Racconto di fantasia Nuovi orizzonti di coppia

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alfredoa

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Sempre più avvincente. Il nome dell'hotel si può dire?
Meglio di no :)
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Mamma mia non sto nella pelle !
E' l'hotel con la zona scambisti ???
Altro che deluso.......
Non vedo l'ora di leggere della vacanza !!!

P.S. Se non è un fatto realmente accaduto dovresti fare lo scrittore di romanzi thriller-erotici.....

Zona nudista, non scambista, cosa ben diversa :)
 
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PARTE 6



L’attesa della partenza mi fece penare non poco e la mia ragazza non aiutò sicuramente.



Fra la mia scoperta con Marco e il giorno in cui caricammo le valigie in macchina infatti cercai in tutti i modi di scoprire cosa stava architettando la mia lei, ma si rivelò quasi impossibile.

Per farla scbilanciare infatti avrei dovuto ammettere di aver curiosato nelle sue cose, seppur involontariamente, e memore delle tensioni recenti sul tema non avevo davvero voglia di mettere a rischio la vacanza.



Ogni mio tentativo di farla parlare dell’hotel infatti veniva abilmente evitato, ero solo riuscito a parlare del paese che avevano (aveva) scelto.

Anzi, in quei giorni ci fu pure un momento di panico, quando la mia ragazza entrò nella stanza con un sorriso molto soddisfatto e mi annunciò: -L’hotel ha finito tutte le stanze, soldout! A quanto pare il primo week-end di sole ha fatto impazzire tutti-.



Facevo davvero fatica a seguirla, perché era così soddisfatta della cancellazione dei nostri piani?



La mia ragazza proseguì: -Ma Alessia ha già chiamato e trovato una soluzione. Praticamente hanno una piccola dépandance con mini appartamenti adatti alle famiglie, che aprono solo d’inverno per le settimane bianche. Visto che questo week-end è l’hotel è pieno, hanno deciso di aprire tutto e abbiamo preso l’ultimo appartamento da quattro per noi!- concluse soddisfattissima.



A dir la verità non condividevo del tutto la sua soddisfazione al momento. Mi ero già prefigurato una piacevole vacanza costellata di visioni di Alessia e la mia lei nude durante il giorno, seguite da amplessi da favola la sera nella privacy della nostra camera, ma a quanto pare non si poteva avere tutto. Pazienza, conclusi fra me e me prima di dire: -Ok, la cosa non mi fa impazzire, Marco non lo conosco così bene da pensare di convivere per qualche giorno negli stessi spazi. Ma immagino non ci siano alternative-.



-Ma se sembravate migliori amici dopo cinque secondi che vi conoscevate- fece lei- E poi ognuno ha la sua stanza eh, ci hanno assicurato che ci stanno anche il sei lì dentro volendo. Se non ti va proprio comunque disdiciamo…-.



-Assolutamente no!- chiusi subito il discorso- che figura ci faremmo con loro adesso-.



Arrivò quindi il giorno della partenza e l’umore della mia ragazza pareva non poter essere migliore, era davvero eccitata all’idea del viaggio imminente.



Alessia e Marco arrivarono con pochissimo ritardo per prenderci e partire alla volta delle montagne.

Le ragazze avevano deciso di stare dietro, così che mentre io e Marco passammo il viaggio a discutere dei nostri gusti musicali alla radio, loro due parlarono ininterrottamente per tutto il tragitto.

I discorsi erano per la maggior parte volti ad aggiornare Alessia su tutti i gossip che si era persa in quegli anni stando all’estero, ma a volte le loro voci si facevano inudibili dai sedili anteriori e le parole erano inframezzate da numerose risatine.



Fu così che mentre ascoltavamo un album di una band che Marco aveva appena scoperto e voleva farmi conoscere analizzai la situazione. L’idea era evidentemente nata dalla mente della mia ragazza e con Alessia aveva trovato terreno fertile, anche lei sapeva benissimo a quanto pare della situazione in cui ci saremo trovati. Probabilmente puntavano a sorprendere me e Marco, ma ormai l’unica persona inconsapevole in macchina della cosa era quest’ultimo. La convivenza forzata nello stesso appartamento inoltre pareva andare particolarmente a genio della mia ragazza.



