Esperienza reale L’ex vergine, una cosa a tre e i primi incontri con mia moglie.

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Proprio in doccia, dopo aver fatto l’amore mi confidò che la prima volta che provai a toccarla mi fermó per vergogna.
Vergogna dovuta al fatto che non fosse in ordine.

Mi disse che essendo ancora inverno e per risparmiare qualche soldino, era più di un mese che non andava dall’estetista e che a livello di peli era “inguardabile” a suo dire.

Quel giorno stesso invece nel pomeriggio era passata dall’estetista, sentendosi così più a suo agio per mostrarsi per la prima volta nuda a qualcuno.

Notai che ormai non si faceva più tanti problemi anche difronte a certi argomenti e quindi spinto dalla curiosità le chiesi maggiori dettagli sul perché della scelta del pelo.
Arrossendo e sorridendo mi disse: “strano vero??? Una volta ho provato, su invito della mia amica estetista, a depilarmi completamente ma non riuscivo proprio a vedermi, non mi piacevo!”

Oltre che un fattore estetico mi raccontò che avendo una pelle delicata, la ricrescita sopratutto sul pube le creava numerosissimi brufoletti e peletti incarniti che le provocavano pruriti continui. Per questi motivi decise per un look più naturale che sinceramente le donava!

L’estetista praticamente per la ceretta seguiva la sgambatura delle brasiliane che solitamente indossava, mentre il pelo si è sempre arrangiata lei ad accorciarlo e sistemarlo!

Preoccupata dalle mie domande mi chiese “ma non ti piace?!” Era sicuramente una domanda retorica, in quanto aveva sicuramente notato che il mio cazzo a forza di parlare del suo boschetto era tornato bello in erezione! Per dimostrale il mio piacere provai a passare direttamente ai fatti mentre eravamo ancora in doccia, ma con un sorriso beffardo e un “Per oggi basta” non se ne fece nulla.

Per farvi capire meglio come si presentava la fighetta di Elena, secondo me assomigliava molto a quella della pornostar Dani Daniels. (Qui in Foto)
Anche le tette, ma sopratutto i capezzoli piccoli e definiti si assomigliavano molto.
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Inutile raccontarvi che da giovane a Dani Daniels, proprio per queste somiglianze, ho dedicato decine, forse centinaia, di seghe. 💦💦💦
 

Pape

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Ho trovato l'ultima parte del racconto molto gradevole e di facile lettura.
Continua così, spero che la storia si faccia sempre più nteressante viste le premesse.
 
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Virgilio11

Guest
La mattina andai a lavoro e ricordo che in pausa pranzo le stavo per scrivere quando in quel momento mi scrisse lei. Ora il contenuto del messaggio esatto non lo ricordo, in poche parole il senso era “Mi è piaciuto ieri sera, sono stata bene, scusami se sono scappata di corsa”.
Il giorno successivo ci sentimmo solo per messaggio, mentre il giorno dopo ancora, ovvero il mio giorno libero, le chiesi di venire a cena da me e accettó.

Al tempo i miei genitori e i miei nonni abitavano in una grande casa. Quando i miei nonni morirono, i miei genitori ebbero l’idea di sistemare parte del primo piano ricavandone un piccolo appartamento per me. Una piccola cucina, un salottino con tavolo per mangiare, una camera matrimoniale e un piccolo bagno ad uso personale.

Quel giorno passai l’intero pomeriggio a pulire, sistemare e a preparare qualcosa di commestibile per cena. Essendo un amante della buona cucina e del buon vino non me la cavo male tra i fornelli.

Alle 20.00 era tutto pronto, cibo sul fuoco, candele sul tavolo accese, una bottiglia di spumante in frigo pronta da stappare e una di vino rosso di una vecchia annata già aperta e versata nel bicchiere per farla ossigenare. Ritardando di quasi mezz’ora arrivó.
Io badai poco a prepararmi, in quando la aspettai in t-shirt e pantaloni della tuta. Appena entrata si tolse il lungo cappotto e rimase con vestitino blu scuro, leggermente scollato, spalline sottili, gonna da sopra il ginocchio e sneakers. Già da a quel momento il mio cazzo non rimase indifferente e iniziò a far sentire la sua presenza. Non perdiamo tempo e ci sediamo a tavola, antipasto mangiato e prima bottiglia di vino finita. Pausa sigaretta, qualche bacio e carezza e via con il secondo e il vino rosso.

Di quel che fosse successo l’altra sera in macchina non se ne parló mai. Non che io non volessi, ma speravo fosse lei a iniziare il discorso, invece nulla.

