Giunta la sera prendo l'auto e mi avvio per la fasta. Ammetto che ad un certo punto mi perdo per le vie, non capivo dove fosse questa casa, anche perchè era un po fuori zona. Dopo vari giri arrivo con un po di ritardo. Parcheggio e arrivo davanti a questa villa, molto bella. Sentivo la musica a tutto volume. Chiamo A ma non risponde, riprovo ma nulla. Decido di suonare al citofono ma nessuno rispondeva. Probabilmente nessuno sentiva per la forte musica che c'era. Alterno un po di chiamate ad A al suonare il citofono ma nulla. Passano dieci minuti abbondanti e dal cancello escono due ragazzi, che mi guardono con faccia strana. Gli dico che cerco A, mi rispondono di cercare dentro. Ne approfitto per entrare. La festa era nel ampio giardino dell'abitazione, attorno ad una grande piscina. C'erano anche le luci colorare che simulavano una discoteca. C'era piu gente di quanto mi avesse detto A.. mi inserisco tra la gente che bellava o parlava. Arrivo ad un tavolino dove due ragazzi davano da bere. Faccio per prendere un bicchiere e uno dei ragazzi mi dice chi fossi, gli dico che ero un'amico di A. Lui un po insospettito mi lascia predere il bicchiere, lo ringrazio e mi allontano. Mentre vago in cerca di A vedo che da lontano, seduta su un divano circondato da gente, c'è G che mi sta guardando. Chissà da quanto mi stava seguendo con lo sguardo. Mi avvicino e lei rimane impassibile. Prima di raggiungerla mi ferma un ragazzo che mi chiede chi fossi. Gli dico che ero un'amico di A e di G. Lui mi dice aspettare lì, va da G gli dice qualcosa, lei si alza e si avvicina a me. Era bellissima, rimasi a bocca aperta. Capelli tutti pettinati all'indietro con qualche gel che li rendevano luminosi non so. Un trucco abbastanza pesante sul viso ma adatto a lei, un ombretto blu sulle palpebre con dei brillantini e un rosetto blu sulle labbra carnose. Indossava un top blu scuro ma che assomigliava a un reggiseno, non so se fosse realmente un reggiseno ma non credo, che gli valorizzava il suo bel seno. E poi indossava una minigonna blu scuro davvero corta a vita bassa dalla quale uscivano due fili del perizoma che le salivano sui fianchi. Ai piedi un paio di scarpe blu scuro col tacco alto.
Quando si avvicina non mi da il tempo di salutarla che lei con un espressione fredda mi dice "cosa vuoi?". Io un po sorpreso da quella freddezza rispondo che cercavo A. Lei indicando un'angolo del giardino mi dice "eccola lì la tua puttanella". Mi giro nell'indicazione indicata e vedo A che discute animatamente con un ragazzo. Chiedo a G chi fosse quel ragazzo. "Il suo ex" mi risponde con un leggero sorriso. Gli chiedo cosa volesse, e lei mi fa "cose loro". Io rimango un po interdetto.. rimango a guardarli discutere, sento che G nell'orecchio mi dice "sei stato cattivo con me.. sei andata da lei, e ora cosa ti rimane? Nè me nè lei". Io mi giro di scatto e gli dico che in realtà era lei, G, che era scomparsa, che io l'avevo cercata, ma lei si era già girata che tornava tra i suoi amici. Rimango lì immobile, sprofondato. Decido di avvicinarmi ad A. Mentre cammino A mi nota, e mi urla qualcosa di incomprendibile. Capisco che era già ubriaca.. forse la festa era iniziata molto prima di quanto A mi avesse comunicato. Perchè mi aveva fatto venire più tardi? Sapeva forse che era invitato anche il suo ex? Voleva chiarire con lui prima di vedermi? Ma poi chiarire cosa? Gli piaceva ancora? Questi erano i mille pensieri che in una frazione di secondo mi erano passati per la testa in quel momento. L'ex di A si gira incazzato verso di me e mi urla "chi cazzo sei?". A allora si mette tra me e lui bloccando l'ex urlando cose che non si capivano. L'ex allora fa "allora sei tu?!" e divincolandosi da A mi da una spinta che mi fa cadere. Mi rialzo in fretta cercando di calmarlo, sono un tipo pacifico e non mi piace usare la violenza. Ma mentre parlo per farlo ragionare si avvicinano dei ragazzi che bloccano l'ex e uno mi prende e mi allontana. Questo mi chiede chi fossi, se ero venuto solo per creare casini. Mi fa sedere su una poltrona, mi chiede se mi ero fatto male. Gli dico che stavo bene, mi porta un drink da bere, lo ringrazio e mi dice di stare seduto li per un pò in modo che la situazione si calmi. Da lontano vedo A e il suo ex che erano tornati a parlare, meno animatamente di prima, vedo A che piange. Mi alzo per raggiungerli, il ragazzo che mi ha allontanato poco prima mi blocca e mi fa risedere. Mentre mi siedo vedo che A e l'ex hanno iniziato a baciarsi. A quella visione mi lascio andare sulla poltrona. Mi cade a terra il bicchiere di plastica. Mi sentii paralizzato, non riuscivo a far nulla, guardavo loro due che si baciavano.
