patrulla
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Premessa ter: se finora avete pensato che si tratta di un racconto “forte”, allora non avete idea di quello che vi racconterò da qui in avanti. Di conseguenza non posso che rinnovare l’invito a non proseguire nella lettura se pensate che certe situazioni possano essere per voi sconvenienti.
Non posso che ribadire poi il mio totale disgusto per ogni forma di coercizione sessuale, ma cercherò ugualmente di restare il più aderente possibile alla realtà dei fatti. Infine per comprendere al meglio alcune dinamiche, vi chiedo di fare uno sforzo e di ripensare a quei mesi bui che abbiamo passato durante la pandemia. Buona lettura.
Ventisettesima parte - Il Covid
Adesso che la pandemia - si spera - è ormai alle spalle la sensazione è che tutti noi non vogliamo ripensare a quello che abbiamo passato per due anni. Quando sono iniziate a circolare le notizie dei primi contagi in Italia era da poco passato il carnevale, con tutti che cercavamo di capire cosa stesse succedendo.
Da lì a ritrovarci tutti dentro casa impossibilitati a uscire tranne che fare spesa fu un attimo. Ricordo le settimane passate in casa con mia madre, lontano da Miriam, dagli amici e da mio fratello senza contare la forte apprensione per i nonni. Per fortuna la nostra cittadina non fu particolarmente martoriata dal virus, ma non mancarono di certo i contagi, i ricoveri e purtroppo anche i morti.
L’angoscia maggiore era quella di non sapere come potesse evolvere la situazione e, quando la pandemia si estese in tutto il mondo, di temere che il mondo non sarebbe più tornato a essere quello che era prima.
Ero annoiato dal dover essere sempre a casa, a seguire le lezioni online e di non poter vedere tutti gli altri proprio nel momento in cui me la stavo spassando alla grande. In più stando tutto il giorno insieme a mia madre che fu messa in smart working, non faceva che farmi ripensare a lei scopata in ogni modo non solo da Lucio, ma anche da Nicola e da Mario.
Miriam anche era preoccupata per la situazione in generale, ma soprattutto mi scriveva che “aveva una gran voglia di cazzo” e mi mandava foto e video mentre si masturbava in camera. Un sentore il suo che era comune a quello del resto del nostro gruppo.
Simone era senza dubbio quello più turbato. L’aver dovuto chiudere forzatamente la palestra è stato il colpo di grazie alle finanze familiari, con il padre letteralmente disperato. Leo e Ivan almeno avevano dello spazio vicino la casa per fare delle passeggiate, mentre Flavio era quello a cui sembrava fregasse meno di quel bordello.
Anzi come al suo solito cercò di sfruttare l’eccezionalità di quella situazione a suo favore visto il suo nuovo rapporto con Mario. Nonostante praticamente non si parlasse con sua madre, fu felice di riavere in casa sua sorella Luisa (vedi primo capitolo, è il prototipo del vaccone: alta e tendente all'ingrasso, è molto tonica ma come salta un po' di palestra tende a prendere qualche culetto, castana non molto bella di viso, da ragazza aveva una quarta naturale ma, dopo molto diete, era sflosciata così si è rifatta una quinta) insieme al coglione del marito.
Il padre infatti aveva avuto la soffiata da Mario che avrebbero chiuso tutta l’Italia e avvertì la figlia che decise di spostarsi nel villone dei genitori. Naturalmente sistemò spy cam per spiare la sorella e poi condivideva tutto scopate con il marito comprese: in verità non era granché sia perché le riprese erano molto mal posizionate sia perché i due, le rare volte che scoparono in quel periodo, erano poco passionali e fantasiosi. Però le riprese in bagno erano buone: Luisa è proprio un bel vaccone, che ogni tanto si sollazzava in doccia ficcandosi nella fica ben curata il deodorante.