Finita la cena ci spostiamo sul divano per guardare un po’ la tv. Io sdraiato sul fianco e lei si sdraia davanti a me.
Lei era interessata a cercare un canale nel quale sperava di trovare un programma di suo gradimento mentre a me non poteva importarne nulla di quello che c’era in tv. Le mie intenzioni erano alte come poteva dimostrare la mia perenne erezione dal momento in cui la vidi entrare.
Speravo che l’alcol delle 2 bottiglie di vino appena bevute la aiutassero a lasciarsi un po’ andare. Finalmente dopo non so quanto tempo di carezze e grattini si giró verso di me, e dando le spalle alla tv iniziamo a baciarci. Neanche il tempo di iniziare ad accarezzarla per farla un po’ eccitare che si sposta, si alza e si toglie il vestito con la scusa di mettersi comoda. Wow, stasera non si perde tempo pensai. Un reggiseno blu dello stesso colore del vestito le copriva le tette mentre una minuscola brasiliana dello stesso colore lasciava poco spazio all’immaginazione.
Si ributtó sul divano e ricominciammo a baciarci con passione.
Questa volta volevo essere io a darle piacere e così dopo essermi messo sopra di lei, mi tolsi la maglia e feci lo stesso con il suo reggiseno. I piccoli e numerosi nei mi indicavano i punti dai quali iniziare a baciare quello splendido corpo. I suoi capezzoli reagirono immediatamente e diventarono subito belli turgidi. Succihiavo quei meravigliosi capezzoli, li bagnavo con la saliva, con la lingua continuavo leccarli con vigore e nel mentre le mani le stringevo forte il seno fino a fargli quasi male. Un dolore piacevole che apprezzava alla grande.
Dal seno passai a baciarle il ventre fino ad avvicinarmi al suo frutto proibito. Iniziai a baciarle le cosce, l’inguine e le mutandine. Lei con le mani sulla mia testa sembrava indicarmi la strada verso il piacere.
Mi sa che voler andare fino in fondo, pensai. Con le labbra appoggiate sul pizzo delle mutandine riuscivo a sentire il suo pelo. Ero eccitato come non mai. Pian piano iniziai a sfilargliele e finalmente riesco a vedere per la prima volta la sua giovane e stupenda vagina.
Il pelo era ben curato, corto e profumato. Tutte le ragazze con le quali ero stato (non moltissime a dire il vero a quell’età) o erano completamente rasate o avevano una piccole striscia di pelo, invece il suo occupava gran parte del suo pube mentre l’inguine era perfettamente depilato.
Avendo una carnagione abbastanza scura si intravedeva anche un leggero segno dell’abbronzatura dell’estate precedente che delimitava perfettamente il suo boschetto.
Non esitai, ci appoggiai le mie labbra e iniziai a leccare dolcemente.
Le grandi labbra erano gonfie, sode e anch’esse ricoperte di una leggera peluria dalle quali sporgevano leggermente le piccole labbra. Iniziai proprio da queste, le presi in bocca e iniziai leggermente e succhiarle. Erano già umidicce. Sembrava piacerle. Adoro le piccole labbra un po’ sporgenti, imaginavo già il mio cazzo che si strusciava su e giù tra di esse.
Passai poi a perlustrare l’interno della sua vagina con la lingua. Iniziava a contorcersi e a bagnarsi a dovere. L’interno infatti era bello umido e sembrava già piuttosto accogliente seppure vergine.
Non contento andai a stimolare anche il suo secondo buchetto. Prima mi dedicai solo al contorno, anch’esso leggermente peloso ma bello pulito, e poi cercai di perlustrare appena appena l’interno con la punta della lingua. Non sapevo se gradisse o no così decisi di andare sl sodo e con una lunga leccata attraversai per intero la vagina fino ad arrivare al clitoride.
Il suo ansimare era sempre più frequente. Iniziai a leccarlo sempre più velocemente e a succhiare sempre più forte nel tentativo di farla venire ma da un momento all’altro con le mani mi spostò la testa da in mezzo alle sue gambe. Ricordo di aver pensato una cosa tipo “ma come?! Perché?!” I miei pensieri durarono poco, infatti mi infiló subito la lingua in bocca.
Le mie labbra erano ancora bagnate dai suoi succhi, e la mia bocca piena del sapore della sua vagina, ma ciò non la infastidì, anzi mi bació sempre con più trasporto.

Ora era lei sopra di me e senza dirle nulla, dandomi due baci di numero sul corpo arrivó veloce a trovare il mio amichetto. Non ebbe nemmeno il tempo di togliermi i pantaloni e le mutande, li abbassó solo quanto bastava per tirarlo fuori e ingoiarlo. Evidente non voleva perdere tempo. Io ovviamente ero già bello in tiro.

Quello che a inizio serata era solo una speranza stava per diventare realtà. Oggi avrebbe perso la sua verginità, ne ero certo!

Gradisco i lunghi preliminari ma quella volta non avevo tempo da perdere. Ricordo come fosse ora, la voglia che avevo di farglielo sentire dentro. Nel tentativo di togliermi completamente i pantaloni recupero il preservativo che mi ero preparato in precedenza. Mentre stavo cercando di aprire il preservativo mi vede e capisce subito quali fossero le mie intenzioni. Mi bació e con un filo di voce mi disse “non serve, se vuoi possiamo fare a meno”. Non me lo feci ripetere due volte. (Capì subito che prendeva la pillola!)
Mentre lei era sempre sopra di me,mi sputai sulla mano e con la saliva cercai di lubrificare il più possibile la cappella. Accompagnandola verso di me iniziai a strofinare la cappella leggermente sul suo pelo e poi su e giù nella fessura, le piccole labbra la avvolgevano e la lubrificarono ulteriormente con il suo liquido vaginale. Ora era tutto pronto e con un po’ di pressione iniziai a penetrarla.
La cappella entrò senza grosse difficoltà ma subito dopo mi accorsi dal suo viso che provava del dolore.
Io rimasi così fermo. Era lei ora che si muoveva su e giù sopra di me facendolo entrare ed uscire quanto basta per non farle troppo male. Nel frattempo che lei si concentrava a prenderlo io con le mani io non perdevo l’occasione per giocare con quelle tettone. Non con molta facilità, tra un misto di dolore e piacere riuscì pian piano a infilarselo quasi tutto. Ora le mie mani stringevano forte le sue chiappe e aprendole per bene accompagnavo i suoi movimenti. Con le dita arrivai a sfiorarle il buco del culo. I suoi liquidi correvano lungo il cazzo fino a bagnarmi il pube e le palle. Seppur dolorante la sua figa era calda e accogliente, stretta ma al tempo stesso bagnata a dovere che rendeva la penetrazione piacevole e per nulla dolorosa. Il ghiaccio era rotto, e il piacere prese il sopravvento sul dolore iniziale.
La presi per mano la portai in camera e dopo averla sdraiata comodamente sul letto iniziai a leccargliela di nuovo.
Pure il suo pelo, tra sudore, saliva e succhi vaginali era ormai fradicio. La bagnai lo stesso con più saliva possibile.
Mi misi sopra di lei, e baciandola iniziai a penetrarla con la maggior delicatezza possibile. Infilata solo la cappella e entrando e uscendo appena appena era quel che le bastava per darle piacere.
Sembrava provare meno dolore e accompagnandomi con dei movimenti del bacino pian piano lo infilai tutto. Dei versi di dolore mi fecero rallentare e desistere dal continuare, ma fu proprio lei a dirmi di non fermarmi che le piaceva e che stava godendo. I miei movimenti divennero sempre più veloci, profondi e carichi di passione. Ora stavo godendo veramente anch’io, la stavo sbattendo come si deve! Le sue unghie mi graffiarono leggermente la schiena e i suoi sospiri erano diventati delle urla di piacere!
Non so se fosse riuscita ad avere un vero e proprio orgasmo, io di sicuro dopo un po’ che la sbattevo raggiunsi l’apice del piacere e penetrandola sempre più profondamente le inondai la figa di sborra. Sicuramente riuscì a sentire il mio cazzo che pulsava dentro di lei.
Ad ogni pulsazione uno schizzo le riempiva quella meravigliosa cavità. Dopo essere venuto mi alzai, lo tirai fuori lentamente, era appena appena sporco di sangue, ma pazienza, e spremendo letteralmente la cappella feci cadere le ultime gocce di sborra sul pube ricoperto di pelo e glie la spalmai per bene usando il mio cazzo ancora in tiro.
Mentre finivo di provare piacere dalla sua fighetta usciva un rivolo di sborra che le coló attraverso i peletti fino in mezzo alla chiappe.
Distesa con le braccia e gambe aperte sul letto era sfinita ma al settimo cielo. E io forse più di lei!
La presi per mano per accompagnarla in doccia, non appena si alzó si fermó e esclamò “madonna!”. La sborra le stava colando giù per le gambe e alcune gocce caddero sul pavimento. Scoppiammo a ridere e “tappandola” con la mano arrivammo fino in doccia.
Con qualche cooccola e qualche bacio sotto l’acqua che bagnava i nostri corpi terminó la nostra serata….