Fu rimuginando su questi fatti che finalmente arrivammo a destinazione nel primo pomeriggio, in una cornice decisamente paradisiaca. L’hotel era immerso nel verde nel mezzo di una vallata e parcheggiando notammo subito la famosa dèpadance, separata dalla struttura principale da un piccolo vialetto di pochi metri.



Sbrigate le pratiche dell’arrivo portammo i bagagli nel mini-appartamento. Era una sistemazione di dimensioni notevoli, con un’ampia zona giorno con tanto di balcone e due comode camere da letto, una leggermente più piccola dell’altra.



Dopo esserci ripresi un po’ dalle fatiche del viaggio in macchina Alessia esordì: -Ragazzi, ditemi cosa volete fare in fretta, se no io mi faccio una doccia. O ancora meglio un bagnetto in piscina, se avete intenzione di rimanere spiaggiati sul divano come due vecchi fino a sera-.



Le nostre espressioni furono abbastanza eloquenti per far capire ad Alessia che non c’erano molte speranze a breve termine, così si rivolse alla mia lei: -Ti prego, dimmi che almeno tu sei ancora giovane...-.



-Ma non dirlo neanche per scherzo, ovvio che sì. Dai, mettiamoci i costumi e andiamo- acconsentì entusiasta la mia ragazza.



Dopo che furono uscite io e Marco ci impiegammo un’oretta abbondante per riprenderci del tutto e andare alla ricerca delle nostre metà. La ricerca tuttavia fu più impegnativa del previsto, le nostre ragazze sembravano sparite.



L’hotel aveva infatti una zona piscina esterna aperta a tutti davvero enorme, con tanto di giardino per la tintarella con una cinquantina di sdraio, ma ne in piscina ne sui lettini quelle due sembravano esserci. Portammo le nostre ricerche anche nel bar dell’hotel, ma nulla, fino a che, cercando di mantenere tutta la compostezza possibile, dissi a Marco:

-L’unico posto in cui non abbiamo cercato è nel centro benessere, andiamo lì-.



Aiutati dalla segnaletica, ci dirigemmo verso la spa. Ovviamente sapevo bene cosa aspettarci, avevo fatto i miei compiti a casa subito dopo aver scoperto il nome dell’hotel: sul retro della struttura principale che dava verso la strada ci sarebbe dovuto essere un centro benessere di tutto rispetto, con quasi una decina fra saune, bagni turchi e idromassaggi, una comoda sala relax e soprattutto un giardino riservato in cui era ammessa la tintarella integrale.



Non appena entrati ci rendemmo subito conto di essere stati finora nella parte meno frequentata dell’hotel, almeno nelle ore pomeridiane. Un nugolo di persone ci stava precedendo all’ingresso, dove sulla porta erano appese varie istruzioni e raccomandazioni sul luogo in cui stavamo per entrare. Quelle che più mi fecero illuminare gli occhi ovviamente furono quelle riguardanti il limite di età per accedere all’area e il tipico (almeno da quelle parti) segnale di divieto del costume al suo interno.



Sicuramente anche Marco le aveva notate, ma mantenne una stoica espressione noncurante e aprì la porta semitrasparente. Ci infilammo subito negli spogliatoi maschili per prepararci, quando al momento cruciale del calare il costume Marco mi chiese: -Scusami, ma ho capito bene vero? Qui dentro non si può andare in giro in costume? Cioè, stiamo completamente nudi?- chiese finalmente con una faccia allarmata.



-Eh sì, è una cosa normale da queste parti, sai le influenze nordiche… qua non si sentono obbligati a seguire i pudori italiani- risposi io.



Era la prova del nove, qui si giocavano in un colpo solo tutti i miei piani sulla vacanza e dalla sua reazione le cose potevano precipitare molto velocemente. Immaginavo i pensieri contrastanti che stava elucubrando in quel momento, pensieri che si altalenavano fra la gelosia e la curiosità.