In generale Flavio mi teneva informato di tutto e, quando poteva, condivideva materiale. Io facevo lo stesso con mia madre che si scriveva con Lucio e con Sara, la madre di Flavio. Tutti e tre erano preoccupati, anche perché non più ragazzini, in più anche a loro mancava quel sesso spinto degli ultimi tempi.
Da qui in poi però l’assoluto protagonista di questa storia diventerà Mario. Come detto loro vennero a sapere con un po’ di anticipo delle decisioni del governo e Ivo decise di fare i bagagli e di tornare nella sua bella casa di Roma. In hotel lo stesso fece Claudio, mentre oltre a Mario restarono anche Rob (che sostanzialmente non aveva dove andare, nonostante il suo passato da atleta professionista ora era da tempo sul lastrico e dipendeva in tutto da quella combriccola) e Paolo che aveva comunque da lavorare visto che il supermercato macinava come non mai, facendo registrare guadagni super al contrario degli altri negozi del centro commerciale costretti quasi tutti alla chiusura poco dopo aver aperto.
In hotel così arrivò fisso Armando - l’autista ex attore porno - che con il suo van oscurato scarrozzava chi ne necessitava, oltre a Eva che a malincuore decise di tornare dai suoi genitori visto che stava in un buco di monolocale.
Gaetano cucinava per tutti e la moglie teneva sistemato, la figlia invece ogni giorno doveva andare a lavoro. Quando furono diffuse le celebri immagini dei camion dell’esercito a Bergamo che portavano via i morti, Mario letteralmente impazzì in quanto non c’è altro modo per spiegare il suo comportamento da quel momento in poi.
“Moriremo tutti, questa è la fine del mondo” era il succo del suo ragionamento, così iniziò a peggiorare - se possibile - con il bere visto che la coca inizialmente non riusciva più a procurarsela. Ci pensò poi Giacomo - il cattivo tenente sosia di Hulk Hogan - a non far mancare mai la droga visto che lui poteva girare liberamente in quanto poliziotto. Di fatto Giacomo diventò una sorta di ospite aggiunto ma non fu il solo.
“Voglio solo spassarmela finché dura” ripeteva agli altri e, libero dai freni di Ivo perse ogni remora nel poter dare sfogo alla sua perversione. L’hotel da quel momento divenne il luogo di indicibili abusi e di ogni forma di perversione, come se si trattasse del Salò di Pasolini. Mario prese da parte Gaetano e Isabel e gli disse cosa sarebbe successo da lì a breve: avrebbe dato a loro e alla figlia la disponibilità di quello che in teoria era il suo appartamento, se invece fossero rimasti le donne - compresa la figlia - le avrebbe considerate come alla propria totale merceè sessuale.
Isabel così fece subito i bagagli e senza spiegare il vero motivo si portò con sé la figlia, Gaetano invece prese come scusa il dover badare all’hotel per restare: in realtà voleva restare per continuare a scopare con le altre. Mario invece passò a casa di Ivan e Leo e prese tutta la G che avevano, poi convinse Nicola a trasferirsi in hotel e lo stesso fece con Patrick: così radunò intorno a lui un gruppo di cazzoni depravati, e anche Igor e mio padre ogni tanto si univano.
Dai vari nascondigli riuscì a recuperare tutto il cash che aveva in giro e in più c’erano gli incassi del supermercato. Grazie all’ingresso sul retro dell’hotel, alla copertura di Giacomo, alla possibilità di poter uscire per motivi di lavoro e al van di Armando, in pratica continuava a fare come cazzo gli pareva. Riuscì anche a far entrare un pomeriggio Flavio per installare tutta una serie di telecamere: i video servivano per i suo piacere e per i ricatti, con il mio amico incaricato da remoto di gestire la cosa.
Flavio inoltre non faceva che incentivare quel comportamento scellerato, suggerendogli cose che all’uomo iniziarono a piacere tanto che il ragazzo divenne una sorta di suo “sceneggiatore”. In più lo slittamento delle elezioni gli aveva tolto anche molti impicci.
