cinefuegos
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finalmente, avevo bisogno di un capitolo del buon patrullone
chissà quali porcherie immaginavo dal titolo,Trentaquattresima parte - Gli zingari (non leggete se siete suscettibili)
Anche se nella nostra città durante la prima ondata i casi Covid non sono stati molti, la poca attenzione degli ospiti dell’hotel portò alla nascita di un focolaio tra i presenti. Chi prima e chi dopo tutti si scoprirono positivi, anche se fortunatamente con sintomi molto lievi: febbriciattola e un po’ di tosse e mal di testa.
Con ogni probabilità chi ha portato il Covid lì dentro aveva una bassa carica virale, ma quella esperienza cambiò la convinzione di Mario: non moriremo più tutti ma ci stanno fregando tutti, in entrambi i casi siamo spacciati e quindi meglio spassarsela ora.
Il problema è che passarono oltre un mese rinchiusi e isolati prima che tutti si negativizzassero. In quel periodo però seguirono il consiglio di Orso, che gli fece creare una società e che gli convinse di immettere liquidità a una azienda che voleva riconvertire la sua produzione in dispositivi sanitari: raddoppiarono l’investimento e poi vendettero bene le quote al momento giusto, ma soprattutto con un giro di scatole cinesi ripulirono un bel poò di soldi e si crearono una nuova posizione sociale.
Adrian gli disse che come fossero tutti negativi aveva pronte quattro sventole incredibili, che avrebbero preso 5mila a testa però senza anal. Soddisfatti dall’attivismo del ragazzo e insoddisfatti dagli scarsi risultati di Marta e gli altri reclutatori, gli affidarono le redini dei contatti comprese quelle persone in difficoltà con la banca di Orso.
Ci trovavamo quasi a Pasqua e da lì a breve sarebbero venute meno alcune restrizioni, con il ritorno alla circolazione anche se con molte restrizioni. Prima di allora però gli zingari non erano stati a guardare dal punto di vista sessuale.
Ora per diversi capitoli vi andrò a raccontare cosa combinarono Adrian, il cugino Igor e altri due zingari che già avevano preso parte ad alcune serate: Tomas (scuro di carnagione come Igor, piccolo ma iper palestrato con un cazzo non molto lungo ma largo) e Antony (più alto e carino, molto muscoloso ed ex pugile con un cazzo simile invece a quello di Adrian abbastanza lungo e di larghezza normale).
Risolsero i problemi del traffico di droga trasportando i panetti in alcuni furgoni di generi alimentari, così riuscivano a spostarsi anche travestiti da rider utilizzando una loro pizzeria che da anni era una copertura per riciclare un po’ di soldi.
I discorsi di Mario avevano influenzato anche loro, oltre alla voglia di scopare il più possibile che avevano e al sostanziale menefreghismo per ogni regola e rispetto delle persone: a differenza di molti altri parenti, i tanti soldi che avevano volevano spenderli e non solo in oro o altri oggetti preziosi.
Volevano solo divertirsi, sempre strafatti di coca e ubriachi oppure sotto effetto della G della quale ormai avevano l’esclusiva dei contatti di Leo. Oltre al traffico di droga, i soldi li facevano soprattutto con l’usura e se qualcuno non pagava… sapevano come convincerli.
Prima del contatto di Adrian con Mario, oltre all’esperienza del ragazzo con la mia ragazza e Giada i quattro si erano sfogati soprattutto con una vicina, che è stata letteralmente abusata anche se forse il termine è riduttivo.
A differenza del resto della famiglia che viveva in una sorta di fortino fuori città, i quattro vivevano in due appartamenti in un palazzone popolare da dove riuscivano a seguire meglio le loro attività illecite. Nel loro pianerottolo viveva una coppia sposata da qualche anno nonostante i due non fossero proprio giovanissimi: Gioele è sui 55 anni ha perso il lavoro alcuni mesi prima del Covid, piccolo e tarchiato con i capelli a spazzola, è un tipo molto sempliciotto che ha accettato di fare da “deposito” in casa sua per gli zingari per tirare su qualche soldo.
La moglie Viola, a conoscenza della cosa, ha 43 anni e fa la catechista oltre a dare ripetizioni a domicilio. Non molto bella o appariscente: di media statura e di corporatura magra, ha un sedere abbondante e zero seno, con i capelli a caschetto mori e ricci e gli occhiali che nascondono un naso irregolare.
Poco dopo l’inizio del Conidi quattro in preda ai fumi dell’alcool decisero di bussare alla coppia autoinvitandosi a cena. Imbarazzati i coniugi accettarono e non passò molto che i quattro iniziassero a fare apprezzamenti alla donna con tanto di palpate e pacche sul sedere.
Viola iniziò a protestare chiedendo ai quattro di andarsene. “Noi ora ce ne andiamo - fece Igor che è indubbiamente il capo del gruppo - ma tra mezzora ci riaffacciamo e se la vostra porta è aperta noi entriamo e ci divertiamo un po’ con la signora, se è chiusa ci ridate tutti i soldi che vi abbiamo dato con gli interessi altrimenti al caro Gioele iniziamo a spaccare un osso alla volta”.
Quando si riaffacciarono ancora più fatti e ubriachi, la porta era socchiusa e la donna come li vide entrare fece in lacrime “vi prego, non fateci del male siate gentili, vi scongiuro”. “Dov’è tuo marito?” fece Igor, “in camera perché?”, “vallo a chiamare che deve assistere”.
Viola da ragazza ha avuto una relazione con un uomo sposato più grande di lei, uno della parrocchia, che l’ha sverginata davanti e dietro non facendole mancare mai copiose sborrate in gola. Da allora però ebbe una forte crisi personale, iniziò il percorso per diventare suora poi capii che non era per lei. Incontrò Gioele sempre in chiesa e pensò che con quell’uomo buono e mite potesse mettere su famiglia.
Il sesso tra i due era pessimo, lui un vero disastro, con Viola che era strettissima come se fosse tornata vergine. Da quella sera divenne l’oggetto sessuale dei quattro che sfogarono su di lei tutta la loro foga sessuale.
La prima sera le risparmiarono il culo perché erano troppo fatti per avercelo duro in maniera decente. La misero a pecora sul divano chiedendo di sbocchinare il marito mentre a turno le scopavano la fica pelosa. Anche se i cazzi erano mezzi mosci lei gridava e pian piano divenne una maschera di sborra: in particolare Tomas quando veniva sembrava un cavallo.
Il volto di Viola era deturpato dallo sperma, dalle lacrime e dal mascara, con le chiappe tutte rosse per le sculacciate ricevute. “A domani” fece Igor quando se ne andarono. Già la sera dopo le fecero il culo tra le urla atroci della donna, con i quattro che quando non troppo sfiniti erano una autentica macchina del sesso: già avvezzi alle gang viste le festicciole, in quel periodo sperimentarono qualsiasi cosa con quella poveretta.
