patrulla
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Roba da ricchi - seconda parte
Finora sono stato molto sbrigativo, altri particolari li aggiungerò poi, perché avevo fretta di arrivare a questo momento. Devo dirvi che tutto quello fatto nei venti anni precedenti è stato quasi tutto studiato per arrivare a una situazione del genere, ma prima voglio entrare più nel dettaglio delle nostre descrizioni. Io all'epoca ero uno splendido quasi cinquantenne, alto 1,85 distinto e curato, fisico asciutto ma ho anche i miei muscoli, capelli corti e brizzolati e dei lineamenti molto gradevoli.
Giada invece come ci siamo trasferiti a Roma ha potuto finalmente sfogare tutto il suo esibizionismo. Un paio di anni prima si è rifatta le tette quarta misura, avendo prima una seconda scarsa il risultato è stato una sorta di palloni duri e non molto naturali, con due capezzoloni scuri e giganti. Dal moro poi è passata al rossiccio, che si intonano con le sue lentiggini che non si notano molto, curando poi negli ultimi anni in maniera maniacale il suo fisico, mai così tonico come or anche se il suo culone è ancora soffice proprio come piace a me.
Nella sua nuova vita capitolina più che una bellezza alla Dolce Vita sembrava una bellezza alla Brazzers, giusto per intenderci. Una cavallona sempre succinta a mia totale disposizione, sia fisica che psicologica. Negli anni infatti non ho fatto altro che plasmarla giocando sulla totale venerazione da parte sua e della sua famiglia. Del resto in utto quel tempo il mio è stato un comportamento impeccabile.
I primi tempi a Roma fummo molto impegnati a riarredare casa, rividi dei vecchi amici e ci godevamo quella nuova vita come una coppietta. Ci facemmo delle foto per iscriverci ad alcuni siti di scambisti e ci informammo su alcuni club privè. Lei non si teneva "ma quand'è che iniziamo a fare porcate" non faceva che ripetermi, e io le spiegavo "vedrai mia cara, per la prima volta voglio farti una regalo che gradirai moltissimo".
Per questa nostra prima volta avevo una idea ben precisa. Al paese ogni tanto veniva a scaricare delle merci al nostro negozio Ivan, un bulgaro che descriverlo come taciturno è riduttivo. Alto più di me, magro come uno stecco e totalmente pelato, io l'ho ribattezzato il marziano anche per la carnagione quasi giallastra, viveva di lavoretti per mantenere la figlia e l'ex moglie che stanno in Bulgaria.
Io lo presi in simpatia e gli trovavo sempre dei lavoretti. Negli anni passati al paese legai con il marito di una amica di mia moglie. Avendo lui delle terre, andavo ad aiutarlo a raccogliere le olive quando era stagione, così proposi di far venire anche Ivan naturalmente pagandolo. Una volta visto che poi dovevamo andare a cena, questo ci mise a disposizione uno spogliatoio per farci una doccia e cambiarci.
Nello spogliatoio Ivan si vedeva che tergiversava, così gli chiesi se aveva imbarazzo perché nel caso mi sarei sbrigato e poi uscivo. Lui per non offendermi forse disse no no e iniziò a spogliarsi. Andò a fare la doccia in mutande ma rimasi sbigottito dal rigonfiamento. Probabilmente mi prese per un gay quando lo sorpresi in doccia "ma tu veramente vai in giro con quel coso tra le gambe?". Ivan non ha un cazzo, ha un avanbraccio, una proboscite lunga e larga che termina con una cappella piccola se confrontata al resto.
In seguito si confidò con me: lui considerava quel cazzo una maledizione, ingombrante anche da moscio poche ragazze, puttane comprese, hanno deciso di farsi scopare da lui. In più ci metteva almeno un'ora per venire e in pratica non scopava da anni perché le prostitute da strada non lo volevano. In sincerità mi faceva un po' pena, così miadoperai molto per farlo assumere come autista da un fornitore visto che aveva tutte le patenti e in passato era stato anche camionista.
Era lui il mio regalo per Giada. A Ivan gli spiegai che se si fosse fatto scappare un parola lo avrei fatto licenziare e che non gli avrei più fatto trovare lavoro. Lui era incredulo e disse che avevo la sua parola. Così una sera dissi a mia moglie che volevo legarla a pecora, a casa avevamo tante di quelle cose che potevamo fare concorrenza a un sexy shop, e le legai mani e piedi ai quattro lati del letto.