La serata terminó così ma il racconto prosegue 😉
come madonna non prendeva la pillola
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Proprio in doccia, dopo aver fatto l’amore mi confidò che la prima volta che provai a toccarla mi fermó per vergogna.
Vergogna dovuta al fatto che non fosse in ordine.

Mi disse che essendo ancora inverno e per risparmiare qualche soldino, era più di un mese che non andava dall’estetista e che a livello di peli era “inguardabile” a suo dire.

Quel giorno stesso invece nel pomeriggio era passata dall’estetista, sentendosi così più a suo agio per mostrarsi per la prima volta nuda a qualcuno.

Notai che ormai non si faceva più tanti problemi anche difronte a certi argomenti e quindi spinto dalla curiosità le chiesi maggiori dettagli sul perché della scelta del pelo.
Arrossendo e sorridendo mi disse: “strano vero??? Una volta ho provato, su invito della mia amica estetista, a depilarmi completamente ma non riuscivo proprio a vedermi, non mi piacevo!”

Oltre che un fattore estetico mi raccontò che avendo una pelle delicata, la ricrescita sopratutto sul pube le creava numerosissimi brufoletti e peletti incarniti che le provocavano pruriti continui. Per questi motivi decise per un look più naturale che sinceramente le donava!

L’estetista praticamente per la ceretta seguiva la sgambatura delle brasiliane che solitamente indossava, mentre il pelo si è sempre arrangiata lei ad accorciarlo e sistemarlo!

Preoccupata dalle mie domande mi chiese “ma non ti piace?!” Era sicuramente una domanda retorica, in quanto aveva sicuramente notato che il mio cazzo a forza di parlare del suo boschetto era tornato bello in erezione! Per dimostrale il mio piacere provai a passare direttamente ai fatti mentre eravamo ancora in doccia, ma con un sorriso beffardo e un “Per oggi basta” non se ne fece nulla.

Per farvi capire meglio come si presentava la fighetta di Elena, secondo me assomigliava molto a quella della pornostar Dani Daniels. (Qui in Foto)
Anche le tette, ma sopratutto i capezzoli piccoli e definiti si assomigliavano molto.
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Inutile raccontarvi che da giovane a Dani Daniels, proprio per queste somiglianze, ho dedicato decine, forse centinaia, di seghe. 💦💦💦
stava iniziando a pendere confidenza
 
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mi piace, bel racconto e scritto bene.
Mi piace pure che non accadono storie assurde che molti autori spacciano per vere. Per me è un bel 8 per adesso. vediamo come evolve..
Bravo molto divertente. Mi par di capire che state ancora insieme giusto?
No no…era una mia vecchia fidanzata, ora sono felicemente sposato con un altra donna 😁 Abitiamo comunque ancora entrambi nello stesso paese e ogni tanto capita di vederci e scambiare volentieri 2 parole…
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mi piace, bel racconto e scritto bene.
Mi piace pure che non accadono storie assurde che molti autori spacciano per vere. Per me è un bel 8 per adesso. vediamo come evolve..
Perché non Ha senso inventarsi le cose. Mi eccita rivivere certi momenti e il primo a provare piacere mentre scrivo sono io.
Lo faccio in primis per un piacere personale, quindi ripeto, non avrebbe senso inventare cose assurde e che non ho vissuto in prima persona!
 
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Da quel giorno, ovvero dalla prima volta che andammo a letto assieme fu un continuo di notti infuocate. Una semplice carezza e gli ormoni andavano subito a mille. Dalla cucina, alla doccia , dalla macchina al divano non ci sono posti o posizioni nelle quali non l’abbiamo fatto.

Con il passare del tempo si era anche convinta a depilarsi la fighetta come piaceva a me. Il boschetto se ne andò per far spazio ad una strisciolina di peletti ben curata e labbra belle lisce senza traccia di pelo. (Non riuscì mai comunque a convincerla a depilarla completamente, proprio non le piaceva)

Comunque ora non sto qui a raccontarvi ogni singola volta per non annoiarvi.