Quello che dovete cercare di ricordare, oltre che quella sensazione di incertezza per il futuro, è anche il disastro economico provocato dalla pandemia. Pensate solo alle tante modelle, pseudo influencer, promoter, ragazze immagine, parrucchiere, estetiste, personal trainer, commesse, precarie o imprenditrici che di colpo si ritrovarono senza stipendio.
Per Mario così fu come pescare in una vasca di allevamento pesci. La pandemia poi mutò i comportamenti anche di persone in qualche modo insospettabili. Quello che successe a Chiara, la fidanzata di mio fratello vedi venticinquesima parte, e che venni a sapere solo tempo dopo può essere definito emblematico a riguardo.
Non so se ricordate ma lei poco prima del Covid si era trasferita in Germania in una nota città universitaria per dare la tesi. Successe così che rimase bloccata in una sorta di dormitorio per studenti: un grande edificio con tutti appartamenti uguali, ognuno dei quali formato da quattro camere con bagno e poi un grosso spazio comune formato da cucina e soggiorno.
Rimase così nell’appartamento solo con Joanna, una ragazza di origine venezuelana ma da anni in Germania. Chiara era arrivata da poco quando le altre due inquiline riuscirono a “scappare” essendo tedesche, lei rimase con quella ragazza che nella sua stanza ospitava anche Kurt, un ragazzone alto e magro, biondissimo e pallido come uno spettro.
Una coppia molto strana visto che Joanna supera di poco il metro e mezzo, con una carnagione scura come i capelli e gli occhi. Un bel visino rotondo, una terza di seno non proprio florida ma in culone grosso e morbido. Chiara il tedesco lo parla ma non benissimo, con i tre che così comunicavano soprattutto in inglese.
Non ci volle molto che Chiara scoprì che qualcosa non andava con loro e, quando la cosa divenne palese, Joanna le confessò che per arrotondare la borsa di studio con il ragazzo aveva aperto una propria pagina su una nota piattaforma per adulti. La ragazza si metteva una mascherina e si mostrava in cam, da sola o mentre scopava con Kurt dotato di un bel salsicciotto lungo e largo.
“Basta che non mi fate passare guai e per me potete quello che vi pare” disse Chiara alla coinquilina che, a volte, riusciva a far entrare anche altri ragazzi per farsi scopare in gruppo. Chiara non disse nulla a mio fratello della cosa e con il tempo entrò in confidenza con la coppia. Joenna così iniziò a proporle di partecipare anche lei “guarda che ti pago eh, hai un bel sederone anche tu insieme facciamo il botto”.
Chiara rifiutava ridendo ma alla fine si convinse ad assistere a mentre loro erano in diretta. Chiusa la cam, Joanna le si avvicinò e iniziarono a baciarsi e poco dopo erano sul letto a lesbicare. Ricaricate le batterie, si unì anche Kurt con Chiara che eccitatissima si godette quel bel randello vista anche l’astinenza.
“Sei bella scatenata eh” le disse Joanna una usciti dalla doccia, con Chiara che dopo diverse settimane - e diverse scopate a tre - alla fine si fece convincere dalla ragazza a partecipare a una diretta proprio la sera prima che la coinquilina levasse le tende in quanto poteva fare ritorno a casa.
Chiara ordinò un passamontagna per essere sicura di non essere riconosciuta e firmò la liberatoria dopo averla letta per bene, poi quando la diretta era iniziata si fece annunciare come la “culona italiana”. Le due ragazze a pecora facevano bella mostra della loro merce, poi iniziarono a toccarsi e qui la ragazza di mio fratello ebbe il primo orgasmo. Quando Kurt entrò in scena, si dedicò quasi esclusivamente alla “novità”: per non far sentire la propria voce si ficcò le mutande in bocca mugolando oscenamente di piacere per tutto il tempo.
