Esperienza reale Racconto di fantasia Una passione per le MILF

Shamoan

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Vista la recente escalation dei racconti di buona qualità letti ultimamente, ho deciso di riscrivere anch'io, raccontandovi una storia realmente accaduta, che è quasi una conseguenza della mia prima volta.


Chi ha letto il mio racconto sulla mia prima volta che trovate qui https://www.phica.eu/forums/threads/la-verginita-perduta.16650490/ , sa che è stata con una donna molto affascinante sulla cinquantina, ma con un corpo che dimostrava almeno la metà degli anni. Quell'esperienza rimase impressa così forte nella mia mente che il mio interesse si concentrava molto su donne più grandi di me piuttosto che su mie coetanee.
Francesca mi aveva dato sicurezza, fatto scoprire il piacere per il sesso, nonostante il nostro rapporto si sia limitato soltanto alla penetrazione.

Finita la stagione lavorativa presso il vilaggio, mi misi in testa che avrei dovuto migliorare la mia forma fisica, ne avrebbe giovato sia la salute che la mia autostima, così mi iscrissi in palestra ed iniziai a lavorare duramente concentrandomi al massimo, ma “purtroppo” venivo costantemente distratto da una quantità industriale di culi fasciati da leggins aderentissimi che lasciavano intravedere le linee dei perizomi indossati regalando un valore aggiunto alla quelle forme che in quei momenti mi sembravano tutte perfette!
Trascorsero un paio d'anni ed il mio allenamento stava dando molto più dei risultati sperati, infatti oltre alla perdita di peso, avevo sviluppato una discreta forza, tanto che il mio istruttore decise di spostarmi i turni di mattina in quanto meno frequentata, avrebbe così potuto seguirmi meglio perché si era messo in testa di farmi fare qualche piccola competizione.
In un primo momento accettai quella proposta con molta gratificazione, ma di contro avrei perso quel défilé di culi che mi davano la carica a spingere sempre oltre il limite.
In effetti per il primo mese e mezzo di allenamento eravamo quasi soli, ad eccezione di un gruppetto di donne in età avanzata che facevano un corso di Pilates. Un po' sconsolato, ma ormai rassegnato continuavo il mio programma di allenamento con l'unico obbiettivo di arrivare ad essere il più competitivo possibile.
Una mattina, intento a finire la serie di ripetizioni sulla panca, sento Marco, il mio istruttore, squillare un Buongiorno particolarmente allegro, la mia visuale era praticamente nulla all''infuori del Rack, dell'asta del bilanciere e del soffitto della palestra, a dire la verità non diedi nemmeno tanto peso a quel saluto in quanto era così di carattere e salutava tutti con allegria, mi tirai su per cambiare esercizio, ma rimasi folgorato da una visione celestiale.
La palestra era tutto sommato piccola, a forma di rettangolo, gli attrezzi disposti lungo il perimetro, in fondo un grande specchio e sul lato opposto l'ingresso con un disimpegno che dava l'accesso ai 2 spogliatoi, quello maschile e quello femminile, fu li che si palesò davanti ai miei occhi quella donna fantastica che in un secondo momento peraltro in modo del tutto casuale scoprii chiamarsi Lucia.
Capelli nero corvino e ricci ricci che facevano da sfondo ad un viso particolarmente bello, poco truccato che dava ancor più risalto ai suoi occhi verde smeraldo e alle labbra di un rosa intenso che sembrava aver sempre un rossetto o lucidalabbra.
Top abbastanza largo ma che lasciava intravedere un bel seno, leggermente sceso per via di 3 gravidanze, ma tutto sommato molto ben proporzionato e anche lei in leggins, ma con mia grande sorpresa indossava degli slip, il che mi fece perdere un po' dell'entusiasmo iniziale, ma osservandola meglio aveva veramente un gran bel corpo, considerati i suoi 48 anni.
In quel preciso istante rimasi intontito e a malapena riuscii a sospirare un debole buongiorno e come al solito, molto timido continuai ad allenarmi facendo però soltanto finta di non guardarla.
Le settimane passavano e gli allenamenti erano sempre più piacevoli grazie alla sua presenza anche se di conversazione realmente ce ne fu poca, fin quando un giorno Marco, prima di uscire per sbrigare alcune commissioni, disse: “Lucia, continua i tuoi esercizi che vai bene, io devo mancare una mezz'oretta, ma se hai dubbi chiedi a lui”, indicando me.
Un misto tra emozione ed eccitazione percorse il mio corpo dalla punta dei piedi fino alla cima dei capelli, in quel momento mi sentii importante e nella mia mente cercavo qualsiasi scusa per potermi approcciare a lei.

