Esperienza reale Il ripetente (Covid, politica, calcio e tanti culi rotti...) - Storia lunga

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Trentaquattresima parte - Gli zingari (non leggete se siete suscettibili)

Anche se nella nostra città durante la prima ondata i casi Covid non sono stati molti, la poca attenzione degli ospiti dell’hotel portò alla nascita di un focolaio tra i presenti. Chi prima e chi dopo tutti si scoprirono positivi, anche se fortunatamente con sintomi molto lievi: febbriciattola e un po’ di tosse e mal di testa.

Con ogni probabilità chi ha portato il Covid lì dentro aveva una bassa carica virale, ma quella esperienza cambiò la convinzione di Mario: non moriremo più tutti ma ci stanno fregando tutti, in entrambi i casi siamo spacciati e quindi meglio spassarsela ora.

Il problema è che passarono oltre un mese rinchiusi e isolati prima che tutti si negativizzassero. In quel periodo però seguirono il consiglio di Orso, che gli fece creare una società e che gli convinse di immettere liquidità a una azienda che voleva riconvertire la sua produzione in dispositivi sanitari: raddoppiarono l’investimento e poi vendettero bene le quote al momento giusto, ma soprattutto con un giro di scatole cinesi ripulirono un bel poò di soldi e si crearono una nuova posizione sociale.

Adrian gli disse che come fossero tutti negativi aveva pronte quattro sventole incredibili, che avrebbero preso 5mila a testa però senza anal. Soddisfatti dall’attivismo del ragazzo e insoddisfatti dagli scarsi risultati di Marta e gli altri reclutatori, gli affidarono le redini dei contatti comprese quelle persone in difficoltà con la banca di Orso.

Ci trovavamo quasi a Pasqua e da lì a breve sarebbero venute meno alcune restrizioni, con il ritorno alla circolazione anche se con molte restrizioni. Prima di allora però gli zingari non erano stati a guardare dal punto di vista sessuale.

Ora per diversi capitoli vi andrò a raccontare cosa combinarono Adrian, il cugino Igor e altri due zingari che già avevano preso parte ad alcune serate: Tomas (scuro di carnagione come Igor, piccolo ma iper palestrato con un cazzo non molto lungo ma largo) e Antony (più alto e carino, molto muscoloso ed ex pugile con un cazzo simile invece a quello di Adrian abbastanza lungo e di larghezza normale).

Risolsero i problemi del traffico di droga trasportando i panetti in alcuni furgoni di generi alimentari, così riuscivano a spostarsi anche travestiti da rider utilizzando una loro pizzeria che da anni era una copertura per riciclare un po’ di soldi.

I discorsi di Mario avevano influenzato anche loro, oltre alla voglia di scopare il più possibile che avevano e al sostanziale menefreghismo per ogni regola e rispetto delle persone: a differenza di molti altri parenti, i tanti soldi che avevano volevano spenderli e non solo in oro o altri oggetti preziosi.

Volevano solo divertirsi, sempre strafatti di coca e ubriachi oppure sotto effetto della G della quale ormai avevano l’esclusiva dei contatti di Leo. Oltre al traffico di droga, i soldi li facevano soprattutto con l’usura e se qualcuno non pagava… sapevano come convincerli.

Prima del contatto di Adrian con Mario, oltre all’esperienza del ragazzo con la mia ragazza e Giada i quattro si erano sfogati soprattutto con una vicina, che è stata letteralmente abusata anche se forse il termine è riduttivo.

A differenza del resto della famiglia che viveva in una sorta di fortino fuori città, i quattro vivevano in due appartamenti in un palazzone popolare da dove riuscivano a seguire meglio le loro attività illecite. Nel loro pianerottolo viveva una coppia sposata da qualche anno nonostante i due non fossero proprio giovanissimi: Gioele è sui 55 anni ha perso il lavoro alcuni mesi prima del Covid, piccolo e tarchiato con i capelli a spazzola, è un tipo molto sempliciotto che ha accettato di fare da “deposito” in casa sua per gli zingari per tirare su qualche soldo.

La moglie Viola, a conoscenza della cosa, ha 43 anni e fa la catechista oltre a dare ripetizioni a domicilio. Non molto bella o appariscente: di media statura e di corporatura magra, ha un sedere abbondante e zero seno, con i capelli a caschetto mori e ricci e gli occhiali che nascondono un naso irregolare.

Poco dopo l’inizio del Conidi quattro in preda ai fumi dell’alcool decisero di bussare alla coppia autoinvitandosi a cena. Imbarazzati i coniugi accettarono e non passò molto che i quattro iniziassero a fare apprezzamenti alla donna con tanto di palpate e pacche sul sedere.

Viola iniziò a protestare chiedendo ai quattro di andarsene. “Noi ora ce ne andiamo - fece Igor che è indubbiamente il capo del gruppo - ma tra mezzora ci riaffacciamo e se la vostra porta è aperta noi entriamo e ci divertiamo un po’ con la signora, se è chiusa ci ridate tutti i soldi che vi abbiamo dato con gli interessi altrimenti al caro Gioele iniziamo a spaccare un osso alla volta”.

Quando si riaffacciarono ancora più fatti e ubriachi, la porta era socchiusa e la donna come li vide entrare fece in lacrime “vi prego, non fateci del male siate gentili, vi scongiuro”. “Dov’è tuo marito?” fece Igor, “in camera perché?”, “vallo a chiamare che deve assistere”.

Viola da ragazza ha avuto una relazione con un uomo sposato più grande di lei, uno della parrocchia, che l’ha sverginata davanti e dietro non facendole mancare mai copiose sborrate in gola. Da allora però ebbe una forte crisi personale, iniziò il percorso per diventare suora poi capii che non era per lei. Incontrò Gioele sempre in chiesa e pensò che con quell’uomo buono e mite potesse mettere su famiglia.

Il sesso tra i due era pessimo, lui un vero disastro, con Viola che era strettissima come se fosse tornata vergine. Da quella sera divenne l’oggetto sessuale dei quattro che sfogarono su di lei tutta la loro foga sessuale.

La prima sera le risparmiarono il culo perché erano troppo fatti per avercelo duro in maniera decente. La misero a pecora sul divano chiedendo di sbocchinare il marito mentre a turno le scopavano la fica pelosa. Anche se i cazzi erano mezzi mosci lei gridava e pian piano divenne una maschera di sborra: in particolare Tomas quando veniva sembrava un cavallo.

Il volto di Viola era deturpato dallo sperma, dalle lacrime e dal mascara, con le chiappe tutte rosse per le sculacciate ricevute. “A domani” fece Igor quando se ne andarono. Già la sera dopo le fecero il culo tra le urla atroci della donna, con i quattro che quando non troppo sfiniti erano una autentica macchina del sesso: già avvezzi alle gang viste le festicciole, in quel periodo sperimentarono qualsiasi cosa con quella poveretta.

Senza voler minimamente togliere nulla all’orrore e al disprezzo per quella violenza, come spesso accade in questi casi Viola iniziò a essere molto partecipe godendo in maniera incredibile: arrivò a chiedere ai quattro di venirle dentro e metterla incinta gli zingari si rifiutarono.

Quando di colpo smisero di andare da loro, lei ci rimase male iniziando a disperarsi con il marito “ma secondo te ho fatto qualcosa di sbagliato? Non gli piaccio più? Sicuro è per quella cosa del piscio ma ho preso due cazzi in culo per loro e quello proprio no”.

La depravazione dei quattro non era affatto inferiore a quella di Mario e, quando il faccendiere strinse un patto con gli zingari con lo zampino di un altro porco di livello assoluto come Flavio, beh iniziò un autentico inferno nella provincia romana. CONTINUA…
 
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Trentacinquesima parte - Mai fidarsi degli zingari

Devo premettere che di questa storia ne sono rimasto sostanzialmente all’oscuro per diverso tempo ma, per accelerare un po’ nel racconto, vi dirò cosa successe nel momento in cui Adrian disse che lui era pronto per la festa ma Mario gli comunicò la positività del gruppo.

Gli zingari avevano tanti contatti con modelle, influencer e troiette varie sia di Roma sia della nostra zona, grazie ai rapporti con l’influencer e il calciatore che presero parte all’orgia degli uomini mascherati, vedi capitolo 20.

Da tempo avevano sotterrato anche oltre 2 milioni di euro di soldi falsi ma fatti molto bene: quando il “tipografo” fu arrestato, loro occultarono tutto in attesa che si calmassero le acque quasi dimenticandosi di quel tesoretto illegale. Con la regia di Flavio, i quattro iniziarono a contattare a tappeto le ragazze che conoscevano loro e quelle indicate da Mario tramite Marta e il banchiere.

Dovete tenere presente che dal punto di vista temporale era la primavera 2020, ancora c’era il lockdown ma era stata calendarizzata la riapertura. In tanti però erano da tempo senza stipendio o senza lavoro.

Per capire cosa acchitarono conviene che vi racconti una esperienza random. Emma è una specializzanda di 27 anni, studentessa fuorisede a Roma rimasta “intrappolata” dal lockdown. Alta, mora e magra con una seconda abbondante e un po’ calata, il suo punto di forza è senza dubbio il viso: un volto cinematografico, dolce e incorniciato da capelli lunghissimi.

Fidanzata con un ragazzo del suo paese di origine, da qualche anno per mantenersi lavorava come hostess per fiere ed eventi. Qui entrata in contatto con altre ragazze, una volta ha accettato dei soldi da un imprenditore facendosi scopare in hotel.

Il suo viso da brava ragazza nascondeva un animo peperino ma quella fu la sua sola esperienza del genere. Fu così che una di queste ragazze le parlò della possibilità di guadagnare tanti soldi e lei accettò.

Igor guidava un camioncino carico di prodotti alimentari con una scadenza lontana e che dentro nascondeva gli altri tre, tutti vestiti da fattorini. La ragazza aprì la porta della sua casa dove era rimasta sola a Igor e poi alla spicciolata entrarono anche gli altri tre.

Igor consegnò a Isa una busta contenete mille euro (soldi veri) e un’altra sigillata con dentro 20mila (falsi) e poi le dette un foglio da firmare. I 20mila era per la partecipazione a una festa con dei ricconi, ma prima i quattro volevano “testara” per essere sicuri della sua capacità: se era ok i soldi erano i suoi, se invece era no oteva tenersi comunque 5mila di quei 20mila.

Il foglio da firmare però conteneva un accordo preciso: i mille euro erano subito suoi, quelli sigillati però li avrebbe potuti aprire solo dopo la festa promessa ma, se entro tre mesi ancora non era stata organizzata, allora li poteva utilizzare. Il tutto serviva per prendere tempo prima che si accorgessero che i soldi fossero falsi, in più nel foglio non era specificata la valuta.

I quattro poi registravano il tutto con cam nascoste in sigarette elettroniche e portachiavi, con i video che poi venivano mandati a Mario attraverso Flavio, che riceveva il materiale e lo lavorava: il faccendiere così passò il periodo del Covid ad ammazzarsi di seghe. Adrian e i cugini poi come riaprivano i confini erano già pronti a sparire per un po’ cambiando aria.

Gli zingari così chiesero alla ragazza se volesse coca o G e lei disse di no ma che aveva del vino da stappare. Durante questi convenevoli, dove a parlare era Adrian che a dialettica era molto bravo a differenza degli altri più buoni con i pugni, venivano fatte molte domande alla ragazza dove venivano chieste le esperienze sessuali, il tutto per eccitare Mario bramoso di conoscere le storie di queste donne.

“Ok Emma, allora come ti avevo detto ora vai a vestirti più da troia che puoi, poi torna qui e vediamo se ci sai fare”. La ragazza accennò un tipico sorriso e andò in camera, tornando dopo un po’ in tacchi, intimo e autoreggenti tutto nero “facciamo un altro brindisi però che sono un po’ tesa”.

Dopo altri due bicchieri i ragazzi la iniziarono a toccare in maniera dolce, iniziandola a pomiciare a turno. Le misero un cazzo per mano che lei segava infoiata, mettendosi poi in ginocchio e iniziando a cuicciarli a turno. Emma vogliosa di essere preso per tenersi tutti i soldi, li leccava lentamente accarezzandoli gli addomi e guardandoli negli occhi.

La misero stesa sul divano iniziandola a leccare mentre i cazzi si alternavano in bocca, inizialmente fu scopata in maniera abbastanza dolce poi, dietro anche i suoi incitamenti, i quattro la presero a sbattere con grande veemenza. Quando capirono che stava bella presa, iniziarono a ficcarle i cazzi in gola fino a metterne due in fica contemporaneamente.

La ragazza raggiunse un orgasmo fortissimo e chiese una pausa “a voi va bene se ci facciamo una canna?”. I ragazzi si misero a ridere e dopo aver fumato iniziarono a oliarle il sedere “non l’ho mai fatto, fate piano e se vi dico stop fermatevi ok?”.

Emma poi chiese ad Adrian di essere il primo e il ragazzo a pecora pian piano iniziò a incularla. La ragazza soffiava e sgranva gli occhi, poi gli altri comunicarono a ficcarle i cazzi in bocca soffocando i gemiti. “Mi sfondate cazzo, maialiii seiete maialii” urlava lei quando i quattro iniziarono ad alternarsi.

Quando la presero in doppia le urla della ragazza sono risuonate in tutto il condominio, fino a che chiese basta nel culo e allora se ne ritrovò di nuovo due in fica a pomparla. “Basta sborrate, sborratemi addosso” ed Emma fu messa in mezzo a succhiare velocemnte i cazzi che la inondarono di sborra uno dopo l’altro.

La fecero andare a specchiare per vedere come fosse ridotta, poi la girarono e le mostrarono i buchi aperti e rossi. Dette degli asciugamani ai ragazzi poi si andò a fare una doccia, quando tornò loro erano rivestiti “come sono andata?”. “Bene ma devi migliorare con l’anal” fece Igor, “cazzo era la prima volta me lo avete sfondato”.

I cinque risero poi Igor fece “sie promossa sei promossa bella troietta, ora ricorda i patti e se vuoi guadagnarti nel frattempo altri mille segnalaci altre ragazze belle e troie come te, oppure proponici qualcosa di porco da poter fare tutti insieme”.

La ragazza tutta felice per i soldi e per la prospettiva li ringraziò e li salutò, non sapendo che tre mesi dopo quando andò ad aprire la busta sigillata si ritrovò incaserma dopo aver pagato una camicetta con una banconota falsa CONTINUA…
 

sormarco

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taranto
Trentaquattresima parte - Gli zingari (non leggete se siete suscettibili)

Anche se nella nostra città durante la prima ondata i casi Covid non sono stati molti, la poca attenzione degli ospiti dell’hotel portò alla nascita di un focolaio tra i presenti. Chi prima e chi dopo tutti si scoprirono positivi, anche se fortunatamente con sintomi molto lievi: febbriciattola e un po’ di tosse e mal di testa.

Con ogni probabilità chi ha portato il Covid lì dentro aveva una bassa carica virale, ma quella esperienza cambiò la convinzione di Mario: non moriremo più tutti ma ci stanno fregando tutti, in entrambi i casi siamo spacciati e quindi meglio spassarsela ora.

Il problema è che passarono oltre un mese rinchiusi e isolati prima che tutti si negativizzassero. In quel periodo però seguirono il consiglio di Orso, che gli fece creare una società e che gli convinse di immettere liquidità a una azienda che voleva riconvertire la sua produzione in dispositivi sanitari: raddoppiarono l’investimento e poi vendettero bene le quote al momento giusto, ma soprattutto con un giro di scatole cinesi ripulirono un bel poò di soldi e si crearono una nuova posizione sociale.

Adrian gli disse che come fossero tutti negativi aveva pronte quattro sventole incredibili, che avrebbero preso 5mila a testa però senza anal. Soddisfatti dall’attivismo del ragazzo e insoddisfatti dagli scarsi risultati di Marta e gli altri reclutatori, gli affidarono le redini dei contatti comprese quelle persone in difficoltà con la banca di Orso.