Alla fine Joanna le dette 500 euro e il mattino dopo si salutarono quasi piangendo: le due zozze rimasero comunque in contatto, per la sfortuna di mio fratello… CONTINUA
Non posso che ribadire poi il mio totale disgusto per ogni forma di coercizione sessuale, ma cercherò ugualmente di restare il più aderente possibile alla realtà dei fatti. Infine per comprendere al meglio alcune dinamiche, vi chiedo di fare uno sforzo e di ripensare a quei mesi bui che abbiamo passato durante la pandemia. Buona lettura.
Ventisettesima parte - Il Covid
Adesso che la pandemia - si spera - è ormai alle spalle la sensazione è che tutti noi non vogliamo ripensare a quello che abbiamo passato per due anni. Quando sono iniziate a circolare le notizie dei primi contagi in Italia era da poco passato il carnevale, con tutti che cercavamo di capire cosa stesse succedendo.
Da lì a ritrovarci tutti dentro casa impossibilitati a uscire tranne che fare spesa fu un attimo. Ricordo le settimane passate in casa con mia madre, lontano da Miriam, dagli amici e da mio fratello senza contare la forte apprensione per i nonni. Per fortuna la nostra cittadina non fu particolarmente martoriata dal virus, ma non mancarono di certo i contagi, i ricoveri e purtroppo anche i morti.
L’angoscia maggiore era quella di non sapere come potesse evolvere la situazione e, quando la pandemia si estese in tutto il mondo, di temere che il mondo non sarebbe più tornato a essere quello che era prima.
Ero annoiato dal dover essere sempre a casa, a seguire le lezioni online e di non poter vedere tutti gli altri proprio nel momento in cui me la stavo spassando alla grande. In più stando tutto il giorno insieme a mia madre che fu messa in smart working, non faceva che farmi ripensare a lei scopata in ogni modo non solo da Lucio, ma anche da Nicola e da Mario.
Miriam anche era preoccupata per la situazione in generale, ma soprattutto mi scriveva che “aveva una gran voglia di cazzo” e mi mandava foto e video mentre si masturbava in camera. Un sentore il suo che era comune a quello del resto del nostro gruppo.
Simone era senza dubbio quello più turbato. L’aver dovuto chiudere forzatamente la palestra è stato il colpo di grazie alle finanze familiari, con il padre letteralmente disperato. Leo e Ivan almeno avevano dello spazio vicino la casa per fare delle passeggiate, mentre Flavio era quello a cui sembrava fregasse meno di quel bordello.
Anzi come al suo solito cercò di sfruttare l’eccezionalità di quella situazione a suo favore visto il suo nuovo rapporto con Mario. Nonostante praticamente non si parlasse con sua madre, fu felice di riavere in casa sua sorella Luisa (vedi primo capitolo, è il prototipo del vaccone: alta e tendente all'ingrasso, è molto tonica ma come salta un po' di palestra tende a prendere qualche culetto, castana non molto bella di viso, da ragazza aveva una quarta naturale ma, dopo molto diete, era sflosciata così si è rifatta una quinta) insieme al coglione del marito.
Il padre infatti aveva avuto la soffiata da Mario che avrebbero chiuso tutta l’Italia e avvertì la figlia che decise di spostarsi nel villone dei genitori. Naturalmente sistemò spy cam per spiare la sorella e poi condivideva tutto scopate con il marito comprese: in verità non era granché sia perché le riprese erano molto mal posizionate sia perché i due, le rare volte che scoparono in quel periodo, erano poco passionali e fantasiosi. Però le riprese in bagno erano buone: Luisa è proprio un bel vaccone, che ogni tanto si sollazzava in doccia ficcandosi nella fica ben curata il deodorante.
In generale Flavio mi teneva informato di tutto e, quando poteva, condivideva materiale. Io facevo lo stesso con mia madre che si scriveva con Lucio e con Sara, la madre di Flavio. Tutti e tre erano preoccupati, anche perché non più ragazzini, in più anche a loro mancava quel sesso spinto degli ultimi tempi.