Continua...
 
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Shamoan

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Oggi è stata una giornata pienissima e non sono riuscito a scrivere nulla, domani mattina pubblicherò il seguito.
Portate pazienza 👏
 

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Oggi è stata una giornata pienissima e non sono riuscito a scrivere nulla, domani mattina pubblicherò il seguito.
Portate pazienza 👏
Prenditi il tempo che ti serve.
Il mio metodo: scrivi, lascia sedimentare, rileggi, aspetta, rileggi, affina... solo dopo la quarta rilettura e conseguenti correzioni, pubblico. E nonostante ciò, sapessi quanti errori ancora ci sono in ciò che scrivo...
 
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Shamoan

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Perdonatemi se vi ho fatto attendere, ma il lavoro ed il poco tempo a disposizione mi hanno tenuto lontano dal racconto.
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Nulla di fatto, continuò a fare gli esercizi senza chiedermi assolutamente niente, un po' deluso e sconsolato continuai l'allenamento fino a che non mi accorsi che stava eseguendo un esercizio in maniera errata.
Fu così che tentai il primo contatto; sedeva sulla macchina per trazioni dandomi le spalle e faceva scendere la sbarra oltre il limite, quasi sotto al seno, mi avvicinai e con tanta emozione ed eccitazione appoggiai le mie mani sulle sue nel momento in cui stava risalendo per rallentare il movimento e nel frattempo le dissi con tono piuttosto pacato: “Perdonami se ti correggo, ma lo stai facendo in modo errato”, e mentre si apprestava a tirare nuovamente a se la barra, continuai a tenere le mie mani sulle sue fino ad indicarle il limite che non avrebbe dovuto oltrepassare.
Fu proprio in quel momento che lei finalmente mi rivolse la parola: “Grazie, che mani calde che hai”... Li per li mi feci beccare impreparato, probabilmente arrossii pure perché non mi aspettavo un'affermazione del genere anche se in effetti le mie mani sono sempre particolarmente calde.
Quel gesto, quella mia prima mossa probabilmente ruppe il ghiaccio e giorno dopo giorno divenne sempre più cordiale, non perdendo occasione per chiedermi se stesse eseguendo correttamente i vari esercizi.
Una mattina arrivai più tardi del solito, la prima cosa dopo il saluto di rito fu cercarla con gli occhi nella speranza che non fosse già andata via, e con mio grande stupore la vidi seduta su una panca intenta a toccarsi il collo, con in volto un'espressione cupa di chi sta per esplodere dai nervi.
Tentennai un po' prima di avvicinarmi, pensai tra me e me che avesse i cazzi suoi per la testa e non le andasse di essere disturbata, ma fu lei a fugarmi ogni dubbio quando mi disse: “Anche tu ce l'hai con me oggi e non mi saluti?” Un attimo di perplessità e replicai: “Assolutamente, perché mai dovrei avercela con te? Ti ho vista un po' stranita e pensando fossi di malumore non ho voluto disturbarti” e lei incalzò: “tra i miei vari problemi, oggi ho anche un dolore al collo che mi sta distruggendo”. Fu così che mi proposi per farle un massaggio forte del fatto che le mie mani calde in qualche modo le avrebbero dato un po' di sollievo, e che sollievo!
Non appena le poggiai sul collo ebbe un sussulto, così le tirai subito indietro, ma lei mi bloccò immediatamente dicendo: “scusami ma non sono abituata a questo calore, è molto piacevole...
Era la mia fantasia da arrapato cronico a galoppare oppure era realmente un segnale da cogliere? I pensieri si accavallavano in testa mentre le mani continuavano il massaggio, lento, morbido, caldo e rilassante, fino a che mi ritrovai con le mani avvolte come una morsa intorno al suo collo piuttosto esile tanto da toccarmi le punte delle dita, in quel momento decisi di applicare un po' di pressione sullo splenio del capo infilando così i pollici sotto i suoi capelli ricci e profumati, fino a scendere lungo l'elevatore della scapola, dove in effetti vi era una notevole contrazione; fu proprio in quel momento che sentii una specie di mugolio, sussurrò un leggero “uhmmmm” e lasciò andare il collo all'indietro poggiando per un istante la guancia sul dorso della mano destra che non perse tempo ad infilarsi per qualche centimetro sotto al top nella parte anteriore passando poco sopra lo sterno, ma senza avvicinarmi troppo al seno, per poi risalire nuovamente lungo il collo; purtroppo a causa della musica non potevo percepire il suo respiro, ma dai movimenti era chiaro che si stava rilassando e godendo quel massaggio così come me lo stavo godendo io; il contatto con la sua pelle morbida e setosa era veramente piacevole tanto da provocarmi una decisa erezione che non sapevo come nascondere, anche se lo smanicato che usavo per allenarmi era abbastanza lungo e comodo.