Senza voler minimamente togliere nulla all’orrore e al disprezzo per quella violenza, come spesso accade in questi casi Viola iniziò a essere molto partecipe godendo in maniera incredibile: arrivò a chiedere ai quattro di venirle dentro e metterla incinta gli zingari si rifiutarono.
Quando di colpo smisero di andare da loro, lei ci rimase male iniziando a disperarsi con il marito “ma secondo te ho fatto qualcosa di sbagliato? Non gli piaccio più? Sicuro è per quella cosa del piscio ma ho preso due cazzi in culo per loro e quello proprio no”.
La depravazione dei quattro non era affatto inferiore a quella di Mario e, quando il faccendiere strinse un patto con gli zingari con lo zampino di un altro porco di livello assoluto come Flavio, beh iniziò un autentico inferno nella provincia romana. CONTINUA…
il cazzo è una droga per le donnechissà quali porcherie immaginavo dal titolo,
certo quando hai poco rispetto per la donna ed hai la forza ed il volere le fai le peggio cose, ma alla fine poi ci gode anche lei come la moglie dell'albergatore che c'è voluto un po per farla capitolare ma adesso la devi far smettere a forza, adesso la catechista è sulla stessa strada.
ahhhhh bellissimo capitolo anche molto lungo, stavolta ci hai saziato anche a noi e almeno io avrei voluto far parte della storia.Trentaseiesima parte - L’influencer, gli sbirri e la palestra
Nei prossimi capitoli andrò un po’ avanti e un po’ indietro nel tempo, con i fatti che si sono svolti a cavallo tra la fine della primavera e l’estate, momento in cui ci sono state le riaperture ma dove regnava una grande incertezza sul futuro, sia dal punto di vista sanitario sia da quello economico per i tanti che di fatto non lavoravano più.
Quella che vi ho raccontato di Emma fu una delle prime occasioni e ben presto il canovaccio mutò rapidamente: c’erano tantissime richieste che i quattro non riuscivano minimamente a “testare” tutte le ragazze disponibili: più incontravano e più la voce si spargeva e più aumentavano le richieste da parte di donne di ogni età, ma tassativamente maggiorenni.
Per aumentare l’interesse decisero di aumentare i soldi finti da lasciare, ma questi presto iniziarono a scarseggiare. Così Giacomo, il cattivo tenente, disse che ci avrebbe pensato lui sottraendoli e sostituendoli con carta straccia ad alcuni depositi della polizia: ora di soldi falsi ce ne erano a sacchi.
Anche quelli veri non mancavano visto che Mario non badava a spese, specie quando lui e gli altri si negativizzarono. Nel frattempo Orso aveva deciso di lasciare la moglie - ma questa supplicandolo gli chiese di salvare le apparenze ma di fatto nadò a vivere per conto proprio - iniziando anche a incontrare senza travestimento.
In più entro in scena Simon, l’influencer del capitolo venti che era pieno di debiti con gli zingari per droga e calcioscommesse: nella sua stessa situazione c’erano altri ragazzi noti e calciatori. Simon così trovò un numero incredibile di ragazze, ma anche una location per realizzare cosa avevano in mente.
Si trattava di una palestra molto grande e naturalmente chiusa causa restrizioni, situata in una zona periferica di Roma. Era perfetta perché aveva più entrate da un garage, in più disponeva di tanti locali diversi, molti spogliatoi e una sorta di spa.
Per stare sicuri vennero tirati in mezzo anche diversi poliziotti e carabinieri di quella zona, che subito iniziarono a prenderci gusto e a fare richieste ma erano all’oscuro del fatto ce i soldi da non aprire fossero falsi.
Crearono così un autentico calendario con al massimo dieci ragazze al giorno, così queste potevano scegliere quando potevano anche in base al ciclo. Il fine era sempre la loro partecipazione a delle feste con mega ricconi, ma prima dovevano essere testate.
Così quando si presentavano andavano in uno spogliatoio e si dovevano mettere in costume e tacchi. Chi partecipava doveva presentare un tampone negativo, con tutti i rapporti di penetrazione che erano protetti con ceste contenenti preservativi e gel che erano sparsi in ogni angolo.
A loro era stato spiegato che in quella palestra ci sarebbero stati diversi uomini mascherati perché così sarebbe stato anche alla festa, oltre a ragazzi di colore per lo stesso motivo. Al momento del loro arrivo gli veniva dato un questionario da compilare a crocette - dove dovevano barrare tutte le cose che erano disposte a fare tipo anal, doppie o qualsiasi altra bizzarria - il foglio dell’accordo e gli veniva data una dose di G (molto abbondante a dire la verità).
Una alla volta poi erano chiamate nella sala centrale della palestra portando il loro zaino e già erano sotto effetto della G. Qui Simon li presentava alla “giuria” ovvero Igor, Adrian e Antony, lo zingaro ex pugile. L’influencer le presentava poi tutti e quattro la palpavano, poi trattavano sui soldi in base a quello che c’era scritto sul foglio a crocette: se non venivano prese ricevevano 200 euro (vere) per il disturbo e tornavano a casa.
Se venivano prese c’erano mille euro subito per loro (vere), più una cifra che andava dai 10mila fino anche ai 50mila sigillata e che non dovevano aprire: se andavano alla festa bene, se non andavano una parte tornavano a riprenderla e avrebbero controllato l’integrità del pacco perché quello era il patto.
Le cifre variavano a seconda della ragazza ed ecco perché il colloquio era individuale e la cifra doveva rimanere segreta per non creare malumori, poi lì in palestra alle ragazze venivano dati dei braccialetti di colore diverso così gli uomini sapevano cosa potere fare con loro e cosa no.
“I soldi non sono i miei e io cerco di far guadagnare alle ragazze il più possibile - diceva alle donne Simon all’inizio - quindi cogliete l’occasione e provate ad andare oltre ai vostri limiti, però quello che dite di fare lo dovete fare altrimenti la cosa finisce lì. In più per ogni audizione in palestra alla fine decidevano di dare 2mila euro (veri) a ognuna delle due che i presenti giudicavano essere state le più porche, non le più belle.
Come accaduto con Emma, vi racconto adesso una di queste giornate random così voi vi possiate rendere conto di come si svolgevano, poi in seguito entreremo più nel dettaglio delle persone.
I timori delle ragazze erano sostanzialmente due: incontrare una conoscente e le prestazioni da dover fare. Simon così spiegava che anche se c’era una conoscente tutte erano nella stessa barca in più c’era l’obbligo di riservatezza firmato, quanto al sesso consigliava la G che avrebbe reso tutto molto più semplice.