Iniziai così a sculacciarla e a insultarla, cosa che lei adorava, poi andai alla porta e feci entrare Ivan. "Ma che cazzo ma sei matto!!" mi urlò, e io ridendo dissi al mio amico "Ivan dai il tuo regalo alla mia signora". Lui imbarazzatissimo si spogliò mostrando il suo cazzone gigantesco ed eretto "oddiooo ma è finto??" esclamò Giada prima che non fui io a ficcarle il cazzo in bocca. "Vedi Ivan, così devi fare" gli dissi mentre cercavi di spingerle il cazzo più in fondo possibile. Nonostante la grande bocca di mia moglie, quando fu il turno dell'altro riusciva a prenderlo meno di un quarto.
Così iniziai a spingerle la testa verso quel cazzone, con lei che ogni volta soffocava implorandoci di scoparla. Invece andammo avanti così a lungo, ma poi ci fu un problema: nessuno dei preservativi che avevamo riusciva ad entrare a Ivan. Così iniziai a scoparla io da dietro ed era un autentico lago. Visto che aveva le mani bloccate, come le toccai il clitoride da sotto tempo un minuto e venne in maniera fragorosa.
Io non è che resistetti più di tanto e le sborra sul culone, per poi slegarla permettendole di dedicarsi a due mani al cazzone di Ivan. Lui non faceva una piega, era una sfinge immobile e inespressiva, si limitava solo a palparle le tette. "Io non resisto, lo voglio dentro" disse Giada, e così anche senza preservstivo si impalò su quella mazza. Nonstante la mia signora sia molto aperta, entrava solo la metà ma era sufficiente per portarla ad avere una serie di orgasmi a raffica.
Io eccitato da quella scena presi il lubrificante e mi piazzai dietro, mettendolo nel culo a mia moglie per quella che è stata la sua prima doppia. Le sue urla credo si siano sentite in tutto il quartiere, anche perché dopo un po' iniziai a pomparla forte. Dopo un cinque minuti le venni nel culo, ma Ivan ancora non dava segni di cedimento. Mia moglie alora se lo portò in doccio e dopo una interminabile spagnola venne in maniera indicibile: almeno dieci schizzi densi che le ricoprirono le tette e la faccia, sembrava uscita da un bukkake.
Quando andò via tranquillizzai Giada sulla sua discrezione e da quel giorno Ivan è entrato stabilmente nei nostri giochi, lo è tuttora, tanto che dopo aver fatto alcune foto di lui all'opera con mia moglie decidemmo di mettere un annuncio dove ci proponevamo come coppia+singolo superdotato. Dopo poche ore dal nostro esordio su un paio di siti, avevamo la casella dei messaggi privati quasi piena...
Finora sono stato molto sbrigativo, altri particolari li aggiungerò poi, perché avevo fretta di arrivare a questo momento. Devo dirvi che tutto quello fatto nei venti anni precedenti è stato quasi tutto studiato per arrivare a una situazione del genere, ma prima voglio entrare più nel dettaglio delle nostre descrizioni. Io all'epoca ero uno splendido quasi cinquantenne, alto 1,85 distinto e curato, fisico asciutto ma ho anche i miei muscoli, capelli corti e brizzolati e dei lineamenti molto gradevoli.
Giada invece come ci siamo trasferiti a Roma ha potuto finalmente sfogare tutto il suo esibizionismo. Un paio di anni prima si è rifatta le tette quarta misura, avendo prima una seconda scarsa il risultato è stato una sorta di palloni duri e non molto naturali, con due capezzoloni scuri e giganti. Dal moro poi è passata al rossiccio, che si intonano con le sue lentiggini che non si notano molto, curando poi negli ultimi anni in maniera maniacale il suo fisico, mai così tonico come or anche se il suo culone è ancora soffice proprio come piace a me.
Nella sua nuova vita capitolina più che una bellezza alla Dolce Vita sembrava una bellezza alla Brazzers, giusto per intenderci. Una cavallona sempre succinta a mia totale disposizione, sia fisica che psicologica. Negli anni infatti non ho fatto altro che plasmarla giocando sulla totale venerazione da parte sua e della sua famiglia. Del resto in utto quel tempo il mio è stato un comportamento impeccabile.
I primi tempi a Roma fummo molto impegnati a riarredare casa, rividi dei vecchi amici e ci godevamo quella nuova vita come una coppietta. Ci facemmo delle foto per iscriverci ad alcuni siti di scambisti e ci informammo su alcuni club privè. Lei non si teneva "ma quand'è che iniziamo a fare porcate" non faceva che ripetermi, e io le spiegavo "vedrai mia cara, per la prima volta voglio farti una regalo che gradirai moltissimo".
Per questa nostra prima volta avevo una idea ben precisa. Al paese ogni tanto veniva a scaricare delle merci al nostro negozio Ivan, un bulgaro che descriverlo come taciturno è riduttivo. Alto più di me, magro come uno stecco e totalmente pelato, io l'ho ribattezzato il marziano anche per la carnagione quasi giallastra, viveva di lavoretti per mantenere la figlia e l'ex moglie che stanno in Bulgaria.