Ci trovavamo quasi a Pasqua e da lì a breve sarebbero venute meno alcune restrizioni, con il ritorno alla circolazione anche se con molte restrizioni. Prima di allora però gli zingari non erano stati a guardare dal punto di vista sessuale.

Ora per diversi capitoli vi andrò a raccontare cosa combinarono Adrian, il cugino Igor e altri due zingari che già avevano preso parte ad alcune serate: Tomas (scuro di carnagione come Igor, piccolo ma iper palestrato con un cazzo non molto lungo ma largo) e Antony (più alto e carino, molto muscoloso ed ex pugile con un cazzo simile invece a quello di Adrian abbastanza lungo e di larghezza normale).

Risolsero i problemi del traffico di droga trasportando i panetti in alcuni furgoni di generi alimentari, così riuscivano a spostarsi anche travestiti da rider utilizzando una loro pizzeria che da anni era una copertura per riciclare un po’ di soldi.

I discorsi di Mario avevano influenzato anche loro, oltre alla voglia di scopare il più possibile che avevano e al sostanziale menefreghismo per ogni regola e rispetto delle persone: a differenza di molti altri parenti, i tanti soldi che avevano volevano spenderli e non solo in oro o altri oggetti preziosi.

Volevano solo divertirsi, sempre strafatti di coca e ubriachi oppure sotto effetto della G della quale ormai avevano l’esclusiva dei contatti di Leo. Oltre al traffico di droga, i soldi li facevano soprattutto con l’usura e se qualcuno non pagava… sapevano come convincerli.

Prima del contatto di Adrian con Mario, oltre all’esperienza del ragazzo con la mia ragazza e Giada i quattro si erano sfogati soprattutto con una vicina, che è stata letteralmente abusata anche se forse il termine è riduttivo.

A differenza del resto della famiglia che viveva in una sorta di fortino fuori città, i quattro vivevano in due appartamenti in un palazzone popolare da dove riuscivano a seguire meglio le loro attività illecite. Nel loro pianerottolo viveva una coppia sposata da qualche anno nonostante i due non fossero proprio giovanissimi: Gioele è sui 55 anni ha perso il lavoro alcuni mesi prima del Covid, piccolo e tarchiato con i capelli a spazzola, è un tipo molto sempliciotto che ha accettato di fare da “deposito” in casa sua per gli zingari per tirare su qualche soldo.

La moglie Viola, a conoscenza della cosa, ha 43 anni e fa la catechista oltre a dare ripetizioni a domicilio. Non molto bella o appariscente: di media statura e di corporatura magra, ha un sedere abbondante e zero seno, con i capelli a caschetto mori e ricci e gli occhiali che nascondono un naso irregolare.

Poco dopo l’inizio del Conidi quattro in preda ai fumi dell’alcool decisero di bussare alla coppia autoinvitandosi a cena. Imbarazzati i coniugi accettarono e non passò molto che i quattro iniziassero a fare apprezzamenti alla donna con tanto di palpate e pacche sul sedere.

Viola iniziò a protestare chiedendo ai quattro di andarsene. “Noi ora ce ne andiamo - fece Igor che è indubbiamente il capo del gruppo - ma tra mezzora ci riaffacciamo e se la vostra porta è aperta noi entriamo e ci divertiamo un po’ con la signora, se è chiusa ci ridate tutti i soldi che vi abbiamo dato con gli interessi altrimenti al caro Gioele iniziamo a spaccare un osso alla volta”.

Quando si riaffacciarono ancora più fatti e ubriachi, la porta era socchiusa e la donna come li vide entrare fece in lacrime “vi prego, non fateci del male siate gentili, vi scongiuro”. “Dov’è tuo marito?” fece Igor, “in camera perché?”, “vallo a chiamare che deve assistere”.

Viola da ragazza ha avuto una relazione con un uomo sposato più grande di lei, uno della parrocchia, che l’ha sverginata davanti e dietro non facendole mancare mai copiose sborrate in gola. Da allora però ebbe una forte crisi personale, iniziò il percorso per diventare suora poi capii che non era per lei. Incontrò Gioele sempre in chiesa e pensò che con quell’uomo buono e mite potesse mettere su famiglia.

Il sesso tra i due era pessimo, lui un vero disastro, con Viola che era strettissima come se fosse tornata vergine. Da quella sera divenne l’oggetto sessuale dei quattro che sfogarono su di lei tutta la loro foga sessuale.

La prima sera le risparmiarono il culo perché erano troppo fatti per avercelo duro in maniera decente. La misero a pecora sul divano chiedendo di sbocchinare il marito mentre a turno le scopavano la fica pelosa. Anche se i cazzi erano mezzi mosci lei gridava e pian piano divenne una maschera di sborra: in particolare Tomas quando veniva sembrava un cavallo.

Il volto di Viola era deturpato dallo sperma, dalle lacrime e dal mascara, con le chiappe tutte rosse per le sculacciate ricevute. “A domani” fece Igor quando se ne andarono. Già la sera dopo le fecero il culo tra le urla atroci della donna, con i quattro che quando non troppo sfiniti erano una autentica macchina del sesso: già avvezzi alle gang viste le festicciole, in quel periodo sperimentarono qualsiasi cosa con quella poveretta.

Senza voler minimamente togliere nulla all’orrore e al disprezzo per quella violenza, come spesso accade in questi casi Viola iniziò a essere molto partecipe godendo in maniera incredibile: arrivò a chiedere ai quattro di venirle dentro e metterla incinta gli zingari si rifiutarono.

Quando di colpo smisero di andare da loro, lei ci rimase male iniziando a disperarsi con il marito “ma secondo te ho fatto qualcosa di sbagliato? Non gli piaccio più? Sicuro è per quella cosa del piscio ma ho preso due cazzi in culo per loro e quello proprio no”.

La depravazione dei quattro non era affatto inferiore a quella di Mario e, quando il faccendiere strinse un patto con gli zingari con lo zampino di un altro porco di livello assoluto come Flavio, beh iniziò un autentico inferno nella provincia romana. CONTINUA…
chissà quali porcherie immaginavo dal titolo,
certo quando hai poco rispetto per la donna ed hai la forza ed il volere le fai le peggio cose, ma alla fine poi ci gode anche lei come la moglie dell'albergatore che c'è voluto un po per farla capitolare ma adesso la devi far smettere a forza, adesso la catechista è sulla stessa strada.
 
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Frankyfree

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chissà quali porcherie immaginavo dal titolo,
certo quando hai poco rispetto per la donna ed hai la forza ed il volere le fai le peggio cose, ma alla fine poi ci gode anche lei come la moglie dell'albergatore che c'è voluto un po per farla capitolare ma adesso la devi far smettere a forza, adesso la catechista è sulla stessa strada.
il cazzo è una droga per le donne
 
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Trentaseiesima parte - L’influencer, gli sbirri e la palestra


Nei prossimi capitoli andrò un po’ avanti e un po’ indietro nel tempo, con i fatti che si sono svolti a cavallo tra la fine della primavera e l’estate, momento in cui ci sono state le riaperture ma dove regnava una grande incertezza sul futuro, sia dal punto di vista sanitario sia da quello economico per i tanti che di fatto non lavoravano più.

Quella che vi ho raccontato di Emma fu una delle prime occasioni e ben presto il canovaccio mutò rapidamente: c’erano tantissime richieste che i quattro non riuscivano minimamente a “testare” tutte le ragazze disponibili: più incontravano e più la voce si spargeva e più aumentavano le richieste da parte di donne di ogni età, ma tassativamente maggiorenni.

Per aumentare l’interesse decisero di aumentare i soldi finti da lasciare, ma questi presto iniziarono a scarseggiare. Così Giacomo, il cattivo tenente, disse che ci avrebbe pensato lui sottraendoli e sostituendoli con carta straccia ad alcuni depositi della polizia: ora di soldi falsi ce ne erano a sacchi.

Anche quelli veri non mancavano visto che Mario non badava a spese, specie quando lui e gli altri si negativizzarono. Nel frattempo Orso aveva deciso di lasciare la moglie - ma questa supplicandolo gli chiese di salvare le apparenze ma di fatto nadò a vivere per conto proprio - iniziando anche a incontrare senza travestimento.

In più entro in scena Simon, l’influencer del capitolo venti che era pieno di debiti con gli zingari per droga e calcioscommesse: nella sua stessa situazione c’erano altri ragazzi noti e calciatori. Simon così trovò un numero incredibile di ragazze, ma anche una location per realizzare cosa avevano in mente.

Si trattava di una palestra molto grande e naturalmente chiusa causa restrizioni, situata in una zona periferica di Roma. Era perfetta perché aveva più entrate da un garage, in più disponeva di tanti locali diversi, molti spogliatoi e una sorta di spa.

Per stare sicuri vennero tirati in mezzo anche diversi poliziotti e carabinieri di quella zona, che subito iniziarono a prenderci gusto e a fare richieste ma erano all’oscuro del fatto ce i soldi da non aprire fossero falsi.

Crearono così un autentico calendario con al massimo dieci ragazze al giorno, così queste potevano scegliere quando potevano anche in base al ciclo. Il fine era sempre la loro partecipazione a delle feste con mega ricconi, ma prima dovevano essere testate.

Così quando si presentavano andavano in uno spogliatoio e si dovevano mettere in costume e tacchi. Chi partecipava doveva presentare un tampone negativo, con tutti i rapporti di penetrazione che erano protetti con ceste contenenti preservativi e gel che erano sparsi in ogni angolo.

A loro era stato spiegato che in quella palestra ci sarebbero stati diversi uomini mascherati perché così sarebbe stato anche alla festa, oltre a ragazzi di colore per lo stesso motivo. Al momento del loro arrivo gli veniva dato un questionario da compilare a crocette - dove dovevano barrare tutte le cose che erano disposte a fare tipo anal, doppie o qualsiasi altra bizzarria - il foglio dell’accordo e gli veniva data una dose di G (molto abbondante a dire la verità).


Una alla volta poi erano chiamate nella sala centrale della palestra portando il loro zaino e già erano sotto effetto della G. Qui Simon li presentava alla “giuria” ovvero Igor, Adrian e Antony, lo zingaro ex pugile. L’influencer le presentava poi tutti e quattro la palpavano, poi trattavano sui soldi in base a quello che c’era scritto sul foglio a crocette: se non venivano prese ricevevano 200 euro (vere) per il disturbo e tornavano a casa.

Se venivano prese c’erano mille euro subito per loro (vere), più una cifra che andava dai 10mila fino anche ai 50mila sigillata e che non dovevano aprire: se andavano alla festa bene, se non andavano una parte tornavano a riprenderla e avrebbero controllato l’integrità del pacco perché quello era il patto.

Le cifre variavano a seconda della ragazza ed ecco perché il colloquio era individuale e la cifra doveva rimanere segreta per non creare malumori, poi lì in palestra alle ragazze venivano dati dei braccialetti di colore diverso così gli uomini sapevano cosa potere fare con loro e cosa no.

“I soldi non sono i miei e io cerco di far guadagnare alle ragazze il più possibile - diceva alle donne Simon all’inizio - quindi cogliete l’occasione e provate ad andare oltre ai vostri limiti, però quello che dite di fare lo dovete fare altrimenti la cosa finisce lì. In più per ogni audizione in palestra alla fine decidevano di dare 2mila euro (veri) a ognuna delle due che i presenti giudicavano essere state le più porche, non le più belle.

Come accaduto con Emma, vi racconto adesso una di queste giornate random così voi vi possiate rendere conto di come si svolgevano, poi in seguito entreremo più nel dettaglio delle persone.

I timori delle ragazze erano sostanzialmente due: incontrare una conoscente e le prestazioni da dover fare. Simon così spiegava che anche se c’era una conoscente tutte erano nella stessa barca in più c’era l’obbligo di riservatezza firmato, quanto al sesso consigliava la G che avrebbe reso tutto molto più semplice.

Quel pomeriggio insieme a Simon c’era anche Ale, un rampollo bello e molto noto in città anche lui pieno di debiti: la sua presenza era un’ulteriore riprova per le ragazze della situazione straordinaria in cui si trovavano.

Oltre ai due ragazzi e ai tre zingari senza maschera c’erano Tomas l’altro zingaro, Momo il ragazzino di colore nostro amico, l’amico cazzuto (largo e, lungo e duro, vedi capitolo 20) dell’influencer, altri tre amici dell’influencer giovani e carini, il titolare della palestra (Lucio, un tipo piccolo e muscoloso con un cazzo piccolino) e un suo amico (alto, super muscoloso e ben dotato).

Le ragazze poi sapevano che nella parte superiore li stavano guardando degli uomini mascherati, una decina loro sapevano, in realtà erano ben di più: dei “nostri” c’era lo stronzo di mio padre, Armando e Patrick, poi una ventina tra sbirri e loro amici. All’insaputa praticamente di tutti c’erano telecamere nascoste ovunque, con l’incipit che era: le dovete sfondare ma rispettate sempre i colori dei bracciali e ascoltare cosa dicevano Adrian, Igor e Simon che erano quelli che dirigevano le danze.

Le ragazze vennero chiamate una alla volta e tutte erano tese ma anche già eccitate dalla dose massiccia di G, mentre gli uomini erano tutti o sotto viagra o G. Ora vi faccio elenco e descrizione delle ragazze in ordine di uscita.

Rachele: 32 anni mora mediterranea, tipica coatta romana con il viso rotondo, i labbroni e il trucco pesante, alta 1,70 è una bella manza, con il culone e le tette rifatte dopo la nascita della figlia. Dopo essere stata una molto peperina frequentando anche gentaccia, con la nascita della figliaha messo la testa a posto trovando lavoro in un negozio, ma ora per necessità era lì davanti a quegli uomini.
Aveva barrato praticamente quasi tutto e chiedeva un compenso adeguato mentre i tre la palpavano, e si accordarono per diecimila certi e ventimila se fosse stata chiamata alla festa.

Roberta: 22 anni piccolina e magra ma con un fisico tonico, capelli ricci e lunghi e un viso mediterraneo e molto bello. Studentessa il ragazzo era al corrente della cosa anzi l’aveva incitata a partecipare.
Aveva barrato pochissime cose e i ragazzi cercarono di convincerla a fare di più per guadagnare di più: alla fine le offrirono 25mila+25mila se avesse fatto anal, doppie, bdsm e sborra in faccia e in gola, con lei che di fronte a quella cifra accettò.

Barbara: 46 anni era la moglie di uno sbirro che stava antipatico a quelli coinvolti, con Simon che aveva avuto il mandato di contattarla e convincerla. Alta 1,75 con belle cosce ma culo piatto, il seno è abbondante ma calato a causa delle maternità. Anche il viso non è il top, con dei capelli castani ricci a caschetto e un’aria non proprio sveglia. In generale comunque è un bel femminone.
Decise di provare l’anal e le doppie, con l’accordo che era di 15mila+20mila.

Jenny: 25 anni romana ma i suoi genitori sono nigeriani, è una bella ragazza di colore alta 1,70, magra e con una bella quinta naturale un po’ calata. Capelli con la frangetta, il viso è carino anche se il naso è un pò tozzo. Lavora come parrucchiera e bazzicava gli ambienti delle discoteche come ragazza immagine.
Aveva barrato un po’ tutto e l’accordo era 10mila+20mila.

Claudia: 18 anni, studentessa già la sorella aveva partecipato e lei si è convinta. Piccolina alta 1,55 con i capelli biondini lisci, il viso è bello e giovanile con i capelli raccolti e poco trucco, un po’ come Miriam. Il seno è molto bello, piccolo e sodo, ma il punto di forza senza dubbio è uno straordinario culone.
Su indicazione anche della sorella decise di fare anal e doppie, ma anche davanti aveva avuto poche esperienze e sempre con lo stesso ragazzo. L’accordo era 10mila+20mila.