Il mio dubbio duro poco, dopo qualche secondo di riflessione un sorriso si fece spazio sulla sua faccia: -Beh, interessante. Spero non ti offenderai se non saprò tenere molto a bada lo sguardo all’inizio, tu sarai pure abituato a queste cose ma per me è la prima volta!-.

-No ti sbagli, per noi è solo la seconda volta in un posto così- risposi ricambiano il sorriso-e non ti preoccupare per l’occhio che cade, anche io non prometto nulla vista Alessia-.

-Figurati, questo sarà un sogno per lei. Non perde occasione per tirare fuori le tette quando può, ci sono abituato agli uomini che la scannerizzano. Certo che tutta nuda...- si interruppe fra il pensoso e il divertito.



Benvenuto nel club, pensai, facendo strada con indosso solo l’accappatoio e le ciabatte.



Marco si godette lo spettacolo iniziale delle persone che uscivano ed entravano nude dalle varie stazioni. La clientela era variegata, italiani e stranieri, giovani e meno giovani e un paio di donne dai lineamenti teutonici davvero notevoli con una peluria molto chiara in mezzo alle gambe, ma delle nostre ragazze nessuna traccia.



Iniziando a temere che in realtà avessimo fatto fiasco, dissi con un tono quasi rassegnato: -Proviamo anche in giardino, ormai siamo qui-.



Camminando per il giardino potemmo rifarci gli occhi. Tante coppiette infatti erano sdraiate sui lettini a prendere il sole in totale relax, senza nulla indosso ovviamente. Una donna di mezz’età in particolare, ne bella ne brutta, ci offrì un discreto siparietto dandosi la crema solare sui suoi grossi seni proprio mentre passavamo davanti a lei.



Fu così con un certo ritardo che ci accorgemmo di due lettini un po’ spostati dalla zona principale, in quasi totale solitudine. Su una sdraio era distesa una ragazza mora a pancia in su con il pube completamente depilato che non lasciava nulla all’immaginazione. Sull’altra invece un’altra ragazza a pancia in giù offriva lo spettacolo di un didietro sodo che conoscevo molto bene.



Erano ovviamente Alessia e la mia lei, non ci fu bisogno della gomitata che Marco mi tirò eccitato per attirare la mia attenzione...



(CONTINUA..)
 

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ndo la mia ragazza entrò nella stanza con un sorriso molto soddisfatto e mi annunciò: -L’hotel ha finito tutte le stanze, soldout! A quanto pare il primo week-end di sole ha fatto impazzire tutti-.
PARTE 6



L’attesa della partenza mi fece penare non poco e la mia ragazza non aiutò sicuramente.



Fra la mia scoperta con Marco e il giorno in cui caricammo le valigie in macchina infatti cercai in tutti i modi di scoprire cosa stava architettando la mia lei, ma si rivelò quasi impossibile.

Per farla scbilanciare infatti avrei dovuto ammettere di aver curiosato nelle sue cose, seppur involontariamente, e memore delle tensioni recenti sul tema non avevo davvero voglia di mettere a rischio la vacanza.



Ogni mio tentativo di farla parlare dell’hotel infatti veniva abilmente evitato, ero solo riuscito a parlare del paese che avevano (aveva) scelto.

Anzi, in quei giorni ci fu pure un momento di panico, quando la mia ragazza entrò nella stanza con un sorriso molto soddisfatto e mi annunciò: -L’hotel ha finito tutte le stanze, soldout! A quanto pare il primo week-end di sole ha fatto impazzire tutti-.



Facevo davvero fatica a seguirla, perché era così soddisfatta della cancellazione dei nostri piani?



La mia ragazza proseguì: -Ma Alessia ha già chiamato e trovato una soluzione. Praticamente hanno una piccola dépandance con mini appartamenti adatti alle famiglie, che aprono solo d’inverno per le settimane bianche. Visto che questo week-end è l’hotel è pieno, hanno deciso di aprire tutto e abbiamo preso l’ultimo appartamento da quattro per noi!- concluse soddisfattissima.