La nostra relazione duró un paio d’anni durante i quali io nel frattempo cambiai lavoro, lei iniziò l’università e dopo una partenza a mille la relazione andò pian piano scemando finché decidemmo quasi in comune accordo di lasciarci.

Dal momento nel quale ci siamo lasciati non ci siamo più visti ne sentiti per un paio di settimane finché un giorno con la scusa di venire a prendere delle cose da me ci siamo rivisti.
E in seguito con la scusa del “passo a salutarti”, “ho lasciato la felpa da te” e stupidate varie ogni tanto ci vedevamo.

In queste occasioni il copione era sempre lo stesso, sia che ci trovassimo a casa mia, dai suoi o in macchina. Iniziamo a parlare, il mio sguardo cade sempre più costantemente sul suo seno, lei se ne accorge, apprezza, non vuole ammetterlo e mi ripete che i suoi occhi sono più su. Tempo 5 minuti e l’eccitazione di entrambi prende il sopravvento. Praticamente ci trovavamo solo per trombare, in quanto ne io ne lei avevamo altre viste.

L’amore tra noi 2 finì, ma l’attrazione fisica reciproca che c’era tra noi rimase intatta. Anzi forse aumentò dal momento che non ci vedevamo e sentivamo tutti i giorni.

Uno di questi ultimi incontri, fu spettacolare e merita di essere raccontato, tant’è che lo ricordo con molta precisione come fosse successo ieri!

Causa impegni straordinari a lavoro miei e impegni scolastici suoi per una settimana non ci siamo ne visto né sentiti. Una sera però le scrivo così giusto per, e tra un messaggio e un altro ci accordiamo per vederci il giorno dopo da lei in quanto stava studiando e non poteva muoversi.

Gli accordi presi per telefono infatti erano quelli di portarle un gelato, farle compagnia durante la sua pausa studio e rincasare affinché potesse continuare con i suoi studi.
Nel primo pomeriggio stacco da lavoro prendo 2 gelati e la raggiungo. I suoi sono via a lavoro e suo fratello essendo uno studente fuori sede anch’esso non era in casa. Ancora prima di arrivare mi manda un messaggio e mi dice di entrare che aveva lasciato la porta aperta. Arrivato, entro e la raggiungo in salotto dove era solita studiare. Mi accolse con un innocente abbraccio e ci spostammo subito sul divano a mangiare il gelato.

Lei si presentava con paio di pantaloncini corti da sopra il ginocchio, una semplicissima t-shirt nera con scollo a V tipo tezenis, occhiale da studio e capello raccolto. A me così faceva arrapare forse di più di quando si tirava per uscire a cena!

Finito di mangiare il gelato iniziammo a parlare del più e del meno finché come al solito il mio sguardo cade sulle tette! Non riuscivo a capire se aveva una maglia più scollata o più aderente del solito o se erano proprio le tette più grosse del solito. Poco importa, dopo qualche futile chiacchiera iniziammo a baciarci, e come prima cosa le tolsi la maglietta. Il seno era gonfio e i capezzoli già turgidi e durissimi. Non esitai un attimo, slacciai il reggiseno e mi ci buttai a capofitto con il volto in mezzo a baciarli. Il mio pene era già bello duro e non volevo perdere tempo. Dopo aver giocato un po’ con i suoi seni scesi a baciarle la pancia e il ventre ma mentre stavo per abbassarle i pantaloncini mi ferma dicendomi “oggi non si può!” Capì subito che aveva il ciclo! Ecco il perché di quelle tette enormi!
Rassegnato e convinto di tornare a casa senza nulla di fatto, torno a baciarla in bocca come per salutarla, quando lei ad un tratto mi spinse verso lo schienale del divano e senza dire nulla si posiziona davanti a me, si avvicina il tappeto al divano e si inginocchia davanti a me. Non fiata, non dice una parola, e mi abbassa i pantaloni dopo averli sbottonati. Iniziò così a baciarmi il ventre e fare dei piccoli cerchi con la lingua. Passó poi all’inguine e nel mentre con le mani mi accarezzava il petto e l’addome. Sembrava non volesse arrivare al sodo, continuò così per un bel po di munti, stavo per andare fuori di testa. Si strofinava il viso e le labbra sul mio pacco ancora dentro le mutande. Qualche gocciolina di sperma iniziava a fuoriuscire dall’eccitazione. Stavo per scoppiare del tutto! Fortunatamente si decide di abbassare le mutande. Una volta rimasto nudo, aiutandomi con le sue mani mi alza un po’ le gambe inizia a leccarmi tra l’ano e le palle. Apprezza il fatto che io li sotto sia completamente depilato. Pian piano si avvicina ai testicoli e inizia a succhiarli. Mentre li ha in bocca ci gioca pure con la lingua. Cazzo, stava mettendo in pratica tutte le tecniche che le avevo suggerito negli anni per farmi impazzire! Le mani nel frattempo non restavamo senza far nulla e iniziarono ad accarezzarmi l’asta e con le dita a massaggiarmi la cappella già un po’ inumidita appunto da qualche goccia di liquido preseminale già fuoriuscito a causa dell’eccitazione.

Stare un periodo senza cazzo le ha fatto bene, l’astinenza secondo me le ha fatto capire che le piace proprio tanto il pisello! Non poteva nascondere il fatto che provava piacere anche solo nel dare piace a qualcuno. Ormai ci sa fare, non serve dirle o insegnarle più nulla, basta mettersi comodi e godersi lo spettacolo.

