Dopo un paio di bracciate mi raggiunge, l'acqua era limpidissima, praticamente trasparente e mi permetteva di vederla in tutta la sua bellezza.
"Allora cosa ti sembra la mia spiaggetta speciale?"
Si ferma di fronte a me, il suo viso distava dal mio poco più di un metro.
Vederla con i capelli bagnati la rendeva ancora più eccitante.
" è davvero un posto bellissimo, non lo conoscevo e neanche ne avevo sentito parlare" mi disse mentre muoveva le braccia per tenersi in equilibrio in acqua, anche se nel punto in cui eravamo riuscivamo a toccare con i piedi sul fondo.
"Hai visto che bel posto ti ho fatto vedere, non mi merito un regalino da parte tua?"
La buttai lì a mò di battuta ma anche per sondare il terreno e vedere come si ponevano le cose.
Marta mi rispose che ci avrebbe pensato su e soprattutto voleva vedere se riuscivo a fare il bravo in quella giornata.
Mentre eravamo immersi fino al collo parlavamo un po di tutto, dal suo rientro in inghilterra subito dopo il battesimo della bambina, dai suoi progetti lavorativi futuri e qualche domanda riguardò pure la mia vita privata.
La ragazza era curiosa di sapere come mai non riuscivo ad avere relazioni di lunga durata, e io pian piano iniziavo a darle dettagli della mia vita.
Durante la nostra chiacchierata il mio sguardo invece di incrociare i suoi occhi, molto spesso si posava più in basso andando a cercare il suo seno costretto in quel costume attualmente troppo stretto per lei.
Si intravedeva l areola che faceva capolino e grazie al movimento dell'acqua sembrava che tutto sarebbe fuoriuscito a momenti.
Lei si era accorta che ero più interessato a ciò che si trovava sotto il pelo dell'acqua che ad intrattenere una discussione produttiva.
Per uscire da quel momento di stallo mi propose una sorta di gara di nuoto.
" che ne dici di una sfida? Facciamo una gara a chi arriva a quello scoglio affiorante laggiù in fondo e poi si torna indietro fino alla riva. Vince il primo che arriva in spiaggia agli asciugamani "
Le rispondo che va bene, ma le dico che deve iniziare a prepararsi alla sconfitta.
Do il via, iniziamo a nuotare fianco a fianco verso lo scoglio prescelto, un centinaio di metri dal punto di partenza.
La ragazza ci sapeva fare e riusciva a tenere il mio ritmo, io dal canto mio non stavo dando il massimo ma semplicemente mi tenevo al suo livello.
Ogni tanto rallentavo in modo da farmi superare il tanto necessario a vedere le splendide chiappe che si muovevano in sincronia durante la nuotata.
Arriviamo insieme allo scoglio, giriamo e facciamo dietrofront verso riva.
Aumento il ritmo e la stacco di qualche metro, vedo che lei reagisce e da il massimo per cercare di riprendermi.
Allora quando ormai mancava davvero poco alla riva, rallento di proposito in modo da consentirle di superarmi e darle l'impressione di essere riuscita a battermi.
Andò così mi passò davanti e una volta arrivata in prossimità della riva si alzò in piedi e corse fuori.
Una volta raggiunti gli asciugamani si girò per esultare e vedere dove fossi.
Io stavo uscendo in quel momento, ma mai fui così felice di aver perso una sfida.
In quella nuotata concitata, a furia di muoversi e di sbracciarsi in modo da riuscire a vincere il suo costumino striminzito le aveva giocato un brutto scherzo e Marta si trovava di fronte a me con le sue tette al vento.
Appena mi avvicinai lei subito mi fece notare che avevo perso.
"Fidati che ho vinto anche arrivando secondo, sto già ammirando le coppe !"
Si accorse che stavo guardando il suo petto e nell'abbassare lo sguardo si rese conto di essere rimasta con le poppe al vento.
Fece la finta imbarazzata e cercò di ricoprirsi.
Io ormai a un passo da lei le dissi che ormai non avevo visto nulla di nuovo e visto che in spiaggia eravamo solo noi due tanto valeva che le lasciasse libere di abbronzarsi piuttosto che tenerle imprigionate in quello stretto indumento.
Si fermò a riflettere e mi lanciò uno sguardo, un mix tra il volermi sfidare e il voler giocare ad un gioco carico di malizia.
La vidi portarsi le mani dietro la schiena e sganciare il reggiseno per poi farlo scivolare verso il basso lungo le sue braccia.
" mi hai convinto, forse hai ragione tu, tanto alla fine non è una
novità ciò che vedi, piuttosto cerca di non restare imbambolato a fissarle con la bava alla bocca altrimenti dovrò ricoprirmi"
Le sue tettone libere stavano facendo effetto ai miei piani bassi ma non dovevo dargliela vinta.
"Senti ragazzina, non crederai di averle solo tu un paio di tette in esclusiva! Per me potresti stare anche completamente nuda che la situazione non mi farebbe ne caldo ne freddo!"
Le risposi in modo da farmi vedere superiore a lei.
" Ma smettila di dire minchiate, non credi neanche tu a quello che dici, infatti ti è già cresciuto il naso per le bugie"
Mentre diceva quelle parole indicava con il suo indice il mio "naso" che era cresciuto, cresciuto all'interno dei boxer però.......