Terminai il massaggio chiedendo se andava bene e lei per tutta risposta si alzò, mi stampò un bacio veloce sulla guancia e mi disse:”grazie, sto già meglio”, il suo sguardo stavolta sembrava diverso, più languido o forse era ancora rilassata per il massaggio?
La routine di allenamento continuò come al solito, e arrivando tardi finii inesorabilmente tardi tanto che rimasi praticamente da solo in palestra. Poco prima di andare via, mi raggiunse Marco dandomi una pacca su una spalla e mi disse: “bravo bravo, vedi a Lucia piacciono i ragazzi giovani” facendomi l'occhiolino...
Ecco, in quel preciso istante mi salì il sangue alla testa riempiendosi di pensieri “sporchi”, per poi scendere verso la testa di sotto carico di quei pensieri, scatenando un'ulteriore erezione, tanto che dovetti scappare a casa a segarmi violentemente per potermi rilassare un po'.
Trascorse circa un mesetto senza particolari avvenimenti fino al giorno della gara, la prima domenica di giugno, in cui mi qualificai 3°; non male come prima esperienza, anche se avrei sperato in qualcosa in più.
Quella sera, Marco decise di organizzare una serata in pizzeria con tutti gli allievi.
Arrivato nel luogo prefissato, trovai anche Lucia; era stupenda aveva un vestitino a fiori leggero che arrivava poco sopra il ginocchio, svolazzante, un pò scollato, ma non troppo da risultare volgare, sandali alla schiava che mettevano in risalto le sue bellissime gambe ed i suoi piedini, ben proporzionati e curati con un po' di smalto rosso che ne accentuava la bellezza, trucco per i miei gusti un po' pesante sugli occhi, e rossetto rosso fiammante che risaltava le sue bellissime labbra carnose.
Appena mi arrivai, mi venne incontro abbracciandomi e stampandomi un bacio sulla guancia: “ complimenti, ottimo risultato!!!” mi disse riferendosi alla competizione, :”grazie e complimenti anche a te, stasera sei veramente bella, molto elegante!” risposi quasi senza pensare.
Mi fece l'occhiolino abbozzando un sorriso malizioso e ci avviammo verso l'ingresso del locale.
La serata trascorse molto tranquilla e soprattutto allegra, complice anche la birra, ma ogni tanto mi assentavo con la mente pensando alle parole di Marco.
Tra una chiacchiera ed una risata, si fece l'ora di tornare a casa e dirigendosi verso le rispettive auto, chiesi a Lucia se avesse avuto bisogno di un passaggio a casa, la quale accettò subito.
Entrati in macchina l'occhio, anzi entrambi gli occhi caddero sulle sue bellissime gambe che, complice il vestito leggero, nel sedersi si alzò quel tanto da farmi ammirare le cosce toniche e ben tornite.
In quel momento diventai strabico tipo un camaleonte, avevo un occhio sulla la strada e l'altro fisso su quella meraviglia, il mio cervello andò in tilt a causa del profumo di donna misto a una fragranza floreale che in un attimo saturò l'aria dell'abitacolo.
Mi sentivo incastrato tra il buon senso ed i cattivi pensieri che quel profumo, quei capelli e quel corpo stavano scatenando nella mia testa.
Durante il tragitto, per rompere un po' il silenzio quasi imbarazzante iniziai a farle qualche domanda, anche se erano più delle conferme in quanto nel frattempo avevo già preso tutte le informazioni che mi servivano.
Iniziò più che altro una confessione su come il marito, praticamente ormai ex, la trascurasse non dedicandole le giuste attenzioni ed io li, sempre pronto a riempirla di complimenti, denigrando in maniera anche un po' subdola l'ex marito. Di colpo mi disse: “visto che è una bella serata, perché non facciamo 2 passi sul lungomare?” ottima idea!” risposi.
Cambiai direzione arrivando quasi subito a destinazione, parcheggiai e scendemmo dall'auto.
La passeggiata fu molto piacevole, una leggera brezza accarezzava i nostri volti e la temperatura di fine primavera era veramente piacevole. Fu così che sentendo lo sciabordio del mare quasi da terapia Zen proposi di andare fino al bagnasciuga per sentire se l'acqua fosse fredda o calda.
Sapevo benissimo che l'acqua era calda, qualche giorno prima ero andato a pesca e l'acqua era già particolarmente gradevole di giorno, per cui di sera doveva esserlo per forza.
Arrivati in fondo alla spiaggia, si chinò per slacciarsi i sandali ed il vestitino si sollevò vertiginosamente scoprendo parte del culo che purtroppo ancora una volta era coperto da slip, ma la mia eccitazione fece passare questo particolare in secondo piano. Aspettai che immergesse i piedi in acqua e l'afferrai per i fianchi facendo finta di volerla buttare in acqua. In un primo istante si spaventò, ma poi esordì immediatamente: “ se non fosse per il vestito un bagno ci starebbe, l'acqua è fantastica!” “beh, togliamolo no?” risposi senza pensarci, e nel frattempo le baciai il collo continuando a cingerla per i fianchi. In quel momento il silenzio venne interrotto soltanto dalla musica del mare e da un suo lunghissimo sospiro, segno che quel gesto era stato apprezzato, così senza farmi pregare, continuai a baciarla, arrivando piano piano al suo orecchio e le sussurrai: “vuoi che mi fermo?” Non proferì parola alcuna, il suo sospiro divenne quasi un mugolio e scosse la testa facendomi capire di continuare. Le mie mani passarono dai fianchi alla vita in un caldo abbraccio quasi affettuoso, in fondo lei aveva bisogno anche di questo, per prendere poi direzioni opposte, una verso il seno e l'altra verso il monte di venere. Da sopra il vestitino leggerissimo potevo sentire un ciuffetto di peluria segno che non era completamente depilata e più continuavo le mie carezze ed attenzioni, più sentivo il suo corpo rilassato, forse fin troppo rilassato...