Quel pomeriggio insieme a Simon c’era anche Ale, un rampollo bello e molto noto in città anche lui pieno di debiti: la sua presenza era un’ulteriore riprova per le ragazze della situazione straordinaria in cui si trovavano.
Oltre ai due ragazzi e ai tre zingari senza maschera c’erano Tomas l’altro zingaro, Momo il ragazzino di colore nostro amico, l’amico cazzuto (largo e, lungo e duro, vedi capitolo 20) dell’influencer, altri tre amici dell’influencer giovani e carini, il titolare della palestra (Lucio, un tipo piccolo e muscoloso con un cazzo piccolino) e un suo amico (alto, super muscoloso e ben dotato).
Le ragazze poi sapevano che nella parte superiore li stavano guardando degli uomini mascherati, una decina loro sapevano, in realtà erano ben di più: dei “nostri” c’era lo stronzo di mio padre, Armando e Patrick, poi una ventina tra sbirri e loro amici. All’insaputa praticamente di tutti c’erano telecamere nascoste ovunque, con l’incipit che era: le dovete sfondare ma rispettate sempre i colori dei bracciali e ascoltare cosa dicevano Adrian, Igor e Simon che erano quelli che dirigevano le danze.
Le ragazze vennero chiamate una alla volta e tutte erano tese ma anche già eccitate dalla dose massiccia di G, mentre gli uomini erano tutti o sotto viagra o G. Ora vi faccio elenco e descrizione delle ragazze in ordine di uscita.
Rachele: 32 anni mora mediterranea, tipica coatta romana con il viso rotondo, i labbroni e il trucco pesante, alta 1,70 è una bella manza, con il culone e le tette rifatte dopo la nascita della figlia. Dopo essere stata una molto peperina frequentando anche gentaccia, con la nascita della figliaha messo la testa a posto trovando lavoro in un negozio, ma ora per necessità era lì davanti a quegli uomini.
Aveva barrato praticamente quasi tutto e chiedeva un compenso adeguato mentre i tre la palpavano, e si accordarono per diecimila certi e ventimila se fosse stata chiamata alla festa.
Roberta: 22 anni piccolina e magra ma con un fisico tonico, capelli ricci e lunghi e un viso mediterraneo e molto bello. Studentessa il ragazzo era al corrente della cosa anzi l’aveva incitata a partecipare.
Aveva barrato pochissime cose e i ragazzi cercarono di convincerla a fare di più per guadagnare di più: alla fine le offrirono 25mila+25mila se avesse fatto anal, doppie, bdsm e sborra in faccia e in gola, con lei che di fronte a quella cifra accettò.
Barbara: 46 anni era la moglie di uno sbirro che stava antipatico a quelli coinvolti, con Simon che aveva avuto il mandato di contattarla e convincerla. Alta 1,75 con belle cosce ma culo piatto, il seno è abbondante ma calato a causa delle maternità. Anche il viso non è il top, con dei capelli castani ricci a caschetto e un’aria non proprio sveglia. In generale comunque è un bel femminone.
Decise di provare l’anal e le doppie, con l’accordo che era di 15mila+20mila.
Jenny: 25 anni romana ma i suoi genitori sono nigeriani, è una bella ragazza di colore alta 1,70, magra e con una bella quinta naturale un po’ calata. Capelli con la frangetta, il viso è carino anche se il naso è un pò tozzo. Lavora come parrucchiera e bazzicava gli ambienti delle discoteche come ragazza immagine.
Aveva barrato un po’ tutto e l’accordo era 10mila+20mila.
Claudia: 18 anni, studentessa già la sorella aveva partecipato e lei si è convinta. Piccolina alta 1,55 con i capelli biondini lisci, il viso è bello e giovanile con i capelli raccolti e poco trucco, un po’ come Miriam. Il seno è molto bello, piccolo e sodo, ma il punto di forza senza dubbio è uno straordinario culone.
Su indicazione anche della sorella decise di fare anal e doppie, ma anche davanti aveva avuto poche esperienze e sempre con lo stesso ragazzo. L’accordo era 10mila+20mila.
Elena: 51 anni ma ne dimostra almeno dieci in meno, alta 1,70 fisico statuario con una terza di seno rifatta e il sedere di marmo. Mora e occhi scuri, il filler sulle guance e le labbra la aiutano a restare un gran milfone.
Proprietaria di un negozio di abbigliamento aveva un disperato bisogno e aveva barrato tutte le opzioni, in cambio di 20mila+30mila.
Elvira: 45 anni è la commessa di Elena che lei ha convinto a partecipare per non perdere il lavoro. Sposata con un figlio, è un femminone moro alto quasi 1,80, mora con gambe tornite e culo piatto, ma con due tette enormi una sesta naturale con i seni gonfi e i capezzoli enormi e scuri. Anche il viso è bello anche se qualche righetta c’è ma nascosto dal trucco, con la bocca grande e carnosa.
Nonostante dietro lo avesse preso solo da ragazza e la fedeltà da anni al marito con cui il sesso era tranquillo, la capa la convinse a barrare tutto e anche per lei i soldi erano uguali 20mila+30mila.
Giulia: 31 anni altra commessa di Elena, fidanzata di origine meridionale, è alta 1,65 con un corpo magro e senza particolari curve, con un sedere piccolo e delle belle gambe. Di viso è bella con degli occhi espressivi, la bocca piccola e i capelli castani fino alle spalle.
Alcune cose lei non le aveva barrate per l’irritazione della sua datrice di lavoro, con il dovuto che era 20mila+20mila.
Rosa: napoletana di 30 anni precaria all’università, alta 1,70 mora riccia e in carne, con una settima di seno enorme e dura. Di viso paffutella con il naso grosso ma un bel sorriso.
Aveva barrato poche cose tra cui l’anal ma non volle aggiungere altro, per lei 10mila+15mila.
Una ragazza non fu presa in quanto bella ma un po’ schizzata e, quindi, pericolosa. Le nove che restavano incassarono i soldi e furono mandate nello spogliatoio e pulirsi intimamente e svuotarsi l’intestino, poi tornarono nella sala dove da quel momento fino alla sirena - dopo due ore - dovevano dimostrare di meritarsi la chiamata alla festa.
In quel momento si unirono una decina di uomini mascherati, con altri che poi sarebbero scesi alla snocciolata come successo alla festa dove ero presente anche io. Le ragazze cercavano subito di impegnarsi e far colpo, attratte dai 2mila euro per le migliori e dai tanti soldi (ahiloro falsi) in ballo.
