Cuckchieti
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Ciao, chi mi conosce un po' meglio forse ha già avuto in anticipo delle indiscrezioni su questo racconto.
Ci tengo a fare una premessa...
Ho cambiato i nomi, poi mi sono detto che tanto non è che serve a più di tanto, perché si capisce comunque chi sono i protagonisti...
Solo che ora non ho voglia di modificare tutto, inoltre se il racconto piacerà vorrei fargli prendere anche delle direzioni diverse per poter continuare ad oltranza.
Avviso da subito che il racconto è un po' più impegnativo di un resoconto di una o due scopate...
Soprattutto i primi capitoli devo necessariamente fare delle premesse, e presentare i protagonisti, altrimenti poi, quando si comincerà a fare sul serio non avrei la giusta "forza"
Chiedo quindi scusa se ci saranno inizialmente pochi "fuochi d'artificio" vedrete che saprò ricompensare la dedizione a tenere letto questo racconto.
Altro velocissimo poscritto, nell'angolo della psicologia, in questo forum si è parlato di come un uomo possa diventare cuckold.
Ora la mia storia non è l'unica storia.
Ma leggendo potreste capire un po' meglio questo bizzarro mondo...
capitolo 1
la sofferenza
Ciao, mi presento.
Mi chiamo Sergio, ed ho 37 anni.
Ok, ok... come inizio fa schifo, lo so... ma sono qui tanto per parlare... non voglio niente di troppo impegnativo.
Sono un ragazzo normale, con una vita apparentemente normale...
Sono sposato, ho una bambina e un cane. Ho un lavoro normale che mi tiene fuori casa dalle 8.00 alle 18.00 e dopo tanto lavorare e tanti anni d'affitto finalmente sono riuscito a comprare casa...
Se arrivati a questo punto vi chiedete che cosa voglio raccontare è un pessimo segno.
Non avete pazienza. E nella vita la pazienza è probabilmente una delle cose che non ci si può proprio permettere di non avere...
Come appena accennato ho una vita normalissima, ma se siete stati attenti non vi sarà sfuggito che l'ho definita normale solo all'apparenza.
Perché ne ho passate tante... e il mio corpo e la mia anima sono piene di cicatrici che mi ricordano con durezza chi sono.
Se volete saperne di più vorrei raccontarvi la mia storia, con calma dall'inizio.
Per quelli che avranno pazienza potrebbe essere un viaggio bellissimo, la cui destinazione finale non ho alcuna intenzione di rivelare troppo presto...
Non sono mai stato fortunato in amore. Da ragazzino ero grasso e brufoloso. Le ragazze della mia età erano tutte bellissime, curate nell'aspetto, unghie rifatte, addirittura ceretta brasiliana, da quello che sentivo fra i banchi di scuola...
Ragazze così belle da sembrare donne... e purtroppo così belle da intimorire a morte un povero ragazzo obeso e in crisi di identità come me... e in ogni caso, talmente belle che uno come me non l'avrebbero neanche guardato.
E infatti la maggior parte di loro stava con uomini più grandi di loro, che però tradivano con i coetanei fighi.
Quei pochi che facevano rodere il fegato a tutta la classe vantando foto e video di pompini o scopate nei cessi della scuola o nelle case di campagna usate come scopatoi...
Impossibile non pensare ad Alessandra. Mia compagna di classe in 4 superiore, fidanzata stretta con Giuseppe, di 5/6 anni più grande di lei... mi pare che oggi, dopo 20 anni siano sposati ed hanno pure 1 figlio...
Ma intanto, a quell'epoca Alessandra scopava con un mio compagno di classe e gli faceva pure dei gran bei pompini con ingoio... tutti documentati da decine di video impietosi, fatti con fotocamere ben nascoste fra le cornici di foto e apparecchi elettronici...
Se vi chiedete dove voglio andare a parare, non vi preoccupate... mi spiego subito.
Quella che ho descritto, è la situazione psicologica che ho vissuto fino ai miei 20 anni circa.
Una situazione in cui le donne non mi si sono mai cagate di striscio, e dove ero costretto continuamente a guardare e ascoltare storie di miei coetanei che avevano fatto con le loro ragazze (e con quelle degli altri), molte più cose di quelle che molti adulti potevano vantare a quei tempi...
La frustrazione dell'aver passato l'adolescenza, che come sapete è il periodo in cui si è più bombardati di ormoni e si ha più voglia di lasciarsi andare alle scoperte in campo sessuale, nella più totale castità, ahimè imposta dalla situazione, e nella costante sofferenza dell'anima che tutta la faccenda mi comportava.
Poi però qualcosa è scattato.
Mi sono guardato allo specchio.
Non era la prima volta che lo facevo. Ma quella volta, per la prima volta in vita mia avevo gli occhi aperti.
L'acne stava passando, lasciando un viso a mio avviso piacevole da vedere... o perlomeno non sembrava più una pizza, come impietosamente mi prendevano per il culo i compagni di scuola e quei maledetti tizi a cui era concesso spargere il loro seme di ragazza in ragazza...
Ma dovevo fare i conti con i miei 127kg...
E questo è stato tutto un altro paio di maniche.
Vedete, nella mia vita, complessivamente, non sono tante le cose per cui posso andare fiero.
Ho fatto tanti errori, ho sprecato tante opportunità... probabilmente ho più cose per la quale provare vergogna o disprezzo che cose di cui vantarmi.
Ma cazzo, credetemi. Non sto dicendo cazzate.
Ho perso ogni fottuto kg in eccesso a furia di tapis roulant, dieta ed esercizi.
Ci ho messo quasi due anni... due anni in cui mi alzavo ogni santa mattina, facevo i miei santissimi addominali con le beate flessioni, facevo colazione con un vasetto di yogurt e andavo a correre.
Ragazzi sembrerà che mi voglio vantare, e se anche fosse concedetemelo, ma sono arrivato a pesare 68kg.
Ero a terra, psicologicamente e fisicamente, ma ho trovato la forza di rialzarmi. Perlomeno fisicamente...
Finalmente vedevo le ragazze guardarmi con quell'espressione che fino ad allora non avrei mai saputo riconoscere. Sapete quando stai al pub con gli amici e ti trovi una gnocca che ti guarda con la coda dell'occhio e appena incrocia lo sguardo col tuo ti sorride maliziosa...
beh stava finalmente iniziando a succedere pure a me...
Ma c'era ancora un ultimo problema.
Avevo 22 anni, ed ero ancora vergine. E non sapevo nemmeno se avessi il cazzo piccolo o normale... di certo non grosso.
Non avevo problemi di autostima, non ancora, ma una profonda timidezza e l'ansia che mi saliva a mille ogni volta che parlavo con una ragazza.
E purtroppo pur avendo il pane e i denti rimasi per ben 3 anni single, auto boicottandomi ogni volta che una ragazza ci provava con me.
Però intanto la mia sicurezza stava aumentando.
I miei amici, che sono dei santi e alla quale io devo tutto, mi hanno aiutato in tutti i modi...
Poi finalmente è successo che mi sono fidanzato.
Mi hanno presentato quella giusta... in quel periodo mi sentivo forte psicologicamente, e seppur con molta ansia, decisi di farmi avanti e trovai non un semaforo verde...
Una autostrada a 5 corsie totalmente vuota...
Così conobbi Diana. La mia prima ragazza. Beh anche l'unica perché siamo sposati adesso e abbiamo anche una bambina stupenda.
All'epoca Diana aveva 27 anni, 2 più di me. E di esperienze ne aveva già avute parecchie, come ebbi modo di scoprire...
Era, ed è ancora, bellissima. Alta 1,69 magra col fisico asciutto. Fianchi stretti da modella, gambe lunghe e affusolate. Un seno alto e sodo di media grandezza, che poteva farle permettere di lasciare a casa il reggiseno...
E un culo... ma un culo ragazzi... che ve lo dico a fare...
Stupendo. Forma perfetta, bello. Alto. Sodo.
Credetemi quella donna era ed è un vero gioiello.
Certo, neanche io ero tanto male...
Ma Diana forse era un po' troppo per me.
O meglio, era un po' troppo per qualsiasi ragazzo insicuro di se e alla prima esperienza con una donna...
Da un punto di vista intellettivo ci siamo amati da subito.