Una volta inumidito per ben il cazzo con la saliva partendo dalle palle arriva a leccarmi la cappella senza mai staccare la lingua dall’asta! Wow! ma il bello doveva ancora arrivare, e infatti una volta arrivata alla punta del pene non esitò un attimo e lo fece sparire quasi del tutto ingoiandolo il più profondamente possibile in gola. Sentivo la cappella sbattere contro la sua gola e la sua lingua che non stava mai ferma continuava a darmi piacere accarezzandomi l’asta. Una volta tolto dalla bocca il mio cazzo era pieno di saliva e ben umidificato e solo a questo punto si alzò un po’ e aiutandosi con le mani lo mise tra le sue tettone. Si tolse gli occhiali, ora il suo viso è rivolto verso di me, i nostri sguardi si incrociano mente con la lingua cerca di asciugarsi un po’ di saliva che le cola dalle labbra. Lei si stringeva forte le tette con il mezzo il mio pene e io “le penetravo” andavo su e giù con il bacino. Non potevo resistere a lungo, bastavano due colpetti più veloci e sarei sicuramente esploso. Cercavo di mantenere un ritmo lento in maniera da riuscite a durare il più a lungo possibile, finché ad un tratto mi disse “dai vieni, voglio che mi vieni addosso!”

In quel momento notai che il suo sguardo era rivolto verso il cazzo e realizzai che voleva veramente la mia sborra.
Trattenersi era impossibile e nel giro di due secondi schizzai ovunque. Alcuni schizzi le finirono sul viso, altri sul mio corpo mentre le ultime gocce colavano lentamente lungo i suoi seni che non avevano ancora smesso di massaggiarmi il pene.
Non si perse nemmeno un secondo della mia venuta, non distolse lo sguardo nemmeno quando degli schizzi le sporcarono il viso. Mai vista così porca! Per finire, salutó il mio cazzo ancora sporco di sperma accarezzandolo e baciandolo 2-3 volte sull’asta.

Ancora oggi a volte mi sego pensando a quella spagnola!!!
 
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Questo rapporto di pura e sana scopamicizia duró qualche mese (ora non ricordo con esattezza) finché lei iniziò a frequentarsi con un nuovo ragazzo e di conseguenza i nostri incontri terminarono.

Si chiuse così in maniera definitiva la nostra “storia” , ma per mia fortuna stava per arrivare la bella stagione. L’estate era ormai alle porte e dopo un paio di estati da fidanzato decisi di provare a frequentare qualche locale diverso dal mio solito giro, cercando di ampliare un po’ il mio giro di “amicizie femminili”.

Inutile nascondere che il rapporto di scopamicizia che si era creato con la mia ex iniziava a mancare, e poi non mi andava giù il fatto che lei iniziò una nuova relazione mentre io non battevo chiodo!

Iniziai così a uscire con vecchi compagni di scuola e ex compagni di calcio con quali durante il fidanzamento non sono uscito quasi mai. Girovagando per bar e pub iniziai a frequentare sempre più spesso un locale nuovo, aperto da meno di un anno, con un bel giardino esterno ad una quindicina di chilometri da casa mia nel quale durante l’estate si riempiva di gente giovane (più o meno miei coetanei) sopratutto per l’aperitivo che molto spesso si prolungava fino a tarda notte.

Durante tutta l’estate mi frequentai con qualche ragazza ma a parte qualche pomiciata in discoteca e qualche scopata qua e là nulla di interessante! Diciamo che rispetto alla mia ex ero solo sceso come standard.

Nessuna che mi piacesse davvero! Non che cercassi nulla di serio o una fidanzata, (anzi mi piaceva l’idea di cercare di conquistare qualche ragazza e tal volta essere corteggiato io da qualcuna) ma diciamo che mi aspettavo un po’ di più da quell’estate!

Un’altra estate senza nulla da ricordare pensai, quando proprio a inizio settembre, in una delle ultime feste estive di questo locale mi capitó l’esperienza più strana che avessi mai vissuto fino ad allora…
 
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Era dalle 19 che facevano aperitivo quando circa a mezzanotte, mentre stavo al bancone a bere l’ennesima birretta scambiando 2 parole con il titolare, Andrea un mio amico, uno che era praticamente uno di casa in quel locale mi fa: “prendi la birra e vieni con me!”

Avevamo bevuto entrambi un goccio in più e pensavo volesse portarmi a chiacchierare con qualche ragazza appena conosciuta come il solito, rimediando sinceramente come sempre figure di Merda!
Mi prende il braccio, uscendo dal locale prende per mano federica che ci stava evidentemente aspettando mentre fumava una sigaretta.

Federica è una tipa che conoscevo di vista fin dai tempi della scuola (aveva un anno in più di me) e mai scambiati più di 2 parole se non “ciao come va?”
Non era una brutta ragazza ma sicuramente non il mio tipo.
Con quei capelli lunghi e ricci, la carnagione chiara, il viso da brava ragazza e gli occhiali rotondi con montatura sottile mi hanno sempre fatto pensare a una secchiona un po’ sfigata. Ogni tanto la vedevo in giro a locali ma di certo non la facevo una festaiola o una di facili costumi!

Trascinati letteralmente di peso, ci porta dalla sua macchina che aveva parcheggiato poco distante lungo una stradina. Federica buttó la sigaretta per terra e non smetteva un secondo di ridere. Rideva continuamente e non metteva in fila 3 parole di numero di senso compiuto. Evidentemente anche lei aveva bevuto un bicchiere di troppo.
Nessuno di noi fa e faceva uso di droghe o robe simili e quindi iniziai a pensare per quale motivo ci stessimo appartando.
Non ci misi molto a capirlo.