Elena: 51 anni ma ne dimostra almeno dieci in meno, alta 1,70 fisico statuario con una terza di seno rifatta e il sedere di marmo. Mora e occhi scuri, il filler sulle guance e le labbra la aiutano a restare un gran milfone.
Proprietaria di un negozio di abbigliamento aveva un disperato bisogno e aveva barrato tutte le opzioni, in cambio di 20mila+30mila.

Elvira: 45 anni è la commessa di Elena che lei ha convinto a partecipare per non perdere il lavoro. Sposata con un figlio, è un femminone moro alto quasi 1,80, mora con gambe tornite e culo piatto, ma con due tette enormi una sesta naturale con i seni gonfi e i capezzoli enormi e scuri. Anche il viso è bello anche se qualche righetta c’è ma nascosto dal trucco, con la bocca grande e carnosa.
Nonostante dietro lo avesse preso solo da ragazza e la fedeltà da anni al marito con cui il sesso era tranquillo, la capa la convinse a barrare tutto e anche per lei i soldi erano uguali 20mila+30mila.

Giulia: 31 anni altra commessa di Elena, fidanzata di origine meridionale, è alta 1,65 con un corpo magro e senza particolari curve, con un sedere piccolo e delle belle gambe. Di viso è bella con degli occhi espressivi, la bocca piccola e i capelli castani fino alle spalle.
Alcune cose lei non le aveva barrate per l’irritazione della sua datrice di lavoro, con il dovuto che era 20mila+20mila.

Rosa: napoletana di 30 anni precaria all’università, alta 1,70 mora riccia e in carne, con una settima di seno enorme e dura. Di viso paffutella con il naso grosso ma un bel sorriso.
Aveva barrato poche cose tra cui l’anal ma non volle aggiungere altro, per lei 10mila+15mila.

Una ragazza non fu presa in quanto bella ma un po’ schizzata e, quindi, pericolosa. Le nove che restavano incassarono i soldi e furono mandate nello spogliatoio e pulirsi intimamente e svuotarsi l’intestino, poi tornarono nella sala dove da quel momento fino alla sirena - dopo due ore - dovevano dimostrare di meritarsi la chiamata alla festa.

In quel momento si unirono una decina di uomini mascherati, con altri che poi sarebbero scesi alla snocciolata come successo alla festa dove ero presente anche io. Le ragazze cercavano subito di impegnarsi e far colpo, attratte dai 2mila euro per le migliori e dai tanti soldi (ahiloro falsi) in ballo.

Le più imbarazzate senza dubbio erano Roberta e Barbara, mentre tutte erano circondati da un paio di cazzi da succhiare. Elena invece sembrava forsennata, con anche le altre che ci mettevano passione infoiate anche dalla G. I presenti poi vollero vedere come lesbicavano tra di loro, poi presero a scoparle iniziando a spostarle nella enorme palestra.

Rachele fu portata su un piccolo ring e strabuzzò gli occhi di fronte alla mazza nera di Patrick da succhiare, mentre il titolare della palestra da dietro la scopava. Mio padre e Tomas invece portarono Elena in uno spogliatoio vuoto insieme alla sua collega Elvira: lo zingaro lo mise subito nel culo alla prima, mentre mio padre riaprì il sedere alla seconda.

Roberta fu adagiata su una panca per i pesi e a gambe aperte si prendeva il cazzo di Adrian e succhiava uno sbirro mascherato. Rosa invece fu messa sul divano e mentre l’amico del proprietario la scopava i risucchi del suo pompino a Momo risuonavano per tutta la palestra: il ragazzo resistette solo un paio di minuti poi le sborrò in faccia e sulle tette.

Giulia invece era su un tavolo nella zona dell’ingresso, con due mascherati che le scopavano fica e bocca. Claudia era nella zona pesi a pecora con Antony che le stava sverginando il culo mentre la ragazza succhiava un amico degli influencer.

Barbara invece era stata subito portata in uno stanzino usato per le visite mediche e, messo sul lettino, diversi sbirri iniziarono subito a scoparla senza pietà il culo incuranti delle suppliche della donna a fare piano.

Ale, Simon e due suoi amici si godevano sui tappetini la bella Jenny anche lei sodomizzata già poco dopo, con tutti gli altri che a poco a poco iniziarono a unirsi girando le varie “postazioni”: non a caso le ragazze venivano distanziate, così da non capire l’aumento degli uomini.

Nella palestra risuonavano le urla di piacere delle donne, quelle degli uomini e le loro risa. Chi con più fatica chi con meno lo stavano prendendo nel culo, con Igor che non aveva pietà per il culetto di Roberta che nel frattempo si ritrovava il cazzone di Armando piantato in gola. Dopo la prima ora la situazione diventò ancor più spinta e violenta.

Rachele restò tutto il tempo sul ring eccezion fatta per alcune pause dove scendeva e poi risaliva. Fu inculata da tutti quelli che si avvicinarono a lei, Patrick compreso, con lei che sembrava gradire quel trattamento. Presero poi un frustino e la colpivano mentre le a quattro zampe come scodinzolava nel ring, poi fecero lo stesso con le tette mentre uno da sotto le pompava il culo. Lei visse il tutto con grande partecipazione, godendo e gustandosi ogni goccia di sborra.

Roberta ce la mise tutta per fare quello che aveva promesso: dopo essere stata inculata furiosamente da almeno cinque uomini, alzò bandiera bianca per l’anal così la legarono su una panca a pecora, la colpirono con dei frustini mentre qualcuno le ficcava sempre il cazzo in gola fino alle palle. La ragazza stillava e lacrimava, poi in uno stato quasi catatonico fu ripresa a essere scopata in fica.

Barbara invece dopo un po’ decise di prendere i mille euro e di andarsene, con gli sbirri che le stavano devastando senza pietà il culo ricoprendola di insulti e non solo: quando si recò in lacrime da Simon a dire che non ce la faceva più, aveva le tette e le chiappe viola e il viso pieno di sperma e sputi.

Anche Jenny ebbe dei problemi dopo un po’ chiedendo lo stop per l’anal. In compenso se ne prese due in fica per diverso tempo, anche con discreti cazzi, raggiungendo un orgasmo potentissimo. Dopo poco chiese stop anche al bdsm mentre era appesa al quadro svedese, con uno che se la scopava arrampicato e uno che la colpiva col frustino.

Claudia invece resistette di più ma anche il suo culo, da vergine, dopo una mezzora di inculate furiose disse basta però non volle andarsene e continuò a farsi scopare in fica e sopratutto la brutalizzarono con un sesso orale profondissimo.

Elena partì scatenata ma dopo un po’ iniziò a chiedere diverse pause, non riuscendo a prendere due cazzi in culo come aveva detto. Però si dette da fare fino alla fine, per poi essere portata in bagno dove i maschietti iniziarono a svuotarsi le vesciche su lei con lei che bevve veramente tanto piscio.

Lo stesso fecero a Elvira che invece due cazzi in culo se li prese godendoci anche: la signora poi si ritrovò sul cesso a fare spagnole a tutti ricevendo innumerevoli schizzi di sborra sulle tette e sul viso, poi lavate con il piscio e poi di nuovo sborrata.

Giulia come Roberta nell’ultima ora era come passiva, emetteva un rantolo continuo mentre dietro di lei i maschi si alternavano a scoparla davanti o dietro: dopo un po’ Adrian disse basta anal con lei perché il culo era ridotto veramente male.

Rosa infine era la meno gettonata ma regalò dei pompini eccezionali, mentre fu scopata o inculata poco anche per il malodore della sua fica pelosa. Lei però si godetto tutto per tutto il tempo, godendo l’unica volta che fu presa in doppia.

Scomparsi gli uomini mascherati, le otto rimaste furono portate al centro quando suonò il gong. Erano stremate e piene di sborra o piscio e molte di loro camminavano in maniera goffa o con fatica. Le fecero un applauso e poi Simon una alla volta chiese un parere su come erano andate.

Alla fine decisero di premiare quattro ragazze ma con 1.500 e loro accettarono: Roberta, Rachele, Elvira ed Elena. Una volta andati via tutti, il proprietario e l’amico iniziarono a ripulire perché due giorni dopo si sarebbe replicato e, questa volta, erano presenti anche facce a me particolarmente note. CONTINUA…
 

sormarco

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Trentaseiesima parte - L’influencer, gli sbirri e la palestra


Nei prossimi capitoli andrò un po’ avanti e un po’ indietro nel tempo, con i fatti che si sono svolti a cavallo tra la fine della primavera e l’estate, momento in cui ci sono state le riaperture ma dove regnava una grande incertezza sul futuro, sia dal punto di vista sanitario sia da quello economico per i tanti che di fatto non lavoravano più.

Quella che vi ho raccontato di Emma fu una delle prime occasioni e ben presto il canovaccio mutò rapidamente: c’erano tantissime richieste che i quattro non riuscivano minimamente a “testare” tutte le ragazze disponibili: più incontravano e più la voce si spargeva e più aumentavano le richieste da parte di donne di ogni età, ma tassativamente maggiorenni.

Per aumentare l’interesse decisero di aumentare i soldi finti da lasciare, ma questi presto iniziarono a scarseggiare. Così Giacomo, il cattivo tenente, disse che ci avrebbe pensato lui sottraendoli e sostituendoli con carta straccia ad alcuni depositi della polizia: ora di soldi falsi ce ne erano a sacchi.

Anche quelli veri non mancavano visto che Mario non badava a spese, specie quando lui e gli altri si negativizzarono. Nel frattempo Orso aveva deciso di lasciare la moglie - ma questa supplicandolo gli chiese di salvare le apparenze ma di fatto nadò a vivere per conto proprio - iniziando anche a incontrare senza travestimento.

In più entro in scena Simon, l’influencer del capitolo venti che era pieno di debiti con gli zingari per droga e calcioscommesse: nella sua stessa situazione c’erano altri ragazzi noti e calciatori. Simon così trovò un numero incredibile di ragazze, ma anche una location per realizzare cosa avevano in mente.

Si trattava di una palestra molto grande e naturalmente chiusa causa restrizioni, situata in una zona periferica di Roma. Era perfetta perché aveva più entrate da un garage, in più disponeva di tanti locali diversi, molti spogliatoi e una sorta di spa.

Per stare sicuri vennero tirati in mezzo anche diversi poliziotti e carabinieri di quella zona, che subito iniziarono a prenderci gusto e a fare richieste ma erano all’oscuro del fatto ce i soldi da non aprire fossero falsi.

Crearono così un autentico calendario con al massimo dieci ragazze al giorno, così queste potevano scegliere quando potevano anche in base al ciclo. Il fine era sempre la loro partecipazione a delle feste con mega ricconi, ma prima dovevano essere testate.

Così quando si presentavano andavano in uno spogliatoio e si dovevano mettere in costume e tacchi. Chi partecipava doveva presentare un tampone negativo, con tutti i rapporti di penetrazione che erano protetti con ceste contenenti preservativi e gel che erano sparsi in ogni angolo.

A loro era stato spiegato che in quella palestra ci sarebbero stati diversi uomini mascherati perché così sarebbe stato anche alla festa, oltre a ragazzi di colore per lo stesso motivo. Al momento del loro arrivo gli veniva dato un questionario da compilare a crocette - dove dovevano barrare tutte le cose che erano disposte a fare tipo anal, doppie o qualsiasi altra bizzarria - il foglio dell’accordo e gli veniva data una dose di G (molto abbondante a dire la verità).


Una alla volta poi erano chiamate nella sala centrale della palestra portando il loro zaino e già erano sotto effetto della G. Qui Simon li presentava alla “giuria” ovvero Igor, Adrian e Antony, lo zingaro ex pugile. L’influencer le presentava poi tutti e quattro la palpavano, poi trattavano sui soldi in base a quello che c’era scritto sul foglio a crocette: se non venivano prese ricevevano 200 euro (vere) per il disturbo e tornavano a casa.

Se venivano prese c’erano mille euro subito per loro (vere), più una cifra che andava dai 10mila fino anche ai 50mila sigillata e che non dovevano aprire: se andavano alla festa bene, se non andavano una parte tornavano a riprenderla e avrebbero controllato l’integrità del pacco perché quello era il patto.

Le cifre variavano a seconda della ragazza ed ecco perché il colloquio era individuale e la cifra doveva rimanere segreta per non creare malumori, poi lì in palestra alle ragazze venivano dati dei braccialetti di colore diverso così gli uomini sapevano cosa potere fare con loro e cosa no.

“I soldi non sono i miei e io cerco di far guadagnare alle ragazze il più possibile - diceva alle donne Simon all’inizio - quindi cogliete l’occasione e provate ad andare oltre ai vostri limiti, però quello che dite di fare lo dovete fare altrimenti la cosa finisce lì. In più per ogni audizione in palestra alla fine decidevano di dare 2mila euro (veri) a ognuna delle due che i presenti giudicavano essere state le più porche, non le più belle.

Come accaduto con Emma, vi racconto adesso una di queste giornate random così voi vi possiate rendere conto di come si svolgevano, poi in seguito entreremo più nel dettaglio delle persone.

I timori delle ragazze erano sostanzialmente due: incontrare una conoscente e le prestazioni da dover fare. Simon così spiegava che anche se c’era una conoscente tutte erano nella stessa barca in più c’era l’obbligo di riservatezza firmato, quanto al sesso consigliava la G che avrebbe reso tutto molto più semplice.

Quel pomeriggio insieme a Simon c’era anche Ale, un rampollo bello e molto noto in città anche lui pieno di debiti: la sua presenza era un’ulteriore riprova per le ragazze della situazione straordinaria in cui si trovavano.

Oltre ai due ragazzi e ai tre zingari senza maschera c’erano Tomas l’altro zingaro, Momo il ragazzino di colore nostro amico, l’amico cazzuto (largo e, lungo e duro, vedi capitolo 20) dell’influencer, altri tre amici dell’influencer giovani e carini, il titolare della palestra (Lucio, un tipo piccolo e muscoloso con un cazzo piccolino) e un suo amico (alto, super muscoloso e ben dotato).

Le ragazze poi sapevano che nella parte superiore li stavano guardando degli uomini mascherati, una decina loro sapevano, in realtà erano ben di più: dei “nostri” c’era lo stronzo di mio padre, Armando e Patrick, poi una ventina tra sbirri e loro amici. All’insaputa praticamente di tutti c’erano telecamere nascoste ovunque, con l’incipit che era: le dovete sfondare ma rispettate sempre i colori dei bracciali e ascoltare cosa dicevano Adrian, Igor e Simon che erano quelli che dirigevano le danze.

Le ragazze vennero chiamate una alla volta e tutte erano tese ma anche già eccitate dalla dose massiccia di G, mentre gli uomini erano tutti o sotto viagra o G. Ora vi faccio elenco e descrizione delle ragazze in ordine di uscita.

Rachele: 32 anni mora mediterranea, tipica coatta romana con il viso rotondo, i labbroni e il trucco pesante, alta 1,70 è una bella manza, con il culone e le tette rifatte dopo la nascita della figlia. Dopo essere stata una molto peperina frequentando anche gentaccia, con la nascita della figliaha messo la testa a posto trovando lavoro in un negozio, ma ora per necessità era lì davanti a quegli uomini.
Aveva barrato praticamente quasi tutto e chiedeva un compenso adeguato mentre i tre la palpavano, e si accordarono per diecimila certi e ventimila se fosse stata chiamata alla festa.

Roberta: 22 anni piccolina e magra ma con un fisico tonico, capelli ricci e lunghi e un viso mediterraneo e molto bello. Studentessa il ragazzo era al corrente della cosa anzi l’aveva incitata a partecipare.
Aveva barrato pochissime cose e i ragazzi cercarono di convincerla a fare di più per guadagnare di più: alla fine le offrirono 25mila+25mila se avesse fatto anal, doppie, bdsm e sborra in faccia e in gola, con lei che di fronte a quella cifra accettò.

Barbara: 46 anni era la moglie di uno sbirro che stava antipatico a quelli coinvolti, con Simon che aveva avuto il mandato di contattarla e convincerla. Alta 1,75 con belle cosce ma culo piatto, il seno è abbondante ma calato a causa delle maternità. Anche il viso non è il top, con dei capelli castani ricci a caschetto e un’aria non proprio sveglia. In generale comunque è un bel femminone.
Decise di provare l’anal e le doppie, con l’accordo che era di 15mila+20mila.