La sofferenza interiore che ho patito dalla pubertà fino ai 25 anni, prima che la conoscessi mi ha reso molto maturo. Più maturo della media, e probabilmente anche più maturo di lei.
E Diana rimase da subito affascinata dalla mia storia, e dal mio carattere pieno di angoli e conseguenti zone in ombra...
Mentalmente ci mangiavamo con gli occhi.
Ora io sessualmente non mi sentivo per niente sicuro, quindi non feci nessun approccio per portarla a letto.
Lei veniva da una relazione finita poco prima, e comunque probabilmente non voleva dare l'idea di essere troppo "facile".
Per queste e tante altre piccole sfaccettature passammo due settimane di amore platonico prima che lei cedesse. Fu lei infatti a fare la prima mossa per "consumare"...
Me lo ricordo come fosse ieri...
Abbiamo appena mangiato fuori...
"Vuoi fare due passi in piazza?" Le ho chiesto subito dopo aver pagato il conto.
"Non me ne frega un cazzo della piazza..." mi ha risposto lei... "hai vinto tu! Non so quanto tempo riusciresti a stare ancora senza fare l'amore, ma io non ce la faccio più..." mi dice appena usciti fuori...
Poi mi da un bacio in bocca che quasi non riesco a respirare... ho una timida erezione. Lei mi tocca il cazzo, poi continua a baciarmi. Il locale è infrattato, non corriamo il rischio di fare scandalo.
Anche io la tocco. Le palpo il culo...
Così sodo e morbido... poi risalgo con le mani sui suoi fianchi, e poi ancora più su... non ha messo il reggiseno, come suo solito. Riesco a sentire i capezzoli dritti e duri...
Sembra che vogliono bucare quel sottile strato di stoffa che li separano dalle mie dita.
Sotto quei due spilli turgidi di carne bramano le mie carezze i suoi seni sodi e dritti..
Li stringo un poco, ho paura di farle male... sono molto più morbidi di come pensavo. Quasi burrosi...
Li avvicino fra loro. Vedo i capezzoli muoversi sotto la maglietta estiva... mi sembra di impazzire, è la prima volta che le tocco il seno. È la prima volta che tocco un seno in generale...
Posso sentire il calore del suo corpo... e quei capezzoli sono così duri che sembra mi vogliano pungere sotto il palmo della mano... È un meraviglioso contrasto con quella morbidezza disarmante...
La bacio io stavolta. Con passione, come se volessi mangiarle la bocca...
Stavolta è lei a toccarmi... mi strizza il culo. Mi tira a se...
Poi mi accarezza il viso mentre ricambia il bacio...
"Andiamo a casa..." mi sussurra dolcemente.
Fortunatamente vive da sola, insieme ad una coinquilina.
Ci avviamo alla macchina, parcheggiata li vicino...
Inizio a sentirmi il cuore in gola.
Sto per fare l'amore per la prima volta, e mi si instillano in testa mille dubbi e incertezze...
Arrivati alla macchina faccio per entrare, ma lei mi blocca. Mi da un altro bacio. Cerco di rispondere ma sono distratto. Sono perso nella mia ansia...
Qualcosa è cambiato da poco prima. Non so perché ma davanti al locale sarà che la cosa è nata spontanea, mi sentivo tranquillo, ora col pensiero che stiamo per farlo mi sento bloccato...
Lei non sa che sono vergine. Probabilmente si aspetta da me una bella scopata... e se durassi poco?
Guido verso casa sua. Più mi avvicino e più sono nervoso.
Parcheggio... sbaglio la manovra... devo rifarla... alla fine esce una cacata, sto per rifarlo ma lei mi ferma "dai sta bene anche così... che cazzo te ne frega, sono mezzanotte passate..."
Spengo il motore. La guardo e le faccio un sorriso di circostanza.
Lei probabilmente pensa che sono imbarazzato per il parcheggio... mi da un bacio, lungo, appassionato...
Rispondo meglio che posso, ma mi sento a disagio...
Forse ridete ma vorrei andare a casa mia, ho paura di come andrà... ho paura di deluderla...
Ma non posso farlo. Col cuore in gola la seguo fino alla porta di casa.
Mi fa cenno col dito di fare silenzio. Non vuole svegliare la coinquilina...
Entra prima lei, pochi secondi dopo mi dice che posso entrare. Mi fa strada fino in camera sua.
Appena chiude la porta mi salta addosso. Mi bacia di nuovo in bocca... con le mani mi slaccia il pantalone.
Vorrei dirle che va troppo in fretta, ma non riesco a dire nulla.
Si china per sfilarmi le scarpe e il pantalone. La agevolo sollevando le gambe. Poi si rialza per togliere la maglietta.
Sono rimasto in mutande...
Ci baciamo ancora, poi lei scende con la bocca fino ai capezzoli. Mi bacia il petto muscoloso, con le mani mi accarezza i bicipiti, poi la pancia piatta...
Mi scosta l'elastico delle mutande. Vuole vedere cosa ho da offrirle...
Non mi è venuto duro... lo trova molle, inerme a tutta questa situazione...
"Ma è piccolino..."
Dice lei ironicamente.
Non ho mai capito se stava scherzando e si riferiva al fatto che era moscio o se lo trovava proprio piccolo... sta di fatto che mi ha dato l'ultima mazzata per quella serata...
Dopo quella constatazione ho avuto il cervello in pappa completamente...
"Mo ci penso io al tuo cazzo..." mi ha detto lei provando ad essere volgare...
Poi si è tirata via la maglietta liberando i suoi bellissimi seni.
Due perfette gocce di carne che scendono sul suo corpo magro e slanciato... la sua vita sottile... un piercing all'ombelico che brilla ed esalta il suo ventre piatto...
Poi toglie anche scarpe e pantaloni rimanendo solo con un perizoma nero...
Le sue gambe sono così lisce e setose... non c'è nessun accenno di cellulite... Il culo è alto e sodo... ragazzi un culo così non si vede tanto facilmente... stupendo nella forma e nella consistenza... ho di fronte la donna più bella che io abbia mai visto, ed ho la fortuna di poterla avere... mi si sta concedendo... ha voglia di fare l'amore con me...
Si allunga sul letto... mi fa uno sguardo da diavolessa e lentamente allarga le gambe davanti ai miei occhi...
Maledette mutandine... non mi permettono di vedere il suo fiore...
Rimango imbambolato a guardarla, poi come se fossi stato colpito da uno schiaffo dietro la testa sobbalzo e mi tuffo sul letto...
Vorrei dirle che sono vergine, ma ho paura che mi derida... mi fiondo sulle sue labbra e cerco di recuperare un po' di calma con un bacio lento e passionale... cerco di spezzare questa corsa contro il tempo dettata dall'ansia spostando i ritmi in modo che siano più gestibili...
Le accarezzo il volto, con dolcezza... la bacio sotto il mento... poi risalgo con piccoli bacetti lungo tutto lo zigomo per proseguire sul collo e sulla spalla...
Lei mi tocca il cazzo, non trovando niente di interessante...
Mi sfila le mutande e comincia a segarlo per farlo indurire...
Sono così teso che non sento praticamente niente...
Mi costringo a non pensarci...
La bacio in bocca. Con decisione le infilo la lingua fra le labbra... lei la accoglie con la sua. Le accarezzo un seno, mentre con l'altro braccio mi reggo sopra di lei...
Senza la maglietta è ancora più morbido...
È pieno, mi riempie la mano... mi piace tantissimo la sua consistenza, e mi piace ancora di più quel capezzolo turgido sotto il palmo... quasi a volermi pungere...
Lo castigo pizzicandolo un po'... lei geme, ma mi rimette subito la lingua in bocca.
Inizio ad avere vagamente una erezione...
Diana mi sta facendo una sega... mi sento un po' più tranquillo.
Scendo con la bocca sui suoi seni. Li prendo fra le mani e li avvicino. Le due coppe si toccano, morbido su morbido...
Anche i miei occhi le stanno toccando, a modo loro.
Bacio prima un seno, poi l'altro. Dal basso fino all'areola....
Succhio un capezzolo, facendole avere un sussulto...
Succhio anche l'altro per equità...
Lei mi spinge la faccia verso la sua. Capisco che forse non gradisce più di tanto le mie attenzioni sui seni...