Piano piano ma sempre avvinghiato a lei, uscimmo fuori dall'acqua e ci buttammo sulla spiaggia, dal collo passai alla sua bocca iniziando a baciarla con foga e passione, le lingue si intrecciavano, mentre le mie mani continuavano il tour esplorativo del suo magnifico corpo.
Ebbe un sussulto quando infilai la mano destra dentro lo slip e facendomi strada tra il boschetto folto ma curato, arrivai alla sua figa, ma notai subito con stupore che era poco bagnata, la guardai dunque con fare interrogativo, ma lei colse al volo la mia espressione e mi disse: “ perdonami, mi piace, ma sono un po' tesa, è da tanto che non lo faccio e mi sento un po' in imbarazzo, non vorrei passare per una poco di buono”, ormai la confidenza l'avevo presa e cogliendo la palla al balzo le risposi a mo di battuta giusto per strapparle una risata: “poco di buono assolutamente no, tu sei proprio tanto bona...” e poi tornando serio le dissi che se non se la fosse sentita, saremmo potuti tranquillamente tornare sul lungomare, ma scosse nuovamente la testa e mi disse: “continiuamo!”
Fu così che per cercare di farla rilassare, infilai la testa tra le sue gambe, alzando la parte inferiore del vestitino e le sfilai delicatamente gli slip tuffandomi sulla sua figa dall'odore inebriante e dal sapore quasi dolciastro, mai sentito prima. Iniziai prima a baciarle l'interno coscia per poi dedicarmi alle labbra ed al clitoride. Movimenti lenti e decisi si alternavano ad altri veloci e leggeri, lei passava da leggeri sussulti ad attimi di totale abbandono, la sua figa iniziava a bagnarsi abbondantemente ed a schiudersi come un fiore alle prime luci dell'alba. Iniziai una sorta di penetrazione con la lingua per poi lasciare spazio al dito medio cercando di solleticare quel “bottoncino ruvido” che trovai anche abbastanza in velocemente. Pochi attimi ormai e tra la penetrazione ed il lavoro di lingua sentivo dal suo respiro corto ed affannato che era prossima all'orgasmo e così fu, in meno di 5 minuti iniziò a tremare, fece uno scatto con una gamba che per poco non mi diede una ginocchiata in pieno volto e con entrambe le mani afferrò la mia testa allontanandola da quel bellissimo frutto profumato.
Inutile dire che mentre la leccavo e sentivo i suoi gemiti la mia erezione era talmente forte da provocarmi quasi dolore, il mio cazzo spingeva nei pantaloni pretendendo di essere liberato.
E così mantenendola in posizione supina mi alzai, sfilai immediatamente pantaloni e mutande e aprii il preservativo che mi ero portato dietro per ogni buon fine.
Li però ci fu una svolta inaspettata, appena vide il preservativo fece un'espressione contrariata, e mi disse:” perchè il preservativo? A me non piace, l'ho sempre fatto senza” Sinceramente avevo una voglia di scoparla fuori dal normale, ma insistetti per indossarlo e così fu. Bagnai le dita di saliva, mi bagnai il cazzo ormai incappucciato e piano piano mi feci strada in quella figa calda e stretta nonostante l'età e le gravidanze. Dopo nemmeno 5 minuti notai che lei era praticamente immobile, credo che una bambola gonfiabile mi avrebbe trasmesso più sensazioni, mi fermai e chiesi se ci fosse qualcosa che non andava, e lei rispose che a parte il fastidio del preservativo, sentiva un po' di dolore, un po' per il mio cazzo discretamente largo e un po' per il fatto che era quasi un anno che non scopava, ma la cosa che mi colpì di più fu che mi disse:” tranquillo, tu continua e vieni se vuoi...”
Quella frase mi spiazzò, mi sfilai da lei e le dissi:” guarda, per quanta voglia ho di scopare con te, non sei un oggetto, a me piace se godi anche tu come hai goduto prima, anzi più di prima, se non te la senti mi posso tranquillamente fermare.” Nel sentire quelle parole arrossì e iniziò e l'unica cosa che riuscì a dire fu un “grazie” seguito da un bacio molto caldo e passionale.
Quella sera finì così, ci rivestimmo, tornammo alla macchina e la riaccompagnai a casa nel più totale ed imbarazzante silenzio, unico gesto da parte sua fu prendermi la mano nel tragitto che andava dal parcheggio a casa sua. Ci salutammo con il classico bacio sulla guancia e la vidi scomparire dietro il portone di casa sua.