Jenny: 25 anni romana ma i suoi genitori sono nigeriani, è una bella ragazza di colore alta 1,70, magra e con una bella quinta naturale un po’ calata. Capelli con la frangetta, il viso è carino anche se il naso è un pò tozzo. Lavora come parrucchiera e bazzicava gli ambienti delle discoteche come ragazza immagine.
Aveva barrato un po’ tutto e l’accordo era 10mila+20mila.

Claudia: 18 anni, studentessa già la sorella aveva partecipato e lei si è convinta. Piccolina alta 1,55 con i capelli biondini lisci, il viso è bello e giovanile con i capelli raccolti e poco trucco, un po’ come Miriam. Il seno è molto bello, piccolo e sodo, ma il punto di forza senza dubbio è uno straordinario culone.
Su indicazione anche della sorella decise di fare anal e doppie, ma anche davanti aveva avuto poche esperienze e sempre con lo stesso ragazzo. L’accordo era 10mila+20mila.

Elena: 51 anni ma ne dimostra almeno dieci in meno, alta 1,70 fisico statuario con una terza di seno rifatta e il sedere di marmo. Mora e occhi scuri, il filler sulle guance e le labbra la aiutano a restare un gran milfone.
Proprietaria di un negozio di abbigliamento aveva un disperato bisogno e aveva barrato tutte le opzioni, in cambio di 20mila+30mila.

Elvira: 45 anni è la commessa di Elena che lei ha convinto a partecipare per non perdere il lavoro. Sposata con un figlio, è un femminone moro alto quasi 1,80, mora con gambe tornite e culo piatto, ma con due tette enormi una sesta naturale con i seni gonfi e i capezzoli enormi e scuri. Anche il viso è bello anche se qualche righetta c’è ma nascosto dal trucco, con la bocca grande e carnosa.
Nonostante dietro lo avesse preso solo da ragazza e la fedeltà da anni al marito con cui il sesso era tranquillo, la capa la convinse a barrare tutto e anche per lei i soldi erano uguali 20mila+30mila.

Giulia: 31 anni altra commessa di Elena, fidanzata di origine meridionale, è alta 1,65 con un corpo magro e senza particolari curve, con un sedere piccolo e delle belle gambe. Di viso è bella con degli occhi espressivi, la bocca piccola e i capelli castani fino alle spalle.
Alcune cose lei non le aveva barrate per l’irritazione della sua datrice di lavoro, con il dovuto che era 20mila+20mila.

Rosa: napoletana di 30 anni precaria all’università, alta 1,70 mora riccia e in carne, con una settima di seno enorme e dura. Di viso paffutella con il naso grosso ma un bel sorriso.
Aveva barrato poche cose tra cui l’anal ma non volle aggiungere altro, per lei 10mila+15mila.

Una ragazza non fu presa in quanto bella ma un po’ schizzata e, quindi, pericolosa. Le nove che restavano incassarono i soldi e furono mandate nello spogliatoio e pulirsi intimamente e svuotarsi l’intestino, poi tornarono nella sala dove da quel momento fino alla sirena - dopo due ore - dovevano dimostrare di meritarsi la chiamata alla festa.

In quel momento si unirono una decina di uomini mascherati, con altri che poi sarebbero scesi alla snocciolata come successo alla festa dove ero presente anche io. Le ragazze cercavano subito di impegnarsi e far colpo, attratte dai 2mila euro per le migliori e dai tanti soldi (ahiloro falsi) in ballo.

Le più imbarazzate senza dubbio erano Roberta e Barbara, mentre tutte erano circondati da un paio di cazzi da succhiare. Elena invece sembrava forsennata, con anche le altre che ci mettevano passione infoiate anche dalla G. I presenti poi vollero vedere come lesbicavano tra di loro, poi presero a scoparle iniziando a spostarle nella enorme palestra.

Rachele fu portata su un piccolo ring e strabuzzò gli occhi di fronte alla mazza nera di Patrick da succhiare, mentre il titolare della palestra da dietro la scopava. Mio padre e Tomas invece portarono Elena in uno spogliatoio vuoto insieme alla sua collega Elvira: lo zingaro lo mise subito nel culo alla prima, mentre mio padre riaprì il sedere alla seconda.

Roberta fu adagiata su una panca per i pesi e a gambe aperte si prendeva il cazzo di Adrian e succhiava uno sbirro mascherato. Rosa invece fu messa sul divano e mentre l’amico del proprietario la scopava i risucchi del suo pompino a Momo risuonavano per tutta la palestra: il ragazzo resistette solo un paio di minuti poi le sborrò in faccia e sulle tette.

Giulia invece era su un tavolo nella zona dell’ingresso, con due mascherati che le scopavano fica e bocca. Claudia era nella zona pesi a pecora con Antony che le stava sverginando il culo mentre la ragazza succhiava un amico degli influencer.

Barbara invece era stata subito portata in uno stanzino usato per le visite mediche e, messo sul lettino, diversi sbirri iniziarono subito a scoparla senza pietà il culo incuranti delle suppliche della donna a fare piano.

Ale, Simon e due suoi amici si godevano sui tappetini la bella Jenny anche lei sodomizzata già poco dopo, con tutti gli altri che a poco a poco iniziarono a unirsi girando le varie “postazioni”: non a caso le ragazze venivano distanziate, così da non capire l’aumento degli uomini.

Nella palestra risuonavano le urla di piacere delle donne, quelle degli uomini e le loro risa. Chi con più fatica chi con meno lo stavano prendendo nel culo, con Igor che non aveva pietà per il culetto di Roberta che nel frattempo si ritrovava il cazzone di Armando piantato in gola. Dopo la prima ora la situazione diventò ancor più spinta e violenta.

Rachele restò tutto il tempo sul ring eccezion fatta per alcune pause dove scendeva e poi risaliva. Fu inculata da tutti quelli che si avvicinarono a lei, Patrick compreso, con lei che sembrava gradire quel trattamento. Presero poi un frustino e la colpivano mentre le a quattro zampe come scodinzolava nel ring, poi fecero lo stesso con le tette mentre uno da sotto le pompava il culo. Lei visse il tutto con grande partecipazione, godendo e gustandosi ogni goccia di sborra.

Roberta ce la mise tutta per fare quello che aveva promesso: dopo essere stata inculata furiosamente da almeno cinque uomini, alzò bandiera bianca per l’anal così la legarono su una panca a pecora, la colpirono con dei frustini mentre qualcuno le ficcava sempre il cazzo in gola fino alle palle. La ragazza stillava e lacrimava, poi in uno stato quasi catatonico fu ripresa a essere scopata in fica.

Barbara invece dopo un po’ decise di prendere i mille euro e di andarsene, con gli sbirri che le stavano devastando senza pietà il culo ricoprendola di insulti e non solo: quando si recò in lacrime da Simon a dire che non ce la faceva più, aveva le tette e le chiappe viola e il viso pieno di sperma e sputi.

Anche Jenny ebbe dei problemi dopo un po’ chiedendo lo stop per l’anal. In compenso se ne prese due in fica per diverso tempo, anche con discreti cazzi, raggiungendo un orgasmo potentissimo. Dopo poco chiese stop anche al bdsm mentre era appesa al quadro svedese, con uno che se la scopava arrampicato e uno che la colpiva col frustino.

Claudia invece resistette di più ma anche il suo culo, da vergine, dopo una mezzora di inculate furiose disse basta però non volle andarsene e continuò a farsi scopare in fica e sopratutto la brutalizzarono con un sesso orale profondissimo.

Elena partì scatenata ma dopo un po’ iniziò a chiedere diverse pause, non riuscendo a prendere due cazzi in culo come aveva detto. Però si dette da fare fino alla fine, per poi essere portata in bagno dove i maschietti iniziarono a svuotarsi le vesciche su lei con lei che bevve veramente tanto piscio.

Lo stesso fecero a Elvira che invece due cazzi in culo se li prese godendoci anche: la signora poi si ritrovò sul cesso a fare spagnole a tutti ricevendo innumerevoli schizzi di sborra sulle tette e sul viso, poi lavate con il piscio e poi di nuovo sborrata.

Giulia come Roberta nell’ultima ora era come passiva, emetteva un rantolo continuo mentre dietro di lei i maschi si alternavano a scoparla davanti o dietro: dopo un po’ Adrian disse basta anal con lei perché il culo era ridotto veramente male.

Rosa infine era la meno gettonata ma regalò dei pompini eccezionali, mentre fu scopata o inculata poco anche per il malodore della sua fica pelosa. Lei però si godetto tutto per tutto il tempo, godendo l’unica volta che fu presa in doppia.

Scomparsi gli uomini mascherati, le otto rimaste furono portate al centro quando suonò il gong. Erano stremate e piene di sborra o piscio e molte di loro camminavano in maniera goffa o con fatica. Le fecero un applauso e poi Simon una alla volta chiese un parere su come erano andate.

Alla fine decisero di premiare quattro ragazze ma con 1.500 e loro accettarono: Roberta, Rachele, Elvira ed Elena. Una volta andati via tutti, il proprietario e l’amico iniziarono a ripulire perché due giorni dopo si sarebbe replicato e, questa volta, erano presenti anche facce a me particolarmente note. CONTINUA…
ahhhhh bellissimo capitolo anche molto lungo, stavolta ci hai saziato anche a noi :ROFLMAO: :ROFLMAO: :ROFLMAO: o_O e almeno io avrei voluto far parte della storia.
non so se già stato chiesto, ma visto tutti i soldi, veri, che sono stati dati, i vari personaggi maschili per partecipare cosa fanno o danno ?
 
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Trentasettesima parte - gli zingari aprono il culo a mia madre (e non solo)


Gli occhi non mentono mai. Quando capii che il giorno che pensavo fosse stato il peggiore della mia vita in realtà è stato di gran lunga il peggiore della mia vita, come quando unisci insieme i vari puntini arrivai a capire a che punto di tale bassezza fosse arrivata la mia esistenza e nulla fu più come prima.

Come vi avevo scritto in precedenza, sono due le persone che hanno rovinato la mia esistenza: Flavio e Adrian. Se dal secondo me lo sarei potuto aspettare, le coltellate alla schiena del primo mi hanno fatto un male cane.

Il paradosso è che quel giorno di giugno sarebbe dovuto essere speciale per me e per Miriam, visto che dopo mesi finalmente mia madre aveva acconsentito ad andare da lei nel pomeriggio e poi restare anche a dormire. Si raccomandò però più volte di avvertire se fossi tornato perché avrebbe messo il chiavistello e avrebbe preso delle gocce per dormire.

In più da un paio di settimane aveva preso un cellulare nuovo che non potevo spiare, ma io ero tutto preso dal rivedere Miriam anche perché da lei avrei trovato pure Giada: forse per farsi perdonare le scopate con Adrian spiattellate in chat, aveva deciso di farmi questa sorpresa.

Mia madre è stata una quelle persone in iper paranoia per il Covid, tenendomi rinchiuso come in una prigione. Poi mi fece “forse sono stata troppo rigida con te, sei un ragazzo ed è giusto che tu incominci a rivivere la normalità, se vuoi puoi andare da Miriam anche per la notte”.

In verità sul capo di mia madre pendeva la voglia di “vendicarsi” di mio padre, la goliardia dei suoi nuovi amici e la perversione di Flavio. Contattarono così Lucio - l’amante di mia madre e nostro vicino - chiedendoli di convincere mia madre e Sara la madre di Flavio a essere coinvolte nel progetto della mega festa. In cambio avrebbe avuto - ed ebbe - dei vantaggi professionali con un’importante nomina.

L’uomo però promise di tenere fuori da questa storia il gruppo dell’hotel che non volevano essere messi in ballo direttamente per via dei soldi falsi, dicendo che la proposta fu frutto di Igor. Sara si convinse subito ma per mia madre fu parecchio più dura, visto che aveva tantissime remore soprattutto sanitarie.

Entrambe non volevano essere provinate nella palestra ma potevano acconsentire in un ambiente più ristretto. A casa di Flavio c’erano la sorella e il marito, con mia madre disse che avrebbero potuto fare nel nostro seminterrato, ecco il motivo per cui mi fece andare da Miriam.

Ricordo che quel giorno dopo un po’ che fui da Miriam mia madre mi scrisse se fossi arrivato, raccomandandosi poi di chiamarla quando prendevo la via di casa. Il tutto perché poco dopo arrivò a casa la madre di Flavio, con entrambe che si recarono nello scantinato per prepararsi.

Dopo un po’ vestiti da fattorini scese Lucio e poi arrivarono i quattro zingari (Adrian, Igor, Tomas e Antony) più Momo, il ragazzino di colore presentati come ragazzi della capitale. Mia madre volle controllare i tamponi di tutti, poi Igor spiegò alla due donne per bene tutta la situazione con gli zingari che stavano riprendendo il tutto di nascosto.

Entrambe presero subito mille euro veri più 40.000 falsi (20più20), poi accettarono di prendere la G quando fu offerto. Poi andarono in bagno e uscirono mia madre in tacchi neri altissimi e intimo curatissimo dello stesso colore, mentre Sara oltre a dei tacchi indossava un bikini con la bandiera dell’America.

La G cominciava a fare effetto sulle donne mentre gli uomini erano tutti con il viagra, i ragazzi facevano i complimenti alle due signore che si schernivano ridendo dicendo che non erano più delle ragazzine. Adrian allora indicò il rigonfiamento che svettava dai pantaloncini di Momo ridendo “eheheheh guada che effetto fate al pischelletto”.

Poco dopo sul divano dove tante volte ho bivaccato mia madre era sdraiata a gambe aperte con la madre di Flavio che le leccava la patata. Gli uomini si avvicinarono tutti e sei dopo un po’ e le due comunicarono a sbocchinarli furiosamente vuoi per l’eccitazione, per la G e per l’essere state a lungo a stecchetto di cazzi.

A entrambe glielo misero prima nel culo che nella fica, con entrambe che godevano con i loro gemiti soffocati dai cazzi che si alternavano in gola. Per stare più comodi poi iniziò a essere usato anche il letto dove ho dormito tante volte. Inizialmente le due a pecora si prendevano i cazzi a turno in fica e in culo, succhiando qualsiasi cosa capitasse a tiro.

La madre di Flavio si prendeva tutto nel culo anche il cazzone di Momo che era molto migliorato rispetto le sue prime scopate; quando potevano le due si baciavano e si toccavano, con Sara che dava a mia madre della troia incitando gli uomini a scoparle più forte.

Quando Sara si mise a leccare la fica di mia madre mentre Igor la inculava ferocemente lei ebbe un orgasmo bagnato di proporzioni epiche, mentre la madre di Flavio era già venuta due volte. Erano entrambe partite, si facevano fare e dire di tutto e mia madre venne di nuovo quando la presero in doppia.

“Adesso vediamo chi è più troia tra voi due” disse Igor invitando il cugino a mettere il cazzo nel culo di Sara mentre il suo già era piantato dentro. Le urla della donna erano assordanti ma quando le chiesero “togliamo?”, lei blaterò “no no nooooo”. Mia madre invece stava cavalcando Momo con il suo cazzo piantato in fica, con gli altri che si alternavano o nel culo ormai aperto o mettendone due in fica.

Igor e Adrian poi presero mia madre e le riservarono lo stesso trattamento dell’amica: due cazzi nel culo che si muovevano in maniera lenta ma costante, con mia madre che ripeteva come in trance e con gli occhi sgranati “maiali maiali maialiiii”. I culi delle due donne ormai erano delle caverne, con gli uomini che le incularono a testa furiosamente per l’ultima volta per arrivare anche loro a un orgasmo che aveva come epilogo una sborrata in faccia e sulle tette delle due.