Ma io voglio leccargliela. Sono troppo curioso di sapere che sapore ha una fica. Scendo fino all'ombelico... lei capisce cosa voglio... inizia a pregustare il momento...
Ora mi spinge verso il sesso con le mani.
Stavolta posso assecondare il suo movimento.
Scendo fino a trovarmi fra le sue cosce spalancate... odora di detergente intimo al muschio... tipo pino silvestre o cmq un odore molto simile...
Respiro a pieno naso. Mi inebrio nel suo odore...
Con i pollici scosto le sue piccole labbra, affinché siano geometricamente simmetriche...
La sua fica è bellissima, rasata da poco, quindi cmq con una leggera peluria, ma non abbastanza lunga da coprire le forme e i colori... dalle sue piccole labbra leggermente schiuse si intravede il rosa chiaro della sua fica. Ne posso percepire l'umidità dal riflesso della luce sulle pieghe bagnate della pelle...
È più forte di me, mi fiondo dentro la sua fichetta come un cane su una ciotola di cibo.
Cerco di mettere tutta la lingua dentro... di leccare più in fondo possibile...
Lei sussulta, sono troppo impetuoso, ma lo scoprirò solo fra parecchio tempo...
Noto che il sapore è molto tenue... sento soprattutto il sapore/odore di muschio del detergente intimo. Per il resto è parecchio anonimo... cerco di leccare più in fondo, pensando che le sarebbe piaciuto di più... invece no. Con le mani cerca di scostarmi...
Mi diseccito un po'... nella mia mente già me la vedevo mentre si contorceva in preda al piacere...
Provo a leccare il clitoride, ma lo faccio come ho fatto con la vagina. Do un colpo di lingua troppo pesante. Lei mi spinge via stizzita...
Mi mortifico un po'... purtroppo scarico tutto sul pene che non è più tanto convinto adesso e comincia a pensare seriamente di ammosciarsi.
Lei mi fa allungare, poi si sporge verso il cassetto del comodino e prende un preservativo.
Ci rimango male. La mia prima volta vorrei non usarlo...
Ma non posso dire niente. Lei non sa che è la mia prima volta...
Ed è in ogni caso troppo presto per la nostra relazione chiederle di farlo senza.
Strappa la carta che lo sigilla. Lo sfila dall'involucro e mi si avvicina.
Solo che a me è tornata l'ansia e mi si è ammosciato di nuovo...
Lei sospira di rassegnazione. Si china su di me e lo mette in bocca...
Cerco di comandare al mio cervello di farlo alzare... chiudo gli occhi. Mi concentro sull'erezione... immagino le scene più eccitanti dei porno più eccitanti che ho visto...
Lei provava a farmi una sega, ma era così mollo che doveva tenerlo con due dita. Sentivo il bagnato della sua saliva, ma nessuna sensazione piacevole.
Ero in panico totalmente. Più mi sforzavo di farlo alzare e più si ammosciava...
Finché alla fine lascia perdere.
Mi guarda con degli occhi strani. Forse è solo la mia situazione psicologica, ma mi sembra di avvertire del disprezzo...
Non dice niente. Si allunga vicino a me e rimane a fissare il soffitto...
Io mi vergogno ad incrociare il mio sguardo col suo...
Dopo parecchio tempo mi guarda e mi chiede:
"Non ti piaccio?"
E probabilmente in quel momento ho fatto uno degli errori più grandi della mia vita.
Avrei dovuto dirle che ero vergine, che per l'ansia ho fatto cilecca e che si sarebbe sistemato tutto...
Invece non ho voluto dirle la verità.
Ho ceduto all'orgoglio.
Le ho detto che è bellissima. Che non capisco cosa fosse successo. Che era la prima volta che succedeva.
Lei che non è stupida mi ha inevitabilmente chiesto se con altre donne mi si alzava senza problemi...
E fui costretto a mantenere la tesi. Confermando che con altre ragazze non avevo mai avuto problemi.
Li per li metabolizzó la cosa...
Fu molto dolce. Mi disse che poteva capitare... che ci avremmo riprovato domani.
Poi tornammo a baciarci e scherzare come se non fosse successo niente.
Mi disse che dovevo assolutamente imparare a leccare la fica perché a lei piace molto... ridemmo entrambi su quella battuta...
Sicuramente non aveva dato troppo peso a quel fallimento e la cosa mi rassicuró molto...
Il problema è che doveva essere un fatto isolato. Come l'avrebbe presa se fosse successo ancora?
E ancora, e ancora e ancora?
Mi sforzai a non pensarci ma ormai il tarlo era nella mia mente.
Rimanemmo abbracciati fino alle 3:30 poi io tornai a casa dei miei.
La notte la passai male. Ero angosciato, deluso... imbarazzato e ferito.
Cercai di farmi una sega per vedere se riuscivo a farlo alzare.
Non ci riuscii... non si alzava neanche nell'intimità del mio letto...
Inutile dire che in quel momento ero letteralmente terrorizzato di come avrei fatto il giorno dopo con Diana.
Alla fine dormicchiai alla meno peggio fino alla mattina dopo.
La mattina successiva non ricordo il motivo ma non dovevo lavorare.
Forse era un sabato o forse ero in ferie...
Cmq ricordo bene che appena svegliato accesi il pc e cercai di eccitarmi davanti a dei video porno.
Ci passai due ore, riuscendo a tenere tranquillamente l'erezione ma senza arrivare all'orgasmo. Sarebbe stato catastrofico...
Verso le 11 sono andato da lei per mangiare insieme.
Mi facevano male le palle per quanto mi ero masturbato, ma ho pensato che così almeno mi si sarebbe alzato, anche se forse sarei durato poco...
Quando suonai a casa sua lei mi aprì rimanendo dietro la porta.
Appena entrato mi sorprese da dietro saltandomi addosso...
Era felice di vedermi. Sul suo viso aveva un sincero sorriso e mi guardava con occhi dolci...
Mi disse che l'inquilina non c'era e che avremmo passato la giornata a casa... che avevamo diverse cose da fare...
Era vestita con un pantalone tipo "shorts" molto, molto sottile e corto. Riusciva a malapena a coprire metà culo, e l'altra metà si poteva tranquillamente immaginare visto che era aderentissimo...
Sopra portava una semplicissima cannottiera bianca. Ovviamente senza reggiseno...si vedevano i capezzoli, e quando si chinava o mi si metteva di spalle, di fatto era come se non avesse niente.
Ma del resto stavamo insieme, quindi non c'era proprio niente di eccezionale...
Subito dopo aver contemplato la sua meraviglia ci baciammo e la abbracciai con calore.
Non riuscii a mantenere le mani apposto, quindi le palpai il culo, sulla pelle nuda esposta sotto al poco di stoffa che aveva la presunzione di poter coprire...
Lei mi disse che non poteva aspettare, dopo ieri...
Mi ricordo proprio le parole che ha usato:
"Voglio il cazzo!"
Esattamente così... mi tastò fra le gambe. Non sentì niente che la potesse far esclamare di stupore.
Purtroppo non era duro e neanche ci stava vicino...
Ma lei non avrebbe mai rinunciato a provare...
Mi trascinó per un braccio fino in camera e mi fece cadere sul letto.
Poi mi slacciò i pantaloni e li tirò giù insieme alle mutande esponendo il mio cazzo molle e inerte...
Non disse niente ma non riuscì a nascondere la delusione nei suoi occhi...
Lo vedevo che c'era rimasta male...
Ma non si perse d'animo. Si tirò giù gli shorts e rimase a fica all'aria davanti ai miei occhi, poi mi disse:
"Se non riesco a fartelo alzare adesso non ci riuscirò mai..."
Mi scavalcó come a posizionarsi a 69 e mi sbattè letteralmente la fica e il culo in faccia...
Intanto lei si china sul cazzo per farmi un pompino...
"Proviamo con la respirazione bocca a bocca" disse ridendo...
Era chiaramente una battuta ma ci rimasi male... per me era una situazione drammatica...
Poco dopo sentii che mi teneva il cazzo stretto fra le dita e cercava di indurirlo con una sega...
Era abbastanza energica, ma non riuscì ad ottenere nessun effetto.
Per quanto mi sforzassi non riuscivo ad eccitarmi.
