Racconto di fantasia Nuovi orizzonti di coppia

sellacanb

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Signori miei, calma! Questo primo racconto è molto soft temo, in fondo è solo l'inizio :)
Prima di tutto, complimenti per le tue abilità di scrittura. Un racconto davvero completo e coinvolgente. Poi volevo chiederti se fosse possibile vedere la tua ragazza, seppur censurata a dovere, per alimentare le fantasie. In ogni caso, ancora complimenti e continua così!
 
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alfredoa

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Prima di tutto, complimenti per le tue abilità di scrittura. Un racconto davvero completo e coinvolgente. Poi volevo chiederti se fosse possibile vedere la tua ragazza, seppur censurata a dovere, per alimentare le fantasie. In ogni caso, ancora complimenti e continua così!

Grazie @sellacanb, onestamente avevi già pensato che richieste simili sarebbero arrivate, ma preferisco di no.
La sputtanata è sempre dietro l'angolo e poi trovo più stimolante doversela immaginare.

Colgo comunque il suggerimento, magari nei prossimi racconti inserisco qualche descrizione più precisa.
 
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alfredoa

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PARTE 3


Sentii la bocca della mia lei avvicinarsi al mio orecchio per dirmi:

-Amore, ma quei due stanno scopando?!-.



Rimasi in silenzio ancora qualche secondo per valutare meglio la situazione e confermai:

-Mi sa proprio di sì, eppure ci hanno sentiti entrare per forza...-.



Era davvero troppo a quel punto. Passi la mattinata piena di visioni paradisiache, ma una cosa come quella non poteva lasciarmi indifferente. Eccitato dai suoni espliciti che sentivamo iniziai con la mano a farmi strada fra le gambe della mia lei, trovando una situazione già piuttosto bagnata. Per sicurezza giocai comunque un po’ con il suo clitoride prima inserire un dito.



La cosa iniziava a sfuggire al controllo della mia ragazza, anche lei iniziò ad accennare dei gemiti e le sue mani cominciarono a sfiorarmi l’inguine.

Nel frattempo la coppia aveva aumentato la sua attività, si sentivano ormai chiaramente le onde del materasso ad acqua muoversi ritmicamente, dando l’idea di una penetrazione lenta ma decisa.



Incoraggiato dall’accompagnamento musicale e da una erezione ormai al suo massimo, spostai la mia ragazza un po’ più a lato in modo che mi desse le spalle. Poggiai delicatamente il mio pene sul suo buchino per eccitarla un po’ di più, nonostante fino ad allora non mi avesse mai concesso quell’entrata (e non sarebbe accaduto ancora per un bel po’) e dopo qualche secondo mi intrufolai dentro di lei dalla porta principale, ormai un lago.



Dopo qualche spinta delicata e un lascivo tentativo di lei di fermarmi, aumentai il ritmo. La giornata e quella situazione mi stavano facendo impazzire e credo che anche lei fosse ormai vicino al suo culmine, quando ad un tratto la porta della stanza si aprì.



Due coppie piuttosto su di età si avvicinarono alle sdraio alla ricerca delle loro borse, evidentemente lasciate lì da prima, non curandosi troppo della quiete che regnava. Le loro voci piuttosto alte e il raggio di luce intenso entrato dalla porta aperta avevano rovinato l’atmosfera irrimediabilmente, il coro di gemiti si era ovviamente interrotto e anche noi due eravamo paralizzati, con il mio membro ancora dentro di lei.



Data l’intrusione poco gradita persi la mia erezione in poco tempo, fino a che la mia lei non si sfilò delicatamente e si girò guardandomi negli occhi bisbigliando:

-Che peccato, ancora un po’ e c’ero. Hai visto chi erano loro due?-.



Approfittando del fatto che la coppia si stava alzando per lasciare la stanza, riconobbi subito la ragazza, anche se non proprio dal volto. In quel momento infatti dopo essersi messa in piedi stava sistemandosi l’accappatoio, offrendo una vista integrale del primo seno enorme che avevo visto all’inizio della giornata.