Le più imbarazzate senza dubbio erano Roberta e Barbara, mentre tutte erano circondati da un paio di cazzi da succhiare. Elena invece sembrava forsennata, con anche le altre che ci mettevano passione infoiate anche dalla G. I presenti poi vollero vedere come lesbicavano tra di loro, poi presero a scoparle iniziando a spostarle nella enorme palestra.
Rachele fu portata su un piccolo ring e strabuzzò gli occhi di fronte alla mazza nera di Patrick da succhiare, mentre il titolare della palestra da dietro la scopava. Mio padre e Tomas invece portarono Elena in uno spogliatoio vuoto insieme alla sua collega Elvira: lo zingaro lo mise subito nel culo alla prima, mentre mio padre riaprì il sedere alla seconda.
Roberta fu adagiata su una panca per i pesi e a gambe aperte si prendeva il cazzo di Adrian e succhiava uno sbirro mascherato. Rosa invece fu messa sul divano e mentre l’amico del proprietario la scopava i risucchi del suo pompino a Momo risuonavano per tutta la palestra: il ragazzo resistette solo un paio di minuti poi le sborrò in faccia e sulle tette.
Giulia invece era su un tavolo nella zona dell’ingresso, con due mascherati che le scopavano fica e bocca. Claudia era nella zona pesi a pecora con Antony che le stava sverginando il culo mentre la ragazza succhiava un amico degli influencer.
Barbara invece era stata subito portata in uno stanzino usato per le visite mediche e, messo sul lettino, diversi sbirri iniziarono subito a scoparla senza pietà il culo incuranti delle suppliche della donna a fare piano.
Ale, Simon e due suoi amici si godevano sui tappetini la bella Jenny anche lei sodomizzata già poco dopo, con tutti gli altri che a poco a poco iniziarono a unirsi girando le varie “postazioni”: non a caso le ragazze venivano distanziate, così da non capire l’aumento degli uomini.
Nella palestra risuonavano le urla di piacere delle donne, quelle degli uomini e le loro risa. Chi con più fatica chi con meno lo stavano prendendo nel culo, con Igor che non aveva pietà per il culetto di Roberta che nel frattempo si ritrovava il cazzone di Armando piantato in gola. Dopo la prima ora la situazione diventò ancor più spinta e violenta.
Rachele restò tutto il tempo sul ring eccezion fatta per alcune pause dove scendeva e poi risaliva. Fu inculata da tutti quelli che si avvicinarono a lei, Patrick compreso, con lei che sembrava gradire quel trattamento. Presero poi un frustino e la colpivano mentre le a quattro zampe come scodinzolava nel ring, poi fecero lo stesso con le tette mentre uno da sotto le pompava il culo. Lei visse il tutto con grande partecipazione, godendo e gustandosi ogni goccia di sborra.
Roberta ce la mise tutta per fare quello che aveva promesso: dopo essere stata inculata furiosamente da almeno cinque uomini, alzò bandiera bianca per l’anal così la legarono su una panca a pecora, la colpirono con dei frustini mentre qualcuno le ficcava sempre il cazzo in gola fino alle palle. La ragazza stillava e lacrimava, poi in uno stato quasi catatonico fu ripresa a essere scopata in fica.
Barbara invece dopo un po’ decise di prendere i mille euro e di andarsene, con gli sbirri che le stavano devastando senza pietà il culo ricoprendola di insulti e non solo: quando si recò in lacrime da Simon a dire che non ce la faceva più, aveva le tette e le chiappe viola e il viso pieno di sperma e sputi.
Anche Jenny ebbe dei problemi dopo un po’ chiedendo lo stop per l’anal. In compenso se ne prese due in fica per diverso tempo, anche con discreti cazzi, raggiungendo un orgasmo potentissimo. Dopo poco chiese stop anche al bdsm mentre era appesa al quadro svedese, con uno che se la scopava arrampicato e uno che la colpiva col frustino.
Claudia invece resistette di più ma anche il suo culo, da vergine, dopo una mezzora di inculate furiose disse basta però non volle andarsene e continuò a farsi scopare in fica e sopratutto la brutalizzarono con un sesso orale profondissimo.
Elena partì scatenata ma dopo un po’ iniziò a chiedere diverse pause, non riuscendo a prendere due cazzi in culo come aveva detto. Però si dette da fare fino alla fine, per poi essere portata in bagno dove i maschietti iniziarono a svuotarsi le vesciche su lei con lei che bevve veramente tanto piscio.
Lo stesso fecero a Elvira che invece due cazzi in culo se li prese godendoci anche: la signora poi si ritrovò sul cesso a fare spagnole a tutti ricevendo innumerevoli schizzi di sborra sulle tette e sul viso, poi lavate con il piscio e poi di nuovo sborrata.
Giulia come Roberta nell’ultima ora era come passiva, emetteva un rantolo continuo mentre dietro di lei i maschi si alternavano a scoparla davanti o dietro: dopo un po’ Adrian disse basta anal con lei perché il culo era ridotto veramente male.
Rosa infine era la meno gettonata ma regalò dei pompini eccezionali, mentre fu scopata o inculata poco anche per il malodore della sua fica pelosa. Lei però si godetto tutto per tutto il tempo, godendo l’unica volta che fu presa in doppia.
Scomparsi gli uomini mascherati, le otto rimaste furono portate al centro quando suonò il gong. Erano stremate e piene di sborra o piscio e molte di loro camminavano in maniera goffa o con fatica. Le fecero un applauso e poi Simon una alla volta chiese un parere su come erano andate.
Alla fine decisero di premiare quattro ragazze ma con 1.500 e loro accettarono: Roberta, Rachele, Elvira ed Elena. Una volta andati via tutti, il proprietario e l’amico iniziarono a ripulire perché due giorni dopo si sarebbe replicato e, questa volta, erano presenti anche facce a me particolarmente note. CONTINUA…
storia clamorosaTrentasettesima parte - gli zingari aprono il culo a mia madre (e non solo)
Gli occhi non mentono mai. Quando capii che il giorno che pensavo fosse stato il peggiore della mia vita in realtà è stato di gran lunga il peggiore della mia vita, come quando unisci insieme i vari puntini arrivai a capire a che punto di tale bassezza fosse arrivata la mia esistenza e nulla fu più come prima.
Come vi avevo scritto in precedenza, sono due le persone che hanno rovinato la mia esistenza: Flavio e Adrian. Se dal secondo me lo sarei potuto aspettare, le coltellate alla schiena del primo mi hanno fatto un male cane.
Il paradosso è che quel giorno di giugno sarebbe dovuto essere speciale per me e per Miriam, visto che dopo mesi finalmente mia madre aveva acconsentito ad andare da lei nel pomeriggio e poi restare anche a dormire. Si raccomandò però più volte di avvertire se fossi tornato perché avrebbe messo il chiavistello e avrebbe preso delle gocce per dormire.