Avevo troppa ansia. Tentavo troppo di controllare la mia erezione ed ottenevo l'effetto opposto...
Fu straziante vedere i suoi tentativi inutili...
Mi sentivo una merda. Un uomo a metà...
Volevo solo che demordesse, e non ci mise tanto in effetti...
Mi guardò con durezza e mi disse:
"Ma non è che sei impotente vero? No, sul serio dimmelo subito e non prendiamoci per il culo, almeno..."
Era rabbia da frustrazione. Probabilmente si sentiva messa in discussione... stava pensando di non essere abbastanza bella o cazzate del genere...
"No, no Diana veramente... non sono impotente... non lo so cosa cazzo c'ho che non va. Veramente... sono solo ansioso... forse mi piaci troppo..."
Non mi fa neanche finire di parlare che mi si mangia...
"Ma che cazzo dici? Sono stata con diversi uomini e non è mai successo a nessuno. Tu dovresti rompermi in due e non ti si alza neanche... e non mi dire che ti piaccio, perché è il tuo cazzo a smentirti... guarda che se non ti vado bene per me non ci sono problemi... ne trovo quanti ne voglio di ragazzi..."
Avrei dovuto impormi. Avrei dovuto evitare di farmi trattare così, ma mi sentivo troppo umiliato... Ma non da lei. Da me stesso...
Cercai di difendermi... a sguardo basso... ma la verità è che non sapevo cosa dire...
Finì che la lasciai sbollire la rabbia senza dire praticamente niente... ripetevo solo che lei non c'entrava... che mi piaceva e che la cosa veniva solo da me...
Lei sbuffó ed andò in bagno.
Ci rimase molto tempo...
Quando uscì era più dolce. Mi chiese scusa.
Disse che c'era rimasta male perché ha voglia, ma non riusciamo a fare niente...
Poi il resto del tempo lo passammo a guardare la tv abbracciati sul letto...
Mangiammo e tornammo sul letto di nuovo.
Stavolta lei era allungata con la testa sulla mia spalla e con la mano giocava col cazzo...
Io ero meno teso, perché pensavo che per quel giorno avrebbe lasciato stare...
Non so che successe ma mentre me lo toccava mi è venuto duro...
Lei saltò immediatamente su di me per aprire il cassetto coi preservativi. Riprese quello della notte prima che aveva rimesso nella bustina...
Li forse sbaglió lei, ma invece di mettermelo me lo passò...
Credetemi, mi vergogno a ripensarci ma prima che potessi metterlo ce l'avevo di nuovo moscio...
"Ma che cazzo... i preservativi portali tu la prossima volta. Non ho voglia di buttarli così, senza neanche usarli... questo mo l'hai pure srotolato... me ne rimangono solo tre..."
Una nuova delusione...
Una nuova mortificazione...
Purtroppo ero completamente bloccato.
Il modo di affrontare il problema di Diana era il più sbagliato che potesse avere...
Anche se non avrebbe dovuto, l'ha presa sul personale.
Non avrebbe mai creduto che a 27 anni, nel pieno della bellezza e della sua vita sessuale si sarebbe dovuta mettere in discussione...
I suoi atteggiamenti passarono dalla delusione alla rabbia sempre più accesa. I suoi scatti d'ira diventavano sempre più cattivi.
Litigavamo praticamente ogni giorno. Non era più una questione di sesso. Mi aggrediva per ogni cosa:
Se non tiravo giù la tavoletta del bagno... se mi capitava di non rimettere a posto una bottiglia... se facevo la spesa e compravo una marca sbagliata...
Credetemi trovava ogni singolo pretesto, anche e soprattutto i motivi più futili...
Nella mia mente non potevo che subire.
Anzi, mi spiego meglio.
Sentivo di non avere scelta se non subire passivamente.
Da un lato, psicologicamente mi sentivo uomo a metà, quindi c'era già l'insicurezza, l'ansia e la mortificazione continua del non riuscire a soddisfarla.
Questo mi faceva sentire in colpa, e comunque in una condizione di inferiorità nei suoi confronti. Aumentata dal fatto che lei era la mia prima esperienza, quindi era molto più esperta di me nelle relazioni e sapeva come riggirarmi a suo piacimento... io al contrario troppo inesperto per capire quanto oltre si era spinta la sua mancanza di rispetto nei miei confronti...
Ogni volta che si discuteva lei tirava fuori un suo ex...
Ogni cosa che facevo c'era un ex che la faceva meglio.
A questo quadro aggiungeteci un dettaglio non indifferente.
Se io l'avessi lasciata avrei mai potuto avere un'altra donna?
Sinceramente, bloccato come ero, pensate che avrei mai avuto il coraggio di provarci con un'altra rischiando di arrivare di nuovo a vivere una situazione del genere?
No. Ero sicuro di questo. Se non avessi risolto i miei problemi sessuali sarei stato finito...
decisi di resistere almeno finché non fossi stato in grado di farci l'amore...
Poi magari la situazione si sarebbe risolta da sola, venendo a mancare il focolaio di tensione.
In questa situazione da inferno cercai di sbloccarmi con tutto me stesso.
Per il primo mese o poco più era una mortificazione continua.
Lei rigirava sempre il dito nella piaga dicendo che i suoi ex la scopavano due volte di fila... che lo faceva tutti i giorni...
Poi ha iniziato a dire cose più brutte...
Quella che mi fece più male era:
"Tanto nella mia vita amorosa è andato sempre tutto male... era ovvio che dovesse capitarmi pure un ragazzo impotente..."
Gradualmente iniziava a parlare sempre più del suo ultimo ex...
Che si sono visti fino a qualche giorno prima che mi ha conosciuto...
Ma lui non voleva in nessun modo sposarla perché contrario al matrimonio.
E anche se forse non avrebbe voluto, coi suoi discorsi mi ha fatto capire che si è messa con me per dimenticare lui. Che si sono lasciati perché lei l'ha messo spalle al muro. O si sposavano o si lasciavano. E lui ha scelto di lasciarsi...
Mi guardava con disprezzo... ho sempre avuto l'impressione che si fosse sentita fregata. Come se io le avessi fatto promesse che poi non ho mantenuto.
Ho elaborato la cosa e sono arrivato a pensare che dentro di lei aveva la convinzione che o avrebbe avuto me o il suo ex avrebbe ceduto per gelosia e avrebbe avuto lui. Avrebbe vinto in ogni caso.
Evidentemente il fatto di essersi messa con me l'ha allontanato definitivamente da lui e si è trovata senza ex e con un ragazzo che non apprezzava.
Aveva perso tutto...
In questo frangente ho cercato in tutti i modi di conquistarla. Divenni un amante eccezionale dal punto di vista affettivo. Rimasi inesistente da quello sessuale.
Dopo questo primo mese di fuoco però cominciò gradualmente ad innamorarsi di me.
Dal punto di vista sessuale aveva smesso anche di provarci... la sentivo molto più fredda. La continua voglia di cazzo che aveva si era trasformata in piena e totale apatia...
La cosa non mi dispiaceva perché mi permetteva di respirare un po'... e devo dire col senno di poi che è stata fondamentale per farmi riprendere...
Dal punto di vista dei sentimenti ci stavamo legando molto.
Stavamo spessissimo insieme... ci tenevamo liberi solo due pomeriggi e una sera.
Lei era anche meno cattiva con me, anche se ormai il rapporto si stava consolidando con tutti i difetti che gli avevo fatto prendere...
E comunque resoconti delle peripezie dei suoi ex, o racconti della loro presenza sessuale c'erano ancora ed erano pure molto frequenti...
Posso dire che era terribile in ambito sessuale, molto più dolce in quello sentimentale.
In questa situazione mi sono sentito abbastanza a mio agio per dirle che è stata la mia prima donna. E che i miei problemi sessuali sono una conseguenza dall'ansia per la prima volta.
Lei si arrabbiò tantissimo. Mi disse che dovevo dirglielo subito...
Poi con una nota di pentimento nella voce mi disse che le "cose" sarebbero state molto diverse se l'avesse saputo.
Quella scelta di parole e il tono usato mi fecero pensare che il suo pentimento non era solo per le cose che mi ha detto e per i suoi atteggiamenti...
Intuii che c'era altro dietro...