Andrea con una mano appoggia la birra sopra la macchina e apre una portiera per cercare di nascondere un po’ ciò che stava accadendo nel caso passasse qualcuno e con l’altra si slaccia i pantaloni. Lei era già in ginocchio e non perse tempo (sembra esperta di queste situazioni) e in 2 secondi si tolse canottiera e reggiseno.
Aveva 2 belle tettine piccole ma sode e bianche messe in risalto ancora di più dal segno del costume.
Io ero impalato con la birra in mano. Mi sembrava una cosa talmente strana che non avevo idea di cosa fare! Nel dubbio io restai immobile.
Lei vedendomi li fermo mi afferrò la maglietta, mi tiró verso di lei e in un sol colpo mi abbassó mutande e pantaloni! I miei pantaloni in lino fecero addirittura “crac” su qualche cucitura!
Ero super imbarazzato non lo nego, ma al tempo stesso eccitato e ormai che ero lì…stetti al gioco!
Con la destra prese il cazzo di andrea e con l’altra il mio. Io ero già che bello in erezione e infatti iniziò a prendere in bocca il mio ma non appena il cazzo di andrea diede il primo accenno di erezione tirandolo verso di lei se li mise in bocca entrambi!
Non ho apprezzato tanto il fatto che il mio cazzo e quello del mio amico si strofinassero ma l’eccitazione della situazione era troppa per fare lo schizzinoso!
Le piace giocare con la lingua e si sforza il più possibile per ingoiali tutti! Una vera porca, e pensare che la reputavo una santarellina! Ogni tanto faceva una pausa per riprendere fiato mente continuava a segare e a fissare con eccitazione entrambi i cazzi.
Il mio amico sembra gradire più di me e dopo appena un paio di minuti la avvisa che sta per venire! Lei di conseguenza se lo leva dalla bocca ma continua comunque a stringe il mio cazzo con la mano sinistra muovendola un po’ a caso in quanto tutta la sua concentrazione adesso era tutta per il cazzo di andrea!

Il movimento della mano inizia a essere sempre più veloce…si tiene la punta del pene vicino alla bocca ed inizia ad ansimare e anche se non lo dice chiaramente si vedeva che non vedeva l’ora di ricevere il suo seme!
Un paio di secondi così e non appena sta per venire avvicina il cazzo alle tette e se le fa inondare per bene!
Mentre lei si strofinava il cazzo ormai moscio sui capezzoli Andrea prese dal porta oggetti della macchina un fazzoletto per lui e uno per lei con il quale si pulì la mano.
Ripulita la mano, non perse nemmeno tempo a pulirsi le tette che si riprese cura del mio pene ancora bello in erezione! Andrea vedendo che il mio giocattolo non era intenzionato a venire nell’immediato una volta ricomposto ci lasció soli e tornó al bar.

Finito il gioco a 3, presi io il mio cazzo con una mano, con l’altra le presi i capelli e le schiacciai il viso e la bocca sulle mie palle. Lei capì subito il mio desiderio e iniziò a leccare e a giocare con i miei testicoli. Così facendo in un paio di minuti ero arrivato al culmine del piacere e a quel punto presi la sua mano e glie la misi sul cazzo al posto della mia affinché fosse lei a finire il lavoretto.
Segandomi si teneva il pene vicino alla bocca, potevo sentivo il suo respiro sempre più ansimante sulla cappella. Ogni tanto prendeva in bocca la cappella e ci giocava con la lingua.
Non resisto più, speravo di venirle in faccia e su quegli occhiali da professoressa ma non appena sentì il pene pulsare che stava per venire indirizzó lo schizzo sulle tette. Con Movimenti di mano precisi e con il giusto ritmo mi prosciugarono fino all’ultima goccia. Eccitatissima una volta venuto continuava a tenerlo in mano e mi strofinava la cappella sulla tette per farmi provare gli ultimi attimi di piacere! Ci sapeva veramente fare! Che pompinara! Questa sembrava uscita dall’industria del porno!
Prima che mi tirassi su le mutande, la ciliegina sulla torta: Mi prende in bocca la cappella e con un piccolo risucchio mi pulì dall’ultima goccia dicendomi ridendo “così non ti serve nemmeno il fazzoletto per pulirti” o una cosa del genere. Porca e pure simpatica!

Comunque mentre mi sistemavo mutande e pantaloni pensavo “e lei? Soddisfatta così?” Vedendola pulirsi e rivestirsi pensai proprio di sì e sorseggiando il resto della birra che avevo avanzato aspettai finisse pure lei di ricomporsi.

L’imbarazzo di entrambi era talmente tanto che nessuno dei due parlava e nemmeno ci di guardava. In silenzio e facendo finta di nulla tornammo al bar, la maggior parte della gente vista l’ora era già andata via, mentre Andrea invece mi aspettava già con un’altra birra in mano! Pensai che con Federica fosse finita lì, ma evidente mi sbagliavo in quanto due minuti dopo essere tornato al bar mi disse che era a piedi e se potevo gentilmente accompagnarla a casa finita la birra.
Ovviamente nonostante fossi alticcio capì subito era una scusa visto che aveva appena salutato le sue amiche prima di tornare a chiacchierare con noi!
Visto il numero di birre bevute avrei dovuto rifiutare e come di consuetudine dirigermi verso casa per le solite stradine poco trafficate e prive di controlli, invece accettai!

Ordinai una birra anche per lei, si accese una sigaretta, e una volta finite entrambe salutammo i pochi rimasti e ci dirigemmo verdi la mia macchina….

(continua 😉)
 
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Saliti in macchina, onde evitare silenzi imbarazzanti come prima, cercai di fare due chiacchiere. “Era da un pezzo che non ci si vedeva”…”anche tu al bar come mai?!”..e cazzate varie.
Non volevo tirare fuori cos’era successo prima anche se sinceramente non riuscivo a pensare ad altro!
Il tragitto era di qualche chilometro,ma guidando a passo d’uomo onde evitare di fare danni alla macchina vista le concentrazione di alcol nel mio corpo sembrava non terminare mai. C’è poco da fare ma io prima di arrivare a casa volevo trombarla!