In più da un paio di settimane aveva preso un cellulare nuovo che non potevo spiare, ma io ero tutto preso dal rivedere Miriam anche perché da lei avrei trovato pure Giada: forse per farsi perdonare le scopate con Adrian spiattellate in chat, aveva deciso di farmi questa sorpresa.
Mia madre è stata una quelle persone in iper paranoia per il Covid, tenendomi rinchiuso come in una prigione. Poi mi fece “forse sono stata troppo rigida con te, sei un ragazzo ed è giusto che tu incominci a rivivere la normalità, se vuoi puoi andare da Miriam anche per la notte”.
In verità sul capo di mia madre pendeva la voglia di “vendicarsi” di mio padre, la goliardia dei suoi nuovi amici e la perversione di Flavio. Contattarono così Lucio - l’amante di mia madre e nostro vicino - chiedendoli di convincere mia madre e Sara la madre di Flavio a essere coinvolte nel progetto della mega festa. In cambio avrebbe avuto - ed ebbe - dei vantaggi professionali con un’importante nomina.
L’uomo però promise di tenere fuori da questa storia il gruppo dell’hotel che non volevano essere messi in ballo direttamente per via dei soldi falsi, dicendo che la proposta fu frutto di Igor. Sara si convinse subito ma per mia madre fu parecchio più dura, visto che aveva tantissime remore soprattutto sanitarie.
Entrambe non volevano essere provinate nella palestra ma potevano acconsentire in un ambiente più ristretto. A casa di Flavio c’erano la sorella e il marito, con mia madre disse che avrebbero potuto fare nel nostro seminterrato, ecco il motivo per cui mi fece andare da Miriam.
Ricordo che quel giorno dopo un po’ che fui da Miriam mia madre mi scrisse se fossi arrivato, raccomandandosi poi di chiamarla quando prendevo la via di casa. Il tutto perché poco dopo arrivò a casa la madre di Flavio, con entrambe che si recarono nello scantinato per prepararsi.
Dopo un po’ vestiti da fattorini scese Lucio e poi arrivarono i quattro zingari (Adrian, Igor, Tomas e Antony) più Momo, il ragazzino di colore presentati come ragazzi della capitale. Mia madre volle controllare i tamponi di tutti, poi Igor spiegò alla due donne per bene tutta la situazione con gli zingari che stavano riprendendo il tutto di nascosto.
Entrambe presero subito mille euro veri più 40.000 falsi (20più20), poi accettarono di prendere la G quando fu offerto. Poi andarono in bagno e uscirono mia madre in tacchi neri altissimi e intimo curatissimo dello stesso colore, mentre Sara oltre a dei tacchi indossava un bikini con la bandiera dell’America.
La G cominciava a fare effetto sulle donne mentre gli uomini erano tutti con il viagra, i ragazzi facevano i complimenti alle due signore che si schernivano ridendo dicendo che non erano più delle ragazzine. Adrian allora indicò il rigonfiamento che svettava dai pantaloncini di Momo ridendo “eheheheh guada che effetto fate al pischelletto”.
Poco dopo sul divano dove tante volte ho bivaccato mia madre era sdraiata a gambe aperte con la madre di Flavio che le leccava la patata. Gli uomini si avvicinarono tutti e sei dopo un po’ e le due comunicarono a sbocchinarli furiosamente vuoi per l’eccitazione, per la G e per l’essere state a lungo a stecchetto di cazzi.
A entrambe glielo misero prima nel culo che nella fica, con entrambe che godevano con i loro gemiti soffocati dai cazzi che si alternavano in gola. Per stare più comodi poi iniziò a essere usato anche il letto dove ho dormito tante volte. Inizialmente le due a pecora si prendevano i cazzi a turno in fica e in culo, succhiando qualsiasi cosa capitasse a tiro.
La madre di Flavio si prendeva tutto nel culo anche il cazzone di Momo che era molto migliorato rispetto le sue prime scopate; quando potevano le due si baciavano e si toccavano, con Sara che dava a mia madre della troia incitando gli uomini a scoparle più forte.
Quando Sara si mise a leccare la fica di mia madre mentre Igor la inculava ferocemente lei ebbe un orgasmo bagnato di proporzioni epiche, mentre la madre di Flavio era già venuta due volte. Erano entrambe partite, si facevano fare e dire di tutto e mia madre venne di nuovo quando la presero in doppia.
“Adesso vediamo chi è più troia tra voi due” disse Igor invitando il cugino a mettere il cazzo nel culo di Sara mentre il suo già era piantato dentro. Le urla della donna erano assordanti ma quando le chiesero “togliamo?”, lei blaterò “no no nooooo”. Mia madre invece stava cavalcando Momo con il suo cazzo piantato in fica, con gli altri che si alternavano o nel culo ormai aperto o mettendone due in fica.
Igor e Adrian poi presero mia madre e le riservarono lo stesso trattamento dell’amica: due cazzi nel culo che si muovevano in maniera lenta ma costante, con mia madre che ripeteva come in trance e con gli occhi sgranati “maiali maiali maialiiii”. I culi delle due donne ormai erano delle caverne, con gli uomini che le incularono a testa furiosamente per l’ultima volta per arrivare anche loro a un orgasmo che aveva come epilogo una sborrata in faccia e sulle tette delle due.
Quando tutti e sei vennero le due erano sfinite, piene di sborra ma con ancora la forza per baciarsi e leccarsi lo sperma a vicenda. Gli uomini si ricomposero, Igor si complimentò dicendo che si sarebbero sentiti presto per poi andarsene lasciando le due ancora sul letto piene si sperma e con i buchi oscenamente aperti.
Nel frattempo io a un paio di chilometri di distanza ero eccitatissimo ma anche spaventato: dopo mesi di seghe furiose, avevo il timore di non essere all’altezza e così è stato. Subito mi sono abbracciato con Miriam e siamo stati un po’ in camera sua a baciarsi.
“Piccioncini ma io devo andarmene??” fece allora Giada comparendo sull’uscio della porta. Io avevo portato del vino bianco e dissi prima di fare dei drink, ma Miriam obiettò “macchè vino, abbiamo una vodka clamorosa”.
Vodka e qualche canna ed eravamo tutti e tre abbastanza fuori, quando mi slacciarono però praticamente venni nelle mutande. Loro leccarono tutto e poi presero a succhiarmi, mi sembrava di impazzire e come misi Miriam a pecora sborrai di nuovo sulle sue chiappe.
Nonostante un secondo super doppio pompino il cazzo non veniva su e Giada mi mandò letteralmente a fanculo dicendo che voleva scopare che era eccitata come una cagna. Miriam mi portò in camera e riprese a succhiarmi cercando di tranquillizzarmi, poi mi fece “eccheccazzo amò, vediamo se in giro ci sta qualcuno che ci scopa”.