Ed è qui che inizia un altro capitolo della nostra storia...
Ci tengo a fare una premessa...
Ho cambiato i nomi, poi mi sono detto che tanto non è che serve a più di tanto, perché si capisce comunque chi sono i protagonisti...
Solo che ora non ho voglia di modificare tutto, inoltre se il racconto piacerà vorrei fargli prendere anche delle direzioni diverse per poter continuare ad oltranza.
Avviso da subito che il racconto è un po' più impegnativo di un resoconto di una o due scopate...
Soprattutto i primi capitoli devo necessariamente fare delle premesse, e presentare i protagonisti, altrimenti poi, quando si comincerà a fare sul serio non avrei la giusta "forza"
Chiedo quindi scusa se ci saranno inizialmente pochi "fuochi d'artificio" vedrete che saprò ricompensare la dedizione a tenere letto questo racconto.
Altro velocissimo poscritto, nell'angolo della psicologia, in questo forum si è parlato di come un uomo possa diventare cuckold.
Ora la mia storia non è l'unica storia.
Ma leggendo potreste capire un po' meglio questo bizzarro mondo...
capitolo 1
la sofferenza
Ciao, mi presento.
Mi chiamo Sergio, ed ho 37 anni.
Ok, ok... come inizio fa schifo, lo so... ma sono qui tanto per parlare... non voglio niente di troppo impegnativo.
Sono un ragazzo normale, con una vita apparentemente normale...
Sono sposato, ho una bambina e un cane. Ho un lavoro normale che mi tiene fuori casa dalle 8.00 alle 18.00 e dopo tanto lavorare e tanti anni d'affitto finalmente sono riuscito a comprare casa...
Se arrivati a questo punto vi chiedete che cosa voglio raccontare è un pessimo segno.
Non avete pazienza. E nella vita la pazienza è probabilmente una delle cose che non ci si può proprio permettere di non avere...
Come appena accennato ho una vita normalissima, ma se siete stati attenti non vi sarà sfuggito che l'ho definita normale solo all'apparenza.
Perché ne ho passate tante... e il mio corpo e la mia anima sono piene di cicatrici che mi ricordano con durezza chi sono.
Se volete saperne di più vorrei raccontarvi la mia storia, con calma dall'inizio.
Per quelli che avranno pazienza potrebbe essere un viaggio bellissimo, la cui destinazione finale non ho alcuna intenzione di rivelare troppo presto...
Non sono mai stato fortunato in amore. Da ragazzino ero grasso e brufoloso. Le ragazze della mia età erano tutte bellissime, curate nell'aspetto, unghie rifatte, addirittura ceretta brasiliana, da quello che sentivo fra i banchi di scuola...
Ragazze così belle da sembrare donne... e purtroppo così belle da intimorire a morte un povero ragazzo obeso e in crisi di identità come me... e in ogni caso, talmente belle che uno come me non l'avrebbero neanche guardato.
E infatti la maggior parte di loro stava con uomini più grandi di loro, che però tradivano con i coetanei fighi.
Quei pochi che facevano rodere il fegato a tutta la classe vantando foto e video di pompini o scopate nei cessi della scuola o nelle case di campagna usate come scopatoi...
Impossibile non pensare ad Alessandra. Mia compagna di classe in 4 superiore, fidanzata stretta con Giuseppe, di 5/6 anni più grande di lei... mi pare che oggi, dopo 20 anni siano sposati ed hanno pure 1 figlio...
Ma intanto, a quell'epoca Alessandra scopava con un mio compagno di classe e gli faceva pure dei gran bei pompini con ingoio... tutti documentati da decine di video impietosi, fatti con fotocamere ben nascoste fra le cornici di foto e apparecchi elettronici...
Se vi chiedete dove voglio andare a parare, non vi preoccupate... mi spiego subito.
Quella che ho descritto, è la situazione psicologica che ho vissuto fino ai miei 20 anni circa.
Una situazione in cui le donne non mi si sono mai cagate di striscio, e dove ero costretto continuamente a guardare e ascoltare storie di miei coetanei che avevano fatto con le loro ragazze (e con quelle degli altri), molte più cose di quelle che molti adulti potevano vantare a quei tempi...
La frustrazione dell'aver passato l'adolescenza, che come sapete è il periodo in cui si è più bombardati di ormoni e si ha più voglia di lasciarsi andare alle scoperte in campo sessuale, nella più totale castità, ahimè imposta dalla situazione, e nella costante sofferenza dell'anima che tutta la faccenda mi comportava.
Poi però qualcosa è scattato.
Mi sono guardato allo specchio.
Non era la prima volta che lo facevo. Ma quella volta, per la prima volta in vita mia avevo gli occhi aperti.
L'acne stava passando, lasciando un viso a mio avviso piacevole da vedere... o perlomeno non sembrava più una pizza, come impietosamente mi prendevano per il culo i compagni di scuola e quei maledetti tizi a cui era concesso spargere il loro seme di ragazza in ragazza...
Ma dovevo fare i conti con i miei 127kg...
E questo è stato tutto un altro paio di maniche.
Vedete, nella mia vita, complessivamente, non sono tante le cose per cui posso andare fiero.
Ho fatto tanti errori, ho sprecato tante opportunità... probabilmente ho più cose per la quale provare vergogna o disprezzo che cose di cui vantarmi.
Ma cazzo, credetemi. Non sto dicendo cazzate.
Ho perso ogni fottuto kg in eccesso a furia di tapis roulant, dieta ed esercizi.
Ci ho messo quasi due anni... due anni in cui mi alzavo ogni santa mattina, facevo i miei santissimi addominali con le beate flessioni, facevo colazione con un vasetto di yogurt e andavo a correre.
Ragazzi sembrerà che mi voglio vantare, e se anche fosse concedetemelo, ma sono arrivato a pesare 68kg.
Ero a terra, psicologicamente e fisicamente, ma ho trovato la forza di rialzarmi. Perlomeno fisicamente...
Finalmente vedevo le ragazze guardarmi con quell'espressione che fino ad allora non avrei mai saputo riconoscere. Sapete quando stai al pub con gli amici e ti trovi una gnocca che ti guarda con la coda dell'occhio e appena incrocia lo sguardo col tuo ti sorride maliziosa...
beh stava finalmente iniziando a succedere pure a me...
Ma c'era ancora un ultimo problema.
Avevo 22 anni, ed ero ancora vergine. E non sapevo nemmeno se avessi il cazzo piccolo o normale... di certo non grosso.
Non avevo problemi di autostima, non ancora, ma una profonda timidezza e l'ansia che mi saliva a mille ogni volta che parlavo con una ragazza.
E purtroppo pur avendo il pane e i denti rimasi per ben 3 anni single, auto boicottandomi ogni volta che una ragazza ci provava con me.
Però intanto la mia sicurezza stava aumentando.
I miei amici, che sono dei santi e alla quale io devo tutto, mi hanno aiutato in tutti i modi...
Poi finalmente è successo che mi sono fidanzato.
Mi hanno presentato quella giusta... in quel periodo mi sentivo forte psicologicamente, e seppur con molta ansia, decisi di farmi avanti e trovai non un semaforo verde...
Una autostrada a 5 corsie totalmente vuota...
Così conobbi Diana. La mia prima ragazza. Beh anche l'unica perché siamo sposati adesso e abbiamo anche una bambina stupenda.
All'epoca Diana aveva 27 anni, 2 più di me. E di esperienze ne aveva già avute parecchie, come ebbi modo di scoprire...
Era, ed è ancora, bellissima. Alta 1,69 magra col fisico asciutto. Fianchi stretti da modella, gambe lunghe e affusolate. Un seno alto e sodo di media grandezza, che poteva farle permettere di lasciare a casa il reggiseno...
E un culo... ma un culo ragazzi... che ve lo dico a fare...
Stupendo. Forma perfetta, bello. Alto. Sodo.
Credetemi quella donna era ed è un vero gioiello.
Certo, neanche io ero tanto male...
Ma Diana forse era un po' troppo per me.
O meglio, era un po' troppo per qualsiasi ragazzo insicuro di se e alla prima esperienza con una donna...
Da un punto di vista intellettivo ci siamo amati da subito.