Lei però sembrava un po’ scazzata e taciturna.
Parlava a monosillabi, sembrava non apprezzare molto la mia compagnia, quando invece capii che stava esattamente pensando quello che stavo pensando io! A pochi metri da casa sua immersa nel verde mi indica una piazzola isolata sul ciglio della stradina e mi chiede di fermami un attimo li se mi andava. Ovviamente accostai!

Senza perdere tempo le misi la lingua in bocca e con una mano le afferrai subito il seno! Le nostre lingue erano infuocate e il mio cazzo già bello in tiro!
Durante questo lunghissimo bacio si contorceva dall’eccitazione…non aveva freni!
Di fretta e per arrivare al più presto a toccarle la figa non sbottonai nemmeno i pantaloni ma scivolai all’interno di questi ultimi. Mentre la accarezzavo da sopra le mutandine lei si sbottonó del tutto i pantaloni, se li abbassó completamente assieme alle mutandine e mettendosi il più comoda possibile allargó leggermente le gambe voltandosi verso di me.
Una striscietta di pelo bello scuro e ben curato mi indica la strada. Le grandi labbra, depilate in maniera impeccabile, contenevano perfettamente il suo frutto proibito. Sembrava la vagina di una quindicenne.
La accarezzai con la mano ed essendo già bagnata feci scivolare con delicatezza un dito all’interno.
Entra con estrema facilità.
Con la stessa facilità con la quale entró poi il secondo.
Muovendo le mie dita con un ritmo lento e costante vedevo crescere il suo desiderio.
Con l’altra mano cercavo la sua bocca e con la sua saliva non smettevo di bagnarle e giocare con i suoi capezzolini, piccoli, poco sporgenti ma belli turgidi.

Con il salire dell’eccitazione afferrava sempre con più forza la maniglia della porta con una mano, mentre con l’altra mi aiutava a stringerle i seni.
Volevo scoparla, lei era sempre più bagnata e non vi dico cosa aveva tra le mutande, non avevo mai visto una figa così fradicia toccandola solo con due dita!

Stavo per tirarlo fuori, ma in quell’attimo la vidi mordersi un labbro, iniziò a contorcersi e mentre continuavo a masturbarla con vigore mise la sua mano sopra la mia.
In quel momento aveva due mie dita dentro di lei ma evidentemente non le erano sufficienti, così dopo aver appoggiato la mano sopra la mia infilò anche il suo dito medio.

Sentivo che mancava poco all’apice del piacere, non potevo smettere, ormai era tardi per fermarsi e scoparla.
Con la mano così facendo decideva lei il ritmo.
Io con il palmo le strusciavo dolcemente il clitoride mentre lei con il suo dito mi indicava i punti giusti da toccare all’interno. Io mi feci guidare volentieri ed in pochi secondi ecco l’orgasmo!

L’interno della vagina si contraeva sempre più, il suo respiro ansimante si trasformò in urla, il palmo della mia mano sul suo clitoride era sempre più bagnato, le mie dita all’interno potevo sentire le contrazioni dei muscoli vaginali che la portarono all’orgasmo! Tremava, era tutta sudata.
Sfinita rilasció tutti i muscoli e si lasciò “cadere” sul sedile.

Passato l’apice del piacere sfilai le dita da dentro la sua vagina e prendendole il suo dito me lo infilai in bocca per assaporare tutto il suo sapore.
Lei non fece resistenza anzi, visto il mio piacere nell’assaggiare i suoi succhi si accarezzó nuovamente la vagina con le dita e accarezzandomi prima le labbra me li rimise in bocca ber qualche secondo per poi ritratli fuori ed esclamare ridendo “maiale!”

Scoppiamo entrambi a ridere! “Ora siamo pari!” le dissi. “già!” Mi rispose lei facendomi l’occhiolino tutta soddisfatta e sorridente.

A corto di fazzoletti mi indica la sua borsa e mi dice di cercarli da li dentro. Mentre cerco, lei rivestendosi mi fa: “ops! Forse Ti ho bagnato il sedile!”
Accesi la luce e in effetti ci accorgemmo che era effettivamente bagnato!

Forse anche a causa delle birre di troppo scoppiammo nuovamente a ridere come deficienti per qualche minuto!

Rivestiti, la rassicurai che non era un problema anche perché erano solo un paio di chiazze piccoline ad aver bagnato il sedile, delle quali una volta asciugato non ci sarebbe rimasta traccia.

Mi rimisi così in marcia per percorrere i pochi metri che mancavano a casa sua…

continuo? Vi piace? 😁
 

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Era dalle 19 che facevano aperitivo quando circa a mezzanotte, mentre stavo al bancone a bere l’ennesima birretta scambiando 2 parole con il titolare, Andrea un mio amico, uno che era praticamente uno di casa in quel locale mi fa: “prendi la birra e vieni con me!”

Avevamo bevuto entrambi un goccio in più e pensavo volesse portarmi a chiacchierare con qualche ragazza appena conosciuta come il solito, rimediando sinceramente come sempre figure di Merda!
Mi prende il braccio, uscendo dal locale prende per mano federica che ci stava evidentemente aspettando mentre fumava una sigaretta.

Federica è una tipa che conoscevo di vista fin dai tempi della scuola (aveva un anno in più di me) e mai scambiati più di 2 parole se non “ciao come va?”
Non era una brutta ragazza ma sicuramente non il mio tipo.
Con quei capelli lunghi e ricci, la carnagione chiara, il viso da brava ragazza e gli occhiali rotondi con montatura sottile mi hanno sempre fatto pensare a una secchiona un po’ sfigata. Ogni tanto la vedevo in giro a locali ma di certo non la facevo una festaiola o una di facili costumi!

Trascinati letteralmente di peso, ci porta dalla sua macchina che aveva parcheggiato poco distante lungo una stradina. Federica buttó la sigaretta per terra e non smetteva un secondo di ridere. Rideva continuamente e non metteva in fila 3 parole di numero di senso compiuto. Evidentemente anche lei aveva bevuto un bicchiere di troppo.
Nessuno di noi fa e faceva uso di droghe o robe simili e quindi iniziai a pensare per quale motivo ci stessimo appartando.
Non ci misi molto a capirlo.

