partire il pagamento. A fronte di centinaia di ragazze grazie a questo sistema non abbiamo avuto mai nessun problema, tranne che in alcuni casi dove le ragazze lamentavano dei dolori a causa del sesso troppo spinto: in questo pensavamo noi a pagare ogni visita del caso.

Detto questo la cosa che più mi ha meravigliato è il fatto di come diverse ragazze, uscite letteralmente devastate dalla serata (anche se è più corretto dire giornata visto che si svolgevano spesso in pieno giorno), poi ci riscrivevano non per lamentarsi, ma per chiedere di poter essere richiamate. Spesso erano totalmente novizie a certe pratiche e a quel punto noi diverse volte abbiamo alzato l'asticella verso dei picchi inauditi di perversione.
 

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