La sofferenza interiore che ho patito dalla pubertà fino ai 25 anni, prima che la conoscessi mi ha reso molto maturo. Più maturo della media, e probabilmente anche più maturo di lei.
E Diana rimase da subito affascinata dalla mia storia, e dal mio carattere pieno di angoli e conseguenti zone in ombra...
Mentalmente ci mangiavamo con gli occhi.
Ora io sessualmente non mi sentivo per niente sicuro, quindi non feci nessun approccio per portarla a letto.
Lei veniva da una relazione finita poco prima, e comunque probabilmente non voleva dare l'idea di essere troppo "facile".
Per queste e tante altre piccole sfaccettature passammo due settimane di amore platonico prima che lei cedesse. Fu lei infatti a fare la prima mossa per "consumare"...
Me lo ricordo come fosse ieri...
Abbiamo appena mangiato fuori...
"Vuoi fare due passi in piazza?" Le ho chiesto subito dopo aver pagato il conto.
"Non me ne frega un cazzo della piazza..." mi ha risposto lei... "hai vinto tu! Non so quanto tempo riusciresti a stare ancora senza fare l'amore, ma io non ce la faccio più..." mi dice appena usciti fuori...
Poi mi da un bacio in bocca che quasi non riesco a respirare... ho una timida erezione. Lei mi tocca il cazzo, poi continua a baciarmi. Il locale è infrattato, non corriamo il rischio di fare scandalo.
Anche io la tocco. Le palpo il culo...
Così sodo e morbido... poi risalgo con le mani sui suoi fianchi, e poi ancora più su... non ha messo il reggiseno, come suo solito. Riesco a sentire i capezzoli dritti e duri...
Sembra che vogliono bucare quel sottile strato di stoffa che li separano dalle mie dita.
Sotto quei due spilli turgidi di carne bramano le mie carezze i suoi seni sodi e dritti..
Li stringo un poco, ho paura di farle male... sono molto più morbidi di come pensavo. Quasi burrosi...
Li avvicino fra loro. Vedo i capezzoli muoversi sotto la maglietta estiva... mi sembra di impazzire, è la prima volta che le tocco il seno. È la prima volta che tocco un seno in generale...
Posso sentire il calore del suo corpo... e quei capezzoli sono così duri che sembra mi vogliano pungere sotto il palmo della mano... È un meraviglioso contrasto con quella morbidezza disarmante...
La bacio io stavolta. Con passione, come se volessi mangiarle la bocca...
Stavolta è lei a toccarmi... mi strizza il culo. Mi tira a se...
Poi mi accarezza il viso mentre ricambia il bacio...
"Andiamo a casa..." mi sussurra dolcemente.
Fortunatamente vive da sola, insieme ad una coinquilina.
Ci avviamo alla macchina, parcheggiata li vicino...
Inizio a sentirmi il cuore in gola.
Sto per fare l'amore per la prima volta, e mi si instillano in testa mille dubbi e incertezze...
Arrivati alla macchina faccio per entrare, ma lei mi blocca. Mi da un altro bacio. Cerco di rispondere ma sono distratto. Sono perso nella mia ansia...
Qualcosa è cambiato da poco prima. Non so perché ma davanti al locale sarà che la cosa è nata spontanea, mi sentivo tranquillo, ora col pensiero che stiamo per farlo mi sento bloccato...
Lei non sa che sono vergine. Probabilmente si aspetta da me una bella scopata... e se durassi poco?
Guido verso casa sua. Più mi avvicino e più sono nervoso.
Parcheggio... sbaglio la manovra... devo rifarla... alla fine esce una cacata, sto per rifarlo ma lei mi ferma "dai sta bene anche così... che cazzo te ne frega, sono mezzanotte passate..."
Spengo il motore. La guardo e le faccio un sorriso di circostanza.
Lei probabilmente pensa che sono imbarazzato per il parcheggio... mi da un bacio, lungo, appassionato...
Rispondo meglio che posso, ma mi sento a disagio...
Forse ridete ma vorrei andare a casa mia, ho paura di come andrà... ho paura di deluderla...
Ma non posso farlo. Col cuore in gola la seguo fino alla porta di casa.
Mi fa cenno col dito di fare silenzio. Non vuole svegliare la coinquilina...
Entra prima lei, pochi secondi dopo mi dice che posso entrare. Mi fa strada fino in camera sua.
Appena chiude la porta mi salta addosso. Mi bacia di nuovo in bocca... con le mani mi slaccia il pantalone.
Vorrei dirle che va troppo in fretta, ma non riesco a dire nulla.
Si china per sfilarmi le scarpe e il pantalone. La agevolo sollevando le gambe. Poi si rialza per togliere la maglietta.
Sono rimasto in mutande...
Ci baciamo ancora, poi lei scende con la bocca fino ai capezzoli. Mi bacia il petto muscoloso, con le mani mi accarezza i bicipiti, poi la pancia piatta...
Mi scosta l'elastico delle mutande. Vuole vedere cosa ho da offrirle...
Non mi è venuto duro... lo trova molle, inerme a tutta questa situazione...
"Ma è piccolino..."
Dice lei ironicamente.
Non ho mai capito se stava scherzando e si riferiva al fatto che era moscio o se lo trovava proprio piccolo... sta di fatto che mi ha dato l'ultima mazzata per quella serata...
Dopo quella constatazione ho avuto il cervello in pappa completamente...
"Mo ci penso io al tuo cazzo..." mi ha detto lei provando ad essere volgare...
Poi si è tirata via la maglietta liberando i suoi bellissimi seni.
Due perfette gocce di carne che scendono sul suo corpo magro e slanciato... la sua vita sottile... un piercing all'ombelico che brilla ed esalta il suo ventre piatto...
Poi toglie anche scarpe e pantaloni rimanendo solo con un perizoma nero...
Le sue gambe sono così lisce e setose... non c'è nessun accenno di cellulite... Il culo è alto e sodo... ragazzi un culo così non si vede tanto facilmente... stupendo nella forma e nella consistenza... ho di fronte la donna più bella che io abbia mai visto, ed ho la fortuna di poterla avere... mi si sta concedendo... ha voglia di fare l'amore con me...
Si allunga sul letto... mi fa uno sguardo da diavolessa e lentamente allarga le gambe davanti ai miei occhi...
Maledette mutandine... non mi permettono di vedere il suo fiore...
Rimango imbambolato a guardarla, poi come se fossi stato colpito da uno schiaffo dietro la testa sobbalzo e mi tuffo sul letto...
Vorrei dirle che sono vergine, ma ho paura che mi derida... mi fiondo sulle sue labbra e cerco di recuperare un po' di calma con un bacio lento e passionale... cerco di spezzare questa corsa contro il tempo dettata dall'ansia spostando i ritmi in modo che siano più gestibili...
Le accarezzo il volto, con dolcezza... la bacio sotto il mento... poi risalgo con piccoli bacetti lungo tutto lo zigomo per proseguire sul collo e sulla spalla...
Lei mi tocca il cazzo, non trovando niente di interessante...
Mi sfila le mutande e comincia a segarlo per farlo indurire...
Sono così teso che non sento praticamente niente...
Mi costringo a non pensarci...
La bacio in bocca. Con decisione le infilo la lingua fra le labbra... lei la accoglie con la sua. Le accarezzo un seno, mentre con l'altro braccio mi reggo sopra di lei...
Senza la maglietta è ancora più morbido...
È pieno, mi riempie la mano... mi piace tantissimo la sua consistenza, e mi piace ancora di più quel capezzolo turgido sotto il palmo... quasi a volermi pungere...
Lo castigo pizzicandolo un po'... lei geme, ma mi rimette subito la lingua in bocca.
Inizio ad avere vagamente una erezione...
Diana mi sta facendo una sega... mi sento un po' più tranquillo.
Scendo con la bocca sui suoi seni. Li prendo fra le mani e li avvicino. Le due coppe si toccano, morbido su morbido...
Anche i miei occhi le stanno toccando, a modo loro.
Bacio prima un seno, poi l'altro. Dal basso fino all'areola....
Succhio un capezzolo, facendole avere un sussulto...
Succhio anche l'altro per equità...
Lei mi spinge la faccia verso la sua. Capisco che forse non gradisce più di tanto le mie attenzioni sui seni...