Andrea con una mano appoggia la birra sopra la macchina e apre una portiera per cercare di nascondere un po’ ciò che stava accadendo nel caso passasse qualcuno e con l’altra si slaccia i pantaloni. Lei era già in ginocchio e non perse tempo (sembra esperta di queste situazioni) e in 2 secondi si tolse canottiera e reggiseno.
Aveva 2 belle tettine piccole ma sode e bianche messe in risalto ancora di più dal segno del costume.
Io ero impalato con la birra in mano. Mi sembrava una cosa talmente strana che non avevo idea di cosa fare! Nel dubbio io restai immobile.
Lei vedendomi li fermo mi afferrò la maglietta, mi tiró verso di lei e in un sol colpo mi abbassó mutande e pantaloni! I miei pantaloni in lino fecero addirittura “crac” su qualche cucitura!
Ero super imbarazzato non lo nego, ma al tempo stesso eccitato e ormai che ero lì…stetti al gioco!
Con la destra prese il cazzo di andrea e con l’altra il mio. Io ero già che bello in erezione e infatti iniziò a prendere in bocca il mio ma non appena il cazzo di andrea diede il primo accenno di erezione tirandolo verso di lei se li mise in bocca entrambi!
Non ho apprezzato tanto il fatto che il mio cazzo e quello del mio amico si strofinassero ma l’eccitazione della situazione era troppa per fare lo schizzinoso!
Le piace giocare con la lingua e si sforza il più possibile per ingoiali tutti! Una vera porca, e pensare che la reputavo una santarellina! Ogni tanto faceva una pausa per riprendere fiato mente continuava a segare e a fissare con eccitazione entrambi i cazzi.
Il mio amico sembra gradire più di me e dopo appena un paio di minuti la avvisa che sta per venire! Lei di conseguenza se lo leva dalla bocca ma continua comunque a stringe il mio cazzo con la mano sinistra muovendola un po’ a caso in quanto tutta la sua concentrazione adesso era tutta per il cazzo di andrea!

Il movimento della mano inizia a essere sempre più veloce…si tiene la punta del pene vicino alla bocca ed inizia ad ansimare e anche se non lo dice chiaramente si vedeva che non vedeva l’ora di ricevere il suo seme!
Un paio di secondi così e non appena sta per venire avvicina il cazzo alle tette e se le fa inondare per bene!
Mentre lei si strofinava il cazzo ormai moscio sui capezzoli Andrea prese dal porta oggetti della macchina un fazzoletto per lui e uno per lei con il quale si pulì la mano.
Ripulita la mano, non perse nemmeno tempo a pulirsi le tette che si riprese cura del mio pene ancora bello in erezione! Andrea vedendo che il mio giocattolo non era intenzionato a venire nell’immediato una volta ricomposto ci lasció soli e tornó al bar.

Finito il gioco a 3, presi io il mio cazzo con una mano, con l’altra le presi i capelli e le schiacciai il viso e la bocca sulle mie palle. Lei capì subito il mio desiderio e iniziò a leccare e a giocare con i miei testicoli. Così facendo in un paio di minuti ero arrivato al culmine del piacere e a quel punto presi la sua mano e glie la misi sul cazzo al posto della mia affinché fosse lei a finire il lavoretto.
Segandomi si teneva il pene vicino alla bocca, potevo sentivo il suo respiro sempre più ansimante sulla cappella. Ogni tanto prendeva in bocca la cappella e ci giocava con la lingua.
Non resisto più, speravo di venirle in faccia e su quegli occhiali da professoressa ma non appena sentì il pene pulsare che stava per venire indirizzó lo schizzo sulle tette. Con Movimenti di mano precisi e con il giusto ritmo mi prosciugarono fino all’ultima goccia. Eccitatissima una volta venuto continuava a tenerlo in mano e mi strofinava la cappella sulla tette per farmi provare gli ultimi attimi di piacere! Ci sapeva veramente fare! Che pompinara! Questa sembrava uscita dall’industria del porno!
Prima che mi tirassi su le mutande, la ciliegina sulla torta: Mi prende in bocca la cappella e con un piccolo risucchio mi pulì dall’ultima goccia dicendomi ridendo “così non ti serve nemmeno il fazzoletto per pulirti” o una cosa del genere. Porca e pure simpatica!

Comunque mentre mi sistemavo mutande e pantaloni pensavo “e lei? Soddisfatta così?” Vedendola pulirsi e rivestirsi pensai proprio di sì e sorseggiando il resto della birra che avevo avanzato aspettai finisse pure lei di ricomporsi.

L’imbarazzo di entrambi era talmente tanto che nessuno dei due parlava e nemmeno ci di guardava. In silenzio e facendo finta di nulla tornammo al bar, la maggior parte della gente vista l’ora era già andata via, mentre Andrea invece mi aspettava già con un’altra birra in mano! Pensai che con Federica fosse finita lì, ma evidente mi sbagliavo in quanto due minuti dopo essere tornato al bar mi disse che era a piedi e se potevo gentilmente accompagnarla a casa finita la birra.
Ovviamente nonostante fossi alticcio capì subito era una scusa visto che aveva appena salutato le sue amiche prima di tornare a chiacchierare con noi!
Visto il numero di birre bevute avrei dovuto rifiutare e come di consuetudine dirigermi verso casa per le solite stradine poco trafficate e prive di controlli, invece accettai!

Ordinai una birra anche per lei, si accese una sigaretta, e una volta finite entrambe salutammo i pochi rimasti e ci dirigemmo verdi la mia macchina….

(continua 😉)
Trovarne di tipe così!!! Ma poi è diventata tua moglie come da titolo del3d??😅
 

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