Continua...
 
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Shamoan

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Non capisco se il racconto non piace oppure sono io che non suscito interesse perchè non narro di scopate epiche alla Rocco Siffredi...:confused:
 
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Shamoan

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Io so che tu sai quel che so io...
Ma un minimo di interesse nei confronti di chi non sa, speravo di suscitarlo, tutto qui.
Magari è il modo di scrivere che non è molto avvincente, boooh
Sono aperto a qualsiasi critica.
 
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martina94pagano

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@Shamoan ho notato questo racconto perchè il tuo commento l'ha fatto salire in cima e ho visto che c'è il timbro "Paolo approved" :ROFLMAO: è tipo quella frase di garanzia e autenticità che il tizio delle videocassette disney ripeteva
inizio a leggere
 
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Shamoan

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Beh peccato che scendono molto velocemente, ma se nessuno commenta è normale...
Il fatto che ci sia il timbro "Paolo Approved" per me è molto importante perchè è una persona che stimo tantissimo oltre al fatto che adoro il suo modo di scrivere e narrare.
 
M

martina94pagano

Guest
@Shamoan questo racconto è sprecato qui...considerando certi "utonti" come li ha chiamati Paolo forse il fatto che non ci sono automaticamente vuol dire che il racconto merita
E' bellissimo ed è realistico, e cosa importante niente super cazzi che volano alla superman e trombano con 20 fiche tutte insieme, con quelle che si trovavano nel raggio di 10 km e basta che respirano :ROFLMAO:
Bravissimissimo (sto cercando di farti un po' di pubblicità, non voglio che anche tu scappi via)
 

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