Ma io voglio leccargliela. Sono troppo curioso di sapere che sapore ha una fica. Scendo fino all'ombelico... lei capisce cosa voglio... inizia a pregustare il momento...
Ora mi spinge verso il sesso con le mani.
Stavolta posso assecondare il suo movimento.
Scendo fino a trovarmi fra le sue cosce spalancate... odora di detergente intimo al muschio... tipo pino silvestre o cmq un odore molto simile...
Respiro a pieno naso. Mi inebrio nel suo odore...
Con i pollici scosto le sue piccole labbra, affinché siano geometricamente simmetriche...
La sua fica è bellissima, rasata da poco, quindi cmq con una leggera peluria, ma non abbastanza lunga da coprire le forme e i colori... dalle sue piccole labbra leggermente schiuse si intravede il rosa chiaro della sua fica. Ne posso percepire l'umidità dal riflesso della luce sulle pieghe bagnate della pelle...
È più forte di me, mi fiondo dentro la sua fichetta come un cane su una ciotola di cibo.
Cerco di mettere tutta la lingua dentro... di leccare più in fondo possibile...
Lei sussulta, sono troppo impetuoso, ma lo scoprirò solo fra parecchio tempo...
Noto che il sapore è molto tenue... sento soprattutto il sapore/odore di muschio del detergente intimo. Per il resto è parecchio anonimo... cerco di leccare più in fondo, pensando che le sarebbe piaciuto di più... invece no. Con le mani cerca di scostarmi...
Mi diseccito un po'... nella mia mente già me la vedevo mentre si contorceva in preda al piacere...
Provo a leccare il clitoride, ma lo faccio come ho fatto con la vagina. Do un colpo di lingua troppo pesante. Lei mi spinge via stizzita...
Mi mortifico un po'... purtroppo scarico tutto sul pene che non è più tanto convinto adesso e comincia a pensare seriamente di ammosciarsi.
Lei mi fa allungare, poi si sporge verso il cassetto del comodino e prende un preservativo.
Ci rimango male. La mia prima volta vorrei non usarlo...
Ma non posso dire niente. Lei non sa che è la mia prima volta...
Ed è in ogni caso troppo presto per la nostra relazione chiederle di farlo senza.
Strappa la carta che lo sigilla. Lo sfila dall'involucro e mi si avvicina.
Solo che a me è tornata l'ansia e mi si è ammosciato di nuovo...
Lei sospira di rassegnazione. Si china su di me e lo mette in bocca...
Cerco di comandare al mio cervello di farlo alzare... chiudo gli occhi. Mi concentro sull'erezione... immagino le scene più eccitanti dei porno più eccitanti che ho visto...
Lei provava a farmi una sega, ma era così mollo che doveva tenerlo con due dita. Sentivo il bagnato della sua saliva, ma nessuna sensazione piacevole.
Ero in panico totalmente. Più mi sforzavo di farlo alzare e più si ammosciava...
Finché alla fine lascia perdere.
Mi guarda con degli occhi strani. Forse è solo la mia situazione psicologica, ma mi sembra di avvertire del disprezzo...
Non dice niente. Si allunga vicino a me e rimane a fissare il soffitto...
Io mi vergogno ad incrociare il mio sguardo col suo...
Dopo parecchio tempo mi guarda e mi chiede:
"Non ti piaccio?"
E probabilmente in quel momento ho fatto uno degli errori più grandi della mia vita.
Avrei dovuto dirle che ero vergine, che per l'ansia ho fatto cilecca e che si sarebbe sistemato tutto...
Invece non ho voluto dirle la verità.
Ho ceduto all'orgoglio.
Le ho detto che è bellissima. Che non capisco cosa fosse successo. Che era la prima volta che succedeva.
Lei che non è stupida mi ha inevitabilmente chiesto se con altre donne mi si alzava senza problemi...
E fui costretto a mantenere la tesi. Confermando che con altre ragazze non avevo mai avuto problemi.
Li per li metabolizzó la cosa...
Fu molto dolce. Mi disse che poteva capitare... che ci avremmo riprovato domani.
Poi tornammo a baciarci e scherzare come se non fosse successo niente.
Mi disse che dovevo assolutamente imparare a leccare la fica perché a lei piace molto... ridemmo entrambi su quella battuta...
Sicuramente non aveva dato troppo peso a quel fallimento e la cosa mi rassicuró molto...
Il problema è che doveva essere un fatto isolato. Come l'avrebbe presa se fosse successo ancora?
E ancora, e ancora e ancora?
Mi sforzai a non pensarci ma ormai il tarlo era nella mia mente.
Rimanemmo abbracciati fino alle 3:30 poi io tornai a casa dei miei.
La notte la passai male. Ero angosciato, deluso... imbarazzato e ferito.
Cercai di farmi una sega per vedere se riuscivo a farlo alzare.
Non ci riuscii... non si alzava neanche nell'intimità del mio letto...
Inutile dire che in quel momento ero letteralmente terrorizzato di come avrei fatto il giorno dopo con Diana.
Alla fine dormicchiai alla meno peggio fino alla mattina dopo.
La mattina successiva non ricordo il motivo ma non dovevo lavorare.
Forse era un sabato o forse ero in ferie...
Cmq ricordo bene che appena svegliato accesi il pc e cercai di eccitarmi davanti a dei video porno.
Ci passai due ore, riuscendo a tenere tranquillamente l'erezione ma senza arrivare all'orgasmo. Sarebbe stato catastrofico...
Verso le 11 sono andato da lei per mangiare insieme.
Mi facevano male le palle per quanto mi ero masturbato, ma ho pensato che così almeno mi si sarebbe alzato, anche se forse sarei durato poco...
Quando suonai a casa sua lei mi aprì rimanendo dietro la porta.
Appena entrato mi sorprese da dietro saltandomi addosso...
Era felice di vedermi. Sul suo viso aveva un sincero sorriso e mi guardava con occhi dolci...
Mi disse che l'inquilina non c'era e che avremmo passato la giornata a casa... che avevamo diverse cose da fare...
Era vestita con un pantalone tipo "shorts" molto, molto sottile e corto. Riusciva a malapena a coprire metà culo, e l'altra metà si poteva tranquillamente immaginare visto che era aderentissimo...
Sopra portava una semplicissima cannottiera bianca. Ovviamente senza reggiseno...si vedevano i capezzoli, e quando si chinava o mi si metteva di spalle, di fatto era come se non avesse niente.
Ma del resto stavamo insieme, quindi non c'era proprio niente di eccezionale...
Subito dopo aver contemplato la sua meraviglia ci baciammo e la abbracciai con calore.
Non riuscii a mantenere le mani apposto, quindi le palpai il culo, sulla pelle nuda esposta sotto al poco di stoffa che aveva la presunzione di poter coprire...
Lei mi disse che non poteva aspettare, dopo ieri...
Mi ricordo proprio le parole che ha usato:
"Voglio il cazzo!"
Esattamente così... mi tastò fra le gambe. Non sentì niente che la potesse far esclamare di stupore.
Purtroppo non era duro e neanche ci stava vicino...
Ma lei non avrebbe mai rinunciato a provare...
Mi trascinó per un braccio fino in camera e mi fece cadere sul letto.
Poi mi slacciò i pantaloni e li tirò giù insieme alle mutande esponendo il mio cazzo molle e inerte...
Non disse niente ma non riuscì a nascondere la delusione nei suoi occhi...
Lo vedevo che c'era rimasta male...
Ma non si perse d'animo. Si tirò giù gli shorts e rimase a fica all'aria davanti ai miei occhi, poi mi disse:
"Se non riesco a fartelo alzare adesso non ci riuscirò mai..."
Mi scavalcó come a posizionarsi a 69 e mi sbattè letteralmente la fica e il culo in faccia...
Intanto lei si china sul cazzo per farmi un pompino...
"Proviamo con la respirazione bocca a bocca" disse ridendo...
Era chiaramente una battuta ma ci rimasi male... per me era una situazione drammatica...
Poco dopo sentii che mi teneva il cazzo stretto fra le dita e cercava di indurirlo con una sega...
Era abbastanza energica, ma non riuscì ad ottenere nessun effetto.
Per quanto mi sforzassi non riuscivo ad eccitarmi.