Quando tutti e sei vennero le due erano sfinite, piene di sborra ma con ancora la forza per baciarsi e leccarsi lo sperma a vicenda. Gli uomini si ricomposero, Igor si complimentò dicendo che si sarebbero sentiti presto per poi andarsene lasciando le due ancora sul letto piene si sperma e con i buchi oscenamente aperti.

Nel frattempo io a un paio di chilometri di distanza ero eccitatissimo ma anche spaventato: dopo mesi di seghe furiose, avevo il timore di non essere all’altezza e così è stato. Subito mi sono abbracciato con Miriam e siamo stati un po’ in camera sua a baciarsi.

“Piccioncini ma io devo andarmene??” fece allora Giada comparendo sull’uscio della porta. Io avevo portato del vino bianco e dissi prima di fare dei drink, ma Miriam obiettò “macchè vino, abbiamo una vodka clamorosa”.

Vodka e qualche canna ed eravamo tutti e tre abbastanza fuori, quando mi slacciarono però praticamente venni nelle mutande. Loro leccarono tutto e poi presero a succhiarmi, mi sembrava di impazzire e come misi Miriam a pecora sborrai di nuovo sulle sue chiappe.

Nonostante un secondo super doppio pompino il cazzo non veniva su e Giada mi mandò letteralmente a fanculo dicendo che voleva scopare che era eccitata come una cagna. Miriam mi portò in camera e riprese a succhiarmi cercando di tranquillizzarmi, poi mi fece “eccheccazzo amò, vediamo se in giro ci sta qualcuno che ci scopa”.

Adrian era appena uscito da cosa e rispose al volo “sto con i miei cugini, se volete due minuti stiamo da voi”. Non potete capire che umiliazione e se avessi saputo pure dove erano stati prima… i quattro ancora erano duri e arrivarono subito vestiti da fattorini.

Miriam e Giada subito li baciarono quasi non calcolandomi, poi loro dissero di voler fare una doccia. Ero in piedi sulla porta del bagno come un ebete, con Igor in doccia assieme a Miriam che accucciata sullo sbocchinava, mentre gli altri a turno si scopavano Giada che era appoggiata al lavandino, poi a turno tutti entravano in doccia e, quando ebbero finito, si asciugarono alla meno peggio e poi tutti sul lettone a scopare.

Moriam neanche mi considerava e la vedevo in balia dei quattro che a turno si scopavano le due godendo della loro bocca quando non avevano il cazzo nella loro figa. Quel puttanone di Giada lo volle anche nel culo e Miriam così non volle essere da meno. Godevano come due troie, mi rivenne duro e lo misi in bocca a Giada con Adrian che fece “ah ma allora ci sei pure tu…guarda come gode la troia della tua ragazza mentre la inculo”.

Fu Giada ad avere quasi pietà di me mettendosi a pecora “dai inculami con il tuo bel cazzo” e così feci ma… solo per un minuto scarso poi venni nel suo culo. Solo adesso mi rendo conto del motivo di una frase di Adrian “prima ne abbiamo messo due nel culo a due puttanoni milfoni incredibili, vediamo se ste giovani puttanelle sono altrettanto porche”.

Anche i loro cazzi però iniziarono a dare dei segni di cedimento, ma riuscirono ugualmente a fare quel trattamento alle due con Miriam che venne mentre urlava “spaccatemi il culo porci maledetti, brutti bastardi mi sfondateee”.

I quattro erano esausti e sborrarono in faccia alle due anche loro appagate per il trattamento ricevuto. Quando se ne andarono rimettemmo apposto e poi come se nulla fosse Miriam fece “ordiniamo sushi??” e poi scegliemmo che serie vedere mentre io volevo solo sprofondare per l’umiliazione subita.

Ritornando a mia madre c’è da dire che alla fine fu lei a tirarsi indietro: svanito l’effetto della G stette male per diversi giorni: non solo aveva il culo in fiamme e camminava male, ma anche la gola per il sesso orale profondissimo fatto. Così decise di tenere i mille veri e di restituire il resto, con la madre di Flavio che fece uguale ma solo per paura che poteva sputtanarsi visto i tanti presenti. Entrambe così non seppero mai che gli altri soldi erano falsi.

Vi voglio così riportare all’inizio di questo capitolo. Finiti gli esami organizzammo tutti un aperitivo alla presenza anche dei qualche genitore: un modo quest per recuperare un po’ di normalità.

Nonostante la mascherina mi colpì lo sguardo di mia madre quando arrivò Adrian e, al momento, pensai che non gradisse la presenza di quel ragazzo proveniente da una famiglia così tristemente nota. Indossava i soliti tacchi e un bel vestitino nero scollato e con la coda dell’occhi li vidi parlare brevemente fuori dal bar dove eravamo.

I genitori poi ci salutarono e dopo un’oretta anche noi ci disperdemmo. Noi ragazzi eravamo presi dall’organizzare un piccolo viaggio per festeggiare il diploma ma non sapevamo che da lì a poco Adrian sarebbe come scomparso.

Quando lo zingaro ci salutò però seppi solo dopo che non andò a casa, ma in un’area isolata dove poco dopo arrivò mia madre e che salì nella sua auto. “Sapevo che saresti venuta” fece lui, “tutto questo è un incubo” rispose lei e allora Adrian “non è colpa mia se sei una troia rotta in culo affamata di cazzi, ora se non vuoi che lo venga a sapere tuo figlio fammi uno dei pompini dei tuoi”.

Quando tornai a casa mamma non c’era e arrivò parecchio dopo con una busta della spesa “mi sono fermata al supermercato”, ma i suoi capelli erano scapigliati per la mano del ragazzo che guidava il pompino spingendola fino alle palle e in pancia aveva la sborra del mio amico, un bravo amico che dopo aver messo due cazzi nel culo nella stessa giornata prima a mia madre e poi alla mia ragazza ora stava ricattando mia madre. Fortunatamente poco dopo sparì ma per lei i guai di certo non finirono. CONTINUA…
 

kalka

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Trentasettesima parte - gli zingari aprono il culo a mia madre (e non solo)


Gli occhi non mentono mai. Quando capii che il giorno che pensavo fosse stato il peggiore della mia vita in realtà è stato di gran lunga il peggiore della mia vita, come quando unisci insieme i vari puntini arrivai a capire a che punto di tale bassezza fosse arrivata la mia esistenza e nulla fu più come prima.

Come vi avevo scritto in precedenza, sono due le persone che hanno rovinato la mia esistenza: Flavio e Adrian. Se dal secondo me lo sarei potuto aspettare, le coltellate alla schiena del primo mi hanno fatto un male cane.

Il paradosso è che quel giorno di giugno sarebbe dovuto essere speciale per me e per Miriam, visto che dopo mesi finalmente mia madre aveva acconsentito ad andare da lei nel pomeriggio e poi restare anche a dormire. Si raccomandò però più volte di avvertire se fossi tornato perché avrebbe messo il chiavistello e avrebbe preso delle gocce per dormire.

In più da un paio di settimane aveva preso un cellulare nuovo che non potevo spiare, ma io ero tutto preso dal rivedere Miriam anche perché da lei avrei trovato pure Giada: forse per farsi perdonare le scopate con Adrian spiattellate in chat, aveva deciso di farmi questa sorpresa.

Mia madre è stata una quelle persone in iper paranoia per il Covid, tenendomi rinchiuso come in una prigione. Poi mi fece “forse sono stata troppo rigida con te, sei un ragazzo ed è giusto che tu incominci a rivivere la normalità, se vuoi puoi andare da Miriam anche per la notte”.

In verità sul capo di mia madre pendeva la voglia di “vendicarsi” di mio padre, la goliardia dei suoi nuovi amici e la perversione di Flavio. Contattarono così Lucio - l’amante di mia madre e nostro vicino - chiedendoli di convincere mia madre e Sara la madre di Flavio a essere coinvolte nel progetto della mega festa. In cambio avrebbe avuto - ed ebbe - dei vantaggi professionali con un’importante nomina.

L’uomo però promise di tenere fuori da questa storia il gruppo dell’hotel che non volevano essere messi in ballo direttamente per via dei soldi falsi, dicendo che la proposta fu frutto di Igor. Sara si convinse subito ma per mia madre fu parecchio più dura, visto che aveva tantissime remore soprattutto sanitarie.

Entrambe non volevano essere provinate nella palestra ma potevano acconsentire in un ambiente più ristretto. A casa di Flavio c’erano la sorella e il marito, con mia madre disse che avrebbero potuto fare nel nostro seminterrato, ecco il motivo per cui mi fece andare da Miriam.

Ricordo che quel giorno dopo un po’ che fui da Miriam mia madre mi scrisse se fossi arrivato, raccomandandosi poi di chiamarla quando prendevo la via di casa. Il tutto perché poco dopo arrivò a casa la madre di Flavio, con entrambe che si recarono nello scantinato per prepararsi.

Dopo un po’ vestiti da fattorini scese Lucio e poi arrivarono i quattro zingari (Adrian, Igor, Tomas e Antony) più Momo, il ragazzino di colore presentati come ragazzi della capitale. Mia madre volle controllare i tamponi di tutti, poi Igor spiegò alla due donne per bene tutta la situazione con gli zingari che stavano riprendendo il tutto di nascosto.

Entrambe presero subito mille euro veri più 40.000 falsi (20più20), poi accettarono di prendere la G quando fu offerto. Poi andarono in bagno e uscirono mia madre in tacchi neri altissimi e intimo curatissimo dello stesso colore, mentre Sara oltre a dei tacchi indossava un bikini con la bandiera dell’America.

La G cominciava a fare effetto sulle donne mentre gli uomini erano tutti con il viagra, i ragazzi facevano i complimenti alle due signore che si schernivano ridendo dicendo che non erano più delle ragazzine. Adrian allora indicò il rigonfiamento che svettava dai pantaloncini di Momo ridendo “eheheheh guada che effetto fate al pischelletto”.

Poco dopo sul divano dove tante volte ho bivaccato mia madre era sdraiata a gambe aperte con la madre di Flavio che le leccava la patata. Gli uomini si avvicinarono tutti e sei dopo un po’ e le due comunicarono a sbocchinarli furiosamente vuoi per l’eccitazione, per la G e per l’essere state a lungo a stecchetto di cazzi.

A entrambe glielo misero prima nel culo che nella fica, con entrambe che godevano con i loro gemiti soffocati dai cazzi che si alternavano in gola. Per stare più comodi poi iniziò a essere usato anche il letto dove ho dormito tante volte. Inizialmente le due a pecora si prendevano i cazzi a turno in fica e in culo, succhiando qualsiasi cosa capitasse a tiro.

La madre di Flavio si prendeva tutto nel culo anche il cazzone di Momo che era molto migliorato rispetto le sue prime scopate; quando potevano le due si baciavano e si toccavano, con Sara che dava a mia madre della troia incitando gli uomini a scoparle più forte.

Quando Sara si mise a leccare la fica di mia madre mentre Igor la inculava ferocemente lei ebbe un orgasmo bagnato di proporzioni epiche, mentre la madre di Flavio era già venuta due volte. Erano entrambe partite, si facevano fare e dire di tutto e mia madre venne di nuovo quando la presero in doppia.

“Adesso vediamo chi è più troia tra voi due” disse Igor invitando il cugino a mettere il cazzo nel culo di Sara mentre il suo già era piantato dentro. Le urla della donna erano assordanti ma quando le chiesero “togliamo?”, lei blaterò “no no nooooo”. Mia madre invece stava cavalcando Momo con il suo cazzo piantato in fica, con gli altri che si alternavano o nel culo ormai aperto o mettendone due in fica.

Igor e Adrian poi presero mia madre e le riservarono lo stesso trattamento dell’amica: due cazzi nel culo che si muovevano in maniera lenta ma costante, con mia madre che ripeteva come in trance e con gli occhi sgranati “maiali maiali maialiiii”. I culi delle due donne ormai erano delle caverne, con gli uomini che le incularono a testa furiosamente per l’ultima volta per arrivare anche loro a un orgasmo che aveva come epilogo una sborrata in faccia e sulle tette delle due.

Quando tutti e sei vennero le due erano sfinite, piene di sborra ma con ancora la forza per baciarsi e leccarsi lo sperma a vicenda. Gli uomini si ricomposero, Igor si complimentò dicendo che si sarebbero sentiti presto per poi andarsene lasciando le due ancora sul letto piene si sperma e con i buchi oscenamente aperti.

Nel frattempo io a un paio di chilometri di distanza ero eccitatissimo ma anche spaventato: dopo mesi di seghe furiose, avevo il timore di non essere all’altezza e così è stato. Subito mi sono abbracciato con Miriam e siamo stati un po’ in camera sua a baciarsi.

“Piccioncini ma io devo andarmene??” fece allora Giada comparendo sull’uscio della porta. Io avevo portato del vino bianco e dissi prima di fare dei drink, ma Miriam obiettò “macchè vino, abbiamo una vodka clamorosa”.

Vodka e qualche canna ed eravamo tutti e tre abbastanza fuori, quando mi slacciarono però praticamente venni nelle mutande. Loro leccarono tutto e poi presero a succhiarmi, mi sembrava di impazzire e come misi Miriam a pecora sborrai di nuovo sulle sue chiappe.

Nonostante un secondo super doppio pompino il cazzo non veniva su e Giada mi mandò letteralmente a fanculo dicendo che voleva scopare che era eccitata come una cagna. Miriam mi portò in camera e riprese a succhiarmi cercando di tranquillizzarmi, poi mi fece “eccheccazzo amò, vediamo se in giro ci sta qualcuno che ci scopa”.

Adrian era appena uscito da cosa e rispose al volo “sto con i miei cugini, se volete due minuti stiamo da voi”. Non potete capire che umiliazione e se avessi saputo pure dove erano stati prima… i quattro ancora erano duri e arrivarono subito vestiti da fattorini.

Miriam e Giada subito li baciarono quasi non calcolandomi, poi loro dissero di voler fare una doccia. Ero in piedi sulla porta del bagno come un ebete, con Igor in doccia assieme a Miriam che accucciata sullo sbocchinava, mentre gli altri a turno si scopavano Giada che era appoggiata al lavandino, poi a turno tutti entravano in doccia e, quando ebbero finito, si asciugarono alla meno peggio e poi tutti sul lettone a scopare.

Moriam neanche mi considerava e la vedevo in balia dei quattro che a turno si scopavano le due godendo della loro bocca quando non avevano il cazzo nella loro figa. Quel puttanone di Giada lo volle anche nel culo e Miriam così non volle essere da meno. Godevano come due troie, mi rivenne duro e lo misi in bocca a Giada con Adrian che fece “ah ma allora ci sei pure tu…guarda come gode la troia della tua ragazza mentre la inculo”.

Fu Giada ad avere quasi pietà di me mettendosi a pecora “dai inculami con il tuo bel cazzo” e così feci ma… solo per un minuto scarso poi venni nel suo culo. Solo adesso mi rendo conto del motivo di una frase di Adrian “prima ne abbiamo messo due nel culo a due puttanoni milfoni incredibili, vediamo se ste giovani puttanelle sono altrettanto porche”.

Anche i loro cazzi però iniziarono a dare dei segni di cedimento, ma riuscirono ugualmente a fare quel trattamento alle due con Miriam che venne mentre urlava “spaccatemi il culo porci maledetti, brutti bastardi mi sfondateee”.

I quattro erano esausti e sborrarono in faccia alle due anche loro appagate per il trattamento ricevuto. Quando se ne andarono rimettemmo apposto e poi come se nulla fosse Miriam fece “ordiniamo sushi??” e poi scegliemmo che serie vedere mentre io volevo solo sprofondare per l’umiliazione subita.

Ritornando a mia madre c’è da dire che alla fine fu lei a tirarsi indietro: svanito l’effetto della G stette male per diversi giorni: non solo aveva il culo in fiamme e camminava male, ma anche la gola per il sesso orale profondissimo fatto. Così decise di tenere i mille veri e di restituire il resto, con la madre di Flavio che fece uguale ma solo per paura che poteva sputtanarsi visto i tanti presenti. Entrambe così non seppero mai che gli altri soldi erano falsi.