A dir la verità non condividevo del tutto la sua soddisfazione al momento. Mi ero già prefigurato una piacevole vacanza costellata di visioni di Alessia e la mia lei nude durante il giorno, seguite da amplessi da favola la sera nella privacy della nostra camera, ma a quanto pare non si poteva avere tutto. Pazienza, conclusi fra me e me prima di dire: -Ok, la cosa non mi fa impazzire, Marco non lo conosco così bene da pensare di convivere per qualche giorno negli stessi spazi. Ma immagino non ci siano alternative-.



-Ma se sembravate migliori amici dopo cinque secondi che vi conoscevate- fece lei- E poi ognuno ha la sua stanza eh, ci hanno assicurato che ci stanno anche il sei lì dentro volendo. Se non ti va proprio comunque disdiciamo…-.



-Assolutamente no!- chiusi subito il discorso- che figura ci faremmo con loro adesso-.



Arrivò quindi il giorno della partenza e l’umore della mia ragazza pareva non poter essere migliore, era davvero eccitata all’idea del viaggio imminente.



Alessia e Marco arrivarono con pochissimo ritardo per prenderci e partire alla volta delle montagne.

Le ragazze avevano deciso di stare dietro, così che mentre io e Marco passammo il viaggio a discutere dei nostri gusti musicali alla radio, loro due parlarono ininterrottamente per tutto il tragitto.

I discorsi erano per la maggior parte volti ad aggiornare Alessia su tutti i gossip che si era persa in quegli anni stando all’estero, ma a volte le loro voci si facevano inudibili dai sedili anteriori e le parole erano inframezzate da numerose risatine.



Fu così che mentre ascoltavamo un album di una band che Marco aveva appena scoperto e voleva farmi conoscere analizzai la situazione. L’idea era evidentemente nata dalla mente della mia ragazza e con Alessia aveva trovato terreno fertile, anche lei sapeva benissimo a quanto pare della situazione in cui ci saremo trovati. Probabilmente puntavano a sorprendere me e Marco, ma ormai l’unica persona inconsapevole in macchina della cosa era quest’ultimo. La convivenza forzata nello stesso appartamento inoltre pareva andare particolarmente a genio della mia ragazza.



Fu rimuginando su questi fatti che finalmente arrivammo a destinazione nel primo pomeriggio, in una cornice decisamente paradisiaca. L’hotel era immerso nel verde nel mezzo di una vallata e parcheggiando notammo subito la famosa dèpadance, separata dalla struttura principale da un piccolo vialetto di pochi metri.



Sbrigate le pratiche dell’arrivo portammo i bagagli nel mini-appartamento. Era una sistemazione di dimensioni notevoli, con un’ampia zona giorno con tanto di balcone e due comode camere da letto, una leggermente più piccola dell’altra.



Dopo esserci ripresi un po’ dalle fatiche del viaggio in macchina Alessia esordì: -Ragazzi, ditemi cosa volete fare in fretta, se no io mi faccio una doccia. O ancora meglio un bagnetto in piscina, se avete intenzione di rimanere spiaggiati sul divano come due vecchi fino a sera-.



Le nostre espressioni furono abbastanza eloquenti per far capire ad Alessia che non c’erano molte speranze a breve termine, così si rivolse alla mia lei: -Ti prego, dimmi che almeno tu sei ancora giovane...-.



-Ma non dirlo neanche per scherzo, ovvio che sì. Dai, mettiamoci i costumi e andiamo- acconsentì entusiasta la mia ragazza.



Dopo che furono uscite io e Marco ci impiegammo un’oretta abbondante per riprenderci del tutto e andare alla ricerca delle nostre metà. La ricerca tuttavia fu più impegnativa del previsto, le nostre ragazze sembravano sparite.



L’hotel aveva infatti una zona piscina esterna aperta a tutti davvero enorme, con tanto di giardino per la tintarella con una cinquantina di sdraio, ma ne in piscina ne sui lettini quelle due sembravano esserci. Portammo le nostre ricerche anche nel bar dell’hotel, ma nulla, fino a che, cercando di mantenere tutta la compostezza possibile, dissi a Marco:

-L’unico posto in cui non abbiamo cercato è nel centro benessere, andiamo lì-.