Adrian era appena uscito da cosa e rispose al volo “sto con i miei cugini, se volete due minuti stiamo da voi”. Non potete capire che umiliazione e se avessi saputo pure dove erano stati prima… i quattro ancora erano duri e arrivarono subito vestiti da fattorini.
Miriam e Giada subito li baciarono quasi non calcolandomi, poi loro dissero di voler fare una doccia. Ero in piedi sulla porta del bagno come un ebete, con Igor in doccia assieme a Miriam che accucciata sullo sbocchinava, mentre gli altri a turno si scopavano Giada che era appoggiata al lavandino, poi a turno tutti entravano in doccia e, quando ebbero finito, si asciugarono alla meno peggio e poi tutti sul lettone a scopare.
Moriam neanche mi considerava e la vedevo in balia dei quattro che a turno si scopavano le due godendo della loro bocca quando non avevano il cazzo nella loro figa. Quel puttanone di Giada lo volle anche nel culo e Miriam così non volle essere da meno. Godevano come due troie, mi rivenne duro e lo misi in bocca a Giada con Adrian che fece “ah ma allora ci sei pure tu…guarda come gode la troia della tua ragazza mentre la inculo”.
Fu Giada ad avere quasi pietà di me mettendosi a pecora “dai inculami con il tuo bel cazzo” e così feci ma… solo per un minuto scarso poi venni nel suo culo. Solo adesso mi rendo conto del motivo di una frase di Adrian “prima ne abbiamo messo due nel culo a due puttanoni milfoni incredibili, vediamo se ste giovani puttanelle sono altrettanto porche”.
Anche i loro cazzi però iniziarono a dare dei segni di cedimento, ma riuscirono ugualmente a fare quel trattamento alle due con Miriam che venne mentre urlava “spaccatemi il culo porci maledetti, brutti bastardi mi sfondateee”.
I quattro erano esausti e sborrarono in faccia alle due anche loro appagate per il trattamento ricevuto. Quando se ne andarono rimettemmo apposto e poi come se nulla fosse Miriam fece “ordiniamo sushi??” e poi scegliemmo che serie vedere mentre io volevo solo sprofondare per l’umiliazione subita.
Ritornando a mia madre c’è da dire che alla fine fu lei a tirarsi indietro: svanito l’effetto della G stette male per diversi giorni: non solo aveva il culo in fiamme e camminava male, ma anche la gola per il sesso orale profondissimo fatto. Così decise di tenere i mille veri e di restituire il resto, con la madre di Flavio che fece uguale ma solo per paura che poteva sputtanarsi visto i tanti presenti. Entrambe così non seppero mai che gli altri soldi erano falsi.
Vi voglio così riportare all’inizio di questo capitolo. Finiti gli esami organizzammo tutti un aperitivo alla presenza anche dei qualche genitore: un modo quest per recuperare un po’ di normalità.
Nonostante la mascherina mi colpì lo sguardo di mia madre quando arrivò Adrian e, al momento, pensai che non gradisse la presenza di quel ragazzo proveniente da una famiglia così tristemente nota. Indossava i soliti tacchi e un bel vestitino nero scollato e con la coda dell’occhi li vidi parlare brevemente fuori dal bar dove eravamo.
I genitori poi ci salutarono e dopo un’oretta anche noi ci disperdemmo. Noi ragazzi eravamo presi dall’organizzare un piccolo viaggio per festeggiare il diploma ma non sapevamo che da lì a poco Adrian sarebbe come scomparso.
Quando lo zingaro ci salutò però seppi solo dopo che non andò a casa, ma in un’area isolata dove poco dopo arrivò mia madre e che salì nella sua auto. “Sapevo che saresti venuta” fece lui, “tutto questo è un incubo” rispose lei e allora Adrian “non è colpa mia se sei una troia rotta in culo affamata di cazzi, ora se non vuoi che lo venga a sapere tuo figlio fammi uno dei pompini dei tuoi”.
Quando tornai a casa mamma non c’era e arrivò parecchio dopo con una busta della spesa “mi sono fermata al supermercato”, ma i suoi capelli erano scapigliati per la mano del ragazzo che guidava il pompino spingendola fino alle palle e in pancia aveva la sborra del mio amico, un bravo amico che dopo aver messo due cazzi nel culo nella stessa giornata prima a mia madre e poi alla mia ragazza ora stava ricattando mia madre. Fortunatamente poco dopo sparì ma per lei i guai di certo non finirono. CONTINUA…
era tutto filmato ed in più flavio aveva sotto controllo i cellulari e disseminato di spycam tutti gli ambienti.Mi immagino la tua reazione dopo questi fatti....ma come sei venuto a saperlo??
è una droga leggera che rende più disinibitiScusate ma non ricordo cosa sia la G e non riesco a trovare dove è specificato.
quella che chiamano "droga dello stupro" o GHB, scientificamente acido γ-idrossibutirrico. e no, non è una droga leggera. "A dosi basse, può causare uno stato di euforia e di aumentata socialità. Si avranno anche una sensazione di benessere, rilassatezza, aumento della sensazione tattile e del desiderio sessuale. Negli uomini è diffusa soprattutto poiché aumenta il mantenimento dell'erezione maschile. Il mattino dopo l'assunzione, grazie sia alla breve emivita, sia al metabolismo a semialdeide succinica e in seguito a succinato (utilizzato poi nel ciclo di Krebs) non si soffre di sintomi simil-hangover propri dell'etanolo come nausea, vertigini, o malessere."Scusate ma non ricordo cosa sia la G e non riesco a trovare dove è specificato.
mi sembra proprio la descrizione di una droga leggera.. prova a leggere su wikipedia gli effetti della bamba o dell'eroinaquella che chiamano "droga dello stupro" o GHB, scientificamente acido γ-idrossibutirrico. e no, non è una droga leggera. "A dosi basse, può causare uno stato di euforia e di aumentata socialità. Si avranno anche una sensazione di benessere, rilassatezza, aumento della sensazione tattile e del desiderio sessuale. Negli uomini è diffusa soprattutto poiché aumenta il mantenimento dell'erezione maschile. Il mattino dopo l'assunzione, grazie sia alla breve emivita, sia al metabolismo a semialdeide succinica e in seguito a succinato (utilizzato poi nel ciclo di Krebs) non si soffre di sintomi simil-hangover propri dell'etanolo come nausea, vertigini, o malessere."
non mi serve leggerli su wikipedia, mi basta andare al parchetto ahahhahaha e comunque, di solito l'unica droga leggera, almeno quella che gli studiosi definiscono leggera, è la cannabis. poi ci sono droghe "medie" come LSD, MDMA, GHB, funghetti sono droghe "medie" e poi eroina, coca, ketamina, metamfetamina ecc sono pesanti.mi sembra proprio la descrizione di una droga leggera.. prova a leggere su wikipedia gli effetti della bamba o dell'eroina
grande storia, attendo il restoTrentanovesima parte - Questo matrimonio sa da fare (seconda parte)
A ritroso in merito alla serata in hotel Mario si sbilanciò dicendo che è stata “la cosa più eccitante mai fatta”. I preparativi però furono convulsi e più volte si cercò di cambiare le carte in tavola. Gli zingari avevano Viola - che fu ingaggiata subito come una delle conoscenti da portare - nelle vesti di insider visto che gli raccontava tutto quello che Annunziata o le figlie le dicevano.