Io lo presi in simpatia e gli trovavo sempre dei lavoretti. Negli anni passati al paese legai con il marito di una amica di mia moglie. Avendo lui delle terre, andavo ad aiutarlo a raccogliere le olive quando era stagione, così proposi di far venire anche Ivan naturalmente pagandolo. Una volta visto che poi dovevamo andare a cena, questo ci mise a disposizione uno spogliatoio per farci una doccia e cambiarci.
Nello spogliatoio Ivan si vedeva che tergiversava, così gli chiesi se aveva imbarazzo perché nel caso mi sarei sbrigato e poi uscivo. Lui per non offendermi forse disse no no e iniziò a spogliarsi. Andò a fare la doccia in mutande ma rimasi sbigottito dal rigonfiamento. Probabilmente mi prese per un gay quando lo sorpresi in doccia "ma tu veramente vai in giro con quel coso tra le gambe?". Ivan non ha un cazzo, ha un avanbraccio, una proboscite lunga e larga che termina con una cappella piccola se confrontata al resto.
In seguito si confidò con me: lui considerava quel cazzo una maledizione, ingombrante anche da moscio poche ragazze, puttane comprese, hanno deciso di farsi scopare da lui. In più ci metteva almeno un'ora per venire e in pratica non scopava da anni perché le prostitute da strada non lo volevano. In sincerità mi faceva un po' pena, così miadoperai molto per farlo assumere come autista da un fornitore visto che aveva tutte le patenti e in passato era stato anche camionista.
Era lui il mio regalo per Giada. A Ivan gli spiegai che se si fosse fatto scappare un parola lo avrei fatto licenziare e che non gli avrei più fatto trovare lavoro. Lui era incredulo e disse che avevo la sua parola. Così una sera dissi a mia moglie che volevo legarla a pecora, a casa avevamo tante di quelle cose che potevamo fare concorrenza a un sexy shop, e le legai mani e piedi ai quattro lati del letto.
Iniziai così a sculacciarla e a insultarla, cosa che lei adorava, poi andai alla porta e feci entrare Ivan. "Ma che cazzo ma sei matto!!" mi urlò, e io ridendo dissi al mio amico "Ivan dai il tuo regalo alla mia signora". Lui imbarazzatissimo si spogliò mostrando il suo cazzone gigantesco ed eretto "oddiooo ma è finto??" esclamò Giada prima che non fui io a ficcarle il cazzo in bocca. "Vedi Ivan, così devi fare" gli dissi mentre cercavi di spingerle il cazzo più in fondo possibile. Nonostante la grande bocca di mia moglie, quando fu il turno dell'altro riusciva a prenderlo meno di un quarto.
Così iniziai a spingerle la testa verso quel cazzone, con lei che ogni volta soffocava implorandoci di scoparla. Invece andammo avanti così a lungo, ma poi ci fu un problema: nessuno dei preservativi che avevamo riusciva ad entrare a Ivan. Così iniziai a scoparla io da dietro ed era un autentico lago. Visto che aveva le mani bloccate, come le toccai il clitoride da sotto tempo un minuto e venne in maniera fragorosa.
Io non è che resistetti più di tanto e le sborra sul culone, per poi slegarla permettendole di dedicarsi a due mani al cazzone di Ivan. Lui non faceva una piega, era una sfinge immobile e inespressiva, si limitava solo a palparle le tette. "Io non resisto, lo voglio dentro" disse Giada, e così anche senza preservstivo si impalò su quella mazza. Nonstante la mia signora sia molto aperta, entrava solo la metà ma era sufficiente per portarla ad avere una serie di orgasmi a raffica.
Io eccitato da quella scena presi il lubrificante e mi piazzai dietro, mettendolo nel culo a mia moglie per quella che è stata la sua prima doppia. Le sue urla credo si siano sentite in tutto il quartiere, anche perché dopo un po' iniziai a pomparla forte. Dopo un cinque minuti le venni nel culo, ma Ivan ancora non dava segni di cedimento. Mia moglie alora se lo portò in doccio e dopo una interminabile spagnola venne in maniera indicibile: almeno dieci schizzi densi che le ricoprirono le tette e la faccia, sembrava uscita da un bukkake.
Quando andò via tranquillizzai Giada sulla sua discrezione e da quel giorno Ivan è entrato stabilmente nei nostri giochi, lo è tuttora, tanto che dopo aver fatto alcune foto di lui all'opera con mia moglie decidemmo di mettere un annuncio dove ci proponevamo come coppia+singolo superdotato. Dopo poche ore dal nostro esordio su un paio di siti, avevamo la casella dei messaggi privati quasi piena...