Aiutati dalla segnaletica, ci dirigemmo verso la spa. Ovviamente sapevo bene cosa aspettarci, avevo fatto i miei compiti a casa subito dopo aver scoperto il nome dell’hotel: sul retro della struttura principale che dava verso la strada ci sarebbe dovuto essere un centro benessere di tutto rispetto, con quasi una decina fra saune, bagni turchi e idromassaggi, una comoda sala relax e soprattutto un giardino riservato in cui era ammessa la tintarella integrale.



Non appena entrati ci rendemmo subito conto di essere stati finora nella parte meno frequentata dell’hotel, almeno nelle ore pomeridiane. Un nugolo di persone ci stava precedendo all’ingresso, dove sulla porta erano appese varie istruzioni e raccomandazioni sul luogo in cui stavamo per entrare. Quelle che più mi fecero illuminare gli occhi ovviamente furono quelle riguardanti il limite di età per accedere all’area e il tipico (almeno da quelle parti) segnale di divieto del costume al suo interno.



Sicuramente anche Marco le aveva notate, ma mantenne una stoica espressione noncurante e aprì la porta semitrasparente. Ci infilammo subito negli spogliatoi maschili per prepararci, quando al momento cruciale del calare il costume Marco mi chiese: -Scusami, ma ho capito bene vero? Qui dentro non si può andare in giro in costume? Cioè, stiamo completamente nudi?- chiese finalmente con una faccia allarmata.



-Eh sì, è una cosa normale da queste parti, sai le influenze nordiche… qua non si sentono obbligati a seguire i pudori italiani- risposi io.



Era la prova del nove, qui si giocavano in un colpo solo tutti i miei piani sulla vacanza e dalla sua reazione le cose potevano precipitare molto velocemente. Immaginavo i pensieri contrastanti che stava elucubrando in quel momento, pensieri che si altalenavano fra la gelosia e la curiosità.

Il mio dubbio duro poco, dopo qualche secondo di riflessione un sorriso si fece spazio sulla sua faccia: -Beh, interessante. Spero non ti offenderai se non saprò tenere molto a bada lo sguardo all’inizio, tu sarai pure abituato a queste cose ma per me è la prima volta!-.

-No ti sbagli, per noi è solo la seconda volta in un posto così- risposi ricambiano il sorriso-e non ti preoccupare per l’occhio che cade, anche io non prometto nulla vista Alessia-.

-Figurati, questo sarà un sogno per lei. Non perde occasione per tirare fuori le tette quando può, ci sono abituato agli uomini che la scannerizzano. Certo che tutta nuda...- si interruppe fra il pensoso e il divertito.



Benvenuto nel club, pensai, facendo strada con indosso solo l’accappatoio e le ciabatte.



Marco si godette lo spettacolo iniziale delle persone che uscivano ed entravano nude dalle varie stazioni. La clientela era variegata, italiani e stranieri, giovani e meno giovani e un paio di donne dai lineamenti teutonici davvero notevoli con una peluria molto chiara in mezzo alle gambe, ma delle nostre ragazze nessuna traccia.



Iniziando a temere che in realtà avessimo fatto fiasco, dissi con un tono quasi rassegnato: -Proviamo anche in giardino, ormai siamo qui-.



Camminando per il giardino potemmo rifarci gli occhi. Tante coppiette infatti erano sdraiate sui lettini a prendere il sole in totale relax, senza nulla indosso ovviamente. Una donna di mezz’età in particolare, ne bella ne brutta, ci offrì un discreto siparietto dandosi la crema solare sui suoi grossi seni proprio mentre passavamo davanti a lei.



Fu così con un certo ritardo che ci accorgemmo di due lettini un po’ spostati dalla zona principale, in quasi totale solitudine. Su una sdraio era distesa una ragazza mora a pancia in su con il pube completamente depilato che non lasciava nulla all’immaginazione. Sull’altra invece un’altra ragazza a pancia in giù offriva lo spettacolo di un didietro sodo che conoscevo molto bene.



Erano ovviamente Alessia e la mia lei, non ci fu bisogno della gomitata che Marco mi tirò eccitato per attirare la mia attenzione...



(CONTINUA..)
Belle le ragazze con questo spirito di iniziativa..
 

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