Il padre della sposa supplicò fino all’ultimo di non poter prendere parte alla cosa, ma Mario fu inflessibile e l’unica cosa che ottenne è che gli uomini mascherati non sarebbero stati guidati da quelli svestiti ma che potevano partecipare obbligatoriamente: se però fossero stati a lungo non partecipare al sesso, sarebbero stati svestiti e messi in mezzo. In cambio lo sposo fu l’unico che aveva l’obbligo di non doversi mascherare.
Iniziò poi una trattativa paradossale: come la voce si sparse, avevano troppe altre amiche/parenti che volevano partecipare, ma tutte bussavano sonoramente a denaro. La cosa fece indispettire molto sia Mario sia gli zingari, con il compromesso che fu che le richieste in eccesso che sarebbero state soddisfatte il giorno del matrimonio: in hotel però avrebbero dovuto dare precedenza ai parenti, altrimenti non se ne faceva nulla.
Alla fine si arrivò alla lista definitiva: 15 donne, 13 uomini più la cricca dell’hotel ovvero i 4 zingari, Mario, Orso (mascherato), Gaetano, mio padre (mascherato), Armando, Nicola, Patrick, il cattivo tenente, Rob e Momo (mascherato).
Quando gli uomini arrivarono noi avevamo già azionato le telecamere. Mi colpì subito la faccia del padre della sposa, Pio: altissimo e magro con i capelli corti e brizzolati, aveva l’aria di chi doveva andare al patibolo e - francamente - non lo biasimavo. Viola raccontò che l’uomo, molto religioso, metabolizzò la cosa solo convincendosi che si trattava di una sorta di castigo divino per le cazzate commesse.
Lo sposo Mirko è un ragazzo molto bello di 27 anni, moro alto e molto muscoloso. Il padre Ettore ha dei lineamenti ugualmente carini ma la forma fisica è diametralmente opposta con una pancia da competizione che stona con un corpo comunque esile.
La famiglia della sposa come uomini portò Miro che è il marito quarantenne - piccolino ma curato - di un’amica di famiglia, Pietro un vicino sessantenne scapolo e abbastanza trasandato, Cosimo il vigile del paese che è separato oltre che pelato e di media statura, Carlo il meccanico del paese alto grosso e panciuto e Karim un suo dipendente tunisino di mezza età alto e magro.
La famiglia dello sposo invece portò Fabrizio il personal trainer dello sposo (un tipo non tanto alto, pelato ma muscolosissimo e con dei bellissimi occhi chiari), Eliseo uno dei soci del padre dello sposo sulla sessantina e clamorosamente obeso, Roberto un amico dello sposo biondino piccolino e molto chiacchierone, Aaron un filippino di quarant’anni che aveva lavorato per loro e Giovanni, il loro avvocato di famiglia cinquant’enne palesemente alcolizzato e appesantito nel fisico.
Come arrivarono erano silenziosi e imbarazzati, Mario provava a fare il padrone di casa controllando i tamponi e consegnandoli la maschera - facendo bene attenzione ai numeri assegnanti -, per poi fare la fatidica domanda: volete viagra, coca o G (gli era stato spiegati prima cosa fosse) visto che la maschera non gli permetteva di bere davanti a tutti. Tutti optarono per il viagra compreso il padre della sposa.
Quando furono pronti furono fatte arrivare le donne che, accolte sempre da Mario e anche loro imbarazzatissime, furono mandate nei piani alti a prepararsi e anche a loro fu chiesto se volevano coca, G o alcool, con quasi tutte che presero la G e solo poche optarono per bere quando scendevano.
Per prima scese Annunziata (la madre della sposa) con tacchi altissimi neri, calze autoreggenti e intimo striminzito dello stesso colore. Non ancora cinquantenne, anche se piccola di statura poteva ancora contare su un seno abbondante e morbido, un culo ben fatto anche se sui fianchi c’è qualche chiletto di troppo. Mora mediterranea, con il trucco nascondeva le occhiaie dovute allo stress del momento. Nel complesso comunque una donna molto attraente.
Poi fu chiamata Giulia, la sposa 25enne, un vero spettacolo. Altissima come il padre probabilmente 1,85, tutta in intimo bianco come i tacchi non esagerati che comunque la slanciavano ancora di più. Magra ma con un bel culone pagnottoso, il seno è una bella terza ma calata mentre il viso è molto bello: castano chiara, lineamenti regolari, bocca piccola e occhi marroni.
Poi fu la volta di Angela, la figlia minore imbarazzatissima come la sorella. La ragazza non volendo deludere il padre finora, per quello detto a Viola, aveva spompinato tre ragazzi e da due - più grandi - si era fatta inculare restando comunque vergine. Anche se fisicamente differente dalla sorella anche lei era bellissima: piccolina e castana con un viso rotondo e innocente, il suo culone sodo incorniciava due splendide gambe e le tette.. due meraviglie, una terza sodissima con dei capezzoli enormi.
Oltre a Viola portarono poi Carmela, la moglie di Miro una mora 45enne con dei lineamenti intensi, gambe magre, seno piccolo e sedere rotondo ma non molto abbondante. Conny invece è la loro parrucchiera 50enne: fisico tonico, una terza rifatta, capelli biondo corti e soprattutto due labbroni siliconati giganti. Un vulcano non solo di fisico ma anche come persona, infatti era l’unica che parlava di continuo chiedendo cose.
Cristiana invece è un’amica della sposa e sua damigella: molto alta anche se non come Giulia, pure lei è castana con gli occhi marroni ma il lineamenti sono più irregolari, specie il naso, il seno praticamente inesistente e il sedere alto, rotondo ma piccolo. Infine c’è Betta, cugina della madre: mora mediterranea come Annunziata, è più alta della cugina ma praticamente non ha culo, il seno però è enorme (una sesta ancora non esageratamente calata) con il viso rotondo dove stona un po’ una dentatura irregolare.