A questa visione si associò subito una dolorosa stretta improvvisa alle mie palle.

-Ti avevo avvertito, un’altra occhiata e mi incazzo davvero- disse ridendo lei sottovoce.



-Immagino di essermelo meritato- acconsentii.



Una volta calmati del tutto i bollenti spiriti uscimmo e ci immergemmo ancora nell’idromassaggio esterno. Morivo dalla voglia di commentare insieme alla mia ragazza quello che avevamo sentito e vissuto, ma il centro benessere stava iniziando a diventare davvero pieno.



Non ci fu quasi più modo di avere una conversazione privata da tanta gente c’era, in compenso però la clientela era molto varia. Addirittura nel primo pomeriggio entrarono un gruppo di amiche evidentemente poco più che diciottenni dai fisici davvero notevoli. Anche in quell’occasione il mio amico si comporto bene alla vista di loro che entravano nel bagno turco con tette e culetti al vento, ma qui ci volle anche un po’ di autocontrollo mentale.



La mia lei, felice come una pasqua per la giornata, verso le 3 mi ricordo che dovevamo ancora recuperare i bagagli dall’hotel per poi tornare a casa. A malincuore quindi tornammo verso gli spogliatoi per cambiarci e lasciare quel luogo ameno.



Durante il tragitto verso casa i primi minuti furono molto silenziosi, quasi che nessuno dei due volesse toccare l’argomento per paura di rovinare il tutto con una parola sbagliata.



Cercai di rompere il silenzio: -Cosa ne dici quindi? A me è piaciuto un sacco stare tutto il giorno senza costume a essere onesto-.



Lei con aria di sufficienza: -Sì, non male. Ma sono convinta che quello che più ti è piaciuto è stato il momento del pisolino, non negarlo-.



Cercai di prenderla subito in contropiede: -Dal punto di vista fisico sì, hai ragione, quello è stato il momento più appagante della giornata nonostante non siamo riusciti a concludere degnamente, però...-



-Però?!- incalzò la mia ragazza.



-Però non so se lo metterei in cima alla classifica dei momenti della giornata. Forse la cosa che più mi ha lasciato il segno è stata la nostra conversazione su come il tuo corpo nudo potesse dare felicità al vecchietto-.



Lei si fece molto pensierosa, così per stemperare la tensione continuai: -Certo, anche quelle tre ragazzine nel pomeriggio erano davvero memorabili, credo che il vecchietto che hai reso felice la mattina se le avesse viste avrebbe rischiato un infarto...-



La reazione della mia ragazza fu ovviamente un principio di schiaffetto sulla mia faccia unita a vaghe minacce di essere lasciato su quella strada montagna nudo per la notte, così che mi sarei sicuramente raffreddato i bollenti spiriti.



In chiusura della conversazione cercai però risposte alla domanda che più mi premeva fare:

-Ma ascolta, per capire. Se ci è piaciuta così tanto la giornatina, la possiamo sempre replicare in futuro no?-.



E lei: -Non direi di no, però non voglio neanche che diventi troppo un’abitudine. E poi credo sarebbe un po’ troppo dispendioso tornare così spesso in Trentino no?-.



Acconsentii -Sì, non possiamo sempre tornare in Trentino per fare un bagno nudi o vivere una giornata diversa. Però si può sempre cercare qualcosa di più vicino, di simile, lascia fare a me!-.



Nelle settimane successive mi scervellai su come tornare in un contesto quanto meno simile a quello che avevamo vissuto. Non sapevo cosa fosse più forte, la voglia di mostrare ancora la mia futura moglie ad altre persone o vedere nuovi corpi femminili nudi.



Ovviamente una soluzione alla fine la trovai…

(CONTINUA...)
 

Strady2

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Bello, bravo scrivi bene e il racconto è molto "reale" sembra di essere li con voi.
Capitata anche a noi una situazione simile, in un centro benessere qui vicino senza andare in trentino.
 

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