Da qui in poi però l’assoluto protagonista di questa storia diventerà Mario. Come detto loro vennero a sapere con un po’ di anticipo delle decisioni del governo e Ivo decise di fare i bagagli e di tornare nella sua bella casa di Roma. In hotel lo stesso fece Claudio, mentre oltre a Mario restarono anche Rob (che sostanzialmente non aveva dove andare, nonostante il suo passato da atleta professionista ora era da tempo sul lastrico e dipendeva in tutto da quella combriccola) e Paolo che aveva comunque da lavorare visto che il supermercato macinava come non mai, facendo registrare guadagni super al contrario degli altri negozi del centro commerciale costretti quasi tutti alla chiusura poco dopo aver aperto.
In hotel così arrivò fisso Armando - l’autista ex attore porno - che con il suo van oscurato scarrozzava chi ne necessitava, oltre a Eva che a malincuore decise di tornare dai suoi genitori visto che stava in un buco di monolocale.
Gaetano cucinava per tutti e la moglie teneva sistemato, la figlia invece ogni giorno doveva andare a lavoro. Quando furono diffuse le celebri immagini dei camion dell’esercito a Bergamo che portavano via i morti, Mario letteralmente impazzì in quanto non c’è altro modo per spiegare il suo comportamento da quel momento in poi.
“Moriremo tutti, questa è la fine del mondo” era il succo del suo ragionamento, così iniziò a peggiorare - se possibile - con il bere visto che la coca inizialmente non riusciva più a procurarsela. Ci pensò poi Giacomo - il cattivo tenente sosia di Hulk Hogan - a non far mancare mai la droga visto che lui poteva girare liberamente in quanto poliziotto. Di fatto Giacomo diventò una sorta di ospite aggiunto ma non fu il solo.
“Voglio solo spassarmela finché dura” ripeteva agli altri e, libero dai freni di Ivo perse ogni remora nel poter dare sfogo alla sua perversione. L’hotel da quel momento divenne il luogo di indicibili abusi e di ogni forma di perversione, come se si trattasse del Salò di Pasolini. Mario prese da parte Gaetano e Isabel e gli disse cosa sarebbe successo da lì a breve: avrebbe dato a loro e alla figlia la disponibilità di quello che in teoria era il suo appartamento, se invece fossero rimasti le donne - compresa la figlia - le avrebbe considerate come alla propria totale merceè sessuale.
Isabel così fece subito i bagagli e senza spiegare il vero motivo si portò con sé la figlia, Gaetano invece prese come scusa il dover badare all’hotel per restare: in realtà voleva restare per continuare a scopare con le altre. Mario invece passò a casa di Ivan e Leo e prese tutta la G che avevano, poi convinse Nicola a trasferirsi in hotel e lo stesso fece con Patrick: così radunò intorno a lui un gruppo di cazzoni depravati, e anche Igor e mio padre ogni tanto si univano.
Dai vari nascondigli riuscì a recuperare tutto il cash che aveva in giro e in più c’erano gli incassi del supermercato. Grazie all’ingresso sul retro dell’hotel, alla copertura di Giacomo, alla possibilità di poter uscire per motivi di lavoro e al van di Armando, in pratica continuava a fare come cazzo gli pareva. Riuscì anche a far entrare un pomeriggio Flavio per installare tutta una serie di telecamere: i video servivano per i suo piacere e per i ricatti, con il mio amico incaricato da remoto di gestire la cosa.
Flavio inoltre non faceva che incentivare quel comportamento scellerato, suggerendogli cose che all’uomo iniziarono a piacere tanto che il ragazzo divenne una sorta di suo “sceneggiatore”. In più lo slittamento delle elezioni gli aveva tolto anche molti impicci.