Avevo troppa ansia. Tentavo troppo di controllare la mia erezione ed ottenevo l'effetto opposto...
Fu straziante vedere i suoi tentativi inutili...
Mi sentivo una merda. Un uomo a metà...
Volevo solo che demordesse, e non ci mise tanto in effetti...
Mi guardò con durezza e mi disse:
"Ma non è che sei impotente vero? No, sul serio dimmelo subito e non prendiamoci per il culo, almeno..."
Era rabbia da frustrazione. Probabilmente si sentiva messa in discussione... stava pensando di non essere abbastanza bella o cazzate del genere...
"No, no Diana veramente... non sono impotente... non lo so cosa cazzo c'ho che non va. Veramente... sono solo ansioso... forse mi piaci troppo..."
Non mi fa neanche finire di parlare che mi si mangia...
"Ma che cazzo dici? Sono stata con diversi uomini e non è mai successo a nessuno. Tu dovresti rompermi in due e non ti si alza neanche... e non mi dire che ti piaccio, perché è il tuo cazzo a smentirti... guarda che se non ti vado bene per me non ci sono problemi... ne trovo quanti ne voglio di ragazzi..."
Avrei dovuto impormi. Avrei dovuto evitare di farmi trattare così, ma mi sentivo troppo umiliato... Ma non da lei. Da me stesso...
Cercai di difendermi... a sguardo basso... ma la verità è che non sapevo cosa dire...
Finì che la lasciai sbollire la rabbia senza dire praticamente niente... ripetevo solo che lei non c'entrava... che mi piaceva e che la cosa veniva solo da me...
Lei sbuffó ed andò in bagno.
Ci rimase molto tempo...
Quando uscì era più dolce. Mi chiese scusa.
Disse che c'era rimasta male perché ha voglia, ma non riusciamo a fare niente...
Poi il resto del tempo lo passammo a guardare la tv abbracciati sul letto...
Mangiammo e tornammo sul letto di nuovo.
Stavolta lei era allungata con la testa sulla mia spalla e con la mano giocava col cazzo...
Io ero meno teso, perché pensavo che per quel giorno avrebbe lasciato stare...
Non so che successe ma mentre me lo toccava mi è venuto duro...
Lei saltò immediatamente su di me per aprire il cassetto coi preservativi. Riprese quello della notte prima che aveva rimesso nella bustina...
Li forse sbaglió lei, ma invece di mettermelo me lo passò...
Credetemi, mi vergogno a ripensarci ma prima che potessi metterlo ce l'avevo di nuovo moscio...
"Ma che cazzo... i preservativi portali tu la prossima volta. Non ho voglia di buttarli così, senza neanche usarli... questo mo l'hai pure srotolato... me ne rimangono solo tre..."
Una nuova delusione...
Una nuova mortificazione...
Purtroppo ero completamente bloccato.
Il modo di affrontare il problema di Diana era il più sbagliato che potesse avere...
Anche se non avrebbe dovuto, l'ha presa sul personale.
Non avrebbe mai creduto che a 27 anni, nel pieno della bellezza e della sua vita sessuale si sarebbe dovuta mettere in discussione...
I suoi atteggiamenti passarono dalla delusione alla rabbia sempre più accesa. I suoi scatti d'ira diventavano sempre più cattivi.
Litigavamo praticamente ogni giorno. Non era più una questione di sesso. Mi aggrediva per ogni cosa:
Se non tiravo giù la tavoletta del bagno... se mi capitava di non rimettere a posto una bottiglia... se facevo la spesa e compravo una marca sbagliata...
Credetemi trovava ogni singolo pretesto, anche e soprattutto i motivi più futili...
Nella mia mente non potevo che subire.
Anzi, mi spiego meglio.
Sentivo di non avere scelta se non subire passivamente.
Da un lato, psicologicamente mi sentivo uomo a metà, quindi c'era già l'insicurezza, l'ansia e la mortificazione continua del non riuscire a soddisfarla.
Questo mi faceva sentire in colpa, e comunque in una condizione di inferiorità nei suoi confronti. Aumentata dal fatto che lei era la mia prima esperienza, quindi era molto più esperta di me nelle relazioni e sapeva come riggirarmi a suo piacimento... io al contrario troppo inesperto per capire quanto oltre si era spinta la sua mancanza di rispetto nei miei confronti...
Ogni volta che si discuteva lei tirava fuori un suo ex...
Ogni cosa che facevo c'era un ex che la faceva meglio.
A questo quadro aggiungeteci un dettaglio non indifferente.
Se io l'avessi lasciata avrei mai potuto avere un'altra donna?
Sinceramente, bloccato come ero, pensate che avrei mai avuto il coraggio di provarci con un'altra rischiando di arrivare di nuovo a vivere una situazione del genere?
No. Ero sicuro di questo. Se non avessi risolto i miei problemi sessuali sarei stato finito...
decisi di resistere almeno finché non fossi stato in grado di farci l'amore...
Poi magari la situazione si sarebbe risolta da sola, venendo a mancare il focolaio di tensione.
In questa situazione da inferno cercai di sbloccarmi con tutto me stesso.
Per il primo mese o poco più era una mortificazione continua.
Lei rigirava sempre il dito nella piaga dicendo che i suoi ex la scopavano due volte di fila... che lo faceva tutti i giorni...
Poi ha iniziato a dire cose più brutte...
Quella che mi fece più male era:
"Tanto nella mia vita amorosa è andato sempre tutto male... era ovvio che dovesse capitarmi pure un ragazzo impotente..."
Gradualmente iniziava a parlare sempre più del suo ultimo ex...
Che si sono visti fino a qualche giorno prima che mi ha conosciuto...
Ma lui non voleva in nessun modo sposarla perché contrario al matrimonio.
E anche se forse non avrebbe voluto, coi suoi discorsi mi ha fatto capire che si è messa con me per dimenticare lui. Che si sono lasciati perché lei l'ha messo spalle al muro. O si sposavano o si lasciavano. E lui ha scelto di lasciarsi...
Mi guardava con disprezzo... ho sempre avuto l'impressione che si fosse sentita fregata. Come se io le avessi fatto promesse che poi non ho mantenuto.
Ho elaborato la cosa e sono arrivato a pensare che dentro di lei aveva la convinzione che o avrebbe avuto me o il suo ex avrebbe ceduto per gelosia e avrebbe avuto lui. Avrebbe vinto in ogni caso.
Evidentemente il fatto di essersi messa con me l'ha allontanato definitivamente da lui e si è trovata senza ex e con un ragazzo che non apprezzava.
Aveva perso tutto...
In questo frangente ho cercato in tutti i modi di conquistarla. Divenni un amante eccezionale dal punto di vista affettivo. Rimasi inesistente da quello sessuale.
Dopo questo primo mese di fuoco però cominciò gradualmente ad innamorarsi di me.
Dal punto di vista sessuale aveva smesso anche di provarci... la sentivo molto più fredda. La continua voglia di cazzo che aveva si era trasformata in piena e totale apatia...
La cosa non mi dispiaceva perché mi permetteva di respirare un po'... e devo dire col senno di poi che è stata fondamentale per farmi riprendere...
Dal punto di vista dei sentimenti ci stavamo legando molto.
Stavamo spessissimo insieme... ci tenevamo liberi solo due pomeriggi e una sera.
Lei era anche meno cattiva con me, anche se ormai il rapporto si stava consolidando con tutti i difetti che gli avevo fatto prendere...
E comunque resoconti delle peripezie dei suoi ex, o racconti della loro presenza sessuale c'erano ancora ed erano pure molto frequenti...
Posso dire che era terribile in ambito sessuale, molto più dolce in quello sentimentale.
In questa situazione mi sono sentito abbastanza a mio agio per dirle che è stata la mia prima donna. E che i miei problemi sessuali sono una conseguenza dall'ansia per la prima volta.
Lei si arrabbiò tantissimo. Mi disse che dovevo dirglielo subito...
Poi con una nota di pentimento nella voce mi disse che le "cose" sarebbero state molto diverse se l'avesse saputo.
Quella scelta di parole e il tono usato mi fecero pensare che il suo pentimento non era solo per le cose che mi ha detto e per i suoi atteggiamenti...
Intuii che c'era altro dietro...
Ed è qui che inizia un altro capitolo della nostra storia...