Vi voglio così riportare all’inizio di questo capitolo. Finiti gli esami organizzammo tutti un aperitivo alla presenza anche dei qualche genitore: un modo quest per recuperare un po’ di normalità.

Nonostante la mascherina mi colpì lo sguardo di mia madre quando arrivò Adrian e, al momento, pensai che non gradisse la presenza di quel ragazzo proveniente da una famiglia così tristemente nota. Indossava i soliti tacchi e un bel vestitino nero scollato e con la coda dell’occhi li vidi parlare brevemente fuori dal bar dove eravamo.

I genitori poi ci salutarono e dopo un’oretta anche noi ci disperdemmo. Noi ragazzi eravamo presi dall’organizzare un piccolo viaggio per festeggiare il diploma ma non sapevamo che da lì a poco Adrian sarebbe come scomparso.

Quando lo zingaro ci salutò però seppi solo dopo che non andò a casa, ma in un’area isolata dove poco dopo arrivò mia madre e che salì nella sua auto. “Sapevo che saresti venuta” fece lui, “tutto questo è un incubo” rispose lei e allora Adrian “non è colpa mia se sei una troia rotta in culo affamata di cazzi, ora se non vuoi che lo venga a sapere tuo figlio fammi uno dei pompini dei tuoi”.

Quando tornai a casa mamma non c’era e arrivò parecchio dopo con una busta della spesa “mi sono fermata al supermercato”, ma i suoi capelli erano scapigliati per la mano del ragazzo che guidava il pompino spingendola fino alle palle e in pancia aveva la sborra del mio amico, un bravo amico che dopo aver messo due cazzi nel culo nella stessa giornata prima a mia madre e poi alla mia ragazza ora stava ricattando mia madre. Fortunatamente poco dopo sparì ma per lei i guai di certo non finirono. CONTINUA…
storia clamorosa
 
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Frankyfree

Guest
Se ti può essere d'aiuto, almeno a livello psicologico, tieni conto che gli altri erano sotto effetto di Viagra.. altrimenti col cazzo che sarebbero riusciti a distruggere tua mamma e Sara e dopo anche Miriam e Giada.. neanche nei porno funziona cosi. Probabilmente senza aiutino non avrebbero avuto quelle performance neanche con le due milf..
 

cinefuegos

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Scusate ma non ricordo cosa sia la G e non riesco a trovare dove è specificato.
quella che chiamano "droga dello stupro" o GHB, scientificamente acido γ-idrossibutirrico. e no, non è una droga leggera. "A dosi basse, può causare uno stato di euforia e di aumentata socialità. Si avranno anche una sensazione di benessere, rilassatezza, aumento della sensazione tattile e del desiderio sessuale. Negli uomini è diffusa soprattutto poiché aumenta il mantenimento dell'erezione maschile. Il mattino dopo l'assunzione, grazie sia alla breve emivita, sia al metabolismo a semialdeide succinica e in seguito a succinato (utilizzato poi nel ciclo di Krebs) non si soffre di sintomi simil-hangover propri dell'etanolo come nausea, vertigini, o malessere."
 
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Frankyfree

Guest
quella che chiamano "droga dello stupro" o GHB, scientificamente acido γ-idrossibutirrico. e no, non è una droga leggera. "A dosi basse, può causare uno stato di euforia e di aumentata socialità. Si avranno anche una sensazione di benessere, rilassatezza, aumento della sensazione tattile e del desiderio sessuale. Negli uomini è diffusa soprattutto poiché aumenta il mantenimento dell'erezione maschile. Il mattino dopo l'assunzione, grazie sia alla breve emivita, sia al metabolismo a semialdeide succinica e in seguito a succinato (utilizzato poi nel ciclo di Krebs) non si soffre di sintomi simil-hangover propri dell'etanolo come nausea, vertigini, o malessere."
mi sembra proprio la descrizione di una droga leggera.. prova a leggere su wikipedia gli effetti della bamba o dell'eroina
 

cinefuegos

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mi sembra proprio la descrizione di una droga leggera.. prova a leggere su wikipedia gli effetti della bamba o dell'eroina
non mi serve leggerli su wikipedia, mi basta andare al parchetto ahahhahaha e comunque, di solito l'unica droga leggera, almeno quella che gli studiosi definiscono leggera, è la cannabis. poi ci sono droghe "medie" come LSD, MDMA, GHB, funghetti sono droghe "medie" e poi eroina, coca, ketamina, metamfetamina ecc sono pesanti.
 
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Trentottesima parte - Questo matrimonio sa da fare (prima parte)


Se possibile tra le tante cose capitate in quel periodo quella che ora vi andrò a raccontare è stata - secondo me - quella più assurda, incredibile ma anche eccitante. Non datemi del pervertito, io mai avrei organizzato una cosa del genere, però l’aver in qualche modo assistito a parte di questa storia è un qualcosa che mi torna in mente di continuo.

Nel tempo poi sono andato a “spiare” la vita dei protagonisti che credevo a pezzi dopo quanto accaduto e invece, perlomeno da quello che ne so io, tutto sembrerebbe essere nella normalità. Anche in questo caso vi consiglio di non proseguire nella lettura se siete suscettibili e, a differenza di altre volte, ometterò dei dettagli per garantire al meglio la privacy dei protagonisti.

Questa storia ha avuto inizio poco dopo la fine del lockdown ma prima di arrivare al dunque il percorso è stato molto lungo. Vi ricordate Viola, la vicina degli zingari? Dopo essere stata messa da parte dai quattro che avevano altro da fare, li ricontattò per un una cosa ben diversa.

Finito il lockdown Viola fece visita a una ragazza di 18 anni a cui dava ripetizioni, un po’ per fare il punto in vista degli esami. Renata - il nome della ragazza - abita insieme alla famiglia (padre, madre e sorella più grande) in un piccolo paese non lontano da noi.

Finita la lezione Viola prese un caffè con la madre della ragazza e questa imbarazzatissima le chiese se potevano saldare il conto più in là. Viola da brava boy scout acconsentì immediatamente e poi chiese alla donna se ci fossero dei problemi. Questa scoppiò a piangere, spiegando che sia lei sia il marito non stavano lavorando.

In più Angela - la figlia maggiore - aveva confermato il suo matrimonio che tra mille restrizioni si sarebbe comunque tenuto a inizio luglio. Il problema è che la famiglia del futuro marito era messa economicamente ancora peggio: causa Covid la loro attività era a rischio chiusura ed erano pieni di debiti nonostante siano una famiglia considerata da tutti agiata anche per una mezza discendenza nobiliare.

Annunziata - la madre - spiegò che dovevano saldare vari anticipi per il matrimonio tra ristorante, abiti e tutto il resto, ma questi soldi non sapevano proprio dove andarli a prendere e per questo non poteva pagarla. La soluzione migliore sarebbe stata quella di rinviare le nozze prendendo come scusa il Covid, ma loro volevano che la figlia si sposasse con quel ragazzo per elevarla socialmente, anche perché la famiglia dello sposo era convinta di poter superare ogni problema se si fossero risolte duo o tre cose.

Quella famiglia a Viola era sempre sembrata strana e piena di contraddizioni, ma l’unica cosa che le venne in mente fu “io conosco delle persone che fanno prestiti, ma sono strozzini ve lo devo premettere”. “Vanno benissimo tagliò subito la donna, come possiamo contattarli?”.

A questo punto cercherò di stringere nell’antefatto. Annunziata e il marito incontrarono Igor e Antony dopo che Viola li aveva messi in contatto. Insieme a loro c’erano anche i genitori dello sposo e i quattro gli chiesero 50.000 euro però li servivano subito. A garanzia però potevano dare ben poco visto che avevano quasi tutto ipotecato. “Vediamoci domani alla stessa ora qui” conclusero gli zingari che già in macchina iniziarono tramite i social a scoprire qualcosa di più su di loro.

Furono colpiti dalla bellezza delle due donne - due gran milf - ma anche da quella delle figlie di Annunziata e di parenti vari. Decisero così di sentire Mario che di certo poteva essere interessato alla cosa e il faccendiere tirò in mezzo anche Orso vista la tipologia di faccenda. Orso disse di conoscere bene la situazione della famiglia dello sposo, con il padre definito come un fallito e la madre come nobile decaduta dedita ai vizi.

Discussero a lungo e quella sera anche in hotel ci fu una animata discussione e alla fine Mario, capendo che gli altri erano abbastanza restii a sperperare parte dei soldi incassati, disse che anche questa volta sarebbe stato lui a fare il regalo, ma che solo in parte avrebbe utilizzato il fondo comune.

Quando Mario disse la proposta a Igor anche uno come lo zingaro rimase meravigliato “ma veramente dici?? Per me è ok ma quasi mi vergogno a dirgli sta cosa…”. Così il giorno dopo tutti e quattro gli zingari si presentarono all’appuntamento dove le due coppie di coniugi erano già lì che li aspettavano.

“Abbiamo fatto alcuni controlli e voi non avete alcuna possibilità di saldare il prestito più gli interessi entro il dovuto” esordì Igor facendo intristire i quattro “però ci potrebbe essere una soluzione alternativa”. “Quale” fece subito il padre dello sposo, allora Igor bevve il suo caffè e gli spiegò l’offerta.

“Ci sono degli uomini molto ricchi e molto potenti, che potrebbero aiutarvi anche a sbloccare alcune cose che hanno messo in difficoltà la vostra attività. Sono persone molto generose e non indifferenti ala fascino delle belle donne”.

I quattro sgranarono gli occhi ma subito dopo sbiancarono sentendo le parole di Igor “loro vi possono dare 50.000 euro in contanti anche domani, senza interessi, e noi quattro aggiungiamo che ve ne diamo altrettanti il giorno del matrimonio. In cambio loro vorrebbero che voi due (indicando le due signori) insieme alle due figlie di lei (indicando Annunziata) e la sorella di lei (indicando Giuliana la madre dello sposo) siano per una intera notte a loro totale disposizione sessuale. Voi due (indicando i mariti) dovrete essere presenti insieme al futuro sposo e partecipare nelle modalità in cui loro diranno. Alle cinque donne verranno dati ulteriori 10mila euro a testa e altrettanti il doppio il giorno del matrimonio, perché quel giorno noi quattro saremo invitati e voi sarete ugualmente sempre a nostra completa disposizione. Non ho finito (nel frattempo Annunziata cercava di interromperlo), dovrete portare almeno cinque parenti o conoscenti donna a coppia e altrettanti uomini. A ogni donna verrà dato 10mila euro la prima sera e il doppio al matrimonio, mentre agli uomini mille la prima sera e altrettanti al matrimonio. Non ho altro da aggiungere se non il fatto che non è un’offerta trattabile”.

“Voi siete matti” fece Annunziata prendendo la borsa e alzandosi, mentre gli altri a testa bassa rimasero sul tavolo. “Non mi vorrete dire che ci state pensando?? Preferisco finire sotto un ponte che fare una cosa del genere”.
“Il mio numero lo avete, vi voglio però sottolineare che questi signori vi hanno fatto un’offerta relativa alla prima sera, mentre per il matrimonio saremo noi a pagare. Fatemi sapere” disse Igor andandosene. Controllando il calendario infatti avevano visto che il matrimonio era proprio il giorno che avevano programmato la fuga: prima di darsi alla macchia, sarebbero andati in quel paesino, fatto i loro porci comodi, pagati con gli ultimi soldi falsi e poi addio. I soldi di Mario invece erano verissimi.

Già quella sera i quattro si fecero vivi e iniziò una lunga trattativa. Per prima cosa chiesero di tenere fuori i ragazzi sottolineando che Angela, la figlia più piccola, era vergine (!!), ma non ci fu modo. Viola fu messa in mezzo e lei era tutta felice di avere di nuovo le attenzioni degli zingari (in tutti i sensi), ma alla fine neanche lei riuscì a strappare qualcosa.

Posso solo immaginare il momento in cui i quattro parlarono ai loro figli della cosa e, bisognosi di soldi subito, alla fine accettarono anche se prima ci fu una seconda trattativa sul cosa fare e anche sui soldi.

Alla fine questo fu l’accordo: l’incontro si sarebbe tenuto all’hotel (la data fu cambiata una volta causa diversi cicli ma la seconda andò bene) la cui posizione sarebbe stata svelata solo il giorno stesso. Per evitare troppi imbarazzi prima sarebbero arrivati gli uomini che avrebbero indossato le tute con l’offuscatore della voce così che nessuna avrebbe saputo con chi stesse scopando tra amici e parenti a meno che non riconoscesse il cazzo. In verità le tute erano numerate e gli organizzatori poi a posteriori potevano risalire all’identità.

Presenti ci sarebbero stati altri uomini mascherati, questa volta però facenti parte del gruppo degli organizzatori. Sul numero ci fu una gran discussione e alla fine tutto fu rimesso alla volontà degli organizzatori. Le donne sarebbero arrivate solo quando tutti si erano travestiti, poi in camera si sarebbero dovute vestire “da più troia possibile” e dovevano svuotare l’intestino perché così potevano essere inculate.

Tutto sarebbe durato 3 ore di orologio e le donne non avrebbero dovuto negare nulla. Alla richiesta di più soldi fu concordato che sarebbero stati gli zingari a dare 5mila in più a testa rispetto al pattuito alle donne però il giorno del matrimonio, mentre la prima sera quella vestita più troia (fu specificato che l’ambiente sarebbe stato interamente climatizzato) avrebbe preso mille, extra, mentre le tre poi votate come più brave avrebbero preso 5mila extra.

A sbloccare definitivamente la situazione però fu una mossa di Mario: ai quattro coniugi furono dati 50.000 subito e poi 50.000 promessi il giorno dell’hotel a patto che però nessuna poi si tirasse indietro durante la seata, oltre i 50.000 (falsi ma non lo sapevano) che poi avrebbero incassato dagli zingari al matrimonio. Quegli ulteriori 50.000 in parte servirono ai quattro per convincere le persone più riluttanti promettendo un parte dei loro guadagni.

Tutto naturalmente sarebbe stato ripreso di nascosto con Flavio che, una volta che mi ha parlato di questa cosa, mi invitò da lui la sera anche per dargli una mano vista la quantità di camere da dovere tenere d’occhio.

Mario mise cash da parte sue qualcosa con 200.000 euro, anche Orso fece una bella donazione e alla fine anche gli altri dell’hotel decisero di mettere una quota. “Io credo che ho scopato le peggio fiche in vita mia - fece Mario agli amici - ma secondo me questa sarà la serata più assurda ed eccitante della mia vita”. CONTINUA…
 
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A ritroso in merito alla serata in hotel Mario si sbilanciò dicendo che è stata “la cosa più eccitante mai fatta”. I preparativi però furono convulsi e più volte si cercò di cambiare le carte in tavola. Gli zingari avevano Viola - che fu ingaggiata subito come una delle conoscenti da portare - nelle vesti di insider visto che gli raccontava tutto quello che Annunziata o le figlie le dicevano.

Il padre della sposa supplicò fino all’ultimo di non poter prendere parte alla cosa, ma Mario fu inflessibile e l’unica cosa che ottenne è che gli uomini mascherati non sarebbero stati guidati da quelli svestiti ma che potevano partecipare obbligatoriamente: se però fossero stati a lungo non partecipare al sesso, sarebbero stati svestiti e messi in mezzo. In cambio lo sposo fu l’unico che aveva l’obbligo di non doversi mascherare.

Iniziò poi una trattativa paradossale: come la voce si sparse, avevano troppe altre amiche/parenti che volevano partecipare, ma tutte bussavano sonoramente a denaro. La cosa fece indispettire molto sia Mario sia gli zingari, con il compromesso che fu che le richieste in eccesso che sarebbero state soddisfatte il giorno del matrimonio: in hotel però avrebbero dovuto dare precedenza ai parenti, altrimenti non se ne faceva nulla.

Alla fine si arrivò alla lista definitiva: 15 donne, 13 uomini più la cricca dell’hotel ovvero i 4 zingari, Mario, Orso (mascherato), Gaetano, mio padre (mascherato), Armando, Nicola, Patrick, il cattivo tenente, Rob e Momo (mascherato).