Quello che dovete cercare di ricordare, oltre che quella sensazione di incertezza per il futuro, è anche il disastro economico provocato dalla pandemia. Pensate solo alle tante modelle, pseudo influencer, promoter, ragazze immagine, parrucchiere, estetiste, personal trainer, commesse, precarie o imprenditrici che di colpo si ritrovarono senza stipendio.
Per Mario così fu come pescare in una vasca di allevamento pesci. La pandemia poi mutò i comportamenti anche di persone in qualche modo insospettabili. Quello che successe a Chiara, la fidanzata di mio fratello vedi venticinquesima parte, e che venni a sapere solo tempo dopo può essere definito emblematico a riguardo.
Non so se ricordate ma lei poco prima del Covid si era trasferita in Germania in una nota città universitaria per dare la tesi. Successe così che rimase bloccata in una sorta di dormitorio per studenti: un grande edificio con tutti appartamenti uguali, ognuno dei quali formato da quattro camere con bagno e poi un grosso spazio comune formato da cucina e soggiorno.
Rimase così nell’appartamento solo con Joanna, una ragazza di origine venezuelana ma da anni in Germania. Chiara era arrivata da poco quando le altre due inquiline riuscirono a “scappare” essendo tedesche, lei rimase con quella ragazza che nella sua stanza ospitava anche Kurt, un ragazzone alto e magro, biondissimo e pallido come uno spettro.
Una coppia molto strana visto che Joanna supera di poco il metro e mezzo, con una carnagione scura come i capelli e gli occhi. Un bel visino rotondo, una terza di seno non proprio florida ma in culone grosso e morbido. Chiara il tedesco lo parla ma non benissimo, con i tre che così comunicavano soprattutto in inglese.
Non ci volle molto che Chiara scoprì che qualcosa non andava con loro e, quando la cosa divenne palese, Joanna le confessò che per arrotondare la borsa di studio con il ragazzo aveva aperto una propria pagina su una nota piattaforma per adulti. La ragazza si metteva una mascherina e si mostrava in cam, da sola o mentre scopava con Kurt dotato di un bel salsicciotto lungo e largo.
“Basta che non mi fate passare guai e per me potete quello che vi pare” disse Chiara alla coinquilina che, a volte, riusciva a far entrare anche altri ragazzi per farsi scopare in gruppo. Chiara non disse nulla a mio fratello della cosa e con il tempo entrò in confidenza con la coppia. Joenna così iniziò a proporle di partecipare anche lei “guarda che ti pago eh, hai un bel sederone anche tu insieme facciamo il botto”.
Chiara rifiutava ridendo ma alla fine si convinse ad assistere a mentre loro erano in diretta. Chiusa la cam, Joanna le si avvicinò e iniziarono a baciarsi e poco dopo erano sul letto a lesbicare. Ricaricate le batterie, si unì anche Kurt con Chiara che eccitatissima si godette quel bel randello vista anche l’astinenza.
“Sei bella scatenata eh” le disse Joanna una usciti dalla doccia, con Chiara che dopo diverse settimane - e diverse scopate a tre - alla fine si fece convincere dalla ragazza a partecipare a una diretta proprio la sera prima che la coinquilina levasse le tende in quanto poteva fare ritorno a casa.
Chiara ordinò un passamontagna per essere sicura di non essere riconosciuta e firmò la liberatoria dopo averla letta per bene, poi quando la diretta era iniziata si fece annunciare come la “culona italiana”. Le due ragazze a pecora facevano bella mostra della loro merce, poi iniziarono a toccarsi e qui la ragazza di mio fratello ebbe il primo orgasmo. Quando Kurt entrò in scena, si dedicò quasi esclusivamente alla “novità”: per non far sentire la propria voce si ficcò le mutande in bocca mugolando oscenamente di piacere per tutto il tempo.
Alla fine Joanna le dette 500 euro e il mattino dopo si salutarono quasi piangendo: le due zozze rimasero comunque in contatto, per la sfortuna di mio fratello… CONTINUA