Giro la testa verso sinistra, verso i divani e vedo G che mi sta guardando. Aveva un'espressione compiaciuta.. fumava una sigaretta seduta sopra le gambe di R, il suo ragazzo. Mi guardava e io la guardai. Poi guardai di nuovo verso A, si baciavano ancora, lui gli toccava il culo. Lei era attaccato a lui e faceva dei passettini all'indietro, causa il poco equilibrio dovuto dal troppo alcool. Riguardo G che mi stava ancora guardando. Assaporava la sua vittoria su di me, mi aveva smontato, sminuito. Si era riscattata da uno sgarbo che secondo lei gli avevo fatto. Mi sentì di nuovo un coglione. Abbassai lo sguardo a terra.. la festa andò avanti, A e l'ex erano spariti dalla mia vista, pensavo che stavano in casa a scopare. Lui che si approfittava di lei ubriaca e lei che in fondo voleva lui. Pensavo ad A che mi aveva usato per far ingelosire l'ex.. ma all'aperitivo e in mattinata al mare mi sembrava sincera, presa da me.. ero demoralizzato, incapace di reagire. Rimasi seduto su quella poltrona per molto tempo, bevendo, mi ubriacai. Verso fine serata sento una mano sulla spalla. Mi giro ed era G. Si accovaccia di fianco alla poltrona e mi accarezza i capelli; poi mi dice "avevo R da dover tenere a bada, dovevi capirmi". Sentivo il suo profumo unico che mi saliva alla testa che già mi giriva.. gli guardai quei due occhi azzurri che mi penetravano dentro. Gli dissi che le piaceva prendersi gioco dei ragazzi. Lei si alzò e dandomi una
spettinata ai capelli mi fa "probabile che sia così, ma probabile anche che forse mi piacevi". A quelle parole mi scivolò una lacrima dagli occhi che prontamente asciugai. Volevo dirgli che dopo la mattinata al mare passata insieme inziavo a provare qualcosa per lei.. ma non so come, con qualche briciolo di lucidità rimasta, restai in silenzio. Lei per infierire proseguì che A l'avevano trovata nuda in una camera da letto nella villa assiame all'ex, nudo anche lui. Sconsolato chiesi dove fosse ora A. G mi rispose che alcuni suoi amici l'hanno riaccompagnata a casa. Alzai lo sguardo verso il suo volto. Mentre parlava rideva. Ho avuto l'impressione che fosse una strega, con quell'accociantura e con quel trucco blu scuro attorno agli occhi. Gli dissi che era cattiva. Lei sorridendo mi disse "lo sei stato tu con me. Fin da quella volta allo stabilimento che guardavi le tette di A. Certe cose non me le scordo io." Volevo protestare che era un episodio insignificante ma lei riprese a parlare dicendo "ciò che mio è mio. E tu dal primo sguardo che ci siamo scambiati al compleanno sei stato mio. E con ciò che è mio, faccio ciò che voglio". Se ne andò con queste parole. Rimasi muto a guardarla che si allontava. Ricordo il suo culo che si muoveva sotto la corta minigonna e con il perizoma che usciva da questa per salire lungo i fianchi.
Rimasi li seduto quasi a piangere.. un ragazzo mi cacciò letteralmente di casa. Raggiunsi a fatica l'auto. Sentivo che non potevo guidare in quelle condizioni. Abbassai il sedile e mi addormentai, solo, con la testa che mi girava e con mille pensieri che salivano e con le lacrime che scendevano...