Quando gli uomini arrivarono noi avevamo già azionato le telecamere. Mi colpì subito la faccia del padre della sposa, Pio: altissimo e magro con i capelli corti e brizzolati, aveva l’aria di chi doveva andare al patibolo e - francamente - non lo biasimavo. Viola raccontò che l’uomo, molto religioso, metabolizzò la cosa solo convincendosi che si trattava di una sorta di castigo divino per le cazzate commesse.

Lo sposo Mirko è un ragazzo molto bello di 27 anni, moro alto e molto muscoloso. Il padre Ettore ha dei lineamenti ugualmente carini ma la forma fisica è diametralmente opposta con una pancia da competizione che stona con un corpo comunque esile.

La famiglia della sposa come uomini portò Miro che è il marito quarantenne - piccolino ma curato - di un’amica di famiglia, Pietro un vicino sessantenne scapolo e abbastanza trasandato, Cosimo il vigile del paese che è separato oltre che pelato e di media statura, Carlo il meccanico del paese alto grosso e panciuto e Karim un suo dipendente tunisino di mezza età alto e magro.

La famiglia dello sposo invece portò Fabrizio il personal trainer dello sposo (un tipo non tanto alto, pelato ma muscolosissimo e con dei bellissimi occhi chiari), Eliseo uno dei soci del padre dello sposo sulla sessantina e clamorosamente obeso, Roberto un amico dello sposo biondino piccolino e molto chiacchierone, Aaron un filippino di quarant’anni che aveva lavorato per loro e Giovanni, il loro avvocato di famiglia cinquant’enne palesemente alcolizzato e appesantito nel fisico.

Come arrivarono erano silenziosi e imbarazzati, Mario provava a fare il padrone di casa controllando i tamponi e consegnandoli la maschera - facendo bene attenzione ai numeri assegnanti -, per poi fare la fatidica domanda: volete viagra, coca o G (gli era stato spiegati prima cosa fosse) visto che la maschera non gli permetteva di bere davanti a tutti. Tutti optarono per il viagra compreso il padre della sposa.

Quando furono pronti furono fatte arrivare le donne che, accolte sempre da Mario e anche loro imbarazzatissime, furono mandate nei piani alti a prepararsi e anche a loro fu chiesto se volevano coca, G o alcool, con quasi tutte che presero la G e solo poche optarono per bere quando scendevano.

Per prima scese Annunziata (la madre della sposa) con tacchi altissimi neri, calze autoreggenti e intimo striminzito dello stesso colore. Non ancora cinquantenne, anche se piccola di statura poteva ancora contare su un seno abbondante e morbido, un culo ben fatto anche se sui fianchi c’è qualche chiletto di troppo. Mora mediterranea, con il trucco nascondeva le occhiaie dovute allo stress del momento. Nel complesso comunque una donna molto attraente.

Poi fu chiamata Giulia, la sposa 25enne, un vero spettacolo. Altissima come il padre probabilmente 1,85, tutta in intimo bianco come i tacchi non esagerati che comunque la slanciavano ancora di più. Magra ma con un bel culone pagnottoso, il seno è una bella terza ma calata mentre il viso è molto bello: castano chiara, lineamenti regolari, bocca piccola e occhi marroni.

Poi fu la volta di Angela, la figlia minore imbarazzatissima come la sorella. La ragazza non volendo deludere il padre finora, per quello detto a Viola, aveva spompinato tre ragazzi e da due - più grandi - si era fatta inculare restando comunque vergine. Anche se fisicamente differente dalla sorella anche lei era bellissima: piccolina e castana con un viso rotondo e innocente, il suo culone sodo incorniciava due splendide gambe e le tette.. due meraviglie, una terza sodissima con dei capezzoli enormi.

Oltre a Viola portarono poi Carmela, la moglie di Miro una mora 45enne con dei lineamenti intensi, gambe magre, seno piccolo e sedere rotondo ma non molto abbondante. Conny invece è la loro parrucchiera 50enne: fisico tonico, una terza rifatta, capelli biondo corti e soprattutto due labbroni siliconati giganti. Un vulcano non solo di fisico ma anche come persona, infatti era l’unica che parlava di continuo chiedendo cose.

Cristiana invece è un’amica della sposa e sua damigella: molto alta anche se non come Giulia, pure lei è castana con gli occhi marroni ma il lineamenti sono più irregolari, specie il naso, il seno praticamente inesistente e il sedere alto, rotondo ma piccolo. Infine c’è Betta, cugina della madre: mora mediterranea come Annunziata, è più alta della cugina ma praticamente non ha culo, il seno però è enorme (una sesta ancora non esageratamente calata) con il viso rotondo dove stona un po’ una dentatura irregolare.

Fu la volta poi Giuliana, la madre 50enne dello sposo: una tipa da Brazzers, capelli rossi mossi e viso lentigginoso, con una quinta di seno rifatta e soprattutto un culone da poterci mettere la targa. Isa la sorella di poco più piccola invece è molto diversa da lei: piccolina e molto magra, mora con un viso molto bello e la carnagione scura, di curve però ce ne sono ben poche ma nel complesso è una bella donna.

Dietro poi si portarono Armelle, la loro ex donna di servizio del Togo: un cavallone trentenne d’ebano con dei labbroni pronunciati, il naso tozzo e dei capelli fuxia a caschetto. Le tette sono grandi e dure (una sesta abbondante) e il culo è enorme e granitico. Poi portarono Silvia, una loro amica sui 40 sposata e magra, con un bel culo e poche tette: il pezzo forte sono di sicuro gli occhi azzurri incorniciati da un caschetto biondo.

Daniela invece è la fidanzata di Fabrizio il pt, una gran bella ragazza alta 1,75, bionda con i capelli ricci, occhi chiari e una bella terza che si sposa perfettamente con un fisico tonico e sinuoso. Donatella è un’altra amica della madre dello sposo, anche lei borghese e anche lei indebitata: alta 1,75 con il viso tutto tirato dal botox e la bocca sottile, con il punto di forza che di certo è il culo grande e ancora sodo. Infine c’è Martina, 35enne divorziata con figli loro ex lavoratrice con un viso non molto bello (occhi castani, capelli biondi e lisci ma lineamenti poco regolari), piccola di statura, un seno piccolo ma un culone abbondante.

Davanti a loro si trovarono gli zingari, la cricca dell’hotel e una schiera di uomini mascherati. Tutte avevano preso la G tranne Isa e Viola che iniziarono a bere vodka, con Mario che fece partire il timer dicendo “adesso balliamo”. Partì così una serie di canzoni degli Abba con le ragazze ancora tronche che provavano a ballare ma si vedeva che erano tesissime.

“Sposo sposo delle mie brame - fece poi Mario - chi è la più bella del reame??”. Il ragazzo molto teso si avvicinò alla sua futura moglie e la baciò, allora il faccendiere “eheheh non hai tutti i torti, Patrick vieni qui”. Il ragazzone allora si avvicinò, Mario gli tirò fuori il cazzone già durissimo e fece alla ragazza “forza, fai vedere al tuo futuro maritino come ti succhi sto cazzone”.

Con delle lacrime che le solcavano il viso la ragazza si chinò e iniziò a leccare l’asta mettendo poi in bocca lentamente solo la cappella, il tutto mentre gli altri erano a capannello a guardare. “Forza maschietti il tempo scorre - fece poi Mario - facciamo divertire un po’ le signore” e così dicendo prese Angela, la sorella minore, e la portò in una camera.

“Sei bagnata zoccoletta” e disse mentre la baciava e la palpava tutta. Ecco, a differenza delle altre volte questa serata fu più cerebrale che fisica, non so bene come descrivervi la cosa, fatto sta che la ragazza fu sverginata a gambe aperte da Mario che ebbe almeno l’accortezza di andare piano. Pulito il cazzo, se lo fece succhiare poi iniziò a scoparla a pecora iniziando ad andare anche fino in fondo e a buona velocità “ora sei pronta per andare di là” le disse staccandosi.

Anche se mascherato Annunziata riconosceva benissimo il marito: il cazzo dell’uomo è spaventoso, durissimo, largo, nervoso e verso l’insù con una cappella più piccola rispetto al tronco. L’uomo se ne stava abbastanza defilato ma poi si unì per non destare sospetti: vide Silvia con la bocca libera e glielo porse, con la ragazza che strabuzzò gli occhi prima di riuscirne a prendere solo circa un quarto di quella verga.

Nel frattempo Annunziata era circondata da uomini mascherati, che cercavano soprattutto lei, la sposa Daniela e poi quando arrivò Angela. Probabilmente si sarebbero attaccati anche alla madre dello sposo se lei non si fosse attaccata a Patrick cavalcando quel cazzone nero.

Le riprese erano molto confuse e praticamente la prima ora abbondante vedemmo solo culi maschili, maschere e raramente qualche donna. Tutte venivano scopate in fica soprattutto a pecora e alla missionaria: grazie anche alla G, tutte sembravano partecipi e le più rumorose nel godere erano Giulia, Conny e Carmela.

Le donne iniziarono a chiedere una pausa per pulirsi dalla sborra, rinfrescarsi e rifiatare. La seconda ora fu molto più divertente. “Ora le inculiamo tutte ste troie” fece Mario disponendo tutte le presenti a pecora, una di fianco all’altra e con il culo all’aria. Tutte vennero oliate e Mario chiese allo sposo di incularle tutte lui per primo iniziando dalla madre, ma il ragazzo era già bello che spompato nonostante il viagra.

Davanti a tutti allora la madre fu chiamata a succhiarlo al figlio, con lei che eseguì quasi a occhi chiusi, con il ragazzo che poi riuscì a incularla anche se sborrò poco dopo. “Il tuo futuro marito è un bel ragazzo ma a scopare non è tanto buono, ora ti ci penso io a te” fece Mario iniziando a inculare la futura sposa, incitando poi gli altri maschietti a fare altrettanto con le altre.

Quando non eravamo impallati la visuale ora era buona, con le urla delle presenti che iniziarono a farsi animalesche. Gli uomini a prescindere dalle dimensioni si alternavano andando più o meno piano a seconda della ragazza.

In molte però nonostante gli accordi iniziarono ad alzarsi e a dire che non ce la facevano, con Mario che allora, dopo aver consultato Igor, fece “chi non vuole può tornare nelle camere, farsi una doccia e aspettare che abbiamo finito, noi poi trarremo le nostre conclusioni”.

La prima a correre via fu Angela, seguita da diverse altre compresa la sposa. Alla fine restarono Annunziata e Giuliana (terrificate che potesse saltare tutto), Viola che non si era praticamente accorta di nulla presa a farsi inculare dal cazzone di Armando, Conny e Armelle. Le cinque furono letteralmente devastate dai presenti, soprattutto non mascherati eccezion fatta per Orso, diventando presto delle autentiche maschere di sborra.

L’ultima ad alzare bandiera bianca fu Viola che rimase a prendersi diversi cazzi chiedendo solo di non essere inculata visto che erano palesi alcune abrasioni. Quando Annunziata si sentì come mancare, allora Mario decise che era il momento di dire stop anche se mancava ancora del tempo.

Per i soldi ci fu una grande litigata soprattutto tra le donne: chi era rimasta voleva una parte delle altre e non fu facile placare gli animi. La soluzione fu che in separata sede, o al matrimonio come pattuito con gli zingari, tutte avrebbero soddisfatto Mario e gli altri non mascherati. CONTINUA…
 

kalka

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Trentanovesima parte - Questo matrimonio sa da fare (seconda parte)


A ritroso in merito alla serata in hotel Mario si sbilanciò dicendo che è stata “la cosa più eccitante mai fatta”. I preparativi però furono convulsi e più volte si cercò di cambiare le carte in tavola. Gli zingari avevano Viola - che fu ingaggiata subito come una delle conoscenti da portare - nelle vesti di insider visto che gli raccontava tutto quello che Annunziata o le figlie le dicevano.

Il padre della sposa supplicò fino all’ultimo di non poter prendere parte alla cosa, ma Mario fu inflessibile e l’unica cosa che ottenne è che gli uomini mascherati non sarebbero stati guidati da quelli svestiti ma che potevano partecipare obbligatoriamente: se però fossero stati a lungo non partecipare al sesso, sarebbero stati svestiti e messi in mezzo. In cambio lo sposo fu l’unico che aveva l’obbligo di non doversi mascherare.

Iniziò poi una trattativa paradossale: come la voce si sparse, avevano troppe altre amiche/parenti che volevano partecipare, ma tutte bussavano sonoramente a denaro. La cosa fece indispettire molto sia Mario sia gli zingari, con il compromesso che fu che le richieste in eccesso che sarebbero state soddisfatte il giorno del matrimonio: in hotel però avrebbero dovuto dare precedenza ai parenti, altrimenti non se ne faceva nulla.

Alla fine si arrivò alla lista definitiva: 15 donne, 13 uomini più la cricca dell’hotel ovvero i 4 zingari, Mario, Orso (mascherato), Gaetano, mio padre (mascherato), Armando, Nicola, Patrick, il cattivo tenente, Rob e Momo (mascherato).

Quando gli uomini arrivarono noi avevamo già azionato le telecamere. Mi colpì subito la faccia del padre della sposa, Pio: altissimo e magro con i capelli corti e brizzolati, aveva l’aria di chi doveva andare al patibolo e - francamente - non lo biasimavo. Viola raccontò che l’uomo, molto religioso, metabolizzò la cosa solo convincendosi che si trattava di una sorta di castigo divino per le cazzate commesse.

Lo sposo Mirko è un ragazzo molto bello di 27 anni, moro alto e molto muscoloso. Il padre Ettore ha dei lineamenti ugualmente carini ma la forma fisica è diametralmente opposta con una pancia da competizione che stona con un corpo comunque esile.

La famiglia della sposa come uomini portò Miro che è il marito quarantenne - piccolino ma curato - di un’amica di famiglia, Pietro un vicino sessantenne scapolo e abbastanza trasandato, Cosimo il vigile del paese che è separato oltre che pelato e di media statura, Carlo il meccanico del paese alto grosso e panciuto e Karim un suo dipendente tunisino di mezza età alto e magro.

La famiglia dello sposo invece portò Fabrizio il personal trainer dello sposo (un tipo non tanto alto, pelato ma muscolosissimo e con dei bellissimi occhi chiari), Eliseo uno dei soci del padre dello sposo sulla sessantina e clamorosamente obeso, Roberto un amico dello sposo biondino piccolino e molto chiacchierone, Aaron un filippino di quarant’anni che aveva lavorato per loro e Giovanni, il loro avvocato di famiglia cinquant’enne palesemente alcolizzato e appesantito nel fisico.

Come arrivarono erano silenziosi e imbarazzati, Mario provava a fare il padrone di casa controllando i tamponi e consegnandoli la maschera - facendo bene attenzione ai numeri assegnanti -, per poi fare la fatidica domanda: volete viagra, coca o G (gli era stato spiegati prima cosa fosse) visto che la maschera non gli permetteva di bere davanti a tutti. Tutti optarono per il viagra compreso il padre della sposa.

Quando furono pronti furono fatte arrivare le donne che, accolte sempre da Mario e anche loro imbarazzatissime, furono mandate nei piani alti a prepararsi e anche a loro fu chiesto se volevano coca, G o alcool, con quasi tutte che presero la G e solo poche optarono per bere quando scendevano.

Per prima scese Annunziata (la madre della sposa) con tacchi altissimi neri, calze autoreggenti e intimo striminzito dello stesso colore. Non ancora cinquantenne, anche se piccola di statura poteva ancora contare su un seno abbondante e morbido, un culo ben fatto anche se sui fianchi c’è qualche chiletto di troppo. Mora mediterranea, con il trucco nascondeva le occhiaie dovute allo stress del momento. Nel complesso comunque una donna molto attraente.