Fu la volta poi Giuliana, la madre 50enne dello sposo: una tipa da Brazzers, capelli rossi mossi e viso lentigginoso, con una quinta di seno rifatta e soprattutto un culone da poterci mettere la targa. Isa la sorella di poco più piccola invece è molto diversa da lei: piccolina e molto magra, mora con un viso molto bello e la carnagione scura, di curve però ce ne sono ben poche ma nel complesso è una bella donna.
Dietro poi si portarono Armelle, la loro ex donna di servizio del Togo: un cavallone trentenne d’ebano con dei labbroni pronunciati, il naso tozzo e dei capelli fuxia a caschetto. Le tette sono grandi e dure (una sesta abbondante) e il culo è enorme e granitico. Poi portarono Silvia, una loro amica sui 40 sposata e magra, con un bel culo e poche tette: il pezzo forte sono di sicuro gli occhi azzurri incorniciati da un caschetto biondo.
Daniela invece è la fidanzata di Fabrizio il pt, una gran bella ragazza alta 1,75, bionda con i capelli ricci, occhi chiari e una bella terza che si sposa perfettamente con un fisico tonico e sinuoso. Donatella è un’altra amica della madre dello sposo, anche lei borghese e anche lei indebitata: alta 1,75 con il viso tutto tirato dal botox e la bocca sottile, con il punto di forza che di certo è il culo grande e ancora sodo. Infine c’è Martina, 35enne divorziata con figli loro ex lavoratrice con un viso non molto bello (occhi castani, capelli biondi e lisci ma lineamenti poco regolari), piccola di statura, un seno piccolo ma un culone abbondante.
Davanti a loro si trovarono gli zingari, la cricca dell’hotel e una schiera di uomini mascherati. Tutte avevano preso la G tranne Isa e Viola che iniziarono a bere vodka, con Mario che fece partire il timer dicendo “adesso balliamo”. Partì così una serie di canzoni degli Abba con le ragazze ancora tronche che provavano a ballare ma si vedeva che erano tesissime.
“Sposo sposo delle mie brame - fece poi Mario - chi è la più bella del reame??”. Il ragazzo molto teso si avvicinò alla sua futura moglie e la baciò, allora il faccendiere “eheheh non hai tutti i torti, Patrick vieni qui”. Il ragazzone allora si avvicinò, Mario gli tirò fuori il cazzone già durissimo e fece alla ragazza “forza, fai vedere al tuo futuro maritino come ti succhi sto cazzone”.
Con delle lacrime che le solcavano il viso la ragazza si chinò e iniziò a leccare l’asta mettendo poi in bocca lentamente solo la cappella, il tutto mentre gli altri erano a capannello a guardare. “Forza maschietti il tempo scorre - fece poi Mario - facciamo divertire un po’ le signore” e così dicendo prese Angela, la sorella minore, e la portò in una camera.
“Sei bagnata zoccoletta” e disse mentre la baciava e la palpava tutta. Ecco, a differenza delle altre volte questa serata fu più cerebrale che fisica, non so bene come descrivervi la cosa, fatto sta che la ragazza fu sverginata a gambe aperte da Mario che ebbe almeno l’accortezza di andare piano. Pulito il cazzo, se lo fece succhiare poi iniziò a scoparla a pecora iniziando ad andare anche fino in fondo e a buona velocità “ora sei pronta per andare di là” le disse staccandosi.
Anche se mascherato Annunziata riconosceva benissimo il marito: il cazzo dell’uomo è spaventoso, durissimo, largo, nervoso e verso l’insù con una cappella più piccola rispetto al tronco. L’uomo se ne stava abbastanza defilato ma poi si unì per non destare sospetti: vide Silvia con la bocca libera e glielo porse, con la ragazza che strabuzzò gli occhi prima di riuscirne a prendere solo circa un quarto di quella verga.
Nel frattempo Annunziata era circondata da uomini mascherati, che cercavano soprattutto lei, la sposa Daniela e poi quando arrivò Angela. Probabilmente si sarebbero attaccati anche alla madre dello sposo se lei non si fosse attaccata a Patrick cavalcando quel cazzone nero.
Le riprese erano molto confuse e praticamente la prima ora abbondante vedemmo solo culi maschili, maschere e raramente qualche donna. Tutte venivano scopate in fica soprattutto a pecora e alla missionaria: grazie anche alla G, tutte sembravano partecipi e le più rumorose nel godere erano Giulia, Conny e Carmela.
Le donne iniziarono a chiedere una pausa per pulirsi dalla sborra, rinfrescarsi e rifiatare. La seconda ora fu molto più divertente. “Ora le inculiamo tutte ste troie” fece Mario disponendo tutte le presenti a pecora, una di fianco all’altra e con il culo all’aria. Tutte vennero oliate e Mario chiese allo sposo di incularle tutte lui per primo iniziando dalla madre, ma il ragazzo era già bello che spompato nonostante il viagra.
Davanti a tutti allora la madre fu chiamata a succhiarlo al figlio, con lei che eseguì quasi a occhi chiusi, con il ragazzo che poi riuscì a incularla anche se sborrò poco dopo. “Il tuo futuro marito è un bel ragazzo ma a scopare non è tanto buono, ora ti ci penso io a te” fece Mario iniziando a inculare la futura sposa, incitando poi gli altri maschietti a fare altrettanto con le altre.
Quando non eravamo impallati la visuale ora era buona, con le urla delle presenti che iniziarono a farsi animalesche. Gli uomini a prescindere dalle dimensioni si alternavano andando più o meno piano a seconda della ragazza.
In molte però nonostante gli accordi iniziarono ad alzarsi e a dire che non ce la facevano, con Mario che allora, dopo aver consultato Igor, fece “chi non vuole può tornare nelle camere, farsi una doccia e aspettare che abbiamo finito, noi poi trarremo le nostre conclusioni”.
La prima a correre via fu Angela, seguita da diverse altre compresa la sposa. Alla fine restarono Annunziata e Giuliana (terrificate che potesse saltare tutto), Viola che non si era praticamente accorta di nulla presa a farsi inculare dal cazzone di Armando, Conny e Armelle. Le cinque furono letteralmente devastate dai presenti, soprattutto non mascherati eccezion fatta per Orso, diventando presto delle autentiche maschere di sborra.
L’ultima ad alzare bandiera bianca fu Viola che rimase a prendersi diversi cazzi chiedendo solo di non essere inculata visto che erano palesi alcune abrasioni. Quando Annunziata si sentì come mancare, allora Mario decise che era il momento di dire stop anche se mancava ancora del tempo.
Per i soldi ci fu una grande litigata soprattutto tra le donne: chi era rimasta voleva una parte delle altre e non fu facile placare gli animi. La soluzione fu che in separata sede, o al matrimonio come pattuito con gli zingari, tutte avrebbero soddisfatto Mario e gli altri non mascherati. CONTINUA…