Poi fu chiamata Giulia, la sposa 25enne, un vero spettacolo. Altissima come il padre probabilmente 1,85, tutta in intimo bianco come i tacchi non esagerati che comunque la slanciavano ancora di più. Magra ma con un bel culone pagnottoso, il seno è una bella terza ma calata mentre il viso è molto bello: castano chiara, lineamenti regolari, bocca piccola e occhi marroni.

Poi fu la volta di Angela, la figlia minore imbarazzatissima come la sorella. La ragazza non volendo deludere il padre finora, per quello detto a Viola, aveva spompinato tre ragazzi e da due - più grandi - si era fatta inculare restando comunque vergine. Anche se fisicamente differente dalla sorella anche lei era bellissima: piccolina e castana con un viso rotondo e innocente, il suo culone sodo incorniciava due splendide gambe e le tette.. due meraviglie, una terza sodissima con dei capezzoli enormi.

Oltre a Viola portarono poi Carmela, la moglie di Miro una mora 45enne con dei lineamenti intensi, gambe magre, seno piccolo e sedere rotondo ma non molto abbondante. Conny invece è la loro parrucchiera 50enne: fisico tonico, una terza rifatta, capelli biondo corti e soprattutto due labbroni siliconati giganti. Un vulcano non solo di fisico ma anche come persona, infatti era l’unica che parlava di continuo chiedendo cose.

Cristiana invece è un’amica della sposa e sua damigella: molto alta anche se non come Giulia, pure lei è castana con gli occhi marroni ma il lineamenti sono più irregolari, specie il naso, il seno praticamente inesistente e il sedere alto, rotondo ma piccolo. Infine c’è Betta, cugina della madre: mora mediterranea come Annunziata, è più alta della cugina ma praticamente non ha culo, il seno però è enorme (una sesta ancora non esageratamente calata) con il viso rotondo dove stona un po’ una dentatura irregolare.

Fu la volta poi Giuliana, la madre 50enne dello sposo: una tipa da Brazzers, capelli rossi mossi e viso lentigginoso, con una quinta di seno rifatta e soprattutto un culone da poterci mettere la targa. Isa la sorella di poco più piccola invece è molto diversa da lei: piccolina e molto magra, mora con un viso molto bello e la carnagione scura, di curve però ce ne sono ben poche ma nel complesso è una bella donna.

Dietro poi si portarono Armelle, la loro ex donna di servizio del Togo: un cavallone trentenne d’ebano con dei labbroni pronunciati, il naso tozzo e dei capelli fuxia a caschetto. Le tette sono grandi e dure (una sesta abbondante) e il culo è enorme e granitico. Poi portarono Silvia, una loro amica sui 40 sposata e magra, con un bel culo e poche tette: il pezzo forte sono di sicuro gli occhi azzurri incorniciati da un caschetto biondo.

Daniela invece è la fidanzata di Fabrizio il pt, una gran bella ragazza alta 1,75, bionda con i capelli ricci, occhi chiari e una bella terza che si sposa perfettamente con un fisico tonico e sinuoso. Donatella è un’altra amica della madre dello sposo, anche lei borghese e anche lei indebitata: alta 1,75 con il viso tutto tirato dal botox e la bocca sottile, con il punto di forza che di certo è il culo grande e ancora sodo. Infine c’è Martina, 35enne divorziata con figli loro ex lavoratrice con un viso non molto bello (occhi castani, capelli biondi e lisci ma lineamenti poco regolari), piccola di statura, un seno piccolo ma un culone abbondante.

Davanti a loro si trovarono gli zingari, la cricca dell’hotel e una schiera di uomini mascherati. Tutte avevano preso la G tranne Isa e Viola che iniziarono a bere vodka, con Mario che fece partire il timer dicendo “adesso balliamo”. Partì così una serie di canzoni degli Abba con le ragazze ancora tronche che provavano a ballare ma si vedeva che erano tesissime.

“Sposo sposo delle mie brame - fece poi Mario - chi è la più bella del reame??”. Il ragazzo molto teso si avvicinò alla sua futura moglie e la baciò, allora il faccendiere “eheheh non hai tutti i torti, Patrick vieni qui”. Il ragazzone allora si avvicinò, Mario gli tirò fuori il cazzone già durissimo e fece alla ragazza “forza, fai vedere al tuo futuro maritino come ti succhi sto cazzone”.

Con delle lacrime che le solcavano il viso la ragazza si chinò e iniziò a leccare l’asta mettendo poi in bocca lentamente solo la cappella, il tutto mentre gli altri erano a capannello a guardare. “Forza maschietti il tempo scorre - fece poi Mario - facciamo divertire un po’ le signore” e così dicendo prese Angela, la sorella minore, e la portò in una camera.

“Sei bagnata zoccoletta” e disse mentre la baciava e la palpava tutta. Ecco, a differenza delle altre volte questa serata fu più cerebrale che fisica, non so bene come descrivervi la cosa, fatto sta che la ragazza fu sverginata a gambe aperte da Mario che ebbe almeno l’accortezza di andare piano. Pulito il cazzo, se lo fece succhiare poi iniziò a scoparla a pecora iniziando ad andare anche fino in fondo e a buona velocità “ora sei pronta per andare di là” le disse staccandosi.

Anche se mascherato Annunziata riconosceva benissimo il marito: il cazzo dell’uomo è spaventoso, durissimo, largo, nervoso e verso l’insù con una cappella più piccola rispetto al tronco. L’uomo se ne stava abbastanza defilato ma poi si unì per non destare sospetti: vide Silvia con la bocca libera e glielo porse, con la ragazza che strabuzzò gli occhi prima di riuscirne a prendere solo circa un quarto di quella verga.

Nel frattempo Annunziata era circondata da uomini mascherati, che cercavano soprattutto lei, la sposa Daniela e poi quando arrivò Angela. Probabilmente si sarebbero attaccati anche alla madre dello sposo se lei non si fosse attaccata a Patrick cavalcando quel cazzone nero.

Le riprese erano molto confuse e praticamente la prima ora abbondante vedemmo solo culi maschili, maschere e raramente qualche donna. Tutte venivano scopate in fica soprattutto a pecora e alla missionaria: grazie anche alla G, tutte sembravano partecipi e le più rumorose nel godere erano Giulia, Conny e Carmela.

Le donne iniziarono a chiedere una pausa per pulirsi dalla sborra, rinfrescarsi e rifiatare. La seconda ora fu molto più divertente. “Ora le inculiamo tutte ste troie” fece Mario disponendo tutte le presenti a pecora, una di fianco all’altra e con il culo all’aria. Tutte vennero oliate e Mario chiese allo sposo di incularle tutte lui per primo iniziando dalla madre, ma il ragazzo era già bello che spompato nonostante il viagra.

Davanti a tutti allora la madre fu chiamata a succhiarlo al figlio, con lei che eseguì quasi a occhi chiusi, con il ragazzo che poi riuscì a incularla anche se sborrò poco dopo. “Il tuo futuro marito è un bel ragazzo ma a scopare non è tanto buono, ora ti ci penso io a te” fece Mario iniziando a inculare la futura sposa, incitando poi gli altri maschietti a fare altrettanto con le altre.

Quando non eravamo impallati la visuale ora era buona, con le urla delle presenti che iniziarono a farsi animalesche. Gli uomini a prescindere dalle dimensioni si alternavano andando più o meno piano a seconda della ragazza.

In molte però nonostante gli accordi iniziarono ad alzarsi e a dire che non ce la facevano, con Mario che allora, dopo aver consultato Igor, fece “chi non vuole può tornare nelle camere, farsi una doccia e aspettare che abbiamo finito, noi poi trarremo le nostre conclusioni”.

La prima a correre via fu Angela, seguita da diverse altre compresa la sposa. Alla fine restarono Annunziata e Giuliana (terrificate che potesse saltare tutto), Viola che non si era praticamente accorta di nulla presa a farsi inculare dal cazzone di Armando, Conny e Armelle. Le cinque furono letteralmente devastate dai presenti, soprattutto non mascherati eccezion fatta per Orso, diventando presto delle autentiche maschere di sborra.

L’ultima ad alzare bandiera bianca fu Viola che rimase a prendersi diversi cazzi chiedendo solo di non essere inculata visto che erano palesi alcune abrasioni. Quando Annunziata si sentì come mancare, allora Mario decise che era il momento di dire stop anche se mancava ancora del tempo.

Per i soldi ci fu una grande litigata soprattutto tra le donne: chi era rimasta voleva una parte delle altre e non fu facile placare gli animi. La soluzione fu che in separata sede, o al matrimonio come pattuito con gli zingari, tutte avrebbero soddisfatto Mario e gli altri non mascherati. CONTINUA…
grande storia, attendo il resto
 
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Quarantesima parte - Questo matrimonio sa da fare (terza parte)

Finita la festa ci fu discussione anche in hotel: Mario era entusiasta della serata mentre altri, tra cui Rob e Armando, sottolineavano come appena una settimana prima spendendo molto meno si erano scopati in gruppo delle strafiche da fare invidia ai calciatori della Serie A, ma per il faccendiere che aveva sborsato la gran parte dei soldi l'aver obbligato parenti e amici a prendere parte a quell'orgia così depravata è stato impagabile.

Il clima però era molto teso tra le due famiglie: a Giuliana non andava giù che le due ragazze se ne fossero andate subito "ho succhiato il cazzo di mio figlio e mi sono fatta inculare da lui, se salta tutto per colpa di quelle due troiette vi ammazzo", con Annunziata che rispondeva dicendo che lei era rimasta fino alla fine e che anche le donne portate dalla consuocera se ne fossero andate quasi tutte.

Erano soddisfatte per i tanti soldi che si erano messi in tasca e che erano assolutamente vitali per loro, però il loro pensiero era rivolto ai restanti tanti soldi da prendere (falsi ma non lo sapevano). Il giorno dopo così Annunziata e Giuliana incontrarono Igor: entrambe erano ancora distrutte per la serata con i buchi in fiamme, ma erano ugualmente battagliere nel cercare di mantenere gli accordi presi.

"Noi vorremmo che il nostro accordo fosse ancora valido" e allora lo zingaro cercò di tranquillizzarle "per noi ancora è tutto in piedi anche se siamo abbastanza delusi perché in molte hanno disatteso gli accordi, qualcosa però dobbiamo cambiare". Le due si sentirono sollevate e il ragazzo le disse che a breve si sarebbero risentiti.

Mario per una volta fu in totale sintonia con gli altri dell'hotel: per loro quella storia finiva lì, gli zingari potevano fare quello che volevano perché anche loro dovevano passare da truffati una volta uscita fuori la storia dei soldi falsi. Nel frattempo i quattro zingari stavano pianificando la loro fuga, continuando nel frattempo a scopare con un ritmo animalesco: ormai erano diventati una macchina del sesso, mapresto avrebbero dovuto tagliare la corda.

Tutte le loro azioni erano tese a far ricadere su di loro ogni responsabilità della truffa, con anche le persone più loro complici che potevano facilmente dimostrare di essere all'oscuro della truffa e di essere stati truffati anche loro. Igor così trovò un momento per incntrare di nuovo le due donne.

Si incontrarono in un bar a metà strada e subito le due donne vollero premettere una cosa "tutte le partecipanti che erano andate via prima volevano rimediare, però facendo cose più tranquille. In più ci sarebbero anche altre donne disponibili". Igor (beato lui) aveva un incredibile calendario di scopate e può sembrare paradossale che facendo mente locale non riusciva a trovare un modo per dedicare più tempo del previsto a questa cosa.

"Chiamate gli sposi e dite loro di venire qui", le due furono colte di sorpresa poi chiamarono i rispettivi figli. Dopo una mezzoretta i due arrivarono visibilmente imbarazzati da questa situazione. "Allora - fece Igor - voi vi sposate la domenica mattina e noi quattro dal mattino presto possiamo essere nel luogo della cerimonia (una dimora antica molto isolata con tantissimo verde intorno dove c'erano anche altre strutture più piccole), come pensate di potervi guadagnare i soldi restanti?".

Calò il gelo. Invitata a dire la sua, Giuliana balbettante fece "non so... forse voi potreste arrivare e mettervi in una delle depandence e poi chi vuole vi viene a fare visita". "L'idea è buona, naturalmente non è nostra intenzione rovinarvi la festa o creare imbarazzi ulteriori". Poi rivolgendosi alla futura sposa "e tu come pensi di sdebitarti con noi?". La ragazza arrossì e a testa bassa fece "potrei venire da voi molto presto prima che inizio a vestirmi e truccarmi".

"Ci può stare, ma prometti che poi non scappi un'altra volta??" e Giulia fece cenno di sì con il capo. "Allora siamo d'accordo - fece Igor - io nei prossimi giorni vi mando una mail con tutti i soldi dettagliati che vogliamo mettere in ballo, però ora per festeggiare questa intesa perché non andiamo tutti nel mio van?".

Dopo aver pagati Igor fece entrare i quattro nel suo van oscurato che era parcheggiato in una piazzola non lontana dalla strada principale. Lo zingaro si tirò fuori il cazzo già duro e chiese alle tre donne di spogliarsi completamente. Poi disse allo sposo di fare altrettanto e di sedersi di fianco a lui. "Adesso venite qui e succhiateci il cazzo" disse lo zingaro con subito Giuliana che si avvicinò a lui per evitare il figlio.

Giulia invece si occupava del ragazzo mentre sua madre prese a leccare le palle allo zingaro. "Bella sposina vieni ora qui da me e voi due occupatevi di lui", le donne obbedirono e si scambiarono. "La tua futura mogliettina è veramente bella, guarda che bel culo ( e sbang una sonora pacca) però i pompini non li sa fare, tra tua madre e tua suocera invece chi è meglio?" e così disse prese la testa di Giuliana e la spinse a prendere tutto il cazzo del figlio in gola per poi dare il ritmo furioso tenendole la testa.

"Io... io non so, non soooo" fece lo sposo mentre sborrava nella gola della madre. "Anche tu ragazzo devi migliorare ahahahah", ora "levati e lecca bene le fiche e i culi di ste tre troie, che ti faccio vedere una cosa". Igor con il cazzo bello duro iniziò a scopare le bocche delle tre donne, tirandole per i capelli obbligandole poi a turno a leccargli l'asta e le palle.

Poi si girò e mettendosi a pecora disse ad Annunziata "prendi tua figlia per la testa e falle leccare il mio buco del culo". Giulia la guardò impietrita e Annunziata non si muoveva, così fu Giuliana ad afferrare la testa della ragazza e spiaccicarla contro il culo dello zingaro. "Siiii così con la lungua sul buchetto, lecca tutto troietta" e poi a turno tutte e tre fecero più volte la stessa cosa. Lo zingaro poi si stese sul sedile e con una mano spingeva Annunziata a sbocchinarlo fino in fondo, con l'altra teneva Giulia sul suo buco del culo il tutto mentre Giualiana gli leccava le palle.

A turno poi si fece cavalcare dalle tre tenendone sembre una con la faccia tra le palle e il culo. vedendo poi che allo sposo era tornato duro il cazzo disse alla futura moglie di iniziare a cavalcare lui. Come i due iniziarono si insalivò il cazzo e poi iniziò a ficcare un paio di dita nel culo della ragazza. Quando iniziò a incularla la prese per i capelli e la portò faccia a faccia con il fidanzato "guarda la faccia della tua futura moglie mentre la inculo, guardalaaa!!!". La stessa cosa poi fece con la madre "guarda che troia che è tua madre, guardala, lo prende in culo come se fosse la fica" e così dicendo alternava il cazzo in culo a metterne due in fica insieme alla donna.

Dopo un po' il ragazzo si sfilò per sborrare di nuovo, allora Igor riprese a scopare le alternandosi nei loro culi o nelle loro fiche, fino a che non sborrò in faccia a Giulia obbligando poi la madre e la suocera a ripulirla. "Ah che zoccole che siete, sei un uomo fortunato ad avercele intorno ahahah" fece Igor lnciando i vestiti verso i quattro "ora andatevene, che io i soldi non me li guadagno succhiando cazzi". CONTINUA....
 

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